Se c'è bisogno di una persona perché si accenda e si sviluppi un fuoco;
se è necessario un macchinista per guidare un treno;
se esistono segnalazioni luminose che servono a disciplinare il traffico,
non dovrebbe esserci una Persona che ha creato questo mondo?
Le religioni sono per l'uomo
Incarnazioni del Divino Amore,
in questo mondo meraviglioso esiste un Creatore, che dà origine ad un mucchio di cose sorprendenti e a persone, a cose animate ed inanimate: Egli è Onnisciente, Onnipotente, pervade tutto. Popoli differenti adorano un tale Dio in maniere differenti, salvandosi dal ciclo delle nascite.
I Musulmani Lo chiamano Allah.
I buoni Cristiani Lo chiamano Jehovah.
I Vishnuiti Lo chiamano Gulabjacha.
Gli Shivaiti Lo chiamano Shambhu.
Così, vari popoli adorano Dio,
e Dio conferisce loro lunga vita,
salute, prosperità c ricchezza.
Questo Dio è unico,
è l'Essenza Suprema (Paramatman).
Abbiate fede in questa verità:
c'è un solo Dio
chiamato con nomi diversi.
Ogni essere umano dovrebbe aver fiducia nella comunione reciproca di chi vive bene insieme, come pure nella devozione e nell’arrendersi a Dio. La fede di molti in questi tre sacri principi di estrema importanza, ha prodotto l'istituzione di differenti tipi di religioni. La religione non va considerata secondo mentalità ristretta. La religione è qualcosa che serve alla fioritura dell'uomo e alla scoperta del fine della vita; essa ispira nell'uomo umanità, senso d'unione con gli altri, portando a vivere una vita nella gioia e nella collaborazione e mirando allo scopo dell'esistenza.
È la religione che mostra il tipo di relazione che dovrebbe esserci tra Dio e l'uomo. È ancora la religione che mostra l'unità nella diversità. Le componenti più sacre della religione sono l'amore, il sacrificio, il servizio, la rettitudine (Dharma). È la religione che ispira nell'uomo sentimenti sacri e propositi sempre più nobili, inducendolo al servizio della società. È compito della religione indicare umanità, progresso, beatitudine e amicizia e far sì che tutti gli uomini vivano felici.
È molto triste constatare che la religione, pur essendo tanto sacra, sia dalla gente interpretata e praticata in modo ottuso. La religione è per tutta l'umanità un flusso sottile ed interiore.
Ogni religione è per l'unione
I fondatori di nuove religioni, sentendo il bisogno di spiegare a tutti gli uomini i valori arcani della religione, hanno stilato alcune regole e precetti. La religione del Buddha, il Buddhismo, spiega come la Verità e la Rettitudine siano le autentiche basi per far emergere la santità e la divinità della vita umana. Il Cristianesimo spiega che l'uomo dovrebbe credere nella sacralità e nella divinità dell'uomo, sviluppando in lui il sentimento di fratellanza, trattando ognuno come un fratello e una sorella. Gesù dichiarò: "Tutti sono una sola cosa; abbiate gli stessi sentimenti verso ognuno". Nell'Islam è stato affermato che, dal punto di vista dello Spirito (atman), tutti sono fratelli e che la preghiera è essenziale perché nella società ci siano fratellanza pace e prosperità. Manu ha spiegato che si deve sacrificare il proprio corpo per il bene collettivo; ma, in generale, si deve essere disposti a sacrificare anche un piccolo colpo di fortuna. Questo è quanto ha spiegato. Anche le Upanishad hanno dichiarato che l'unità è necessaria alla società, affermando che Dio ha migliaia di teste, migliaia di piedi e di mani, migliaia di occhi. Nella convinzione fondamentale dell'uomo, società e collettività sono prioritarie rispetto all'individuo. Non è possibile vivere isolati dal resto del mondo. Se l'uomo vuole vivere nel mondo felicemente e in prosperità, deve sviluppare sentimenti comunitari, un senso di unità. Anche i Veda hanno detto: "Viviamo insieme,cresciamo insieme, impariamo insieme e siamo felici insieme".
L'essenza di tutto ciò che le religioni hanno esposto è che, per il benessere della società, è necessario dare pace e prosperità alla società nel suo insieme. Alla base del benessere del mondo sta il benessere sociale. L'illuminazione e l'esperienza del Sé - la realizzazione - si può raggiungere solamente per mezzo della società. Oggi però, sfortunatamente ciò che troviamo nella società sono discordia, litigi, incomprensioni, sporcizia e sentimenti impuri.
Tutte le religioni non hanno insegnato altro che santità e divinità. Tutte le religioni hanno indicato all'uomo il sentiero della verità ed hanno anche insegnato che le virtù sono qualità indispensabili all'uomo. Che bisogno c'è di divergenze d'opinioni quando tutte le religioni insegnano la stessa cosa, quando identico è il fine dell'uomo, identica l'origine? Le strade sono diverse, ma la meta è una sola. Ecco la verità! Se l'uomo suscita inutili incomprensioni tra una religione e l'altra, lo fa solo per sua propria debolezza e cattiveria Quando c'è un acquazzone, l'acqua è pura prima che raggiunga il suolo. La pioggia cade allo stesso modo sui monti, sulle colline, nei fiumi e negli oceani, ma prende nomi diversi a seconda di dove cade. L'acqua in sé non cambia, anche quando viene chiamata con nomi e forme differenti.
Col sorgere di religioni, in dipendenza dai loro fondatori, dai loro punti di vista, dalle epoche e dalle circostanze in cui sorsero, furono fissate alcune norme morali e dei precetti. Questo non ci autorizza a sostenere che nella società ci siano alcuni che stanno più in alto ed altri più in basso. La religione non giustifica discriminazioni di questo genere. È dovere primario dell'uomo comprendere il sacro sentimento su cui si fondano tutte le religioni, praticandole per raggiungere la meta della vita.
La Verità ultima della religione
La Verità è un principio di capitale importanza. Tutte le religioni hanno predicato che nessuno dovrebbe mancare alla parola data. Bisogna sempre essere di parola. Una promessa è il soffio vitale di ogni essere umano: il mantenerla costituisce un vero patrimonio.
Manu, il codificatore dei principi fondamentali di tutte le religioni, ha affermato che Platone fu un eccellente discepolo di Socrate. Aristotele lo fu di Platone e Alessandro di Aristotele. Platone sosteneva che un governo dovrebbe basarsi su principi di moralità, rettitudine, pazienza e che dovrebbe provvedere alla prosperità e al progresso sociali. Egli spiegò che sono essenziali tre virtù: la Verità, la Bellezza e la Bontà.
Nei Veda queste tre qualità vengono descritte come Sathyam, Shivam e Sundaram. Le parole possono cambiare, ma il significato è uno solo. Credere in questa verità e sviluppare le qualità divine insite in ognuno è un'importante pratica spirituale (sadhana).
La tradizione e la cultura indù hanno Dio per fondamento e si possono comprendere sulla scorta delle sacre interpretazioni fornite dal teologo (pandit), uno studioso. Costui è fermamente convinto che non vi sia nulla al mondo che non sia Dio; è sua grande convinzione che esiste un unico Dio, inerente in tutto, dalla pietra al diamante, dall'erba al fiore, dalla formica all'elefante, dagli uccelli alle belve a tutti gli esseri viventi. Secondo la cultura indiana, l'amore non deve limitarsi entro i confini del genere umano, bensì deve estendersi ad ogni essere vivente e raggiungere tutti gli animali, gli uccelli, le bestie, insomma, tutto ciò che vive.
Le cause delle divisioni
Gli ignoranti, che sono all'oscuro di questa particolare verità, vedono negli Indù degli idolatri che offrono un culto alle pietre, agli alberi e persino al fango. Ma, agli occhi degli Indiani, tutto è ricolmo di Dio. Il significato intrinseco della Rivelazione Suprema è che Dio pervade ogni cosa ed è immanente in tutto ciò che esiste al mondo. Nessun'altra nazione ha saputo divulgare verità tanto sacre con tale ampiezza di vedute e di interpretazioni. Ciò rappresenta davvero un grande livello di giustizia sociale, non riscontrabile in altri paesi. Mentre tutte le religioni proclamano l'uguaglianza tra i popoli, gli egoisti che badano solo ai propri interessi, danno di questa verità versioni distorte, provocando discordie e incomprensioni tra una religione e l'altra.
Non è l'erudito che conosce le Scritture; né può dirsi tale chi sa fare disquisizioni su quanto esposto nei Veda e nelle varie Scritture. Una persona non è colta solo per aver studiato molti libri, come pure non va considerato istruito uno per il solo fatto che padroneggia molte lingue. Il vero studioso è colui che possiede equanimità. Ogni religione andrebbe considerata con sentimenti di parità. Nessuna religione va criticata o condannata e ci si dovrebbe invece rallegrare della beatitudine radicata in ognuna di esse. L'unità, che è amore, è il vero fondamento di tutte le religioni. Se sviluppassimo in noi amore, non ci sarebbe assolutamente più spazio per l'odio.
La gente crede erroneamente che la colpa di tutti i contrasti ed incomprensioni, nonché del genere di vita che conducete oggi, sia da attribuirsi alla religione. In verità, non dipende dalla religione. Alla base di quel tipo di incomprensioni c'è una mentalità egoista. Esistono molti esempi di popoli appartenenti alla medesima religione e tuttavia in lotta fra loro: ad esempio, Iraniani e Iracheni professano la stessa religione. In Occidente, il 75% della popolazione è cristiano. Anche la gente di Bharat, - gli Indiani - appartiene alla stessa religione, ma perché vive fra conflitti? Se si analizzano profondamente i motivi di discordia fra i popoli, la colpa non è della religione, bensì della mentalità egoista. In nome della religione usata come pretesto i popoli ingenerano incomprensioni tra fratelli.
Incarnazioni del Divino Amore, se volete davvero godere pace vera nel mondo, non odiate nessuna religione! Bisogna proclamare e predicare che la moralità è più importante di questa o quella religione. Sviluppate una mentalità buona, che è la vera base di una religione buona. Amore, equanimità e clemenza sono qualità indispensabili ad ogni essere umano. Solo chi le possiede può fregiarsí del titolo di uomo. Ogni essere umano comprenda questa verità di base e si comporti di conseguenza.
Quando i fondatori di una religione se ne vanno, i seguaci di quella stessa religione iniziano a fare dispute fra loro e, a causa dell'egoismo, incominciano a dare interpretazioni sbagliate. Col passare del tempo, a seconda di ciò che i seguaci hanno capito e interpretato, si vengono a formare numerose sette. E il risultato di egoismi e di errori di comprensione. Non è colpa del fondatore! Sacrificate i vostri egoismi ed interessi personali. Siate amorevoli, indulgenti, amichevoli ed imparziali. Soltanto allora potrete aspirare a servire la causa della pace tra le nazioni e nel mondo.
Un Natale per chi ha sete d'Amore
Il servizio è indispensabile. Nel servire il prossimo non debbono esistere regole di casta e di religione. Se siete davvero per il progresso sociale, rinunciate a tutte le discriminazioni, comprese quelle basate sulla casta. Solamente con un simile sacrificio si potranno gettare solide fondamenta per una vita sana. Anche i Veda hanno dichiarato che solo attraverso il sacrificio si può raggiungere l'immortalità. L'egoismo non vi darà mai l'immortalità. Sai, cioè Io ed i Miei messaggeri, dovranno assumersi il compito particolare di divulgare questo annuncio nella società.
Oggi, qui si sono riuniti popoli appartenenti a religioni, lingue e nazionalità diverse, ma l'unica cosa che unisce tutti è l'Amore. È l'Amore che li congiunge tutti e li raduna tutti insieme. La festa di Natale viene celebrata in diverse nazioni e in modi differenti, con molto fasto ed esteriorità, ma tutti voi dovete riconoscere una cosa: in nessun'altra parte del mondo si celebra il Natale come qui a Prashanti Nilayam. In nessun luogo si riesce a trovare tanta gente che appartiene a religioni diverse, parla lingue diverse, proviene da tradizioni diverse e si raduna per rivivere in questo santo giorno il ricordo di Dio. Questa tradizione dev'essere diffusa per tutto il mondo. In America, in Germania, in Giappone, in Italia e in numerose altre nazioni viene festeggiato il Natale, ma in che modo? Si fanno cene, si beve, si balla e si perde tempo in attività profane. Anche qui si beve, ma si beve Divino Amore. Fate che tutto il mondo si disseti a questo Amore.
Non dovrebbero esistere discriminazioni fra una religione e l'altra. Tutto quanto viene insegnato qui dovrà essere messo in pratica e insegnato ad altri. A che serve solo insegnare? Dovreste sperimentare, godere e diffondere questa gioia a dieci altre persone. Ciascuno sappia essere devoto e arrendersi. Senza devozione, una vita è sprecata. Non sarà forse uno spreco la vita di chi non mostra gratitudine al Creatore? È il Creatore che ha formato i cinque elementi, che ci forniscono tutti i comfort della vita. Non dovreste esser grati ad un tale Creatore? La riconoscenza è l'autentico soffio vitale dell'uomo ed ogni uomo dovrebbe esprimere gratitudine a Dio.
I fondatori delle religioni hanno sperimentato queste grandi verità e le hanno esposte a beneficio della comunità. Mettete in pratica in modo autentico i principi illustrati dai fondatori delle religioni. A che serve una semplice lettura della Bibbia o del Corano o della Bhagavad Gita o del Grantham? Bisogna mettere in pratica i principi esposti in questi nobili testi.
L'impegno della parola data
Socrate era solito riunire i giovani per esporre loro il metodo della discriminazione. Chi è al governo di una nazione o di un regno dovrebbe ricevere ossequio e obbedienza. Nessuna autorità gli sarebbe riconosciuta se non ricevesse deferenza e sottomissione; egli dovrebbe scegliere la verità come base della propria vita e saper dimostrare gratitudine a Dio.
Chi è al governo di una nazione non deve a causa del suo ego dimenticare Dio. Un simile governante andrà in rovina. E i governanti di quel tempo non amavano quegli insegnamenti. Il popolo inventò delle false accuse contro di lui per farlo condannare. Decisero che era reo di morte. Socrate aveva un cuore ed un'anima limpidi ed agiva sempre con cuore puro per il bene degli altri. Non aveva mai paura ed era un uomo retto. Prese atto che avrebbe dovuto rinunciare alla vita, affrontando la pena inflitta dai governanti con queste parole: "È meglio morire prendendo il veleno dalle mani dei discepoli". Negli ultimi istanti diede ai suoi discepoli una grande lezione di verità: "Figlioli cari, siate sempre grati al Signore per tutta la vita. Seguite il principio della Verità. Non mentite mai. Non morite da debitori". Grande fu l'esempio che diede. Prima di spirare, chiamò a sé un discepolo e gli disse: "Figliolo, ad una certa persona feci una volta una promessa che avrei mantenuta se fossi rimasto in vita. Ti prego, qua la mano, prendi questo e dallo a quella persona; altrimenti dovrò rinascere per saldare il mio debito". Questo esempio lasciò nella memoria dei discepoli una profonda impressione.
Si rinasce quando rimane qualcosa da restituire in questo mondo. L'ingratitudine produce rinascita. La parola data è come un seme: un giorno o l'altro germoglierà e porterà ad un'altra vita. Sforzatevi sempre di mantenere la promesse e santificate la vita.
Anche Hazrat Mohamed lo dimostrò a suo modo. Prima di lasciare la vita, si sforzò di ricordare se gli fossero rimaste delle promesse in sospeso, poiché in quel caso sarebbe dovuto rinascere. Una volta, viaggiando in groppa ad un cammello, era così assorto nel pensiero dei suoi discepoli, che aveva dimenticato di pagare le spese del trasporto. Prima di morire, si ricordò di quell'episodio e chiamò un discepolo: "Mio caro - gli disse - un certo giorno non ho pagato il conto del cammelliere. Prendi questi soldi, salda il debito per me e liberami da questo onere". Questo racconto si trova in quasi tutte le Scritture indiane come esempio dello "sdebitarsi".
Harishchandra, per mantenere la parola data, cedette regno, moglie, figlio e persino la vita.
"Che tutti siano uno"
Se consideraste con attenzione tutte le religioni, vi persuadereste del fatto che la verità, il sacrificio e l'unità sono valori essenziali per tutte. L'unità dei popoli è indispensabile: senza di essa, la vita è uno spreco e si diverrebbe dei traditori non solo nei confronti della nazione, ma anche di Dio. Non vivete una vita isolata ed egoista. Mettetevi insieme con altre dieci persone, vivete nella collaborazione e nella gioia. Imparate ad amare con altre dieci persone e con quel tipo di amore, sviluppate un rapporto reciproco in amicizia.
Questo è il principio che sta alla base del Cristianesimo ed anche dell'Islam. Tutte le religioni hanno sostenuto la necessità dell'unione. Guru Nanak riteneva che la preghiera individuale non fosse cosi efficace e produttiva come quella comunitaria e, perciò, fu l'ideatore del canto sacro (bhajan). Quando tutta la gente si riunisce per pregare insieme comunitariamente il Signore, Dio s'intenerisce e scende sulla terra. Quando ci sono tante persone, ve ne sarà almeno una che ha un cuore puro e la preghiera anche di un solo cuore puro scioglie il cuore di Dio.
Partecipate ai canti collettivi, come pure al servizio, all'adorazione e alle preghiere in comunità. Vivete in collaborazione: questa è la via più santa.
Eliminate l'odio dal vostro cuore; sviluppate amore. L'amore è la massima espressione di Dio. Solamente incarnando l'amore e per mezzo dell'amore è possibile raggiungere Dio. Tra le migliaia di nomi attribuiti a Dio, il più importante è quello di Sat-cit-ananda svarupa, "Personificazione dell'Essere-Coscienza-Beatitudine". In questo nome è racchiusa l'essenza di tutti gli altri. Sat si riferisce alla Verità; Cit alla Conoscenza del sacro. Laddove ci sono Verità e Conoscenza, fluisce spontaneamente la Beatitudine (Ananda). Dio, vera incarnazione della Conoscenza, può essere raggiunto solo mediante la Conoscenza. Dio Beato può essere raggiunto solo tramite la Beatitudine. Se volete raggiungere Dio, seguite il sentiero della Verità, viaggiate sul sentiero dell'Amore. Fondetevi nell'unità. Abbandonate ogni differenziazione. Ecco il messaggio odierno.
Incarnazioni del Divino Amore, da qualunque parte venga o in qualsiasi posto si trovi, distruggete le rivalità fra religioni. Non eliminate le religioni. Seguite la vostra, seguite le tradizioni della vostra religione, purché abbandoniate l'odio e le incomprensioni tra una religione e l'altra. Quando si elimina l'odio, nasce l'amore e, quando l'amore nasce nel vostro cuore, Dio vi appare dentro. Mere preghiere rivolte a Dio vocalmente, ma senza amore nel cuore, non vi porteranno mai a Dio.
Rendetevi conto della verità che l'Amore Mio e vostro è della stessa natura ed è Dio. È l'amore che vi ha riuniti tutti qui. È questo filo dell'amore che ci lega tutti insieme, che unisce tutti i popoli, li raduna tutti in preghiera, li amalgama tutti nel Signore e fonde ognuno nella Beatitudine. Ciascuno, dunque, sviluppi in sé l'amore.
(Prashanti Nilayam, 25 Dicembre 1990 - Natale del Signore Gesù)
Tratto da Mother Sai anno III n° 4 di luglio-agosto 1991