PERLE DI SAGGEZZA SAI

CONVERSAZIONI DI BABA CON GLI STUDENTI

24 agosto 2003

“Perle di Saggezza Sai”
Parte diciassettesima

19 Febbraio 2003


PERLE DI SAGGEZZA DEL 1998

Cari Fratelli e sorelle!Ringrazio Swami che rende possibile i nostri incontri. Ho saputo che queste “Perle di Saggezza Sai” sono ben accolte in tutto il mondo. Questo mi incoraggia a continuare, e vi prometto che lo farò. Come voi avete le vostre cose da fare, anch’io qui ne ho parecchie. Ho alcune cose che non sono state ancora pubblicate: sono appunti presi dai ragazzi, tratti dalle conversazioni di Sai Baba a partire dal 1998. Se si leggono senza metterli in ordine, non hanno molto significato; richiedono delle spiegazioni e devo, quindi, esaminarli; perciò avrò abbastanza lavoro da fare durante le prossime vacanze.

TUTTI I PERSONAGGI SONO SUBLIMI AGLI OCCHI DI SWAMI

Dobbiamo toccare ancora alcuni punti che non abbiamo potuto esaurire ieri. Questo è un episodio tratto dal Maha Bhagavata. C’era un personaggio di nome Sisupala, notoriamente arrogante e violento, un uomo pieno di vizi e con un odio totale verso Dio. Egli cercò di sfidare Krishna. Voleva sconfiggere Krishna, l’Onnipotente. Continuava ad attaccarlo, a lanciargli insulti e critiche. Il Signore Krishna si limitava a sorridere e non reagiva, anzi gli disse: “Sono disposto a tollerare cento dei tuoi errori.” - cento, davvero un Dio misericordioso! – “ma se vai oltre, sarà peggio per te.”

Fedele alla sua parola, Krishna attese che Sisupala commettesse cento errori. Al centounesimo, lo decapitò. Come fece? Lanciò il proprio disco velocissimo; esso raggiunse Sisupala e gli mozzò la testa. In quel momento, il suo sangue sgorgò come da una fontana e si riversò ai piedi di Krishna. Che strana cosa! Sisupala era un bifolco, violento e stupido; tuttavia, il suo sangue ricadde ai Piedi di Dio! Qual è il significato interiore di questo fatto?

Bhagavan illustrò chiaramente il personaggio di Sisupala. Come già vi dissi, Bhagavan innalza il livello di tutti. Non permette mai che qualcuno venga considerato meschino o spregevole. Egli affermò che Sisupala era una brava persona.
Io domandai: “Swami, Sisupala era una brava persona?”
“Si, era una brava persona”
“Allora perché questa sua rivalità verso Dio? Perché quest’odio verso Krishna?”

Baba spiegò: “Krishna sposò la sorella di Sisupala assolutamente contro la sua volontà. Questa era la ragione del suo grande odio per Krishna. Non c’era per lui altro motivo di odiare Krishna. Sisupala non era quindi una persona cattiva.”

Mi sorprende sempre, come Bhagavan riesca a prendere ed elevare qualsiasi personaggio della nostra mitologia. Solo Lui può fare così!

IL SERVIZIO AGLI STUDENTI È SERVIZIO AL SIGNORE

Vorrei poi portare alla vostra attenzione quest’episodio: Bhagavan diede delle istruzioni precise ai responsabili dell’ostello dell’Istituto superiore di Prasanthi Nilayam. Cosa disse?
“Il miglior modo per compiacermi è di prendervi buona cura dei ragazzi. Il miglior modo di compiacermi o di servirmi è di dare loro da mangiare bene. Fornite loro del cibo buono, quanto ne vogliono. Poi raccomandate ai ragazzi di non sprecare il cibo. Raccomandate ai ragazzi di non sprecare il denaro. Raccomandate ai ragazzi di non sprecare il tempo. Sprecare il denaro è male. Sprecare il tempo è sprecare la vita. Essi non devono sprecare neppure la loro energia.”
Poi, con un sorriso, aggiunse: “Se i ragazzi sono felici, anche Swami è felice. Tenetelo a mente e comportatevi di conseguenza.”

Disse inoltre: “Non fate paragoni con il mondo esterno; noi abbiamo i nostri principi e valori, Verità, Rettitudine, Pace ed Amore. Seguiamo i nostri principi. Non dobbiamo confrontarci con nessun altro.”
Disse loro anche: “Servite delle patate ai ragazzi. Le patate contengono molto amido, così i ragazzi possono mettere su un po’ di peso.”

Poi si rivolse verso i diplomati: “Ragazzi, tra breve voi completerete i vostri corsi e tornerete a casa; finora, i vostri genitori vi hanno accudito, ora è il momento per voi di servirli. Dovete prendervi cura di loro, farli contenti. Dovete meritarvi le loro benedizioni.”

Amici, sarete d’accordo con me se affermo che non c’è nessuno oggi al mondo che sappia parlare agli studenti in questo modo. C’è forse da qualche parte un insegnante che dica: ‘Ragazzi, abbiate cura dei vostri genitori; rendete omaggio ai vostri anziani e fate contenti i genitori’? Chi parlerebbe così? Solo Baba, il ‘Grande Capo’, sa farlo.

Nel frattempo, un anziano, un uomo di fiducia, si avvicinò a Swami e gli sussurrò all’orecchio qualcosa. Bhagavan rispose: “Non c’è bisogno che tu mi dica nulla. Io so tutto! Dove credi che Io sia? Io sono ovunque! Che bisogno c’è di venire a dirmi qualcosa? Ricordatevi tutti una cosa: chi ha insegnato a nuotare ai pesci? Nessuno. Allo stesso modo, non occorre che nessuno mi insegni o mi dica nulla. Io sono nato con la capacità di conoscere qualsiasi cosa. Io so tutto!”

MENTRE INSEGNATE, GUARDATE I RAGAZZI

Veniamo ora al successivo episodio, che costituisce una direttiva per gli insegnanti e per i ragazzi. “Insegnanti, state attenti! Quando ponete una domanda, controllate che i ragazzi rispondano correttamente.” Swami fece un esempio buffo.

“In classe, un insegnante stava spiegando la lezione. Giunto alla fine, chiese: “Ragazzi, avete capito tutto quello che ho detto? È entrato?”
Gli alunni risposero: “Signore, è entrato tutto tranne quella cosa dietro di lei.” In quel momento c’era in giro un topo che cercava di scappare dall’aula ed era entrato in un buco in un angolo. Era entrato tutto, tranne la coda.
Quindi, l’insegnante domandò: “È entrato tutto?”
“È entrato tutto, tranne la coda”

“Pertanto dovete fare molta attenzione.” Tutti scoppiarono a ridere.

I RAGAZZI DEVONO PARLARE UN BUON INGLESE

Poi Egli aggiunse: “Ragazzi, ho ricevuto una quantità di lettere da voi, ma c’erano numerosi errori di ortografia. Non devono essercene. Dovete stare molto attenti. Anche la pronuncia e gli accenti devono essere esatti.”

Swami fece un esempio: “Un ragazzino faceva esercizio di ortografia. Un mattino si alzò e cominciò ad esercitarsi, sillabando la grafia della parola ‘milk’ (latte, in Inglese). Fuori, davanti a casa, sua madre stava pulendo le stoviglie, ma udendo il figlio che continuava a sillabare la parola ‘milk’, si precipitò nella stanza chiedendo: “Figliolo, cosa ti succede?”

La grafia di ‘milk’ è M, I, L, K, (che si pronuncia EM, AI, EL, KEY). Il ragazzo continuava a ripetere EM, AI, EL, KEY, ma a causa della sua pronuncia veloce sembrava dicesse: “Amma, eluka! Amma, eluka!” Amma, in Telugu significa ‘Mamma’, ed eluka vuol dire ‘topo’. Così la madre pensò che lui dicesse: “Mamma, c’è un topo!”
Eppure il ragazzo stava solo esercitandosi a sillabare ‘milk’.
Swami disse, quindi, di essere molto attenti alla pronuncia.

INDIVIDUALITÀ, INTEGRITÀ ED ONESTÀ CONQUISTERANNO TUTTO IN QUESTO MONDO

Bhagavan inoltre aggiunse: “Ragazzi, dovete avere Individualità, Integrità ed Onestà. Esse vi daranno ogni cosa in questo mondo.”

Amici miei! Proprio tre giorni or sono, un professore proveniente dalla California, da un Dipartimento di Economia, tenne una conferenza nel nostro istituto. Io riferii a Swami le sue parole.
Questo professore svolse una ricerca su circa duemila studenti che avevano preso parte al programma Sathya Sai di Educazione nei Valori Umani. La ricerca metteva in luce che essi, confrontati con altri ragazzi, se la cavavano assai bene nella vita. Grazie alla loro sincerità, onestà, duro lavoro e cultura del lavoro, essi detenevano delle posizioni in ditte di prestigio. Il professore disse: “Questa è la prova vivente che l’Educazione Sathya Sai nei Valori Umani garantisce delle prospettive proprio qui. Non vi porta in paradiso o nei cieli dopo la morte, no, no; proprio qui! Il programma Sathya Sai di Educazione nei Valori Umani è veramente fantastico!”

È in questo contesto che voglio attrarre la vostra attenzione su quanto Swami disse ai ragazzi: essere uomini d’integrità, onestà e carattere fermo. Egli fece un esempio: “Ascoltate, ragazzi! Circa quarant’anni fa, Bhagavan si trovava a Bangalore. Ero nella mia automobile, e stavo passando vicino all’Istituto Indiano di Scienze.”
Avrete sentito parlare dell’Istituto Indiano di Scienze. È noto in campo internazionale per il suo alto livello. Molti dei suoi professori sono devoti di Bhagavan.

Un giorno, Swami visitò quel complesso. Dalla sua automobile, Egli vide uno studente in piedi sotto un albero. Era mezzogiorno, e quel ragazzo aveva una faccia lunga e seria. Le facce lunghe e serie danno fastidio a Swami, gli creano allergia. Egli vuole facce sorridenti. Ecco perché apprezza sempre gli stranieri: essi hanno sempre delle facce sorridenti, tutti sorridono. A Swami piace vedere le loro facce.
Guardando il giovane con quella faccia lunga e frustrata, Bhagavan ne ebbe dispiacere. Fermò l’auto e domandò: “Hei, ragazzo! Vieni qua. Perché sei così triste?”
“Swami, mi sono presentato ad un colloquio di lavoro proprio ora. Mi hanno rivolto alcune domande, ma io non ho saputo rispondere, per cui mi hanno detto di andarmene; ho un gran bisogno di trovare un lavoro. Sono proprio scontento. Ho supplicato il direttore di riconsiderare la mia candidatura, ma ha risposto: “Esci da questa stanza!” - Sono disperato, Swami.”

Swami si mosse a compassione per il ragazzo. “Ora fa quello che ti dico.”
“Swami, farò così.”
“Bene! Come sei venuto qua?”
“Swami, con l’autobus.”
“Hai pagato coi tuoi soldi?”
“No, Swami.”
“Come sei arrivato allora?”
“L’Istituto ha pagato le spese di viaggio e con quei soldi sono arrivato qua.”
“Ti sono bastati o te ne servono altri?”
“Swami, mi hanno mandato denaro a sufficienza e mi sono avanzate otto rupie.”
“Oh, capisco. Allora, tu rimani qui; il direttore dell’Istituto Indiano di Scienze passerà di qui con la sua automobile. Tu chiamalo: ‘Signore, signore!’ Egli ti domanderà: ‘Cosa vuoi? Vattene, non sei qualificato per un posto’. Egli ti dirà così, ma tu rispondigli: ‘Signore, non sono qui per chiedere ancora un posto di lavoro. Mi avete dato venti rupie per le spese di viaggio, ma ne ho spese dodici; mi avanzano otto rupie. Vi aspettavo qui per restituirvele.’
Digli così e resta a vedere.”

Swami si allontanò, il Signore birichino!
Come previsto … “Direttore, signore!”
“Vattene di qui!”
“No, signore. Sono qui per rendervi quanto avanzato dalle mie spese di viaggio.”
Allora il direttore disse: “Vogliamo proprio gente così nel nostro Istituto; vogliamo persone di integrità ed onestà. Vieni questo pomeriggio per entrare a far parte del nostro personale, OK?”

Swami aveva fermato l’auto in fondo alla strada per osservare il ragazzo. Questi corse a gettarsi ai Suoi piedi. “Swami! Ho trovato lavoro!”
“Sì, se segui i miei ordini, se segui i miei principi, se possiedi carattere ed integrità, troverai lavoro ovunque. Avrai successo ovunque.”
Questo disse Bhagavan.

SEGUITE LA VOSTRA GUIDA

Poi volse lo sguardo ad uno studente che deve conseguire il Dottorato, la laurea di specializzazione.
“Ragazzo, cosa stai facendo?”
“Swami, sto svolgendo una ricerca.”
“Oh, OK. E come va la tua ricerca?”
“Swami, molto bene.”
“Hai cominciato a scrivere la tua tesi?”
“Sì, Swami; ho cominciato a scriverla.”
“Cosa stai scrivendo?”
“Swami, scrivo tutto ciò che Tu hai detto.”
“Non devi scrivere quello che ho detto Io. Hai il tuo relatore per questa ricerca e devi farla seguendo le sue indicazioni. Nella tua tesi, non devi scrivere quello che dico Io. Ricordatelo.”

Poi guardò il ragazzo e disse: “Al momento del matrimonio, ci sarà il prete. Il prete darà delle indicazioni, ma solo lo sposo infilerà l’anello nuziale al dito della sposa. Allo stesso modo, Io sono solo il prete. Tu hai ricevuto delle istruzioni dal tuo relatore e devi perciò seguire quelle.”

NON C’È UNA STRADA VERSO LA DIVINITÀ; È SOLO REALIZZAZIONE

Parlando dell’ultimo episodio di questa serie, Divinità e Consapevolezza, che è presente ovunque, fui tentato di avanzare una domanda: “Swami, c’è una via precisa verso la Consapevolezza e la Divinità?”
Baba rispose: “Se c’è una via, ci deve essere un nome ed una forma. La Divinità è oltre il nome e la forma, quindi non c’è alcuna via verso la Divinità. L’unica cosa è la Realizzazione. Se sai questo, ciò ti basterà. Non c’è alcuna strada.”
Con ciò, terminiamo la serie relativa a quel periodo.

GENNAIO 2001

Passo ora al punto successivo, al Gennaio 2001. Per vostra informazione, questi ‘mesi’ corrispondono ai mesi di uscita dell’edizione Telugu del bollettino Sanathana Sarathi, che riporta i miei articoli relativi a queste conversazioni di Baba con gli studenti. Nessuno ne ha il diritto d’autore, perciò non preoccupatevene. Mi domando perché la gente voglia avere i diritti d’autore; forse perché qualcuno può avere interesse a far cattivo uso del materiale pubblicato; allora per prevenire ciò, si può stabilire un diritto d’autore.
In realtà, Dio è libero, la Natura è libera, il messaggio è libero, voi dovete essere liberi ed io sono libero. Gesù non ha diritti d’autore sulla Bibbia. Krishna non ha diritti d’autore sulla Bhagavad Gita! Allora, io per un libro dovrei pretendere il diritto d’autore? Ma che ego immenso avrei mai! Non che sia contrario, talvolta il diritto d’autore è necessario, in modo che altri non deformino le vostre parole.
In ogni caso, ora vediamo alcuni episodi del Gennaio 2001.

IO VI CONOSCO NEI VOSTRI VERI COLORI

Era l’epoca dei Giochi Sportivi, ed i ragazzi ogni giorno si preparavano per l’evento tra corse, salti, eccetera.
Una sera, Swami commentò: “Ragazzi, state attenti. Due cose sono necessarie per avere successo: una è l’entusiasmo, l’altra è la determinazione. Entusiasmo e determinazione sono necessari per chiunque per ottenere il successo. Se avete solo entusiasmo senza determinazione, andrete incontro al fallimento. Se avete determinazione senza entusiasmo, sarà un fallimento doppio. Dunque, entusiasmo e determinazione devono andare sempre insieme. Questo porta al successo nella vita.”

Poi aggiunse: “Ragazzi, nella vita per ogni cosa vi occorre la concentrazione. Senza di quella, non potete ottenere nulla. Quando svolgete qualcosa, fatelo con piena concentrazione ed attenzione, senza pensare a cosa ne pensino gli altri. Non seguite le opinioni altrui. Fate da soli, con tutta la vostra concentrazione, non lasciatevi disturbare dalle opinioni e dalle impressioni altrui.
Una volta che l’ego trova posto in voi, perderete la concentrazione.”

Ovunque ci sono gare e rassegne sportive, ma chi può portare questo messaggio ai ragazzi? Chi lo porta ai giovani? Come vi ho detto prima, ogni occasione ed ogni situazione è un’opportunità che Bhagavan utilizza per diffondere il Suo Messaggio Divino.

Il giorno successivo, Egli si rivolse ad un ragazzo e disse: “Hei, ragazzo, ti ho visto ieri sera. Indossavi una maglietta rossa e saltavi dappertutto. Lo so.”
Questi guardò Swami e chiese: “Come fai a saperlo?”
“Io conosco i tuoi colori e come li cambi. Io ti conosco anche nei tuoi veri colori, perché Io sono ovunque!”

IO SO COSA SCRIVETE

Sullo stesso tema, posso portare alla vostra attenzione anche un’altra questione. La maggior parte di voi è stata ai Giochi Sportivi. All’apertura (del corteo), gli studenti portavano una grossa mascotte, che fu innalzata fino alla sommità della collina mediante un cavo. L’avete notata?
Per preparare la mascotte dell’anno, di solito i ragazzi vanno da Swami per averne la benedizione ed il permesso. I ragazzi portano delle fotografie e parecchi disegni, e chiedono a Swami di scegliere quello migliore.
Credetemi, è proprio così, è vero. Senza guardare i disegni fatti, Swami enumerò tutti i dieci nomi che essi rappresentavano! Poi disse: “Non ho bisogno di vedere, conosco i disegni che avete preparato. Va bene, per i Giochi di quest’anno, la tigre sia la vostra mascotte!”

Sempre su quest’argomento, ricordo con gioia quanto mi disse tempo fa il Sig. Rama Brahman di Bangalore; è un’informazione per tutti, e serve come linea guida. “Sig. Anil Kumar, sappia che ogni qual volta inizia a scrivere, Swami già lo sa. Non deve credere che Swami non lo sappia. Non si chieda mai se Swami abbia letto la sua lettera. Nell’attimo in cui lei impugna la penna e comincia a scrivere, Egli già lo sa. È assolutamente vero.” E questi fatti non fanno altro che avvalorare le sue parole.

LE PROVE SONO DI MIO GRADIMENTO

Alcuni ragazzi di Brindavan si trovavano qui a Prashanti. Swami domandò loro: “Cosa state facendo?”
Uno di loro rispose: “Swami, abbiamo dei paracadute da volo. Voliamo in alto, a 1600 metri sopra il livello del mare!”
“Oh, e come volate?”
“Ci sono degli istruttori a Bangalore che esaminano gli studenti, ne scelgono alcuni ed impartiscono loro un addestramento speciale perché possano volare.”
Baba disse: “Bene! Le prove sono veramente necessarie. Anche nella vita spirituale, le prove sono necessarie. La prova è di gradimento a Dio! (A test is God’s taste!) Non mugugnate, non lamentatevi se Dio vi mette alla prova. Pregate invece Dio: ‘Oh Signore, sia benvenuta la tua prova; mettimi presto alla prova.’ Perché? Perché così potete essere promossi ad una classe superiore! ‘Oh Signore, so che non puoi promuovermi senza darmi una prova; per questo l’accetto volentieri. Ti prego affinché Tu mi metta alla prova prima di quanto avessi programmato.’ Questo dovrebbe essere il vostro atteggiamento.”

Io cominciai a sentirmi nervoso! “Swami, non sono pronto per una prova. Se c’è un’uscita secondaria, cercherò di filarmela per di là. Non voglio essere esaminato.”

Baba disse: “No, no! Come insegnante, non verifichi forse i tuoi studenti? Tu dai forse i voti, o il dottore prescrive le ricette senza esaminare il paziente? Dunque, le prove sono necessarie. Non puoi evitarle. Perché vuoi sgattaiolare dalla porta secondaria quando c’è quella principale? Attraversa la porta principale! Non cercare una via d’uscita per filartela. Se anche riesci a sfuggire, il presunto vantaggio che ne ricavi è solo temporaneo. Sta attento.”

Mentre quel ragazzo di Bangalore diceva a Swami: “Voliamo alto, 1600 metri sul livello del mare” – Swami guardava verso di me e mi disse: “Anil Kumar, sai volare?”
“No Swami. Mi ricordo di aver volato all’altezza di 160 metri, ma non 1600. A quell’altezza ero pienamente concentrato, in preghiera a Dio, con mente ferma e fede sicura, ma solo per effetto della gran paura che avevo di volare.” Così tutti i ragazzi mi chiesero di provare a salire.

LA VISIONE MONDANA È RESPONSABILE DELLA PAURA

Nel volo a vela si è legati ad una fune. Il paracadute è sopra, e c’è una fune lunga 160 metri legata ad una jeep. La jeep corre in avanti e comincia ad accelerare, ed io stavo così male. Cominciai a pensare ‘Perché mai questi idioti vogliono che io voli così alto senza motivo!’ Pensavo alla mia famiglia, ai miei figli e tutti gli altri.

L’uomo della jeep parve capire i miei sentimenti. Mi disse: “Non stringere così forte, lascia andare. Non succederà nulla.”
Però, io stringevo forte. Da lontano egli mi capì, rallentò ed io fui riportato a terra sano e salvo.

Risposi a Swami: “Mi è bastato, e non lo desidero più.”
Egli disse: “Attento! Hai detto che ti girava la testa. Se avessi avuto autentica fede e vera devozione, ciò non sarebbe accaduto.”
“Swami, non posso farci nulla. Per favore, non tirarmi in questa faccenda. Tutto qui.”

Swami disse: "Quella paura dipende da una visione materiale. Capiscilo! Guarda quel ragazzo. Ha potuto volare tranquillamente a 1600 metri. Perché? Egli è stato con Me per parecchi anni; non è mai andato a casa. Questo gli ha dato il coraggio e la sicurezza per volare così alto. Sapeva benissimo che Swami era al suo fianco e che nulla poteva andare storto.”
“OK, OK, Swami. Sarà vero per quel ragazzo, ma non per me.”

PARTITE ADAGIO ED ACCELERATE

Poi Swami si rivolse ai giovani di Prasanthi Nilayam e disse loro: "Ragazzi, vi ho visto sulle motociclette. Vi dirò una cosa fondamentale. Swami se ne intende di motocicletta. Non mi occorre usarla per sapere. Vi dirò un segreto. All’inizio voi correte veloci, mentre verso la fine rallentate. Non si fa così. Per vincere una corsa in moto, all’inizio dovete andare piano, e poi correre più veloci.” Swami passava queste informazioni ai ragazzi perché vincessero la gara.

“Ascoltate! Quando andavo a scuola, vincevo sempre nelle corse. Chi erano gli altri concorrenti? Ragazzi grandi, più alti di Me! Ma Io arrivavo primo; sapete perché? Alla partenza i più grandi cominciavano a correre velocissimi; poi si stancavano e cominciavano a sentir mancare il fiato. Io, invece, partivo adagio, acceleravo, ed arrivavo primo! Sono i segreti per vincere.”

Bhagavan era in vena di ricordi. “Ragazzi! Quando ero a Kampala (sapete che Swami è stato in Africa), vidi molte giraffe dalle gambe lunghe correre molto veloci. La giraffa può correre più veloce di un’automobile. Una zebra va molto piano. Voi non siete delle zebre; dovete essere come le giraffe.”

GLI ISTRUTTORI DEVONO ESSERE SEVERI

La storia successiva è relativa ad un altro giorno. Quel mattino, Swami venne al Liceo e vide i ragazzi marciare in parata. Vide passare tutti i ragazzi, una scuola dopo l’altra, un gruppo dopo l’altro, davanti al palco. Swami osservava. Pensavamo che fosse soddisfatto, ma la sera Egli disse a tutti: “Per marciare come si deve, l’addestramento e la disciplina sono indispensabili. Nell’insegnare a marciare, gli istruttori devono essere assai severi con gli studenti. Non possono essere permissivi, devono essere rigidi.”

Poi ci disse cosa gli era accaduto quando andava a scuola a Kamalapuram, un luogo nel distretto di Cuddapah, dove Egli andò a scuola per qualche tempo.
Swami disse: “Quando andavo a scuola, c’era un istruttore molto severo. Se qualcosa andava storto, batteva i ragazzi con una canna. Frustava i ragazzi! Era molto rigido! I genitori vennero a protestare: ‘Perché ha battuto mio figlio?’ Immediatamente l’istruttore rispondeva: ‘Voi avete mandato qui i vostri figli perché li addestrassi. Se non vi piace questo addestramento, riportateveli a casa’ . Gli insegnanti moderni sono assai permissivi, per questo i bambini non possono imparare nulla da loro.”

Swami ci disse anche come marciare: “Quando marciate, non dovete piegare le gambe. Le mani devono oscillare liberamente da un estremo all’altro. Quando portate avanti una gamba, la mano deve andare completamente indietro. Marciare è ‘sinistra-destra, sinistra-destra. Perciò le mani devono muoversi liberamente. È così che si marcia.”

Poi Swami disse: “Ci sono due stili di marcia: quello Inglese e quello Tedesco. Il sistema adottato in India è quello Inglese. Dovete eseguirlo perfettamente. Marciando, il tallone deve toccare appena terra, non completamente. Appena così …appena così.” Swami mostrò ai ragazzi come marciare, ci fece vedere come fare e com’è la marcia lenta.

Mentre Swami ci parlava della marcia, le sue mani si muovevano. Gli istruttori ed i militari spalancarono gli occhi vedendolo, come per dire ‘Swami sa marciare? Ma davvero!’ Dobbiamo ricordarci che Sai è Consapevolezza. Consapevolezza è comprensione totale, non è una conoscenza frammentaria o parziale. Infatti, Swami farà marciare tutto il mondo, sinistra-destra. Perché dovremmo pensare che non sappia come si marcia? Egli sa tutto!

LA DEVOZIONE PORTA ALLA PERFEZIONE

Un altro giorno, Swami andò alla scuola elementare. Guardò il programma dei bambini e commentò: “Vedete! I bambini delle elementari fanno sempre meglio. Perché? I bambini sono molto devoti. Voi adulti avete la vostra età ed i vostri muscoli; avete anche il vostro ego, per cui non siete devoti. I bimbi non hanno ego, sono molto buoni, sono innocenti. Voi ragazzi siete più preoccupati della riuscita del programma. Sarà un successo. Voi vi concentrate sul risultato, ma i bambini guardano Swami e cominciano a fare tutto. Quello dona loro il successo. Capitelo! I vostri programmi non sono interessanti quanto quelli dei bambini delle elementari.”

Poi disse ai ragazzi: “Guardate quei bambini! Non hanno alcuna paura. Possono arrampicarsi dappertutto, come le scimmie, mentre voi avete un sacco di paure. Voi sapete com’erano coraggiosi Napoleone e Churchill, quanto erano arditi! Essi dicevano ‘Abbiate chiarezza ed il resto seguirà’. Ciò significa che se avete un’idea chiara di quanto ci si attende da voi, il successo arriverà spontaneamente. Dunque, ragazzi, senza alcuna paura, pregate e siate coraggiosi.”

Conclusi i Giochi Sportivi del 2001, Swami diede un’udienza a tutti gli istruttori militari venuti per addestrare i nostri ragazzi. C’erano nove istruttori. “Vedo che mi ascoltate con grande attenzione.” Quindi Bhagavan roteò la mano. All’istante, nove orologi furono materializzati. Nove in un colpo solo! Poi cominciò a distribuirli ad ognuno di loro.

Tutti dicevano: "Ahhh! Questo è Baba!”
Swami cominciò a scherzare; poi, al momento dei saluti, Egli materializzò nove anelli in una sola volta! Li diede a ciascuno di loro, ed erano tutti della giusta misura per ciascuno! Questo è Bhagavan Baba!

LA SODDISFAZIONE DELLA COSCIENZA È SUFFICIENTE

A quel punto dissi: “Swami, sono contento di riferirti che la gente ammira i nostri ragazzi per la loro stupenda prestazione ai Giochi Sportivi di quest’anno.”
Baba rispose: “Non farti imbrogliare! Non farti trascinare dalle lodi. Lascia che la gente ti lodi o ti accusi. Se la tua coscienza è soddisfatta, quello è tutto. Quello è importante. Non devi essere euforico quando ti lodano, né depresso quando ti biasimano.”

Io dissi: “Swami, non ne sono capace. Mi addoloro molto quando mi accusano senza colpa da parte mia. Naturalmente, mi sento incoraggiato quando mi lodano. Dopo tutto sono un essere umano, lo sai bene! Se qualcuno dice: ‘Anil kumar, stai facendo un buon lavoro’, mi fa piacere. Mi sento incoraggiato a fare di più. Diversamente, se mi sento dire: ‘Cos’è questo? Non è all’altezza’ – io mi scoraggio,Swami!”

Baba disse: "In questo mondo, non esiste né il bene né il male. Ciò che è bene per te può essere male per un altro. Ciò che è bene per un altro può essere male per te. Pertanto, come puoi valutare le opinioni altrui? Non pensare in quel modo.”

SE PREGATE PER TUTTI, ANCHE I VOSTRI DESIDERI SARANNO SODDISFATTI

Poi Swami fece quest’esempio: "In una casa doveva svolgersi una cerimonia nuziale. Lì vicino, un contadino era in attesa della pioggia per seminare il prossimo raccolto. Chi stava facendo i preparativi per le nozze pregava, invece, Dio in questi termini: ‘Oh Signore, fa che non piova domani, perché a casa mia c’è la cerimonia’. Contemporaneamente, il contadino che abitava nella stessa via pregava: “Oh Signore, manda una bella pioggia, in modo che io possa seminare. Così il campo sarà a posto ed avrò un bel raccolto e da mangiare a sufficienza.”

“Oh Swami, hai fatto un ottimo esempio. Ma allora, cosa devo fare? Poiché una cosa può non andare bene a qualcuno, devo smettere di pregarti? Non posso pregarti per ciò che è bene per me?”
“No.”
“Swami, cosa devo fare, allora?”

Baba disse: "Prega per tutti. Se tu preghi per tutti, anche i tuoi desideri saranno soddisfatti. Ci sarà pioggia per soddisfare i contadini e, al momento delle nozze, non pioverà. Se la tua preghiera è egoista e preghi come il contadino per avere la pioggia, sarà asciutto ovunque. Oppure, se preghi egoisticamente per il bel tempo, ci sarà un acquazzone, e la cerimonia del matrimonio sarà un disastro. Prega sempre per il bene di tutti. In tal modo, anche i tuoi desideri saranno soddisfatti.”

PRASANTHI NILAYAM È UNA GROSSA OFFICINA

Dissi allora: “Swami, fa piacere vedere che tutti questi militari sono venuti qua e si sono inseriti molto bene in questo sistema; si sono trovati perfettamente a loro agio qui.”
Baba rispose: "No, no,no! È il nostro sistema che li ha messi in condizione di stare qui. Essi non sono abbastanza adatti a stare nel sistema. È il sistema che li ha trasformati, che li ha resi atti a stare qui.” Poi alzò gli occhi e disse: "Prasanthi Nilayam è una grossa officina. Tutte queste ‘automobili’ vengono qui per essere riparate. Io le riparo e le rimando via, non più rotte.”

OVUNQUE IO SIA, VOGLIO CHE SIATE FELICI

"Swami, un’ultima domanda.”
“Qual è?”
“Swami, ora che l’ospedale di Bangalore è stato costruito, molti dicono che Tu ti fermerai a Bangalore più tempo di prima.”
“Io non ho detto a nessuno una cosa simile. Perché diffondi delle voci del genere? Ricordati, Anil Kumar: che Io sia qui o là, ovunque Io sia, Io voglio che tutti voi siate felici. Voglio che tutti voi siate molto, molto felici. Voglio che tutti voi siate in pace. Questo è importante per Me. Posso essere là fisicamente, ma spiritualmente Io sono ovunque.”

Con questo, concludiamo gli episodi di quel mese del 2001.