Una volta Gesù stava camminando lungo le strade di una città in un quartiere molto povero, quando ad un tratto vide un uomo molto sporco ed ubriaco fradicio. Si avvicinò a lui, si sedette al suo fianco e con un gesto gentile lo svegliò.
Il giovane aprì gli occhi e vide Gesù che gli chiese:
"Figlio mio! Perché stai guastando la tua preziosa gioventù con l'alcool?"
Il ragazzo rispose: "Maestro, io ero lebbroso e tu mi hai curato; ma ora che sono guarito cos'altro posso fare?"
Gesù sollevò la sua mano, fece un cenno di saluto e se ne andò.
In un'altra via vide un uomo che inseguiva pazzamente una donna bellissima.
Lo afferrò per un braccio e gli chiese : " Figlio mio, perché discrediti il tuo corpo indulgendo in tali atti peccaminosi?" e l'uomo rispose:
"Maestro, ero cieco e mi hai ridato la vista. Cos'altro posso fare adesso?"
Gesù si incammino' faticosamente lungo un'altra strada.
Vide in un angolo, un vecchio che piangeva miseramente.
Gesù si mise accanto a lui e lo toccò gentilmente; il vecchio lo guardò, asciugò le sue lacrime e disse: "Maestro, ero moribondo e tu mi hai salvato la vita! Cos'altro posso fare oltre che piangere la mia vecchiaia?"
Nei momenti di difficoltà e di angoscia, noi imploriamo l'aiuto divino, ma quando Dio, nel suo infinito amore e compassione, risponde alla nostra preghiera, noi Lo ignoriamo e ritorniamo a ripiegarci su noi stessi e sulla nostra vita.
Guardatevi dal più grande di tutti i peccati: l'ingratitudine verso Dio.
da: "Chinna Katha II" - Sri Sathya Sai Books and Publication Trust (A.P.) India