Cari fratelli e sorelle,
il 25 gennaio 2004 Swami ha parlato agli insegnanti del complesso scolastico di Anantapur, che avevano seguito un corso di aggiornamento di tre giorni. Bhagavan ha gentilmente permesso loro di tenere la cerimonia di chiusura a Prashanti Nilayam, per cui sono arrivati tutti qui. All'improvviso mi è stato comandato di intervenire in veste di traduttore. I punti più importanti di cui
Baba ha parlato saranno certamente utili a tutti i devoti ed agli insegnanti in particolare. Desidero condividere ciò che Egli ha detto con tutti voi.
1) Un insegnante deve amare sia la sua professione che i suoi studenti, così sarà capace di trasmettere nel modo migliore ciò che ci si aspetta da lui. Se non c'è amore, egli non può soddisfare nessuno ed il suo lavoro sarà inutile. Le cose utili vengono trasmesse al meglio nello spirito dell'amore.
2) Gli insegnanti devono insegnare agli studenti lo spirito di unità. Tutti siamo Uno, non siamo divisi sul piano della religione, del colore o della nazionalità. Apparteniamo alla casta dell'umanità e non dovremmo mai accettare di essere divisi. Questo deve essere ben chiaro. Con l'oro si fa un anello, poi lo si fonde e se ne fanno due orecchini. La forma dei gioielli cambia, ma l'oro è lo stesso. Nello stesso modo noi possiamo essere differenti per nazionalità od altro
ma, fondamentalmente, apparteniamo alla razza umana ed alla società
umana. Questa unità deve essere insegnata agli studenti.
3) L'amor di patria deve venir instillato negli allievi che ci sono stati affidati, da qualunque parte essi provengano. Gli Americani imparino ad amare l'America, i Tedeschi amino la Germania. Dovremmo amare la nostra terra e la nostra cultura, dovremmo esser dediti al nostro Paese. È essenziale che gli insegnanti approfittino di ogni occasione per promuovere il patriottismo nelle menti degli studenti.
4) L'unità è veramente necessaria perché tutti gli insegnanti,gli studenti, i genitori, gli organizzatori, gli amministratori e tutte le altre sezioni hanno un solo scopo: la diffusione della conoscenza.
Noi seguiamo il procedere dei nostri bambini, la loro crescita ed il loro carattere. Deve esistere un fattore unificante. In nessuna circostanza dobbiamo essere divisi.
IO VI VOGLIO
Poi Bhagavan ha detto: "Io vi amo molto. Se fate il vostro dovere, sono pronto a darvi tutto ciò che volete, tutto! Io mi prendo cura della vostra salute, di voi e delle vostre famiglie. Swami vi sosterrà sempre, ricordate questo punto!" Questo ci dà convinzione e coraggio a reggerci sulle nostre gambe con l'aiuto di Dio, che quel giorno Bhagavan ci ha garantito.
Qualcuno ha chiesto: "Bhagavan, come stai ora?"
Egli ha risposto: "Non mi è successo niente. Sto bene, sto bene!"
Un altro ha domandato: "Quando riprenderai a camminare normalmente?"
Ed Egli: "Io cammino. Sto bene."
Ancora un altro: "Swami, noi Ti vogliamo!"
Baba: "Io voglio voi! Io voglio voi!"
Al momento di lasciare la stanza dei colloqui, Egli ha comunicato agli insegnanti un'altra cosa: "Sappiate per certo che Dio è in tutti nella forma di 'Io'." Quando io chiedo "chi sei?", voi rispondete "io sono il tal dei tali". Tutti diciamo 'io', questo 'io' è comune a tutti, questo 'io' è la Divinità in noi. Comprendiamo che questo 'Io' è comune a tutti e saremo uniti. Bhagavan ha detto anche: "Avete
pertecipato ad una conferenza sull'educazione ai Valori Umani:
pensate di attingere i valori in qualche posto? Dove sono i valori umani? Li state imparando? Ma siete degli esseri umani, vero? Quindi, siete nati con i valori umani. Un albero non acquisisce la caratteristica di albero né un animale apprende la natura di un animale. In egual modo un essere umano non ha bisogno di acquisire le caratteristiche umane, perché è nato con esse". Ciò che noi stiamo cercando di fare in questa conferenza dedicata agli insegnanti è
proprio 'rammentarci' questi valori umani che sono latenti in noi, che sono sempre stati in noi. Ecco tutto! Il lavoro dell'insegnante consiste nel portare alla luce questi valori che sono già presenti nei bambini. Bhagavan ha anche detto: "Questo è il compito per il quale Io sono venuto a ricordarvi il vostro valore, la vostra Divinità. Chiunque faccia questo lavoro avrà le Mie generose
benedizioni."
IL REGALO DI MATRIMONIO DI BHAGAVAN PER LA SORELLA DI UNO STUDENTE
Sono felice di dirvi che Bhagavan ha fatto, quel giorno, due importanti miracoli. Uscendo dalla stanza dei colloqui, ha chiamato un ragazzo ed ha preso la partecipazione della sorella. Il ragazzo ha detto: "Swami, questa è la partecipazione di mia sorella." Ed Egli:
"Va bene" e lo ha invitato ad andare a sedersi. Quegli è tornato al suo posto nella decima o quindicesima fila e, alla fine dell'Arathi, ha trovato, in un involto, il 'nodo sacro' o catena d'oro, 'Mangalasutra', che si dà alla sposa nel giorno del matrimonio. Il ragazzo me lo ha raccontato ed io sono rimasto elettrizzato. Ho
raccontato questo fatto a quanti più gruppi ho potuto perché - voi avete capito il mio temperamento - non sono contento finché non ho raccontato a tutti tutto quello che so. Si, per me è il piacere più grande! (Risate)
UN ALTRO PRODIGIO CON LA VIBHUTHI
Vi racconto l'altro miracolo: a circa quindici ore di automobile da qui, nel distretto di Khammam, c'è il piccolo villaggio di Chilukuru.
I nostri 'seva' (volontari) sono andati là ed hanno trovato un tempio dedicato ad Hanuman. Esso era cadente ed abbandonato, senza un sacerdote, senza funzione giornaliera...niente di niente. I 'seva' hanno pulito tutti i locali ed hanno lavato tutto per bene. Mentre erano lì, hanno esposto la foto di Baba e, da questa, ha cominciato a fluire la 'vibhuthi', senza pausa. La gentilezza di Bhagavan, che aveva accettato ed approvato il loro servizio ad Hanuman, li ha resi felici. Nel far questo, Swami stava affermando che Lui ed Hanuman sono Uno. Nel tempio sono stati cantati anche dei bhajan e, nella foto, la faccia di Baba si è tinta di un rosso vivo. Come la maggior parte di noi ha sicuramente visto, la faccia di Hanuman viene colorata di rosso (vermiglio), ed essi hanno potuto vedere la stessa cosa sulla faccia di Baba.
CONVERSAZIONI SPIRITUALI
Voglio portare alla vostra conoscenza anche una conversazione interessante che ho avuto con alcuni amici il 7 febbraio 2004. Sono stato molto contento di parlare con loro e l'ho riferito a Swami, che se ne è rallegrato. Egli ha ascoltato tutto e mi ha detto: "Impara da loro: sono molto migliori di te". Mi ha fatto piacere udire questo commento da Bhagavan, perché è piacevole venir indirizzati (Risate).
Swami dice sempre: "Coloro che si trovano sotto la lampada non possono vedere la luce, perché sono all'ombra del paralume. Il fiore di loto attrae le api da grande distanza eppure le rane ed i serpenti, che sono lì vicino, non ne conoscono il valore. Similmente, coloro che sono qui con Me non conoscono il Mio valore mentre gli stranieri, che vengono da molto lontano, conoscono il Mio valore più di tutti voi". Questo non è semplicemente un complimento agli
stranieri, è vero al cento per cento. Io sono stato all'estero e la gente che ho incontrato è la chiara dimostrazione di ciò che Baba dice. Come ho detto prima - e ripetere non mi pesa - non ci sono stranieri qui a Prasanthi Nilayam, non esiste un solo straniero. E' sbagliato dire: "Coloro che non vengono qui sono stranieri, coloro che non hanno visto Swami sono stranieri". Io non lo condivido: Egli è nostro Padre, siamo tutti suoi. Come si può dire che ci sono stranieri? Inoltre, il Sé in voi, lo Spirito, la Consapevolezza, insomma l'Atma in voi è lo stesso che si trova negli altri. Noi apparteniamo al Regno dello Spirito, al Regno dei Cieli. Come può esserci uno straniero nel Regno dei Cieli? Tutti siamo Uno. Questo è ciò che io credo sinceramente. A proposito di questo, è accaduta una
cosa divertente: durante la mia passeggiata serale, ho incrociato alcuni devoti di varia provenienza che mi hanno chiesto di trattenermi un po' con loro. Naturalmente ho accettato ed ho chiesto:
"Se non avete niente in contrario, vorrei farvi un paio di domande."
Essi hanno acconsentito volentieri. Sia chiaro che ho informato Swami di questo ed è per questo che posso condividerlo con voi. Sono certo che le domande che ho posto ai nostri amici e le risposte che essi mi hanno dato saranno molto utili a tutti.
IO NON HO NIENTE DA CHIEDERE
La prima devota viene dal Brasile, lavora come amministratrice in una scuola, si chiama Fatima e dirige alcune istituzioni scolastiche.
Mi ha dato delle splendide risposte e Swami ne è stato molto contento. Eccole qui di seguito. Anil: "E' la prima volta che viene?
Vorrebbe descrivermi la Sua esperienza?" Fatima: "Si, questa è la mia prima visita. La mia esperienza è che, quando ho il darshan di Baba, è come se Egli mi trasmettesse energia. Dopo il darshan sono entusiasta, piena di energia". Quando ho raccontato questo a Swami, Egli era felicissimo. Da questa risposta posso dedurre che anche noi dovremmo essere aperti a ricevere quell'energia, dovremmo essere sensibili ad essa, ricettivi, preparati ad accoglierla. Quella
signora, una grande devota, era molto sensibile ed aveva mente e cuore aperti a ricevere l'energia di Bhagavan. E' davvero fantastico.
Anil: "Se ne avesse l'occasione, quale desiderio porrebbe dinanzi a Swami?" (Sentite questa perché merita!) Fatima: "Parlando sinceramente, Sig. Anil Kumar, io non desidero niente (non credo ci sia uno su diecimila che direbbe questo), non ho niente da chiedere, non ho desideri. Non desidero neanche un' 'intervista'. No! Ciò che desidero è incrementare in me lo spirito di amore e dividerlo con tutti. Ecco cosa vorrei, nient'altro".Quando ho detto questo a Swami, Egli ha risposto: "Vedi? Quella gente non desidera niente. Voi siete
pieni di desideri, senza fine. Questo è il livello della loro devozione". (Risate) Anil: "Essendo la Sua prima visita, che cosa porterà con sé da Prashanti Nilayam?" Fatima: "Il dolce Nome del Signore, la Sua Forma meravigliosa, il Suo splendido insegnamento e vari libri di letteratura Sai. Ecco tutto, non voglio nient'altro".
Anil: "Tornata a casa, che cosa farà? È rimasta a Prashanti per un un bel po' di tempo e dice che Bhagavan ha avuto una grande influenza su di Lei: che cosa si propone di fare quando sarà tornata al Suo luogo di origine?" Fatima: "Sig. Kumar, non vedo l'ora di cominciare a meditare, voglio passare molto tempo in meditazione. Sono ben decisa a trasformarmi, perché ho capito che ho bisogno di purezza mentale e lavorerò su me stessa. Ho deciso di rivolgermi all'interno per ottenere l'esperienza della Consapevolezza o Atma". Questo è il livello di un devoto, credetemi. Sono rimasto veramente impressionato! So che ognuno di voi è così, questo è solo un esempio a caso. Anche voi siete grandi. (Risate) Anil: "Che cosa prova nell'incontrarmi qui ed ora? Questo è il blocco Nord 5 ed è sera, siamo seduti sotto un albero ed averLa incontrata per me è stato un
piacere. Qual è il suo stato d'animo? Fatima: "Sig. Anil Kumar, mi sento leggera, libera da pesi, non ho ansie o preoccupazioni. Vorrei sperimentare la stessa sensazione quando sarò a casa, spero di sentirmi anche là più leggera possibile ". Anil: "Quali sono le cose che ha visto qui e vuol attuare là?" Fatima: "Due cose ho imparato qui e veramente voglio mettere in pratica a casa mia: una è la fede in Swami, fede incrollabile, fede costante in Lui, e l'altra è l'amore. Voglio dividere queste due cose con i miei fratelli in tutto il Paese, voglio che ognuno comprenda che siamo tutti uniti dalla Divina Energia e che non dobbiamo mai essere divisi. L'energia Divina ci unisce; dobbiamo essere consci di questo fatto. Questa è la vera relazione: siamo tutti Uno, l'energia Divina ci unisce. Questo deve venir compreso e sperimentato da tutti." Anil: "Signora, tornando a
casa, quale sarà il primo importante cambiamento che potrà avvenire nel suo modo di vivere?" Fatima: "Io ho una domestica che fa un gran lavoro a pulire e cucinare. È una persona di carattere, fa tutto lei.
Dopo che sono arrivata da Swami, ho deciso di volerle bene, di essere comprensiva, paziente e tollerante, di darle la mia collaborazione.
La aiuterò più di quanto ho mai fatto e, a volte, la servirò. Lei ha servito me tante volte ed anch'io voglio servirla. Ecco che cosa farò immediatamente." Anil: "Si vede che qui ha imparato molto e ne siamo davvero contenti. Mi permetta di farle una domanda schietta: che cosa ha visto qui che sarà arduo applicare al suo ritorno? Di quello che ha imparato, che cosa sarà veramente difficile mettere in pratica?"
Fatima: "Liberarmi dell'ego; è il più arduo dei problemi da affrontare". Anil: " Come lo sa?" Fatima: "Ho avuto l'opportunità di servire nella mensa occidentale e, mentre stavo servendo, abbiamo saputo che l'auto di Swami stava venendo verso di noi. Io ho smesso di lavorare e sono uscita per poterLo vedere ed essere vista da Lui, ma Egli non si è rivolto verso di me, si è rivolto dall'altra parte come se io fossi una non entità. Per la prima volta ho capito che dovrei essere senza ego." Ella ha anche dichiarato che è l'ego che si interpone tra lei e Dio. Abbattere questo ego è un lavoro difficile. Anil: "Posso sbagliarmi, ma credo che il Suo paese sia pieno di persone mondane e materialistiche. Pensa che a Prashanti Nilayam ci sia un sovradosaggio di spiritualità? Come pensa di
bilanciarsi tra una dose massiccia di spiritualità qui ed un'overdose di materialismo là? Come troverà l'equilibrio?" Fatima: "Sig. Kumar, io non credo che il materialismo e la spiritualità siano in contrasto, che siano opposti. Essi sono complementari, vanno insieme, mano nella mano". Ella ha poi citato un esempio dalla sua vita: ha tre figlie, una posizione molto importante, di prestigio, e poi, essendo molto ricca, non ha idea di che cosa sia il servizio.
Disgraziatamente tempo fa ebbe un incidente d'auto e venne ricoverata per sei mesi nei quali tutti la servirono: le sue tre figlie si misero al suo servizio con tutta spontaneità ed affetto. "E' stata la prima volta in cui ho capito il valore del servizio. Tutti dovremmo servire, perché in futuro potremmo aver bisogno di essere serviti. E' qui che ho imparato il bisogno di servire, l'importanza del servizio, ed inoltre sono convinta che, se io servo, Bhagavan proteggerà la mia
famiglia. Se io Lo servo, il Signore si farà carico di tutto il resto per cui, se ci muoviamo nel mondo con Dio nel cuore, non troveremo niente di contraddittorio nel Suo mondo, non troveremo il materialismo e la spiritualità su rotte opposte. Essi non sono polarità opposte, no! Sono paralleli, corrono insieme".
IO LO VEDO NEL MIO CUORE
Ho poi parlato con una seconda persona: Jovan è un geologo e viene dalla Serbia. Ho riferito a Swami anche le risposte che mi ha dato lui. Anil: "Fratello, quante volte è venuto a trovare Bhagavan?"
Jovan: "Questa è la mia terza volta e vorrei visitare questo posto ancora ed ancora perché sono trascinato, attratto dal Suo Amore magnetico. Spero di poter tornare molte volte, con la Sua Grazia, e Lo prego di benedirmi con molte altre opportunità di essere qui in futuro". Anil: "Bene! Congratulazioni per aver fatto tre viaggi fino a qui. Lei è certamente un devoto scelto, molto fortunato, ma oso troppo se Le domando che cosa è accaduto alla fine di ogni visita? In
che modo Le ha giovato ogni viaggio?" Jovan: "La prima volta che ho guardato Bhagavan, ho visto in Lui mio Padre ed ho sentito che Egli mi aspettava da tanto tempo. Ho sentito che il mio sogno si era realizzato. In effetti, la prima volta che ho visto una foto di Bhagavan le lacrime avevano preso a scorrere sul mio viso. Non sapevo perché accadesse! Non ho potuto controllare questo fenomeno finchè non sono venuto a Prashanti Nilayam. Questa è stata la mia prima esperienza qui. Nel secondo viaggio ho avuto la fortuna di essere
ricevuto. Swami mi ha concesso un colloquio ed ho fatto "padnamaskar"
sette volte. (Quest'uomo le ha anche contate! Bene!) Sono stato molto felice di aver avuto quella gioia infinita. Come è possibile che io sperimenti tutto questo? Durante la mia seconda visita, ho visto Baba come mia Madre ed ho provato tutto l'amore, l'attenzione, la protezione, tutto. Alla fine del terzo viaggio, ho avuto la sensazione che nessuna ansietà, nessun guaio, niente mi affliggerà:
c'è Qualcuno su cui contare, con cui sentirmi legato, che si prenderà cura della mia vita. Alla fine della terza visita sono molto felice".
Anil: "Bene, benissimo! Come sperimenta Baba a casa Sua, in Serbia?"
Jovan: "Swami mi appare in sogno, di continuo, mi dà dei messaggi, mi guida, mi fa da guida in ogni necessità, risolve molti problemi della mia vita. Non ho parole per ringraziarLo di tutta la guida, di tutti i consigli che mi ha pietosamente dato. Egli mi ha detto una frase che risuona tutt'ora nelle mie orecchie: "Non è importante una vita lunga, è importante una vita Divina. Non conta quanto vivi.
Conta di più quanto spiritualmente vivi, quanto religiosamente vivi e come segui la tua 'sadhana' durante il corso della vita. Questo è più importante!' Da allora ho deciso di mettere in pratica il Suo insegnamento nelle parole e nei fatti". (Swami mi stava dicendo.
"Vedi come reagisce questa gente? Grazie alla loro devozione, hanno questi bellissimi sentimenti. Voi siete vuoti.") Anil: "Signore, se non avete niente in contrario, volete condividere con noi una delle vostre esperienze?" Jovan. "Una volta sono sceso a Francoforte per proseguire con un altro volo. Voi sapete che quello di Francoforte è un aeroporto molto grande, con moltissimi cancelli d'imbarco e un mucchio di voli in arrivo ed in partenza, come le mosche. Non ci
crederete ma il mio cancello di imbarco era il N° 108! Ne fui entusiasmato. Un'altra volta persi il volo e rimasi senza bagaglio per due giorni, per cui la Lufthansa mi pagò un rimborso in marchi tedeschi: erano di nuovo 108! Ero senza parole. In seguito sono andato a lavorare con un'altra azienda ed in questa ogni impiegato ha un numero: il mio è il 108! Non penso certo che si tratti di coincidenze, no! È tutto volere di Swami, è questo che credo." Anil:
"Signore, vuol dirmi quale è stato il suo primo cambiamento o trasformazione dopo che è arrivato qui?" Jovan: "Guardi Sig. Anil Kumar, il primo cambiamento è stato che i piccoli errori in me mi sono apparsi molto grandi, giganteschi, ed i grandi errori degli altri mi sono apparsi molto piccoli. Anch'io ho imparato a perdonare chiunque ed ho imparato che devo trasformare e rinnovare me stesso ogni volta che serve." Anil: "Lei ha l'aspetto felice ed io sono contento di vederla. Bene! Se non si riesce ad essere felici qui, dove altro lo si può essere? Impossibile! Questo è il luogo della gioia e sono molto contento che lei sia gioioso. Ho un'altra domanda a cui la prego di rispondere se Le aggrada: si sente mai frustrato o depresso?" Jovan: "Perché no? Sono anch'io un essere umano; ci sono stati vari momenti di depressione e frustrazione, ma c'è una cosa che mi causa particolare sofferenza: ogni anno io prendo molte risoluzioni, molte decisioni e non riesco mai a realizzarne neanche una. Sapesse come mi rattrista. A dispetto delle tante decisioni, non son capace di portarne a buon fine una sola. E' davvero penoso! Penso che sia un segno di debolezza mentale. Questa faccenda mi deprime e delude."
'IO VOGLIO UN CAMBIAMENTO DURATURO' (DUBRAVKA)
La terza persona che ho incontrato, un uomo di nome Dubravka, è croato ed è un uomo d'affari di vasta esperienza.
Anil: "Signore, non credo che Lei sia qui per la prima volta.
Guardandola, mi sembra un vecchio devoto...deve esser venuto tante volte. Le dispiace raccontarmi come ha conosciuto Swami?" Dubravka:
"Si! Questo è il mio secondo viaggio. Tutto per grazia di Swami e per la Sua Volontà. In Croazia, io partecipo attivamente nei Centri Sai e lì ho ascoltato molte cassette di Bhagavan, molti Suoi discorsi. Ho familiarità con la letteratura Sai ed ho visto numerosi video su di Lui. Quando li guardo, mi sembra di essere a Prashanti Nilayam e queste cose mi stupiscono veramente, hanno attratto molto la mia attenzione. Il servizio di Bhagavan all'umanità è inimmaginabile, al
di là di qualsiasi dimensione. Il Suo spirito di sacrificio mi ha attratto. Anil: "Signore, vuol descrivere una sua esperienza personale importante?" Dubravka: "Signor Anil Kumar, io non so Lei se mi crede o meno, ma ciò che le racconto accade davvero: al Centro in Croazia, subito dopo il primo bhajan, io vedo davanti a me Prashanti Nilayam e Baba che dà il darshan a tutti. Io vedo tutta Prashanti Nilayam alla fine del primo bhajan, come lei vede un film sullo
schermo. E' successa anche un'altra cosa: tornando dai bhajan, volevo andare a trovare un mio parente e, quando ho deciso di farlo, ho visto la forma di Swami davanti ai miei occhi. Il mattino dopo, mentre stavo per andarci, ho aperto la porta e questo mio parente era sulla soglia; non c'è stato bisogno che andassi, era venuto lui.
Tutte queste cose accadono per Grazia di Bhagavan. Io credo che sia il Suo Volere. Potrei raccontarle molte esperienze alle quali Lei potrebbe non credere e, in effetti, io stesso ne sono molto meravigliato e sorpreso. Le dirò un'altra cosa: la compagna della mia vita è musulmana, non crede in Bhagavan e non aveva mai pensato di venire in questo Paese ma, pian piano, è diventata una devota anche lei. Ha cominciato a desiderare di visitare questo posto e di avere
il darshan di Bhagavan. Questo è un miracolo di Sai!" Anil: "Cosa ha provato quando ha visto Bhagavan per la prima volta?" Dubravka: "In qualche modo ho provato intimità... e non solo questo: quando ho visto Swami ho sentito entrare l'Energia Cosmica nel mio corpo. Si, ora mi sento molto forte, sento che il mio intelletto si è svagliato, sento una esplosione di devozione ed anche un senso di distacco e discriminazione dentro di me. Tutto questo grazie alla compassione e misericordia di Bhagavan." Anil: "Come si manifesterà l'influenza che ha avuto qui a Prashanti Nilayam una volta tornato a casa?" Dubravka:
"Signor Anil Kumar, la può definire in qualsiasi modo; autoindagine, autogiudizio o ricerca di se stessi. Voglio verificare la mia vita, la voglio valutare, voglio procedere sulla via della investigazione di Me Stesso. Questo è ciò che io ho deciso di fare. Prego per diventare più gentile e più compassionevole, per mostrare interessamento per tutti. Da oggi voglio parlare più dolcemente e
sommessamente di quanto abbia mai fatto. Sto appunto valutando quale cambiamento possa essere portato dentro di me dopo essere stato qui.
Vorrei sforzarmi davvero per avanzare spitualmente, non per ottenere cose materiali. Vedo in molti devoti un cambiamento temporaneo, momentaneo, emotivo. Io non voglio niente di simile, voglio un cambiamento definitivo, permanente, in modo da essere un'anima evoluta. Il mio attuale problema è: come liberarmi da questi legami?
Come ottenere la liberazione? Come modellare la mia vita in accordo con queste aspirazioni?" Anil: "Ciò che ognuno di voi ha detto è vero. Tutto va secondo la volontà di Bhagavan. Eppure noi abbiamo i nostri progetti, le nostre idee. Non credete che dovremmo metterci anche il nostro impegno? Non vi sembra? Noi chiediamo la Sua Grazia per il nostro sforzo. Un'ultima domanda: "Quando vorrebbe tornare a Prashanti Nilayam?" Dubravka: "Mr. Anil Kumar, questo pensiero non sorge affatto nella mia mente. Perché? Io sperimento Swami a casa mia, nel mio Paese, nel mio cuore, e quindi non penso ad un prossimo
viaggio. Io sento dovunque le vibrazioni Divine più potenti delle onde elettromagnetiche...tutti noi le sentiamo. Per dire la verità, noi sperimentiamo la vicinanza più là che qui. Non posso misurare l'Energia Divina che riceviamo da Swami. Tutte le nostre esperienze ed i miracoli nel nostro Paese rinforzano la nostra fede giorno per giorno. La nostra fede è più forte che mai. Mi dica per favore un posto in cui Swami non sia presente! Swami è dovunque, che si tratti
della Croazia o della Malesia. Egli è dovunque! Nel momento stesso in cui io comincio a cantare la Sua Gloria, Lo sento immediatamente.
Che cosa voglio di più?"
'EGLI E' GIA' DENTRO DI ME' (FEVERIN)
Poi ho incontrato la quarta persona, un uomo di nome Feverin che viene dalla Slovenia. È un giovane molto riservato: mentre tutti gli altri ridevano, giocavano e si divertivano, egli invece era rimasto molto serio, molto riflessivo, meditativo e contemplativo. Oh! Ho pensato che non gradisse che gli venissero rivolte delle domande e, quando mi sono rivolto a lui, mi ha risposto: "Signore, non desidero parlare molto. Per favore, non mi faccia troppe domande. Io desidero imparare dai devoti che sono qui e da questo posto, e questo è tutto.
Il mio solo esercizio spirituale consiste nel ricapitolare e ricordare sempre di nuovo i momenti felici della mia permanenza qui.
Ecco tutto". Io gli ho detto: "Bene! Le farò solo poche domande, stia tranquillo! Quello che ha detto è proprio giusto: Lei ha detto che non desidera parlare molto. Swami infatti ci chiede di lavorare di più e parlare meno. Egli lo apprezza veramente. Lei sta davvero seguendo il Suo insegnamento, lo capisco. In effetti, nel guardarLa sento che lei mette in pratica l'insegnamento di Swami più di tutti noi messi insieme, e ne sono molto felice ma, per pura curiosità, vorrei brevemente conoscere le sue esperienze spirituali, se non le dispiace." Feverin: "Sono venuto qui ogni anno per gli ultimi dieci anni. (Era un uomo molto giovane!) In Slovenia vidi una videocassetta di Bhagavan di molti anni addietro in cui Egli faceva Abhisheka, cioè cospargeva di 'vibhuti' l'idolo di Shirdi. Vidi anche che Swami materializzava il 'kumkum', o colore vermiglio, e la curcuma, e li spargeva sull'idolo di Shirdi. Questo attrasse la mia attenzione e mi portò da Bhagavan per la prima volta. Allora sviluppai interesse per la spiritualità, volli conoscere le verità dello spirito. Ho letto pressoché tuttti i Suoi libri, ho recepito il Suo Messaggio e partecipo attivamente alle attività del Centro. Ho bisogno di
visitare Prashanti Nilayam tutti gli anni e l'ho fatto molto religiosamente per i dieci anni passati." Visto che aveva detto di conoscere la letteratura di Baba e di essere venuto qui per dieci anni di seguito, mi sono reso conto che si trovava ad un livello differente. Allora gli ho voluto porre un'altra domanda: "Mi vuol
raccontare come Swami è entrato nella sua vita?" Sentite la risposta.. l' ha sparata come una schioppettata ed io, dopo averla udita, non non sono stato capace di aprir bocca. Feverin: "Signor Kumar, lei mi chiede come Swami sia entrato nella mia vita! No! Swami era già in me. Perché mi chiede quando Swami è entrato nella mia vita? Egli è già lì! (Sentire quella risposta da lui è stato come una scossa elettrica. Tanto di cappello al suo intelletto! Che Baba lo benedica!) Se Swami è all'interno ed all'esterno, se Swami è ovunque, la Sua domanda è fuori questione proprio perché Egli è dappertutto. C'era la guerra e noi avevamo dovuto trasferire la nostra famiglia.
Swami ci ha protetti tutti. Noi Gli siamo molto grati, Gli siamo grandemente debitori. Se oggi siamo sani e salvi è in forza della Sua Grazia, perché durante la guerra dovemmo scappare dalle nostre case.
In quei momenti impegnativi, di prova, Swami venne in nostro soccorso. Io sento personalmente che Egli mi guida, mi guida ogni giorno." Anil: "Giovanotto, lei ha detto all'inizio di non essere pronto a rispondere a molte domande, per cui questa è l'ultima. Mi risponda, per favore: quali sono i suoi progetti futuri?" Feverin:
"Voglio sperimentare e mettere in pratica tutto quello che ho letto per essere più vicino e stretto a Bhagavan. Che cos'è che mi avvicina a Lui? Che cosa me Lo fa sentire? Ciò che ora mi interessa sempre di più è sviluppare la Coscienza di Sai, la Consapevolezza di Sai. In effetti il darshan di Sai è molto proficuo. Noi pensiamo di aver avuto una semplice 'visione', o darshan, ma non ci rendiamo conto della reale profondità e del significato che racchiude. Io credo che noi non ne approfittiamo come potremmo a causa dei nostri stessi errori e carenze. Per giovarne al cento per cento dovremmo essere puri. Nella nostra testa abbiamo l'attaccamento, la possessività, l'odio e l'invidia: per questo non ne traiamo un totale beneficio.
Questa è la mia opinione. Il nostro primo esercizio spirituale, o sadhana, consiste nel liberarci di questi difetti. Io ho cominciato a lavorarci." Vorrei concludere con una nota: molte persone mi hanno intervistato fino ad oggi - giornalisti, gente della radio e della TV - ma io non ho mai intervistato nessuno. Come potrei incontrare gente della Croazia, della Bosnia, della Slovenia e della Serbia che siano così gentili da rispondere alla mie domande? Io credo sinceramente che siano il Volere e la Grazia di Bhagavan a renderlo possibile. In
conseguenza di tutto ciò che ho udito, sono giunto ad alcune conclusioni: la prima è che pensare che io sia un grande devoto è solo un'illusione, un grosso errore! Inoltre, ascoltare le esperienze degli altri è come una grande epica, come il Bhagavatha, che è pieno di storie di devoti. Quando mi confidate le vostre esperienze, io ho il privilegio di udire le storie di Dio, o Bhagavatham. Questa è la mia conclusione. Parikshith, in quell'epica, raggiunge la liberazione
ascoltando le esperienze dei devoti dal saggio Suka. Io capisco che la vita è un lungo e continuo viaggio, un viaggio eterno, e che noi dobbiamo procedere sempre. Sono completamente convinto che Swami può comunicare il Suo messaggio attraverso chiunque. Chiunque io incontri può avere per me un messaggio che è frutto dell'ispirazione e della Sua volontà, per cui è meglio scartare immediatamente l'idea che io abbia raggiunto quacosa. Dobbiamo sforzarci di rimuovere tutti gli ostacoli lungo il nostro percorso, lungo il nostro sentiero spirituale. Non dobbiamo pensare di essere superiori a qualcuno, o di
avere maggiore conoscenza, neanche nei nostri sogni. Questo ego è il nostro maggior nemico. Queste sono le lezioni che ho appreso parlando con questi fratelli e sorelle in Sai.
IL DISCORSO ALL' UNIVERSITÀ KRISHNADEVERAYA DI ANANTAPUR
Il 23 Febbraio 2004 sono andato ad Anantapur e Bhagavan mi ha chiesto di rivolgermi ai giovani che studiano all'Università. Ho parlato per circa un'ora e mezza, come richiesto da Bhagavan. E' naturale che, se portate la bandiera di Baba, siete un oratore di successo, un cantante che piace, ed avrete un buon pubblico, perché Swami si prenderà cura di tutto. Il Discorso è stato molto gradito e voglio condividere con voi le domande che mi sono state fatte. Al mio
ritorno da Anantapur, Swami ha detto "Ti hanno posto queste domande?"
e mi ha snocciolato tutte le domande che mi avevano fatto! Poi ha detto: "Quali risposte hai dato?" Io ho detto: "Swami, Tu sai sia le domande che le risposte che ho dato." (Risate) Ed Egli: "Come lo sai?" (Risate) "Swami, io conosco le risposte in base ai Tuoi discorsi. Ho anche esaminato la Tua letteratura, sicuro di trovare lì ulteriori risposte. Tu hai trattato tutto lo scibile esistente. Di cosa dovremmo aver bisogno?" Egli mi ha pizzicato una guancia dicendo: "Bene, bene!"
EGLI HA LA CHIAVE
Alla fine dell'incontro è venuto da me il Vicerettore dell'Istituto e ha detto: "Sig. Anil Kumar, per la prima volta, nei ventitré anni di esistenza di questa università, gli studenti si sono comportati molto bene, molto disciplinatamente. Essi non ascoltano mai i discorsi pacificamente: battono insieme delle pietre, interrompono, pronunciano slogan, parlano a voce alta ed ignorano la disciplina.
Per la prima volta sono soddisfatto del silenzio nell'auditorium!"
Allora io ho detto: " Posso dirLe il segreto? Abbiamo tenuto sul palco la foto di Bhagavan alta sei piedi ed ha pensato Lui a farli stare zitti! (Risate) Tutto è stato tenuto sotto controllo, ecco tutto. Domani saranno di nuovo normali." E lui: "Signore, se la Sua foto tiene sotto controllo tutto il pubblico, figuriamoci se fosse qui fisicamente! Quale sarebbe il Suo impatto sui giovani di questo posto?" Io ho riferito questo a Swami. Egli era molto molto contento ed ha detto: "Anil Kumar, gli studenti si sono comportati bene? Hanno ascoltato il tuo discorso con rapita attenzione?" "Swami, tutti hanno ascoltato il mio discorso con totale attenzione grazie al Presidente dell'incontro:" "Presidente? Quale Presidente? Era il Vicerettore?"
"No! No! No! Il Presidente di questo universo, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, ha presieduto l'incontro!" "Oh, Anil Kumar, questa è una buona risposta". (Risate) "Swami, secondo me Tu hai chiuso a lucchetto le labbra e le bocche di tutti ed hai tenuto la chiave qui a Prashanti Nilayam, così nessuno ha potuto proferir parola." "Oh! Ti sei divertito!" (Risate)
"Sì, Swami! Ho sentito la Tua presenza."
Egli era molto contento.
DOMANDE
Ora voglio condividere con voi le domande che mi sono state poste.
Domande e risposte sono state portate a conoscenza di Baba. Egli stesso ha approvato le mie risposte, per cui sono sicuro che anche voi le apprezzerete e ne trarrete beneficio. Queste domande vengono da ragazzi, da laureati della scuola di specializzazione e da studiosi e ricercatori. Alcuni studiano Scienze Informatiche, alcuni sono studenti di Amministrazione Aziendale. Vi prego di notare che, per la maggior parte, erano non-devoti che si trovavano per la prima volta ad ascoltare discorsi di questo genere. Uno ha chiesto: Qual è
il tema del suo discorso? Ho risposto "Il tema del mio discorso è :
'Dall'Università all'Universalità'. Naturalmente, Anil Kumar è noto per i suoi discorsi. Parleremo più tardi di ciò che ho detto là. Sarà interessante anche per voi.
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ
D.: Signor Anil Kumar, noi la vediamo felice. Ci dica come si fa ad essere felici come lei.
R.: Giovanotto, capisco. Invece di chiedere a me come fare ad essere felici, la prego di chiedere a se stesso 'Perché non sono felice?'
... ma non tema, non le darò una risposta evasiva, no! Per essere felici:
Uno: dobbiamo smettere di paragonarci agli altri.
Due: dobbiamo smettere di competere con gli altri.
Tre: non dobbiamo essere egoisti.
Quattro: non dobbiamo essere gelosi degli altri.
Cinque: dobbiamo trovare il tempo per ridere ogni giorno.
Sei: dobbiamo trovare il tempo per fer felici gli altri.
Sette: dobbiamo essere pronti ad accettare, in qualsiasi momento, qualunque cosa ci accada, anche se non è in accordo con le nostre scelte e perferenze. Cerchiamo di avere il carattere per considerare ogni cosa come dono di Dio. Sviluppiamo la consapevolezza di questo stato di non-scelta. Questo ci renderà felici. Dato che questo si applica a tutti, questa risposta ha provocato un caloroso applauso.
CONTROLLARE LA RABBIA
La seconda domanda è venuta da un un uomo grande e grosso.
D.: Sig. Anil Kumar, in me c'è della rabbia, sono arrabbiato con tutti e facilmente perdo il controllo. Sono un uomo sempre arrabbiato. Mi dica, per favore, come non essere arrabbiato. Anil: Le risposte vengono tutte dal nostro Bhagavan. Il primo punto: quando lei è arrabbiato si ponga davanti allo specchio e vedrà come è brutto. (Risate) Il secondo: beva un bicchiere di acqua fredda; questo la pacificherà. Il terzo: esca di casa, si muova liberamente all'aperto e la rabbia scomparirà. Quarto: scopra la radice della sua
rabbia. Qual è causa? La radice è l'ego. Lei vuole che tutti la seguano, che tutti la ascoltino. Lei pensa di essere nel giusto mentre tutti gli altri sbagliano, sente se stesso superiore e gli altri inferiori. Questo è l'ego. Una volta preso coscienza di questo, comprenderà che a volte può sbagliare. Quando comprendiamo che anche gli altri possono essere nel giusto, che gli altri sono come noi, rispettabili come noi, non c'è più spazio per l'ego. Lei non sarà più
arrabbiato con nessuno. Cercando di comprendere l'altra persona, mettendosi nei suoi panni, ne comprenderà il punto di vista. Il miglior modo di perdere la rabbia è quello di pensare dal punto di vista dell'altro, non dal proprio." Ciò che ho detto è stato molto apprezzato.
COME GESTIRE LA CRITICA
D.: Signore, molta gente mi critica, molti si burlano di me e questo mi disgusta. Io sono un devoto di Sai ed essi mi deridono chiedendo come si faccia ad essere devoti di Sai in questa era moderna. Quando mi infastidiscono perdo il mio equilibrio. Come faccio a gestire questa situazione? Anil: Giovanotto, questo è facile! Punto uno: che cosa ha detto Baba? "Se, quando ricevete una raccomandata, la rifiutate, essa torna al mittente. Similmente, quando qualcuno vi critica, se voi non date ascolto, se non vi lasciate toccare, la
critica torna a chi è critico con voi." Punto due: se quel tale vi critica ad alta voce, le sue parole andranno al vento; se vi critica silenziosamente, si rivolge a se stesso. Non vi preoccupate! Punto tre: Se la critica è vera correggetevi, trasformatevi, e, se la critica è falsa, disinteressatevene. Baba ha detto: "Io non mi irrito se qualcuno dice che sono calvo perché Io non sono calvo. Se qualcuno dice che Baba ha un mucchio di capelli o un'aureola di capelli, Io
non sono offeso perché ho molti capelli! Se ciò che viene detto non è in voi, non avete di che essere disturbati. Se ciò che viene detto è in voi, anche in quel caso non avete bisogno di esserne disturbati."
Questo è ciò che ha detto Baba.
VERA MEDITAZIONE
D.: Che cos'è la meditazione? Come si fa?
Punto uno: mangiare, scrivere, camminare, parlare, leggere, tutto è meditazione, secondo ciò che Bhagavan Sri Sathya Sai Baba dice. Punto due: la prova effettiva, la vera indicazione, il successo di una meditazione genuina, il risultato della meditazione, è arrivare allo stato di assenza di pensieri. Mettere a tacere la mente è il risultato di ogni meditazione.
Punto tre:questa meditazione deve essere affrontata in tre tempi. Il primo passo è la concentrazione, il secondo la contemplazione ed il terzo è la meditazione. Supponete di volere una rosa. Che cosa fate?
Andate in giardino. Lì ci sono molte piante: gelsomini, crisantemi, dalie etc. Visto che volete una rosa, che cosa fate? Andate diretti alla pianta di rose, ignorando tutte le altre. Questa è concentrazione, chiaro? Quando ci siete davanti, che cosa fate?
Tagliate il fiore evitando le foglie, i rami e le spine. Questa è contemplazione. Poi tenete il fiore e ne godete il profumo e la bellezza, e vi perdete in esso. Nel guardare il fiore dimenticate voi stessi. Questa è meditazione.Noi pensiamo che la concentrazione sia meditazione. Errato! Pensiamo che la contemplazione sia meditazione.
No! La meditazione è dimenticare se stessi.
LE ESPERIENZE SONO PERSONALI
D.: Molti mi interrogano sulle mie esperienze. Che cosa devo fare?
Anil: Perché condividete le vostre esperienze con chiunque? Io non sono qui per condividere le mie esperienze con chiunque. No! Se non siete davvero interessati, se non volete conoscere con spirito positivo, perché dovrei raccontarvi le mie esperienze? Non sono tenuto a condividere le mie esperienze con persone critiche, che mi contestano o dubitano di me, in quanto esse danneggiano la mia vita.
Questo indebolirebbe la mia fede, mi renderebbe spiritualmente debole. Noi non siamo qui per condividere le nostre esperienze con il primo che passa, no! Il vostro errore è di raccontarle a chiunque vi interroghi. Swami vi manderà una persona sincera che ha bisogno del vostro sostegno, del vostro consiglio, che necessita delle vostre esperienze personali in modo da esserne arricchita. Perché condividete le vostre esperienze? Ve lo siete chiesto? È per farvi pubblicità? È un tranello dell'ego? E' per il nome e la fama? Perché lo fate? Le esperienze sono personali, mentre i messaggi sono universali. Conividete il Messaggio con chiunque, si tratti di devoti o non devoti, perché il messaggio è universale, ma condividete le esperienze personali solo con un altro devoto.
CORREGGETE VOI STESSI E TUTTO IL MONDO SARÀ CORRETTO
D. da un giovane studioso ricercatore: Signore, moltissimi muoiono nel Kashmir, l'Afganistan è distrutto, tutto l'Irak è bombardato, c'è una continua guerra tra la Palestina ed Israele. Che cosa fa Baba?
Perché non dice niente?
Anil: Baba vuole che innanzitutto correggiate voi stessi.Voi non siete in pace con voi stessi, come vi aspettate che vi sia pace intorno a voi? Non state bene con voi stessi, come potrete trovare felicità in qualche posto? Un esempio: un padre portò una carta dell'India a suo figlio, il quale cominciò a giocarci e,
sfortunatamente, la ridusse a brandelli. Il genitore ne fu molto turbato e lo rimproverò come non mai. Dopo un po' di tempo il ragazzo gli presentò la mappa ricomposta. Egli ne fu sorpreso e gli chiese come avesse fatto. "Padre, sull'altra faccia della mappa c'è la foto di un uomo. Io ho messo la testa al suo posto, poi ho messo a posto i due pezzi delle mani ed il quarto e quinto pezzo delle gambe.
Componendo l'uomo, la carta è stata correttamente ripristinata." Se correggete voi stessi tutto il mondo sarà corretto. Non occupatevi dell'Irak e dell'Afganistan, occupatevi prima di voi stessi.
TUTTO IL LAVORO È LAVORO DI SWAMI
D.: Come posso pensare continuamente a Dio mentre sono impegnato nella ricerca?
Anil : Baba ha detto "Perché considerate di essere separati da Dio?
Perché considerate che la ricerca sia il vostro lavoro, che gli affari siano il vostro lavoro, che l'insegnare sia il vostro lavoro?
Non c'è un vostro personale lavoro: tutto è lavoro di Dio. Se cominciate la giornata con una preghiera, tutto è lavoro di Dio!" Che cosa stiamo facendo ora? Questo è lavoro di Dio. I nostri fratelli stanno registrando, voi state ascoltando ed io sto parlando: questo è il lavoro di Dio. Noi non stiamo guadagnando niente da tutto questo e non lo facciamo per la fama o per il nome. Noi vogliamo condividere l'argomento della devozione con il mondo dei devoti in modo che essi siano felici. Questo è il nostro compito, questo è il lavoro di Swami e non un nostro lavoro personale. Quando fate il lavoro nel nome di Swami, quello diventa lavoro di Dio. Il lavoro personale non esiste
quando si sta lavorando per Dio.
IL RIMEDIO PER I PENSIERI NEGATIVI
D.: Signore, io ho moltissimi pensieri negativi. Qual è il rimedio?
Anil: Quando sapete che i vostri pensieri sono negativi, sta a voi renderli positivi. Voi siete a vostro agio con i pensieri negativi per cui essi sono potuti venire di continuo per tutti questi anni ma, se comprendete che sono pericolosi, essi non verranno più. Se ciò che stringete non è una fune, se sapete che è un serpente, lo lasciate immediatamente e non ci giocate, non è così? Allo stesso modo, una volta che siete coscienti che i pensieri negativi sono pericolosi,
non li nutrite più. Come abbandoniamo i pensieri negativi?
Sviluppando pensieri positivi. In questo modo i pensieri negativi possono essere abbandonati, perché Dio è positivo. Solo una mente positiva può sperimentare Dio, mai una mente negativa. Se, mentre mi fotografate, io vi volto le spalle, potete registrare la mia immagine? Impossibile! Affinché voi possiate farmi una foto una foto, devo voltarmi verso la lente. Così anche voi dovete voltarvi verso la lente di Dio, che è una mente positiva.
PENSATE A DIO PER RIMUOVERE L'EGO
D.: Come si elimina l'ego?
Anil: Dite 'Ego, vattene!'Quando avrete detto questo potrete abbandonare l'ego pensando a Dio. Dio è più grande di voi, è più potente, è immenso, onnisciente, onnipotente. Di fronte a Lui, noi non siamo niente, per cui se pensate a Dio siete umili mentre se pensate a voi stessi siete egoisti. Quando si cammina verso il sole, l'ombra è dietro di noi mentre quando ci se ne allontana l'ombra ci sta davanti. Quindi camminate verso il sole, verso Dio, e non ci sarà
nessun ego. Se camminate in direzione opposta al sole, in direzione opposta a Dio, sarete guidati dalla vostra stessa ombra, l'ego.
COME SI DIVENTA BABA
Questa domanda è stata fatta da un ragazzo malizioso.
D.: Lei dice che tutti sono Dio e che Baba è Dio. Mi dica come come faccio a diventare Baba ora! Io voglio essere Baba!
Anil: Perché dici 'come faccio a diventare'? Tu sei già Baba ma non ne sei cosciente. Come esserne cosciente?
Un semplice esempio: Tu sei uno specializzando, uno studente universitario. Baba dà l'istruzione gratuita a Prashanti Nilayam e tu dai lezioni gratuite, ripetizioni gratuite, ai bambini dei villaggi vicini. Tu sei un Baba in miniatura. Egli fornisce cure mediche gratuite. Tu organizzi qui dei campi medici portando medici e pazienti ed aiutandoli. Tu sei un mini-Baba. Baba ama tutti. Tu
cominci ad amare ogni persona. Tu sei Baba. Baba si sacrifica. A modo tuo, quando impari a sacrificarti, tu sei Baba. Se coltivi le qualità Divine, tu sei Dio. Se sei mondano, del mondo, non puoi sapere di essere Dio. Quindi, coltiva le qualità di Baba e sarai Baba. Tu non 'diventerai Baba', tu 'sei già' Baba.
VIVIAMO SAI
D.: Come avere influenza sugli altri?
Anil: Non c'è bisogno di influenzare nessuno. Tu non puoi influenzare nessuno perché influenzare è un gioco politico, è materia di affari.
Asteniamoci dall'influenzare chiunque. Se, al limite, volete influenzare qualcuno, dovete essere di esempio. Se, nonostante tutti i problemi, siete ancora sorridenti e mantenete uno stato mentale equilibrato, la gente è influenzata dal vostro esempio e non dalle vostre parole. Come, allora, influenzare gli altri? Siate il miglior esempio possibile, non predicate i principi di Sai, viveteli. Viviamo
Sai, non parliamo di Lui.
IL VOSTRO CUORE E' PRASHANTI NILAYAM
D.: Signore, è possibile che tutti noi andiamo a Prashanti Nilayam e che ci restiamo? Noi siamo qui all'università. È previsto che tutti noi veniamo là?
Anil: Signori, Prashanti Nilayam non è là, è nel vostro cuore. Un cuore in pace, un cuore pieno di gioia, di amore e compassione è Prashanti Nilayam. Non si tratta di un luogo geografico, non c'è bisogno di andarci. Dovunque vi sentiate in pace, dovunque siate pieni di gioia, quella è Prashanti Nilayam. Non pensate a trasferirvi.
DATE AMORE E PRENDETE AMORE
Questa domanda è stata posta da un professore.
D.: Signore, io sono un devoto di Sai e l'ho vista là molte volte parlare con gli studenti e muoversi lietamente in mezzo a loro. Come può essere così intimo con loro e poi controllarli? Lei è allegro e molto vicino ai suoi studenti - come può contemporaneamente tenerli sotto controllo in aula ed insegnare?
Anil: E' semplice, caro signore! Quando i tuoi studenti sanno che li ami, ti corrono dietro; quando sanno che tieni al loro successo, stanno con te; quando vedono che stai sacrificando la tua vita per loro, sono pronti a sacrificare la loro per te; quando ricevono il tuo amore, anch'essi ti amano. Tutto è solo reazione, riflessione e risonanza.
DIO VI TIRERA' SEMPRE FUORI
D.: Signore, siamo nell'illusione? Ci siamo cacciati nell'illusione?
O è Dio che ci ha spinti nell'illusione?
Anil: Questa è la sola domanda spirituale che mi abbiate fatto sino ad ora e sono contento che questa sessione termini con una domanda di questo tipo! Dio non vi spingerà mai nella schiavitù, semmai ve ne libererà. Egli vi tirerà fuori, non vi ci spingerà mai. Vi prego di comprendere che, in effetti, non c'è alcuna illusione se non nella nostra immaginazione. Quando andate sotto un albero, siete all'ombra.
Sotto un albero c'è ombra ma sopra non la trovate. Perché? L'albero ha i rami e le foglie. La vita umana è un albero con i rami dell'attaccamento e le foglie dei desideri e questi sono responsabili di questa illusione, dell'ombra. Una volta usciti da sotto la pianta, troverete solo luce e nessuna ombra. Similmente, quando guardate in alto verso Dio, non c'è illusione. È quando guardate giù verso il mondo, sotto l'albero della vita, che siete nell'illusione. Vi siete
mossi voi, non vi ha spinti Dio. Egli, invece, vi tirerà fuori!
SWAMI ESPRIME LA SUA GIOIA
Quando ho raccontato queste cose a Swami, Egli è stato molto contento. Io gli ho detto: "Swami, queste sono tutte le risposte tratte dai Tuoi Discorsi Divini". Egli ha detto: "Sono molto, molto contento." Poi ha domandato: "Dove hai cenato?" (Risate) "Swami, ho cenato nel centro Sai ad Anantapur." "Ti hanno servito tutto ciò che volevi?"
"Si Swami, mi hanno fatto mangiare proprio bene e sono davvero grato.
Quando sono tornato a casa era mezzanotte" Bhagavan ha detto: " Meno male che sei tornato; pensavo che tu rimanessi là!" (Risate) "No, Swami." Sì, era molto contento ed il mattino dopo mi ha chiesto ancora: "Com'è andato il viaggio ad Anantapur?" (Risate) "Swami, eccellente, per Tua Grazia:"
Con questo concludo questa sessione. Molte grazie. Che Swami vi benedica!