Quando Arjuna pregò Krishna di descrivergli le caratteristiche effettive di un Conoscitore-Realizzato (Sthitaprajna), il Signore spiegò che uno Sthitaprajna è libero da tutti i desideri ed è stabile nella conoscenza e consapevolezza del solo Divino. Questo stato si può ottenere con due processi, uno negativo e uno positivo: il primo consiste nell’eliminare ogni spinta al desiderio dalla mente e il secondo nell’impiantare in essa la gioia permanente. Nel processo negativo, si rimuovono tutti i virgulti di errore e di malvagità dalla mente mentre in quello positivo si coltiva e si raccoglie la messe dell’attaccamento a Dio. I piaceri dei sensi tratti dal mondo oggettivo sono erbacce infestanti, la messe è l’attaccamento a Dio. La mente è una matassa di desideri che non c’è speranza di vincere a meno che questi non vengano eliminati distruggendone le radici; quando essa scompare, lo Sthitaprajna è raggiunto.
Sai Baba