In un villaggio sperduto viveva una madre con il suo figlioletto. Il bambino aveva
perduto il padre a soli due anni e la madre si sforzava in ogni modo possibile di
guadagnare denaro sufficiente per crescerlo e per mandarlo a scuola.
Il bambino era molto intelligente, obbediente ed aveva un grande amore per la madre.
Col passare del tempo raggiunse la 7.ma classe e studiava moltissimo per riuscire a
superare gli esami.
Un giorno disse alla madre: "Mamma, per i miei esami devo pagare 20 rupie entro quattro giorni, per favore procurami il denaro."
La madre fu presa dal panico, non aveva denaro con sé, ed era la fine del mese.
Pensò allora di andare dal direttore della scuola per spiegargli la situazione. Gli
disse che al momento non poteva pagare la tassa, ma che l'avrebbe certamente pagata al più presto, e gli chiese di aiutarla in
qualche modo.
Il direttore, però, replicò che non poteva fare nulla perché la cosa non dipendeva da
lui.
La madre tornò a casa sconsolata, si sedette sotto un albero vicino alla sua casupola e si mise a piangere.
Quando il ragazzo tornò da scuola vide la madre in quello stato, si sedette accanto
a lei e le chiese: "Mamma, perché piangi?"
"Figlio mio, non trovo il denaro per pagare la tassa, da domani non potrai più andare a scuola. Dovrai venire a lavorare con me, non c'è altro da
fare!"
Il ragazzo le chiese: " Perché non chiedi a qualcuno di prestarti 20 rupie, dopo gli
esami io lavorerò e potrò restituirli!"
"Caro figliolo, rispose la madre, chi mi darà mai del denaro? Solo Dio, se questa è la
sua volontà!"
Il ragazzo chiese subito: "Chi è Dio, mamma? Dove si trova? Qual è il Suo indirizzo? Andrò da Lui e mi farò dare del denaro."
La madre, piena di sconforto, rispose: "C'è il Signore Narayena di Vaikunta, Lui è la
sorgente di ogni ricchezza."
Senza un attimo di esitazione il ragazzo corse all'ufficio postale, con le poche
monetine rimaste nelle sue tasche, comprò una carta da lettere ed un francobollo. Su questo foglio scrisse le sfortunate condizioni di sua
madre e la richiesta di invio di 20 rupie con urgenza a mezzo posta.
Andò poi alla cassetta delle lettere, questa era legata ad un albero, ma così in alto
che il povero ragazzo, troppo piccolo, non riusciva a raggiungerne l'apertura per
imbucare.
Il direttore dell'ufficio postale stava osservando la scena, si avvicinò al ragazzo,
prese la cartolina dalle sua mani e gli chiese: "A chi stai scrivendo?"
Il ragazzo ansiosamente rispose: "Signore, questa lettera è molto urgente, è indirizzata al Signore Narayana che sta a Vaikunta. Devo pagare la
tassa di 20 rupie per i miei esami entro tre giorni, e gli scrivo per dirgli di mandarmi il denaro
immediatamente!"
Il capoufficio non poteva credere a queste parole; osservò l'indirizzo sulla busta ed i
suoi occhi si riempirono di lacrime al pensiero dell'innocenza di questo ragazzo: "
Chi ti ha dato questo indirizzo?" gli domandò.
E questi gli raccontò il dialogo con sua madre: "Signore, mia madre ha detto che Dio
è molto gentile e che aiuterà certamente della povera gente come noi, basta che
glielo chiediamo e lo preghiamo ardentemente!"
Il capoufficio era molto commosso, diede una pacca sulla spalla del ragazzo e gli
disse: "Caro ragazzo, vedrò di spedire io stesso la tua lettera, sarà meglio che tu
torni dopodomani, e vedremo!"
Il ragazzo corse a casa pieno di gioia e disse alla madre che avrebbero ricevuto i
soldi tra un giorno. Puntualmente egli tornò dal capoufficio che gli diede una busta
dicendogli:
"Qui dentro troverai 20 rupie, vai e paga la tua tassa."
Il ragazzo, tutto contento, portò la busta alla madre, ma ella lo guardò severamente e gli chiese come avesse ottenuto quel denaro. Egli le
raccontò della sua conversazione con il capoufficio, ma lei non credette alle sue
parole.
Non perse tempo ed andò subito all'ufficio postale per sapere, da questa stessa
persona, come erano andate le cose e se suo figlio le avesse detto la verità.
Il capoufficio sorridendo le disse: "Madre, credimi, sono sempre stato un uomo dal
cuore duro, ma quando ho visto tuo figlio con questa lettera, non potevo credere ai
miei occhi: una lettera scritta a Dio! e con una tale fede! La cosa mi ha commosso... Deve essere stato Dio che mi ha mandato
ad aiutare tuo figlio e non può che essere stata la Sua volontà che io gli dessi questo denaro, altrimenti come
avrei potuto essere lì a guardarlo mentre tentava di imbucare la lettera? E se io non
fossi stato lì, nessuno avrebbe risposto a quella lettera e la fede di tuo figlio
sarebbe rimasta scossa per sempre. Io considero questa un'ottima opportunità per
aiutare un bravo ragazzo. Ti prego accetta questo denaro."
Se preghiamo Dio con sincerità, Dio ci aiuta.
Egli indurrà qualcuno ad agire come suo agente.
Solamente un'assoluta fede in Dio ci potrà liberare
da qualsiasi problema o tribolazione.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India