Un ricco mercante aveva un unico figlio. Perse la moglie quando il bambino aveva
solo cinque anni, così divenne per lui padre e madre crescendolo con grande cura e
amore.
Gli diede un'ottima educazione e lo sposò con una bellissima fanciulla.
La nuora era contrariata dalla presenza del suocero in casa e lo considerava un
impedimento alla propria libertà. In qualche modo persuase il marito ad ottenere
l'amministrazione di tutte le proprietà.
In un primo momento egli cercò di dissuaderla da tale proposito:
"Cara, sono figlio unico, sarò l'unico erede, non devi preoccuparti!"
Ma non fu soddisfatta. E così, un giorno sì e uno no, continuava insistentemente
nella sua richiesta, finché, per amore della pace egli andò da suo padre e gli disse:
"Padre, ormai stai diventando vecchio e credo che sia difficile per te occuparti dei
conti, non è forse meglio che ci pensi io?"
Il padre, sapendo bene come vanno le cose della vita, acconsentì e gli passò l'amministrazione di tutti i suoi beni nonché le chiavi della cassaforte.
Dopo un paio di mesi, la nuora ritenne che era meglio se il suocero si toglieva dalla
camera da letto che occupava sulla veranda perché il suo tossire e starnutire in
continuazione le procurava molto fastidio.
Lo disse a suo marito: "Caro, presto nascerà un bambino e avremo bisogno della camera davanti, perché non costruisci un tettuccio di canne per tuo padre dietro alla
casa?" L'uomo era così innamorato della moglie e la considerava tanto saggia, che
fece quanto le aveva chiesto. La nuora prese a servire il pranzo al suocero nel pomeriggio molto tardi, in un vecchio piatto di terracotta.
In un giorno molto fortunato la coppia ebbe un bambino bellissimo.
Egli cresceva intelligente, buono ed amorevole e adorava passare il suo tempo con
il nonno. Si divertiva molto ad ascoltare le sue storie e rideva dei suoi scherzi.
Il bambino non sopportava l'atteggiamento della madre nei confronti del suo amato
nonno, ma conosceva la sua natura adamantina e la dipendenza che suo padre aveva da lei.
Un giorno i suoi genitori stavano cercando qualcosa, era più di un'ora che si davano da fare ed era già quasi sera. Il bambino lasciò il grembo del nonno e corse in casa: "Cosa state cercando?" chiese al padre.
"Il piatto di terracotta del nonno, l'hai visto? E' già molto tardi, non vuoi che gli
diamo il pranzo?"
Il piccolo rispose con un sorrisetto furbo: "Certo che l'ho visto, ce l'ho io! L'ho
messo nel mio baule per custodirlo bene."
"Cosa? L'hai messo da parte nel cassettone! E per che cosa? Corri, vai subito a prenderlo!" gli ordinò il padre.
" No papà! Lo voglio conservare per il futuro. Vuoi che non abbia un piatto per
servirti il pranzo quando sarai vecchio come il nonno? Potrei non averne neanche
uno allora!"
Entrambi i genitori rimasero senza parole.
Essi compresero benissimo l'animo del loro bambino e si vergognarono della loro condotta. Da quel giorno in poi iniziarono ad aver cura del vecchio nonno ed a
provare per lui rispetto ed amore.
Se rispettate i vostri genitori, i vostri figli rispetteranno voi.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India