"Dio è Amore e l’Amore è Dio.
Attenendovi a questo principio dell’Amore
e sviluppando relazioni di amore ad amore,
raggiungerete lo stato di non dualismo."
Incarnazioni dell’Amore!
Siete venuti qui a prendere parte alla conferenza con molte aspettative. Nonostante la vostra permanenza a Prashânti Nilayam sia breve, le vostre esperienze sono profonde e le avete descritte estesamente nei vostri discorsi. Voi, però, meritate molto di più.
"Il giorno in cui tutti i devoti si riuniscono
e cantano melodiosamente la gloria di Dio,
il giorno in cui le sofferenze del derelitto
sono amorevolmente alleviate
e tutte le persone vivono come fratelli e sorelle,
il giorno in cui viene allestita una sontuosa festa
per i gruppi dei dâsa (i servitori di Dio)
che costantemente contemplano il Divino,
il giorno in cui le anime nobili vengono a trovarci
e raccontano amorevolmente le storie di Dio,
godete di quel giorno come del vero giorno.
Tutti gli altri giorni sono semplici anniversari di morte.
Occorre che dica qualcos’altro, o nobili anime?"
Imparare ad amare
Incarnazioni dell’Amore!
Durante questa conferenza avete trattato estesamente vari aspetti, come i doveri e le responsabilità dei giovani e come essi dovrebbero forgiare il loro carattere. Fate che tutte le vostre attività siano soffuse d’Amore. La gioventù moderna non comprende il vero significato dell’Amore; esso non può esistere se c’è un sentimento di dualità. Ekâtma Prema (l’Amore non duale) è l’Amore vero. La relazione basata sul dare e l'avere non riflette il vero spirito dell’Amore; si dovrebbe dare e continuare a dare senza aspettarsi niente in cambio. Questo è Amore vero. Indietreggiare in tempo di difficoltà è segno di amore egoistico. Yathârtha Prema (il vero Amore) regnerà sovrano solo quando abbandonerete svârtha (l’egoismo) e ricercherete Parârtha (il benessere degli altri). Dovreste conoscere la differenza tra padârtha (la materia) e Yathârtha (la Realtà). Quest’ultima trascende la materia.
Sarvam khalvidam Brahma
In verità, tutto questo è Brahman.
Considerate ogni cosa come divina e trattate le dualità della vita, come il dolore e il piacere, la perdita e il guadagno, con equanimità.
Sukhaduhkhe samekrutva labhâlabhau jayâjayau
Si dovrebbe rimanere imperturbati di fronte alla felicità e al dolore,
al guadagno e alla perdita, alla vittoria e alla sconfitta.
Mai lasciarsi trasportare dai capricci della mente; quando seguite la mente vedete solo la materia, non la realtà. La mente è relativa alla materia; non dovreste aver niente a che fare con la materia. Quando vi identificate con essa non potete mai raffigurarvi l’unità. Non potete sviluppare vero Amore e Devozione se non abbandonate la dualità.
Amare solo per amore dell’Amore
Incarnazioni dell’Amore!
Comprendete che lo stesso principio d’Amore esiste in voi e negli altri. Un vero devoto è uno che comprende il principio dell’unità e agisce di conseguenza. Il non dualismo è la vera devozione. Dividete il vostro amore con gli altri senza nessuna aspettativa; amate tutti solo per amore dell’Amore. Estendendo il vostro amore agli altri potete raggiungere lo stato di non dualismo. L’amore che sperimentate sul piano fisico e mondano, giorno per giorno, non è affatto amore vero! Il vero Amore è quello focalizzato su una forma, una strada e uno scopo; dividere l’Amore e diramarlo in diverse direzioni è un grave errore.
L’Amore è Dio, Dio è Amore: vivete nell’Amore.
Solo allora potrete comprendere il principio dell’unità e coronare la vostra vita.
Prema mudita manase kaho Râma Râma Râm……
Cantate il dolce nome di Râma con il cuore pieno d’Amore.
Come sperimentare il Principio di Unità
Potete scegliere qualsiasi Nome vi piaccia, ma dovreste pronunciarlo con tutto l’Amore. L’Amore è altamente sacro, dolce e non duale; dividere questo Amore e associarlo alla molteplicità è un grave errore. Il vostro amore dovrebbe rimanere saldo nel piacere come nella sofferenza. L’Amore e la Devozione non danno alcuno spazio alle differenze; esse sono tutte opera della vostra mente. Sviluppate il sentimento unitario in base al quale voi e Io siamo uno. Non pensate mai che voi e Io siamo differenti: questo è il segno della vera devozione. La lettera "I" (che in inglese significa "io" – N.d.T.) è simbolo di unità; ‘tu’ (come simbolo di un’altra individualità – N.d.T.) non esisterà se sviluppate la purezza e sperimentate l’unità con il Divino. Abbandonate, quindi, i sentimenti duali. Il principio dell’unità deve essere sperimentato attraverso l’Amore; esso non si può spiegare a parole. Voi però non avete compreso il vero significato dell’Amore e lo interpretate in senso fisico e mondano. Per questo il vostro amore non è mai stabile e continua a cambiare. L’Amore non dovrebbe essere inquinato dall’attaccamento fisico; il corpo è fatto di materia e tutto ciò che è ad essa relativo non vi darà mai pace e felicità. Trascendete quindi la materia e cogliete la realtà; sviluppate Ekâtma Bhâva (il sentimento di unità). Tutti sono Uno; siate equanimi con tutti. Attribuire sentimenti mondani all’Amore è un grave errore: nell’Amore non c’è spazio per il dualismo.
Unidirezionalità
Incarnazioni dell’Amore!
I vostri nomi e forme sono differenti ma il principio dell’Amore è lo stesso in tutti voi. È per questo che Io mi rivolgo a voi come "Incarnazioni dell’Amore". L’Amore è sempre uno e non dovrebbe essere frazionato. Considerate Dio come Uno e amateLo con tutto il cuore. Un tale Amore unidirezionale verso Dio può esser definito vera Devozione. Devoti come Jayadeva, Gauranga ed Eknath svilupparono tale Amore divino e santificarono la loro vita. Anche Mîrâ e Sakhubai avevano un incrollabile Amore e Devozione verso Dio; esse non adorarono molteplici nomi e forme: seguirono un solo sentiero, insediarono nel loro cuore un nome e una forma e meditarono incessantemente sulla Divinità che avevano scelto. Coloro che hanno una mente duale e cambiano sentiero continuamente sono destinati a rovinare la loro vita. Non abbiate quindi una mente duale; sperimentate la Divinità con Ekâtma Bhâva. Potete scegliere qualsiasi Nome vi piaccia, come Râma, Krishna, Îshvara ecc., e meditare sulla Forma: raggiungerete sicuramente lo scopo della vita. Conducete la vostra vita con la mente sempre focalizzata sullo scopo.
L’ardente devozione di Râdhâ e Mîrâ
Una volta Râdhâ non riusciva a trovare Krishna da nessuna parte. Essendo profondamente attaccata alla Sua Forma fisica, Lo cercò dovunque. Ella desiderava ardentemente e si struggeva sempre per la Sua vicinanza fisica. Il nome e la forma sono esattamente la stessa cosa, ma la gente è incapace di indagare profondamente e sperimentare tale unità. Il potere dell’Amore è ineguagliabile, è al di là della comprensione umana. L’Amore può essere capito solo attraverso l’Amore. Rana aveva costruito un mandir per Krishna e sua moglie Mîrâ, che era una grande devota del Signore, era sempre nel tempio a cantare estaticamente la Sua gloria. Ciò provocò l’ira di Rana che le intimò di uscirne. Ella subì da questo un grande trauma e disse a se stessa: "Dato che Krishna è onnipervadente e non confinato solamente a questo mandir, come può Rana allontanarmi da Lui?" Lasciò quindi casa e famiglia e partì per Mathurâ. Dov’è Mathurâ? Non si tratta di una posizione geografica: il cuore inondato di amore nettareo è Mathurâ. Ella cantava:
Chalo re man gangâ yamunâ tîr
"O mente! Vai alla confluenza del Gange e dello Yamunâ."
Qui Gange e Yamunâ significano simbolicamente Idâ e Pingalâ (la narice sinistra e quella destra). Il punto tra le sopracciglia in cui Idâ e Pingalâ si incontrano rappresenta Mathurâ. Questo è il significato esoterico del canto. Cantando incessantemente il Nome di Krishna, ella procedette verso Mathurâ e attraversò fiumi, colline, valli e foreste; quando alla fine raggiunse Brindavan, trovò chiuse le porte del tempio e queste, nonostante le sue ripetute preghiere, non si aprirono. Allora ella disse: "O Krishna, il mio cuore è il Tuo tempio. Io Ti ho installato sull’altare del mio cuore", e batté la testa contro le porte invocando Krishna; ne ebbe allora la visione e si immerse in Lui. Il re Rana si pentì di aver cacciato Mîrâ dal tempio e pregò Krishna di perdonarlo.
Al giorno d’oggi le persone non indagano circa il profondo significato di certe parole che usano; esse sono sviate dai significati e dalle interpretazioni mondane. Dovreste prendere in considerazione i sentimenti che sgorgano dal vostro cuore che è vero ed eterno: è così che Mîrâ sperimentò l’unità con Krishna. Se si desidera seguire il sentiero della devozione ci si dovrebbe fermamente attenere al principio dell’Amore. I comuni mortali non hanno tale ferma determinazione ma un vero devoto non devierà mai dal sentiero dell’Amore, in nessuna circostanza. Nessun sentiero può portarci a Dio tranne l’Amore. Sviluppate l’Amore sempre di più. Dovunque siate, l’Amore è il vostro unico rifugio.
È impossibile star lontano da Lui
Incarnazioni dell’Amore!
Riempite i vostri cuori d’Amore e fate che esso sia il principio guida di tutte le vostre attività quando tornate a casa. Quando avete l’Amore nel cuore non dovete preoccuparvi di niente: Dio sarà sempre con voi, in voi, intorno a voi e vi proteggerà in ogni senso. Quando dite: "Krishna, io Ti seguirò", vuol dire che Krishna è separato da voi ed è possibile che perdiate il sentiero. Quindi dovreste pregare [così]: "Krishna, Ti prego, sii sempre con me." Di fatto, Egli è sempre con voi e, se indagate profondamente, sperimenterete questa verità. È impossibile stare lontano da Lui. Molti devoti proclamano: "O Dio, io sono in Te, io sono con Te e per Te." Essi ripetono queste parole come pappagalli, ma non parlano dal profondo del cuore. In effetti, Dio non è mai separato da voi. PregateLo con tutto il cuore nella convinzione che Egli è sempre in voi, con voi, sopra di voi, sotto di voi e attorno a voi. Se offrite una tale preghiera a Dio, Egli certamente redimerà la vostra vita. Abbiamo ancora un giorno e vi spiegherò tutto questo dettagliatamente in modo che lo comprendiate meglio. Non sentitevi soddisfatti di ciò che avete fin qui sperimentato: c’è molto di più da sperimentare, il che riempirà di gioia il vostro cuore. Come potete dire che la vostra fame è soddisfatta dopo aver mangiato un pochino? Ci saranno per voi molte opportunità di sperimentare pienamente la Divinità nei giorni a venire.
Prashânti Nilayam, 13 aprile 2005,
Sai Kulwant Hall
Discorso di commiato al "Ritiro Spirituale" (Sâdhanâ Camp)