Baba canta
Manam Hitva Priyo Bhavati
Krodam Hitva Nasochati
Kamam Ishtartavam Bhavati
Lobham Hitva Sukhi Bhavati.
Manam Hitva Priyo Bhavati, Priyo Bhavati.
Incarnazioni dell’Amore!
In questo vasto mondo, l’ego è il nemico demoniaco dell’uomo. Finché ci sarà l’ego, egli non verrà amato ne’ dalla moglie con la quale si è legato2, ne’ dai suoi figli. Il giorno in cui egli sradicherà l’ego, in quel giorno egli verrà amato da tutti.
Krodam Hitva Nasochati
Fintanto che la rabbia risiede nell’uomo, egli non potrà sfuggire all’infelicità.
Kamam Ishtartavam Bhavati
Finché avrete dei desideri, non potrete realizzare niente. Quando metteremo i desideri sotto controllo, tutte le nostre aspirazione verranno esaudite.
Lobham Hitva Sukhi Bhavati
Fintanto che in noi c’è l’avidità, non abbiamo nessuna possibilità di sperimentare la felicità. Quando l’uomo rinuncerà all’avidità, potrà sperimentare tutti i tipi di felicità.
Nella vita umana, a partire dall’uomo ordinario fino alle incarnazioni del Divino (Santi e Avatar),
1Traduzione da audiocassetta, con revisione letterale direttamente dal telugu; versione integrale
2 Forse Swami con questo termine non intende solo in senso figurato (legarsi in matrimonio), ma anche in senso più concreto. Nella cerimonia matrimoniale induista, infatti, è tradizione legare insieme il poso destro dei due promessi sposi con un cordone sacro cerimoniale. Con i due polsi legati, i due sposi faranno i 7 passi intorno al fuoco cerimoniale
ci sono delle regole da dover rispettare. Senza disciplina, persino il più potente degli Esseri non sarà in grado di ottenere nemmeno la cosa più piccola.
Persino gli Avatar Rama e Krishna seguirono delle regole; Essi Si ripromisero alcuni propositi ed agirono poi di conseguenza ad essi.
Dio è onnipotente, è onnipresente ma, persino per un tale Dio, ci devono essere delle limitazioni da rispettare, esiste una disciplina da seguire. Senza queste regole, persino Dio non può compiere anche la cosa più piccola.
Di conseguenza, ai tempi dell’Avatar Rama, Egli seguì tre regole e, grazie ad esse, Egli portò a termine la Sua Missione. Egli fece il giuramento di non deviare mai da questi tre voti:
“1) Avrò una sola moglie;
2) Scoccherò solo una freccia;
3) Avrò una sola parola”.
Una sola moglie, una sola, freccia, una sola parola: in nessuna occasione fu possibile per Rama non mantenere il Suo giuramento e deviare dai Suoi propositi.
Anche Krishna fu così.
La Sua prima promessa fu
Per la salvezza del Dharma Io Mi incarno di era in era.
La seconda promessa fu:
Mi prenderò cura del benessere di tutti
La terza promessa fu:
Benedirò con la Liberazione coloro che lo meritano.
Allo stesso modo, ogni Avatar che scende sulla terra in Forma umana, Si auto - impone alcuni voti (giuramenti) e regole da seguire e, attraverso quelli, Egli garantisce il benessere al mondo.
Di conseguenza, il Mio primo giuramento, il primo giuramento di Sai, è:
NON RITIRERO’ MAI LA MIA PAROLA UNA VOLTA DATA!!
(moltissimi applausi)
Anche se colui al quale ho fatto la promessa dovesse mettersi contro di Me, Io manterrò la Mia promessa e non lo punirò mai.
(applausi)
Anche se questa persona si comporta l’opposto di quello che sono i Miei Comandamenti, Io mai allontanerò questa persona.
Che egli sia un devoto, o una persona di grande influenza, una persona potente, o una persona di grandi stratagemmi, o qualunque altro tipo di persona sia, una volta che egli ha ottenuto questa promessa da Me, anche se dovesse diventare una persona altamente cattiva e meschina, anche se dovesse prendere la via del male, Io non lo punirò mai, non importa chi esso sia!! Questa è la Natura del Mio Amore!
Finora Io non ho mai odiato nessuno; Io non so che cosa l’odio voglia dire. L’odio, infatti, è una distorsione mentale.
Ci sono persone che, dopo aver avuto da Me questa promessa, dopo aver provato così tanta gioia grazie a Me, dopo aver avuto da Me così tanta Beatitudine ed anche molto benessere materiale, si sono trasformati in traditori di Dio! Essi sono diventati ingannatori e truffatori persino nei confronti di Dio! Essi sono diventati nemici di Dio!!
Io non ha mai ferito nessuno e mai lo farò; non ho mai causato nessuna sofferenza a nessuno. Quando le cose stanno così, che motivo hanno queste persone di odiarMi?
Questo loro atteggiamento è dovuto alle tendenze causate dai risultati delle loro azioni nelle vite passate.
Essi non possono sfuggire a ciò che hanno seminato; nonostante ciò, per quanto Mi riguarda, Io non avrò MAI, in nessuna situazione, il desiderio (sankalpa) che questo male che essi hanno seminato, vengano da loro vissuto. Io mai auguro il male a qualcuno!
“E’ forse mai possibile sfuggire alle conseguenze di ciò che si è fatto?
Forse sarà oggi, forse sarà domani.
Chi può sapere quando ed in che modo la conseguenza arriverà,
ma si DEVE essere pronti ad affrontarla”.
La dolcezza dell’Amore, la Potenza e le potenzialità dell’Amore, possono essere capite solo dall’Amore stesso e da nessun altro.
Non importa quanto Io cerchi, ma non riesco a trovare un solo nemico in tutto l’universo.
Tutti Mi sono cari, tutti sono Miei amici ed Io sono Amico di tutti.
Alcuno potrebbe negare dicendo che Io non sono un amico per lui, mentre Io dichiaro che lui è un amico per Me.
(applausi)
Molti di voi sanno che Darwin era un grande scienziato.
Egli era un uomo di grande personalità, una persona potente, con un cuore grande.
Darwin era seguito da un discepolo di nome Henslow.3
In che modo egli seguiva Darwin? Quando era in classe, questo studente cercava di imitare e mettere in pratica persino il più piccolo movimento di Darwin.
Facendo così, egli divenne uguale a Darwin stesso, avendo la sua stessa irrad iazione.
Alcuni amici che avevano in comune, vedendoli insieme, non riuscivano a capire chi fosse l’uno e chi fosse l’altro.
Questo significa che quando un discepolo segue sinceramente il suo Guru, la sua forma si trasforma nella forma del Guru stesso.
3 John Stevens Henslow, naturalista, contribuì a rafforzare gli interessi di Darwin per l'osservazione
meticolosa dei fenomeni naturali.
COLUI CHE CONTEMPLA BRAHMA DIVIENE BRAHMA STESSO LE DUE FORME DIVENTANO UNA
Ai tempi, c’era una persona chiamata Joannes la quale adorava Gesù costantemente.
Egli contemplò, contemplò e contemplò Gesù ininterrottamente ed, alla fine divenne, Gesù stesso.
Ma non serve andare a prendere la storia delle terre e tradizioni straniere.
Nella nostra storia, per esempio, abbiamo Prahlada. Egli era figlio di un demone;
nonostante ciò, dovuta alla sua ininterrotta contemplazione di Hari (Dio), la sua
irradiazione divenne quella di Hari stesso! Per quale motivo?
CI TRASFORMIAMO NELLA FORMA DI CIO’ CHE PENSIAMO, QUALUNQUE COSA SIA.
Valmiki, Ratnakara4. Egli era un pericoloso ladro ma, grazie all’influenza ed
all’insegnamento di sette saggi, egli ripeté ininterrottamente il Nome di Rama. Alla fine il fulgore di Rama si sprigionò da lui. Fu Valmiki lo scrittore del Ramayana. Narayana (Vishnu) fu la causa della creazione (della storia) e Valmiki la trasformò in un poema.
Nessuno può descrivere appropriatamente il potere miracoloso della devozione e dell’abbandono a Dio.
Quando una persona, dopo che le si è dato così tanto, dopo che la si è amata così tanto, dopo che le si è data ospitalità in molti modi, dando anche così tanto aiuto e conforto, non mantiene (riconosce) nel suo cuore nemmeno una piccolissima parte di tutto questo aiuto ma, anzi, si rivolta contro trasformandosi in una bestia, essa sta seguendo la Via contraria al Sentiero divino.
Nessuno capisce la dolcezza dell’Amore!
Nessuno è in grado di capire la dolcezza dell’Amore. L’Amore è il vero respiro vitale.
Anche se non siete in grado di comprenderLo, cercate di sperimentare l’Amore che vi viene offerto. Esiste forse un’altra via se non sperimentarLo? Di conseguenza, nessun uomo dovrebbe odiarne un altro. L’odio è una qualità demoniaca; la gelosia è una qualità demoniaca; la rabbia è una qualità demoniaca.
Dobbiamo sviluppare i Valori umani. La Verità è un Valore umano; la retta Condotta è un valore umano.
Per questo i Veda dichiarano:
Satyam Nasti Paro Dharmah
4Valmiki è l’autore del Ramayana, la storia di Rama. Egli si chiamava Ratnakara, viveva nella foresta ed era un ladro ed un assassino finché un giorno non passarono di là i sette rishi i quali gli chiesero se sua moglie e suo figlio, i quali usufruivano dei risultati dei suoi atti peccaminosi, sarebbero stati anche disposti a condividerne la punizione. La moglie ed il figlio risposero di no e così Ratnakara fu messo di fronte alla dura realtà. Egli chiese perdono dei suoi peccati e si dimostrò determinato a cambiare vita e così i sette saggi gli dissero di sedersi, chiudere gli occhi e ripetere ininterrottamente MA RA, che non è niente altro che il contrario del Nome RA MA. Gli dissero di fare questa cosa finché loro non sarebbero tornati a prenderlo. E così Valmiki stette così, fermo, immobile, concentrato totalmente sul Nome di Dio per settimane, mesi ed
anni, tanto che le termiti costruirono un termitaio addosso a lui. Quando, dopo anni, i sette rishi tornarono a prenderlo, non lo trovarono più poiché egli era totalmente sotterrato. Fu così che gli diedero il nome di Valmiki (Valmik significa “collina di formiche”, termitaio). Da quel giorno Valmiki divenne il più santo fra tutti gli uomini tanto che Brahma stesso, il Creatore, diede a lui l’incarico di scrivere la storia di Rama la quale venne a Valmiki rivelata tramite visione interiore.
Non esiste Dharma5 più grande della Verità.
Sathyam Vada - Dharman Chara
Di la verità - segui il Dharma
I Veda dichiarano di seguire almeno questi due Princìpi
L’uomo, invece, anziché supportare questi due Valori - la Verità ed il Dharma - agisce all’opposto, seguendo il sentiero della menzogna, dell’ingiustizia, della cattiva condotta e del cattivo comportamento, distruggendo così la natura umana.
Di conseguenza, prima di tutto, come cosa più importante, dobbiamo praticare Sathya e Dharma. E’ impossibile descrivere gli effetti di questi due Valori.
Tutto emerse dalla Verità; tutto si immerge nella Verità. Possiamo trovare un solo posto dove la Verità non sia? Essa è puro satwa.
I Veda insegnano che la Verità, la quale è una qualità satvica, è altamente sacra.
Purtroppo, anziché adorare la Verità, noi La teniamo lontana dai nostri cuori per, invece, portare in esso tutti i tipi di sentimenti negativi, cattivi pensieri e cattivi comportamenti.
Oggigiorno l’uomo si comporta contrariamente a quello che è il sentiero dell’essere umano. Possiamo chiamare un uomo tale, “umano”? No, no!
Quando ero piccolo, tenevo i bambini vicino a Me mentre giocavo con loro, cantavo con loro e davo loro Beatitudine.
A volte, bambini che avevano 5, 6, 7 anni, Mi chiedevano: “Raju: come ci dobbiamo comportare?”
Io rispondevo: “Miei cari, Siete ancora bambini piccoli, non conoscete niente del mondo, perciò: prima di ogni cosa, amate vostra madre. Matrudevo Bhava, la madre è Dio. La madre vi tiene nel grembo per nove mesi e, molto pazientemente, sopporta ogni dolore; nonostante le diate tutti questi problemi, lei li affronta con tanta pazienza augurandovi solo tanto bene.
Quando esci dal grembo di tua madre, non c’è nessuna ghirlanda intorno al tuo corpo, ne’ nessuna collana di perle, ne’ nessuna catena d’oro. Tu non hai nessuna collana di pietre preziose intorno al collo. Ma, in realtà c’è una ghirlanda intorno al tuo collo. La ghirlanda è là, è là! Senza dimenticare un solo atto buono e cattivo, Dio ti mette al collo questa pesante ghirlanda. E’ la ghirlanda del karma, la ghirlanda delle conseguenze delle tue stesse azioni! E’ la ghirlanda delle tue gioie e dei tuoi dolori. Non c’è modo, pertanto, di sfuggire da essa.”
C’è una ghirlanda formata dalle vostre gioie e dai vostri dolori. Non tentate di sfuggirne.
Arrivano gioie, poi arrivano i dolori... Il piacere è un intervallo fra due dolori; il dolore è un intervallo fra due piaceri. Non dovremmo mai aspirare ad essere felici senza sperimentare anche il dolore.
Nasukha Labhiate Sukam
Non si può trarre felicità dalla felicità
La felicità si può ottenere solamente dalle difficoltà.
Perciò, dicevo loro: “Cari: come prima cosa sappiate che vostra madre è una Devi (Madre divina), colei che vi ha cresciuto, vi ha nutrito e vi ha messo al mondo.
Poi amate vostro padre fino ad arrivare ad amate tutti.
Nella vostra vita quotidiana, fin dall’infanzia, dite sempre la Verità.
5 In questo contesto Dharma è inteso come Ordine cosmico, come Religione universale.
NON TRADITE MAI LA VERITA’, IN QUALUNQUE SITUAZIONE VI TROVIATE
Anche se siete in pericolo, anche se i vostri genitori ve lo chiedono, anche se doveste essere puniti, anche se doveste andare incontro a problemi e sofferenze, dite sempre e solo la Verità. Non importa se vostra madre e vostro padre vi picchieranno: affrontate questa “punizione”, ma DITE SEMPRE LA VERITA’.
LA VERITA’ E’ L’ARMA CHE VI PROTEGGE
Nella vostra vita non esiste arma più potente di questa.
Dicono che le bombe atomiche e le bombe all’idrogeno, se usate, distruggerebbero l’intera nazione
MA LA VERITA’ HA UN POTERE CHE NESSUNA BOMBA POSSIEDE
Dove c’è Verità, può essere ottenuta qualunque cosa”. Perciò insegnai loro di dire sempre la Verità.
Ma come va detta, la Verità?
Anche se è la Verità, essa non dovrebbe mai essere detta duramente, con rabbia o con odio. Allora feci loro un esempio:
“Verità. Non dovete battere i pugni sul tavolo e dire “Ehi questa è la Verità! - (Swami lo dice molto duramente) - Quando dite la Verità, diteLa con calma - (Swami lo dice molto dolcemente) - La Verità dovrebbe essere gentile e portare beneficio; dovrebbe essere piena d’Amore, dovrebbe essere piacevole e mai sgradevole. Sentite che questa Verità è qualcosa di sacro”.
Con il tempo, i bambini crebbero.
Quando ebbero 7 - 8 anni, Mi chiesero: “Qual è la prima cosa che dobbiamo fare nella nostra vita?”
Risposi: “Prima di ogni cosa, controllate i vostri sensi. Conquistate l’odio, la rivalità, la gelosia, la rabbia, l’esibizionismo.
In questo villaggio ci sono molti mussulmani così come molti induisti. I mussulmani
celebrano la festa del “pir”.
Non considerate la religione essere importante; la cosa più importante è la moralità. La casta non è importante mentre la moralità è la vostra stessa vita. Siate amichevoli con tutti. Partecipate alle celebrazioni mussulmane”.
Durante questa festa mussulmana partecipavano anche molti induisti. Durante la celebrazione, è usanza indossare vari costumi facendo divertire tutti gli abitanti del villaggio.
“Eliminate le differenze di casta e di religione”, insegnavo loro.
“Swami - Mi disse un ragazzo - tutta la famiglia di mia madre è di casta bramana, perciò essi non accetteranno mai tutto questo”.
Risposi: “Figlio mio: tua madre può anche essere bramana, ma tu non sei un bramino, tu sei un essere umano che appartiene alla casta dell’umanità. Quella di tua madre è solo la religione creata dagli uomini. La tua casta è quella dell’umanità: la tua religione è la religione dell’umanità; tieni sempre ben in mente tutto questo. Questo è ciò che devi sempre ricordare: la casta dell’umanità, la religione dell’umanità, il credo dell’umanità”.
Dopo aver detto queste cose ai ragazzi, alla sera i loro genitori vennero a litigare con Me.
“Raju! Tu stai rovinando i nostri ragazzi. Noi apparteniamo alla casta superiore, siamo bramini. La nostra religione è la religione dei bramana! Il nostro credo è il credo dei bramana. Quando lo cose stanno così, perché Tu affermi che non è niente vero? Tu affermi che non esistono differenze di casta, insegni la casta dell’umanità, ma dicci: esiste a questo mondo una casta più alta della casta dei bramini?”
Io non avevo certo paura di loro; Io non ho paura di niente. Di cosa si deve aver paura quando si ha la Verità dalla propria parte? Sul sentiero della Verità, non esiste paura.
Anche se tutto il mondo vi fosse contro. Con la Verità si può ottenere qualsiasi cosa.
(applausi)
Ai bambini dissi anche che c’erano certamente delle tendenze che dovevano controllare.
“Quando i bambini piccoli vedono qualcosa che li attrae, essi desiderano rubarlo. Non dovremmo mai rubare la proprietà altrui
Supponete di volere una penna che appartiene a qualcun altro, quello che dovete fare è chiedere; se volete il libro di qualcun altro, chiedete al proprietario il permesso di prenderlo. Non prendetelo senza che lui lo sappia. Il furto è un atto malvagio” .
In questo modo insegnavo ai ragazzi che rubare e dire il falso erano azioni malvagie.
Un giorno i ragazzi si radunarono e dissero:
“Raju ci insegna molte cose. Ma stiamo praticando anche uno solo dei Suoi
Insegnamenti? Quanto stiamo praticando di ciò che ci dice ?”
Ognuno chiedeva all’altro fino a che punto praticava gli Insegnamenti Sai.
Un ragazzo disse: “Io sto praticandone uno. Ho paura di dire la Verità; ho paura dei pericoli che dovrei affrontare se dicessi la Verità perciò non la dico. Però c’è una qualità alla quale non rinuncerò mai, in nessuna situazione”.
Il bambino che parlava così si chiamava Keshenna ed era il figlio di Bukkapalli Achamma.
Sua madre, per aiutare il sostentamento della famiglia, aveva un piccolo negozio dove vendeva sigarette. Poverina!
Keshenna, perciò, che a quel tempo aveva solo 7 anni e mezzo, disse: “In ogni situazione, qualsiasi cosa mi possa succedere, sempre amerò Dio. Non odierò mai Dio perché Lui è la mia vita, il mio respiro vitale. Dio è mia madre, Dio è mio padre” e continuò ad elogiare Dio in questo modo.
La stessa domanda venne fatta ad un altro ragazzo: “Che cosa pratichi, tu, degli insegnamenti di Raju?”
Rispose: “Non sono capace di praticare niente, ma quando Raju ci parla mi fa provare un’immensa Beatitudine! - (risate) - Questa è la mia immensa Beatitudine! Quando Egli ci dice le cose con una tale dolcezza, quando ci dice le cose con tutto quell’Amore, come sarebbe possibile non ascoltare? Per questo motivo, io non so praticare, ma adoro l’Amore di Raju! Per me l’Amore di Raju è la cosa più importante”.
Un altro bambino intervenne, litigando: “Ehi, tu! Che cosa credi di essere il solo ad amare Raju? Credi che Egli sia caro solo a te e che non sia caro anche a noi?”
E così essi ebbero un a sana competizione a proposito dell’Amore di Raju.
Un giorno ci trovammo ed andammo a casa di Subbamma.
La casa di Karman Subbamma! Ella aveva un cuore veramente grande e generoso; era una donna veramente molto pura e casta.
Ci disse: “Raju, hai portato qui i bambini ma io oggi non ho preparato niente da magiare.
Per favore tornate domani e sicuramente vi cucinerò qualcosa”.
C’era una cosa che Mi piaceva moltissimo: era una specie di zuppa densa fatta di cereali.
Il giorno dopo ci invitò. Ci sedemmo.
In casa di Subbamma erano tutti di casta bramana perciò Io, precedentemente, avevo anticipato ai bambini: “E’ molto difficile per i bramini eliminare il concetto della differenza di casta, perciò sedetevi il più lontano possibile da loro”.
Subbamma portò in un vassoio riso e zuppa e diede una porzione in mano ad ogni ragazzo. Essi mangiarono felicemente.
Subbamma sapeva bene una cosa: “Non mi sento di dare questo cibo a Raju”.
Sapete perché?
“Raju sarà soddisfatto solamente se gli altri bambini mangiano. Se do da mangiare a Swami, Egli non sarà soddisfatto. Raju è altamente soddisfatto solo quando gli altri bambini mangiano”. Subbamma aveva capitò questa Verità.
Alla fine, dopo aver dato da mangiare a tutti, Subbamma grattò il fondo della pentola e mise nella Mia Bocca quel po’ di cibo che era avanzato.
I bambini si arrabbiarono! “A noi Subbamma ha dato il cibo in mano: perché a Raju invece lo ha messo direttamente in bocca?”
(risate)
Vedendo quanto i bambini fossero arrabbiati, dissi a Subbamma: “Hai visto che cosa hai fatto? Hai fatto arrabbiare i bambini”.
Subbamma allora disse loro: “Figli cari! Non è che a voi non voglio bene ma ho fatto questo in nome dell’Amore che Raju ha per voi. Ho raccolto ciò che era avanzato nella pentola e quel cibo era troppo poco per essere messo nella Sua Mano.
Del resto Raju è un ragazzo che prova soddisfazione solo se prima soddisfa gli altri; in Raju non esiste la minima traccia di egoismo ed interesse personale”.
Subbamma insegnerò loro queste cose molto bene.
“Ognuno di voi deve diventare come Raju. Scacciate l’egoismo e l’interesse personale e, attraverso il Principio dell’Amore, quando sentite che la Beatitudine degli altri è la vostra stessa Beatitudine, potrete ottenere qualsiasi cosa. In questo modo, il vostro sarà un futuro ideale”.
Poi gentilmente Mi allontanò dicendoMi: “Raju devo cucinare ancora per Te, questa sera.
Ti preparerò riso al limone. Per favore vai in giardino a raccogliere qualche foglia di curry”.
Nel gruppo, nessun bambino era più grande di Me, però più alti si!
(risate)
Io avevo otto anni ma non ero alto come un bambino di otto anni: ero molto più basso!
Nonostante ciò, sapevo arrampicarMi sugli alberi molto bene. Perciò Mi arrampicai, raccolsi le foglie e le portai a Subbamma.
Sapete perché Subbamma usò la strategia di mandarMi a raccogliere quelle foglie?
Mi allontanò perché voleva dire qualcosa ai ragazzi:
“O bambini! Voi siete così fortunati. Raju non è una persona ordinaria. Egli è il Re (Raja)
dei re!! Egli è un Maharaja (il più grande dei re).
(applausi)
Di tutti i bambini di questo piccolo villaggio, con tutti i bambini che ci sono, perché solo pochi di voi Lo stanno seguendo? Le Sue qualità sono grandi e generose. Seguite i Suoi Comandi senza deviare mai. Non andate contro la Sua parola nemmeno per le cose più piccole. Non arrabbiatevi mai con Lui. Se provate anche solo un po’ di rabbia contro di Lui, attirerete moltissima rabbia su di voi. Tutti i deva (Esseri celesti) si arrabbieranno con voi. Date Beatitudine a Sathya e voi stessi proverete la stessa Beatitudine. Non provocate nessun malcontento in Raju. Egli non vi dirà mai che è dispiaciuto di voi ma, se così
fosse, dovrete pagare le conseguenze dalle quali non potrete scappare. Perciò fate in modo di non dispiacerLo mai”
Questo è ciò che Subbamma insegnò ai bambini.
Il marito di Subbamma aveva due mogli e la seconda si chiamava Kamalamma.
Nel sentire ciò che Subbamma stava dicendo ai bambini, intervenne: “Sorella mia, che cos’è tutto questo? Tu stai insegnando delle cose folli, folli a questi bambini! Come possono loro capire il Vedanta?”.
Subbamma spiegò: “Questa non è filosofia. Io sto insegnando loro ciò che devono praticare nella loro vita quotidiana. Io non ho bambini, nonostante ciò questi bambini sono i miei bambini. Anzi: sono i bambini di Raju. E Raju è la mia stessa vita, il mio stesso respiro”.
Un giorno Subbamma preparò dei Vada.
Voleva chiamarmi separatamente per fare mangiare i Vada solo a Me.
Subbamma pensò: “Come faccio a chiamarLo da solo? Non è possibile senza che gli altri bambini se ne accorgano”. Ella si affacciò al terrazzo della casa.
Persino oggi la sua casa si trova dietro la casa dei genitori di questo Corpo ed è di un piano più alta.
Perciò si affacciò al terrazzo, guardò dalla finestra e, con fare furtivo, piano piano chiamò a bassa voce: “Raju... Raju....Vieni qui”.
(risate)
Io corsi da lei e lei Mi diede i Vada dalle finestra.
“Subbamma: questo non è da te. Perché lo fai? Ci sono qui tutti i bambini. Non è giusto far loro un torto dando da mangiare solo a Me. Devi sviluppare anche tu un cuore compassionevole”.
Subbamma rispose: “Perdonami, Raju. E’ solo per oggi. Da domani distribuirò cibo a tutti in modo equo”.
Conservai il pacchetto dei Vada fino a sera e poi li condivisi con tutti i bambini, dandone ad ognuno un pochino, pochino, pochino.
La ragione per la quale vi sto raccontando tutto questo, è perché voi possiate capire la natura della Mia equanimità, del Mio Amore, della Mia Divinità e del Mio affetto.
(applausi)
Nonostante ciò,
NON E’ POSSIBILE PER VOI, COMPRENDERE
NEMMENO UN MILLESIMO DELLA MIA DIVINITA’
Il Mio Amore è infinito e qualunque parola venga usata per descriverLo, fallisce.
Comunque molti bambini (studenti), interpretando questo Amore in modo errato, dandoGli un senso sbagliato, mettono da parte la Verità e rovinano le loro vite.
Mi rattristo al pensiero di come il loro futuro sarà miserabile ed infelice!
Tutti dovrebbero essere felici. Loka Samasta Sukino Bhavantu. Nessuno dovrebbe avere problemi, nessuno dovrebbe provare sofferenza e dolore.
Questa è la Mia Volontà (sankalpa).
Nonostante sia passato così tanto tempo, egli è ancora qui.
Sto parlando di Gunda Satya Narayana di Bukkapatnam. Gunda Satya Narayana è qui.
Lui era Mio compagno di classe (Swami ride).
Vedete? Guardate com’è adesso! (risate). Quando studiavo a Bukkapatnam, Satya Narayana veniva da Me e Mi chiamava in adorazione: “Swami, Swami, Swami!”
(Viene dato il microfono al signor Satya Narayana, il quale parla per qualche minuto):
(applausi)
Porgo i miei Omaggi (Namaskar) ai Piedi di Loto di Bhagavan Satya Sai Baba
Vi narrerò qualcosa a proposito di Swami. Durante quei giorni di scuola, Swami era solito darci da mangiare e solo dopo mangiava Lui. C’era un tempio chiamato Chowdamma e Swami, con una borsa in spalla e un contenitore per cibo in mano, ci portava a quel tempio. Quando arrivavamo là, Lui dava a tutti noi un po’ di prasadam e, alla fine, mangiava ciò che rimaneva. In quei giorni la dimostrazione del Suo Amore era senza limiti e quello stesso Amore si è protratto nel tempo, fino ad oggi. Egli è dentro di noi, fuori, di noi, al nostro fianco e continua a proteggerci ininterrottamente. E’ impossibile esprimere di più per quanto riguarda Swami perché Egli costantemente si prende cura di
me e non ci sarebbe fine a tutte le cose che bisognerebbe raccontare.
Durante la mia vita Swami si è preso cura di tutti i miei problemi famigliari, di salute, di affari; Egli ha guidato e protetto tutta la mia famiglia, Si è preso cura del matrimonio di mia figlia e di tutte le cose pratiche della mia vita.
Quando eravamo piccoli, Swami ci diceva: “Se credete in Me, Io vi proteggerò sempre e Mi prenderò sempre cura di voi. (Applausi) Se fate un passo verso di
Me, Io ne farò dieci verso di voi. IO SONO VOSTRO”.
Ed infatti, Egli ci mostra il Suo Amore costantemente; Swami è l’Incarnazione dell’Amore e della Compassione. Siamo molto fortunati ad essere qui, con Lui.
Swami è venuto a stabilire i valori umani Sathya, Dharma, Shanti, Prema e Ahimsa.
Siamo infinitamente fortunati poiché siamo testimoni dell’Avatar di questo Yuga, stiamo avendo il Suo Darshan. Forse non Lo abbiamo potuto vedere negli Yuga precedenti, ma abbiamo la Grazia di poterLo vedere adesso.
Anch’io sono molto sorpreso dal fatto che Swami non abbia mai studiato, ne’ fatto sadhana, ne’ nessuna penitenza o yoga e, nonostante ciò, sia una tale Potenza, ma questo non fa niente altro che confermare la Sua Divinità.
Swami, infatti, è il Signore stesso incarnato in Forma umana, sceso fra di noi per
insegnare Sathya, Dharma, Shanti, Prema e Ahimsa. Egli è il protettore di noi, suoi devoti, del mondo intero e di ogni cosa; per questo ha preso Forma umana grazie alla Quale si manifesta a noi. Dobbiamo riconoscere la Sua Divinità.
Nel Dwapara Yuga c’era l’Avatar Krishna e le gopi giocavano con Lui nello stesso modo in cui noi, oggi, vediamo Swami e siamo alla Sua Presenza. Lui esaudisce tutti i nostri desideri e ci concede ciò che chiediamo.
I Lila di Swami da raccontare sono innumerevoli! Egli, in ogni occasione, dimostra a tutti il Suo Amore.
Dobbiamo abbandonarci a Swami, ai Suoi Piedi di Loto e così le nostre vite troveranno la loro realizzazione.
Questa che vi sto raccontando è la mia esperienza con Swami. E con questo concludo pregando Swami ed offrendo i miei Omaggi ai Suoi Piedi di Loto.
(applausi)
Quelli erano i tempi i cui Io ed i ragazzi andavamo a scuola a Bukkapatnam.
Che cosa studiavamo? Eravamo in sesta classe6.
In quei giorni la Mia famiglia era molto povera. Nessuno poteva fermarMi dal parlare della Verità. Anche i bambini del villaggio era bambini molto poveri.
La donna di casa (Eashwaramma, la madre di Swami), cucinava dei sangati (polpette di ragi) nelle quali faceva un buco in centro per mettervi la salsa di chutney.7
A quei tempi non avevamo i contenitori di cibo, perciò ella metteva il pranzo in una vecchia stoffa che Mi portavo in spalla.
A scuola, alle 12,00, suonava una campanella che indicava l’ora di pranzo. Non appena la campanella suonava, tutti noi bambini correvamo alla tanica dell’acqua. Perché? Perché non era possibile tirare fuori subito il sangati dalla stoffa in quanto esso era tutto appiccicato. Bisognava tenere immerso il fagotto nell’acqua per un po’, solo così il sangati e la stoffa si separavano. Ma ora che si completava tutta questa operazione, non appena si era pronti a mangiare, la campanella suonava di nuovo!
A scuola c’era anche un ragazzo ricco.
Sua madre gli preparava riso e sambar. Io gli dicevo: “Babu8, non guardare noi; tu mangia il tuo pranzo. Tu non sei abituato a mangiare sangati, mentre Io si.”
Un giorno Mi diede il suo pranzo.
Mi disse: “Raju, dovresti mangiarlo allontanandoTi dagli altri”.
Risposi: “Non sviluppare differenze fra i bambini”. Egli era un ragazzo molto intelligente.
Mi disse: “I miei genitori mi preparano questo, ma a me non piace”.
Così egli mischiava riso e sambar e poi ne distribuiva fra tutti i bambini. Poi veniva da Me e diceva: “Raju, anche tu dovresti condividere il tuo sangati a con noi” e così distrib uivo sangati a tutti.
E così, sia che si fosse in casa, che si fosse fuori, eravamo abituati a sperimentare l’unità condividendo il cibo. La Beatitudine dell’Unità di quei giorni era così grande!!
Ai giorni nostri, invece, l’unità è qualcosa che manca fra gli studenti e le persone istruite.
Non c’è assolutamente unità e l’Amore non si trova da nessuna parte. Esistono solo odio, gelosia e litigio per cose insignificanti e senza senso.
Dicevo ai bambini: “Non litigate mai, per nessun motivo”.
Alla fine della sesta classe, c’era un esame pubblico chiamato ESLC da sostenere.
L’esame era solo per coloro della sesta classe e si svolgeva al villaggio di Penukonda.
“Dov’è questa Penukonda? In quale nazione straniera?...” (risate)
I bambini erano tutti così spaventati!
“Ooooh, sembra che sia lontano da qui 15 miglia. Sembra bisogna attraversare una foresta..!!”. Erano tutti spaventatissimi!
Non esistevano autobus o veicoli di nessun genere, ma c’era il carro a buoi.
Tutti noi dieci bambini che dovevamo sostenere l’esame, ci riunimmo. Prendemmo un carro a buoi nel quale mettemmo il nostro bagaglio e noi seguimmo a piedi.
A quel punto Eashwaramma, ci disse: “Dovrete stare là tre giorni e non sarà possibile cucinare” e così diede ad ognuno 2, 2, 2, 2 pezzi di roti (pane) e verdure in salamoia. Li legò in un pezzo di stoffa e ce li diede.
6La sesta classe indiana, corrisponde all’incirca alla nostra prima media.
7Salsa piccante, a base di cocco.
8Babu: nome proprio di persona ma anche, come in questo caso, espressione affettuosa che significa: mio caro, tesoro.
Venkamma ci fu molto d’aiuto in questo. Disse ad Eashwaramma: “Madre, tu conosci il nostro Sathya, non è vero? Sai che non mangerà senza dare il cibo anche agli altri bambini. Perciò devi darGli molto cibo. Anche noi prepareremo qualcosa da dare” Eashwaramma rispose: “TACI!” e Venkamma disse: “Va bene. Allora farò ciò che voglio” e, così dicendo Venkamma preparò del cibo e Me lo diede.
Lo mettemmo nel carro e partimmo.
Quando arrivammo là ci aspettava uno scherzo. Dove avremmo dormito? Non c’erano case così ci mettemmo sotto un albero. Per tutti i tre giorni vivemmo sotto l’albero!
Quando si metteva a piovere, riparavamo le nostre teste sotto il carro ed uscivamo quando tutto era finito.
Durante l’anno, quando ero in classe, sedevo nel banco con altri due compagni: Ramesh e Paresh. Da questa parte Ramesh e da quell’altra Paresh, mentre Io ero in centro.
Ramesh e Paresh erano degli asini di prima classe! (risate)
Per loro era molto difficile ottenere persino il minimo dei voti. Così Io aggiustavo le cose (li aiutavo).
Quando arrivammo a Penukonda essi cominciarono ad aver paura: “Raju! Raju!! Raju!!!
Tu sei il nostro solo rifugio! Tu sei il nostro solo rifugio!” (risate)
Risposi loro: “Non c’è bisogno di aver paura. Non abbiate paura. Questa situazione va affrontata con coraggio. Siate coraggiosi. A cosa serve aver paura?”. Fin dall’inizio insegnavo ai bambini il coraggio, coraggio, coraggio!
All’esame, gli esaminatori diedero i fogli.
Dovevamo scrivere esclusivamente sui fogli dati da loro senza poterne avere di nostri. La commissione esaminò i bambini attentamente; essi cercarono dappertutto: controllarono le mani, controllarono qui, controllarono là, controllarono di lì, di qua.... temevano che i bambini avessero scritto le risposte da qualche parte.
Arrivò un maestro ed un altro maestro gli disse: “Sankarappa. Chi credi che siano questi bambini? E’ il gruppo di Raju! Loro non fanno cose simili come nascondere le risposte.
Essi nemmeno copiano l’uno con l’altro. Essi seguono la Via della Verità!”
Il primo maestro rispose: “Si, si lo so. Si può capire dallo splendore che irradiano i Volti dei ragazzi”.
Dicendo così ci mandarono a sedere. Ramesh aveva il posto n. 106, P aresh il numero 903 ed Io il numero 10. Dove dovevamo sederci? Come potevamo fare con questi numeri? Uno era da uno parte, uno dall’altra parte, e quell’altro da un’altra parte ancora.
Loro erano spaventatissimi. Dissi loro: “Fate come vi dico. Fate finta di scrivere poi, a fine esame, prendete il vostro foglio e state fermi in piedi. Farò tutto Io. Reciterò Io tutto il dramma. Voi non vi preoccupate di niente. Sono Io il regista della recita! (applausi)
Quando sono Io che dirigo tutte le parti degli attori, credete che non sappia recitare le vostre due parti?”
L’esame iniziò. Prima feci il Mio compito. Risposi bene a tutte le domande in maniera velocissima. Poi piegai il foglio e lo misi da parte. Presi un secondo foglio e scrissi le risposte con la calligrafia di Ramesh, firmando anche con il suo nome (risate). Piegai il foglio e lo misi da parte. Poi venne il turno di Paresh. Presi un terzo foglio e scrissi le risposte con la sua calligrafia. Compilai questi tre fogli e li tenni con me. Misi su ogni foglio il corrispondente numero di posto e feci anche le loro firme!
Quando suonò la campanella, i maestri passarono fra i banchi: “La campana è suonata.
Sono finte le due ore. Consegnate i fogli. Fogli, fogli, fogli!!”.
I due ragazzi Mi cercavano da tutte le parti. (risate)
Dissi loro: “Andate fuori da qui. Adesso!” ed essi corsero fuori.
Chi avrebbe potuto sapere che non avevano consegnato nessun foglio? Se non avessero consegnato il compito avrebbero fallito l’esame. Nessuno si accorse di niente, nessuno fece obiezioni.
Io misi tutti i tre fogli sulla cattedra.
Dopo una settimana uscirono gli esiti: solo noi tre ragazzi eravamo stati promossi in prima classe!
(applausi)
Come votazione avevamo avuto 100/100.
Il maestro Keshava scrisse, come voto: “Coloro che hanno scritto questi tre fogli, hanno risposto molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto bene!!!” (risate!)
A quei tempi i maestri potevano scrivere sui fogli quello che volevano.
I bambini erano felicissimi!
Tornati a Puttaparthi, noi tre fummo portati in processione (risate).
Ramesh tenne la Mia Mano da una parte e Paresh dall’altra. “Raju! Grazie a Te siamo stati promossi in prima classe. Avremmo potuto, altrimenti essere qui?”
Durante la processione, ci misero ghirlande di fiori intorno al collo; anche i genitori dei due ragazzi ci misero ghirlande. Che tipo di musica venne suonata durante la processione?
I tamburi del villaggio! Attraversammo in processione tutto il paese.
Dissi: “Non è necessario andare per tutto il paese; basta arrivare al tempio di Satyamma”.
E così facemmo.
Avevo scritto una canzone riguardo il villaggio di Bukkapatnam:
Baba canta:
“Questo paese (Puttaparthi) è circondato dal grande fiume
Chitravati che scorre in piena.
C’è un forte che accerchia in modo sacro il paese “
Se si guarda tutt’intorno, quelle montagne sono così piene di Beatitudine!
“Quelle montagne sono il forte di protezione del paese.
Al centro di esse, risiede la dea Chitravati ed un villaggio chiamato Bukkapatnam.
E’ il villaggio che rese celebre Bukkaraya.
Un villaggio così grandioso è il nostro villaggio chiamato Puttapura”
A quell’epoca diedi a questo villaggio il nome di Puttapura.
Scrissi anche altre canzoni simili e le diedi da cantare ai ragazzi. Quanta Beatitudine che ne traevano!
Essi Mi dicevano: “Swami! Sai Baba!” .... No, Sai Baba no, ho sbagliato. All’epoca non ero Sai Baba. C’era Raju.
risate!!
“
Raju: come ti vengono tutti questi poemi?”
Quando cominciammo ad andare a scuola a Bukkapatnam, iniziammo a pregare in classe. Il direttore disse: “Raju. Vogliamo che sia solo Tu a scrivere la canzone per la preghiera”. Già in quei giorni il Mio Cuore anelava all’unione di tutte le religioni.
(Swami canta l’inno nazionale)
Indù, buddisti, sikh, jainisti, parsi, mussulmani, cristiani... tutte le religioni dovrebbero diventare una. Iniziavo a propagare questo insegnamento persino in quei giorni. Ero solito insegnare che l’unità è essenziale.
Gli abitanti del villaggio Mi chiamavano “Vedanti, vedanti, vedanti” (filosofo).
Io dicevo: “Perché Mi chiamate Vedanti? Qual è il vostro Vedanta? E’ un Vedanta
capovolto” (sottosopra).
C’era un uomo di nome Kama Subba Rayudu.
Un giorno egli uscì dal villa ggio, venne al tempio di Satyamma, si lavò i piedi e si sedette su una roccia. Quando Io uscii dal tempio, egli Mi chiamò: “Raju! Raju! Vieni qui, vieni qui”. Egli aveva 70 anni.
“Raju, vuoi esaudire un mio desiderio? Vuoi rendermi altamente fortunato?”, Mi disse.
Chiesi: “Che cosa vuoi?”
“Sono seduto su questa roccia. Per te non sarebbe possibile sederTi poiché essa è troppo alta. Io sono molto grasso. Anche il mio grembo è grosso. Per favore: siediTi in braccio a me per un po’!” Questo chiese un uomo anziano di 70 anni!
Dissi: “Qual è il vantaggio che porta l’averMi seduto sulle tue ginocchia?”
Rispose: “E’ un risultato del quale non Ti so descrivere la Gloria. E’ una ricompensa infinita!” e dicendo così, Mi diede una specie di insegnamento:
“Raju, Tu sei come una grande Luce in questo villaggio. Tutto ciò che dici, diventa Verità.
Il nome e la fama di Raju ed il nome e la fama di Puttaparthi, si divulgheranno non solo per tutta l’India, ma diventeranno una grande stella per ogni nazione e per il mondo intero.
(applausi)
Quella di oggi è una Puttaparthi tanto piccola che non esiste nemmeno lo spazio per parcheggiare una macchina”.
Ma la fama di una tanto minuscola Puttaparthi situata nel bel mezzo del deserto, è oggi sulle cartine di tutto il mondo! E quel giorno lui lo disse che sarebbe diventata così.
Gli chiesi: “Subba Rayudu: come lo sai?”
Rispose: “Osservando l’influenza che eserciti, il Tuo Nome, la Tua Forma.... Io sento che il mondo intero è dentro di Te e che tutto il mondo sarà attratto da Te.”
Egli non aveva figli, poverino.
Mentre Mi diceva questo, Mi abbracciava stretto: “Raju. Come sono fortunato! In questa vita ho questa immensa fortuna!! Tutta la terra, l’intero mondo sta anelando a Te! In futuro tutto il mondo verrà a Te. La sola cosa è che io e tuo padre siamo nemici, perciò non dire a tuo padre che Ti ho detto queste cose. Lui non vorrebbe che io Ti parlassi”.
Dissi: “Io dirò la Verità. E’ un brav’uomo. C’è dell’odio fra di voi, ma tu non odiarlo.
Organizzerò un incontro per portare la pace”.
Quando tornai a casa, egli (il padre) Mi chiese: “Perché Ti sei fermato a parlare così a lungo? Di che cosa stavi parlando con quel Subba Rayudu? Perché gli parli?”
Risposi: “Perché non dovrei parlargli?
“Perché è un mio nemico”
“Può darsi che sia nemico TUO, ma NON è nemico MIO. Perciò io gli parlerò ancora. Non c’è niente di sbagliato.”
Dicendo così congiunsi le mani: “ Vedi, tu sei una persona molto, molto importante; sei un anziano rispettato in questo villaggio. Per favore metti fine a questo odio e fai crescere questo villaggio in unità. Questo non è un piccolo villaggio; in futuro diventerà un villaggio grande ed importante. Splenderà come un grande Luce e sarà il villaggio ideale. La sua Luce sarà d’esempio per il mondo intero”.
A queste Mie Parole, egli divenne arrabbiatissimo. Io avevo dei fiori nelle Mie Mani.
Egli urlò: “E in che cosa consiste tutta questa Tua grandezza? E’ stato Subba Rayudu a parlarTi di tutta questa grandezza, ma lo sai chi sei Tu?”
Io risposi: “Chi sono Io? Prima di tutto, scopri che Io sono Sai. Elimina ogni tipo di attaccamento. Oggi hai una dolce relazione con Me, ma nessuno Mi può conoscere.”
Buttai i fiori in aria e, quando ricaddero, formarono le parole:
“Sri Sathya
Sai Baba”
Da quel giorno Gruha Abbay (il padre di casa) si tranquillizzò.
Fin dalla tenera età, Io eccellevo nella conoscenza del Vedanta.
Non solo insegnavo ai giovani, ma insegnavo anche agli anziani. Insegnavo in molti modi anche alle donne.
Comunque, Io insegnavo in maniera severa solamente ai ragazzi:
“Vedete? Il benessere del mondo dipende da voi. Voi, giovani, dovreste avere in carattere forte e nobile.
Non permettete nemmeno ad una frazione di cattivo sentimento di entrare dentro di voi.
Se esso s’infiltra in voi, è come avere in corpo del veleno che porterà in voi dei
cambiamenti negativi. Potreste anche pensare che un vassoio di veleno sia meglio di un vassoio d’oro, ma è un errore: non dovreste mai desiderare il vassoio di veleno!”.
In questo modo insegnavo delle grandi lezioni a dei bambini piccoli, piccoli.
Anche il signor Sathya Narayana è un grand’uomo! La sua famiglia aveva un negozio. Un giorno la mia camicia si strappò ed egli la vide. Molto gentilmente Mi invitò ad entrare.
Sapete quanto costavano, allora, la mia camicia ed i miei pantaloni?
I pantaloni costavano un anna mentre la maglietta costava mezzo anna.9 Per un anna e mezzo si potevano comprare maglietta e pantaloni.
Egli prese la stoffa per confezionare sia un paio di pantaloni che una camicia e Me la diede. “Raju, per favore non fraintendere. Te la do con Amore. Fatteli confezionare.”
Risposi: “Se ci deve essere amicizia fra di noi, Io non posso toccare questa roba. Ho ascoltato tutto quanto Mi hai voluto dire, ma Io non ho mai toccato nemmeno un centesimo”.
Anche ai giorni nostri, Io non ho mai toccato un centesimo. Io non ho bisogno di niente.
Tutto ciò di cui ho bisogno, arriva da solo. Io non allungo mai la Mano verso nessuno.
. La Mia Mano è sempre rivolta con il Palmo verso l’alto..
..... e mai verso il basso!
Dall’infanzia fino ad oggi, e non solo oggi, ma per sempre, la Mia mano è sempre stata rivolta verso l’alto e Mai verso il basso!! (applausi)
La Mia Beatitudine consiste nel dare e non nel ricevere.
Nonostante ciò, alcune persone diaboliche, persone piene d’invidia rovesciano su di Me il loro pensieri invidiosi: “A me non ha dato niente, a noi non ha dato niente!” Essi mi criticano in innumerevoli modi.
Se criticano lasciamoli criticare. Se Mi criticano ad alta voce, quel suono si dissolverà nel vento; se criticano a bassa voce, fra sé e sé, quella critica non si staccherà da loro e rimarrà da dove è partita. In entrambi i casi, non esiste la minima possibilità che la critica Mi raggiunga e Mi tocchi. Perciò, comunque sia, tutto ciò che parte da loro a loro rimane.
Al contrario, Io non critico mai nessuno, non ridicolizzo mai nessuno. Anche se gli altri Mi mettono in ridicolo, Io non so parlare diversamente con loro che in modo beato.
9 1 anna = 1/16 di rupia; 1/2 anna = 1/32 di rupia. Una rupia vale circa 50 lire italiane. Attualmente l’anna non esiste più.
In giorno successe una cosa divertente.
Subbamma venne e Mi disse: “Raju. Tu insegni così tante cose a tutti! Mio marito è sulla cattiva strada: per piacere, rendilo un buon uomo”.
Risposi: ”Se non fraintendi ciò che faccio, lo farò senz’altro”.
Non bisognerebbe insegnare certe canzoni ai bambini, ma Io lo feci.
Il marito di Subbamma era solito sedersi ogni sera su una piattaforma (marciapiede).
Avevo insegnato ai bambini questa canzone con una bella melodia e belle parole.
Baba canta:
“Sei sulla cattiva strada. Non proseguire!
Sicuramente diventerai una persona dappoco.
Le persone della tua casta ti eviteranno; i tuoi parenti ti cacceranno.
Se gli amici ti incontreranno, ti prenderanno a scarpe in testa”.
(risate)
Insegnai questo canto ai bambini e li mandai a cantarlo di fronte a lui. Sentendo i bambini cantare, Karnam (il marito di Subbamma) si arrabbiò moltissimo. Si alzò di scatto ed entrò in casa. Una volta dentro, mandò qualcuno a chiamare i bambini.
“Chi ha scritto questa canzone?” chiese.
Siccome tutti i bambini erano spaventati, senza bisogno di convincerli essi risposero: “E’ stato Raju!!”. (risate)
Ma Karnam lo sapeva già. Egli pensò: “Raju è perfetto per dirigere queste cose; nessun altro potrebbe farle”.
E così il giorno dopo Mi mandò a chiamare. Mi diede molti mango dolcissimi.
Mi disse: “Raju: non insegnare canzoni simili ai bambini”
Risposi: “Karnam Garu10, un uomo importante come te non dovrebbe fare cose simili”.
Allora egli Mi diede la sua parole ed Io gli diedi la Mia.
In questo modo, fin dall’infanzia, riuscivo a portare molti cambiamenti persino negli adulti.
Subbamma, dopo quell’evento, sperimentò molta pace.
Dopo che suo marito morì, ella dedicò completamente il resto della sua vita al Servizio di Swami. Fino alla fine, fino al suo ultimo respiro, Subbamma fece solamente Servizio a Swami.
In Verità è giusto che oggi certe cose si vengano a sapere come, per esempio, che Subbamma diede sempre da mangiare gratis a tutti i devoti che venivano a vedere Swami!! Che cara!
Un giorno, mentre viaggiavamo su un carro a buoi, le chiesi:
“Subbamma: che cosa vuoi?” Lei si guardò in giro per assicurarsi che non ci fosse
nessuno: “Non voglio niente - rispose - ma, al momento della mia morte, voglio che Tu
10Garu: titolo di rispetto.
venga a versare acqua nella mia bocca, con le Tue stesse Mani”.
Le dissi: “Lo farò sicuramente”.
A quell’epoca le prime automobili o i primi mezzi di trasporto non arrivavano che
solamente fino al villaggio di Karnakanaga Palli. Un giorno dei devoti di Madras vennero qui e Mi obbligarono ad andare con loro. Dovetti stare là per 10 giorni.
Era il tempo di guerra. Madras era deserta, i negozi era vuoti. Ad ogni ora suonava la sirena e tutti si nascondevano nei rifugi. A causa di questa situazione, Io non potei rientrare a Puttaparthi.
Subbamma si ammalò; la portarono a Bukkapatnam e là ella morì. Arrivarono sua madre e tutti i suoi parenti e tutti provavano un forte dolore.
“Sai Baba ha detto che sarebbe venuto a versare acqua nella sua bocca, ma ora lei è morta. Dov’è andato, Sai Baba? Non sappiamo dove sia!”
Il campo crematorio si trovava alla periferia del villaggio. Dopo tre giorni i famigliari organizzarono per preparare la pira funebre ed aspettarono.
In quel momento Io arrivai e chiesi: “Chi devono cremare?”.
“E’ Karnam Subbamma! Swami! E’ morta! Subbamma Garu è morta!!”.
Chiesi: “E’ morta? Quando è morta? Non lo sapevo! Quando è morta?”
Risposero: “E’ morta da tre giorni”
Andai a casa sua. Là i famigliari stavano terminando i preparativi per portare il cadavere alla pira.
Non appena Mi videro, la madre e la sorella scoppiarono a piangere disperatamente, urlando: “Baba! Aveva così tanta fede in Te! Ha aspettato ed aspettato perché voleva vederTi, vederTi, vederTi!!! Ma alla fine, se ne è andata insoddisfatta!”.
Risposi: “Non ci sarà mai insoddisfazione con Me!” e, così dicendo, chiesi loro di portarmi dell’acqua in un bicchiere nel quale misi una foglia di tulsi. Aprii il lenzuolo e vidi che il corpo era pieno di formiche. Tre giorni erano infatti passati.
Chiamai: “Subbamma!” e, non appena pronunciai il suo nome, ella aprì gli occhi.
(applausi)
Subbamma aprì gli occhi, prese la Mia Mano e La strinse forte. Lacrime di gioia
scorrevano dai suoi occhi.
Le dissi: “GuardaMi bene”. Presi un asciugamano e la pulii. Poi presi il bicchiere d’acqua con dentro la foglia di tulsi e versai un po’ di quell’acqua nella sua bocca.
“Ho mantenuto la Mia promessa fino in fondo - dissi - Ora chiudi gli occhi in pace”.
Questo è ciò che successe.
Subbamma immaginava sempre ci fossero delle persone con cattive intenzioni.
C’era un dhobi (lavandaio) di nome Subbanna; egli era una persona molto forte. Anche Chandrappa era una persona forte. Entrambi erano alti più di due metri.
Un giorno Subbamma disse loro: “Baba dormirà nel tempio e sarà là da solo. Voglio che voi due stiate di guardia per tutto il tempo”.
Subbamma diede loro questo ordine: uno faceva la guardia di giorno, l’altro di notte.
Disse anche: “Baba qualche volta va al fiume. Lui è piccolo e camminare là è molto difficoltoso, perciò portateLo sulle vostre spalle”.
Subbamma si prendeva cura di ogni cosa in questo modo! Che cara!
Ella aveva dei sentimenti generosi; qualunque cosa facesse era per la soddisfazione di Swami. Se qualcuno la rimproverava, l’opinione degli altri non le importava.
Una volta andai a casa di un “intoccabile”
Le dissi: “Subbamma. Sto per andare nella casa di un harijan11”.
Quest’uomo oggi è qui; adesso ha 90 anni e suo figlio lavora nel nostro ufficio
amministrativo, nell’ufficio amministrativo dell’Organizzazione.
Perciò dissi: “Sto andando a pranzo a casa di Yetti Gangappa“.
Poi aggiunsi: “Subbamma, non è necessario che tu venga, andrò da solo”.
Lei rispose: “Come, Swami? Se Tu vai perché non dovrei venire anch’io? Io vengo con Te! Io non provo nessun sentimento di differenza. Io non appartengo a nessuna casta brahmana12: io appartengo a Swami e nessun altro!”
E così ella venne con Me. Che c ara! Subbamma venne con Me.
Pranzai a casa di Yetti Gangappa e lui si allarmò molto: “Mamma mia, è venuta anche Subbamma. E’ venuta in questa.... in questa.... e così si è sporcata”. Era davvero spaventato.
”Non sentirti così male - gli dissi - Anche se siete harijan, non vi preoccupate. Io provo una grande Beatitudine” e, così dicendo, bevvi dell’acqua e la feci bere anche a Subbamma.
Già da quando ero giovane demolivo queste differenze.
Ma se continuo a parlare così, quante storie ci sarebbero da raccont are!
I bambini di oggi e gli studenti dei collegi dovrebbero possedere buone qualità.
Non dovrebbero assolutamente esserci sentimenti quali l’odio, la gelosia, l’esibizionismo e la rabbia. Non date nessuna possibilità all’ego!
Sviluppate Amore. L’Amore dovrebbe essere la vostra stessa vita poiché, senza di Esso, siete semplicemente solo dei cadaveri! Non dovreste mai tenere l’Amore a distanza, per nessun motivo.
Se non è oggi e adesso, un giorno o l’altro, ovunque sarete, non potrete fare a meno di pensare a Me e, da parte Mia, ovunque voi siate, Io non posso fare a meno di proteggervi.
(applausi)
Perciò: a che scopo rimandare? Cercate di pensarMi a partire da oggi.
Sviluppate questo Amore poiché esso è la vostra vita. Qual è lo scopo di una vita senza Amore? Dovreste avere fede in questa Verità. Con l’Amore è possibile ottenere qualsiasi cosa, persino conquistare il mondo intero! Perciò: sviluppate Amore!
Baba conclude cantando
Prema Mudita ManaSe Kaho Rama Rama Ram.....
Dopo aver cantato il Bhajan, Swami prosegue:
11La casta indiana più bassa è chiamata sudra. Gli Harijan sono i “fuori casta”, ancora più in basso dei sudra. Sono i cosiddetti “intoccabili”.
12Brahmana è la casta più importante.
Studenti!
Domani ci sarà l’inaugurazione per l’inizio dei lavori della nostra scuola di musica. Domani inizierà la costruzione delle fondamenta13. Dopo il Poornahuti, che tutti i ragazzi vadano là (sul luogo dei lavori), cantino i bhajan, facciano bhumi puja14 e preghino che i lavori di costruzione di questo collegio finiscano presto e con successo.
Anzi: non c’è bisogno delle vostre preghiere! (risate)
Prima del prossimo Dassara, la scuola sarà già in funzione! E non sarà solo una scuola, ma un’Università!! L’Università della Musica15! (Conservatorio).
Si studieranno tutti i tipi di musica, letteratura, pittura e danza. Verranno promosse ed incoraggiate tutti i tipi di arti popolari (folk arts).
L’inizio di un’Università tanto ideale incomincerà domani quando verrà messa la prima pietra. Non c’è bisogno che Mi aspettiate. Andate là, fate la puja (cerimonia), cantate i bhajan e ritornate qui16.
13E’ tradizione indiana sia fare rituali di inaugurazione quando iniziano i lavori di costruzione, che l’inaugurazione a lavoro concluso.
14 Bhumi significa “terra” e puja significa “cerimonia”. “Bhumi puja”, perciò, è la cerimonia d’inizio degli scavi delle fondamenta .
15Swami aveva già parlato di questa nuova Università nel Discorso tenuto alla festa del Guru Poornima.
16 Il giorno dopo, invece, dopo il Darshan, Swami ha preso la macchina ed è andato all’inaugurazione.