DISCORSO DIVINO

Il Tempo è Signore di tutti

27 marzo 1990

Incarnazioni dell'Amore!
Il Tempo è l'espressione di Dio. Per questo, uno dei nomi di Dio è Samvatsara, l"'Anno Solare". Il Tempo, infatti, è lo spirito essenziale di Dio, che viene anche chiamato Kalatmaka, lo "Spirito del Tempo". Dio viene invocato come protettore dei saggi, che orientano intelligenza e talenti verso Dio, non paghi di servirsene per il semplice vivere. Dio è conosciuto anche come il Signore degli Eoni, perché Egli crea e dissolve le ere cosmiche come il KritaYuga, il Dvapara-Yuga ed il kali-yuga. Egli non ne è solo il Creatore, ma anche Colui che estingue queste epoche.

Così ha meritato anche il nome di Yugadi-krit, "Colui che dà compimento alle ere". Poiché ha tutto in se Stesso e dà protezione a tutto, Dio viene anche chiamato Kalagarbha, "Grembo del Tempo". Si considera lo Yugadi come ilmomento d'inizio del nuovo anno; infatti è una delle forme di Dio.

Tutto il Cosmo è condizionato dal Tempo, è pervaso dal Tempo, è un prodotto del Tempo e dal Tempo viene distrutto. Nessuno è in grado di capire il potere del Tempo.

Gli Indiani, avendo riconosciuto fin dall'antichità la sacralità del Tempo, osservavano certi riti per propiziarlo.
Essi considerarono sempre ogni cosa non per la loro apparenza, ma piuttosto per la loro intima essenza spirituale e fondarono la loro vita su quel principio. Gli Indiani hanno tempre scartato ciò che è privo di valore spirituale, anche se esteriormente è bello.

Ciò che piace a Dio

La gente del mondo attribuisce valore ad oggetti, idee e persone di vario genere. Dio, però, non è attratto dalle apparenze esteriori, ma dà valore soltanto agli impulsi intimamente spirituali.

Ecco un semplice esempio.
Parvati era la donna più avvenente del mondo.
Consapevole della propria leggiadria, desiderò sposare il Signore in persona. Ma il Signore non soggiace alle attrattive esteriori. Così, Parvati, delusa dall'insuccesso, intraprese una penitenza severissima. Incurante del sole, della pioggia, del vento e delle intemperie, Parvati concentrò tutti i suoi pensieri sul Signore, logorandosi il corpo fra le austerità, che le sciuparono tutta la sua bellezza. Quando tutto il suo fascino era sparito, il Signore l'accolse come seconda metà del Suo corpo.

Qual è il significato profondo di questo episodio? La Natura è Parvati ed è piena di vanaglorie: la vanagloria della ricchezza, della forza, della bellezza, della conoscenza, delle virtù, del potere e della penitenza.
L'ego degli uomini si gonfia con questi vari tipi d'orgoglio ed è solo quando li avranno estirpati tutti che diverranno graditi a Dio. Quanto più prevale l'ego, tanto meno si sperimenta la forza dello Spirito. E se l'uomo non realizza questa forza, non può sperimentare la beatitudine del Divino.
Dal riconoscimento di questa verità gli Indiani hanno dedotto che solo per mezzo della rinuncia si può ottenere l'immortalità. A che cosa rinunciare?

* Agli affetti?
* Alla casa?
* Alla ricchezza?
* Ai possedimenti?

Se si potesse giungere a Dio con queste rinunce, sarebbe troppo facile la Realizzazione del se'. Non sono gli accessori esteriori che vanno sacrificati. La strada della liberazione è bloccata da tre barriere:

* La lussuria
* L'odio
* L'avidità.

Queste sono le prime tre cose cui si deve rinunciare: quando l'uomo ne è pieno, si impregna di follia. Quando un uomo è dominato da:

* Desideri lussuriosi, perde il senso del bene e del male
* L'avidità distrugge la devozione di un uomo
* L'odio pregiudica la saggezza.

Un uomo pieno d'ira e d'odio perde assolutamente ogni capacità di pensare ed ogni senso di discriminazione.
Questi tre ostacoli sono la distruzione delle pratiche spirituali, quali i sacri riti, la preghiera e la meditazione.
E laddove viene a mancare ogni pratica spirituale, l'uomo diventa una creatura capricciosa.

Armonia fra mente-parola-corpo

È proprio dell'uomo avere una saggezza più elevata, raggiungibile soltanto con la disciplina spirituale, il cui scopo è realizzare il Se', lo Spirito.
Che cos'è questo Spirito? È la risultante della combinazione fra mente, intelletto ed energia vitale: una triade chiamata Triputi, di cui l'uomo è l'incarnazione.

Viene anche detta complesso "mente-parola-corpo' " dove la parola rappresenta la vita. L'uomo dovrebbe cercare di santificare questi tre aspetti. La vera umanità consiste nell'armonizzare pensieri, parole ed azioni. Che valore ha la parola, quando non c'è accordo fra parola ed azione?

Ed è allo scopo di creare questa armonia tra pensieri, parole ed azioni che agli uomini si prescrivono le pratiche dell'attività, della preghiera e della meditazione. L'attività di un uomo ne rivela la natura, dice cioè se una persona è satvica, ragiasica o tamasica, come fa un termometro che rivela la temperatura corporea. Perciò, bisognerebbe dirigere ogni azione verso propositi satvici. La Bhagavad Gita ha detto di queste azioni che sono "prive di desiderio".
Solo quando si compiono azioni in questo spirito, il corpo adempie alle sue finalità. Ed è solo quando si sublimano il corpo e le azioni che la mente viene trasformata. L'azione giusta dà come risultato la purezza della mente.

L'uomo d'oggi non si rende conto di quanto sia sacra l'azione ed è invece tutto preso dall'inseguimento dei suoi desideri, spinto completamente da egoismo ed egocentrismo: sono i desideri che lo muovono, non gli ideali. È una vita ispirata a ideali l'obiettivo cui mirare ed una vita ideale è quella in cui c'è completa armonia e purezza in pensieri, parole ed opere.
L'uomo viene giudicato dalla natura stessa delle azioni che compie:
deve impegnarsi in azioni rette, se vuole far buon uso del tempo.

Chi ha tempo non aspetti tempo!

Incarnazioni dell'Amore! Ricordate che il tempo è fuggevole. Il tempo e le stagioni non aspettano nessuno. Il tempo non si mette a vostra disposizione; siete voi che dovrete sottomettervi ad esso, perché il tempo è il vostro padrone. Perciò, dovete sforzarvi di far buon uso del tempo. Molte volte vi ho detto come Dio rappresenti il Tempo nei suoi vari aspetti. Dio viene descritto come Samvatsara. Vatsara significa "uno che è impegnato in passatempi". Govatsara, riferito a Krishna, significa "Colui che passava il tempo con le mucche". Samvatsara significa "divertirsi con tutti".

Il tempo è a disposizione di tutti in egual misura, tanto per un miliardario quanto per un povero. Persino un imperatore è soggetto allo scorrere del tempo. Il Tempo è un testimone da cui nessuno può prescindere.

Su un palcoscenico ci sono molte luci. Una luce è diretta verso un attore che ricopre il ruolo di un re; un'altra luce è orientata verso un mendicante ed un'altra ancora viene proiettata su un uomo che sta leggendo il Ramayana.
Altre luci possono illuminare una scena di guerra.
Sebbene le luci vadano ad illuminare una varietà di scene, non vengono alterate dal comportamento degli attori: esse rendono semplicemente testimonianza all'azione che si svolge sulla scena, ma a loro non compete alcuna accusa su ciò che fanno gli attori. Solamente gli attori rimangono implicati in ciò che fanno.

Allo stesso modo, il Divino, in quanto è il Signore del Tempo, rimane solo come testimone di quanto si svolge sulla scena del mondo. Quand'anche le vostre azioni fossero empie, il Tempo ne resta incontaminato. Vostro dovere principale consiste nel fare un uso corretto del tempo. A questo scopo, non c'è bisogno di attendere l'inizio di un anno nuovo; ogni attimo è un'espressione del Tempo. Dai secondi ai minuti, dai minuti alle ore, dalle ore ai giorni e ai mesi, dai mesi all'anno: è l'incessante processo del Tempo. Un secondo è la base dell'anno; perciò, ogni secondo dovrebbe essere pieno di azioni ricche di significato.

Che significato ha una vita dove, dal risveglio mattutino sino alla sera quando si va a dormire, non ci si preoccupa d'altro che del ventre e non si pensa mai a Dio? Dove porterà un'attività così sfrenata? Vi avrà dato un solo momento di vera gioia? Solo dalla contemplazione di Dio può derivare una vita piena di significato.

La gente parla di servizio, ma chi state servendo? Quando fate servizio, in realtà servite voi stessi. Dovete compiere tutte le azioni in uno spirito di dedizione, per piacere a Dio.

Spirito e materia

Gli uomini stanno usando male tutta la loro conoscenza, la loro ricchezza, le energie ed i talenti per fini puramente materiali, sprecando la vita. È inevitabile condurre una vita materiale, ma nel far questo bisogna tener ben presente il fine spirituale. Il fine è spirituale; le azioni sono materiali e, quando esse sono dedicate a scopi spirituali, si santificano.

Purtroppo, oggi persino le pratiche spirituali sono contaminate da motivazioni materialistiche.
Se l'eredità spirituale dell'India è sopravvissuta sino ad oggi alle vicissitudini dei secoli è per la vita profondamente spirituale di re, saggi, uomini e donne dotti e pii dell'antichità.

Gli uomini dovrebbero comprendere la Divinità che è in essi, vivendo in sintonia con la loro vera natura. Se la loro vera natura viene dimenticata e il loro comportamento è lontano dall'essere umano, essi non sono più uomini.
Ad esempio, la dolcezza è la qualità fondamentale dello zucchero; se la perdesse, cesserebbe di essere zucchero e non sarebbe altro che una zolla di terra.

Allo stesso modo, un uomo può considerarsi tale se manifesta la sua umanità col mettere in pratica la purezza in pensieri, parole ed azioni. Senza questa purezza, l'uomo non sarebbe altro che una massa di creta mortale.

L'uomo si occupa di molte discipline, segue ogni tipo di studio e compie molte ricerche. A che serve tutto questo? Riempie la mente di un mucchio di informazioni, mentre nel suo comportamento o nella sua vita non avviene alcun cambiamento. I miglioramenti economici e le riforme politiche e sociali non hanno mai fine, ma intanto non ha luogo alcuna trasformazione mentale. La gente da anni sta ascoltando o leggendo i discorsi di Swami, ma quanto siete cambiati? A che vi serve studiare se non mettete in pratica nemmeno un pochino ciò che avete appreso?

Presagi infausti ma correggibili

Oggi ha inizio il nuovo anno Pramoda. Pramoda si riferisce a ciò che è ricolmo di gioia esuberante e comprende espressioni come Nityananda, sat-cit-ananda, Advaitananda e Brahmananda, le espressioni più alte di beatitudine. Il nome dell'anno dovrebbe colmarvi di gioia infinita. Ma, se considerate la congiunzione dei pianeti che si verifica all'inizio dell'anno, si preannuncia un periodo di conflitti. Ci saranno probabilmente molti conflitti senza un'evidente ragione. È probabile che anche i buoni finiscano per litigare.

Oltre a questi conflitti, potranno esserci dei pericoli a causa di incendi devastanti. Accanto a queste calamità, ci potranno essere anche degli eventi gioiosi. Quest'anno è un misto di avvenimenti buoni e cattivi. È la vita.

Incarnazioni del Divino Spirito!
Questo è un anno in cui tutti dovranno stare in guardia. Si dovrebbe fare attenzione ad ogni parola che si dice. Anche la più piccola imprudenza della lingua potrebbe avere serie conseguenze. Ogni azione dev'essere compiuta con la dovuta decisione. Potranno sorgere delle divergenze fra parenti e fra i membri di un medesimo nucleo familiare. Dappertutto potranno sorgere conflitti. In una situazione così infausta, la contemplazione di Dio è come uno scroscio di grazia.

Riponendo la vostra ferma fede in Dio, se voi portate avanti i vostri doveri, nessuna delle vostre azioni avrà effetti incresciosi.

Ricordatevi del Nome di Dio in ogni momento. In quest'Era di tenebre, il Nome di Dio è l'unico rifugio. Senza una stabile fede nel Nome del Signore, tutti gli altri studi e preghiere non hanno alcun valore. Meritatevi l'amore di Dio.
Impegnatevi sin dall'inizio di quest'anno infausto in buoni pensieri e buone azioni e dominate le forze del male mediante una fiducia piena in Dio.

Sai Baba

(Swami concluse il discorso con il canto: "Hari bhajana..")

(Brindavan, 27 Marzo 1990 Ricorrenza dello Yugadi o Capodanno indù)

Tratto da: Mother Sai n. 5/1990