C'era una volta un re che decise di chiamare a raccolta tutti i pastori del regno e
quando tutti furono riuniti disse loro:
"Darò a ciascuno di voi una capra, sarà vostro compito allevarla con cura; tra un
paio di mesi vi manderò a chiamare e dovrete riportarla qui. Se riuscirete a far in
modo che la capra non mangi erba e foglie, vi darò mille rupie in contanti e di che mantenere la capra in abbondanza."
I pastori erano molto felici della proposta e meravigliati dell'interesse che il re
dimostrava per della povera gente. Pensavano, in cuor loro, che fosse cosa da poco
educare una capra in modo che non mangi erba o fogliame.
'In fondo', pensavano 'i gusti sono questione di abitudine, basta dare alla capra
altre cose che non siano foglie!"
Dopo due mesi i pastori furono richiamati nella capitale insieme alle loro capre.
Venne allestita una vasta area, appositamente recintata, pulita e predisposta per
gli animali, al centro della quale vi era un grande mucchio di foglie verdi.
Il re entrò nel recinto e chiese ai pastori di lasciare libere le loro capre.
In quel momento tutte le capre si precipitarono avidamente verso il mucchio di foglie!
Il re, non ancora soddisfatto, si guardò intorno e vide una fanciulla che aveva accanto a se' una capra.
La capra non era in alcun modo legata ed avrebbe potuto correre ovunque, ma se ne stava là, immobile, fissando il bastone nelle mani della giovane. Nell'altra mano la ragazza teneva un mazzetto di foglie verdi.
Il re sorpreso e compiaciuto si avvicinò alla pastorella e le disse:
"Sono contento che almeno uno tra i pastori sia stato capace di educare la sua capra conforme le mie aspettative. E' un istinto innato nella capra il mangiare foglie ed erba, come hai potuto raggiungere questo risultato?"
La pastorella dopo essersi inchinata riverentemente davanti al re, rispose:
"Oh re! Quello che piace o non piace dipende dalle abitudini, se si continua a mangiare o a fare una determinata cosa per giorni e mesi, si svilupperà il gusto per quella cosa e questo forma un'abitudine. Allo stesso modo, se smettiamo di fare qualsiasi cosa per diverso tempo, raggiungeremo certamente lo scopo che ci siamo prefissi. Quando sono ritornata a casa con la capra, ho adottato una strategia particolare: tenevo vicino alla bocca della capra una mazzetto di foglie, quando la capra stava per mangiarle la colpivo forte sulla bocca con il bastone. L'ho fatto per un mese ed adesso, naturalmente, la capra non mostrerà alcun desiderio di mangiare foglie verdi per paura di essere colpita sulla bocca. Non appena vede il bastone se ne sta tranquilla e buona. Ad ogni modo, per quanto riguarda tutto il resto, ho trattato la mia capra con molto affetto e molta cura ed ha potuto mangiare qualsiasi altra cosa. O mio re! Niente è impossibile da raggiungere, ciò che è essenziale è uno sforzo continuo ed intenso unito alla pratica ."
Il re ringraziò la pastorella per avergli insegnato una lezione di vita e si congratulò con lei dandole una borsa con mille rupie, come aveva promesso.
Quando Arjuna implorò Krishna con queste parole: "Oh Signore! Come potrò realizzare il difficile compito di mantenere la mente sotto controllo!", il Signore lo assicurò dicendogli: "Oh potente guerriero, non disperati! pratica il distacco ed il controllo dei sensi."
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India