“Satya, Dharma, Shânti, Prema sono i pilastri del Sanâtana Dharma ( la Legge Eterna ).
Senza assimilare questi Valori, l’acquisizione di ogni forma educativa,
la realizzazione di qualunque atto di carità
e la pratica di ogni attività spirituale
sono completamente prive di utilità.
Che altro potrei dire a questa assemblea di nobili anime?”
Incarnazioni dell’Amore!
Qual è il significato di Avatâr (Discesa del Divino)? Esso indica il connubio della Consapevolezza Divina con la Coscienza umana. L’uomo è la combinazione di corpo, mente, intelletto e coscienza. Dio, che è l’Espressione dell’Amore, assume forma umana per stabilire la Sua identità con l’uomo in modo da promuovere in lui la trasformazione attraverso l’Amore. Dio discende sulla terra e si lascia coinvolgere nelle cose del mondo per educare e guidare l’essere umano e metterlo sulla giusta strada. Ecco un piccolo esempio:
Non attribuite le qualità umane all’Avatâr
Una volta alcune gopika avvicinarono Yashodâ e si lamentarono “Madre! Krishna è venuto nelle nostre case e ha rotto i nostri vasi di curd e latte”; altre gopika lamentarono con Yashodâ il fatto che a mezzanotte Krishna fosse entrato nelle loro case e avesse legato le trecce di una di loro con quelle di un’altra. Quando Yashodâ sgridò Krishna per questi atti disdicevoli, Egli disse a Sua madre: “Madre! Tu sai bene che per tutta la notte ho dormito al tuo fianco; dimmi, allora, come sia stato possibile che Io sia entrato a casa loro a mezzanotte”. Yashodâ comprese che ciò che Krishna diceva era vero ed, ovviamente, pensò che le gopika mentissero. C’è una differenza fondamentale tra la coscienza umana e quella divina: dovendo analizzare le birichinate di Krishna da un punto di vista spirituale, i vasi di terra rappresentano il corpo umano per cui “rompere i vasi” significa rivelare dehabhrânti (l’inganno causato dall’attaccamento al corpo). Non comprendendo il profondo significato nascosto dietro le apparenti birichinate di Krishna, le gopika si lamentavano di Lui con Yashodâ. Più tardi, esse compresero la vera natura di Krishna e Lo pregarono: “O Krishna! Tu sei l’Incarnazione della Beatitudine, libero dal triguna (i tre attributi: sattva, raja e tamas) e dalla dualità e sei oltre la comprensione della mente umana. Attribuire a Te le qualità umane è stato un nostro errore; qualunque lamentela possiamo aver fatto a Tua madre nei Tuoi confronti è stata causata dalla nostra ignoranza. O Swami! Ti preghiamo di perdonarci e di prenderci sotto la Tua protezione”. Allora Krishna le perdonò tutte e spiegò loro il Principio di Unità dicendo: “Voi non siete diverse da Me, voi e Io siamo Uno”. Quindi, se sviluppiamo fede nel Principio di Unità, la nostra vita sarà santificata. L’uomo è dotato di corpo e mente, che generano ambedue kâma e krodha (desiderio e ira), ma Dio non nutre né desideri né ira. Dio non ha neanche una briciola di desideri o aspirazioni materiali. Qualunque cosa Dio faccia, veda e dica è sempre per il bene dei propri devoti e non per Se Stesso. Quando Dio si incarna sulla terra in forma umana, si comporta come fosse un essere umano; può far piangere qualcuno, ridere qualcun altro e indulgere in qualche simpatica birichinata con un altro ancora. Vedendo queste azioni apparentemente umane, la gente si inganna e tratta l’Avatâr come un normale essere umano. Di fatto, quale potrebbe essere la ragione per cui Dio discende sulla terra assumendo una forma? È solo per stabilire un ideale per l’uomo e avviarlo sul cammino della Rettitudine.
Unità ed Eguaglianza sono le peculiarità del consorzio umano
Quando qualcuno chiede il vostro nome, la normale risposta è “Il mio nome è Ranganna o Somanna” ecc. ma questi sono solo i nomi che vi sono stati dati dai vostri genitori, non sono i vostri veri nomi. Di fatto, quando qualcuno vi domanda il vostro nome, dovreste rispondere “Io sono Io”; questo è il vostro nome vero. Questo “Io” è presente in ogni individuo, questo è l’Âtma Tattva (il Principio del Sé); eccetto questo, tutti gli altri nomi sono soltanto immaginari. Questo implica che Dio è immanente in ogni essere umano, o meglio, in ogni essere vivente. Tutti sono Incarnazioni di Dio.
Ekoham bahusyâm
L’Uno volle diventare i molti.
È l’Uno che ha assunto tutte le forme.
Aham brahmâsmi
Io sono Brahman.
Questa dovrebbe essere la realizzazione di ciascun individuo. Questa realizzazione è la base dell’unità di vyashti (l’individuo), samashti (la società), srishti (la creazione) e Parameshti (Dio). Senza srishti, non può esserci samashti, e, senza samashti, non può esserci vyashti. Ma chi è vyashti? È l’Incarnazione della Divinità presente in tutti per cui la società, che è un insieme di individui, è la forma collettiva della Divinità. Quindi, nella società tutti sono uguali. Non si possono fare classificazioni come, ad esempio, distinguere fra alto e basso. Ridicolizzare qualcuno equivale a ridicolizzare voi stessi; è solo il vostro riflesso che vedete in lui, è solo il vostro risuonare che sentite in lui. Tutti dovrebbero comprendere questa Verità e sviluppare il senso di Unità. I Nomi Râma e Krishna furono dati agli Avatâr dai Loro genitori. Quando Dio si incarnò nel passato non proclamò mai di essere Râma o Krishna; questi Nomi furono dati agli Avatâr dopo le loro Incarnazioni e non prima. Nomi e forme sono solo il marchio che contraddistingue gli individui nella società. Non è necessario che cerchiate Dio ovunque. Quando qualcuno vi chiede “Dov’è Dio?” dovreste rispondere in tutta sicurezza “Io sono Dio.” La gente costruisce templi ed edifici con mattoni e calce e vi colloca statue di Dio; di fatto, Dio è saldamente insediato nel cuore di tutti gli esseri umani, o meglio, di tutti gli esseri viventi. È solo per spiegare questa Verità che Krishna dichiara nella Bhagavad Gîtâ:
Mamaivâmsho jîvaloke jîvabhûta sanâtanah
L’eterno Âtma, presente in tutti gli esseri, è parte della Mia Essenza.
È possibile comprendere questa Verità aderendo ai cinque Valori Umani di Satya (Verità), Dharma (Rettitudine), Shânti (Pace), Prema (Amore) e Ahimsâ (Non violenza). Dove si trovano questi Valori Umani? Non sono fuori: sono tutti dentro di voi. È davvero una sventura che li cerchiate fuori mentre essi si trovano proprio al vostro interno; finché cercate il loro riflesso al di fuori di voi non sarete in grado di riconoscere l’oggetto interiore. La Divinità è immanente in voi e quindi dovreste considerarvi divini e proclamare “Io sono Dio.” Così non avrete timore, ansietà e illusioni. Fintantoché non comprenderete la vostra divinità interiore non potrete liberarvi dell’attaccamento corporeo. Non occorre andare in pellegrinaggio per cercare Dio: Egli è presente ovunque.
Sarvatah pânipâdam tat sarvatokshi shiromukham
sarvatah shrutimalloke sarvam âvritya tishthati
Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono tutto,
Dio permea l’intero universo.
Ovunque guardiate, Dio è presente. Non esiste posto dove Dio non sia, non esiste forma che non Gli appartenga. L’uomo cerca Dio convinto che sia in qualche posto lontano ma Dio è di fronte a voi, dietro e accanto a voi. Tutti sono Incarnazioni di Dio tuttavia voi non considerate le persone che vi sono intorno quali incarnazioni divine, vi soffermate sulla loro forma e le considerate soltanto “esseri umani”. Dimenticate la forma e siate fermamente convinti che tutto ciò che vedete è solo Dio. È solo Lui che provvede al nostro sostentamento. Quindi, qualunque lavoro intraprendiate, consideratelo un lavoro di Dio e dedicatelo a Lui. Se compite le vostre azioni come offerta a Dio, diverrete puri e sacri. Dio non è in qualche posto in un angolo lontano: voi siete Dio, voi siete la società, voi siete il mondo, voi siete il cielo, voi siete la terra, voi siete le stelle. Voi siete tutto, quindi sviluppate la consapevolezza di essere tutto. Finché usate nomi e forme, sarete sempre immersi nella dualità ma, se andate al di là dei nomi e delle forme, troverete Unità ovunque. Tutti voi siete Incarnazioni dell’Âtma; essendo tali, perché mai dovreste cercare l’Âtma in qualche altro posto? Che cosa significa Âtma? Âtma indica la Consapevolezza: Essa pervade ogni cosa. Fintantoché nel corpo c’è Consapevolezza, esso viene nutrito e protetto ma perde ogni suo valore quando la Consapevolezza lo abbandona.
Sviluppate purezza e bontà
Supponete che un ragazzo e una ragazza decidano di sposarsi. Dopo il matrimonio, la ragazza si riferirà all’uomo come “suo marito”; analogamente, il ragazzo si riferirà alla donna come “sua moglie”. Ma per quanto tempo? Solo per un periodo ben determinato di tempo e cioè finché vivranno assieme. Più tardi, quando entrambi saranno morti, l’uno non avrà più alcuna relazione con l’altra. Chi è il marito e chi è la moglie? Tutte queste relazioni sono immaginarie e transitorie. Analoga è la relazione tra madre e figlio: il figlio si rivolge a quella donna come madre per un certo numero di anni ma, quando ella lascia il corpo mortale, egli si duole del corpo morto della madre dicendo: “O Madre! Tu mi hai lasciato!” Infatti, dov’è andata sua madre? Il corpo fisico, al quale si è rivolto come madre per tutti quegli anni, si trova ancora di fronte a lui; se il corpo fisico fosse veramente sua madre, lo conserverebbe in casa sua, non è così? Ma lo farà? Assolutamente no! Egli porta il corpo al luogo della cremazione. Quindi, tutte queste relazioni legate al corpo sono solo illusorie e non reali, sono come nuvole passeggere. Solo l’Âtma è eterno; qualunque cosa possa accadere al corpo fisico, l’Âtma non subisce alcun cambiamento. Tutti sono Incarnazioni di Dio. Noi ci sottoponiamo a molte pratiche spirituali per raggiungere Dio perché sbagliamo nel pensare che Egli sia separato da noi e crediamo che shravanam (l’ascolto delle Storie di Dio), kîrtanam (il canto delle Sue lodi), vishnusmaranam (soffermarsi mentalmente sul Signore), pâdasevanam (il servizio ai Suoi Piedi di Loto), vandanam (l’atteggiamento di rispetto verso tutte le forme di vita), archanam (l’adorazione di Dio nei riti), dâsyam (servire tutti indistintamente), sneham (l’amicizia verso Dio), âtmanivedanam (la completa resa a Lui) siano le sâdhanâ che dobbiamo realizzare; ma che cosa vuol dire sâdhanâ? Sâdhanâ = sa + dhana. La sillaba “sa” nella parola sâdhanâ implica sâlokya (la percezione del Divino), sâmîpya (la vicinanza del Divino), sârûpya (l’identificazione col Divino) e sayujya (la fusione nel Divino). Questo è dhana (la ricchezza) che l’uomo deve acquisire e conservare con cura ma l’uomo moderno cerca solo dhana (il denaro) scordando questo “sa” consistente in sâlokya, sâmîpya, sârûpya e sâyujya. Ogni attività di questo mondo è oggi accentrata su dhana. Facciamo il caso che chiediate a qualcuno di cantare una canzone o di fare qualche lavoro per voi: egli inizierà immediatamente a mercanteggiare la quantità di denaro che dovrete pagare per quel suo servizio. Oggi, ogni attività dell’uomo è diventata un “business” a tal punto che questo avviene anche nel campo della spiritualità. Non è necessario acquistare Dio pagandolo con del denaro, il che logicamente non potete fare; in effetti, voi stessi siete Dio, voi stessi siete il Principio Divino. Voi siete dotati di un immenso potere divino ma dovete mantenere salda la vostra mente; non lasciate che essa salti da un pensiero all’altro. Se agli esami scriverete risposte esatte, avrete buoni voti. Se la vostra mente sarà positiva, avrete risultati positivi ma, se nella vostra mente ci sono pensieri negativi, anche i risultati saranno negativi. Come prima cosa, comprendete la natura della vostra mente; potrete capire i segreti della vita umana solo dopo aver compreso la mente. Siate buoni, fate del bene, vedete il bene: allora ogni cosa sarà buona nella vostra vita. Siate sempre buoni e percorrete il cammino giusto; non seguite strade sbagliate imitando gli altri, seguite la vostra coscienza. Se il vostro cuore è puro, ogni cosa diverrà pura e sacra.
Tenete i desideri sotto controllo
Incarnazioni del Divino Âtma!
C’è un limite a tutto in questo mondo, non c’è nulla che non abbia un limite. Infatti, il mondo è una società a responsabilità limitata. Che cosa succede a questo tipo di società quando vengono superati i limiti? Quindi, ognuno dovrebbe sempre mantenersi entro i propri limiti. Un medico, quando prescrive una medicina a un paziente, ne indica anche il dosaggio; se il paziente prende la medicina senza farci attenzione, e supera il limite, può contrarre qualcosa di peggio della malattia stessa. Analogamente, Dio ha posto dei limiti ad ogni individuo ma l’uomo moderno ha desideri illimitati; è quindi necessario mantenere i propri desideri entro i limiti. Se, a causa del suo ego, egli li supererà, sarà in grande pericolo. Tutti dovrebbero restare nei limiti prescritti, che si tratti di un individuo, della società o del mondo. L’uomo nasce con molte relazioni, come padre, madre, parenti e amici ma tutte sono legate al mondo materiale. Quando si sposa avrà una moglie, poi nasceranno dei figli, poi i nipoti. Così le relazioni crescono senza limiti e, man mano che crescono le relazioni, anche i desideri crescono senza limiti. L’uomo sarà felice se ridurrà i propri desideri; meno bagaglio maggior comfort. Quindi riducete il vostro bagaglio. Sviluppate coraggio e fiducia; queste non sono qualità che potete prendere in prestito dagli altri ma dovrete voi stessi sviluppare con pazienza e perseveranza.
Incarnazioni dell’Amore!
Santificate la vostra vita sviluppando il controllo dei sensi. È solo perché la gente non ha il controllo dei propri sensi e nessun limite ai desideri che nel mondo c’è tanta irrequietezza e agitazione; persone simili vagano liberamente nella società come fossero animali. Voi non dovreste diventare animali. Quando qualche cattivo pensiero vi sovviene, dovreste ricordare a voi stessi che siete un essere umano e non un animale. La collera è una qualità animale; quando gli animali si arrabbiano combattono l’uno contro l’altro. Oggi, sfortunatamente, anche gli esseri umani combattono l’uno contro l’altro come fossero animali. In un certo senso, gli animali sono attualmente migliori degli uomini; essi hanno una stagione e una ragione mentre l’uomo non ha né stagione né ragione e quindi si sta comportando peggio di loro. Essendo esseri umani dovreste coltivare le qualità umane. In effetti un essere umano non dovrebbe mai cadere vittima dell’ira! Anche se questo dovesse accadere, dovete provare a riacquistare calma e quiete. Non perdete mai la vostra calma; se la coltivate, non sarete mai agitati e irrequieti. La Pace (Peace) è in voi, non la si può trovare fuori; fuori ci sono solo i pezzi (pieces). Analogamente, la felicità non è all’esterno. Molte persone arrivano da Swami e Lo pregano: “Swami, voglio la pace della mente.” Io dico loro che devono cercare la pace dentro se stessi. Io sono sempre pieno di Pace e Beatitudine. Qual è oggi il motivo della perdita della pace da parte dell’uomo? I suoi desideri sono alla radice di ogni inquietudine; dove ci sono desideri, la pace scompare. Pertanto, riducete il bagaglio dei vostri desideri: allora avrete un minor carico nella vita.
Non permettete alle cattive qualità di entrare nel vostro cuore
Incarnazioni dell’Amore!
Tutti voi sapete che l’uomo deve seguire la strada della Verità; quali che siano le circostanze, egli non dovrebbe mai intraprendere la strada della menzogna. Qualunque cosa accada nella vita, pensate sempre che ciò che è avvenuto è un bene per voi; perfino quando qualcuno vi critica dovreste pensare che è un bene per voi. Se considerate buona ogni cosa, per voi tutto diverrà buono. Dio non è qualcosa di estraneo: Egli è dentro voi. Analogamente, Satya, Dharma, Shânti, Prema e Ahimsâ non sono fuori, sono dentro di voi. Quando vi arrabbiate perdete la pace per cui dovreste essere sempre in pace e beati. Essendo esseri umani, dovreste avere qualità umane; un vero essere umano è colui che è soffuso di Satya, Dharma, Shânti e Prema. Quando svilupperete queste qualità umane, sentirete la Pace in ogni momento ed avrete sempre un sorriso sul volto ma, se la vostra mente è turbata, non potrete trovar pace. Voi non siete semplicemente esseri umani, in voi c’è la Divinità immanente; percepite questa Verità. Fintantoché considererete voi stessi dei semplici esseri umani, non potrete sfuggire all’inquietudine. I cambiamenti avvengono in voi a causa del cibo e della condotta. A volte possono nascervi dentro certe qualità cattive come la collera e la gelosia ma non dovreste dar loro spazio. Supponete di costruire una casa e dotarla di porte; solo perché avete fatto delle aperture permetterete ad ogni sorta di insetti e animali, come asini, maiali, serpenti e scorpioni, di entrare in casa vostra? Assolutamente no! Anche se questi dovessero provare a entrare, chiudereste immediatamente il battente! Analogamente, il controllo è la porta del vostro cuore e, se la chiuderete, le cattive qualità non potranno entrarvi. Non dovreste arrabbiarvi con qualcuno, né criticarlo o danneggiarlo; se, per qualche ragione, nasce una circostanza simile, controllatevi. Quando la collera vi sorprende, cancellatela immediatamente considerandola il vostro nemico. Si dice che “l’ira è il vostro nemico, la pazienza lo scudo che vi protegge, la felicità il vostro paradiso”. Riempite il vostro cuore d’Amore e Compassione; se avete il cuore ricolmo d’Amore, vedrete Dio ovunque mentre, senza Amore, vedrete solo il diavolo. Quando avrete acquisito la sicura certezza che Dio è in voi, che voi siete Dio e che il vostro corpo altro non è che il tempio di Dio, non ci sarà più motivo che ira, gelosia, orgoglio ecc. vi disturbino. Quindi, bangaru (tesori), sviluppate Amore e Compassione. Dio è il vostro unico rifugio ovunque siate, nella foresta, nel cielo, in una città o in un villaggio, sulla cima di una montagna o in mezzo al mare profondo.
La Verità è immutabile indipendentemente dal tempo e dal luogo; dovunque siate, la Verità è Verità, l’Amore è Amore! Se avrete Amore, la Verità diverrà automaticamente parte di voi e viceversa. Siete tutti nati con l’Amore ma, sfortunatamente, mentre crescete l’Amore in voi comincia a declinare e l’odio e la gelosia aumentano. La gelosia è veramente una qualità pessima e provoca danno non solo agli altri ma anche a voi. Quindi, non date spazio a simili qualità bruttissime. Fate di tutto per coltivare le buone qualità come l’Amore e la Verità: solo allora potrete sperimentare una pace senza fine.
(Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma Râm… “).
Brindavan (Whitefield), 2 maggio 2006,
Sai Ramesh Krishan Hall
(Tratto da: www.sssbpt.org)