Baba canta:
Bhakti Deva ParamarthaDhaini
Bhakti Deva Paramartha Dhaini
Bhakti Deva Pavaro Ghanasini
Bhakti Deva Paraveda Na Prada
Bhakti Deva Paramoksha Karini.
Bhakti Deva Paramartha Dhaini"
Incarnazioni dell’Amore!
La devozione è la strada regale verso la Divinità. Il Nome di Dio vi rende liberi dal ciclo della nascita e della morte e da tutti i disturbi che incontrate durante la vita quotidiana.
Fin dai tempi più antichi, in questa sacra terra di Bharata (India), è stato propagato ed osservato il sentiero divino della devozione perciò, il vero indizio di Spiritualità, è quello di riflettere il nostro Amore verso Bharata e la sua cultura.
Ciò che protegge questa nazione non sono le armi, non sono gli armamenti e nemmeno la politica; ciò che protegge questa nazione è qualcosa fermamente radicato nel cuore umano: la Fede, lo Spirito di Sacrificio e la Visione Spirituale. Perciò ogni uomo ed ogni donna, per poter avere sicurezza e protezione, dovrebbe possedere Devozione, Spirito di Sacrificio e Spiritualità.
E’ solo la terra di Bharata che da ere sta propagando la Spiritualità, al fine di assicurare ed espandere sicurezza e protezione in tutto il mondo; la cultura di Bharata è così vasta!
In conseguenza a diverse invasioni di terre straniere, molte altre diverse culture sono entrate in questo territorio e Bharata le ha assorbite tutte. Questo tipo di integrazione e di fraternità si può trovare solo in questa nazione.
La cultura non è separata dalla pratica spirituale .
Cultura significa ciò che pratichiamo durante la routine giornaliera e nella tradizione che seguiamo; la cultura, infatti, può essere definita in questo modo: uno stile di vita; perciò il comportamento umano deve essere appropriato.
La cultura di Bharata è abbastanza ricca da provvedere al fatto che non si venga feriti in nessun modo e che non si feriscano gli altri permettendo, così, di vivere in pace e nella sicurezza.
Purtroppo i Bharatiya (Indiani) difendono e propagano la cultura di Bharata in molte maniere, dimenticando però la Verità eterna latente in essa. La cultura di Bharata è quella che ci indica il Principio dell’Eternità, l’Uguaglianza e la Dolcezza per poter andare d’accordo con tutti.
Purtroppo questa cultura non è propriamente adottata e seguita, ne’ praticata, ne’ condivisa con gli altri ed, ai giorni nostri, troviamo l’uomo moderno con un grandissimo attaccamento al corpo, più di quanto egli sia attaccato alla propria nazione.
Nonostante adesso si sia liberi da invasioni straniere, continuiamo però ad essere soggetti a schiavitù e manipolazioni interiori: il giorno in cui svilupperemo la Visione Spirituale, saremo veramente liberi ed indipendenti nel vero senso del termine.
Il sentimento di Dio deve essere fortemente impresso e stampato nel nostro cuore.
Qual è la ragione principale di tutte le agitazioni che prevalgono all’interno di questa nazione?
Baba canta:
"Siamo intrappolati dall’ignoranza e così non abbiamo paura del peccato, non abbiamo Amore per Dio e le nobili qualità umane sono andate perse.
Questa è la ragione per tutte le rivoluzioni che avvengono su tutto il pianeta."
C’è il declino dei valori umani perché abbiamo perso Fede in Dio.
Invece di averne paura, noi amiamo il peccato e lo commettiamo mentre, anziché amare Dio, Lo temiamo. Inoltre nell’uomo non c’è la minima traccia di Sacrificio, perciò all’uomo si richiede di mettere in pratica i Princìpi morali con lo Spirito di Sacrificio e l’Amore per Dio.
La storia di Bharata indica molti sentieri sacri per raggiungere Dio.
Al tempo della battaglia del Mahabharata, il quattordicesimo giorno, Karna crollò al suolo ferito ed i Pandava celebrarono la loro vittoria. Ma, in quel momento, Krishna si fece molto triste, così Arjuna Gli si avvicinò e Gli disse:
"Krishna, questo è tempo di gioia: perché Ti senti così triste?".
Krishna rispose: "Arjuna, tu non sei in grado di conoscere la Verità. Tu sei abbagliato dalle fisiche interpretazioni mondane della situazione, senza fare uno sforzo per cercare di capire il significato nascosto ed il valore spirituale di quello che è accaduto. In questo giorno la sacra terra di Bharata ha perso un uomo di grande valore e grande coraggio. Non esiste nessuna persona più grande di Karna in quanto a Sacrificio ed Io Mi sento così triste perché oggi Bharata ha perso il figlio del Sacrificio. Anche nei Veda è dichiarato, fin dai tempi più remoti, che nessuna proprietà, nessuna relazione, nessun regno può conferire così tanta gioia quanta ne porta il senso del Sacrificio!"
Arjuna dubitò per qualche istante, poi disse: "Non c’è nessun altro che abbia un più alto grado di Sacrificio di Karna?"
Krishna rispose: "Potrebbe essere possibile ma, nonostante tutto, dal Mio punto di vista, Karna è il più grande. Il solo nome Karna sta per Carità. Solo Karna si sacrificò".
Krishna chiese ad Arjuna di seguirLo ed entrambi si travestirono da bramini. Arrivati sul campo di battaglia dove Karna giaceva ferito, Krishna cominciò a chiamare: "Karna, Karna, Karna!!".
Karna rispose: "Chi è là? Chi è là?". Egli stava per lasciare il corpo.
Basandosi sulla direzione dalla quale proveniva la voce di Karna, Krishna ed Arjuna si avvicinarono.
Karna chiese: "Chi siete? Per quale ragione siete venuti qui?"
Krishna conduceva la recita perché è compito di Dio fare in modo che il dramma sia ben recitato. Nessuno può anticipare o decidere che cosa Dio stia per dire o che cosa stia per fare. Infatti Egli, con comportamenti differenti a seconda delle situazioni, insegna.
Insegnamento non significa necessariamente tenere conferenze o diffondere verbalmente una dottrina; infatti qualunque cosa Dio dica o faccia è un insegnamento!
Krishna parlò nel Suo Stile inimitabile : "Karna, io voglio celebrare il matrimonio di mio figlio ed ho bisogno di oro. Ero determinato a contattare Karna e nessun altro, perciò sono venuto da te sapendo che eri stato ferito in battaglia. Io sono un bramino" egli disse.
Ma quando Dio è ovunque, qual è la necessità della divisione delle caste?
Chi è un bramino? Avendo piena fede nella Divinità, seguendo il Sentiero spirituale ed esprimendo la Divinità con i giusti comportamenti, si studiano le sacre Scritture.
Baba canta:
"I bramini sono coloro che studiano i Testi sacri,
Li considerano veri e Li propagano.
Ci sono gli Kshatriya, i re guerrieri, che salvano la nazione
ed i commercianti che si occupano della ricchezza della comunità"
Il sistema delle caste è basato sulle qualità (pregi o difetti) e questa cosa è dichiarata anche nella Bhagavad Gita. Non esistono caste come in realtà vengono intese! Infatti se qualcuno intraprende azioni sbagliate è da considerare un uomo cattivo mentre quando qualcuno compie atti meritori, è da considerare un uomo nobile: questa è la sola vera suddivisione di caste basata sulla qualità di buono o cattivo, di bene e di male!!!!
Karma rispose: "Swami: perché sei venuto fin sul campo di battaglia dove non c’è che oscurità dappertutto? Avresti potuto facilmente incontrare mia moglie e chiedere a lei ciò che Ti serve."
Quando Dio decide di testare il devoto, Egli è al di là della Compassione ed è sempre pronto ad usare ogni mezzo, basandosi sulle circostanze del momento.
Baba canta:
"Dalla sola vista della canna da zucchero,
non si potrà ottenere lo zucchero
a meno che la canna non venga macinata e spremuta"
Il corpo è come la canna da zucchero e va spremuto per far emergere il dolce succo della Divinità.
Ma molti non capiscono questa Verità e si sentono così male quando vengono provati da Dio stesso!!
Nel campo di battaglia, Krishna spiegò: "Karna, tutto ciò di cui ho bisogno è un po’ di oro per poter fare un mangalasutra; solo per un po’ di oro, perché mai dovrei camminare una così lunga distanza per andare fino ad Astinapura, trovare la tua casa e incontrare tua moglie?! Perché mai dovrei affrontare tutti questi inconvenienti?"
Allora Karna rispose: "Ho dei denti ricoperti d’oro".
Non troviamo niente di simile ai nostri giorni ma, a quei tempi, era possibile trovare uno strato d’oro che ricopriva i denti.
"C’è dell’oro che ricopre i miei denti: puoi prenderlo".
Krishna rispose: "Solo per avere un po’ d’oro dai tuoi denti, dovrei strapparteli e farti soffrire? No, preferisco rinunciare all’oro".
Con questo test Krishna stava provando sia la mente che il temperamento di Karna.
Infatti non è sufficiente che l’uomo cambi: la sua mente si deve trasformare ed incamminarsi sul sentiero spirituale.
A questo punto Karna raccolse da terra una pietra e si spaccò i denti; poi prese l’oro e lo porse a Krishna pregandoLo di prenderlo.
Krishna contestò indignato: "Ma cos’è questo? Vergogna! Dovrei forse prendere dell’oro tutto sporco di sangue? No, non lo voglio!!"
Karna è un grande devoto, colui che possiede tutte le capacità ma, a causa delle cattive compagnie, perse tutta la reputazione. Infatti Karna era il migliore di tutti.
Baba canta:
"Si possono possedere forza fisica ed intelligenza,
ma senza la Forza e l’Appoggio di Dio,
si diventa persone deboli.
Che cosa successe, alla fine, ad un uomo di tanto valore come Karna stesso?
Questa è la Verità".
Potrete avere innumerevoli capacità ed abilità, ma senza la Forza di Dio non siete niente.
"Egli aveva tutta la forza fisica e l’intelligenza,
ma senza la Forza ed il Supporto di Dio a sorreggerlo,
egli diventò debole".
In Bharata, Karna si fece una cattiva reputazione a causa della sua associazione con Dhuryodhana e Dhushasana; invero nessuno poteva eccellere quanto lui in quanto a Forza e Sacrificio.
Karna raccolse l’arco e le frecce che aveva vicino, scoccò una freccia in un determinato punto del terreno e fece uscire dell’acqua dal suolo, dopodiché si alzò ed andò a lavare i denti che teneva in mano; fatto ciò, li offrì a Krishna.
Krishna sorrise guardando Arjuna:
"Arjuna: hai tu questo senso del Sacrificio?" Arjuna dovette chinare la testa.
E’ solo l’ego ad essere responsabile per ogni tipo di perversione.
A questo punto Krishna rivelò a Karna la Sua Identità e gli disse: "Karna! Sono veramente compiaciuto della tua sincerità e della tua devozione perciò, adesso, esaudirò un tuo desiderio."
Guardando la meravigliosa Forma di Krishna, Karna rispose: "Sto avendo la Visione della Tua Forma mentre la morte si sta avvicinando: che cosa posso desiderare di più? E’ la più grande fortuna quella che sto avendo: lasciare il corpo guardando ininterrottamente la Tua bellissima Forma."
COM’E’ IL SENTIMENTO, COSI’ E’ L’ESPERIENZA!!
Fintanto che i nostri sentimenti e le nostre azioni saranno sacre, i risultati e le conseguenze sono destinate ad essere sacre.
Fin dai tempi più antichi Bharata è la Madre Terra del Sacrificio.
Dovremmo far derivare ogni cosa dal Sacrificio; con Esso è possibile ottenere qualunque cosa. Potete avere Dio solo attraverso il Sacrificio.
Una volta, mentre stavano vagando nella foresta, Lakshmana disse a Rama:
"Swami, c’è forse qualcosa a questo mondo che mi appartenga? Non ho nessun altro oltre a Te; per Te ho sacrificato la famiglia, il regno, la ricchezza e questo perché ho solo Te".
In tutti i Testi sacri di Bharata, siano essi Veda, Upanishad, Bhagavad Gita, Ramayana, Purana, Bhagavata, viene coronato il Sacrificio. Potremo anche avere sincerità ed abbandono, ma senza Sacrificio tutto diventa artificiale. Potrete anche fare una piccola cosa, ma la dovete fare con tutto il cuore.
Dio non vi chiederà mai quali grandiosità avete intrapreso: Egli giudicherà solo il sentimento che sta dietro ad ogni azione. Dio è toccato dallo Spirito e non dall’esteriorità. Dio non si compiacerà delle vostre fisiche azioni terrene e materiali.
Dovrebbe esserci purezza nei nostri cuori e dovremmo fare un uso appropriato delle nostre mani, coinvolgendole in buone attività. Perché Dio vi ha donato le mani?
A cosa servono le orecchie? Solo per decorare la testa?
Baba canta:
"La Carità è il solo vero gioiello da portare ai polsi e non i braccialetti.
Non avete bisogno di decorare il vostro collo con collane,
perché la Verità è la vera collana.
Le orecchie sono state donate per ascoltare i Testi sacri.
Perché mai ci dev’essere bisogno di gioielli esteriori ed artificiali?"
Il gioiello più prezioso da indossare, è il Sacrificio.
Non è certo una collana di diamanti ad essere la giusta decorazione per il collo: la Verità è il gioiello più appropriato.
Baba canta:
"Quando si nasce dal grembo della madre,
non si porta con sé nessuna collana, nessuna catena.
Non ci sono tracce di gioielli e non ci sono catene d’oro intorno al collo nudo;
non c’è nessun diamante a brillare intorno al collo, ne’ pietre preziose.
Ma, in effetti, c’è una catena intorno al vostro collo: LA CATENA DEL KARMA
Intorno al collo avete legate le conseguenze delle azioni delle vostre vite passate.
Senza badare al bene ed al male, Brahma il Creatore,
vi manda su questa terra con la catena delle conseguenze
delle azioni delle vite passate!"
Questa catena d’oro, sia essa buona o cattiva, è intorno alle nostre teste; infatti noi la indossiamo come ghirlanda dei risultati delle nostre stesse azioni passate delle vite passate. Perciò, qualunque cosa facciamo, la dobbiamo fare con tutto il cuore.
Potete adorare la Forma di Dio in qualunque modo vi piaccia, ma lo dovete fare con tutto il cuore. Chi siete voi? Siete esseri umani. L’appropriato soggetto di studio dell’umanità, è l’essere umano. Dovrebbe esserci armonia fra pensiero, parola ed azione.
L’ala dell’Organizzazione Sathya Sai che porta il nome di EHV (Valori Umani), insegna i Valori umani. Ma Io non dico EHV ma EHHHV:
- la prima H è Heart (cuore); la seconda H è Head (testa); la terza H è Hands (mani).
Perciò, le vere qualità umane risiedono e vengono valorizzate in queste tre H.
Incarnazioni dell’Amore!
In Bharata, ai giorni nostri, è necessario esaminarci e scoprire come abbiamo perso il senso della discriminazione.
Costruite case grandissime e, in un angolo della casa, destinate una piccola stanza ad essere la stanza della preghiera. Tutte le altre stanze della casa, siano esse la camera da letto, il soggiorno, la cucina o il salotto, sono così grandi e spaziose mentre la stanza assegnata a Sathya Sai è piccolissima, la più piccola della casa!!
(Risate!!)
O teste matte! E’ quella la Mia stanza?! Il vostro cuore è la Mia stanza!!
Anche Mira disse:"Krishna! Il mio cuore è il Tuo Tempio"
Tutta la casa appartiene a Dio. Voi potete anche usare in modi differenti la casa che avete costruito, ma sappiate che tutto appartiene a Lui.
Nonostante ciò, voi Gli assegnate la stanza più piccola della casa: questo è dovuto alla mancanza di una discriminazione appropriata.
Voi discriminate sulla base di una discriminazione egoistica: non dovrebbe essere così! Dovreste esercitare una discriminazione veritiera perché Dio è presente ovunque.
Non esiste posto, non esiste forma, non esiste nome dove Egli non sia. Tutti i Nomi sono Suoi, tutti i Posti sono Suoi, tutte le Forme sono Sue, tutte le Mani sono Sue.
Ma noi non crediamo a questa Verità: preferiamo comprare ed incorniciare una fotografia grande pochi centimetri ed adorarla!!
Baba canta:
"Tu sei più piccolo di un atomo;
Tu sei più grande e maestoso del più grande;
Tu sei presente in tutte le 8.400.000 specie della Creazione;
Tu sei presente dal più piccolo atomo
alla cosa più grande che esista nell'Universo:
potremmo mai conoscerTi, oh Krishna?!"
Dio è presente ovunque, sia nel Microcosmo che nel Macrocosmo.
Ma noi consideriamo la Divinità in maniera meschina è La sminuiamo, La rimpiccioliamo: questo non è l’atteggiamento giusto!
Dobbiamo dire "Ogni mia azione è guidata da Dio. Dio è in me; io non sono differente".
Questa è la differenza fra Lakshmana e Bharata:
Lakshmana era portato per il Servizio ed aveva piena fede in questa convinzione: "Questo corpo mi è stato donato per servirTi, Rama: è fuori discussione che con il corpo si devono intraprendere buone azioni ma, prima di tutto il corpo è abbandonato a Te. Con il corpo bisogna anche servire il prossimo. Chi è diverso da Te e chi sono gli altri? Gli altri e Dio sono uno. Se accusate gli altri state accusando Dio; O Rama! Questo corpo ci è dato solo per servirTi ed abbandonarci a Te". Questa era l’attitudine di Lakshmana.
Bharata, invece, rendeva Servizio a Dio senza Forma e senza Attributi.
Egli affermava: "Rama: io non sono differente da Te. Io sono solamente una parte di Te, io sono in Te; Tu non sei separato da me"
A causa dello spirito di totale identificazione, i due fratelli appaiono diversi perciò anche la Spiritualità descrive questi due atteggiamenti differenti nel rapporto con Dio: l’adorazione di Dio personale, con Attributi e l’adorazione del Senza - forma, senza attributi.
Tutti dovrebbero intraprendere, come primo passo, l’adorazione della Forma esteriore per poi, a poco a poco, dirigere l’attenzione all’interno.
La creazione di Dio è misteriosa; il Mistero di Dio è meraviglioso.
L’occhio è un organo grande solamente pochi centimetri ma, un organo tanto piccolo, è in grado di guardare l’infinita volta celeste!! Non è possibile descrivere questa magnificenza!
Stelle così grandi sono guardate da un organo così piccolo! Le gigantesche montagne himalayane sono osservate da un piccolissimo occhio! Che grande potere dimora dentro l’occhio! Questi occhi vi sono stati dati per la vostra visione.
Anche Purandaradas cantava:
"Qual è lo scopo di avere gli occhi
se non si guarda la meravigliosa Forma di Dio?"
Surdas diceva:
"Ho perso la vista ma non sono certo triste per la mia cecità.....
.....O gente! Nonostante abbiate gli occhi,
avete forse mai visto la bellissima Forma di Dio?
Tutti hanno le orecchie, nonostante ciò essi rimangono sordi
senza essere in grado di ascoltare la melodiosa Musica di Dio.
Essi sono pronti, però, ad ascoltare ogni tipo di pettegolezzo
e calunnia che viene detta.
O orecchie! Siete subito pronte ad ascoltare ogni tipo di scandalo,
ma quando mai vi concentrate sui racconti dei Lila del Signore?"
Ascoltando ogni tipo di scandalo, ci potrà essere armonia fra le due orecchie ma non per quanto riguarda la Divinità: quella è tutta un’altra cosa!
Entrambe le orecchie dovrebbero agire in unità ascoltando il Mistero divino di Dio.
Ma, nell’era moderna, sbagliate atteggiamento e la mente non riesce a rimanere nello stato di concentrazione senza i sensi; infatti, se riusciste a controllare i sensi, riuscireste a concentrare la vostra mente. Per questo è fondamentale controllare lo sguardo.
Lo scopo della lingua è limitato a gustare i sapori e parlare, ma per gli occhi è diverso perché, infatti, la vista si diffonde attraverso tutto il mondo, si muove per il mondo, coglie ed osserva ogni particolare dello scenario intorno.
NON GUARDARE CIO’ CHE E’ MALE, GUARDA IL BENE;
NON ASCOLTARE CIO’ CHE E’ MALE, ASCOLTA IL BENE;
NON PARLARE DI CIO’ CHE E’ MALE, PARLA DI CIO’ CHE E’ BENE;
NON PENSARE A CIO’ CHE E’ MALE, PENSA AL BENE;
NON FARE CIO’ CHE E’ MALE, FA’ IL BENE.
QUESTA E’ LA VIA VERSO DIO!
Dovremmo avere il totale controllo sui cinque sensi in modo da incanalarli verso la giusta direzione. Purtroppo, invece, ognuno procede secondo il proprio modo.
C’è una storia molto bella per illustrare questo concetto:
Dopo aver ucciso Ravana, Rama chiese che Sita venisse portata al Suo Cospetto.
Hanuman, Vibhishana e Sugriva andarono a prenderla e per questo usarono lo stesso carro volante che Ravana aveva usato per la battaglia. Questo carro si chiama Pushpaka vimana.
Quando Sita si sedette in Pushpakavimana, Hanuman pregò: "Madre: i demoni ti hanno fatto soffrire durante tutti questi 10 mesi di prigionia, perciò esprimi un desiderio ed io li ridurrò in cenere in un attimo!!"
Sita rispose: "O Hanuman! Non essere arrabbiato, non è il momento. Questi rakshasas hanno agito così perché hanno eseguito gli ordini del loro sovrano ed è dovere dei sudditi eseguire gli ordini del re. Questi demoni mi hanno fatto soffrire a causa degli ordini dati loro da Ravana, perciò adesso non è appropriato far loro del male. Quella è la loro natura, il loro temperamento".
Per rendere meglio l’idea, Sita narrò una storia:
"Una volta un cacciatore venne inseguito da una tigre e così egli si arrampicò su un albero.La tigre non si arrese e si sedette sotto l’albero aspettando quando il cacciatore sarebbe sceso. Arrampicato sui rami dell’albero c’era anche un orso e così il cacciatore si sentì in trappola: in cima all’albero c’era un orso ed a terra c’era la tigre.
Se si fosse arrampicato oltre l’orso lo avrebbe preso, ma lo avrebbe preso la tigre se egli fosse sceso. Così pensò: che cosa mi succederà adesso?" e si sentì molto triste.
Nel frattempo la tigre disse all’orso: "O, orso! Sono molto affamata; io stavo correndo dietro a questa preda quando lui ha preso rifugio sull’albero; per favore: spingilo giù!! In questo modo potrò soddisfare la mia fame".
Nessuno è in grado di capire la vera natura degli animali selvaggi.
L’orso rispose: "O tigre! Adesso il cacciatore è sull’albero, perciò è mio ospite; questo albero è la mia casa e la mia natura è tale da offrire ospitalità agli ospiti. Non lo spingerò giù!".
La tigre rimase tranquilla e così l’orso si addormentò.
A questo punto la tigre disse a bassa voce al cacciatore: "O cacciatore: io sono qui per te, ma se tu spingi giù l’orso, io mangerò lui al tuo posto".
L’uomo è un essere senza gratitudine e così il cacciatore spinse giù l’orso ma, mentre stava cadendo, l’orso fece in tempo ad aggrapparsi ad un ramo dell’albero e così, in qualche modo, ritornò su.
La tigre prese la sua occasione per dire all’orso: "Quest’uomo che prima ha goduto della tua cordiale ospitalità, non ha esitato un momento per spingerti giù dall’albero. Spingilo giù perché è pieno di ingratitudine!!"
Ma l’orso rispose: "Questo può essere il temperamento dell’essere umano, ma non è la mia natura. Io non danneggerò mai nessun ospite che è in casa mia ed in mia compagnia!"
Nel mondo moderno non c’è sacrificio, non c’è gratitudine! Che cosa serve tutto il resto senza la gratitudine? Non c’è solo ingratitudine, ma anche gelosia ed invidia.
Ogni uomo ha, in un modo o in un altro, della gelosia; non esiste nessuno senza gelosia.
Solo Anasuya non provava gelosia. Questo è il motivo per cui partorì la Trinità.
Non dobbiamo mai essere gelosi per il bene vissuto dagli altri; se qualcuno conquista una buona reputazione, non dovremmo mai danneggiarlo; se qualcuno progredisce, siate felici per lui. Ma le menti buone sono in declino ai giorni nostri!
Oggigiorno adoriamo, recitiamo mantra, facciamo rituali, ma... che cosa guadagnamo? Lo stiamo facendo con la purezza del cuore? Ciò che facciamo sono solo riti esteriori.
Qualunque cosa intraprendiamo, compiaceremo Dio se la facciamo con tutto il cuore.
Sathyabhama fece ogni sforzo per conquistare Krishna con atti artificiali, con atteggiamenti esteriori, con comportamenti fisici. Ma Dio non è conquistato da questo!
Dio non può esser posseduto attraverso la posizione sociale, la ricchezza, l’intelligenza, l’intelletto.
DIO PUO’ ESSERE CONQUISTATO SOLO ATTRAVERSO LA DEVOZIONE
Rukmini, in questo caso, è il simbolo della devozione.
Baba canta:
"La foglia, il fiore, il frutto, l’acqua....
Se è vero che si può pesare l’intensità della devozione,
tu pesa e bilancia con il Suo Nome,
lasciando là la foglia di Tulsi.
Non la foglia di Bilva: il corpo è la foglia.
Poi viene il fiore"
Di che tipo di fiore stiamo parlando? Del gelsomino? Del crisantemo? No! Parliamo del fiore dei vostri pensieri.
"Il frutto: il frutto del vostro cuore.
L’acqua"
Quale acqua? L’acqua del rubinetto? L’acqua del Gange? L’acqua del pozzo? L’acqua del fiume? No! E’ l’acqua delle lacrime di Beatitudine che scorrono sulle vostre guance!
Dobbiamo abbandonarci con le lacrime di Beatitudine che scorrono. Questa è l’adorazione desiderata da Dio!!
Rinunciando a questo significato interiore, pratichiamo rituali esteriori.
Incarnazioni dell’Amore!
Finché bhramah (l’illusione) sarà presente in voi, non potrete conoscere il Brahman (l’Assoluto).
L’attaccamento al corpo è bhramah, l’attaccamento alla famiglia è bhramah, l’attaccamento alla ricchezza è bhramah, l’attaccamento alla posizione sociale è bhramah.
Con questa grande fonte d’illusione che è bhramah, come vi potete aspettare di avere Brahman, il Divino? Al fine di realizzare il Brahman, dovete rinunciare a bhramah.
Baba canta:
" La nascita è preoccupazione,
la vita, la vita famigliare, la morte, l’infanzia,
la vecchiaia, l’esistenza, i fallimenti, tutte le azioni, le difficoltà,
la felicità, ........(?) : l’uomo ha questi dodici tipi di preoccupazioni!
Ma egli si può liberare da ogni problema e preoccupazione
abbandonandosi a Dio".
Grazie a Daivachinta (il pensiero di Dio), sarete liberi da chinta (le preoccupazioni).
Qualunque sia il Nome e la Forma, dovete pregare con tutto il cuore ed agire in accordo.
Vi ho raccontato molte volte di come Vibhishana cominciava a ripetere "Rama, Rama, Rama" dal primo momento in cui si alzava dal letto.
Hanuman lo sentì e rimase molto sorpreso dallo scoprire che qualcuno in Lanka ripeteva il Nome di Rama.
Hanuman si rimpicciolì ed, entrando a palazzo, andò da lui.
Vibhishana disse: "Chi sei tu? Tu hai una forma strana; non si è mai vista qui in Lanka una forma simile alla tua"
Hanuman rispose: "Signore, io sono un servo di Rama e sono qui in missione".
Con questa risposta Hanuman dimostrò la più grande umiltà.
Vibhishana fu molto felice e disse: "Oggi è un gran giorno, perché ho potuto incontrare Hanuman, il servo di Rama. O, Hanuman!! Ho cantato le Glorie di Rama e L’ho adorato fino adesso, ma finora non ho mai potuto vedere la Sua Forma".
Hanuman gli fece una domanda diretta: "Tu ripeti e canti il Suo Nome, ma hai mai tradotto tutto questo in azione? Infatti non stai partecipando alla Missione di Rama! Sita è tenuta prigioniera qui da dieci mesi e tu sai che Sita è la consorte di Rama. Hai mai fatto un tentativo per liberarla? Senza prendere parte alla missione di Rama è inutile ripetere "Rama, Rama, Rama, Rama..." solamente! Non è sufficiente ripetere il Nome di Dio: dobbiamo anche aiutarLo nella Sua Missione!"
Non è sufficiente perciò pensare solamente al Nome di Dio: dobbiamo anche partecipare ad attività di Servizio.
Infatti il Nome di Dio è il polo positivo mentre il Servizio alla società è il polo negativo: il positivo ed il negativo insieme, vi daranno la corrente.
Infatti la corrente che scorre libera così com’è, è unitile: essa deve essere incanalata e servire a qualcosa!
Ripetete qualunque Nome di Dio ma, contemporaneamente, servite perché non è sufficiente ripetere solo il Nome.
Infatti se vi vengono servite patate e chapati, il solo ripetere "patate e chapati, patate e chapati, patate e chapati, patate e chapati", non servirà a placare la vostra fame.
Anche se doveste ripeterlo 100 volte, continuereste ad avere fame! Dovete prendere le posate, mettere il cibo in bocca ed inghiottirlo.
Allo stesso modo, lavorate con le vostre braccia e cantate con la vostra lingua, riempiendo il vostro cuore con sentimento: solo allora ci sarà purezza nei vostri cuori.
Perciò, Incarnazioni dell’Amore!
Avete svolto un’attività sacra adorando i Paduka divini e da questo avrete risultati sacri.
Ma questa non è la vera Spiritualità: questa non è la Meta, ma solo la Via.
Sravanam, l’ascolto; Kirtanam, il canto; Vishnu Smaranam, la recitazione; Padasevanam, il servizio ai Piedi; Vandanam, il saluto; Archanam, l’adorazione; Sneham l’amicizia; Atma Nivedanam, l’abbandono.
Questi sono i nove sentieri della devozione che, se seguiti con il vero sentimento dell’anima, vi renderanno in grado di raggiungere ogni cosa.
Tenete l’Atma come obbiettivo centrale: tutto ciò che conduce all’Atma è Spiritualità.
Tutte le forme di adorazione sono esteriori.
Il signor Subramanya Chettiar di Madurai, ha organizzato questo rituale dei Paduka per diversi anni. Caricarsi di questa responsabilità ad un’età così avanzata, non è un incarico facile. Egli ha servito tutti per molto tempo, ma adesso dovrebbe fare uno sforzo per cercare di riposare. Infatti egli ha raggiunto la sua Meta spirituale servendo gli altri ma adesso non può più caricarsi oltre di questo fardello.
Un’alta cosa ancora: questa mattina si è svolta la manifestazione del Carro. Credeteci o no, ma a Me queste cose non piacciono! La sola cosa che dovreste offrire a Dio è il vostro Amore puro.
L’AMORE E’ DIO: VIVETE NELL’AMORE!!
Questo è tutto ciò che dovreste offrire a Dio.
Perché mai portare un così pesante, pesante Carro e caricarvi in questo modo di un così pesante fardello?
Io non mi aspetto niente del genere; infatti potete spendere tutti i soldi per fare attività di Servizio. Qui o là o da qualunque altra parte, potete offrire Amore a Dio, ma non offrite mai più una cosa del genere!
Non è la Divinità ad aspettarSi una cosa del genere. No! Quando Dio è ogni cosa, che cosa rimane a voi da offrire?!
Che autorità avete voi per offrire qualcosa? Tutto infatti appartiene a Dio.
D’ora in avanti nessuno più dovrebbe portare qui gioielli, carri, palanchini o altre cose di questo genere. E’ meglio metterli a disposizione, venderli tutti ed offrirli per il Water Project.
Io ho tre progetti.
Nell’India di un tempo, tre servizi erano dati facilmente. E’ infatti nella tradizione di Bharata dare educazione gratuita, perciò l’educazione dovrebbe essere offerta gratuitamente ed anche l’assistenza medica dovrebbe esser gratuita!
La testa corrisponde all’educazione mentre il cuore è relazionato alla salute.
E’ questo il motivo per cui sto offrendo educazione gratuita da tutti questi anni!!
Non un solo centesimo viene richiesto in nessuna maniera.
QUESTO TIPO DI EDUCAZIONE GRATUITA
NON ESISTE DA NESSUN’ALTRA PARTE DEL MONDO!!
Nelle altre scuole, per esser ammessi alle prima classe, dovete versare un anticipo 50.000 rupie.
Io considero che ognuno di voi appartiene a Me, per questo vi do educazione gratuita.
Quando comprate abiti a vostra moglie ed ai vostri figli non fate poi loro pagare dei soldi; allo stesso modo Io do a voi, Miei Figli, ciò che vi appartiene. In cambio, la sola cosa che accetto, è Amore!
ESISTE SOLO LA CONNESSIONE DA CUORE A CUORE, DA AMORE AD AMORE!!
Non importa ciò che Subramanya Chettiar può provare e se egli è pronto a mettere il Carro a disposizione. Ma egli Me lo ha donato con Amore.
Egli aveva un grande desiderio: era determinato a svolgere questa funzione del Carro prima di lasciare il corpo. Per compiacerlo, per benedirlo, Io ho accettato che questa manifestazione del Carro si svolgesse!
Io non ho pensieri di questo genere ed anche voi non dovreste avere desideri simili: non è conveniente.
CIO’ CHE CONTA E’ SOLAMENTE LA CORRENTE INTERIORE
DELLA COMUNICAZIONE FRA IL DEVOTO E DIO
E NON L’ESTERIORITA’.
Dobbiamo, perciò, sviluppare il contatto interiore, dobbiamo sviluppare l’Amore, dobbiamo fare Servizio disinteressato e vivere nella società.
Dobbiamo sviluppare questi tre Princìpi cardine: l’Amore per Dio, la paura del peccato e la moralità nella società.
Così, dobbiamo incamminarci lungo il sentiero della spiritualità con sincerità, spirito di abbandono e crescere nelle nostre vite.
E con questo, concludo il Mio Discorso.
"Hari Bhajana Bina Sukha Shanti Nahi"
"Prema Mudita Mana Se Kaho Rama Rama Ram....."
APPENDICE:
Conferenza di Anil Kumar
in occasione dell’avvenimento del Carro d’Oro.
Prashanti Nilayam 28.9.97
Sai Ram. I miei umili Omaggi ai Piedi di Loto del nostro Bhagavan.
Cari fratelli e sorelle della famiglia di Sai.
Mi è stato chiesto, da qualche nostro amico, di spendere alcune parole a proposito della funzione del Carro d’Oro che si è svolta l’altro giorno, il suo significato e la sua importanza.
Vi parlerò per un breve momento, condividendo qualche pensiero a proposito dell’evento e poi passeremo ad altro argomento.
La funzione del Carro d’Oro che si è tenuta il 22 di questo mese in Prashanti Nilayam, è un avvenimento storico, è un avvenimento memorabile.
Sarà scritto a lettere d’oro e sarà ricordato per tutti i prossimi anni futuri.
La memoria di questo evento rimarrà per sempre, perciò dobbiamo essere fieri e congratularci con noi stessi per essere stati presenti in quel giorno.
Che cosa ha detto Bhagavan a proposito?
Il Carro d’Oro che avete visto non è semplicemente qualcosa di costoso, non è solamente qualcosa di valore; più di tutto, infatti, il Carro d’Oro è un simbolo, il simbolo del corpo umano stesso.
Tutti noi siamo qui con un corpo, con un nome ed una forma e tutto questo è tanto prezioso e di valore quanto il Carro d’Oro; infatti il valore non appartiene necessariamente solo al Carro d’Oro che abbiamo visto: ogni persona possiede un corpo prezioso tanto quanto il Carro d’Oro.
Bhagavan ha affermato: "L’uomo è più prezioso di tutta la ricchezza del mondo. Il Carro d’Oro ha un valore di, forse, due crores mentre voi, in quanto esseri umani, in quanto Homo Sapiens e rappresentanti della razza umana, avete più valore del Carro d’Oro" .
Così, il Carro d’Oro rappresenta il corpo umano.
Ma il carro ha avuto un valore più grande. Infatti IL CARRO D’ORO HA UN VALORE INCOMMENSURABILE QUANDO SWAMI E’ SEDUTO SUL TRONO!
Quando Swami lo guida, quando Swami ci va in giro, quando Swami ci si siede sopra....!!
Se Lui non lo facesse, il Carro d’Oro perderebbe tutto il suo valore diventando meno costoso del bronzo o del ferro.
Quando Swami è seduto sul carro, il suo valore cresce oltre misura perciò, allo stesso modo, il corpo umano, che è il nostro carro, acquista un valore incredibile quando Baba si installa sul Trono del nostro cuore umano.
Il cuore umano è il Trono, il corpo umano è il Carro d’Oro.
Amici miei! Questa non è l’immaginazione di Anil Kumar: non sarei capace di tanto.
Non vi sto proponendo un romanzo, non vi sto descrivendo delle immaginazioni e cose simili.
Come aspiranti spirituali, come studenti degli Insegnamenti di Sai, vi consiglio di andare a consultare gli ultimi tre Discorsi del primo volume dei "Sathya Sai Speaks", i Discorsi di Sai.
Essendo io stesso un insegnante, faccio spesso citazioni del genere perché le vecchie abitudini sono dure a morire!
Oltre 36 anni di insegnamento sono tali da non poter rinunciare alle mie abitudini professionali e non so abbandonare certe attività, vocazioni, interessi ad altre cose simili.
Negli ultimi tre Discorsi del primo volume dei "Sathya Sai Speaks", Bhagavan enfaticamente rende tutto chiaro.
Imposterò il tutto facendovi un riassunto per agevolare i vostri nobili Sé:
Il corpo umano è un Carro nel quale Dio siede sul Trono posto al suo interno.
Perché?
Bhagavan ci da una risposta semplice: Krishna fu l’Auriga mentre Arjuna combatteva sul campo di battaglia del Kurukshetra, Dharmakshetra, Brahmakshetra.
Qualcuno ha chiesto:
"Swami: Arjuna sedeva nel carro e Krishna era l’Auriga. Vuoi, per favore, raccontarci qualcosa in proposito?"
Egli rispose:
"O, quello è stato un avvenimento unico; quello fu il solo ed unico episodio. Ma ai giorni nostri, TUTTI SONO ARJUNA. Io sono lo stesso Krishna, immutato, mentre ognuno di voi è Arjuna. Perché?
Io non ho bisogno di un carro esteriore PERCHE’ IL VOSTRO CORPO E’ IL MIO CARRO.
Il vostro corpo è il Mio Carro ed il vostro cuore è l’Altare, il Trono sul quale Mi siedo."
"Benissimo Swami. Tu insegnasti ad Arjuna l’Insegnamento racchiuso nella BhagavadGita; a me invece, adesso, dici che Tu sei seduto nel mio cuore, che Tu sei già là, installato nell’altare del mio cuore. Che cosa mi stai dicendo! Che cosa grandiosa da ascoltare."
Swami: "Figlio Mio, Io ti sto insegnando una Gita personale, una speciale solo per te.
Ognuno ha la sua propria Gita personale ed Io ho il Mio Messaggio personale e speciale per ognuno, perché le condizioni erano simili a quei tempi, le situazioni erano identiche in quel tempo ed Arjuna era sufficiente per rappresentare l’umanità di quei tempi".
A quei tempi Arjuna rappresentava la razza umana, ma Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, l’Incarnazione di oggi, non può lavorare solo con un rappresentante, perciò fa di ognuno di noi un rappresentante. Tutti siamo rappresentanti, tutti meritano di ascoltare la Canzone celestiale della Gita.
"Ok, Swami. Cosa dici a proposito dei cavalli? E’ così bello guardare i cavalli d’oro del Carro. Però io non ho nessun cavallo in corpo; tutto ciò che posso fare e di correre come un cavallo! Cosa significano i sette cavalli?"
Swami: "I tuoi sensi sono i sette cavalli"
Non so quanti di voi abbiano osservato i sette cavalli; chi di voi l’ha fatto si sarà accorto che ogni cavallo guarda in una direzione differente. Un cavallo guarda da una parte, il cavallo dopo dall’altra; un cavallo guarda a destra, l’altro a sinistra, uno in su, l’altro di traverso.... Questo indica che i nostri sensi si dirigono nelle direzioni più diverse: un senso verso il tatto, l’altro verso la visione, un altro verso il gusto.....
I sensi sono organi di percezione e di azione che ci sballottano nelle diverse direzioni senza tregua.
"Bene Swami; il carro ha anche quattro ruote: dove sono le quattro ruote nel mio carro? Tutto ciò che possiedo è una bicicletta!! Io non ho quattro ruote, mentre il carro le possiede"
Swami: "No, no, no! Anche tu possiedi quattro ruote: le due mani ed i due piedi. Quelle sono le quattro ruote d’oro del corpo umano".
"Oh bene, Swami. Sono felice di saperlo.
Swami, abbiamo visto Brahma seduto sul piccolo trono ai Tuoi Piedi; Egli tiene le briglie dei sette cavalli. Che cosa sono quelle briglie? Che cosa sono quelle redini?"
Swami: "Le briglie sono i vostri stessi legami, le vostre stesse catene, i vostri stessi attaccamenti, le vostre lussurie, i vostri desideri, le vostre rabbie, le vostre furie, le vostre avarizie, i vostri orgogli, i vostri ego.
Tutto questo sono le redini con le quali i cavalli sono legati."
Queste redini sono, però, tenute dalle Mani di Brahma, Dio con le quattro facce.
Perché proprio Brahma? Perché solo Brahma è in grado di tenere quel tipo di redini e nessun altro.
Perché non io? Perché non voi? Perché non qualche altra Forma di Dio?
Perché proprio Brahma? Forse che l’India manca di Divinità?!
E’ detto che il numero delle Divinità indiane è pari al numero della popolazione; volendo possiamo inventare anche qualche altra Divinità da aggiungere alla lista! (risate)
Perché, allora, proprio Brahma?
Baba ci dà la spiegazione:
"Brahma significa ‘Colui che è onnipervadente, che si espande in ogni direzione’; Brahma significa vastità, Brahma si diffonde dappertutto, così, quando i sensi scappano in ogni direzione per quell’interesse, per quell’attività, per quella curiosità, per quella novità etc.. quando i sensi di disperdono in mille direzioni, Brahma che si espande in ogni luogo, viene a sapere cosa state combinando. Brahma viene subito a sapere dove state andando, cosa state ascoltando, cosa sta succedendo. Perciò Egli impugna le redini dei vostri attaccamenti, della lussuria, della rabbia, dell’avidità e di tutte le umane debolezze".
Brahma tiene le redini, perché Egli è dappertutto.
Ci sono dei termini dei quali si suppone noi si sappia il significato, tipo:
"io sono felice, sono pieni di gioia, sono pieno di Beatitudine, sono estasiato".
Questi quattro termini hanno lo stesso significato ma esprimono il sentimento in potenze diverse. Sono voltaggi diversi, diverse intensità, diversi dosaggi che vanno in crescendo.
Se bevo una tazza di thé, sono felice; se vado in qualche posto, gioisco del luogo; quando vedo Swami sono pieno di Beatitudine.
Come vedete, l’intensità del sentimento è differente perché, bevendo una tazza di thé, non provate Beatitudine perché la Beatitudine ha una potenza diversa e, d’altro canto, il vedere Swami non vi rende felici come se beveste una tazza di thé. C’è differenza!
Questo stato di Beatitudine, in sanscrito si dice Brahmananda.
Brahmananda: Beatitudine infinità. Perciò il Signore Brahma vi dà Brahmananda.
Egli ha quattro facce; se ci fosse qualcuno di noi con quattro facce, avrebbe subito un posto al museo e non nella società; egli verrebbe portato allo zoo, non in mezzo agli esseri umani. Perciò le quattro facce sono solo simboliche.
Non dovete attribuire loro un valore relativo, perché le quattro facce rappresentano tutte le dimensioni in tutte le quattro direzioni.
Per questo è detto che Brahma conosce tutto ciò che avviene in ogni luogo e per questo ci controlla con le redini non permettendo ai cavalli di sfuggire.
Sul Carro, su un piedistallo posto sopra Brahma, ai Piedi di Swami troviamo Shiva e Parvati che simbolizzano la materia e l’energia.
La creazione è la combinazione di queste due: materia ed energia.
Se abbiamo solo un microfono senza la corrente elettrica, io posso anche gridare ma non sarò in grado di far funzionare il microfono. E’ l’elettricità che fa funzionare il microfono e rende udibile la voce del relatore. Così voi potete sentirmi bene; senza la corrente il microfono non serve a niente: può al massimo essere usato come soprammobile.
Allo stesso modo, Parvati è la materia mentre Shiva è Purusha, l’Energia divina.
Parvati è il corpo, Shiva è la vita: senza Shiva, Parvati è solo un cadavere.
In questo modo materia ed energia originano l’intera creazione.
Sopra la posizione che Shiva e Parvati occupano sul Carro d’Oro, troviamo il bellissimo, meraviglioso Trono di Dio!
Sono sicuro che in quell’occasione tutte le Divinità dell’universo erano presenti; quella mattina, in forma sottile, in forma astrale, nel piano astrale, che guardavano l’intera scena, rishi ed angeli erano presenti e spettatori.
C’è un libro che s’intitola: "Dio cammina sulla terra".
Dio cammina sulla terra: dove? In questo libro è dichiarato chiaramente.
Nel libro viene citato un avvenimento e viene detto che, in quell’occasione, nell’auditorio Poornachandra, c’erano sedute 10.000 persone; ma l’autore specifica:
"Non 10.000, ma 10.000.000 di persone erano presenti. Non crediate che abbia dimenticato come si fanno i conti; non pensate che abbia scordato che cosa sia l’aritmetica o la matematica: io so contare. Ma, allora, come potevano esserci 10.000.00 di persone?
Il Poornachandra era pieno degli spiriti dei defunti, di molte forme astrali, molte entità sottili, moltissimi santi e saggi, angeli e divinità. Tutti coloro che viaggiano negli altri universi e piani di coscienza, erano tutti lì, seduti con noi, per avere il Darshan del mattino di Bhagavan Baba!".
Così siamo in compagnia di santi e saggi; siamo in compagnia di deva e di nobili defunti; siamo in compagnia di entità altamente spirituali che non hanno un corpo fisico!
Si! Essi sono seduti fra di noi per avere il Darshan.
Perciò, quella mattina, abbiamo avuto la Visione di Bhagavan Baba seduto sul Trono d’Oro del Carro d’Oro, per nostra illuminazione e delizia e questa Visione l’ha avuta anche chi non aveva un corpo fisico ma presenziava con il corpi sottili.
Il Trono è il cuore umano.
Qual è il posto di Baba nella simbologia del Carro? Abbiamo Brahma che controlla e direziona i sensi, abbiamo Shiva e Parvati, perciò: quale posto occupa Baba?
SWAMI SIMBOLIZZA VISHNU STESSO!!
Che cosa intendiamo con Vishnu?
Egli è l’aspetto della Divinità che sostiene. Non è sufficiente che la creazione venga fatta: la creazione deve anche essere mantenuta, deve essere sostenuta, sviluppata, deve progredire, deve sopravvivere e tutto questo è il compito del Signore Vishnu.
Per questo Bhagavan Baba siede dov’è il posto di Vishnu facendoci la promessa, come una firma di garanzia, che seduto nel cuore dell’intera umanità, Egli è il Garante, Egli è il Sostenitore.
Lui si prenderà cura di noi: cosa vogliamo di più? Quale garanzia più sicura di questa?
Infatti si sarebbe potuto installare Shiva sul Trono: perché, invece, proprio Baba?
Shiva non va bene perché Egli è il Distruttore e noi non siamo pronti ad abbandonare questo mondo, adesso!! (risate)
Abbiamo ancora così tante cosa da fare, tante cose da godere, ancora così tanta gente da incontrare, ancora molti incontri come questo.
Io non sono pronto ad andarmene adesso!
Se qualcuno di voi è pronto, lo ringraziamo e lo salutiamo! (risate)
Non sono pronto ad andarmene; e non solo adesso, ma nemmeno più avanti.
Infatti molti dicono: "E’ detto che chi vede il Carro, avrà la Liberazione (Moksha)"
A questo io rispondo: che cos’è la Moksha? Io non ho ancora incontrato una persona che mi spieghi che cosa la Moksha sia. Nessuno mi ha ancora detto "Signor Anil Kumar! La Moksha è così meravigliosa! Perché non la sperimenti anche tu?"
Nessuno mi ha mai spiegato che cosa sia la Moksha.
Ma noi, però, sappiamo bene che cosa sia il satsang, noi conosciamo la gioia del Darshan, noi sperimentiamo la Beatitudine dei Bhajan, sappiamo quale meravigliosa Forma Bhagavan Baba possieda, sappiamo cosa sia la musica melodiosa che Baba canta!
Perché sperare nella Moksha?! Noi non la vogliamo!! (risate)
Noi vogliamo rinascere ancora ed ancora! Perché?
Per cantare la Sua Gloria, per servire l’umanità, per adorare i Suoi Piedi di Loto ed anche
per assistere all’evento del CARRO DI DIAMANTE nella prossima vita (risate).
Siiii! Il Carro di Diamante con Prema Sai!
Perciò, cari amici, Bhagavan Baba è seduto sul Trono del Signore Vishnu, per assicurarci che Si prenderà cura di noi, che Si occuperà dei nostri bisogni, che ci donerà tutto ciò che chiediamo.
Che cosa c’è dietro il Trono? Troviamo il sole che sorge.
Il nome del Carro è Sathya Sai Adhitya Swarnarada
Adhitya è il Dio Sole che troviamo dietro il Trono con i suoi raggi che vanno in tutte le direzioni.
Che cosa significa questo simbolo?
Noi conosciamo il valore della luce del sole. Di sera, quando il sole tramonta, siamo avvolti dall’oscurità senza poter vedere niente; è proprio allora che non riusciamo mai a trovare la scatola dei fiammiferi!! (risate)
Di solito troviamo i fiammiferi quando è giorno e non ci servono, ma di sera, al buio, i fiammiferi spariscono, spariscono le candele, spariscono le torce elettriche...! Ma quando non ne abbiamo bisogno, le vediamo subito!
Questa è l’esperienza di ogni giorno: quando è l’ora di andare a lavorare non troviamo le chiavi dell’ufficio ma quelle di casa; quando dobbiamo tornare a casa, ci ritroviamo in mano le chiavi dell’ufficio. (risate)
Perciò: per apprezzare il valore della Luce, è necessario vagare nelle tenebre per qualche tempo.
La luce del sole alle Spalle di Bhagavan, indica la Luce della Saggezza.
Questa Luce non è conoscenza, questa Luce non è informazione, ma è la Luce della Saggezza che in questo caso significa Conoscenza spirituale.
Qui in India c’è una forma di adorazione chiamata Surya Namaskara.
Assisterete presto a questa adorazione per l’occasione della festa di Dassara che si svolgerà fra qualche giorno. Vedrete i Bramini inchinarsi e, chi non capisce il rituale, potrà pensare che si stia facendo dell’esercizio fisico. Ma non è così.
Questo inchino significa offrire i più umili e sentiti omaggi ad Adhitya, il Sole.
Perché mai adorare il Sole?
Il sole è la causa della nostra stessa vita; il sole sostiene l’intera vita organica del pianeta; il sole è responsabile della nostra salute. La luce del sole è indispensabile per i raccolti, per i campi. Il sole disperde le tenebre e l’oscurità che, in questo caso, simbolizzano l’ignoranza.
Ecco: questa è la simbologia della Funzione del carro d’oro.
Se voi siete attratti solo dall’esteriorità, se siete abbagliati solo dallo sfarzo e dalle apparenze, allora si, questo evento è stata causa di molta felicità fisica.
Ma una volta che abbiamo capito il significato celato di questo avvenimento, possiamo trarre anche beneficio spirituale. E’ per questo motivo che qualche amico questa mattina mi ha chiesto di spiegare a proposito del Carro d’Oro.
A questo punto voglio citare un altro punto importante.
Non posso dire che quello che vi dirò sia un segreto poiché la notizia è già stata pubblicata sui giornali una settimana prima della funzione e l’articolo venne letto in Presenza di Bhagavan stesso; perciò possiamo considerare questa notizia un "segreto pubblico svelato" che adesso sto per dirvi...anzi, no: che sto per ripetervi!! (risate)
E’ stato chiaramente dichiarato in presenza di Swami che il Carro d’Oro è stato disegnato in accordo con la descrizione citata nel libro Shuka Nadi, composto 5.000 anni fa!
Non vi sto parlano di un libro scritto ieri o solo 15 anni fa. No! 5.000 anni fa!!
Questo libro è stato scritto da un saggio di nome Shuka ed, in questo libro, due versetti sono chiaramente esplicativi. I due versetti dichiarano:
"Dio si incarnerà e, nell’anno 1997, nel giorno 22 del mese di Settembre, Egli andrà in giro
su un Carro d’Oro."
L’organizzatore della funzione, venne da Swami tempo fa e Lo pregò:
"Swami, dobbiamo posticipare la funzione" ma Swami rispose:
"Vai e consulta il libro Shuka Nadi sia a Madras che a Bangalore"
L’organizzatore andò e scoprì che in esso era descritto chiaramente l’avvenimento con la data: 22 settembre 1997. La data era proprio quella e non una di ottobre o di novembre!
Perciò questo non è stato un evento organizzato dagli esseri umani, non è stato un appuntamento stabilito dagli organizzatori, non è stato un avvenimento deciso dall’uomo: è stato un evento deciso, stabilito, organizzato da Dio stesso!!
Ecco perché Swami ha voluto che gli "organizzatori" andassero e scoprissero queste informazioni. E’ veramente fantastico sapere tutto questo.
Un’altra cosa che sembra fosse scritta nello Shuka Nadi è:
"Dio stesso installerà l’idolo di Subramanya, il giorno 21 settembre 1997".
Chiaramente ognuno di voi può andare personalmente dallo Shuka Nadi, leggere il testo completo, trascriverlo e controllare di persona ciò che sto affermando.
Il programma della funzione distribuito ai devoti, comprendeva un Discorso di Swami il pomeriggio del giorno 21. Ma il Discorso di Swami è stato il 22 anche se sul programma era stabilito il 21.
Quel giorno, come scritto nel programma, eravamo tutti pronti per il Discorso di Swami; anch’io ero pronto per fare la traduzione, con il mio bel diario, ben pulito e con il mio bel vestitino della festa, con il bicchiere d’acqua al mio fianco, pronto per essere chiamato in ogni momento......; anche le gambe erano pronte a cominciare a tremare (risate).
Ma Swami non mi chiamò, non mi chiese di andare a tradurre!! Tutti che Lo aspettavamo.
Giorni dopo mi riferirono che nello Shuka Nadi era dichiarato che il Discorso sarebbe stato il 22!! Perciò questo saggio profetizzò quando Dio ci avrebbe parlato, rivelando persino la data precisa!
Questo è tutto ciò che riguarda il meraviglioso evento della Visione di Dio.
Dobbiamo ringraziare la nostra buona fortuna, dobbiamo congratularci con noi stessi di essere stati testimoni della celebrazione della grande funzione che, forse, non saremo mai più in grado di vedere per tutto il resto della nostra vita.
Om Sai Ram !!
NOTE:
Karna: primo figlio della regina Kunti (madre dei Pandava) concepito con Surya il Dio Sole, Karna venne abbandonato dalla madre subito dopo la sua nascita; trovato nella foresta, venne adottato dal re Dhritarashtra e fatto crescere insieme ai suoi figli, i Kaurava. Il fatto che in realtà egli fosse un fratello dei Pandava spiega tutte le sue buone qualità ed i grandi valori umani da lui posseduti, al contrario dei Kaurava che erano l’incarnazione dell’egoismo, dell’arroganza e della cattiveria. I Pandava non erano coscienti di chi Karna fosse, mentre Karna conosceva la propria provenienza; nonostante ciò, a causa di molti anni di associazione con la cattiveria dei Kaurava, egli sviluppò un odio acceso verso i Pandava e soprattutto verso Arjuna che promise di uccidere. Infatti, durante la battaglia del Kurukshetra, Karna combatté contro i Pandava al fianco dei Kaurava. La vera identità di Karna venne svelata ai Pandava dalla regina Kunti solo dopo la sua morte avvenuta sul campo di battaglia. (torna al testo)
Mangalasutra è il gioiello da portare al collo dato alla sposa il giorno delle nozze. Corrisponde alla nostra fede nuziale.(torna al testo)
Purandaradas (1484 - 1564): nacque in un villaggio vicino a Puna come figlio di un banchiere. Da giovane studiò musica e sanscrito; dopo il suo matrimonio con Saraswatibai, si coinvolse nel far soldi ma un giorno, improvvisamente, grazie ad un miracolo, egli rinunciò a tutto ed andò a Pandharpur, dove venne iniziato all’ascetismo. Viaggiò in molti posti di pellegrinaggio e templi sacri e compose migliaia di canti devozionali dei quali circa 8.000 sopravvivono ancora ai giorni nostri. I canti di Purandaradas descrivono la Grazia e la Benevolenza di Dio e sono ricolmi di grandissima devozione; molti dei suoi canti si basano su antiche leggende e storie su Krishna. Purandaradas è l’esempio vivente di un detto di Tyagaraja: "la combinazione di musica e devozione, è la migliore Via per la Realizzazione di Dio"..(torna al testo)
Surdas (1483 - 1563): santo cieco, egli fu contemporaneo di Akbar. Surdas trascorreva quasi tutto il suo tempo cantando le Glorie del suo adorato Krishna, in un posto fra Agra e Mathura. I canti di Surdas traboccano di devozione pura e totale..(torna al testo)
Pushpaka: carro volante di enormi dimensioni, capace di contenere all’interno un’intera città. Venne regalato a Kubera da Brahma, ma Ravana lo rubò. Dopo aver sconfitto Ravana, Rama si servì del carro volante per tornare ad Ayodhya insieme a Sita, Lakshmana, Hanuman e tutti i Suoi alleati, dopodiché restituì il carro a Kubera..(torna al testo)
Anasuya: significa "Carità". E’ raccontato nel Ramayana che Anasuya viveva con il marito Atri in un eremitaggio nella foresta. Era una donna molto devota e dedita a severe penitenze grazie alle quali venne in possesso di poteri miracolosi. Quando durante l’esilio Sita la visitò, Anasuya le diede un unguento in grado di farla rimanere per sempre bellissima. Anasuya era la madre di Dattatreya Che è la Manifestazione di una Parte di Brahma, Vishnu e Shiva..(torna al testo)
Sathyabhama: seconda moglie di Krishna..(torna al testo)
Rukmini: innamorata di Krishna, venne invece da suo fratello promessa in sposa a Sishupala, re di Chadi. Ma il giorno delle nozze, Krishna la rapì, portandola via sul Suo Carro. Essi vennero immediatamente inseguiti dalle armate del promesso sposo e del fratello, ma Krishna li sconfisse entrambi portando Rukmini sana e salva a Dwaraka e là, la fece Sua sposa. Da Rukmini Krishna ebbe dieci figli ed una figlia. Alla morte di Krishna, Rukmini ed altre sette spose, si immolarono sulla pira funebre dell’amato Sposo divino.
Qui Swami si riferisce alla storia che racconta quando Rukmini e Sathyabhama decisero di provare il loro amore per Krishna. Fecero sedere Krishna su un piatto della bilancia e poi Sathyabhama cominciò a riempire l’altro piatto di gioielli, pietre preziose, ori e cose di ogni genere senza mai riuscire, però, a far abbassare il piatto della bilancia dalla sua parte, anche se le cose da lei pesate superavano di gran lunga il peso di Krishna. Poi venne il turno di Rukmini: ella prese una foglia di Tulsi e, con tutto il sentimento del suo cuore, vi scrisse sopra il Nome dell’amato Krishna. Quando mise la foglia sull’altro piatto della bilancia, immediatamente il piatto scese dalla sua parte..(torna al testo)
E’ una delle tante qualità di Hanuman quella di potersi ingrandire o rimpicciolire a piacere..(torna al testo)
Water Project: la storia dell’India moderna racconta che, sia il Governo centrale che i Governi statali, da circa 40 anni avevano promesso alla popolazione di promuovere un progetto per fornire acqua potabile alle aree più povere dello stato dell’Andhra Pradesh. Nonostante l’urgenza del progetto fosse evidente, ne’ il Governo centrale dell’India, ne’ il Governo dell’Andhra, mantennero la promessa. Ma ciò che i Governi non fecero in decadi, Bhagavan Baba lo portò a compimento in un anno, fornendo acqua potabile a 700 villaggi!! A progetto ultimato, durante l’inaugurazione, l’ufficiale amministrativo e l’ingegnere incaricato, presentarono il progetto dell’acqua nei dettagli: l’estensione dei tubi usati era stata di 2.000 chilometri ed il diametro dei tubi variava dagli 80 ai 600 mm. Erano state costruite sette taniche centrali dislocate su un’area di 405 km quadrati circa, per garantire il continuo flusso dell’acqua. Il preventivo del progetto inizialmente era stato di 20 milioni di dollari ma, a progetto ultimato, il costo totale ammontava a 75 milioni di dollari. Il progetto dell’acqua potabile venne inaugurato il 18 Novembre 1995, a Prashanti Nilayam, dall’allora Primo Ministro dell’India. il Sig. P.V.Narasimha Rao..(torna al testo)
Circa due milioni e mezzo di lire italiane..(torna al testo)
"Nadi è il nome collettivo dato ai manoscritti su foglie di palma degli antichi saggi, in cui si descrivono le caratteristiche, la storia passata, presente e futura e la biografia di ogni essere vivente presente sul pianeta terra. I saggi (rishi) che scrissero queste Nadi avevano una precognizione così notevole che predissero esattamente l’intero futuro del genere umano. Gli studiosi di sanscrito delle varie parti dell’India, hanno nelle loro custodie parecchie Nadi Granthas (volumi) di antiche foglie scritte dai grandi rishi Bhrugu, Vasishta, Agastya e altri venerabili santi..(torna al testo)
Un noto professore di astrologia di Bangalore, Sri Ganjur Narayana Shastri, ha rintracciato recentemente uno Shuka Nadi Grantha (un volume di foglie di palma scritto dal saggio Shuka) su Sri Sathya Sai Baba, intitolato "Saicharitamrita Grantham". Esso consiste in un manoscritto su centinaia di foglie di palma scritto in sanscrito e si pensa che risalga a 5.000 anni fa. Descrive con esattezza e con molti particolari l’albero genealogico di Sri Sathya Sai Baba e molti fatti relativi a Lui; dà interessanti particolari di tutto quello che ha compiuto nella vita presente ed anche dei grandi miracoli a venire". (....)
La Profezia dello Shuka Nadi riguardo Sai Baba, è trascritta nell’ottavo capitolo del libro "Sai Baba, la Divinità vivente" di Shakuntala Balu.