12/01/2002

L'instabilità è la caratteristica della mente, pertanto essa
dev'essere educata. Per sua natura essa ha l'argento vivo addosso,
perciò le va messo il morso, come ai cavalli, per riuscire a tenerla
a freno.

La mente è l'incarnazione vera e propria della Consapevolezza
("Chaithanya-swarupam") e diventa stabile solo quando diventa un
tutt'uno con la Consapevolezza stessa ["Chaithanya"(1)], cioè quando
si unisce al Divino.

Un lago può essere coperto di ghiaccio, che è inerte ("jada"); ma,
muovete questo ghiaccio tutto da un lato, spingetelo da parte, e la
forma naturale ("Sahajaswarupam") dell'acqua ("Chaithanya") si
rivelerà.

Nello stato di Consapevolezza ("Chaithanya") non si è soggetti né
alla gioia né al dolore, si è sempre in perfetto equilibrio: è lo
stato dell'"Io sono Quello" ["Tat twam asi"(2)], in cui non si è più
affetti dal senso dell'"Io" o del "Mio".

"Sama-Dhi" significa "Intelligenza", che è il "Sama", cioè la
saggezza stabile, immutabile e non soggetta ad alcun influsso.



Note:

(1)Chaithanya (n): la Coscienza assoluta e pura, Intelligenza,
Principio Divino, Coscienza Suprema, Splendore Divino, Colui che è
sempre immerso nella Coscienza Divina.

(2)Tat twam asi: letteralmente: "Quello tu sei". L'espressione è
tratta dalle Upanishad (Chandogya Upanishad, VI,VIII,7). Si riferisce
all'identità fra il Jiva ("twam": l'anima individuale) e Dio (Tat).

(Le note sono state tratte da: "Sanskrit-English Dictionary", Sai
Gita, Prasanthi Nilayam; "Glossario Sanscrito", Ed. Asram Vidya)

Sai Baba