Socrate fu un grande filosofo greco, un profondo ricercatore ed amante della verità. Passò la vita intera alla ricerca della verità. Egli considerava suo unico dovere il trovare la risposta alla domanda : "Chi sono?" ed il suo messaggio e la sua missione si racchiudevano nelle parole: "Uomo, conosci te stesso!".
Un giorno egli camminava per la strada e, come al solito, era profondamente assorto nel quesito che si poneva in continuazione: "Chi sono io?"
Un funzionario statale in pensione, stava arrivando dalla parte opposta, anche lui perso nei suoi pensieri. Il funzionario si chiedeva se sarebbe riuscito a trovare un altro buon impiego adesso che non aveva più lo stipendio dello stato.
Entrambi distratti dai loro pensieri, urtarono l'un contro l'altro.
Il funzionario si irritò e aggredì Socrate: " Ma è questo il modo di camminare? Non vedete dove state andando ? E poi chi siete?"
Socrate sentendo solo le ultime parole si illuminò e gli rispose:
"Signore, sto cercando da lungo tempo di trovare una risposta a questa domanda e vi sarei molto grato se poteste aiutarmi a capire chi sono!"
L'uomo, lo guardò con aria interrogativa, poi pensando che fosse un povero pazzo se ne andò ondeggiando il suo bastone da passeggio.
Socrate tornò molto tardi quella sera, sua moglie lo stava già aspettando da tempo per potergli servire la cena. Egli entrò in casa e, senza preoccuparsi di lei, andò a sedersi in poltrona sprofondando di nuovo nelle sue riflessioni.
La moglie lo chiamò una volta, poi un'altra ed infine un'altra ancora.
Ma dopo tre volte non ebbe ancora una risposta.
Fuori di sé dalla rabbia, prese una caraffa d'acqua fredda e gliela versò direttamente sulla testa.
Socrate non si scompose minimamente, come uscito da uno stato di torpore, sorrise e disse : "Ah ieri c'erano solo i tuoni ed i lampi, oggi finalmente piove!"