Resa totale

C'era una volta un Pundit di nome Srivastanka; suo padre era il capo del villaggio di Kanchy ed alla sua morte egli dovette prenderne il posto.
Gli abitanti del villaggio lo chiamavano 'Kooresa'. Egli aveva una grande riverenza per Sri Ramanuja e l'aspirazione di tutta la sua vita era servirlo e divenire suo discepolo.

Un giorno, tutto d'un tratto, decise di rinunciare alle sue ricchezze, alle terre ed anche alla carica di capo del villaggio per poter andare dove viveva Sri Ramanuja. Sua moglie Andal decise di accompagnarlo.

Essi dovevano attraversare una fitta foresta e la moglie gli chiese piena di paura:
"Ci saranno ladri nella giungla?"
Kooresa rispose: "Perché dovremmo aver paura dal momento che non abbiamo nulla che possa interessare a loro?"

La moglie, con voce tremula, confessò di aver portato con sé una piccola coppa d'oro, con la quale Kooresa abitualmente beveva l'acqua.
Kooresa le disse subito: "Dammi la coppa, la getterò via!" e così fece.

Dopo tre giorni la coppia raggiunse Srinigam e presero alloggio nelle vicinanze del tempio dedicato a Sri Ranganatha.
Erano molto stanchi, il viaggio era stato duro e faticoso e non avendo portato del cibo erano anche affamati.

La moglie sedeva con il capo del marito sulle sue ginocchia e rifletteva, quando udì la campanella del tempio che suonava per annunciare l'offerta del cibo; pregò allora il Signore Ranganatha: "Il tuo servo sta morendo di fame e tu sei pronto per mangiare tanto buon cibo! Ti sembra giusto, da parte tua, lasciare che accadano cose di questo genere?"

Dopo pochi minuti, una processione di preti con la banda di musicanti in testa, si diresse verso il loro alloggio. Essi misero il cibo delle offerte davanti alla signora ed al marito dicendo: "Il Signore Ranganatha ci ha ordinato di portare il cibo delle offerte ai suoi cari devoti ".

Kooresa si svegliò e si sedette, guardò intorno a sè e pensò che quello doveva essere un sogno! Vide la grande varietà di piatti pieni di cibi gustosi davanti a lui, guardò il capo dei preti e con severità e gentilezza gli disse:
"Signore, io non ho mai chiesto né pregato per avere cibo, io so che il Signore può garantirti solo ciò che chiedi. Come posso io piccola anima (atma) chiedere a Lui, il Signore Assoluto (Paramatma) solo cibo? Per favore portatelo via!"
Ma il prete ed i pandit, con insistenza, chiesero a Kooresa di prendere un po' di cibo, almeno come 'prasad' . Egli lo assaggiò appena e ne dette un poco alla moglie.

Qualche tempo dopo chiese a sua moglie: "Dimmi, sei stata tu a pregare il Signore per avere cibo?" ed ella confessò in lacrime: "Non ho proprio pregato per avere del cibo, mi sono lamentata con il Signore perché accettava quelle offerte lasciando che i suoi devoti muoiano di fame!"

Kooresa con dolcezza fece luce nella sua mente con queste parole:

" Mia cara, comprendi bene quello che sto per dirti. Colui che dà quando gli viene chiesto è 'Prabhu' (il Signore), ma Colui che dà senza che nulla gli sia chiesto, provvedendo alle tue necessità, Egli è 'Vibhu' (l'Onnipresente).
Con la parola Prabhu si intende il Maestro, mentre Vibhu significa 'Colui che governa il Cosmo'. Un devoto non dovrebbe mai chiedere niente al Signore Onnipotente, ma lasciare ogni cosa a Lui.

"Oh mente, smetti di chiedere!
Più chiedi e più sprofondi,
e più tempo impiega la risposta
ad arrivare.
Non rispose Egli, senza richiesta,
al grande desiderio di Sabari,
Non benedisse Jatayu, l'uccello
che morì per Lui?
Oh mente, smetti di chiedere!"

Così Kooresa ci insegna la lezione della resa totale.
Abbiate fede in Dio e lasciate che vi dia ciò che vi porterà eterno
bene.


Baba

da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India