07/11/2010

Il contadino, intento a coltivare, dimentica persino il cibo e il riposo perché è troppo occupato nell’arare, livellare, spargere i semi, annaffiare, diserbare, far crescere le messi e difenderle. Egli sa che la sua famiglia deve sostenersi con il raccolto che lui porta a casa e che, se spreca la stagione preziosa in passatempi inutili, i suoi dovranno affrontare la fame e la malattia; per questo, mette da parte o rinvia gli altri scopi e si concentra solamente sulla coltivazione. Egli sopporta difficoltà e privazioni, sgobba giorno e notte, cura le messi che crescono e immagazzina le granaglie con il risultato di poter passare i mesi futuri in pace e gioia con la sua famiglia serena. Gli studenti e i ricercatori spirituali devono imparare delle lezioni importanti dal contadino. Lo stadio della giovinezza è la stagione in cui apprendere la cultura mentale e intellettuale; questi anni dovrebbero essere coltivati intensamente e intelligentemente a prescindere da difficoltà e ostacoli: il clamore dei sensi deve venir tacitato, la fame e la sete controllate, il bisogno di sonno e ricreazione tenuto a freno.

Sai Baba