Gauranga era il nome originale di Sri Krishna Chaitanya. Ecco come avvenne che egli acquistò questo nome.
Egli desiderava intensamente essere amato da Krishna; ogni momento pensava a quanto fosse fortunato il Suo flauto che gli era così vicino e così caro.
Il flauto, infatti, poteva godere del tocco delle mani e delle labbra Divine!
Il poveretto lo invidiava bramando la stessa vicinanza e lo stesso amore, ed un giorno pregò intensamente: "Signore, perché non mi riveli il segreto che mi permetta di arrivare vicino a Te e di essere amato da te! Oh com'è fortunato il tuo flauto!"
La stessa notte il Signore Krishna gli apparve in sogno e gli disse:
"Gauranga, se desideri essere trasformato in uno strumento come il flauto, devi diventare come lui, osservalo. Il flauto è vuoto, dentro non c'è nulla.
Quando vi soffio dentro, il respiro fluisce senza ostacoli e produce una musica incantevole. Perciò devi diventare vuoto, libera il tuo cuore dalle passioni e dalle emozioni e libera la tua mente dai desideri. Allora diventerai sicuramente uno strumento nelle mie mani. Ma attento! Non dovrà esserci in te alcuna traccia di ego o di attaccamento, poiché questo impedirebbe il fluire del mio respiro e non potresti produrre nessuna musica celeste. Ti benedico Gauranga."
Gauranga si svegliò al mattino molto agitato. Sapeva bene che il miglior e più efficace modo per avere un cuore puro era cantare i bhajans, quindi si procurò dei cembali ed un tamburo e se ne andò in giro per le strade a cantare.
Qualcuno però non apprezzava il fatto di essere svegliato così presto al mattino e decise di fermare questi canti, così un bel giorno prese il suo tamburo e lo fece a pezzi.
Gauranga non si arrabbiò minimamente, anzi disse:
"Oh Signore forse non ti piace come suono il tamburo e perciò è andato distrutto, sia fatta la tua volontà."
Il giorno dopo, mentre camminava per le strade cantando, un uomo gli rubò i suoi cembali. Gauranga,in estasi, esclamò:
"Oh Signore, magari non ti piace il modo come suono i cembali, perciò sono contento di non averli più!" e continuò a girare cantando e battendo le mani.
Continuò a cantare così per molti anni e con questa sua Sadhana (disciplina spirituale),si liberò da ogni traccia di attaccamento e di egoismo.
Raggiunse così lo stadio in cui bastava che pronunciasse il nome di Krishna per entrare in trance, nel suo sangue non c'era nient'altro che la consapevolezza di Krishna.
Fu così che i suoi ammiratori ed i suoi ardenti seguaci lo chiamarono: Sri Krishna Chaitanya.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India