“In mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace
il valore di tutta la vostra educazione è zero;
in mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace
la santità di tutti i vostri atti di carità è zero;
in mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace
l’utilità delle posizioni di potere occupate è zero;
in mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace
il risultato di tutte le vostre buone azioni è zero.”
Incarnazioni dell’Amore!
La nascita umana ha lo scopo di ottenere la pace e non di occupare posizioni di autorità. Si può avere ogni tipo di ricchezza e comodità ma, senza la pace, la vita stessa non ha significato. In questo mondo ci sono molte persone benestanti altamente istruite che occupano posizioni autorevoli ma in che modo la società ne trae giovamento? Esse non hanno tempo né propensione ad asciugare le lacrime dell’umanità sofferente. Come possiamo aiutare i poveri e gli oppressi? Questa dovrebbe essere la preoccupazione di chi è al potere ma nessuno sembra pensarla così. In nome del lavoro sociale (social work), le persone indulgono, al presente, nel “lavoro teatrale” (show-work)! Esse cacciano via i mendicanti che si presentano alla loro porta implorando la carità. L’uomo dovrebbe impegnarsi in atti caritatevoli al fine di sperimentare la pace.
Il profondo significato del termine mânava
In primo luogo dovreste comprendere le implicazioni del termine mânava (essere umano). Qual è lo scopo di un essere umano? È quello di adoperarsi per soddisfare i propri desideri? È quello di condurre la vita in senso materiale? È quello di godere dei piaceri dei sensi? La vita umana è un miscuglio di gioia e dolore: non è possibile sperimentare l’una escludendo l’altro. Come potete pretendere di ottenere felicità e pace se non siete pronti ad aiutare gli altri esseri umani? Tutti devono affrontare gli alti e bassi della vita; essi sono come nuvole passeggere. Le difficoltà fanno parte della vita, nessuno può evitarle; per tale ragione bisogna trattare la gioia e il dolore con equanimità. C’è piacere nel dolore e viceversa. Non bisogna lasciarsi esaltare dal piacere né deprimere dal dolore; dobbiamo sviluppare lo spirito di equanimità al fine di progredire nella vita. Samatva (l’equanimità) è davvero essenziale per il progresso di samâja (la società).
Sukhaduhkhe samekrutva lâbhâlâbhau jayâjayau
Si deve mantenere l’equilibrio nella gioia e nel dolore,
nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta.
Nonostante goda di tutte le comodità e piaceri, l’uomo è incapace di sopportare anche una piccola difficoltà, è disturbato ed angosciato dal minimo problema. Che cosa risponde una persona benestante se le chiedete se è contenta? Dirà: “Signore, io non ho bisogno di denaro, i miei figli sono ben sistemati, la casa è ben arredata con ogni tipo di comodità e cose utili. Nella vita ho tutto meno la pace della mente.”
Il segreto per raggiungere la pace mentale
Come si può ottenere la pace mentale? Questo è possibile solo realizzando la Divinità innata. Perché non siamo capaci di sperimentare la pace? Dov’è l’errore? Noi continuiamo a chiedere agli altri “Chi sei tu?” tuttavia, non facciamo alcun tentativo per chiedere a noi stessi “Chi sono io?” Qui sta l’errore. Una volta compreso chi siamo veramente, saremo liberi per sempre dalle sofferenze e dalle difficoltà. Quindi, prima di tutto, dovremmo sforzarci di comprendere la nostra vera identità. A che serve sapere tutto senza essere consapevoli del Sé? Non è un’attività inutile spargere semi se non piove? Anche quando piove, potete raccogliere il frutto se non avete seminato? Affinché ci sia corrente elettrica sono necessari tanto il positivo quanto il negativo. In egual modo, sia lo sforzo personale sia la grazia divina sono essenziali per avere successo nei propri tentativi.
Îshvara sarva bhûtânâm
îshâvâsyam idam sarvam
Dio è il Residente interiore di tutti gli esseri.
L’intero universo è permeato di Dio.
Dobbiamo comprendere che siamo nati per sperimentare la nostra innata Divinità e non semplicemente per godere dei piaceri del mondo; per sperimentarLa dobbiamo percorrere la via spirituale. Se manchiamo di visione spirituale, non meritiamo di esser definiti esseri umani. In effetti, ciò equivale a tradire Dio. Egli non si aspetta che Lo adoriate: si aspetta che conduciate una vita ideale e significativa.
L’insegnamento impartito a Nârada
Una volta il Saggio Nârada chiese al Signore Vishnu quale fosse la via regale per l’immortalità ed Egli rispose: “Bisogna comprendere che Io sono presente in tutti gli esseri.” La scintilla della Divinità è presente in tutti. L’uomo non è un semplice mortale: egli è essenzialmente divino. Jîva (l’anima individuale) e Deva (Dio) coesistono; il primo è negativo e l’altro è positivo. Il Signore Vishnu disse a Nârada: “Io devo assumere la forma umana al fine di muoverMi tra gli uomini e proteggere il mondo. Io sono presente in tutti nella forma dell’Âtma. Quando l’uomo contempla costantemente il Principio dell’Âtma, Io Mi manifesto.”
Egli è presente in tutto e tutti
Il medesimo Principio divino dell’Âtma è presente in tutti. Chi realizza questa Verità sperimenta la Divinità onnipervadente. Dio è in voi, con voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi, ma non potete realizzare questa Verità a meno che non abbandoniate i sentimenti negativi. Dio è dovunque, non avete bisogno di cercarLo. Sviluppate una salda fede nel fatto che Egli è in voi. Dio non ha una forma specifica; Egli trascende tutti i nomi e le forme. Essendo nati come esseri umani, dovreste adoperarvi per il benessere della società. Voi siete membri della società e il vostro benessere dipende dal suo. Quindi, impegnatevi a beneficio della società.
Incarnazioni dell’Amore!
Non identificatevi con il corpo: voi siete incarnazioni dell’Âtma.
“Il corpo è fatto dei cinque elementi ed è destinato a perire, prima o poi,
ma il suo Abitante non ha né nascita né morte.
L’Abitante non ha alcun attaccamento ed è l’Eterno Testimone.”
Può qualcuno dire: “Il mio Âtma è morto”? Con il passare del tempo, il corpo fisico muore ma l’Âtma è eterno.
Il Sole e l’Acqua
Si può vedere il riflesso del sole in un pozzo, in un recipiente d’acqua, nel fiume e anche nell’oceano ma, senz’acqua, non può esserci riflesso. Ogni essere umano può esser paragonato a un corso d’acqua in cui si vede il riflesso dello stesso Âtma. Il sole è uno ma sembra che esista un sole separato per ogni paese. Quando in India è giorno, è notte in America e viceversa. Il sole può apparire in tempi diversi in paesi diversi ma è sempre lo stesso. Noi non possiamo definirlo “sole indiano” o “sole americano” e così via. Similmente, Dio è uno, la Verità è una, l’Amore è uno. Vivete nell’Amore. Se aderite ai princìpi gemelli di Verità e Amore, sperimenterete la manifestazione della Divinità in tutto.
La Verità Suprema su cui riflettere costantemente
Chi è Dio? In realtà, voi stessi siete Dio. Perciò, ognuno dovrebbe sviluppare la salda convinzione: “Io sono Dio.” Sviluppando tale saldo convincimento, non ci sarà spazio per l’ego e l’odio. Voi siete Dio e anche gli altri esseri umani sono Dio: maturate questo principio di unità ed uguaglianza. Quando nuocete agli altri, fate effettivamente danno a voi stessi. La vittoria e la sconfitta sono parte del gioco della vita. Non si dovrebbe criticare né rimproverare gli altri; se qualcuno fallisce nel suo tentativo, simpatizzate con lui. Quando non vi identificate con gli altri è inevitabile che sorgano immediatamente delle differenze. Chi siete voi? Pensate di essere il corpo ma non siete né questo né la mente. Il corpo umano è come una bolla nell’acqua; come potete identificarvi con un corpo così effimero? Potreste dire “Io sono la mente” ma la mente non è altro che un groviglio di desideri. Un giorno o l’altro, dovrete abbandonare tutti i desideri e quindi non identificatevi con la mente. L’uomo d’oggi ha infiniti desideri; la sua mente oscilla di momento in momento, per cui la si chiama “mente di scimmia”. Non permettete alla vostra mente di comportarsi come una scimmia; voi appartenete al genere umano e quindi mantenete la vostra mente sempre stabile. Rammentate costantemente a voi stessi che siete un essere umano.
Daivam mânusha rûpena
Dio prende forma umana.
Abbandonate l’idea di essere il corpo e vivete nella costante consapevolezza di essere Dio.
Adorare Dio nell’uomo
Noi costruiamo templi per consacrare degli idoli e adorarli. Da dove viene l’idolo? È una vostra creazione. Voi adorate idoli fatti dall’uomo ma non siete pronti ad adorare Dio nell’uomo. Adorare semplicemente degli idoli, senza realizzare la propria innata Divinità, non serve a niente. Tutti devono rispettare e riverire il principio dell’Âtma che è all’interno. Considerate Âtmavishvâsa (la fede nel Sé) come il vostro vero e proprio respiro vitale. La fede negli idoli è temporanea.
Egli risponderà!
Quando andate a Tirupati, adorate Dio nella Forma del Signore Venkateshvara, Lo celebrate dicendo “Il Signore Venkateshvara è la nostra Divinità di famiglia.” Quando fate un pellegrinaggio a Brindavan, adorate Dio nella forma di Krishna. In Ayodhyâ, Lo adorate nella forma del Signore Râma. A seconda del luogo e delle circostanze, sono stati attribuiti a Dio differenti nomi e forme ma, in realtà, il Signore Venkateshvara, Krishna, Râma e Sai Baba sono tutti il Medesimo. ChiamateLo pure con qualunque Nome: Egli risponderà. Dio non ha in Sé differenze; non dovete farvi ingannare dalle difformità di Nome e Forma. Sviluppate salda fede nell’unicità dell’Âtma.
“Le religioni sono molte ma il fine è lo stesso.”
L’uomo, per sua natura, è buono
Incarnazioni dell’Amore!
Dato che siete venuti qui spendendo molto denaro e affrontando delle difficoltà, dovreste fare un uso appropriato del vostro soggiorno. Chiedetevi se avete utilizzato il vostro tempo produttivamente. A che serve venire qui se non mettete in pratica gli insegnamenti di Swami? Sviluppate fede incrollabile nell’unicità della Divinità. Solo allora potrete sperimentare la pace. Sino a quando non contemplerete l’unicità di Dio, la vostra mente continuerà a giocarvi dei tranelli. Potete criticare qualcuno come persona cattiva oggi ed esaltarlo quale persona buona domani. Buono e cattivo sono vostri pensieri; la mente è causa di entrambi. In realtà, l’uomo è sempre buono di natura e la vita umana è molto sacra. È per questo che si dice:
Daivam mânusha rûpena
“Dio prende forma umana.”
Non disprezzatevi pensando di esser semplici mortali: voi siete veramente Dio Stesso. Proprio il fatto che voi rappresentiate Dio in forma umana e Lo adoriate, prova che l’essere umano è essenzialmente divino. Non date soverchia importanza ai nomi e alle forme; comprendete l’intimo principio della Divinità. A che serve nascere come esseri umani se vi comportate come animali? Non occorre che abbandoniate tutto e diventiate sannyâsin. Vedete Dio nell’uomo. Dio è onnipervadente. Non potete affermare che Egli sia confinato in un posto particolare; non c’è luogo in cui Dio non esista.
Sarvatah pâni pâdam tat sarvatokshi shiro mukham
sarvatah shrutimalloke sarvam âvritya tishthati
Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie
che pervadono ogni cosa, Egli permea l’intero universo.
Un esempio calzante
Noi coltiviamo il riso ma non lo consumiamo nella sua forma grezza. Togliamo la lolla che copre il chicco e lo trasformiamo in riso mondato. Finché ha il guscio, esso è obbligato a rinascere. I nostri desideri sono come il guscio che copre il chicco di riso. Saremo liberi dal ciclo di nascita e morte una volta abbandonati tutti i desideri. Il riso diventa adatto al consumo solo dopo aver subìto il processo di raffinamento ed esser diventato riso mondato. Esso si usa per fare varie preparazioni come pulihora, citrânnam, chakkera pongali, pâyasam ecc. La sua farina è usata per preparare gli idli e i dosa. I nomi di questi tipi di cibo possono variare ma l’ingrediente essenziale, il riso, è lo stesso in tutti. Proprio come il riso “vestito” viene trasformato in riso mondo, la nostra mente dovrebbe esser purificata attraverso il processo di raffinamento chiamato samskâra.
Un indispensabile cambiamento di visione
Voi siete ingannati dalla vostra visione materialistica; dovete cambiare questa visione. Non pensate che Dio cambi la creazione. Egli vi ha dato tutto nella forma originaria ma voi lo inquinate con i vostri desideri egoistici. La mente è la causa primaria di tutto ciò; quindi, eliminate la mente e tutto vi sarà chiaro.
Incarnazioni dell’Amore!
Il vostro cuore è puro e sacro ma voi siete ingannati dalle nubi dei desideri. Proprio come il sole e la luna non sono visibili se coperti dalle nubi, noi siamo incapaci di comprendere la nostra realtà a causa dei desideri.
“L’infanzia passa fra giochi banali con gli altri bambini,
la gioventù passa in avventure amorose,
la maturità assorbe tempo ed energie nell’ammassare ricchezze.
Arriva il rimbambimento, il tempo si trascina in inutili voglie
per cose materiali, eppure non c’è tempo per contemplare Dio.
Così si spreca la preziosa nascita umana,
completamente intrappolati nella rete del karma.”
L’uomo è orgoglioso della sua giovinezza e cade nella trappola di mâyâ (l’illusione). All’avvicinarsi della fine, si pente di non aver ottenuto la pace della mente invece di godere di tutte le comodità e dei piaceri. L’uomo passa attraverso vari stadi nella vita, come l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, ma in lui non c’è trasformazione con l’avanzare dell’età. Invece di cercar di cambiare srishti (la creazione), l’uomo dovrebbe cambiare la sua drishti (la visione). Possiamo vedere la realtà solo se cambiamo la nostra drishti. In srishti non c’è niente di sbagliato; la creazione di Dio è perfetta e nessuno la può cambiare.
Affidarsi non al corpo ma al Principio Atmico
In questa creazione Dio può far accadere qualunque cosa secondo la Sua Divina Volontà. Finché uno mantiene energia fisica e vigore può godere di se stesso partecipando ad âtalu e pâtalu (giochi e canti); non bisogna comunque permettersi nessuna attività al di là di un certo limite. A mano a mano che l’età avanza, il corpo fisico subisce certi cambiamenti. Voi tutti sapete quanto fosse grande la cantante M.S. Subbulaksmi. Ebbene, da anziana, la sua voce rifiutò di cooperare. Quando ella Me lo riferì, le dissi che aveva usato troppo la voce e che quella era la causa del problema. La voce e la vista sono destinate a cambiare con il passare del tempo. Voi soffrite di irrequietezza e ansietà perché confidate nel corpo fisico; affidatevi invece all’immutabile ed eterno principio dell’Âtma. L’uomo si rovina la vita a causa delle abitudini. Egli dovrebbe condurre una vita di rettitudine. Non date troppa importanza al cibo e alle bevande; considerate il carattere come il vostro effettivo respiro vitale. Se mancate di carattere, dovrete affrontare innumerevoli difficoltà nella vita.
La Divinità viene definita “Sat” che significa “Principio eterno e immutabile”. Popoli di religione diversa La chiamano con nomi diversi. I mussulmani celebrano Dio dicendo “Allah Ho Akbar”; essi considerano Dio quale unico loro rifugio. Che uno sia mussulmano o indù, Dio è, per tutti, l’unico rifugio! Dovreste dire con enfasi a voi stessi “Io voglio Dio.” Dovreste inebriarvi del Divino e non di vino!
Concentrare la mente su un solo Nome e una sola Forma
Una volta che accettate Râma come vostro Dio, dovreste passare tutta la vita in Sua contemplazione ma, di questi tempi, l’uomo è diventato mentalmente incostante; un giorno pone l’immagine del Signore Râma sul suo altare e comincia ad adorarLo cantando il Suo Nome ma, il giorno immediatamente seguente, se i suoi desideri non vengono soddisfatti, sostituisce l’immagine di Râma con quella di Krishna. C’era una volta un devoto del Signore Shiva che aveva l’abitudine di adorarLo ogni giorno e di cantare il sacro mantra pañchâkshari (di cinque sillabe) “Om Namah Shivâya” ma, dopo un certo tempo, pensò che il Signore Shiva non gli avesse fatto alcun favore, per cui mise da parte la Sua immagine e pose sull’altare quella di Râma. All’inizio, poté sperimentare una certa pace ma i suoi desideri rimasero inesauditi. Così divenne irrequieto, tolse anche l’immagine di Râma e, dietro consiglio del suo guru, cominciò ad adorare Krishna cantando incessantemente il Nome Divino “Gopâla Krishna”. Dopo un po’ di tempo ebbe la sensazione che neanche Krishna gli avesse portato alcun bene. Un giorno, una devota andò da lui e disse: “A che cosa serve adorare Râma e Krishna? È meglio che tu faccia una pûjâ (adorazione) a Devî (la Madre Divina)”. Seguendo il suo consiglio, egli pose un’immagine di Devî sull’altare e cominciò ad adorarLa. Durante il rito, notò che il profumo dei bastoncini di incenso andava verso il luogo in cui aveva riposto le immagini delle altre Divinità, per cui le spostò pensando di aver destinato l’incenso alla Dea e che le altre Divinità non avessero il diritto di goderne il profumo. Immediatamente la Madre Divina si manifestò davanti al lui e disse: “O semplicione! Hai adorato Shiva per alcuni giorni, ti sei poi rivolto a Râma e, più tardi, a Krishna. Chi garantisce che domani tu non elimini anche la Mia immagine? Questa non è vera devozione. Dovresti meditare su un solo Nome e una sola Forma fino all’ultimo respiro, dovresti rimanere impassibile di fronte alle difficoltà e condurre una vita spirituale. Riempi il tuo cuore di sentimenti sacri; solo allora la tua vita sarà redenta.” Se volete progredire nella vita, non dimenticate mai il Nome di Dio. Non spostate la mente da un Nome all’altro, mantenetela centrata su un solo Nome e una sola Forma.
Mana eva manushyânâm kâranam bandhamokshayoh
La mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’uomo.
La mente è altalenante a causa dei desideri che provate; per questo troverete la pace solo quando abbandonerete i desideri. Fare semplicemente degli atti di carità non vi renderà nobili. Offritevi a Dio con devozione unidirezionale; solo allora potrete avere pace e felicità. Controllate i desideri, controllate i pensieri e tutto sarà sotto il vostro controllo.
Satya e Dharma, basi della vita
Incarnazioni dell’Amore!
Voi siete dotati dei princìpi eterni di Verità e Amore.
Satyannâsti paro dharmah
Non c’è Dharma più grande dell’aderire alla Verità.
Considerate Satya (la Verità) come base della vostra vita e seguite il sentiero del Dharma (la Rettitudine): solo allora il principio dell’Amore si manifesterà in voi. Se avete l’Amore, avrete successo in tutti i vostri tentativi.
L’Esempio Vivente dell’assenza di desideri
Incarnazioni dell’Amore!
Voi non siete il corpo che è destinato a perire, siete l’Abitante interiore che non ha nascita né morte, che non ha alcun attaccamento. Voi otterrete l’immortalità quando avrete realizzato la vostra vera identità. Allora sarete liberi da tutte le preoccupazioni e i desideri. Potreste chiedere: “C’è qualcuno senza preoccupazioni e desideri?” A tal proposito, Io Stesso sono l’Esempio vivente: non ho assolutamente alcun desiderio. Tutto è nella Mia Mano e posso darvi qualunque cosa chiediate ma non implorateMi per cose materiali: esse sono temporanee come nuvole passeggere. Chiedete ciò che è eterno. Il mondo intero è sostenuto dai princìpi gemelli di Verità e Amore; essi sono presenti in ognuno. Io sono la Verità che è presente in tutti, Io sono l’Amore che è presente in tutti. Verità e Amore sono onnipervadente; ciononostante, voi non vi sforzate di sperimentarli.
La Corrente manifesta e la Corrente sotterranea
Incarnazioni dell’Amore!
Oggi potete occupare posizioni di potere ma per quanto vi rimarrete? È solo questione di tempo; soltanto la Divinità è eterna. Voi avete scelto la via della Verità; non abbandonatela mai, non dimenticate il principio di Verità che avete sperimentato. Potete dimenticare qualunque cosa nella vita ma non la Verità e l’Amore. La Verità è Bahirvâhinî (la Corrente manifesta) e l’Amore è Antarvâhinî (la Corrente sotterranea). Ambedue devono esser protette e sostenute; questo è il dovere di un essere umano. Chi è privo di Verità ed Amore non è affatto degno di esser chiamato “essere umano”!
Come Râdhâ, lasciar fluire l’Amore solo verso Dio
Incarnazione dell’Amore!
Fate che la vostra vita sia colma d’Amore, non confinatelo alla famiglia e agli amici, dividetelo con tutti. Chiunque incontriate consideratelo come incarnazione della Divinità. Dividete il vostro amore con i vostri simili è accogliete il loro. Seguite la via della Verità. Io insegno sempre i princìpi di Verità ed Amore. Riunioni come questa intendono solo esortarvi ad aderire alla via della Verità e dell’Amore. Tutti voi vi siete qui riuniti spinti dall’amore che avete per Me. Dato che siete venuti e avete ascoltato il Mio Messaggio, dovreste praticare la Verità e l’Amore nella vita di tutti i giorni; solo questo Mi farà molto felice. Fate che il vostro Amore non sia contaminato da sentimenti relativi al mondo e lasciatelo scorrere incessantemente verso Dio. Questo fu l’ideale dimostrato da Râdhâ. Ella era il tipo di persona che ha sempre Krishna in mente. Il suo stesso nome rivela la sua grandezza e sacralità. Se cominciate con “R” ottenete Râdhâ, se cominciate con “A” ottenete âdhâr (base), se cominciate con “D” il risultato è dhârâ (corrente eterna) e se cominciate con “A” ottenete ârâdh (adorazione). Questo significa che il fondamento vero e proprio della vita di Râdhâ era ârâdhana (l’adorazione) del Signore Krishna. Râdhâ è simbolo di dhârâ (prakriti o natura); Krishna è Paramâtma (Dio). Râdhâ conobbe solo Krishna e nessun altro; ella era totalmente immersa nell’Amore per Krishna. Fu grazie a tale devozione unidirezionale che poté raggiungere la liberazione. Colui che aspira a ottenere la liberazione dovrebbe seguire la via dell’Amore, come dimostrò Râdhâ.
Incarnazione dell’Amore!
Non voglio arrecarvi disturbo parlando a lungo per cui termino il Mio Discorso. Considerate qualunque lavoro facciate come lavoro di Dio; vedete Dio ovunque. Sarò felice quando avrete maturato questi sentimenti divini. Tante persone si sono qui riunite: vi conferisco la sacra ricchezza del Mio Amore e della Mia Beatitudine. Possiate tutti voi condurre una vita lunga, felice, sana e pacifica!
Prashânti Nilayam, 23 novembre 2005,
Hill View Stadium,
Genetliaco del Signore Sathya Sai Baba
(Tradotto dal testo inglese pubblicato sul sito internet dello
Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashanti Nilayam)