09/10/2005

Le Upanishad hanno dichiarato che l'immortalità può essere
sperimentata solo tramite la rinuncia o sacrificio (Thyaga). Questa rinuncia non
significa l'allontanamento dalla terra e dalla casa, da parenti ed
amici; vuol dire ripudio delle cose transitorie e futili del mondo. Questo
richiede discriminazione tra ciò che è permanente e ciò che è effimero
ma questo tipo di discriminazione è oggi assente nelle persone che,
invece, distinguono ciò che è comodo da ciò che è spiacevole e scelgono il
primo. La discriminazione dovrebbe essere esercitata obiettivamente per
distinguere il permanente dal transitorio, il bene dal male. Solo
allora l'uomo può scoprire l'Essenza-Consapevolezza-Beatitudine
(Sat-Cit-Ananda) che è dentro di lui.

Sai Baba