Incarnazioni dell’Amore!
Essendo il giorno delle donne, oggi molte signore si sono qui riunite per dividere la loro gioia con tutti gli altri. Noi distinguiamo e facciamo differenza tra donna e uomo sulla base di upâdhi (la forma fisica) ma lo stesso principio di Brahman è presente in ambedue.
Sarvam khalvidam brahma
In verità, tutto questo è Brahman.
Ognuno aspira a raggiungere la Divinità; molti saggi, profeti e yogî hanno fatto grandi penitenze per avere la visione di Dio. Dov’è Dio?
Daivam mânusha rûpena
Dio si incarna in forma umana.
Dio assume forma umana per proteggere l’umanità; questa è stata la missione di tutti gli Avatâr.
L’Illimitato talvolta prende forma umana
Incarnazioni dell’Amore!
Dio trascende nomi, forme e attributi; Egli è infinito e non limitato ad una forma particolare. Una volta Nârada e alcuni altri saggi pregarono il Signore Nârâyana di incarnarsi in forma umana e redimere l’umanità. Il Signore Nârâyana disse: “Nârada, Brahma Shakti (l’Energia Divina) è positiva e non è possibile che si incarni sulla terra a meno che non si unisca all’Energia negativa. È soltanto quando il positivo e il negativo si uniscono che la Divinità si manifesta in forma umana.”
In risposta alle preghiere dei saggi e dei profeti, Dio scende in forma umana; Egli si adopera per il benessere dell’umanità e dona gioia a tutti. L’Avatâr è una manifestazione di Brahma Svarûpa (la vera Natura di Brahma) e di Mânavatva (l’Umanità autentica). Lo stesso principio di Brahman è latente in tutti; bisogna sviluppare la visione interiore per farNe esperienza.
Îshvara sarva bhûtânâm
Dio è l’Abitante interiore di tutti gli esseri.
In questa commedia cosmica, Dio solo è il Regista e anche l’Attore; Egli recita tutti i ruoli come madre, padre, marito, moglie, figlia, figlio ecc.
Princìpi inseparabili
Qualcuno dice: “Oggi sono stato benedetto con un nipote.” Il nipote è una manifestazione di Brahma; Egli solo assume i vari nomi e forme di questo mondo. Quando Dio si incarna sulla terra, deve assumere la forma di jîva (anima individuale). I princìpi di Daivatva (Divinità) e jîvatva (individuo) sono inseparabili: non si può trovare l’uno senza l’altro. La Divinità non ha forma specifica; solo il jîva ha nome e forma ma non Deva (Dio). Egli è presente in tutti. In effetti ognuno di voi è una incarnazione di Dio e anche ogni cosa che trovate all’intorno è una manifestazione di Dio; persino gli uccellini che vedete qui sono pervasi dal principio della Divinità. Non c’è posto che non sia permeato di Divinità, non c’è forma che non sia divina ma Dio assume una forma particolare in seguito ai sentimenti dei Suoi devoti.
Gli altri sono Dio
Dio è celebrato come Shabda brahmamayî, Charâcharamayî, Jyotirmayî, Vângmayî, Nityânandamayî, Parâtparamayî, Mâyâmayî e Shrîmayî (Incarnazione del suono, della mobilità e dell’immobilità, della luce, della parola, della beatitudine eterna, della perfezione, dell’illusione e della ricchezza). Pertanto, persino le parole che pronunciamo manifestano la nostra Divinità innata. È Dio che parla attraverso ognuno di voi: dovete avere questa ferma convinzione. Se qualcuno vi accusa, pensate che Dio in quella forma vi sta accusando. Se sviluppate un tale spirito di unità e tolleranza, non sarete mai disturbati dalla riprovazione o dal biasimo e la vostra mente rimarrà in pace. Qualunque cosa possa accadere, accettatela volentieri come Volontà di Dio; abbiate fede certa che è Dio e solo Dio che agisce. Non considerate gli altri esseri umani come semplici individui. Quando parlate con qualcuno, pensate che state parlando con Dio. Se non vedete Dio negli altri, e li trattate semplicemente come vostri simili, favorite qualità malvagie come l’ira, la gelosia, l’odio ecc. Sviluppate lo spirito di unità; solo allora la vostra vita sarà redenta. Quando andate da un’anima nobile e le chiedete un suggerimento, essa vi dirà semplicemente: “Figlio mio caro, conosci te stesso.” Oggi la gente è interessata a conoscere cose che riguardano gli altri e continua a chiedere: “Chi sei tu? Da dove vieni?” Nessuno, però, indaga dentro se stesso circa: “Chi sono io?” Otterrete la risposta corretta soltanto facendo una simile autoindagine. Dio vi ha dato il corpo umano ed è Lui che vi fa parlare, camminare, ridere e anche piangere; tutto accade secondo la Sua Volontà. Sviluppate questa fede assoluta.
Il premio al grande cuore di Îshvarâmmâ
In questa occasione dovremmo ricordare Madre Îshvarâmmâ e gli ideali di cui fu promotrice. Ella fu un esempio di virtù; sempre serena e gioiosa, aveva un’espressione sorridente. Il suo cuore era tenero e dolce perché era pieno d’amore e compassione. Un giorno venne da Me con una richiesta: “Swami, quando i bambini del nostro villaggio soffrono di un qualsiasi disturbo, le loro madri li devono trasportare fino all’ospedale di Bukkapatnam. Vedere le madri addolorate, che portano i loro bambini così lontano, spezza il cuore. Una volta là, non c’è neanche la garanzia che ottengano cure mediche appropriate. Perciò, Ti prego, costruisci un piccolo ospedale nel nostro villaggio.” La rassicurai dicendole che il suo desiderio sarebbe certamente stato esaudito a tempo debito. Solo quando kâla, karma, kârana e kartavya (tempo, azione, ragione e dovere) sono favorevoli si può raggiungere il risultato desiderato. Ho costruito un ospedale per suo volere.
Un altro giorno, ella venne da Me con un’altra preghiera: “Swami, non sopporto di vedere i bambini che devono andare a piedi sino alla scuola di Bukkapatnam portando un carico di libri; anche Tu, ai Tuoi tempi, sei dovuto andare fin là. Per favore, costruisci una piccola scuola nel nostro villaggio e risparmia loro il disagio di arrancare fin laggiù per i loro studi.” La rasserenai dicendo: “Stai tranquilla, costruirò certamente una scuola nel villaggio”; quindi soddisfeci il suo desiderio.
Ella venne poi da Me con un’altra richiesta: “Swami, le persone del nostro villaggio soffrono per mancanza di acqua potabile. Esse devono andare fino al fiume Citrâvatî per procurarsela e anche lì non sempre noi troviamo l’acqua, perché esso non è perenne e l’acqua c’è soltanto nel periodo delle piogge. Sono molto triste nel vedere dei bambini che portano orci pieni d’acqua sulle loro tenere spalle. L’acqua è il sostegno della vita, per cui, Ti prego, fai scavare un pozzo nel nostro villaggio e soddisfa la sete della gente.” Io le dissi: “I tuoi desideri sono molto semplici e Io li esaudirò certamente in misura considerevole. Non preoccuparti di queste cose; farò in modo che la gente del nostro villaggio abbia istruzione e assistenza medica adeguate.”
In ossequio alla Mia promessa feci costruire una piccola scuola nel villaggio. Nei primi tempi, ella temeva che non tutti i bambini dei villaggi andassero a scuola. In seguito fondai un college e Îshvarâmmâ ne era molto contenta. Gradualmente il college è diventato un’università.
Per cominciare feci costruire un piccolo ospedale in cima alla collina. Il dottor Sîtârâmaiah, del distretto del Godâvarî Est, venne qui a servire nell’ospedale dietro Mio ordine. Egli era un ardente devoto e servì fino al suo ultimo respiro. In quei giorni, l’intero ospedale era gestito da un medico e due infermiere. Ora è stato ottenuto molto più di quello che Îshvarâmmâ aveva chiesto: la costruzione di un Super Speciality Hospital. I suoi semplici desideri spianarono in quei giorni la strada a progetti giganteschi di benessere sociale.
Una volta, mentre andavo sulla riva del fiume Citrâvatî, vidi delle donne del villaggio scavare nella sabbia per riempire d’acqua i loro recipienti. Più tardi, anche Îshvarâmmâ Mi parlò delle sofferenze a cui le madri di famiglia del villaggio dovevano sottoporsi per procurare l’acqua da bere e Mi chiese di fare qualcosa per alleviare le loro difficoltà. Allora feci sì che, da alcune centinaia di chilometri di distanza, l’acqua corrente fosse portata ai villaggi. In effetti ho realizzato ogni piccolo desiderio che ella aveva espresso e la ragione è che i suoi desideri non erano mai rivolti al proprio beneficio ma, invariabilmente, all’interesse più vasto dei paesani. In qualsiasi momento qualcuno esprima un desiderio veramente altruistico, Swami lo realizzerà certamente. Quella che una volta era una piccola scuola, è stata ora trasformata in una università multidisciplinare e quello che era un piccolo pozzo è stato trasformato in un sistema gigantesco di distribuzione d’acqua. In quei giorni, l’elettricità era un privilegio raro per la popolazione rurale. I politici che andarono al potere non erano né solleciti né efficaci nel dotarne la maggior parte dei villaggi per cui decisi che, senza chiedere la loro assistenza o il loro aiuto, dovevo provvedere a queste necessità Io Stesso. Quando a Puttaparthi fu portata l’energia elettrica ci fu una grande esultanza e questo fu persino causa di gelosia da parte dei villaggi vicini; allora estesi tali servizi anche agli altri villaggi. Queste azioni non erano casuali o estrose ma poste in essere dopo aver accertato i bisogni dei paesani. Guardate questo grande auditorio: per chi l’ho fatto costruire? Non è forse per la comodità di tutti voi? È detto:
Paropakârah punyâya, pâpâya parapîdanam
“Si ottengono meriti aiutando gli altri
e si commette un’azione peccaminosa danneggiandoli.”
Aiuta sempre, non ferire mai.
Quindi, sforzatevi sempre di aiutare tutti.
Quando l’egoismo entra...in politica
L’egoismo è male. “Fish” è migliore di “selfish”. (Gioco di parole che significa “Un pesce è migliore di un egoista”. Esso si basa sull’assonanza dei due termini inglesi che, in italiano, viene a mancare assieme alla sottigliezza e all’arguzia delle due parole combinate – N.d.T.).
Sfortunatamente oggi si vedono ovunque persone totalmente egoiste. È difficile trovare l’origine del totale egoismo di cui è impregnata la politica odierna ma le sue conseguenze sono la corruzione selvaggia e le tendenze malvagie. Se questo tipo di politica verrà eliminata, ci sarà gioia ovunque. In questo periodo chiunque si mette in politica; anche i lustrascarpe e i venditori ambulanti hanno sviluppato aspirazioni politiche. Prima di entrare in politica bisogna comprenderne il significato e gli scopi effettivi. Attualmente, invece di esser d’aiuto alla società, i politici si impegnano nel danneggiare coloro che dovrebbero servire; quelli che sono al potere si aspettano che ognuno li preghi per ottenere, in forma di favore, ciò che in realtà è suo diritto. Io vi consiglio quindi di evitare questi politici e di affidarvi invece alle vostre forze innate.
Che genere di pratica è quella di andare di porta in porta elemosinando voti? Se vi manca la capacità, i vostri sforzi sono destinati al fallimento.
Fare affidamento su se stessi con la mente rivolta a Dio
Affidatevi alla grazia di Dio: se contate su Dio, Egli dirigerà le menti delle persone in vostro favore. Dio è tutto. La vittoria è assicurata solo quando vi affidate totalmente alla Sua grazia e qui, di nuovo, le vostre preghiere non dovrebbero avere scopi egoistici; l’essere egoisti vi rende praticamente incapaci di aiutare gli altri.
Prima di tutto acquisite le buone qualità. Dovete essere utili almeno a qualche persona attorno a voi e i vostri sforzi dovrebbero mostrare un elemento di sacrificio.
Karmanyevâdhikâraste mâ phaleshu kadâchana
Voi avete solo diritto all’azione, non ai suoi frutti.
(Bg. 2.47)
Siate attivi nella vita; qualunque lavoro intraprendiate, affidatevi alle vostre personali energie. Non dipendete dal sostegno, dall’assistenza o dall’aiuto degli altri; fate affidamento su voi stessi. Se desiderate che la vostra famiglia e i bambini siano ben educati e in salute, pregate Dio. Dio è presente dovunque guardiate: dalle stelle alle colline, dagli insetti agli elefanti, ogni cosa è pervasa da Brahman.
Espandere il cuore spirituale per aprire la mente
Colmate il vostro cuore di sentimenti divini. Dio è conosciuto come Hridayavâsin (Residente del cuore). Qui “cuore” non vuol dire “cuore fisico”; un ingrossamento del cuore sarebbe fonte di malattia. Ciò a cui Mi riferisco in questo contesto è il cuore spirituale che è presente in ogni individuo. L’espansione del cuore induce apertura mentale mentre, se c’è contrazione del cuore, avrete soltanto sentimenti meschini; quindi, non date mai spazio a basse qualità. La nascita umana è altamente sacra; è per questo che Dio assume la forma umana. Quindi, sviluppate purezza di cuore e conducete la vostra vita in modo sacro. Il fatto che Io tenga un Discorso, o vi coinvolga nel canto dei bhajan, ha per solo scopo l’espansione del vostro cuore. Se partecipate al nâgarasamkîrtan, nelle prime ore del mattino, il vostro cuore traboccherà di beatitudine. Non basta che cantiate semplicemente per vostra soddisfazione; dovete partecipare al canto comune con tutto il cuore e dividere la vostra gioia con tutti gli altri. Cantate la Sua gloria a voce spiegata e fate che ognuno beva il nettare del Nome Divino. Vostro scopo dovrebbe essere sempre quello di ottenere l’espansione del cuore in ogni impegno; solo allora l’appellativo di “essere umano” vi si attaglierà. Abbiate mente aperta e dividete la vostra felicità con tutti.
Al momento, l’egoismo e l’interesse personale vanno per la maggiore. Le persone non cercano di purificare il loro cuore; si sforzano invece di nascondere i propri errori e hanno atteggiamenti da esseri eminenti. Esse sono interessate soltanto al benessere della loro famiglia e degli amici. Voi dovreste interessarvi anche dei sentimenti e del benessere degli altri. L’Amore è Dio: vivete nell’Amore. L’amore non dovrebbe essere contaminato dai sentimenti meschini di “io” e “mio”. Tutti dovrebbero vivere in amicizia con spirito di unità; questo è possibile solo quando si ha fede certa nel fatto che Dio è presente in tutti. Senza la presenza della Divinità interiore non si può vivere: coscienti di questo, vivete sempre nella consapevolezza di Dio.
Considerate la sofferenza degli altri come vostra e non fate agli altri quello che non vorreste fosse fatto a voi. Considerate l’amore come vostro vero e proprio respiro vitale. Crescete in amore, siate di mente aperta e dividete il vostro amore con tutti. Pregate che gli altri non subiscano le vostre stesse sofferenze; fate che ognuno sia felice e progredisca nella vita. Questo è possibile solo quando si sviluppa amore.
(Baba ha terminato il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho...”)
Prashânti Nilayam, 19 novembre 2005,
Sai Kulwant Hall,
Giornata della donna
(Tratto dalla versione in inglese pubblicata sul sito internet
dello Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam)