In un certo villaggio viveva un avvocato che si era guadagnato una grande fama per la sua capacità di fare giustizia agli innocenti e di chiedere indulgenza per i colpevoli. Egli era un devoto del Signore Shiva. Ogni mattina dopo il bagno, passava un'ora a recitare il rosario cantando il mantra "Aum Nama Shivaya" mille ed otto volte.
Un giorno mentre stava così pregando, udì un cliente che domandava a sua nuora: "Signora, è in casa l'avvocato?" La donna rispose: "Mio suocero al momento si trova nel negozio del ciabattino, per favore attenda."
L'avvocato sgomento ed arrabbiato corse in cucina e chiese alla nuora:
"Ma cos'hai detto? Hai perso la ragione? Come ti permetti di dire ai miei clienti che sono dal ciabattino quando sai perfettamente che sono nella stanza della preghiera a recitare il Nome Sacro?"
Tranquillamente la nuora replicò: "Scusatemi, non ci sono dubbi che eravate nella stanza della preghiera, ma dov'era la vostra mente? Non eravate forse preoccupato che il ciabattino non portasse in tempo le vostre scarpe prima di andare in tribunale? Non avete forse chiesto, un paio di volte, se il ciabattino era arrivato mentre stavate cantando il Sacro Nome?"
L'avvocato rimase senza parole perché la giovane aveva detto la verità e ringraziò la nuora per avergli fatto notare, con tanta intelligenza e saggezza, la sua mancanza di concentrazione.
Non dovremmo mai pregare o cantare il Nome di Dio meccanicamente.
Dovremmo recitare il rosario, pregare o invocare il nome del Signore con tutta la nostra mente ed il nostro cuore.
Dire parole sacre e pensare a qualcos'altro non è affatto un esercizio spirituale. Baba dice che il Mantra deve emanare dalla mente, non solo dalle labbra e deve essere pieno di amore e di gratitudine per Dio.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) - India