13/08/2007

Credendo che il mondo, così come lo si conosce durante lo stato di veglia, sia reale e che la meta più alta sia il raggiungimento della felicità in esso, l’uomo accumula gli strumenti ed i simboli di tale felicità; a seconda del proprio gusto ed inclinazione, egli modella le leggi, gli ideali, le istituzioni ed i principi che dovrebbero sostenerla. Può la meta della Vita essere semplicemente quella di affannarsi tra le onde altalenanti della gioia e del dolore in questo mondo oggettivo visibile, di essere trascinati lungo la corrente del desiderio ammassando cibo, comodità e piacere ed infine dibattersi nelle fauci della morte? Se anche l’uomo conduce la vita così, non è davvero migliore di un semplice animale.

Sai Baba