In un villaggio vivevano due fratelli, entrambi così avari da essere chiamati, riguardo alla loro età, il Grande Spilorcio ed il Piccolo Spilorcio.
Erano così taccagni da non mangiare nemmeno un pasto intero.
Quando dovevano fare un'offerta di cibo agli dei, che avrebbero poi mangiato come 'prasad', mettevano davanti alla statua solo una caramella, e per pochi secondi, perché temevano che le formiche potessero approfittarsene!
Un giorno arrivò la triste notizia che un loro parente era deceduto, così il Grande Spilorcio si prese il compito di far visita ai parenti del defunto per portare le condoglianze.
Il giorno dopo si svegliò di buon'ora, era ancora buio fuori, ma egli decise di partire per risparmiare tempo.
Non appena il fratello maggiore lasciò la casa, il Piccolo Spilorcio corse a spegnere la lampada per non sprecare inutilmente l'olio e lo stoppino. Una volta spenta la ripose in un angolo buio della parete, senza accorgersi che vi era un grosso scorpione che lo punse con il suo pungiglione mortale.
Mezz'ora più tardi , il Grande Spilorcio, bussò alla porta.
Il fratello più giovane gli chiese: "Come mai sei tornato, che succede?"
L'altro replicò: "Sono partito così in fretta che ho dimenticato di dirti di spegnere la lampada, e allora sono tornato per controllare!"
"Ma come, non mi conosci? E' la prima cosa che ho fatto quando sei
partito! Ma tu piuttosto, ti rendi conto che per tornare indietro hai sciupato inutilmente la suola dei tuoi sandali?"
Con uno scintillio negli occhi il Grande Spilorcio rispose soddisfatto:
"No, caro fratello, io sono più vecchio di te, non hai da insegnarmi niente! I sandali me li sono tolti e li ho messi nella sacca. Ho fatto tutta questa strada a piedi nudi!"
Ma non disse che la strada in collina era infestata di serpenti e che nel tragitto fu morso da velenosi denti aguzzi.
Poco dopo morirono entrambi di una triste fine.
Questa è l'estrema povertà a cui conduce l'avarizia.