Un giorno, Kabir stava lavorando al suo telaio, canticchiando per tutto il tempo, come faceva di solito, il Nome di Rama. Improvvisamente gli sfuggì un filo di mano e, allora, chiamò sua moglie chiedendole di portargli una lampada accesa.
Era mezzogiorno e, dopo che sua moglie gli ebbe portato il lume acceso, le chiese di riportarla indietro (perché c'era la luce del giorno).
Qualunque altra donna al suo posto avrebbe risposto: "Non vedi che è giorno?
Perché mi hai fatto perdere tempo e mi hai obbligata a portarti una superflua lampada accesa per poi dirmi di riportarla via? Credi che non abbia altro da fare?"
E via di questo passo.
Ma la moglie di Kabir non era tipo del genere. In silenzio, riportò al suo posto il lume, senza mormorazioni e senza alcun senso di risentimento.
Perciò, con una moglie così ligia al dovere ed obbediente, Kabir riuscì a volgersi senza ostacoli verso la devozione e manifestò la sua gratitudine a Dio per avergli concesso la grazia di avere una compagna di vita così buona.