Cari fratelli e sorelle,
grazie a Swami per avere reso possibile l'incontro di questa mattina dopo un lungo intervallo durante il quale non ci siamo più visti. Questa è la prima volta che ci vediamo dopo la recente visita di Bhagavan a Kodaikanal.
E' mia usanza dividere tutto ciò che è accaduto in viaggi come questo con gli amici, devoti o solo pellegrini, perché questo serve anche a me per ricordare tutto ciò che è successo.
Non è mia intenzione fare un discorso a questo o quel gruppo. No, no, no.
Quello che desidero è ricordare a me stesso tutto quanto è accaduto in modo che da questi insegnamenti io possa trarre sempre di più. Questa è stata veramente una grande opportunità. Per dirla molto brevemente, il viaggio di quest'anno a Kodaikanal è stato veramente unico e speciale per mille ragioni.
Baghavan è solito fare questo viaggio una volta all'anno in macchina seguito da moltissimi altri veicoli, incluse alcune macchine con aria condizionata riservate agli studenti. Di solito ne porta con se una quindicina. In questo viaggio invece almeno trenta studenti hanno seguito Bhagavan. Trenta studenti, ma a parte questi, almeno cinquanta famiglie, tutti devoti molto vicini a Bhagavan, i più privilegiati, seguiti dalle loro famiglie e dai loro fanciulli, lo hanno seguito portando a circa 80 il numero delle persone. Un numero molto grande. E' per questo motivo che questo è stato un anno veramente speciale.
La seconda cosa fantastica e diversa dal solito accaduta questo anno, è stata che siamo tutti andati in aereo. La prima tappa è stata a Madurai dove Bhagavan ha inaugurato la Sala del Comune, costruita da Chettiars. Mi piace farvi notare che Bhagavan aveva promesso in passato al sindaco che Egli avrebbe inaugurato la Sala Comunale il 22 di Aprile a Maturai e cosi è stato, esattamente come aveva promesso.
Quando siamo arrivati abbiamo appreso che nel frattempo Chettiars era morto una decina di giorni prima. Il vecchio uomo aveva circa 80 anni.
Comunque sia, Bhagavan si è rivolto a tutte le persone riunite dicendo: "Avevo promesso che sarei stato qui il 22 di Aprile, il giorno dell'inaugurazione, ed ho mantenuto la mia promessa." Bhagavan è fatto così: non sbaglia mai e mantiene sempre le sue promesse e la parola data. Difficilmente scorda una promessa fatta.
Oggi voglio richiamare la vostra attenzione su tre importanti parole che sono state pronunciate da Bhagavan di fronte alla grande assemblea lì raccolta. La Sala Comunale non era grande abbastanza per accogliere una tale quantità di persone. L'intera sala era stracolma di devoti e molti di essi non hanno potuto trovare posto dentro. Bhagavan, come è suo solito, ha fatto un discorso molto bello. Questo può essere riassunto, per vostra informazione, in sole tre parole universalmente valide. La prima Nethi, poi Rethi e la terza Khyti. Queste sono tre parole in lingua sanscrita ma io proverò a tradurle per voi.
Nethi. La traduzione letterale in Inglese è 'moralità'. Ma Bhagavan ha inteso darle un significato diverso. Nelle parole di Swami Nethi assume il significato di Verità. Bhagavan ha detto: "Sathya mey nethi" e cioè 'La Verità è la vera moralità'. La vera moralita, Netthi, è inclusa nella Verità. Poi ha parlato a lungo della Verità, di Nethi , della Moralità, ricordando che tutte le cose in questo mondo sono transitorie, evanescenti e momentanee. Ma ciò che è eterno, ciò che è immortale, ciò che è permanente è il principio dell'Atma. Questa è l'Eterna Verità - ha detto. Verità qui non ha il significato di verità materiale o verità scientifica. Verità qui significa ciò che è eterno, permanente, lo Spirito, o l'anima o la Coscienza o l'Atma o comunque vogliate chiamarla. E' la parte Divina di un individuo.
Questa è Nethi, o Verità o Sathya.
Rethi. Il significato letterale di questa parola è 'procedura', 'metodo'.
Ma anche qui Bhagavan ha voluto darle un significato diverso. Dio si incarna di era in era per dare un nuovo significato ad ogni parola, ad ogni teoria, ad ogni principio scritto nei sacri testi per renderlo aderente alla situazione che viene vissuta in quel periodo, con riferimento alle condizioni sociali e ai costumi della vita, in modo che possa essere tradotta facilmente in azione concreta. Quindi una specie di nuova dimensione è stata aggiunta a Rethi, la procedura. La radice di Rethi, ha detto Bvhagavan, è il Dharma, la Giustizia. Quindi Rethi fa riferimento al Dharma, il corretto agire, la giustizia è quindi la procedura. Nethi ha assunto il significato di Moralità, Verità, mentre Rethi è il Dharma, la procedura. Pertanto ciò che viene detto per mezzo della Verità, deve essere messo in pratica, e questo è il Darma. Questo è Rethi. Così, nel metodo e nella pratica, per mezzo delle procedure, dobbiamo sempre essere aderenti a questo Rethi e cioè al Dharma. Questo è il profondo significato che Bhagavan ha voluto dare a queste parole.
Khyti. Nel linguaggio corrente significa 'reputazione', 'comportamento corretto', 'Prakhythi Khythi' è la reputazione che nasce da un comportamento corretto. Questo è il significato normale di Khythi, ma Bhagavan anche in questo caso ha dato un significato diverso alla parola. Khythi nelle intenzioni di Baba significa Tyaga. Bhagavan ha detto " Tyaga mey Khythi'.(Il sacrificio è Khythi ). La vera reputazione quindi consiste nell'osservare lo spirito di sacrificio. Si può anche diventare famosi in modo diverso da quello materiale. La stima e gli onori possono anche essere guadagnati attraverso il sacrificio.
Quindi, cari amici, queste sono le tre parole che Egli ha detto e che sono molto importanti per tutti noi. Nethi che significa Moralità ed è La Verità, Rethi, la procedura che significa Darma e Khythi significa Tyaga e cioè sacrificio. Questo è il senso di ciò che Bhagavan ha detto in occasione della inaugurazione della Sala Comunale, molto ben costruita da Chettiar in Maturai.
Adesso voglio parlarvi del viaggio. Viaggiare con Dio in volo è una esperienza veramente eccitante, l'opportunità della vita. Di solito, quando si vola Air India o Lufthansa o con chi volete voi, viene fatto questo annuncio: "Benvenuti a bordo dell'Indian Airlines. Vi ringraziamo per la preferenza accordataci". Poi viene detta la temperatura, la pressione e l'altezza alla quale si vola. Ma l'annuncio che abbiamo avuto questa volta è stato molto diverso. "Benvenuti a bordo del SAI charter...Sai Charter!
Le Indian Airlines sono molto grate a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ed ai Suoi devoti per avere deciso di volare con noi." Che meraviglioso annuncio è stato!
Normalmente, durante i voli, si ascolta musica, e sull'Indian Airlines di solito musica classica. Questa volta, in modo eccezionale, abbiamo potuto ascoltare Bhajans. Come certamente sapete quando si vola con certe compagnie vengono fatti gentili omaggi, sia convenzionali che tradizionali. Di solito poi viene fornito qualche succo di frutta, qualche caramella e cose simili, e infine qualche snack. Questa volta abbiamo avuto idly e dosa che sono preparazioni tipiche dell'India del sud. Tutto questo é completamente al di fuori di ogni norma e comunque completamente nuovo.
Poi le hostess e i membri dell'equipaggio hanno fatto a gara con i devoti per toccare i Divini piedi di loto. Volevano approfittare della occasione per fare padnamaskar. Essendo membri dell'equipaggio, avevano più possibilità di movimento rispetto ai devoti e quindi in questa gara sono risultati facilmente vincitori. Se fosse stata solo questione di potenza muscolare anche noi avremmo fatto il nostro tentativo. Un occasione del genere difficilmente potrà ripresentarsi. In questo modo essi hanno potuto fare ripetutamente padnamaskar. Non si contano le volte in cui sono riusciti nel loro intento ma ogni membro dell'equipaggio ha potuto fare padnamaskar almeno 50 volte, durante il breve volo, durato circa mezz'ora. Tutti hanno avuto il tempo e la possibilità per farlo. Come sono stati fortunati!
All'arrivo Bhagavan è stato ricevuto in modo un po' tumultuoso ma comunque con un grandissimo benvenuto. Swami prima di abbandonare l'aereo ha rivolto la parola a tutti. Ad un certo momento è entrato nella cabina di pilotaggio dove sedevano il pilota ed il co-pilota. Grazie a Swami essi hanno potuto vederLo senza mai dover lasciare il loro posto, lasciando i motori al loro destino, con il rischio di festeggiare il Divino..... nello spazio!
Bhagavan in persona si è recato nella cabina dei piloti. Abbiamo potuto accorgercene perché occupavamo i sedili anteriori. Ha messo una mano sulla spalla del pilota e l'altra sulla spalla del co-pilota. Poi è rimasto a parlare con loro per alcuni minuti.
Noi eravamo molto invidiosi perché essi potevano stare seduti mentre Bhagavan stava in piedi vicino a loro, soffermandosi a parlare per un lungo periodo. Successivamente ha materializzato un anello con un grosso diamante per ognuno dei due piloti. Nel tornare al Suo posto si è fermato per un istante di fronte a me. Come voi sapete, io difficilmente sto fermo, e qualche volta azzardo qualche affermazione in presenza di Swami.
Ho preso coraggio e Gli ho chiesto :
" Bhagavan tutto ciò che sta accadendo è davvero molto strano, misterioso e meraviglioso al tempo stesso. Io ho visto interviste regolari, interviste e conversazioni durante i darshan, interviste nella veranda, interviste nella stanza delle interviste. Ma quello che sta avvenendo oggi è davvero meraviglioso ed unico. 'Una intervista spaziale'. Ti ho anche visto materializzare tante cose in ogni posto ma questa è una 'materializzazione spaziale'. Materializzare un anello per il pilota e per il suo aiutante; che cosa fantastica hai fatto!"
Per il ritorno ci siamo imbarcati a Coimbatore diretti a Bangalore.
Bhagavan durante il viaggio, ha regalato dei bellissimi sarii alle donne dell'equipaggio. Ho potuto personalmente constatare che erano dei sarii veramente molto belli. Le donne, si sa, sono donne sia in cielo che in terra, immediatamente hanno indossato i sarii e sono corse a rimirarsi allo specchio. "Come ti sta bene!" cominciarono a farsi reciprocamente dei complimenti. "Questo colore ti dona moltissimo!", " E questo colore dona a te".
Si facevano complimenti reciproci ed erano veramente soddisfatte di tutto questo. Io dal mio posto potevo godermi tutta la scena. Bhagavan ha anche fatto dono di tre vestiti al capitano, per il pilota ed il copilota ed anche ad un altro signore che si trovava lì. Io osservavo tutto.
Dopo l'atterraggio a Bangalore, Bhagavan mi ha chiamato pregandomi di raggiungerlo al tavolo del the. Era l'ora del the, circa le 4 del pomeriggio. "E' molto strano che tu abbia distribuito sarii ed abiti a tutti i membri dell'equipaggio. Questo non è molto usuale e non accade molto spesso. Il primo ministro viaggia spesso come pure il Presidente ma essi non distribuiscono sarii e vestiti come hai fatto tu in questa occasione.
E' molto bello vedere queste cose Swami" dissi estasiato.
Bhagavan allora disse: "Sei per caso geloso? Hai forse perso qualcosa per il fatto che io ho fatto questi doni?" e continuò" Sei per caso geloso perché non ho dato un sarii anche a te?" Allora io risposi:" Bhagavan io non ho possibilità di indossare un sarii in questa vita. Ma se dovessi farlo, sono più che sicuro che sembrerei molto più bello di molte donne qui attorno.
Pertanto ti prego di tenermi questa possibilità di riserva aspettando la prossima vita. Forse nella prossima vita, se dovessi rinascere come donna, potresti farmi dono di un sarii."
Swami rise e rise di gusto. E disse:" Cha!! Che desiderio è mai questo?
Perché mi preghi di rinascere donna nella prossima vita? Perché non mi preghi invece di non dover rinascere del tutto? Perché non mi preghi per la liberazione? Mosha significa liberazione, dove tu non dovrai rinascere di nuovo, dove spezzerai tutte le catene, il ciclo delle nascite e delle morti.
Perché non preghi per l'immortalità, per Mosha , per la liberazione?."
Allora dissi:" Swami io non ho mai incontrato fino ad ora una sola anima liberata. Io non ho mai incontrato persona alcuna che godesse la beatitudine dello stato di Mosha. Moksha o la Liberazione sono uno stato che noi possiamo solo immaginare. Non abbiamo mai incontrato nessuno con cui dividere questa esperienza. Perché allora dovrei desiderare ardentemente, perché dovrei pregarti per qualche cosa che non conosco?
Io conosco solo queste cose: cantare le tue glorie, vederti, osservarti, parlarti e ascoltare i tuoi messaggi. Si! Questa è la realtà che conosco. Se potessi scegliere vorrei rinascer come Presidente dell'Organizazzione Sathya Sai nell'Andra Pradesh in modo da poter andare in giro per i villaggi ascoltando e narrando le tue storie, perché questo è ciò che mi da la più grande gioia in questa vita e per questo vorrei che questa non finisse mai."
Bhagavan fu molto felice di ascoltare ciò. "E' molto bello che tu mi chieda queste cose." Poi Swami si rivolse alle persone più giovani: "Swami Vivekananda non desiderò mai il paradiso. Egli non volle mai la liberazione.
Egli desiderava rinascere molte volte solo per poter servire ancora l'umanità. Quindi non c'è nulla di sbagliato nel desiderare queste cose."
Così i giorni passarono. La nostra permanenza fu abbastanza breve. Solo 15 giorni. Incluso il viaggio sono stati solo 18 giorni. Ma sebbene sia stato un periodo di tempo molto breve il materiale raccolto è stato tantissimo.
C'è una cosa molto interessante che a questo punto mi preme raccontarvi. Qui a Kodaikanal c'è una montagna alta circa 7500 piedi sul livello del mare. E' la vetta più alta. Dalla cima di questa montagna si possono vedere solo nebbia e nuvole. Questo è tutto. Sotto la collina, le valli sono molto profonde, molto profonde. Le montagne sono scoscese. Non troverete altro che nuvole e nebbia. Non ho mai visto una scena altrettanto suggestiva in nessun altro posto. Qui sulla cima della montagna c'è un meraviglioso palazzo, che una volta era abitato da proprietari inglesi. Poi il proprietario è diventata la Società Birla.
I Birla, gente molto ricca, sono tra i più grandi uomini di affari di questo paese. Essi lo comprarono dai proprietari inglesi, ma non ci hanno mai abitato. La proprietà é cosi grande che si espande per circa 17 acri, ed ha un valore di circa due crores. Essi cercarono di farne dono a Swami moltissime volte, senza alcun risultato. Ultimamente ha finalmente accettato di ricevere in dono questo complesso ed il palazzo situato in cima alla montagna ora appartiene alla Sathya Sai Central Trust. Bhagavan ci ha portati tutti qui e ognuno ha potuto fare le sue foto personali. Un palazzo bellissimo! Ovunque c'è nebbia e nuvole. Il giardino poi è veramente meraviglioso!
Come posso disegnarvelo, come posso descriverlo? Sale spaziosissime come non ne avevo mai viste, molto bene arredate e con tappeti colorati sul pavimento. E' meglio che io non vada avanti nella descrizione perché certamente non gli renderei giustizia. Ad un certo momento Bhagavan ha detto: "Essendo questo posto così alto mi sembra di essere nel Kailas o nel paradiso vero e proprio. Voglio che da ora in poi questo posto venga chiamato "Sathya Sai Kailas Giri" .E da quel momento viene chiamato così. A Prasanthi abbiamo il 'Vidya Giri' mentre a Kodaikanal abbiamo il "Kailas Giri". Questa è una delle tante cose avvenute quest'anno.
Ognuno di noi ha avuto moltissime occasioni per porre domande a Bhagavan ed Egli, Signore compassionevole, nella Sua infinita Grazia, ha sempre risposto alle nostre domande. E' questa esperienza che voglio dividere con voi.
Bhagavan non mi ha mai chiesto di farlo, ma questo è ciò che chiedono i devoti. Come tutti i devoti sanno, essendo Prashanti Nilayam un posto molto affollato, pieno di Capi di governo provenienti da diversi paesi, pieno di membri della Organizzazione, pieno di istituzioni educative, Baghavan è sempre molto impegnato.
I devoti sanno che Prashnti Nilayam è il suo quartiere generale dove il Capo è sempre pieno di impegni ufficiali. Per questo motivo molti devoti dicono che Whitefield, vicino a Bangalore, è la Sua residenza, la Sua casa, dove il Padrone vive senza essere sempre di fretta, in modo del tutto rilassato. Qui Egli parla continuamente con gli studenti, e con tutti gli altri. Qui a Brindavan, Whitefield, la sera si tengono le famose sedute 'Trayee'. A Bangalore la residenza principale di Bhagavan è chiamata ,'Trayee'.
Trayee significa 'tre testi Vedici'. I testi Vedici sono solo tre. Ma il quarto, SAMA VEDA, è la parte musicale . Se vi riferite solo al contenuto del testo o a ciò che il testo tratta come argomento, allora i testi Vedici sono solo tre. Il quarto, 'SAMA VEDA' è la parte musicale. Per questo motivo questa costruzione di Bhagavan è detta 'Trayee' e noi abbiamo qui un incontro giornaliero. Swami viene circondato dagli studenti e da qualche invitato speciale. Egli parla con tutti, chiamando tutti per nome. Per questo motivi Brindavan secondo i devoti è considerata la Sua residenza, la Sua casa, mentre Kodaikanal è il suo campo di gioco, pieno di divertimento e di scherzi, pieno di humor, pieno di sorrisi.
E' abbastanza difficile rendersi conto che Lui è Dio. Egli se ne rende conto e voi dimenticate che Egli è Dio perché non mantiene alcuna distanza dalla compagnia. All'improvviso può entrare nella vostra stanza, si siede sulla stessa coperta con la quale dormite e fa commenti sul vostro modo di vestire o sul taglio dei vostri capelli. Egli vi parla dei suoi costumi personali, sconosciuti ai più. Entra nei più profondi recessi del vostro cuore e parla ad alta voce di tutti quei segreti che voi non vorreste mai che gli altri conoscessero. In certe situazioni é molto imbarazzante. Veramente imbarazzante!!
Voglio ora raccontarvi una piccola cosa avvenuta qui. Come voi ben sapete qui tutti gli uomini vestono abiti bianchi. Io non amo che il mio abito bianco vada mischiato con gli altri e per questo, per far sì che possa essere riconosciuto immediatamente, ho preso la precauzione di scrivere le mie iniziali qui sul retro del colletto: K.A. Bene questa mattina il lavandaio ha portato tutti i vestiti a li ha messi sul mio lettino.
Io non ho mai pensato che Swami sarebbe entrato nella mia stanza.
Quando questo è avvenuto io non ero lì. Ero andato a fare un giro sul lago che c'è a Kodaikanal in compagnia di alcuni studenti. Swami è quindi entrato nella mia stanza e vedendo i miei vestiti sul lettino ha domandato : "a chi appartengono?" Un professore che era presente ha risposto: "Swami sono di Anil Kumar".
Allora ha detto:"Anil Kumar dovrebbe essere A.K. Non può essere K.A.
Perché ha scritto le sue iniziali in questo modo? Avrebbero dovuto essere A.K."
Allora il professore, facendosi coraggio ha tentato di spiegare: "Swami K. è il suo soprannome Kamaraju, mentre A. sta per Anil Kumar. Quindi K.A. sta per Kamaraju AnilKumar". "Ah, vedo" - disse Baba.
Al mio rientro il professore mi sussurrò all'orecchio cosa era successo durante la mia assenza. Bene, amici miei credetemi! Dopo 15 giorni, nella sala pubblica Bhagavan all'inizio del Suo discorso ha detto: "Questo paese ha bisogno di uomini pronti a sacrificarsi, Tyagaraju! Questo paese ha bisogno di uomini di pratica spirituale Yogaraju! Questo paese non ha bisogno di Kamaraju, colui che è pieno di desideri. Questo paese non ha bisogno di Bhogaraju colui che vive nell'opulenza e nel piacere." In quel momento mi ha fissato negli occhi. Allora ho iniziato ad avere i brividi che qualche altro si fosse accorto di quanto era successo".
Cose di questo genere, queste belle cose, cose così intime che non potremo mai scordare nella vita, avvengono a Kodaikanal. Per questo Kodaikanal è considerato il campo di gioco di Dio.
Oh, questa è un'altra cosa che voglio assolutamente raccontarvi: Egli è cosi intimo che conosce tutti i vostri piaceri e dispiaceri personali e i vostri gusti . Non c'è assolutamente la possibilità di coprire o nascondere nulla.
Ultimamente è successo che la mia voracità è molto diminuita. Questo non è ovviamente sfuggito al Divino. Il quarto giorno del nostro soggiorno mi si avvicinò e gentilmente mi disse: "Come mai non stai mangiando con appetito come è tuo costume?"
Ho risposto "Swami sono OK, non preoccuparti." Allora disse: "Io lo so.
Ti mancano i tuoi sottaceti Andhra, quelli cosi piccanti! Ma non preoccuparti che io li ho portati per te. Adesso puoi mangiare normalmente."
E' veramente incredibile come abbia parlato con tutti così affettuosamente, come egli si sia mosso, e i tipi di regali che ha fatto a tutti; macchine fotografiche e registratori che sono doni molto costosi. Sebbene fossimo partiti con una sola valigia, abbiamo avuto bisogno di una altra valigia per tutti i doni ricevuti dalle mani Divine. L'Amore di Dio è senza limiti.
L'Amore di Dio è infinito. L'amore di Dio è disinteressato. E' senza egoismi. E' universale. E' permanente. E' immortale. E' eterno. E' dolcissimo. Tutti dovrebbero sperimentarlo. E' al di là di ogni comprensione e descrizione.
A parte tutti questi bellissimi episodi, voglio parlarvi delle domande che sono state poste a Bhagavan e delle risposte che ha dato. Lo faccio con molta felicità, perché sinceramente credo che apparteniamo tutti alla famiglia SAI. Non è una dichiarazione vuota o solo per aprire una riunione quando diciamo 'fratelli e sorelle'. Io credo che noi lo siamo veramente.
Sì! Quanto dico non è solo un modo di dire, ma è la sacrosanta Verità.
Io ho annotato tutte le domande che sono state fatte a Swami e le risposte che ha dato. Risposte Divine a domande umane. In tutto sono stato con Swami a Kodaikanal ben 5 volte. Cinque viaggi. Così ho raccolto ben 240 domande. E ho pure annotato tutte le risposte. Su questo argomento Bhagavan ha autorizzato la pubblicazione di un libro che uscirà prossimamente edito dalla Sri Sathya Sai Books and Publications Trust. Io spero che il libro venga rilasciato abbastanza presto perché ci sono informazioni che non troverete in nessun altro posto.
Gli antichi testi di Bharat, tutta la filosofia, i testi dei Vedanta sono sempre costituiti da un dialogo tra il Guru, il precettore, e il discepolo, sishya. L'intera conversazione va sotto il nome di Upanishad. Upanishad non è niente altro che un dialogo, una conversazione. L'allievo fa le domande e l'insegnante risponde. Il significato della parola Upanishad, secondo l'insegnamento di Swami è il seguente: Upa - vicino, ni - sotto, shad - sedersi. Sedersi vicino. Questo è il significato di Upanishad. Così il discepolo si siede vicino al maestro e la conoscenza fluisce facilmente, fluisce la saggezza.
Pertanto le Upanishad sono molte nei Sanathana Shastra, nel Sanathana Dharma. Per nominarne alcuni c'è la Kenopanishad, la Isavasyopanishad, la Mandukyopanishad, le Kathopanishad e le Aitharayopanishad. Queste sono alcune delle Upanishad. Ma come dovrò chiamare questa Upanishad? Un dialogo tra i devoti e Bhagavan Sri Sathya Sai. Le domande sono molte e sono state fatte da molti. Non è un monopolio di questo speaker. No chiunque poteva fare qualsiasi domanda. Allora, come dovrò chiamarle? Poiché questa è una Upanishad, dialogo tra Baba e i devoti, Baba essendo Sathya Sai Baba, vuol dire che le chiamerò Sathyaopanishad.
Sathyaopanishad, con queste 240 domande, attende di essere pubblicato di momento in momento. Bhagavan è stato molto felice di leggere il manoscritto che ha amorevolmente autografato. Io molto semplicemente ho detto:
"Swami, ho notato che tu spesso fai il tuo autografo per benedire molta gente.
Ebbene, a me non lo hai mai fatto."
"Ma" egli disse " tu non me lo hai mai chiesto. Non me lo hai mai chiesto prima. Solo adesso me lo stai chiedendo. Eccoti quindi il mio autografo."
Ricapitolando queste sono le domande recentemente poste a Swami che io desidero dividere con voi perché credo che le cose sono utili quando vengono servite calde calde, direttamente dal forno. Vanno servite calde calde in modo che possiate gustare al massimo il piatto. Quindi eccovi alcune delle domande; sono sicuro che le risposte vi riempiranno di gioia.
Una domanda è stata questa: quale è la differenza tra bhrama e Brahma, illusione e realtà? Cosa è Maya?
Maya ha tanti significati: è l'Illusione, o identità sbagliata o inganno. In sanscrito viene chiamata bhrama. Maya o bhrama sono quindi due parole sanscrite che significano illusione, sovrastruttura, identità errata.
Brahma è invece la realtà, il Sé, l'Anima, la Coscienza.
Che dire della risposta data da Bhagavan? Per il fatto di essere andato in giro per i templi fin dalla prima età, per avere ascoltato gente che parlava in ogni parte per più di 40 anni, avendo letto moltissimi libri, io sono più che sicuro che le risposte date da Bhagavan sono più che perfette. Non troverete alcun libro dove si parli di questi argomenti. E ' per questo che sono molto preziose, molto preziose.
Quale è dunque la risposta? La differenza tra illusione e realtà, bhrama e Brahma? La Sua risposta è diretta e molto semplice. Cosa ha detto?
La realtà è il principio di Unità. Ekatvam Ekatma. UNICITA'. L'unità è realtà. La pluralità, la molteplicità e la diversità è bhrama, illusione.
Quindi la diversità o la molteplicità sono anekatma, sono immaginazione.
Ekavatam, l'unità, l'unicità è invece la realtà. La risposta è contenuta in questa semplice frase. Per favore ditemi chi altri avrebbe potuto dare una definizione come questa. E ditemi anche chi avrebbe saputo riassumere in una singola frase come questa, la differenza tra due cose cosi importanti.
Poi Bhagavan, capendo che noi non saremmo stati in grado di capire da una singola frase, ha dato una ulteriore spiegazione.
Pensate all'oro. Da esso si possono fare molti gioielli, come orecchini, anelli o catene o cose simili. I gioielli possono essere del più vario tipo. Tutti però provengono dallo stesso oro che è stato la base per tutti.
Se guardate ai gioielli, questa è illusione, perché essi sono tutti diversi come forma e come nome. Se invece pensate all'oro dal quale sono stati fatti, il comune punto di partenza, il principio fondamentale, questa è la realtà. Quindi l'oro è la realtà, mentre i gioielli sono la illusione.
Potevate pensare ad un esempio esplicativo che fosse più chiaro?!!
Poi ha fornito una seconda analogia. Qui c'è, argilla e fango. Da questi un bravo vasaio può fare moltissimi articoli, tante brocche come vasi o tegole.
Si può fare di tutto partendo dall'argilla. Se guardate i vasi, possono essere di tutti i tipi con tantissime forme. Se guardate i vasi e considerate la loro forma o misura, questa è illusione, immaginazione, maya.
Ma se guardate all'argilla da cui sono nati, che è unica e sempre la stesso, questa è la realtà, Brahma.
Quindi questa è la risposta data da Bhagavan, che resterà sicuramente impressa nelle vostre menti. Quando vi riferite a nome e forma, questa è illusione. Qui siamo in tanti, di diverse nazioni, provenienti da diversi posti, di differenti culture, differenti nazionalità. Ma fondamentalmente siamo tutti divini. Come base, siamo tutti l'Atma. Per questo motivo Bhagavan si rivolge a noi chiamandoci 'Incarnazioni del Divino Amore'.
Se considerate come ognuno sia diverso dall'altro e pensate a quanti siamo, questa è Maya o bhrama. Al contrario comprendere l'Unità essenziale tra tutti, il Principio Atmico che c'è alla base di ogni individuo, questa è realtà o Brahma.
Per chiudere l'argomento ha fatto un terzo esempio. In una ghirlanda ci sono molti fiori. Colui che l'ha fabbricata avrà legato tutti i fiori insieme, unendoli con un filo e facendo una bella ghirlanda. I fiori sono molti e diversi ma il filo è uno solo. Quindi il filo che è uno solo è la realtà; i fiori che sono nati, sbocciati, che appassiranno e infine spariranno sono la illusione. Quindi i fiori sono Maya, mentre il filo è Brahma,la realtà.
Questa è la definizione data da Bhagavan. Questa è la risposta, la verità che, io ne sono sicuro, tanta altra gente ha provato inutilmente a comunicare in termini così semplici. Io non mi stanco mai di ricordare che quando Howard Murphet ha indicato i segni di riconoscimento di un Avatar, ha detto che uno dei segni della Divinità è la capacità di comunicare le più profonde e grandi verità della filosofia Vedantica in modo semplice.
Laddove noi umani abbiamo la capacità di complicare le cose semplici, le cose complicate vengono rese semplici da Dio. Questa è una semplice ma grande differenza tra noi. Noi siamo grandi nel complicare, mentre Swami semplifica tutto.
Un'altra domanda è stata: Bhagavan, tu hai detto che Dio non ha forma.
E' senza forma. Nirakara. Tu hai anche detto nei tuoi discorsi che le qualità come il peso, l'altezza, il colorito, il torace sono tutti attributi contenuti nei guna. La nostra devozione, le nostre emozioni, i nostri desideri, le strade della mente, i vagabondaggi delle mente, i capricci e le fantasie della mente, la capacità decisionale del nostro intelletto e il corpo sono tutte cose che si originano dai guna. Quindi ogni singolo uomo, un jiva, l'individuo ha il suo guna, le caratteristiche, o attributi o qualità. Dio invece è oltre ogni attributo, senza attributi. " Swami io ti ho visto nella Tua forma umana. Tu dici che Dio non ha forma, ma Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ha una forma. Noi vediamo la Tua forma e sappiamo che Dio non ha forma. Come posso comprendere entrambe queste cose? Ha Egli una forma? O non ha alcuna forma?"
La comprensione di Dio è sempre la più semplice! Egli si è ben guardato dall'evitare la domanda come fosse una domanda sciocca, come fanno molti di noi insegnanti, ogni volta che ci viene rivolta una domanda difficile.
Ho più volte ripetuto che noi insegnanti abbiamo trovato una bella via di scampo. Il sistema di insegnamento A, S, C, D.
A sta per evitare (Avoid). Quando lo studente fa qualche domanda, noi diciamo che risponderemo in un altro momento. B sta per Bypass. Se viene fatta una domanda noi rispondiamo con altri argomenti fino a che egli si scorda della domanda fatta. C sta per Confondere. Voi ripetete la domanda prima con voce attiva, poi con voce passiva, poi in modo diretto, poi in modo indiretto facendola diventare sempre più complicata. Il povero studente resta confuso: "Signore ne riparliamo domani." D sta per Dividere, per esempio dicendo agli studenti: "l'anno scorso i ragazzi erano molto meglio di questo anno. Essi non facevano mai domande cosi sciocche" Pertanto l'insegnamento è stato portato al livello di A, B,C, D e cioè evitare, Byapassare, confondere e dividere.
Vediamo invece come Bhagavan, colui che conosce tutto, ha risposto a questa domanda! Il modo è stato chiaro e semplice. Chiarezza è Divinità.
Chiarezza è Brevità. Semplicità è Divinità. Ecco cosa ha detto: Io avevo dichiarato"
Dio non ha Forma" ed Egli ha voluto dare alcuni esempi " Quale è la forma dell'Amore? E' forse, corto o basso o nero o bianco o scuro o giallo o dolce o caldo? Quale è la sua forma? Avete mai provato a descriverla? "
"Swami , io non penso di esserne capace" - " Ma tua madre che Ama ha una forma o no? Tua madre che ti ama ha una forma o no?" - " Certamente ce l'ha" - "L'Amore quindi non ha forma, ma la madre che ama ce l'ha. " E poi ha aggiunto: " Qual è la forma della fragranza, dell'odore , dell'aroma?
L'odore non ha forma. Il fiore del gelsomino invece ha una sua forma.
Il fiore della rosa ha forma. Quindi l'odore come tale non ha forma, mentre il fiore che profuma ha una sua forma"
Eccovi ancora un terzo esempio:" Quale è la forma dell'aria? Nessuna forma.
Ma l'aria immessa in un pallone prende la forma del pallone stesso.
L'aria immessa in un pneumatico assume la forma del pneumatico. Quindi l'aria prende la forma del tubo o del pneumatico o del pallone nel quale è stata immessa." Infine Bhagavan ha detto: "Quale è la forma dell'acqua e quale è il suo sapore? Niente forma né alcun sapore. Ma quando l'acqua è qui nel bicchiere, prende la forma del bicchiere stesso. L'uno è supporto per l'altra. L'uno è la base per l'altra."
Bene Swami, credo di avere capito. Dio non ha forma, ma in una incarnazione, la Divinità si esprime attraverso una forma. Ho capito. Ma se come tu dici Dio è ovunque, perché dovrebbe prendere una forma umana? Noi diciamo che Dio è onnisciente, onnipresente, onnipotente, perché mai dovrebbe prendere una forma umana? Perché?
Questa è stata la risposta di Baba: "Voi non sapevate che Dio è ovunque fino a che io non ve l'ho detto". Poi ha spiegato meglio : "Considerate l'oro, i diamanti e le perle. Queste, prese da sole, non costituiscono un gioiello. Ci deve essere un orafo che farà una catena, che farà un collare.
Allo stesso modo Dio è l'orafo. Dio è colui che fa il gioiello sebbene sia l'oro che i diamanti siano disponibili anche separatamente.
Allo stesso modo voi tutti siete Dio. Ma è Dio stesso a dirvi che voi siete Dio. Quindi serve qualcuno che vi ricordi la vostra realtà. E' necessario che ci sia qualcuno che vi ricordi la vera natura del vostro Sé, perché noi confondiamo noi stessi con il nostro corpo, confondiamo noi stessi con la nostra mente, e siamo portati lontano dal senso dell'Ego. Per questo serve qualcuno per dirci chi in realtà siamo."
"Un altro esempio" ha detto Bhagavan " Questo è un filo, e qui ci sono dei fiori, ma questo non fa una ghirlanda. Perché ci sia una ghirlanda serve qualcuno che metta insieme il tutto. Questo è un contenitore, questo è olio e questo è lo stoppino Ma questo non fa la luce. Occorre qualcuno che accenda la lampada. Ci vuole qualcuno per fabbricare la ghirlanda. Ci vuole un orafo per fare un gioiello."
Con perfetta analogia potete ora comprendere che l'Avatar è necessario.
Dio deve necessariamente prendere una forma umana per dire a ognuno di noi che siamo fondamentalmente Divini, che non siamo solo polvere, che non siamo fatti solamente dei cinque elementi della natura.
Ancora Bhagavan, quale è lo scopo della vita? Noi siamo tutti nati. Non è stata una nostra scelta. Noi siamo tutti qui. Perché? Quale è lo scopo della vita? Cosa dovremo fare adesso?
Questa è stata la risposta di Bhagavan. Egli ha detto:" Questa è una busta.
Quando voi la impostate ogni lettera deve avere due indirizzi: il primo è l'indirizzo al quale la lettera viene spedita, il secondo è il vostro indirizzo da cui proviene la lettera. Così in ogni lettera devono comparire due indirizzi: A: Pinco pallino e da: Panco pollino. I due indirizzi devono essere lì, ben chiari sulla busta. Supponiamo che non scriviate i due indirizzi ed imbuchiate lo stesso la busta. Cosa accadrà? La lettera finirà in una cassetta delle 'lettere morte'. Questo è tutto.
Allo stesso modo, la vita umana è come una busta di una lettera. In essa devono essere due indirizzi. Da dove venite? - Questo io non lo so - e dove siete diretti? - Ed anche questo io non lo so. Così come non so da dove vengo io e non so dove sono diretto. - I due indirizzi A: e DA: devono essere lì molto chiari sulla busta.
Allo stesso modo lo scopo della vita umana è scoprire da dove veniamo e dove andiamo, qual è la nostra destinazione, il nostro obiettivo. Questo è lo scopo della vita: 'da: a:'
Questo è tutto. Il Da: non è conosciuto e l'a: non è conosciuto. Il tempo è qualcosa che passa così.
Poi Bhagavan ha aggiunto: "Lo scopo della vita è qualcosa di più" E cioè?
"Ricordate, ricordate sempre e soltanto che lo scopo della vita è conoscere e sperimentare la Divinità" Come fare a conoscerla? Come fare per sperimentarla? Se non lo so, come posso sperimentarla? Il fatto che non sperimentiamo la Divinità è ben noto a tutti. Come fare a conoscerla?
Noi siamo disturbati. Siamo confusi. Siamo istruiti. Siamo pieni di dubbi.
Abbiamo conosciuto alti e bassi e colpi e ostacoli nel corso della nostra vita. Noi ci sentiamo esaltati quando veniamo lodati. E ci sentiamo frustrati ogni volta che qualcuno ci critica e rimprovera. Abbiamo fatto e superato ogni genere di salti e ostacoli in questa vita, come Bhagavan ha stabilito. La nostra vita è piena di successi e fallimenti, guadagni e perdite, cose tristi e cose felici. La nostra vita è duale. Questa non è la nostra vera realtà. Lo scopo della vita è invece conoscere la realtà, conoscere la verità. Qual è?
Bhagavan vi da un piccolo esempio: "Ecco un bicchiere di acqua. Nel fondo c'è dello zucchero. Ora assaggiate l'acqua che è in superficie. Ah! Non ha alcun sapore! Assaggiate l'acqua nel mezzo. Ancora senza alcun sapore.
Perché? Perché lo zucchero è solo in fondo al bicchiere. Ora con l'aiuto di un cucchiaio, rimescolate il tutto. Mescolate bene. Assaggiate ora l'acqua in superficie: dolce! Nel mezzo: dolce e nel fondo....ancora più dolce.
Qual è la differenza tra prima ed ora? La differenza è che prima lo zucchero non era stato propriamente rimescolato con l'aiuto di un cucchiaio. Lo zucchero c'era anche prima, esattamente come c'è adesso e ci sarà anche dopo. La sola cosa che avete fatto è stato rimescolare in modo corretto. La vita umana è come un bicchiere di acqua e lo zucchero è rappresentato dalla Divinità interna.
Eppure quasi sempre noi troviamo che la vita è senza gusto, priva di ogni interesse, depressiva, frustrante e senza significato. Perché? Lo zucchero è lì sul fondo, in altre parole la Divinità è lì alla base di tutta la nostra vita. Che devo fare allora? La risposta di Swami:
"Prendete il cucchiaio dell'intelletto o buddhi. Adesso rimescolate.
Quando mischiate lo zucchero della Divinità con l'aiuto dell'intelletto/cucchiaio correttamente usato, essa si porterà al centro della vostra vita e l'intera vita diventerà nettarina e dolce."
Quindi cari amici, è compito nostro mescolare in modo corretto, e gioire per la realtà che emerge. Lo scopo della vita è mescolare questa Divinità nelle situazioni della vita di tutti i giorni in modo che l'intera vita divenga interessante. L'intera vita diverrà allora estremamente utile.
Questo è ciò che Bhagavan ha detto. Questo è lo scopo della vita come è stato spiegato da Bhagavan.
Swami vuoi che rimescoli la mia Divinità? Vuoi che conosca questa Unità?
Vuoi che sperimenti l'Atma ? OK! Posso farlo , ma io sono troppo occupato con il mio lavoro, con la gestione delle mie finanze. Sono molto occupato con la costruzione della mia casa che ho comprato recentemente, sono troppo occupato a fare ammettere i miei figli in qualche posto, sono troppo occupato a trovare nuove strade di guadagno.
E allora la domanda: Dov'è la possibilità di conoscere il Sé? Quando potrò conoscerlo? Per favore dimmi quando è il momento giusto. Le prime ore del mattino, nel pomeriggio o dopo il pensionamento?
Molta gente riserva alla spiritualità il periodo dopo il pensionamento.
Ma coloro che fanno questo, come si comportano nel frattempo, in attesa che arrivi il momento? Possono essere 'conservati'? Che garanzie ci sono che potremo vivere fino alla pensione? Nessuna. Una polizza assicurativa è una garanzia per chi sopravvive, per quelli lasciati indietro. Ma coloro che se ne vanno, se ne vanno a mani vuote. Pertanto l'assicurazione non è una garanzia per noi. No, No. E' una garanzia per chi resta. Nella realtà non abbiamo alcuna garanzia di poter sopravvivere. Non siamo sicuri della nostra vita dopo il pensionamento. Per questo motivo, forse questo non è il momento adatto alla spiritualità.
Sentiamo cosa ha detto Bhagavan: "Riflettete. Occorre avere delle priorità nella vita . Cosa è più importante? Cosa è meno importante? Cos'è ancor meno importante? Sia ben chiaro che niente è privo di importanza nella vita.
Ogni cosa ha la sua importanza. Alcune cose sono importanti. Altre lo sono di più e solo alcune sono della massima importanza. Questo è tutto."
Quando si cambia casa, é esperienza di tutti che non vogliamo lasciare nulla indietro, perché noi consideriamo anche una ciabatta rotta molto importante da essere trasportata nella nuova casa. Anche le vecchie ciabatte vengono portate nella nuova casa perché non vogliamo lasciare nulla dietro.
Analogamente nella vita ogni cosa è importante.
Ora Bhagavan spiega chiaramente quali devono essere le priorità della vita.
Cosa ha la massima priorità? E quali sono le cose meno importanti?.
Swami lo spiega in questo modo: Esistono due tipi di persone - i primi, i Pandavas, sono esseri spirituali, gli altri, i Karauva, sono esseri materiali, sono i nostri cugini, gente del mondo. Bhagavan descrive questa situazione in questo modo: I Pandavas danno la massima priorità a Dio.
Dio ha la più alta priorità. Poi viene il resto. Come ultima priorità se stessi.
' Io vengo per ultimo, Dio viene per primo, poi viene il resto.' Queste erano le loro priorità. Per il fatto di tenere Dio al primo posto, alla massima priorità essi vinsero la battaglia della vita. Essi furono vittoriosi e divennero famosi e rispettati fino ai giorni nostri, nonostante siano passati migliaia di anni. I Pandavas furono sempre tenuti nel massimo rispetto perché avevano messo Dio al primo posto e tutto il resto dopo.
E l'Io per ultimo.
I Karauvas , erano esattamente all'opposto. Essi misero l'Io al primo posto.
'Io sono molto importante!' Il resto viene dopo e Dio per ultimo. Essi diedero a Dio la priorità ultima. Per questo furono sconfitti.
A voler dar credito alla storia, le armate dei Karauva erano molto più forti. Le armi erano di più, ma nonostante questo essi persero sia la vita che la battaglia. Perché? Perché avevano dato a Dio la priorità minore.
Concludendo lo scopo della vita è quello di tenere Dio alla massima priorità. Lo scopo della vita è quello di spiritualizzare, divinizzare il nostro stile di vita. Così ha detto Bhagavan.
Successivamente Bhagavan ha detto una cosa molto importante: "Perché molti di noi sono preoccupati?"
Esattamente la domanda è stata questa: Perché ci sentiamo infelici?
Perché siamo tristi? Perché? Se andate a spasso per il campus vedete solo facce lunghe, facce Shakespeariane, facce annoiate. Raramente incontrate persone sorridenti. Raramente la gente ride.
"Signore dove si trova la Accomodation?" (per rispondere alla domanda Anil fa un grugnito. " Signore a che ora è il Darshan? " Ma come non lo sapete? "
ha risposto con un grugnito simile al precedente. Shock, Shock elettrico ovunque. Perché? Perché la gente non è felice? Perché la gente non è gioiosa? Perché la gente è nervosa e agitata? Perché? Perché non sorridono tutti a cuore aperto? Perché non sorridono? C'è continuamente molta tensione, ipertensione. Che significa tutto questo? Che c'entra con la spiritualità? Forse che la spiritualità è un peso? La spiritualità dovrebbe essere leggera per voi. Non dovrebbe mai essere un carico pesante.
Perché siamo così seri nella nostra vita? Perché?
Bhagavan dà questa risposa meravigliosa. La gente è dispiaciuta per 2 ragioni: la prima è che pensa costantemente al passato. La moglie rinfaccia sempre al marito " Dieci anni fa tua madre mi ha maltrattato." Dieci anni fa quando la suocera la maltrattò, come potrebbe il povero marito rimediare alla situazione oggi? Oppure, 15 anni fa non mi hai regalato un bel sarii per l'anniversario del matrimonio" Cosa posso fare adesso? Sono passati 15 anni. Così noi diventiamo tristi pensando a incidenti passati.
Un altro esempio:" Io mi ricordo che molti, molti anni fa tu non mi hai ricevuto propriamente. Quando ti ho visitato non mi hai rivolto tutta la tua attenzione! OK! Ma a cosa serve rinvangare il passato? Molte delle nostre infelicità, molto della nostra tristezza, sono causate dal continuo rinvangare il passato. Troppo spesso pensiamo al passato. Bhagavan dice:
"Perché pensate al passato? Il passato è passato, al di la di ogni ricordo."
Io posso piangere per tutti i giorni che voglio, ma il passato non tornerà mai. Il passato è passato. D'altro canto avendolo vissuto conoscete molto bene l'esperienza passata. Perché continuate a pensare a quella? Non serve a nulla. Il 50% della miseria e il 50% della infelicità sparirà se voi scordate il vostro passato. Il passato è già passato, quindi tanto vale scordarlo.
Posso essere stato il più grande peccatore. Potrei essere stato molto cattivo. O avere acquisito un cattivo nome. Posso avere avuto certe esperienze. Comunque sia scordate il passato. Il passato è passato. Il 50% delle preoccupazioni spariranno.
Il restante 50% delle preoccupazioni sparirà se voi non vi preoccuperete del futuro.
Quando pensiamo al futuro ci preoccupiamo. Un piccolo esempio: Un amico non è ancora sposato. I genitori stanno ancora cercando per lui la sposa adatta, e nel frattempo l'amico va in giro per gli asili a riservare il posto per il suo futuro bambino. Per un bambino che deve ancora nascere!!! E questo uomo non è ancora sposato!!! Incredibile!
A questo proposito Bhagavan è solito dire: Moglie, moglie, moglie, la moglie è vita ( Wife is life).Ma quando la moglie diventa un coltello (Knife) allora comprendete la vita (life). (Bhagavan gioca con le parole Wife, knife e life). Io so che voi volete una moglie e che dite 'la moglie è vita'. Ma poi quando la moglie diventa un coltello, allora venite da me."
Quel ragazzo é molto felice di sposarsi. I genitori gli preparano abiti eleganti, abiti di lana speciale. Ma un giorno i genitori videro il loro figliolo che stava radunando abiti smessi e stracciati. Vecchi abiti.
La madre allora gli chiese: "Ehi mio caro, che ne è stato degli abiti nuovi e di marca per il tuo matrimonio?" Il ragazzo disse:" Madre, tra un anno avrò un figlio. Per pulire il letto del bimbo ho bisogno di questi abiti vecchi.
E' questo il motivo per cui li ho messi da parte fin da ora." Egli aveva messo da parte i suoi vestiti usati e vecchi per pulire il letto del bambino che sarebbe nato. E questo ragazzo doveva ancora sposarsi!
Così la maggior parte delle preoccupazioni nascono perché pensiamo al futuro. E' molto meglio non pensarci. Perché? Perché il futuro è incerto.
Dov'è la garanzia che potremo vivere fino a quel momento? Quindi il motivo delle nostre preoccupazioni e delle nostre tristezze sta nel pensare troppo al passato e al futuro. Per cui Bhagavan dice:" Il passato non può essere recuperato. Il futuro è incerto" Occupatevi solo del presente. Il presente è il risultato del passato ed è la base del futuro. Nel passato c'era un albero. Nel futuro ci sarà un albero. Nel presente c'è solo il seme. Il presente è il seme emerso dall'albero del passato. Il presente è il seme da cui crescerà l'albero del futuro. Così questo presente è onnipresente e non un semplice presente" Il presente è onnipresente, secondo quanto dice Bhagavan. Così la nostra miseria nasce da sciocche cose che non hanno alcuna importanza. Assoluta ignoranza!
Ancora sulle preoccupazioni. Swami ci dice un'altra cosa sul perché ci preoccupiamo. Perché ci preoccupiamo? La causa è nel nostro comportamento.
Parlando ai ragazzi, Egli dice "Hello, ragazzi". Quando io chiedo a qualcuno "quando ti sposerai?" il ragazzo è molto felice. "Tu sei ora un Signore ed hai il pieno controllo delle tue risorse e del tuo tempo. Cammini a testa alta ben dritto. Poi ti sposi e cominci a camminare a 4 zampe, come fossi un animale. La tua velocità nel camminare si riduce. Poi hai un bambino e questo significa 6 zampe. "Come uno scorpione" per dirla con Swami. Se poi hai un'altra figlia le gambe diventano 8 "Come uno scarafaggio". Otto zampe.
Quindi con l'aggiunta di altri figli la velocità della tua vita si riduce ulteriormente. Non si può camminare velocemente con tante gambe!!!
Tuttavia il legame familiare, gli obblighi e le responsabilità verso la famiglia sono una tua scelta. Non si può dire che la famiglia, per sé stessa, sia un legame. No! Perché la famiglia stessa non può camminare da sola. La famiglia è ciò che si è costruito nel corso degli anni. Quindi questo legame è una nostra scelta. Non è il regalo di nessuno. Il motivo dell'atteggiamento negativo va ricercato nel troppo attaccamento, nel troppo attaccamento a tutto.
Allora Swami, va bene! Ora ho una famiglia. L'avevo già prima di venire da te. Adesso tu mi dici "Sono problemi tuoi. Adesso piangi. Io non posso aiutarti. Cosa vuoi che faccia adesso?"
Ora Swami suggerisce la soluzione: "Dopo i cinquanta anni non dovreste avere alcun tipo di attaccamento. Una volta che i figli sono cresciuti lasciate che si prendano cura di loro stessi. Non dovreste più preoccuparvi della sicurezza dei vostri figli. Non dovreste più preoccuparvi della crescita di vostro nipote, né tanto meno della sua istruzione. Perché? Dopo i 50 anni vi trovate in un periodo della vita detto vanaprastha. Vanaprastha è il momento della vita dopo i 50 anni, quando dovreste essere totalmente distaccati, lasciando ai più giovani le preoccupazioni.
Dopo i 60 anni divenite sannyasa ashrama ed è il momento della rinuncia totale. Ma sfortunatamente noi vogliamo essere già Brahmacharia all'età di 50 anni. E a 60 vorremmo essere grihasta. Per questo il posto finisce per essere l'ospedale e non un residence. Pertanto le cause della infelicità sono nella errata gestione della propria vita. Questa gestione non è come quella degli affari. La gestione della vita, gestione del tempo, diventa di fondamentale importanza quando si è liberi da ogni responsabilità, dopo i 50 anni. Allora che non c'è più spazio per ogni genere di turbamento, per ogni genere di infelicità.
Vorrei ora dividere con voi un ultimo punto, prima di congedarvi questa mattina. Una mattina ho notato su un giornale questo titolo. "Naxalites uccidono 5 persone". Questi individui sono dei terroristi. Esistono nell'Andhra Pradesh persone votate alla violenza che si chiamano Naxlites.
Esistono terroristi nel Punjab, esistono movimenti in Assam, e le bande LTT nel Tamil Nadu che credono nella violenza. Essi vogliono uccidere la gente.
Pensano che uccidendo delle persone possono risolvere i loro problemi.
Essi prendono dalle persone ricche e distribuiscono agli altri dicendo così di avere stabilito l'uguaglianza.
Ora questa è la domanda: Bhagavan alcune persone credono che sia possibile l'uguaglianza, e si battono per questo. Perché non possono essere tutti ricchi? Perché le proprietà non sono di tutti? Perché non sono tutti uguali?
E' possibile l'uguaglianza? Questa è la domanda posta a Swami.
Ecco cosa ha risposto Swami: "Samathwa samanathwa. L'uguaglianza è impossibile "- Oh! Impossibile??!! Perché? - Niente in natura è uguale.
Le montagne, le valli....da una parte vanno su e dall'altra vanno giù. Il corpo, il naso. La bocca, il collo...il corpo in genere non è come un pilastro o una pietra di granito. Niente è uguale in natura.
La stessa cosa, ovviamente, avviene nella società. L'uguaglianza non è possibile nella società. E Bhagavan dà un altro esempio:
"C'era una volta un re che andando in giro per tutto il suo regno vide che molta gente soffriva. Egli pensò - Voglio che nel mio regno ci sia l'uguaglianza - Si recò allora nella foresta e dopo avere fatto grandi sacrifici pregò Dio. Dio gli apparve e gli chiese: - cosa vuoi? - Oh Dio io vorrei vivere per almeno 100 anni per stabilire l'uguaglianza nel mio regno. - Dio gli disse - OK Ti benedico. Vai e sarai esaudito. -
Vedendo il re che tornava tutto felice, la regina apprese i motivi di tanta gioia e anch'essa volle vivere per 100 anni. Poi disse: - Oh re! Se tu puoi vivere per 100 anni, anche tutta la gente dovrebbe poterlo fare. Se infatti morissero a 50 anni, di chi rimarresti re? Cosa pensi di fare adesso?
Potrà il resto della gente vivere per 100 anni? - Alcune persone anziane si recarono a pregare Dio - Oh Dio è forse vero che tu hai garantito al re 100 anni di vita?- Sì - rispose Dio - Ti preghiamo allora garantiscili anche a noi. - OK ve li garantisco -
Poi la regina si recò anche essa a pregare - Oh Dio tu hai garantito a tutti 100 anni di vita. Non vorrai mica che io muoia prima degli altri.
Lasciami vivere per 100 anni.- OK va bene - rispose Dio.
Ora finalmente il re decise di tornare a casa perché aveva ottenuto che nel suo regno ci fosse la totale uguaglianza. Ognuno era molto felice.
Ognuno era uguale agli altri. Dio aveva garantito i loro desideri. Mentre tornava a casa sua, vide ovunque grandi e bellissimi palazzi. Erano tutti uguali ed a stento potette riconoscere il suo palazzo! Con grande difficoltà, solo riconoscendo la regina potè alfine trovare casa sua.
Quando vide la regina disse: - Regina come mai le strade sono cosi sporche? - e la regina rispose : - Oh Signore , Oh re! Non esistono più spazzini. Oggi tutti sono re. Capisci?-
-Oh ora capisco. Mio Dio questa è una conseguenza di averti pregato per l'uguaglianza.- poi aggiunse - Regina non ho più fatto un bagno da molto tempo. Ti prego fai preparare l'acqua. Chiedi ai servitori di preparare tutto il necessario. - E di nuovo la regina rispose : - Non ci sono più servitori. Ora tutti sono re. Tutti sono uguali.-
Allora il re disse: - Ti prego fai lavare i miei vestiti, svelta. - E la regina - non esistono più i lavandai. Ora sono tutti re.- Solo allora il re comprese che tutto l'ordine sociale era disturbato dal fatto che non esistevano più divisioni funzionali. La gestione divenne improvvisamente estremamente complessa e difficoltosa. Allora il re tornò nella foresta - Oh Dio ti prego riporta l'ordine di prima.-
Questo spiega perché la uguaglianza è impossibile. A questo punto Swami ha tirato fuori questa distinzione, che sarà apprezzata soprattutto da coloro che conoscono il sanscrito. Samanathwa è l'uguaglianza. Samathwa è l'equanimità. C'è una grandissima differenza tra uguaglianza ed equanimità.
L'equanimità è uno stato della mente; considerare le vittorie e le sconfitte con lo stesso spirito. Considerare guadagni e perdite, successi e sconfitte, con spirito uguale è Equanimità. Quindi l'equanimità può essere osservata a livello del singolo individuo. L'uguaglianza invece si riferisce alla società è tipica del collettivismo, e di una comunità. A livello individuale invece potete avere l'equanimità.
Sai Ram