Manika Vachakar era uno dei più grandi saggi del Tamilnadu.
Egli era un santo, un poeta ed uno studioso.
Un giorno lo colse improvvisamente ed inaspettatamente una pioggia torrenziale, allora cercò riparo finché scorse una stretta terrazza con la tettoia che sporgeva appena da permettere un corridoio di pavimento asciutto.
Gli abitanti della casa erano profondamente addormentati dietro alle finestre ben chiuse.
Manika fu veramente felice di aver trovato, con la grazia di Dio, un posto dove poter riposare, pertanto, si sdraiò per terra, allungò le gambe, appoggiò la testa sul braccio e si addormentò.
Di lì a poco fu svegliato di soprassalto dallo scalpiccio affrettato di qualcuno che correva sulla veranda. Vide arrivare un uomo tutto inzuppato d'acqua, gli diede il benvenuto e gli disse:
"Dal momento che c'è posto per dormire solo per una persona, sediamoci e cantiamo sottovoce i bhajans."
Non passò molto tempo che un altro uomo corse correndo verso la veranda; Manika accolse anche lui con parole di benvenuto e disse:
"Poiché si può stare seduti solo in due, stiamo tutti in piedi e passiamo la notte cantando il Nome Divino."
Questo è lo spirito di tolleranza e di adattamento di un santo, uno che si preoccupa per gli altri più ancora che per se stesso.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India