Muhammad Gazani era un grande avaro che non perdeva l'occasione di ammassare beni. Nel corso della sua vita era riuscito ad accumulare una grande quantità di diamanti, gioielli e perle preziose.
Egli invase l'India diverse volte e durante queste scorribande la saccheggiò dei suoi preziosi beni che assicurò prudentemente nei forzieri del suo palazzo.
Muhammad ad un certo punto della sua esistenza si ammalò gravemente.
Si capì subito che non c'era più niente da fare nonostante fossero stati consultati i più insigni medici di tutto il regno.
I suoi giorni si avviavano verso la fine ed egli ripercorse mentalmente le sue avventure:
"Durante tutta la vita ho impiegato tutti i miei sforzi per ammucchiare una grande quantità di ricchezze, ma adesso devo andarmene da solo. Non mi accompagnerà nemmeno una monetina!"
Chiamò allora i suoi consiglieri al capezzale e disse loro: "Ho un favore da chiedervi."
Essi si avvicinarono a lui pieni di sorpresa per l'improvviso cambiamento di attitudine e di voce che notavano in lui:
"Tutto quello che desiderate, Maestà!" - risposero all'unisono - "Faremo tutto ciò che ci chiederete, il vostro ultimo desiderio non mancherà di essere adempiuto!"
Muhammad Gazani, con il viso impallidito dall'ombra della morte, disse con un filo di voce:
"Quando il mio spirito se ne sarà andato, voglio che il mio corpo sia portato in processione lungo le strade della capitale e che sia disposto in modo tale da mostrare bene i palmi delle mie mani, in modo che tutti le possano vedere."
Ancora più sorpresi da questa strana richiesta i consiglieri non poterono trattenersi dal chiedere il significato di tutto questo al re:
"Sire, vogliate gentilmente darci una spiegazione per questo vostro inusuale desiderio!"
Il re abbozzò un sorriso ed in un soffio rispose:
"Desidero che tutta la gente sappia che Muhammad Gazani, il Grande, ha lasciato questo mondo con le mani vuote."