Il grande devoto bambino Prahlada conosceva la verità del fatto che questo mondo è del tutto colmo di Dio per cui, quando il Signore gli apparve intenzionato a fargli un dono, egli non chiese una vita lunga, ricchezza o fama, chiese di poter lenire il dolore e l’afflizione di tutti gli esseri. Prahlada sapeva che tutti gli esseri di questo Universo sono manifestazioni di Dio e che servirLo significa servire quelle manifestazioni e dar loro sollievo e gioia. Anche la vostra lingua deve giustificare la sua presenza con parole dolci e lenitive e le vostre mani con azioni pacate e innocue. Il corpo deve essere usato nell’Upa-vasa cioè nel fare azioni che portano più vicino a Dio. Nei giorni festivi, il vero Upavasa non significa semplicemente digiunare, consiste nel dedicare a Dio tutti i pensieri, tutte le azioni e le parole: bisogna che riguardino tutti Dio. Voi dovete trascorrere quel giorno “vicini” a Lui, in Lui e per Lui.
Sai Baba