Un uomo vestito di arancione se ne stava davanti ad una casa chiedendo a gran voce l'elemosina. La signora che vi abitava uscì e vedendolo gli disse:
"Buonuomo, andate nel cortile, là c'è un pozzo. Prendete dell'acqua e fatevi un buon bagno poi recitate le vostre preghiere; nel frattempo io vi preparo del cibo."
L'uomo rispose: "Madre! Io non ho bisogno di fare il bagno o di pregare, perché io recito continuamente il nome di Govinda. Non conoscete forse i versi che dicono:
Perciò potete servirmi subito il cibo!"
La donna capì allora che quest'uomo non era proprio un vero rinunciante e che era talmente pigro da non voler nemmeno lavarsi. Perciò decise di dargli una lezione e di svelare la sua vanità.
Così disse: " Se è così, mio caro, allora potete appagare la vostra fame mangiando il dolce riso del Nome di Govinda!!"
Il mendicante, che si faceva passare per sannyasi, se ne andò affamato e umiliato dalle parole di una donna sagace.
E' difficile mantenere per lungo tempo una falsa attitudine spirituale.
Prima o poi viene a galla la Verità.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) India