DISCORSO DIVINO

Conosci te stesso

26 marzo 2001

Né merito né peccato, né comodità né sofferenza, né infatuazioni né luoghi di pellegrinaggio, né scritture né sacrificio, non il cibo, non l'atto del mangiare, né colui che mangia.

IO - l'Âtma - sono l'autentica personificazione di Chidananda (beatifica consapevolezza)
IO sono SHIVA stesso.
(Versi Sanscriti)


Incarnazioni di Amore!
Fin dall'inizio i Veda hanno insegnato all'umanità i principi dell'uguaglianza. Essi dichiarano che voi non siete né peccato né merito, né felicità né sofferenza. Voi non siete Yajna (sacrificio rituale) né carità.
Non siete l'offerta rituale, né l'atto di adorazione. Non siete né uomini né animali. Chi siete voi dunque? Siete l'incarnazione di Shiva (il bene auspicale).

Poiché l'uomo non ha capito il principio fondamentale della creazione, egli procede tra nomi e forme e distingue tra uccelli, animali, essere umani ecc.
Non si deve porre fede nel nome e nella forma, che corrispondono a Pravritti (cammino esteriore). Dovete seguire il sentiero di Nivritti (cammino interiore) e comprendere il Principio fondamentale della creazione.

(A questo punto Swami materializza un limone). Ecco un limone: lo chiamiamo così in base alla sua forma e gusto. Tali caratteristiche rispecchiano l'aspetto Pravritti (esteriore) e non il Nivritti (interiore).
Infatti, esso non è altro che una combinazione di cellule, molecole e atomi ed in ogni singola cellula è immanente la potenzialità dell'intero limone.

Le cellule non hanno inizio né fine e posseggono un potere immenso.
Tale immensa potenzialità è in relazione con Akasha (spazio). L'Akasha è correlato alla pura consapevolezza. Persino il limone è una rappresentazione della pura Consapevolezza. Anche la persona, che mangia il limone è una personificazione della Consapevolezza. Tutto ciò che E', è Consapevolezza.
Nome e forma sono condizionati da Pravritti (sentiero esteriore) e non sono in rapporto con Nivritti, il cammino interiore.

Ogni uomo usa i termini "io" e "mio". Questo fazzoletto, bicchiere, automobile, casa sono tutti in relazione con l'espressione "mio" e non con Âtmatattva, "IO". Pertanto "mio" è in relazione a Pravritti, mentre l'Âtma è correlato a Nivritti. Il termine "IO" (Âtman) è costante, immutabile ed eterno. Questo "IO" è Costante Consapevolezza Integrata. "IO" è l'incarnazione della Consapevolezza. Poiché tale Principio è immanente in ogni persona, tutti sono la personificazione della Consapevolezza.

Dobbiamo perciò riconoscere il Principio Fondamentale o Mûlâdhâra, che ha tre aspetti: Pravikriti, Paryanakruti e Pariprasna. Il primo significa arrendere se stessi. Con il secondo aspetto uno deve arrendere tutto ciò che considera "me" e "mio". In terzo luogo deve costantemente indagare sull'Âtmatattva (il vero Sé) presso coloro che Lo hanno realizzato. Il riconoscere "io non sono il corpo, la mente, l'intelletto o qualsiasi altra cosa manifesta nel mondo materiale" è l'importante significato di Pariprasna. Sin dai tempi più antichi i Veda hanno insegnato queste eterne Verità.

Prima di tutto dovete indagare sulla natura del Sé. Le cellule sono costituite da atomi, che non hanno né inizio né fine. Sia gli atomi sia le molecole sono manifestazioni del Principio Divino. Da dove si è manifestato il Potere Divino? Esso sorge da Akasha (spazio). "Sarvatah Pani-padam Tat Sarvatokshi Siromukham Sarvatah Srutimalloke Sarvamavruthya Thishatathi"
(con mani, piedi, occhi, testa, bocca ed orecchi, che pervadono ogni cosa, Egli permea l'universo intero).

La Consapevolezza è onnipervadente. Ovunque si posi, occupa quell'oggetto dall'interno. L'oggetto occupa lo spazio, lo spazio è pervaso dalla Consapevolezza e quindi anche tutti gli oggetti sono pervasi di Consapevolezza.

Ci sono due aspetti - l'essere ed il manifestarsi. Questa manifestazione (Bhâti - splendore) è il Principio Atmico, che è Consapevolezza. E' questo splendore che viene chiamato in vari modi: Âtma - Paramatma - Paramjyoti, ecc. ed è da tale splendore che i vari oggetti del mondo si manifestano.

I Veda nominano questa manifestazione Âtma (IO), il quale non viene creato da nessuno: è auto-manifesto. C'è un Principio Eterno, l'IO, presente in ogni individuo. Il sentimento di "mio" si riferisce agli oggetti esterni.
"IO" è Âtma, mentre "mio" è Maya (illusione).

Il Principio Immutabile è immanente in tutti gli oggetti del mondo, ma l'uomo cade in errore a causa dei suoi vasana (tendenze ereditate) e abhyasa (abitudini). L'uomo crea per se stesso relazioni multiformi quali "mio figlio, mio fratello, ecc." La coscienza del corpo è la causa di questi legami. Chi è la madre e chi è il figlio prima della nascita? Chi è il marito e chi è la moglie prima del matrimonio? Sono tutte relazioni transitorie create dall'uomo e sono impermanenti come nuvole passeggere;
perdendosi in tali relazioni impermanenti, l'uomo cade nell'illusione.

Quando siete nel sonno profondo non siete coscienti neppure del vostro corpo. Nello stato di Samadhi l'aspirante spirituale non sente il suo corpo. Qualcuno crede che solo quanto è percepito dai sensi sia reale.
In verità nulla di ciò è reale. E' unicamente l'Âtma, che appare come riflesso, reazione e risonanza. Nessuno di questi è voi stessi, solo il Principio Atmico è il vostro Sé. Nessun altro può creare la vostra realtà interiore e nessun altro può negarla.

Questo "IO" è il vero Principio Eterno privo di attributi, antico, eterno, puro, immacolato, immortale e libero da legami. Il Principio Atmico è l'autentica personificazione della Divinità. Da ciò deriva l'espressione "Ishvara Sarvabhutanam" (Dio è il residente in tutti gli esseri). E' il Principio della Divinità Universale quello che viene proclamato dai grandi studiosi.
Per esempio tutti voi conoscete la storia di Adi Shankara e del bramino, che studiava la grammatica di Panini e che Shankara ammonì di concentrarsi sul nome di Govinda (Bhaja Govindam, ecc.)

Nella nostra vita quotidiana assegniamo nomi diversi a varie persone ed oggetti.
Se voi dite soltanto: "Ehi ragazzo!" - Chi mai verrà? Ma se voi chiamate:
"Ehi, Rama!" Il ragazzo di nome Rama risponderà immediatamente. Non siete nati con alcun nome; i nomi sono imposti. Perfino il corpo, che possedete, non è voi. A causa della continua ripetizione di "io" in relazione al corpo, siete caduti nell'illusione della coscienza corporea.

Ogni qualvolta potete applicare l'espressione "mio" ad un oggetto: dal fazzoletto, alle vostre membra, ciò implica che voi siete differenti dagli oggetti connotati con l'espressione "mio". Allora, chi siete voi? Per riconoscerlo il Vedanta ha fornito varie esposizioni. Se trovate la vera differenza tra "me" e "mio", nella sua autentica implicazione, le relazioni nel mondo intero diventeranno chiare.

Il senso di possesso "mio" è totalmente separato dal vostro vero Sé. Il vostro Sé trascende tutto ciò. Ecco perché i Veda dichiarano "Aham Brahmasmi" (Io sono Brahman). Non asseriscono: Brahma è mio, bensì - Io sono la vera personificazione del Brahman. Pertanto si dovrebbe cercare di riconoscere il principio dell'IO.

Incarnazioni di Amore!
La confusione sorge a causa della distinzione di "IO" e "mio" e per la dimenticanza dei principi della cellula, della molecola e dell'atomo, ecc.
Questo limone è un agglomerato di atomi, non è un limone di per sé. Per nostra convenienza l'abbiamo chiamato limone, ma non certo con lo scopo di comprendere la sua realtà fondamentale costituita da atomi e molecole.
Cos'è la conoscenza? Advaita Darshanam Jnanam (Percezione dell'Uno senza un secondo è Suprema Conoscenza).

Questo è un corpo con vari sistemi per il sangue, per il cibo, ecc. E' vivo solo fino a quando tutti i sistemi funzionano, ma diventa un corpo morto nel momento in cui tali sistemi si arrestano. Il corpo muore, ma le cellule e gli atomi ci sono ancora. Gli atomi ritornano fra gli atomi. Allora è innanzi tutto necessario riconoscere il Principio di Mûlâdhâra.

Qual è la base per l'acqua? Quando l'idrogeno e l'ossigeno si combinano si ottiene l'acqua e noi possiamo berla. Possiamo forse bere idrogeno ed ossigeno quando abbiamo sete? Per nostra convenienza ipotizziamo una tale varietà; ma tutta questa varietà è semplicemente Mithya (realtà relativa).

Cos'è Mithya? Essa non è né verità, né non verità, ma l'apparire del non-esistente quale reale. Tali apparenze sono temporanee e transitorie e cambiano di forma nel corso del tempo. La Verità è immutabile. Trikala Badyam Sathyam (solo ciò che è immutabile nel passato, presente e futuro è Verità).

Oggi l'uomo adotta molti metodi malvagi per ottenere potere e denaro, ma quanto tempo durano? Essi vanno e vengono: non siate orgogliosi della vostra ricchezza, progenie e giovinezza; tutto andrà distrutto nel corso del tempo.
Poiché considerate questo mondo transitorio come se fosse verità, sprecate la vostra vita in tali perseguimenti. Siete nati per poter adempiere lo scopo della vita. Il corpo è inteso unicamente per conseguire la rettitudine.

Qual è il vostro Dharma? E' Dharma tutto ciò che vi fa piacere? Proprio per niente. Seguire in modo veritiero la propria coscienza è rettitudine, ma voi ignorate i dettami della vostra coscienza e diventate vittime della delusione. Vedete il vostro riflesso nello specchio, ma è reale quell'immagine? Tutto ciò è affetto da capovolgimento. Come possono delle immagini così false essere vere?

Analogamente, l'intero mondo esteriore è il riflesso della vostra realtà interiore. Quest'ultima dovrebbe essere la base. Quando voi avrete afferrato il Principio Fondamentale, Mûlâdhâra, tutte le delusioni esterne e le illusioni svaniranno.

Dalla nascita alla morte l'uomo trascura le sue fondamenta interiori (Mûlâdhâra) e dissipa la sua vita e la sua energia fissandosi sugli oggetti del mondo esteriore. Questo non è il proposito della vita. Dovete realizzare la verità del vostro principio interiore ed alla fine raggiungerlo.
Dovete esperire la vita di Verità. Nascere, crescere, mangiare, soffermarsi in attività materiali e morire non è il proposito della vostra nascita.
Tuttavia, oggi queste relazioni sono aumentate a dismisura. A causa di ciò l'uomo non è cresciuto di statura per parecchie ere.

Il nome di questo Nuovo Anno è Vrusha. Molta gente predice ogni tipo di evento che avverrà nel presente anno. Ciò che deve accadere, accadrà.
Voi continuate a fare quello che dovete fare e tenete la mente centrata sulla vostra fonte originale: Mûlâdhâra. Se la trascurate, tutti i vostri sforzi saranno vani. E' solo per conseguenza di ciò che l'umanità deve affrontare così tante angosce e calamità.

Non si dovrebbero dire cose sgradevoli, ma Io sono obbligato a dire alcune cose spiacevoli. Nel presente anno si dovranno affrontare molte più difficoltà che nell'anno scorso, infatti, ce ne saranno assai di più.
L'ambiente politico dovrà probabilmente confrontarsi con problemi più gravi.
Con tutta probabilità ci saranno più terremoti. Quale ne è la causa? E' la conseguenza delle azioni sbagliate compiute dall'uomo. Gli avvenimenti del mondo, buoni o cattivi, sono la conseguenza delle attività dell'umanità. C'è conflitto persino fra fratelli, e nel campo politico i valori umani sono stati disdegnati. Ciò non accade soltanto in un paese, ma in tutto il globo.

Vrusha è il nome dell'Anno Nuovo. In Kerala è conosciuto come Vishu.
Secondo il calendario indiano ogni 60 anni il ciclo si ripete. Per nominarne alcuni: Prabhava, Vibrava, Shukla, Pramodhuta, Prajotpathi, Angirasa, Srimukha, Bhava, Yuva, Datha, ecc. Questi sono i nomi dei figli di Narada.
Egli ebbe questi figli quando divenne Narada (Saggio Divino). Poiché aveva desiderato che i nomi dei suoi figli rimanessero in eterno, gli anni furono denominati così.

L'individuo è costretto ad esperire il riflesso, la reazione e la risonanza delle proprie azioni, tuttavia, nessuno può predire quando, dove e come. Una cosa è certa, i buoni non riceveranno sofferenze e nessun pericolo li potrà colpire.

In Gujarat viveva un uomo d'affari ricco, di nome Patel, che era anche un grande devoto. Aveva ogni comfort e comodità a sua disposizione. Egli era solito eseguire ogni giorno regolarmente la Puja (atti di adorazione).
Un giorno un suo amico gli chiese: "Patel, tu hai ricevuto tutto quello che uno potrebbe desiderare nella vita. Allora per che cosa adori Dio?"

Patel replicò: "Non venero Dio per ottenere ricchezza e prosperità. Io Gli chiedo solo pace e beatitudine, che solo Lui può conferire, essendo Egli l'incarnazione della Beatitudine e della Pace Suprema".

Ecco la vera devozione. Pace e beatitudine non possono essere ottenute da nessuno, solo da Dio. Felicità è unione con Dio. Per quante volte proviate, non riuscirete a conseguire la pace dal mondo esteriore. Molti devoti stranieri affermano: "Io voglio la pace". Rispondo loro in questi termini:
"Tu sei l'incarnazione della pace, quello che ottieni esternamente sono solo frammenti. La pace, a cui aspiri, è dentro di te".

Voi siete verità, pace, amore, non-violenza, in realtà voi siete Dio.
Se nutrite questa ferma convinzione, non ci sarà nessun pericolo di sofferenze per voi, sarete sempre colmi di gioia. Non pensate che Dio sia separato da voi. Abbiate fede salda in 'Io sono Dio'.

Una volta il Signore Rama chiese a Hanuman: "In quale modo Mi contempli?" - Hanuman replicò: "A livello fisico Tu sei il Padrone ed io il tuo servitore.
A livello mentale sono una scintilla del Tuo Sé Divino. A livello Atmico Tu ed io siamo uno". Compiaciuto della risposta di Hanuman, il Signore Rama gli regalò una collana di perle, che Madre Sita aveva ricevuto dal padre, il re Janaka, in occasione del suo matrimonio.

Hanuman prese in mano la preziosa collana e cominciò a rimuovere le perle una ad una, tenendole vicino all'orecchio per qualche istante. Poi dopo averle morsicate una ad una, le gettò via. Sita fu sorpresa nel vedere Hanuman comportarsi così e pensò che non avesse ancora abbandonato i suoi tratti scimmieschi. Rama invece conosceva l'intenzione celata dietro l'azione di Hanuman, ma per far in modo che Sita ben comprendesse, chiese:

"Hanuman, perché mordi e getti via queste perle così preziose?" - "O Signore, esaminavo se nelle perle si potesse udire il Tuo Nome, ma poiché non riesco a sentirLo, le butto via. La perla non è certo meglio di una pietra se non ha in sé il Nome di Rama. Io voglio solo Te". Udendo questa affermazione di Hanuman, Rama offrì Se stesso, abbracciandolo.

Il significato interiore è il seguente - Rama è, dove c'è Hanuman e viceversa. Hanuman aveva compreso l'unità dell'individuo con Dio e, grazie a ciò, era sempre in uno stato di beatitudine. A Hanuman vengono dati diversi appellativi come Santhudu, Gunavanthudu, Balavantudu (colmo di pace, di virtù e di forza). Egli acquisì la sua forza dal Nome Divino del Signore Rama. Molta gente confina il Nome Divino alle sole labbra, ma Hanuman ripeteva il nome di Rama dal profondo del cuore.

Il veleno rimane veleno anche se viene messo in un prezioso vaso tempestato di diamanti, perle, smeraldi, ecc. Il nettare Divino non perderà il suo sapore anche se viene messo in un contenitore di ottone. Similmente, è la purezza del cuore che conta, non l'apparenza esteriore. La purezza del cuore è il motivo che sta dietro la ripetizione del Nome di Dio. Il canto del Nome Divino dovrebbe avere origine dal cuore, non dalle labbra.

Quando donate qualcosa e fate carità, pensate di offrirlo a Dio stesso.
Quella è vera carità. Alcuni danno del denaro al prete e gli chiedono di eseguire atti di adorazione per loro conto. La vostra fame sarà soddisfatta se qualcun altro mangia per conto vostro? Pertanto come potrete trarre beneficio dall'adorazione eseguita dal prete? Ogni buona azione deve essere compiuta dalla persona stessa, affinché ne possa trarre beneficio.

Oggi la gente non è in grado di comprendere il segreto della Divinità.
Infatti, voi siete la Divinità personificata, ma ritenete di essere il corpo che è effimero. La Bhagavad Gita afferma: Anityam Asukham Lokam Imam Prapya Bhajasva Mam - Raggiunto questo mondo transitorio e pieno di sofferenze, contempla Me (Dio).

Il corpo è un antro di sudiciume, incline alla malattia che non può attraversare l'oceano del Samsara.
O mente, non essere affetta dall'illusione che il corpo sia permanente.
Prendi invece rifugio nei Divini Piedi di Loto"
(Poesia in Telugu)

Finché uno è vivo, può aspirare a condurre una vita felice e in buona salute. Un corpo sano conduce ad una mente sana. Pertanto prendetevi buona cura del corpo e contemplate sempre il Principio Atmico, che è privo di ego, puro, costante. Voi siete membri della società, il vostro benessere dipende dal benessere sociale, dovete quindi aspirare alla prosperità di tutti.
Lokassamastha Sukhino Bhavantu (possano tutti i mondi essere felici!)
Eliminate la ristrettezza mentale, coltivate ampi sentimenti per poter sperimentare la beatitudine.

Incarnazioni di Amore!
Questo Anno Nuovo porta con sé anche alcuni buoni risultati. Il Capodanno non viene celebrato unicamente per assaporare piatti prelibati. Dovete assimilare sentimenti sacri e decidervi a condurre una vita proficua.
Il buono ed il cattivo del mondo dipendono dal vostro comportamento, che a sua volta dipende dai vostri pensieri. Sviluppate quindi buoni pensieri.
Solo allora potrete condurre una vita nobile.

Siate di esempio al vostro prossimo, date loro felicità, mostrate loro compassione, parlate loro amabilmente. Tutto ciò è possibile solo se acquisite Amore Divino. Dovete perciò sforzarvi di diventare i beneficiari del Divino Amore. Ripetete il Suo Nome con tutto il cuore.

Bhagavan ha concluso il Suo Discorso con i Bhajan:
"Hari Bhajan Bina...." - "Prema Mudita Manase Kaho...."



Prashanti Nilayam, 26.03.2001
Ugadi Sandesh
Capodanno indiano