Nel Mahabharatha, Dhuryodhana non osservò i principi della Rettitudine neppure una volta nei confronti dei fratelli Pandava; infine, dovette affrontare la sorte inevitabile quando Bhima lo sfidò a duello per abbatterlo. Allora, Dhuryodhana, l’autore del gioco di scommesse ingannevoli, dell’incendio della casa, dell’ingiuria alla Regina onorata, dell’uccisione di Abhimanyu tramite dei nemici feroci che lo assalirono, del disegno di tutte queste iniquità, si rifugiò nel Dharma e cominciò a citare i testi. Il Dharma non è una scusa comoda per evitare le conseguenze nocive delle proprie azioni. La Rettitudine non va trattata come un mezzo per cavarsela, è un modo di vivere.
Sai Baba