"Il sole appare sereno e pacifico; i giorni sono divenuti più corti.
La dolce festività di Sankrânti è arrivata
riempiendo le nostre case del grano appena mietuto."
Un matrimonio simbolico
Sankrânti è la più importante di tutte le festività. Praticamente, ogni giorno è un giorno di festa per l’umanità, ma la gente, per ignoranza, ha definito pochi giorni come "feste" e gli altri come giorni ordinari. Molti celebrano questa festività senza conoscerne effettivamente il significato. In questo giorno, in questa parte del mondo, la gente onora le mucche e i tori; i tori vengono finemente decorati con una varietà di ornamenti e stoffe, e portati in giro per le strade. Essi sono chiamati "gangireddulu" (tori sacri). Non solo: fra le mucche e i tori viene celebrato un matrimonio simbolico. Colui che porta in giro il toro decorato è chiamato "gangireddudasu" e, per l’occasione, veste un abito speciale. Vedere il "gangireddudasu" dal vivo affascina i bambini; il fratello maggiore porta affettuosamente con sé il fratello più piccolo a vedere il toro sacro e il suo padrone.
Mio caro fratello, ecco il gangireddudasu; vieni, andiamo a vederlo.
Egli porta un medaglione d’argento e una cintura alla vita;
impugna un bastone decorato, reca dei simboli speciali sulla fronte,
porta con sé la mucca e il toro sacri riccamente bardati e celebra il loro matrimonio.
Assistiamo alla cerimonia del matrimonio e offriamo i nostri doni.
Egli porta con sé una mucca e un toro e li chiama Sîtâ e Râma. Essi sono addestrati in modo da rispondere ai suoi ordini in base al movimento del bastone che ha in mano. Egli domanda alla mucca: "O Sîtâ! Ti piace Râma?" Grazie all’addestramento che le è stato dato, la mucca scuote la testa in senso di diniego. Allora egli domanda al toro: "O Râma! Ti piace Sîtâ?" Anche il toro risponde negativamente. In questo modo tutti e due inizialmente rifiutano e, più tardi, acconsentono al loro matrimonio. Allora il gangireddudasu celebra il matrimonio simbolico di Sîtâ e Râma. La festività di Sankrânti dà grande gioia persino agli animali e agli uccelli. È una festa molto importante per i contadini; in questo giorno essi portano a casa le messi appena raccolte e si godono il frutto del loro duro lavoro. Quindi, dal contadino al re, ognuno celebra questa festività gioiosamente. I nomi possono variare, ma questa festività viene celebrata da tutti, indipendentemente dalla religione e dalla nazionalità. Essa segna l’inizio del sacro periodo dell’Uttarâyana (il movimento del sole verso nord) ed elargisce beatitudine a tutti indistintamente. Tutti aspirano ad ottenere la beatitudine; in effetti questo è lo scopo vero e proprio della vita umana. La vita non ha senso se non si può sperimentare la beatitudine: essa è la vostra meta.
Nityânandam parama sukhadam kevalam jñânamûrtim dvandvâtîta gagana sadrisham tatvamasyâdi lakshyam ekam nityam vimalam achalam sarvadhîsâkshibhûtam bhâvâtîtam trigunarahitam
Dio è l’Incarnazione della Beatitudine eterna. Egli è Assoluta Saggezza,
l’Uno senza secondo, oltre le coppie di opposti, Esteso e Diffuso come il cielo,
la Meta indicata dal grande assioma vedico "Tat tvam asi",
l’Eterno, Puro, Immutabile,il Testimone di tutte le funzioni dell’intelletto,
al di là di tutti i condizionamenti mentali e dei tre guna, sattva, rajas e tamas.
Generi e suoceri ideali
Nel rispetto della tradizione, i generi da poco sposati fanno visita ai loro suoceri per celebrare questa festività.
"Siccome Sankrânti è la festa delle feste,
vai, o giovane sposo, a visitare la casa dei tuoi suoceri.
Suvvia, passa il tuo tempo in allegria scherzando con i tuoi cognati e le tue cognate;
tutta la servitù e il vicinato ti accoglieranno con amore e affetto."
Anche coloro che non hanno fatto visita alla casa dei loro suoceri per molti anni, non vedono l’ora di andarci per la festa di Sankrânti. I suoceri offrono totale ospitalità al genero e cercano in ogni modo di farlo contento. Essi arrivano al punto di chiedere del denaro in prestito per offrirgli abiti nuovi e servirgli cibi prelibati. L’intera famiglia passa il tempo gioiosamente. Al giorno d’oggi, al contrario, lo spirito delle celebrazioni di Sankrânti non si riscontra da nessuna parte. Il genero, invece di portare gioia ai suoceri, bisticcia con loro per futili motivi.
Il messaggio di Sankrânti
Sankrânti arreca gioia agli esseri umani e anche agli uccelli e agli animali. Non solo i Bhâratîya (gli Indiani) celebrano questa festività, ma anche i popoli di altri paesi pur con nomi differenti. Questa è la stagione in cui soffiano venti freddi e il contadino porta a casa le messi mietute. Egli passa il suo tempo in modo tranquillo, libero da tutti i problemi e le ansie. C’è un proverbio in telugu [che recita]: "Colui che è libero da cintâ (la preoccupazione) potrà dormire serenamente anche in un shânta (mercato)". Tutti dovrebbero sforzarsi di superare le preoccupazioni e godere di felicità eterna. Questo è il messaggio di Sankrânti. Ognuno può interpretarlo a modo suo, ma pochi comprendono il suo vero significato. Tra le varie festività le donne assegnano a questa un rilievo particolare. La felicità che si prova durante questo periodo è unica. L’uomo fa svariati sforzi per sperimentare la felicità e potete trovare ben pochi, a questo mondo, che non vogliano esser felici, ma bisogna comprendere che la felicità non si può ottenere dall’esterno. Essa ha origine nel cuore; il cuore è la fonte della beatitudine. La felicità che proviamo nel mondo esteriore è soltanto una reazione, un riflesso e un’eco della felicità interiore. Molto pochi possono comprendere questa verità. La gioia apparente che si sperimenta oggi è artificiale e temporanea: solo la felicità che sgorga dal cuore è permanente.
La festa che reca gioia a tutti
Studenti!
Comportatevi in modo da non esser causa di intralcio per nessuno. Le festività sono fatte per sperimentare la felicità e dividerla con gli altri. La felicità non può essere acquistata al mercato né la si può ottenere con mezzi mondani: essa deve manifestarsi dall’interno. Ferire i sentimenti altrui per il proprio piacere non è nella natura dei Bhâratîya; si devono rispettare i sentimenti degli altri e agire appropriatamente. Bisogna dividere la propria felicità con gli altri. Dovete accogliere l’arrivo del prospero mese di pushya e celebrare Sankrânti nel suo vero spirito manifestando la vostra gioia interiore e dividendola con gli altri. La parola "krânti" significa cambiamento, cambiamento dalla sofferenza alla felicità, dall’inquietudine alla pace e dal dolore al piacere. Sankrânti diffonde gioia ugualmente su tutti. È per questo che ognuno ne attende ansiosamente l’arrivo con entusiasmo. Con l’arrivo di Sankrânti, anche gli uccelli e gli animali sono felici. Quando il contadino porta a casa le messi raccolte, gli uccelli ne hanno una parte ed esprimono la loro gioia cinguettando allegramente. I vicini si congratulano con il contadino per le ricche messi che ha raccolto come risultato del suo duro lavoro.
Le qualità da evitare
Studenti!
È davvero essenziale che comprendiate il significato di ogni festività e la celebriate nel suo vero spirito. Non andando in profondità nel significato, saremo incapaci di godere di vera felicità. Si dovrebbe esser pronti a sacrificare il proprio corpo per avere l’esperienza della beatitudine eterna. Il corpo è una combinazione dei cinque elementi e la mente è soltanto un groviglio di pensieri. Non dovremmo essere attaccati al corpo né seguire le bizzarrie della mente. Allontanate le maligne qualità di kâma, krodha, lobha, moha, mada e mâtsarya (desiderio, ira, avidità, infatuazione, orgoglio e gelosia) e manifestate la vostra pace e beatitudine interiori. Invece di sviluppare pace e beatitudine l’uomo le sta distruggendo; egli sta dando spazio all’inquietudine persino per futili motivi. Né ashânti (l’inquietudine) né Prashânti (la Pace suprema) si acquisiscono dall’esterno. La gente dice: "Voglio la pace." Dov’è la pace? La si trova all’esterno? Se la pace si trovasse all’esterno, la gente la comprerebbe spendendo qualsiasi cifra, ma all’esterno noi troviamo solo dei cocci! La pace vera e propria è all’interno. Che lo bolliate a lungo o lo diluiate con acqua, il latte rimane bianco. Il bianco è simbolo di purezza. Il vostro cuore dovrebbe sempre rimanere puro come il latte, luminoso e pacifico a dispetto delle prove e delle sofferenze. Dovremmo soggiogare il dolore, tenere sotto controllo le qualità malvagie dell’ira, dell’odio e della gelosia e manifestare la nostra beatitudine innata. Quando i vostri desideri non si realizzano, voi vi arrabbiate. Quindi, i desideri sono la causa prima della collera e dovrebbero, per primi, essere controllati.
Pensare sempre alla beatitudine per vederla ovunque
Incarnazioni dell’Amore!
La beatitudine eterna è lo scopo di tutti. Dovreste ricavare felicità anche da ciò che sembra una difficoltà. Non si deve cercare la felicità altrove; essa è sempre con voi e in voi; voi siete incapaci di sperimentarla perché non ne avete compreso il vero significato. Vivete nell’illusione che la felicità si trovi nel denaro, nella ricchezza e nelle comodità materiali. Una volta provato il gusto della vera felicità non bramerete più i possedimenti temporali. La vera felicità sgorga dalle profondità del proprio cuore. Quando si bolle il latte in un bricco, il suo livello comincia gradualmente a salire; se vi spruzzate sopra poche gocce d’acqua, il livello del latte si abbassa. Il latte perde il suo valore a causa della sua unione con l’acqua. Similmente, l’uomo perde il suo valore quando si unisce alle cattive compagnie. Se siete in buona compagnia, sarete sempre pieni di gioia. Prima di stringere amicizia con qualcuno dovreste prendere in esame la sua natura. Potete esserne coscienti o meno, ma Io sono sempre in uno stato di beatitudine. Non ho preoccupazioni o difficoltà di alcun tipo. Alcuni domandano: "Swami, Tu hai delle preoccupazioni?" Io non so che cosa sia la preoccupazione: non ne ho mai fatto esperienza. Sono sempre pieno di beatitudine. Voi dovreste pensare sempre alla beatitudine e allora vedreste la beatitudine ovunque. Questa esperienza della beatitudine è più dolce dello zucchero, più gradevole della cagliata, sicuramente più dolce del miele. Le persone sono tristi quando devono affrontare delle difficoltà e quando perdono i loro cari, ma Io non sono assolutamente mai dispiaciuto per questi avvenimenti: essi vanno e vengono come nubi passeggere. Felicità e dispiacere si avvicendano. Quando voi meditate sulla beatitudine non c’è spazio per il dolore.
Incarnazioni dell’Amore!
C’è amore in ognuno di voi, ma voi lo state dirigendo verso relazioni mondane. Non avete mai assaporato l’amore vero e proprio. Amate Dio con tutto il cuore: questo è il vero amore. Le persone possono andare e venire, ma Dio non va né viene: Egli è sempre presente. Quando siete sommersi dal dolore, pensate alla felicità: ne farete certamente esperienza. La beatitudine è davvero immanente nell’essere umano. Ovunque siamo, qualunque sia la posizione che occupiamo, la nostra natura è essenzialmente beatitudine. A volte la gente Mi domanda: "Swami! Hai mai sperimentato il dolore?" Questa domanda Mi diverte. In effetti, perché dovrei sperimentare il dolore? Dovrei dispiacerMi per il corpo? Non è necessario. Questo Corpo è sempre attivo e in salute. La natura della mente umana è capricciosa, il corpo è come una bolla nell’acqua e la mente è come una scimmia pazza. Non seguite la mente, non contate sul corpo perché esso è come una bollicina nell’acqua. Dopo tutto, perché si dovrebbe essere addolorati per il corpo e per la mente che sono transitori? In realtà la beatitudine è la nostra essenziale natura, che è permanente.
Incarnazioni dell’Amore!
Coltivate l’amore che vi aiuterà a sperimentare la beatitudine.
"Comincia il giorno con Amore,
riempi il giorno d’Amore,
termina il giorno con Amore:
questa è la via che conduce a Dio."
Se riuscirete a ottenere ciò, non sarete turbati da dispiaceri e difficoltà. Il cuore è il trono della beatitudine. La vera beatitudine sgorga da un cuore amorevole e puro, cercate di sperimentarla. Tutte le altre forme di felicità sono passeggere.
Incarnazioni dell’Amore!
I bambini sono sempre felici e allegri. Non hanno inibizioni. Quando qualcuno sorride loro anch’essi sorridono innocentemente. Essi sperimentano la beatitudine che è la natura inerente agli esseri umani. C’è differenza tra felicità e beatitudine: in parole povere, la felicità è passeggera, viene e va, e la beatitudine è qualcosa che sgorga dall’interno, emerge dal cuore come risultato della propria unione con Dio. Se ci si sente separati da Dio non si può sperimentare la beatitudine.
Sankrânti, ovvero la trasformazione del cuore
Incarnazioni dell’Amore!
Sperimenterete tale beatitudine in abbondanza nei giorni a venire. Lasciate che vi rammenti ancora una volta che, in questo mondo fisico, né l’età, né la posizione, né altra cosa simile può procurare tale beatitudine. Solo un cuore puro e amorevole è la sorgente della beatitudine. La santa ricorrenza di Sankrânti significa cambiamento o trasformazione del cuore, esperienza di beatitudine che sorge dalla comprensione dell’immutabile Eterno Principio. La Divinità è il solo principio immutabile. Dio è sempre beato. In effetti, Egli è l’Incarnazione della beatitudine. Per esempio, questa è una stoffa bianca: è solo se viene immersa nel colore o dipinta con esso che si colora. Similmente, la vostra natura di base è la beatitudine. Se sperimentate il dolore è perché vi siete immersi in esso. Dovunque voi siate, dovete essere sempre contenti e beati. Per esempio, la gente Mi augura: "Swami! Felice Compleanno!" A questo proposito vorrei porre una domanda: c’è vera felicità nel celebrare un compleanno? Io sono sempre felice. Allora, dov’è la necessità di celebrare un particolare giorno di un anno come "Felice Compleanno"? Questa è solo un’espressione di parole prese a prestito. In realtà la beatitudine è la nostra vera natura. Noi mascheriamo la nostra vera natura con espressioni artificiali e siamo soddisfatti come se fosse vera beatitudine. Questo non è il giusto modo di procedere.
Togliere all’Amore barriere e ostacoli
Incarnazioni dell’Amore!
Voi siete pieni d’Amore. In effetti i vostri cuori sono ridondanti d’Amore, ma voi impedite al vostro amore di scorrere ed esprimersi all’esterno. Al contrario, l’amore non ha certo barriere e ostacoli! Meditate costantemente su Dio e sarete sempre felici fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Sfortunatamente, oggigiorno, voi state perdendo tale divina qualità della beatitudine a causa di vari desideri. Se riuscirete a tenere questi desideri lontani da voi sarete sempre pieni di beatitudine. Per esempio, questa è una stoffa bianca: il candore è la sua natura, ma si sporca per l’uso continuo. Similmente, il vostro cuore è sempre puro, luminoso e pieno di beatitudine, ma diventa inquinato a causa dei desideri. Coltivate quindi l’Amore e mantenete sempre puro il vostro cuore. Allora sarete pieni di beatitudine in ogni momento della vita. Voi, però, avete dimenticato la vostra innata natura di beatitudine e siete continuamente immersi nel dolore e nell’infelicità. Quando qualcuno vi chiede: "Come stai?", voi rispondete: "Così, così." Questo non è il modo corretto [di parlare]. Dobbiamo rispondere: "Sono felice." Può darsi che, nella vita, incontriamo degli alti e bassi, ma essi non dovrebbero colpire la nostra essenziale natura che è beatitudine. Mi avete osservato attentamente? Come sono beato! Non solo ora: Io sono sempre beato e traboccante di beatitudine. In effetti anche voi potete sperimentare tale beatitudine in Mia presenza, ma se vi avvicinate a Me con mente malvagia, con desideri e pensieri negativi, non potrete sperimentarla. Queste sono debolezze umane: dovete, pertanto, cercare di correggerle.
I pensieri, veri responsabili del dolore e della gioia
Cari studenti!
Non dovreste mai sentirvi abbattuti. Anche se qualche volta non passate un esame, non dovreste avvilirvi. Ammettete con voi stessi che forse non avete ben risolto il compito e quindi avete fallito, ma non sentitevi mai depressi e abbattuti per questo. Similmente, cercate dentro di voi la ragione del vostro dolore; comprenderete da voi che i vostri pensieri sono responsabili della situazione. Quindi correggeteli e sarete di nuovo felici. I dolori e le difficoltà sono come nuvole passeggere; non dovreste mai dar loro importanza. Dovete sempre essere contenti e allegri. La pace e la felicità sono le vostre qualità. In effetti la vostra vera natura è beatitudine.
Non certo per Volontà divina!
Incarnazioni dell’Amore!
Oggi è la santa festività di Sankrânti. Rispetto agli anni precedenti, quest’anno è in effetti particolarmente importante. Il mese scorso molte persone hanno patito una disgrazia e una sofferenza indicibili a causa dello tsunami. Solo le azioni malvagie dell’uomo sono responsabili di una tale calamità. Io quindi vi consiglio di non indulgere in azioni errate e atti malvagi. Rispetto all’anno scorso, può darsi che durante quest’anno si verifichino maggiori difficoltà; comunque noi dobbiamo andare avanti senza pensare ad esse. Queste sono tutte nuvole passeggere e voi non dovete esser turbati da questi avvenimenti. Siate arditi e coraggiosi per affrontarli. La calamità dello tsunami, che si è verificata il mese scorso, è stata in realtà provocata dall’uomo. Non è stata certo la Volontà divina! Ma l’uomo pensa che tali calamità siano imposte all’uomo da Dio. Giammai! Dio procura sempre felicità all’uomo. Egli non nutre collera o odio: la Sua natura è Amore. Sorge la domanda: "Perché ci sono questi dolori e queste difficoltà nel mondo?" Per esser precisi, la felicità non potrebbe avere alcun valore senza il dolore; l’uomo non può sperimentare la felicità senza sopportare questa o quella difficoltà. Gioia e dolore sono intrecciati: l’uno non può esistere senza l’altro.
Piacere e sofferenza, buono e cattivo coesistono; nessuno può separarli.
Non potete provare il piacere e la sofferenza, o il buono e il cattivo,
escludendo uno dei due. Il piacere è il frutto delle difficoltà.
Dio non causa sofferenza a nessun essere vivente della Sua creazione: tutti i dolori e le difficoltà sono causati solo dall’uomo. Dio è il protettore di tutti gli esseri viventi; Egli procura pace e felicità a tutti.
Lokâssamastâh sukhino bhavantu
Possano tutte le genti essere felici.
Questa è la Volontà di Dio. Come può Egli quindi causare dolore a un essere umano? Incapaci di comprendere la Sua Divina Volontà, voi accusate Dio di essere causa di dolore. Se riuscirete a comprendere a fondo la Volontà Divina, capirete che ogni cosa è solo per il vostro bene. Noi siamo tutti Incarnazioni della Beatitudine. Sperimentate giorno per giorno questa beatitudine e dividetela con gli altri; solo allora essa aumenterà.
Preludi di beatitudine
Incarnazioni dell’Amore!
Questo Sankrânti è Prema Sankrânti e Ânanda Sankrânti; quindi, accogliete con gioia questa festività. Date il benvenuto a Dio che è l’Incarnazione della Beatitudine. Dio non gradisce gli appellativi come "Karunânidhi" (Scrigno di Compassione) e "Premasvarûpa" (Incarnazione dell’Amore). Dio è sempre beato. Voi non dovreste pregare Dio di soddisfare i vostri innumerevoli desideri. Pregate soltanto [così]: "O Dio! Dividi la Tua Beatitudine con me. Rendimi beato!" Non schernite mai Dio come "Nirdayâ" (Privo di Compassione). Qualunque cosa Dio faccia è per il vostro bene; anche i dolori e le difficoltà che sperimentiamo sono per il nostro bene, in quanto sono preludi di felicità e beatitudine. Se coltivate questa visione positiva sarete sempre beati. Dividete la vostra felicità con tutti. Contrariamente a ciò, oggi l’uomo tiene la felicità per se stesso e distribuisce il dolore agli altri. Questo non è ciò che si dovrebbe fare. Eliminate il vostro dolore e manifestate la gioia interiore: questa è la disciplina spirituale da intraprendere. Quando incontrate una qualunque difficoltà, dolore o irrequietudine non date loro alcuna importanza. Ignorateli. Voi siete sempre Incarnazioni della Beatitudine. Se meditate costantemente su questa realtà, niente potrà turbarvi.
Incarnazioni dell’Amore!
Possa questa festività di Sankrânti, che è simbolo di cambiamento, portare una trasformazione nel vostro cuore e concedere gioia a tutti in modo che possiate condurre sempre una vita felice, prospera e allegra. Di fatto, il nome vero e proprio dell’essere umano è Ânandamaya (fatto, costituito di beatitudine). Mânavatva (l’umanità) è destinata a elevarsi al livello di Daivatva (Divinità).
Studenti!
Tutte le commedie e commediole che avete messo in scena qui sono buone. Se esaminate attentamente, dove si trova il male? Si trova nella vostra mente. Non pensate male né dividete i vostri cattivi pensieri con gli altri. La beatitudine è il vero cibo di un essere umano e si dovrebbe sempre aspirare a esserne partecipi. Fate che la vostra fede in Dio sia salda e incrollabile. È solo l’Amore di Dio a essere eterno. Se riuscite a ottenere quell’Amore, tutte le altre forme di felicità giungeranno a voi automaticamente.
(Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: "Hari Bhajana Binâ Sukha Shânti Nahin…"
Prashânti Nilayam, 14 gennaio 2005,
Sai Kulwant Hall,
Festività di Sankrânti
Tratto da: http://www.sssbpt.org/)