La vera bellezza di questa sacra terra è la tolleranza. Di tutte le sacre virtù, l'aderenza alla verità è il vero sacrificio. Il dolcissimo sentimento esistente in questo Paese è l'amore verso la propria madre, e il carattere viene qui considerato assai superiore alla vita stessa. I fondamentali princìpi della cultura indiana sono stati però dimenticati e si è adottata la cultura occidentale perché gli Indiani non sono consapevoli della grandezza del proprio patrimonio culturale, così come il possente elefante non è cosciente della sua forza.
L'uomo, se perde la ricchezza, può sempre riottenerla; se perde un amico, può farsene un altro; se perde la moglie, può risposarsi; se perde un terreno, può averne un altro.
Se però perde il corpo, non potrà più riottenerlo.
(Swami ha visitato, negli ultimi quattro giorni, diverse parti della capitale, Delhi, senza concederSi un attimo di riposo: ha tenuto diversi discorsi e incontrato eminenti personalità. Pertanto, la Sua voce evidenzia ora qualche difficoltà).
Incarnazioni dell'Amore,
oggi l'uomo intraprende vari sentieri per acquisire saggezza. Tuttavia, la conoscenza che ha accumulato non è conoscenza nel vero senso del termine.
Tutto ciò che si vede, si pensa, si ode, è sinonimo di ignoranza. La conoscenza dello Spirito, quella atmica, è vera conoscenza, vale a dire Brahmajñana. Atma, Brahman, Jñana sono sinonimi. Su questa base, i Veda dichiarano: Satyam jñanam anantam Brahma: "Brahama è Verità, Sapienza, Eternità".
La saggezza è conoscenza dell'Assoluto
Che cos'è la saggezza? Tutto ciò che è relativo ai nostri sensi, agli
oggetti effimeri del mondo materiale e le nostre azioni, parlano della
nostra ignoranza. La saggezza appare nel momento in cui la mente viene
ritratta, annientata. Lo stato privo di pensieri, fra due pensieri
consecutivi, è Brahmajñana.
L'uomo, incapace di sperimentare tale stato, è irretito dalle futili,
effimere e transitorie cose del mondo. Fin dai tempi antichi, la
cultura
indiana ha posto l'accento su questi tre aspetti: azione (work),
adorazione
(worship) e saggezza (wisdom). Il riflesso di questi tre è vera
saggezza.
SAI significa trasformazione
Che cos'è il servizio? Che cos'è l'azione? Sono termini differenti,
usati in
accezioni diverse, eppure indicano la stessa cosa. Pertanto azione,
adorazione e saggezza cominciano tutte e tre con il servizio.
Indipendentemente dal servizio, se esso è svolto con pensieri puri e
sentimenti divini, diventa upasana (adorazione).
SAI: trinità di azione, adorazione, saggezza
Che cos'è la saggezza? La saggezza è quella che nasce quando cessano
tutti i
pensieri legati ai sensi. La conoscenza dello Spirito, che sorge quando
la
mente viene completamente annullata, è vera saggezza. La filosofia di
Sai
parla di unità della trinità di azione, adorazione e saggezza. Nella
parola
SAI, S sta per "servizio", A per "adorazione" e I per "illuminazione".
Lo
stesso nome di Sai, quindi, parla del triplice sentiero di azione,
adorazione e saggezza.
L'uomo necessita di tre generi di cambiamento: spirituale, sociale e
individuale. Quindi, tutti e tre sono indispensabili. Cambiamento
spirituale, cambiamento associativo e cambiamento individuale. Il
cambiamento spirituale è contraddistinto dalla S; il cambiamento
associativo
dalla A e il cambiamento individuale dalla I. L'unità di questi tre
forma
SAI, che è il fondamento primigenio. Questa filosofia è stata propagata
fin
dall'antichità in questa sacra terra.
L'India rappresenta l'unità nella diversità
Incarnazioni dell'Amore,
la cultura indiana professa l'unità nella diversità, il che è vera
saggezza.
Nell'uomo moderno non vi è alcun cambiamento. Vi sono molti
intellettuali
che notano la molteplicità nell'unità, ma molto pochi sono gli uomini
di
saggezza che osservano l'unità nella diversità. Fin dall'antichità, gli
abitanti di questa sacra terra hanno praticato tali princìpi e li hanno
condivisi col resto del mondo.
Questa terra ha sempre pregato per il progresso e il benessere del
mondo
intero. Questo è il significato dell'affermazione vedica: Lokassamasta
sukhino bhavantu: "Possano tutti i mondi essere felici". Questa
dichiarazione non è dunque confinata esclusivamente all'India: noi
preghiamo
per il benessere di tutto il mondo, di tutti i paesi. Purtroppo, gli
Indiani
odierni non riescono a comprendere la cultura della loro terra, che è
così
vasta e ricca di ampie vedute; essi ne danno una versione distorta,
avendone
dimenticato la realtà, e procedono su un sentiero sbagliato.
Incarnazioni dell'Amore,
dovete comprendere la santità che sta dietro alla cultura indiana. Si
possono leggere svariati libri, incontrare anime nobili e ascoltare
insegnamenti sacri, ma la realtà è una! Si leggono centinaia di libri,
ma
non c'è nessuno che li traduca in pratica. Se si legge un libro è
sufficiente metterne in pratica almeno un principio.
Il corretto uso dei sensi
Buddha, ai suoi giorni, scrisse molti libri, incontrò svariate persone
e
ascoltò numerosi discorsi, ma tutto ciò non lo soddisfece. Perché?
Perché
tutto ciò aveva a che fare col mondo materiale, con la negatività.
Finché,
al nostro interno, albergano sentimenti negativi, non possiamo capire
ciò
che è positivo. Dobbiamo quindi chiaramente comprendere quanto è
positivo.
Avere un atteggiamento positivo significa fare buon uso dei sensi
donatici
da Dio. Buddha chiamò ciò samyag drsti, retta visione. Una volta che
abbiamo
il controllo della nostra visione, possiamo sviluppare samyag sravanam,
il
buon ascolto, ottenuto il quale possiamo sviluppare samyag bhava, buoni
pensieri. Essi porteranno prontamente a samyag karma, le buone azioni.
In
seguito, assaporerete samyag ananda, la suprema beatitudine.
L'uomo, oggi, sta compiendo ogni sforzo per essere felice, beato. Da
dove si
ricava la felicità? Dalle cose materiali, dal mondo, dagli individui,
dai
libri? No, nient'affatto! La felicità si trova nel proprio Sé. Avete
dimenticato il vostro vero Sé, che è la fonte della beatitudine, e
lottate
duramente per avere un'artificiale felicità esteriore. Quella che
generalmente viene denominata "arte" (art) ha a che fare con una
visione
esteriore, mentre il cuore (heart) risiede all'interno. Di fatto,
l'arte
trova la sua origine nel cuore, il quale è il riflesso dell'Essere
interiore.
Non siete consapevoli della realtà che si trova nel cuore; lì c'è tutta
la
felicità. Il principio dell'amore origina dal cuore, non dal mondo.
Tutti
dovrebbero sviluppare sempre più amore, mentre l'amore oggi sta
diminuendo
giorno dopo giorno. Ovunque, regnano odio e ira; ovunque volgiate lo
sguardo, troverete desideri, inimicizia e paura. Come potete aspettarvi
di
avere pace? Come potete aspettarvi di essere felici? È impossibile.
Accendete la lampada dell'amore interiore; allora potrete rimuovere
paura e
illusione. Potete fare una chiara esperienza, avere la visione della
saggezza. Finché non sperimentate la reale visione del Sé, siete
destinati a
soffrire.
Un tetto ai desideri, unica via per la felicità
Dovete mettere un tetto ai vostri desideri. Si pongono dei limiti alla
propria casa, alle proprietà e anche alla mente, ma non si pone un
limite o
un tetto ai desideri. "Porre un tetto" significa esercitare un
controllo,
mettere un freno ai propri desideri. Potrete diventare felici solo
quando i
vostri desideri saranno sotto controllo.
La vita è un lungo viaggio: dovreste portare meno bagagli in questo
lungo
cammino. Perciò si dice: "Meno bagagli, più agio: ciò rende piacevole
il
viaggio!" Sarete felici e beati il giorno in cui eserciterete un totale
controllo sui desideri: quindi, ciò che dovete fare oggi è mettervi un
tetto. Dovete sradicare i vostri desideri giorno per giorno. Si pensa
erroneamente di ottenere la felicità attraverso il soddisfacimento dei
propri desideri, ma la felicità non consiste in questo. Essa si
manifesta
quando i desideri sono totalmente distrutti. Si otterrà la felicità non
soddisfacendo, ma quietando i desideri; attraverso la loro limitazione
si
progredirà verso lo stato di rinuncia.
Avete molti desideri. Che cosa ne ricavate? Quando reclamate qualcosa
come
vostro, dovete affrontarne le conseguenze. Se affermate che la terra è
vostra, dovete mieterne le messi. Perciò, l'istinto dell'ego e
dell'attaccamento vi causerà sofferenza; eliminando invece questo
sentimento, troverete la vera felicità. Sforzatevi di creare il
benessere
nel vostro Paese.
L'indipendenza non dipende dagli altri
Il Primo Ministro, i ministri, il giudice supremo dell'India e altre
eminenti personalità si sono riunite a Delhi, la nostra capitale. Tutti
hanno parlato della libertà ottenuta 50 anni fa. Il Presidente ha
dedicato
molta parte del suo discorso a parlare dell'indipendenza. Questo, però,
non
Mi ha soddisfatto. Sì, abbiamo ottenuto l'indipendenza, affrontando
problemi, disordini e agitazioni, e perdendo molte vite. In questo
Paese
abbiamo ottenuto l'indipendenza, ma non l'unità. A che serve
l'indipendenza
senza l'unità? Abbiamo sognato questa indipendenza? Ebbene, dopo averla
raggiunta sono aumentati gli omicidi, i rapimenti, i furti e ciò ha
portato
alla mancanza di pace. È questa l'indipendenza che volevamo? No.
L'indipendenza deve portare la pace e sviluppare la cultura della
nazione.
Non dovremmo dipendere dagli altri, ma essere indipendenti sotto ogni
aspetto.
Gloria a questa sacra terra!
Che cos'è questa indipendenza? Attraverso di essa, i sentimenti
dovrebbero
sgorgare dal cuore; dovremmo nutrire sentimenti sacri. Da ora in poi,
sviluppiamo sacri sentimenti! L'India è una terra santa, ove sono nate
anime
nobili. Essa fu governata dallo stesso Signore Rama. È la terra della
Divina
Canzone, la Bhagavad Gita. È la patria del primo poeta, Valmiki; di
Vyasa,
che codificò i Veda. È il Paese ove camminò il Signore Buddha. È una
terra
di merito e sacrificio, ove nascono ricercatori spirituali, veggenti e
saggi. L'uomo moderno, invece, non possiede nemmeno un'oncia di
sacrificio.
L'immortalità non può essere ottenuta né con le opere rituali,
né con la nascita, né con la ricchezza, ma solo per mezzo del
sacrificio.
Dobbiamo quindi coltivare lo spirito di sacrificio. Quando nasce
l'amore,
nasce anche lo spirito di sacrificio. Sviluppate dunque l'amore per dar
modo
allo spirito di sacrificio di manifestarsi.
Sacrificare le cattive qualità è l'unica soluzione
Esistono tanti problemi fra le persone. In questo Paese ci sono molte
persone ricche, molte che nutrono spirito di sacrificio. Abbiamo anche
uomini di valore, coraggiosi, ardimentosi. Sono tutti qui, ma a che
pro? C'è
odio fra persona e persona: esiste ostilità e non amicizia fra un
cantante e
l'altro, odio fra due ballerini. Vi è insomma ostilità in ogni campo. È
una
pessima qualità. Si compiono cattive azioni allorché le qualità
negative
trovano posto nel proprio cuore. Si devono sacrificare le cattive
qualità e
alimentare l'amore.
Tutti sono uno: siate uno con tutti! Dobbiamo amare tutti: allora
svilupperemo sentimenti grandi. Oggi, però, non esiste ampiezza
mentale.
Dovrebbe esserci espansione dell'amore, mentre oggi c'è contrazione
dell'amore. Questo mondo è così grande e anche l'India è molto vasta.
Ogni
cittadino di questa sacra terra dovrebbe alimentare, ogni giorno di
più, il
principio del sacrificio, il principio dell'amore. Colui che va dietro
alla
mente causa la propria rovina; è peggiore di un animale. Chi segue
l'Intelletto (Buddhi) è invece una persona saggia. Si deve, dunque,
sviluppare l'Intelletto. Finché esiste la mente si è irretiti
dall'illusione
e destinati, quindi, a soffrire.
La mente è la sorgente del mondo
La mente è la causa del dolore, è piena di desideri, ed è essa che crea
il
paradiso o l'inferno.
Mano mûlam idam jagat: "Questo mondo è creazione della mente". Essendo
forviati dalle fantasia e dai capricci della mente, irretiti
dall'illusione,
avete dimenticato la verità eterna.
Incarnazioni d'Amore,
amate la gente, amate tutti, ma non credete a tutti. Dovete riporre la
vostra fiducia solo in Dio. Non odiate tuttavia nessuno. Advesta
sarvabhûtanam: "Non nutrite odio verso alcun essere vivente". Amate e
amate,
ma riponete la vostra fiducia solo in Dio. Per quale ragione? Perché
non
nell'uomo? Perché l'uomo non è eterno. Nella Gita si afferma che il
mondo è
transitorio, passeggero, impermanente.
Non seguite il corpo, ma la Coscienza
Il corpo umano non è permanente, è pieno di sudiciume e malattie. Non
può
attraversare l'oceano della vita. Il corpo è un ammasso di ossa. O
uomo, non
credere mai che il corpo sia eterno! Ci si preoccupa del corpo che non
è
altro che una bollicina, dimenticando la freschezza e la fragranza
della
Divinità interiore. Dovremmo nutrire una forte fede nel Divino, che è
eterno, e non nel corpo che è perituro. Il corpo è come una bolla
d'acqua e
la mente è come una scimmia pazza: non seguiteli! Seguite la Coscienza,
che
è il principio dell'Atma. Seguite la Coscienza! Sperimenterete la
Divinità
solo se seguirete la Coscienza. Solo così sarete destinati ad avere
successo. Dio può avere qualunque forma, qualunque nome e trovarSi in
qualunque ceto sociale. Egli Si aspetta solo amore; sviluppate dunque
l'amore.
Coltivare l'amore è vera penitenza
Non occorre che facciate alcuna penitenza. Non c'è bisogno che vi
sforziate.
Potete invece facilmente coltivare l'amore che è dentro di voi.
L'amore, che
già esiste, dovrebbe essere manifestato. Anoraniyan mahato mahiyan:
"Più
sottile del sottilissimo, e più grande del grandissimo". Dovete
condividere
l'amore con tutti; dovete amare tutti, chiunque incontriate.
Sorridete! Il vostro destino è di essere felici. Sorridete anche se il
vostro nemico si trova di fronte a voi. Oggi l'uomo non sorride più, e,
se
incontra un nemico, il suo viso si ricopre di rughe. Questo non è ciò
che
bisogna fare. Amate anche chi vi odia, amate chi vi ha fatto del male!
Non è
una cosa nobile danneggiare chi vi ha fatto del male. Sarà davvero una
cosa
grande se, invece di cercare le colpe della persona che vi ha offesi,
voi
l'aiuterete. Amate tutti coloro che vi hanno arrecato danno: in ciò
consiste
la vera grandezza!
Incarnazioni d'Amore,
l'esistenza umana è piena d'amore; voi siete incarnazioni d'amore.
Lavorate
solo per avere le qualità umane. Qual è lo scopo della vita? È l'Amore,
solo
l'Amore! L'Amore è Dio; vivete nell'Amore! Questo è ciò che bisogna
fare.
Dio Si manifesta solo quando si alimenta l'Amore. Non occorre che Lo
cerchiate in qualche luogo; anche nella Bibbia si dichiara ciò. Ogni
uomo
cerca Dio in qualche posto, ma questo non è necessario.
Perché dovreste cercare Dio quando Egli è ovunque? Voi siete il Divino;
siete incarnazioni di Dio. Ogni genere di disciplina spirituale
risulterà
vana se non conoscerete la vostra vera identità, il vostro Sé. Invece
di
chiedere agli altri: "Chi sei tu? Chi sei tu?", è meglio che ognuno
chieda a
se stesso: "Chi sono io? Chi sono io?" Questo è il mio libro. Questo è
il
mio bicchiere. Questo è il mio fermacarte. Dunque, chi sono io? Noi
diciamo
"mio", "mio": questa è maya, illusione. Prima conoscete chi siete voi.
Voi siete il vostro Sé
Tutto questo è materia ed è negativo. Questi sono oggetti materiali.
Voi
siete i signori di questo mondo materiale. Dominate la mente e
diventate
menti superiori. Questo è ciò che oggi dobbiamo imparare. Dovreste
sforzarvi
di conoscere la vostra vera identità; per fare ciò, dovete prima
eliminare
l'attaccamento al corpo. Questo è il mio fazzoletto. Quando dico: "Il
mio
fazzoletto", significa che sono separato da esso; quando dico: "Il mio
corpo", significa che sono distinto da esso. Lo stesso vale quando
dico: "La
mia mente".
Allora, chi sono io? La costante ripetizione di ciò vi condurrà a farne
esperienza.
Oggi, si fanno tanti esperimenti; siamo eroi nel fare esperimenti in
laboratorio, ma zeri nella pratica. Dovremmo essere eroi nel mettere in
pratica. È inutile essere eroi nel leggere libri o nel tenere
conferenze.
C'è un solo eroe: Dio.
Insegnano i Veda: Ekam sat viprah bahuda vadanti: "Solo l'Uno esiste;
lo
stesso Dio è descritto in molti modi dai saggi". Dio è la sola verità,
tutto
il resto è illusione. Tutto però diventa verità in compagnia di Dio.
Dio è
l'Eroe, è l'Uno; la natura è lo zero. Quando lo zero segue l'uno si
ottiene
il numero dieci. La Luna è zero, e anche tutte le altre cose sono zero.
Se
aumenta il numero degli zeri, posti dopo l'uno, la cifra s'accrescerà
sempre
più; se però togliete l'uno non rimarrà nulla. Quindi, anche un eroe
(hero)
si trasforma in una nullità (zero) se dimentica Dio. Potete essere
grandi
uomini, avere una posizione di prestigio, essere intellettuali di
grande
erudizione, ma, se dimenticate Dio, non potete definirvi intelligenti.
Aprite le porte del vostro cuore e assaporate la beatitudine
La scienza ha fatto grandi passi avanti in India; è avanzata. L'uomo ha
effettuato dei viaggi nello spazio. A che scopo? Egli vuole sapere che
cosa
c'è nello spazio; vuole sapere che cosa c'è sulla Luna. Vuole anche
raggiungere il Sole. Tutto ciò è un'insensatezza. Perché? Egli
investiga e
sperimenta, ma non sa che cosa c'è dentro di lui. Mentre cerca
informazioni
all'esterno, viene disturbato dalla sua parte interiore.
Per prima cosa, riconoscete la Divinità in voi. Aprite le porte del
cuore e
sviluppate sempre più amore! Comprendete la verità e sperimentate Dio.
Lì si
trova la felicità. È assai facile la strada per conoscere Dio; è la più
facile, ma l'uomo lotta e si sforza. Al di fuori di questa strada, non
c'è
nulla di utile.
Dovreste compiere tutti i tentativi possibili per comprendere la
Divinità
immanente. Essa è coperta dall'ego e dall'ira. Perciò si afferma: Moham
hithva punar vidya: "La vera conoscenza si ottiene allorché
l'attaccamento è
distrutto". Infatti, la Divinità è celata dall'attaccamento. Da dove ha
origine tale attaccamento? I desideri eccessivi portano ad esso; perciò
non
date spazio a troppi desideri.
Incarnazioni d'Amore,
tutti voi siete incarnazioni del Divino. Sahasrasirsa purusah
sahasraksah
sahasrapad: "L'Essere Superiore ha mille teste, mille occhi e mille
piedi".
Voi siete incarnazioni del Divino e Ne farete esperienza se cercherete
nella
profondità di voi stessi.
Noi siamo responsabili delle nostre malattie
Potete farvi un buon nome pregando, facendo meditazione e yoga; da
queste
pratiche otterrete un po' di pace, ma questa non sarà una pace
duratura.
Essa sarà temporanea. Se volete una pace permanente, dovrete nutrire un
amore continuo. Bisogna sviluppare questo tipo d'amore: con l'amore la
Terra
può essere tramutata in cielo e il cielo in Terra. Questo sacro amore è
dentro di voi, ma voi lo orientate nella direzione errata. Esso,
allora,
degenera e procede nel modo sbagliato. Questa degenerazione è dovuta al
vostro modo di pensare. Siete voi i responsabili degli insuccessi,
delle
sofferenze e dei dolori. Siete voi gli artefici delle azioni malvagie e
dei
disordini che avvengono all'esterno.
Si studia molto; ma a che serve? Poc'anzi, il dottore ha parlato delle
malattie e della loro cura. Perché le malattie insorgono? Il numero dei
medici è in costante aumento; ce n'è uno per ogni famiglia, e ogni casa
ha
almeno due pazienti. A che serve allora studiare tanto? Non sono i
cinque
elementi esterni a essere responsabili delle malattie: la maggior parte
di
esse è d'origine psicologica. Siete destinati ad ammalarvi se
continuate a
pensare di star male. Non pensate mai di essere ammalati. Cercate
sempre di
sentirvi felici e in buona salute. Alimentate sempre il coraggio di
sentirvi
felici e sani.
Siete voi a cercarvi le malattie, giacché esse sono dovute alla vostra
condizione psicologica. Abbandonate i pensieri negativi e sviluppate un
amore sacro. Dovreste vivere un'esistenza divina: fareste allora
esperienza
della Divinità interiore che si manifesterebbe in tutto il suo
splendore.
Il significato di Bharat
Questa è la cultura di Bharat (l'India), Nella parola "Bharata", Bha
significa "splendore", e lo splendore è Dio. Rata vuol dire "amare".
Chi ama
Dio è dunque un vero Bharatiya (un vero Indiano). Oggi, non c'è amore
per
Dio. All'uomo è stata data l'intelligenza per conoscere Dio, non per
accumulare denaro. Essa, invece, viene usata in modo errato in tal
senso,
anche se non è destinata a ciò. Si studia tanto. Perché? La gente pensa
di
studiare per conoscere la verità. No. Deve studiare per eliminare
l'ignoranza. La vera istruzione consiste nel distruggere l'ignoranza e
riconoscere la Divinità.
Incarnazioni d'Amore,
i ripetuti insegnamenti non aiuteranno l'uomo a conoscere la
spiritualità.
Egli non riesce a comprendere il Divino a causa delle conseguenze delle
azioni compiute nelle precedenti vite. L'uomo esiste da migliaia di
anni, ma
non ha ancora compreso i valori umani. Per questo si dice che lo studio
appropriato per l'uomo è l'uomo stesso. Di che si tratta? Della
coerenza fra
pensiero, parola e azione. La gente pensa una cosa, ne dice un'altra e
agisce in modo ancora diverso. È un grave errore che porta a dover
fronteggiare problemi e infelicità.
Fate che, almeno oggi, si sviluppi in voi perfetta armonia fra
pensiero,
parola e azione; avrete allora successo. Dite ciò che pensate e agite
di
conseguenza. Se, infatti, da ciò trarrete gioia, avrete manifestato il
Divino. Non occorre che cerchiate Dio: voi siete Dio. Dio è in voi, con
voi,
sopra e sotto di voi, attorno a voi.
Conoscenza pratica, la strada che porta a Dio
Che cosa avete ottenuto in questo periodo? Quali pratiche spirituali
avete
intrapreso? Quali verità avete conosciuto? Se indagherete su ciò, non
verrete a capo di nulla. Il mondo è pieno di conoscenza libresca, di
conoscenza superficiale e generale, ma non di conoscenza pratica. Chi
avrà
conoscenza pratica comprenderà il Divino. In teoria, gli uomini sono
tutti
eroi, ma nella pratica sono degli zeri. Bisogna essere eroi nella
pratica!
Mettete in atto almeno un principio eterno, come ad esempio dire la
verità e
sviluppare l'amore. Sarà sufficiente. Non c'è nulla più grande di
questo.
Non c'è nulla di superiore al dire la verità con amore. Satyannasti
paro
dharmah: "Non c'è dharma superiore alla verità". Che cos'è il dharma?
Il
vero dharma consiste nel crescere nell'amore. È l'amore a unificare
tutto:
questa unione vi aiuterà a realizzare l'unità nella diversità.
Incarnazioni dello Spirito divino,
abbiate dunque devozione e sincerità. Voi vi dedicate a dei rituali, ma
ancora non trovate pace perché non conoscete il giusto sentiero e
neppure
avete insegnanti adeguati e buoni. Siete quindi irrequieti ogni attimo.
Almeno da oggi, dovreste sviluppare amore sacro. Dite la verità per
comprendere l'incarnazione della verità. Comprenderete allora il
Divino.
Qualunque sia il vostro sentiero spirituale, dovrebbe aiutarvi a
sradicare
l'ignoranza. Dovreste eliminare questa ignoranza. Che cos'è
l'ignoranza? È
credere a tutto ciò che è esteriore, allo scenario esterno. Dovreste
discernere se una cosa è giusta o sbagliata, se è buona o cattiva. A
esserne
responsabile è la vostra visione; sviluppate dunque samyag drsti, il
giusto
modo di vedere. Allora diverrete meritevoli.
Swami è felice quando siete felici
Io sarò con voi. Sono sempre pronto a dirvi qual è la semplice strada
che
porta a Dio. Sarò felice solo quando anche voi lo sarete. Sforzatevi di
tradurre in pratica ciò che udite.
Voi cantate i bhajan; essi sono altamente sacri e voi vi sentite
contenti
perché essi santificano il cuore. Tuttavia, affinché questa sacralità
non
svanisca, dovreste sempre cantarli col cuore. Non è quindi il canto dei
bhajan in se stesso a essere importante. Esso non è solo ritmo, melodia
e
tempo. Il nome di Dio andrebbe cantato con amore; vedrete la
manifestazione
della Divinità con i vostri stessi occhi quando canterete la Sua gloria
con
tutto l'amore.
Molte grandi anime si sono unite a Dio per mezzo dell'amore. Vi
ricordate di
Mira che ottenne la liberazione ripetendo il nome di Krishna? Prahlada,
morsicato dai serpenti, calpestato dagli elefanti, avvelenato,
continuò,
nonostante ciò, a cantare il nome di Dio e ottenne la liberazione. Egli
considerava tutto divino: l'elefante, i serpenti e il veleno gli
apparvero,
quindi, come Dio.
Yad bhavan tad bhavati: "Ogni indole ha il suo frutto".
Pensate perciò a Dio con amore.
(Baba conclude il Discorso con il bhajan: "Prema mudita manase
kaho...")
Dharmaksetra, Mumbai, 14 marzo 1999