A tutti voi è famigliare il nome di Isaac Newton, lo scienziato inglese del 18° secolo.
Newton era sempre nel suo laboratorio a condurre i suoi esperimenti o a trascrivere le sue scoperte. Egli amava molto gli animali e teneva con sé un cane ed una gatta mingherlina che si era molto affezionata a lui.
Normalmente chiudeva la porta del suo laboratorio per evitare che il cane o il gatto lo disturbassero e che la gente entrasse ed uscisse di continuo, ma il gattino voleva stare sempre con il suo padrone e si metteva davanti alla porta chiusa a raspare ed a miagolare, finché Newton, non potendo sopportare oltre questa pietosa richiesta, prese una decisione.
Chiamò un falegname e gli chiese di fare un buco nella porta, di modo che il gattino potesse entrare ed uscire a volontà. L'uomo fece il suo lavoro e Newton si compiacque della sua buona idea.
Dopo un po' di tempo la gatta mise al mondo un gattino. Newton, preso atto della situazione, chiamò di nuovo il falegname e gli disse:
"Sarebbe bene fare un altro buco nella porta per far passare anche il gattino."
Il falegname rimase sorpreso dall'ingenuità dello scienziato, e gli disse:
"Signore, mi scusi, ma non è necessario fare un altro buco nella porta per far passare il gattino, possono passare dallo stesso buco uno dopo l'altro!"
Newton rispose:
"Oh, come siete intelligente! Questa idea non mi è neanche passata per la mente! Oggi ho davvero imparato qualcosa da voi."
Tale era l'umiltà di Isaac Newton, uno scienziato famoso in tutto il mondo.
Non è sufficiente ottenere riconoscimenti e fama per i propri studi e le proprie abilità intellettuali, bisogna anche avere l'umiltà necessaria per apprezzare anche la conoscenza e le capacità degli altri.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India