Preso nelle spire del "creato", l'uomo è cieco al fatto di essere parte del Divino Creatore ed, identificandosi con la spoglia mortale di cui è vestito, non percepisce l'unità di tutti gli esseri nell'Universo Uno ed Assoluto. Egli ha scritto e studiato testi innumerevoli sulla disciplina e sulla scoperta spirituale ed ha fatto una gran confusione indulgendo in rivalità ed argomentazioni dialettiche. Colui, che ha però messo in pratica almeno una o due pagine di questi tomi, è reso silente e scevro da ogni desiderio di fama e vittoria, è felice nelle profondità del suo essere; egli ara il campo del suo cuore, sparge i semi dell'amore e miete il raccolto della forza morale e dell'equanimità.
Sai Baba