“Le Perle di Saggezza di Sai”
- Parte Sedici-
18 febbraio 2003
Cari Fratelli e Sorelle!
Ci siamo occupati di tutte le conversazioni di Bhagavan con gli studenti e con gli insegnanti sulla veranda di Prashanti Nilayam e della Sai Kulwant Hall del 2002. Se non sbaglio, abbiamo finito tutte le conversazioni riguardanti l’anno 2002 e abbiamo completato alcuni mesi, giugno, luglio novembre e così via, del 2001.
Voglio veramente ringraziare Bhagavan per aver reso possibile tutto ciò. Non l’avrei mai immaginato. Moltissimi lettori inglesi mi hanno chiesto le versioni inglesi delle conversazioni di Bhagavan, dopo aver sentito che venivano pubblicate sul Sanathana Sarathi in telegu. Ho risposto loro che avremmo fatto il possibile. Sono passati due anni e mezzo e ora è successo. Questo è il motivo per cui Baba dice “C’è un momento giusto perché le cose accadano e si materializzino”. Quindi mi congratulo con voi perché siete reali strumenti nelle Mani di Bhagavan e perché sostenete questo progetto.
Dicembre 2001
SEDETE CON LA SCHIENA DRITTA, NON DOVRESTE STARE CURVI
Bene, stiamo parlando del mese di dicembre 2001. Nel pomeriggio, come di solito, Bhagavan è arrivato, con lentezza, gentilezza, maestosità, sorridendo e si è finalmente seduto sulla Sua poltrona. Ha guardato un giovane seduto di fronte. Quel ragazzo stava seduto con la schiena curva.
Swami gli ha subito detto: “Stai dritto! Non dovresti stare curvo. Siedi dritto. Perchè? La colonna vertebrale dovrebbe facilitare la circolazione. Se stai così curvo, diventerà un problema. Inoltre, una colonna vertebrale curva porta ad assenza di memoria. Voi giovani studenti non dovreste perdere la memoria. Inoltre, se la colonna vertebrale viene danneggiata in un incidente, è molto grave e ciò a volte può portare alla morte. Quindi la colonna vertebrale è molto importante e dovreste stare molto attenti”.
Queste sono le parole di Bhagavan.
PARLATE CON ATTENZIONE
NON SI PUO’ RIMEDIARE Ad UNA PAROLA SFUGGITA PER ERRORE
Inoltre Bhagavan ha aggiunto: “Ragazzi, vi ho visto parlare tra di voi. Voglio che siate molto cauti nel parlare. Voglio che parliate con gentilezza e con dolcezza. Non date spazio a falsità, critiche, accuse e non permettete che si attribuisca alcunché a nessuno. No. Quindi state molto attenti quando parlate. E supponiamo vi sfugga una parola. Non potete rimediare ad una parola sfuggita per sbaglio. Non potete ritirarla. Quindi, dovreste stare molto attenti”.
SONO PRONTO PER UNA CORSA
E poi quando Swami si è guardato intorno, girando la testa in entrambe le direzioni, ha visto un signore anziano ed ha detto: “Ragazzi, guardatelo, ha la mia età. Vedete com’è curvo e come le sue mani e le sue gambe penzolano come il pendolo di un orologio? Lo vedete, guardatelo. Io dimostro la mia età? No. Anche adesso, sono pronto per una corsa. Non ho mai avuto disturbi o malattie. Non ho mai applicato nessun unguento. Non ho mai preso medicine”.
SWAMI SI FA CARICO DELLA MALATTIA DEI DEVOTI
Vi prego di osservare attentamente la prossima affermazione di Swami, perché è molto importante per i devoti di tutto il mondo:
“Ma può sembrare che sia malato quando accolgo la malattia di un devoto. Quando accetto o mi faccio carico della malattia di un Mio devoto, sembra che sia malato, ma non è affatto così”.
E’ in questo contesto che Bhagavan ha fatto il nome di un devoto, Biddala Kishtappa. Ha cominciato a parlare di lui. Il significato di biddala è ‘bambini’. Biddala Kishtappa aveva molti bambini.
E Bhagavan ha cominciato a scherzare: “Quando Kishtappa andava in mensa con i suoi bambini, sembrava come se il maestro della scuola elementare stesse andando in classe con tutti i suoi allievi”.
Ecco cosa sembrava. E questo Kishtappa si guadagnava da vivere facendo il tessitore; era un tessitore. Tesseva sari e li vendeva. Poi un giorno Kishtappa, con alcuni dei suoi bambini, si è ammalato gravemente e Bhagavan si è fatto carico della sua malattia. Fate bene attenzione, sto semplicemente citando le parole di Bhagavan. Tutto quello che è scritto qui, viene direttamente dalla bocca di Bhagavan, non è frutto dell’immaginazione e non c’è manipolazione. Ve lo sto dicendo cosicché non mi contestiate e non dubitiate delle mie affermazioni. Sono le parole di Bhagavan.
Quindi, per salvare Kishtappa e i suoi figli, Egli si è fatto carico della sua grave malattia e non ha ingerito neanche un cucchiaio d’acqua per quindici giorni.
Un dottore di nome Patel dava delle pastiglie a Bhagavan e a questo proposito Swami ha detto: “Le gettavo via. Non ho mai preso pastiglie. Quindi può sembrare che Io sia ammalato ma non a causa della Mia malattia, ma a causa della malattia dei Miei devoti di cui mi faccio carico”.
NON HO MAI ASSAGGIATO DOLCI
E poi ha anche parlato della Sua infanzia, quando la gente pensava che Egli fosse pazzo e aveva cominciato a darGli delle medicine.
Bhagavan ha detto: “Quando chiunque mi si avvicinava, tenevo la bocca serrata”.
Quindi ha sottolineato: “Quando tengo la bocca serrata, neanche King Kong può aprirla! E’ impossibile”.
E parlando di Sé, ha detto: “Non ho mai toccato né assaggiato un dolce, neanche una caramella. No. Non ho mai assaggiato caramelle alla menta o biscotti. Sapete quanto è grande l’idly che mangio?”
E poi ha aggiunto: “Anil Kumar sa quanto è grande l’idly che mangio”.
Lo so perché ho cenato con Swami molte volte. Il Suo idly è meno grande di un dito. E poi ha aggiunto: “Molto piccolo”.
IL CIBO CHE MANGIO NON CONTIENE PIU’ DI 40 CALORIE
E poi ha osservato: “Non sono molto interessato al cibo. Mi siedo a tavola perché intrattengo i miei ospiti. Essi devono mangiare. Così per fare loro compagnia, mi siedo con loro. Ma non mi piace il cibo. Sono nauseato da tutte le portate che vengono servite. Non mi interessano”.
Inoltre ha detto: “Per il lavoro che faccio e in base ai calcoli di uno scienziato, ho bisogno di 2000 calorie al giorno; ma quello che mangio non ne contiene più di 40. Come riesco a lavorare? Vedete? Io mantengo l’intero ashram. L’intera Organizzazione Sai Internazionale è seguita da Me solo. Tutto il lavoro viene fatto da una sola mano. Voi ne siete testimoni”.
Questo è quello che Baba ha detto.
Così io ho detto: “Swami, impossibile! Nel nostro caso, è esattamente l’opposto. Noi dobbiamo mangiare molto. A noi non è possibile mangiare come te. No, mi dispiace”.
Baba ha riso ed ha detto: “Vi ho riferito cosa mangio Io. Non vi ho detto di mangiare come Me. Voi mangiate a vostro modo. Non preoccuparti”.
“Dopo tutto, Io mangio una piccola quantità di malto ragi e un piccolo groundnut chutney, mentre questo Anil Kumar vuole sempre sott’aceti e cibi piccanti, cibi del sud dell’India”.
Così ho detto: “Swami, a tavola il mio valore e il mio coraggio sono più che evidenti”.
Tutti sono scoppiati a ridere e Bhagavan ha detto: “Guarda al mio peso, negli ultimi 60 anni è sempre stato di 108 libbre ”.
Come Ashtothara, Ashtothara è una preghiera a Dio che contiene 108 Nomi, il peso di Swami è di 108 libbre.
LA MIA PRESSIONE SANGUIGNA E’ COSTANTE
E di seguito Egli ha osservato: “La mia pressione è costante. Non è mai né alta né bassa. Non oscilla mai, neanche dopo un discorso. Normalmente dopo un discorso, dovrebbe alzarsi, ma non è così. Resta la stessa.”.
“Swami, i devoti che ti hanno conosciuto cinquanta anni fa, quando tornano, dicono sempre ‘Guarda qua, noi siamo invecchiati, ma Baba è lo stesso. Egli è lo stesso e noi ci sentiamo sfiniti’”.
A proposito, dovrei farvi sapere anche un’altra cosa a cui Baba ha accennato: “Non tocco frutta. Non bevo succo di cocco”.
Bene, amici miei, conoscete nessun essere umano sulla terra che riesca a vivere così, con queste abitudini alimentari, che si nutra di un cucchiaio di malto ragi, senza dolci, senza frutta, senza succo di cocco, senza gelati, senza niente, e che lavori ventiquattro ore? Pertanto, Egli è Divino e noi siamo umani.
IL SUO CORPO E’ DIVINO: PIENO DI ENERGIA
Alcuni anni fa, viveva con Swami un uomo anziano, una persona pia di nome Swami Karunyananda. Alcuni di voi forse lo hanno conosciuto, Karunyananda, l’uomo vestito color ocra.
Mi diceva sempre: “Non confondere mai il corpo di Swami con un corpo umano! Il Suo corpo è pieno d’energia. Il Suo corpo è Divino, mentre il nostro è semplicemente umano”.
Quindi non confrontate mai il nostro corpo con il Suo corpo. Sono molto diversi.
BHAGAVAN E’ MEDICO DEI MEDICI
Poi Bhagavan si è girato verso un insegnante, un signore anziano. L’ha guardato ed ha detto: “Mmhh, da domani prenderai le vitamine del gruppo B. Hai bisogno del gruppo B”.
L’insegnante ha risposto: “Ok Swami, prenderò le vitamine del gruppo B a cominciare da domani”.
Nel frattempo, i bhajans stavano per cominciare. I medici, che si siedono sotto la vernada, hanno cominciato a correre dentro.
Swami ha chiamato uno di loro. “Vieni qui. Di cosa ha bisogno quest’uomo?
Il medico l’ha guardato e ha risposto: “Aaa…Swami, dovrebbe prendere le vitamine del gruppo B”.
Sorridendo Baba ha detto subito dopo: “Guarda un po’, non è quello che avevo detto? Ha bisogno del gruppo B”.
Bhagavan è il Medico dei medici.
DA “MSC” (DOTTORE IN SCIENZE) A “MRS” (AMMOGLIATO)
Il prossimo episodio riguarda una conversazione di Bhagavan relativa agli studenti e ai loro esami.
Uno studente ha detto: “Swami, io terminerò il mio MSc a marzo. Cosa farò dopo?”
(Cari amici, l’ho già detto l’ultima volta, ma lo ripeterò di nuovo: i mesi di cui ho parlato si riferiscono ai mesi di pubblicazione dell’articolo che tratta questo argomento nel Sanathana Sarathi in Telegu. Ma gli eventi effettivi si sono verificati in altri momenti, perché il Sanathana Sarathi non può concedermi tutte le sue pagine. Riesce a trattare solo due o tre episodi ad ogni pubblicazione. Quindi riuscirà a narrare altri avvenimenti con la prossima uscita. Questa è la sequenza. Credo capiate il punto.)
Così questo ragazzo ha detto: “Swami, ho terminato l’MSc. Cosa farò adesso?
Swami ha detto: “Adesso farai l’MRS”.
Nessuno ha capito “MRS”.
Il ragazzo ha risposto: “MRS?”
Swami ha detto: “MRS, sposati. Questo è ciò che dovresti fare”.
Marzo 2001
DURO LAVORO E LA GRAZIA DIVINA
Nel 2001, verso il mese di marzo credo, gli studenti delle scuole superiori si stavano preparando ad affrontare gli esami. Forse sapete che gli studenti delle classi superiori nella nostra scuola appartengono al sistema CBSE, il sistema del Governo Centrale. Competono con tutti gli studenti dell’India. E per vostra informazione, gli studenti di Swami della scuola superiore, tutti, il 100% di loro prende più di 90% ! Potete verificare dai registri. Insieme al loro duro lavoro, interviene la Grazia Divina. Gli studenti prendono i loro voti e Baba dà i voti della Sua Grazia, così essi ottengono naturalmente più di 90.
SECONDO LA VALUTAZIONE DI SAI 90 PERCENTO CORRISPONDE ALLA PROMOZIONE
Poi Swami ha cominciato a guardare i ragazzi: “Uhmm, alcuni di voi avranno 80%”.
Si stava riferendo al compito di quel giorno, non al rendimento totale. Quel giorno avevano avuto un esame di Fisica. Swami stava parlando dei voti di quel compito. L’esame era stato al mattino ma i compiti non erano ancora stati mandati a Delhi. Non erano ancora stati mandati agli esaminatori, che quindi non li avevano corretti. Però Swami stava parlando dei voti. Capite?
“Uhmm, per il compito di oggi alcuni di voi prenderanno più di 80, ma molti prenderanno tra 60 e 70. Ascoltate ragazzi, la Mia opinione è che siete promossi solo se prendete più di 90”.
Capito? Questo è quello che Egli ha detto.
“ E se prendete più di 80, è accettabile. Ma meno di 80, lo considero un fallimento”.
Ed ha aggiunto: “Se prendete 70 per cento, significa che avete commesso 30 errori. Cos’è successo a quei 30? 70 sono le risposte corrette e 30 sono quelle sbagliate. Quindi non voglio che commettiate così tanti errori”.
Queste sono le parole di Bhagavan.
Poi ha guardato un altro ragazzo. “Uhmm, questa mattina non hai risposto molto bene ad una domanda. La tua risposta non è stata buona, non è stata soddisfacente. Sei un po’ confuso”.
Il ragazzo era confuso e ha cominciato a tremare.
Poi ha guardato un altro ragazzo e ha detto: “Com’è andata questa mattina?
“Swami, bene”.
“No, no, no! Pensi di aver fatto bene, ma non quanto credi”.
E poi ha improvvisamente chiamato due ragazzi per nome: “Voi due state per prendere 90 sul compito di oggi”.
Quando Swami parla così, quale dovrebbe essere la nostra posizione? Come ho detto prima, i compiti dovevano ancora essere mandati a Delhi. Dovevano ancora essere consegnati agli esaminatori. C’era ancora tempo perché venissero valutati, ma Dio stava dando i voti. Ehh? Questa è la bellezza. E così abbiamo cominciato a meravigliarci.
Swami ha detto: “Ragazzi, anche se sono qui, guardo le vostre risposte lì. Mentre state scrivendo nell’aula degli esami, vedo i vostri compiti lì. Stando seduto qui, so tutto”.
Queste sono le parole di Bhagavan.
ADEMPIETE ALLE VOSTRE RESPONSABILITA’
In seguito alcuni studenti al termine dei loro studi si sono avvicinati a Swami ed hanno detto: “Bhagavan, vogliamo stare con Te, anche dopo avere finito gli studi. Vogliamo stare con Te. Vogliamo servirTi. Non ci chiedere di andare via. Tienici con Te.”
Questa è stata la loro preghiera.
Così Baba ha risposto: “ Servite i vostri genitori”.
Uno studente ha replicato immediatamente: “No, Swami, anche i nostri genitori vogliono che restiamo qui”.
Quindi un professore che sedeva lì davanti è intervenuto: “Swami, chi vuole restare con Te, deve avere la Tua Grazia Divina. Non possono restare tutti con Te”.
LA GRAZIA DIVINA E LA VOLONTA’ DIVINA
Cari amici, questo è vero per tutti. Chi di voi è stato qui negli anni, chi è stato qui per tanto tempo sarà d’accordo con me quando dico che siamo qui solo per merito della Sua Grazia. A volte ci sentiamo come se volessimo scappare da qui, ma non possiamo!
Io non sono un’eccezione. A volte mi sento scoraggiato, depresso, frustrato, molto stanco, esausto e mi vengono in mente tutte le comodità che avevo una volta, i miei parenti e così via. Mi sento come se volessi fuggire. Il mattino successivo, Egli mi fa un mezzo sorriso che mi fa sentire completamente soddisfatto. Non sappiamo niente, solo Lui sa. Egli ha un Suo proprio metodo per tenere la gente intorno a Lui, danzando. Questa è quella che io chiamo la “Sua Grazia Divina” oppure potremmo dire la “Sua Volontà Divina”.
Se qualcuno viene da me e mi dice: “Anil Kumar, tu stai con Swami”, io rispondo: “No, no, no. Io non sto con Swami. Io sono qui nonostante me stesso. Sono qui nonostante me stesso, non grazie a me. Egli ha voluto che io stessi qui. Quindi, sono qui”.
La vita dell’ashram: non riesco a credere di essere qui da 14 anni, perché sono una persona libera, mi muovo liberamente, sorrido, parlo e socializzo. Sono io o è qualcun altro? Per concludere ognuno di noi ha bisogno anche della Sua Grazia per stare qui vicino a Lui. Questo voleva dire il professore.
AVRETE LA MIA GRAZIA SE MI OBBEDITE
“Avrete la Mia Grazia se Mi obbedite. Avrete la Mia Grazia se seguite i Miei ordini”.
Bhagavan ha fatto un esempio: “L’acqua si trasforma in vapore, crea le nubi, poi ridiscende sotto la forma della pioggia”.
Non è così?
Bhagavan si è servito di questa metafora che poi ha spiegato: “La Grazia Divina è la pioggia. L’acqua che diventa vapore è la vostra obbedienza a Swami, la vostra fedeltà a Swami. Quindi l’acqua che diventa vapore e poi nubi è la vostra obbedienza, la vostra disciplina e la vostra sincerità nel seguire le parole di Swami. E la pioggia fresca che scende è la Mia Grazia”.
ONNISCIENZA E ONNIPRESENZA
Guardando ai seicento studenti che erano lì, Egli ha fatto i nomi di quattro di loro: Vipin, Sai Charan, Deepak e Vinay. Ha solo fatto questi quattro nomi. I quattro ragazzi si sono alzati. Chi sono?
Li ha guardati ed ha detto: “Voi avrete sicuramente 100 percento”. I ragazzi sono corsi ai Suoi Piedi e hanno ricevuto padanamaskar. “Oggi il compito di Fisica è stato facile. Vi sono capitate domande che conoscevate molto bene”.
Quando Swami parla in questo modo degli studenti, dei loro esami, dei loro voti, chiamandoli per nome, non solo ci rivela la Sua onniscienza e onnipresenza, ma rafforza anche la nostra fede in Lui, perché ci sta rivelando la Sua divinità.
GLI INSEGNANTI MODERNI NON SANNO
Un altro episodio contiene dei riferimenti di Bhagavan agli insegnanti. Il giorno precedente aveva parlato degli studenti, mentre in questo episodio ha preferito parlare degli insegnanti, perché anche a noi tocca la nostra parte.
Così ha detto: “Insegnanti, dovreste sapere come porre le domande in classe. Non dovreste confondere gli studenti. Dovreste prestare attenzione a quanto tempo concedete loro per rispondere. Un insegnante dovrebbe sapere che domande fare, come farle e quanto tempo dare per rispondere. Ma sfortunatamente, gli insegnanti moderni non sanno queste cose”.
Poi ha detto ancora: “Guardate, Io chiamo un gruppo di devoti e concedo loro l’intervista. Do loro tempo. Dopo, chiamo un altro gruppo e do loro un po’ di tempo. Concedo loro un po’ di tempo, così che possano pensare a cosa chiederMi. Chiamo gruppo dopo gruppo, dando loro tempo per pensare. La Mia vita è il Mio messaggio. Dovreste capirlo. Dovreste sapere cosa chiedere e quanto tempo dare”.
Ha aggiunto: “Gli studenti di fine corso avranno esami orali. Li avrete. I vostri professori dovrebbero sapere come fare le domande”.
MERAVIGLIOSO, MISTERIOSO STILE DIVINO
Mentre Swami stava parlando, alcuni studenti stavano seduti dietro di Lui, perché non era possibile che tutti stessero seduti di fronte a Lui. Ma Swami ha scelto di far notare loro che avrebbero dovuto sedersi nella giusta direzione in modo molto acuto e appropriato. Cosa ha detto?
Non ha detto: “Ragazzi, venite e sedetevi davanti a Me”. Se si fosse espresso così, sarebbe stato come chiunque di noi. Ma Egli è Divino. Così trasmette le Sue indicazioni con un meraviglioso e misterioso stile Divino.
Cosa ha detto?
Ha detto: “Un tempo viveva un saggio che ogni giorno teneva dei discorsi sulla Bhagavad Gita. Solitamente molti se ne andavano a metà discorso, non rimanevano fino alla fine. Ma questo saggio aveva notato che un uomo stava seduto fino alla fine piangendo durante tutto il discorso ogni volta. Il saggio era molto felice”.
Un giorno il saggio chiamò quest’uomo e gli disse: Anche se molte persone vengono ad ascoltare i miei discorsi, tu sei l’unico che rimane fino alla fine. Sono molto felice. Posso sapere cos’è che ti interessa così tanto nella Gita?”.
L’uomo rispose: “Mio caro signore, in tutti questi giorni non ho ascoltato un solo sloka di quelli che hai spiegato. Ma mi puoi chiedere perché sono rimasto fino alla fine ogni giorno. Solo per un motivo: per spiegare la Gita, il Signore Krishna, che era l’auriga e sedeva davanti sul carro, doveva girare la testa nella direzione opposta per parlare a Arjuna, che stava dietro di lui. Il collo di Krishna deve avere subito una distorsione. Quell’incapace di Arjuna, perché doveva disturbare Krishna in quel modo? Avrebbe dovuto sedersi davanti e ascoltare Krishna più dignitosamente. Perché doveva far girare Krishna in quel modo? Che dispiacere”.
Tutti hanno capito. Tutti i ragazzi che stavano seduti dietro, si sono subito seduti di fronte a Swami. Questo è un modo indiretto, divertente e scherzoso per dare un suggerimento.
DOVRESTE SAPERE COME GESTIRE LE SITUAZIONI
In seguito ha guardato un altro ragazzo, uno studente del corso di gestione aziendale.
Gli ha detto: “Hey, hai avuto gli orali stamattina. Non hai risposto bene. Quando ti hanno fatto una domanda, tu hai dato tante risposte. Non è corretto. E’ come la preparazione dell’aviyal. L’aviyal è la preparazione di una zuppa di verdure miste. La tua risposta è come l’aviyal, un minestrone; non è una risposta diretta”.
Il ragazzo era impressionato. Non si aspettava che Swami gli parlasse a quel modo.
“Dovresti sapere anche come cavartela in modo accettabile. Supponi che ti vengano fatte delle domande. Se non conosci le risposte, dovresti sapere come gestire la situazione”.
“Swami, come la gestiamo?”.
Swami ha fatto un esempio: “Supponete di aver visto un ladro andare in questa direzione. Dopo poco, un’altra persona arriva e vi chiede, ‘Ha visto il ladro andare in questa direzione?’. Come dovreste rispondere? Non dovreste dire ‘Non l’ho visto’, perché mentireste. Se dite ‘Ho visto’, questo vi metterà a rischio, perché si tratta di un ladro. Vi ucciderà più tardi. Si occuperà di voi dopo. Quindi dovreste trovare un’alternativa. Quale?
‘Signore, chi ha visto non può parlare. Chi può parlare, non ha visto’. Quell’uomo si confonderà e andrà via.
Cosa significa? ‘Chi ha visto’: significa gli occhi lo hanno visto, ma gli occhi non possono parlare. ‘Chi può parlare’: la bocca e la lingua possono parlare, ma non vedono. Questo è il significato.
Quando direte così, l’altro penserà ‘Cercherò il ladro da solo invece di cercare di capire questa risposta’. Quindi dovreste avere una certa logica e destrezza nell’aggirare le domande a cui non potete rispondere”.
NON SOFFRO NE’ IL CALDO NE’ IL FREDDO
La scorsa estate, o quella precedente credo, è stata molto calda. Swami è stato a lungo a Prashanti Nilayam. E’ stato nel 2001. Egli è rimasto qui fino alla festa di Sri Rama Navami. Swami di solito usciva verso le 2.30 del pomeriggio, quando faceva molto caldo (proprio ora sentiamo come Prashanti si stia scaldando). Così Swami è rimasto qui fino all’inizio dell’estate.
“Swami, fa molto caldo”.
Subito dopo mi ha guardato ed ha detto: “Non soffro né il caldo né il freddo. Non ho ciabatte adesso. Sto solo camminando”.
Nonostante il marmo fosse molto caldo quell’estate, camminava come di solito. Queste sono le parole di Bhagavan.
“Anche in inverno, la gente si copre con coperte e indossa maglioni e guanti. No, per me non è così perché non soffro né il caldo né il freddo”.
“Inoltre mi sono abituato a questa calda estate. Non ne risentirò”.
LA FORZA MAGNETICA DEI MIEI PIEDI E’ MOLTO FORTE
Vi prego di prestare molta attenzione a questo passaggio, perché è particolarmente importante per tutti i devoti:
“La forza magnetica dei Miei Piedi è molto forte. La forza di gravità della terra e la grande forza magnetica dei Miei Piedi si attraggono così tanto che a volte Mi è persino difficile camminare. A volte i Piedi si appiccicano alla terra, così devo tirarli per camminare, perché la forza magnetica dei Piedi e la forza di gravità si attraggono l’una all’altra. E’ faticoso, così devo camminare lentamente. Molte persone non lo capiscono”.
“E questa è la seconda ragione: ho permesso che questo avvenisse così che i devoti avessero darshan più lunghi. Tutti possono vederMi. Muovendomi lentamente, tutti possono vederMi. Questo è un vantaggio per voi”.
“Anche i Miei capelli sono magnetici. Se uso una spazzola metallica, i capelli si attaccano subito alla spazzola a causa dell’effetto magnetico”.
Ci stavamo tutti chiedendo: forza magnetica, i capelli che si attaccano alla spazzola, i Piedi che sono attirati dalla terra? Queste cose sono davvero straordinarie, quasi incredibili.
Così è arrivata una risposta da Swami: “Guardate, c’è una forza magnetica in ognuno di voi, non solo in Me. C’è un generatore in ognuno. Calore, luce, ogni cosa è in voi. La vostra memoria è il vostro computer. L’energia è il vostro generatore. C’è calore nel vostro corpo. C’è luce nei vostri occhi. Non c’è nulla fuori che non sia già in voi”.
LA PRATICA QUOTIDIANA
Infine, Egli ha detto agli studenti di non parlare troppo, di conservare le energie così avrebbero avuto una memoria migliore. Ha detto loro di cercare sempre buone compagnie e di non sprecare energia. Ha spiegato che è necessario osservare il silenzio ogni tanto, evitando pensieri inutili ed avendo meno contatti possibile. Inoltre, non ci si dovrebbe toccare l’un l’altro per non perdere la propria vibrazione. Questo è quello che Swami ha detto a tutti i ragazzi quel giorno, facendo riferimento ad alcune cose da praticare nella vita quotidiana.
SARANGADHARA
In un altro episodio, Bhagavan ha narrato la storia di una persona chiamata Sarangadhara. Sarangadhara era il figlio di un re chiamato Narendra, Raja Raja Narendra. Raja Raja Narendra amava molto suo figlio, Sarangadhara. Ma la sfortuna volle che il padre avesse due mogli e che la seconda moglie fosse molto giovane. La giovane donna, di nome Chithrangi, si infatuò del ragazzo, essendo anche lei molto giovane.
Sarangadhara, il figlio, disse: “Non è corretto che tu stia qui. Tu sei la seconda moglie di mio padre. Tu sei come mia madre. Non nutrire certi pensieri”.
Egli rifiutò ma la donna continuava a persistere e insistere. In quei giorni, i messaggi venivano inviati con i piccioni. Tutti i messaggi erano legati alle zampe dei piccioni, che volavano e li trasportavano ovunque. Non c’era il fax, né la posta, né i telefoni cellulari, solo i piccioni viaggiatori.
Così un giorno Sarangadhara andò dentro al palazzo per ritirare un messaggio. Chithrangi approfittò della situazione. Mentre Sarangadhara era dentro il palazzo, sprangò la porta. Sprangò la porta da dentro e cominciò ad urlare molto forte. E quando il re bussò alla porta, ella la aprì e il re la vide piangere.
Chithrangi disse al re: “Qui c’è tuo figlio, quel meschino, che voleva approfittarsi di me, voleva molestarmi. E’ orribile. Nessuno mi avrebbe potuto proteggere”.
Raccontò questo contro Sarangadhara. Il povero padre non ebbe alternative. Era molto arrabbiato con suo figlio e ordinò ai soldati di tagliargli immediatamente le gambe e le mani. Poiché amava molto suo figlio, il re non avrebbe potuto sopportare la vista di tale amputazione davanti ai suoi occhi. Quindi l’ordine del re sarebbe stato eseguito dopo aver portato il giovane nella foresta, fuori dalla città.
Poco dopo il capo dell’esercito, che era entrato nella camera da letto, vide sotto il cuscino della regina delle lettere. Le prese e vide che erano lettere d’amore di Chithrangi a Sarangadhara.
Disse subito al re: “Oh re, tuo figlio ha un animo nobile e puro. E’ la tua seconda moglie che lo ha disonorato”.
Così, senza perdere tempo, il re revocò il suo ordine.
Pertanto dovete capire quanto dovreste essere attenti nella vita. Ci si può comportare in modo esemplare e finire in pericolo in qualche modo, soprattutto a causa delle donne. Queste sono le parole di Bahagavan.
Poi ha aggiunto: “Una donna può dire: ‘Voglio un marito come Rama’, ma quella donna deve essere come Sita. Se siete come Sita, avrete un marito come Rama. Ma se siete come Surphanaka, che rappresenta il desiderio, una scimmia, un demone lussurioso, come potete aspettarvi di avere un marito come Rama? No, no, no”.
SUPER SPECIALTY HOSPITAL
In seguito Swami ha raccontato di alcuni fatti che si erano verificati quel giorno nel Super Specialty Hospital, di come avesse insistito perché un paziente che aveva molte complicazioni venisse operato (l’operazione era durata otto ore). La Bhagavad Gita dice: “Dove c’è Krishna, c’è successo”. Dove c’è Baba, ci può essere solo successo. Niente è impossibile nella vita di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
TUTTI SEMBRANO GIOVANI VICINO A SWAMI
Swami ha cominciato a chiedere a tutti: “Quanti anni hai? Quanti anni hai?”. Alcuni hanno risposto: “Settanta, sessanta, cinquanta, quaranta” e così via. Ma ciò che accomunava tutti è che ognuno sembrava più giovane della sua età di dieci o quindici anni. Credetemi.
Non lo so. O forse invece di dire “non lo so “, dovrei dire: “chiedete solo a Baba”. La maggior parte delle persone qui non sono giovani ma sembrano giovani. Alcuni studenti vengono da me e mi dicono, soprattutto quando indosso camicie come questa, ‘Sembra giovane’.
Chiamo quel ragazzo e gli dico: “Hey, non è un complimento. Dovresti dire ‘E’ giovane’, perché se dici ‘Sembra giovane’, cosa vuol dire? Stai dicendo che sono già vecchio e cerco di sembrare giovane? Questo non è un complimento”.
Quindi la gente sembra giovane vicino a Swami. Perché? E’ grazie alle vibrazioni di Swami. Ci sono alcuni giovani che Swami ha scelto perché lavorassero qui. Ma la maggior parte di quelli che sono giornalmente ai darshan e ai bhajans e che lavorano qui sono molto, molto anziani. Sì! Andate in biblioteca, andate in mensa, andate al Central Trust Office, all’università e in ospedale. Hanno tutti più di settanta anni. Ma come fanno a lavorare? A casa, non credo che riuscirebbero a muoversi. Ma qui lavorano. E’ merito della Grazia di Swami.
UN VITA LUNGA E ATTIVA
Così Swami ha detto: “Coloro che hanno vissuto vicino a Me hanno avuto lunga vita. Hanno vissuto a lungo e hanno lasciato questo mondo senza soffrire”.
Swami ha fatto il nome di alcune persone: Poojari Krishtappa, Sheshagiri Rao e Surraiya. Hanno servito Swami con cuore sincero e hanno vissuto a lungo, fino a più di novanta anni.
Anche Kasturi ha avuto un vita lunga. Un giorno Swami gli avevo chiesto di andare in ospedale per un check-up. Kasturi ci andò e i dottori gli dissero di riposarsi per un po’.
Swami andò a trovarlo e gli chiese: “Come stai, Kasturi?”
“Bene, Swami”.
“Se stai bene, perché sei in ospedale?”
“Solo per un check-up, Swami, e per riposarmi”.
Swami è tornato nel Mandir ed ha chiesto che tutto fosse pronto per il ‘viaggio finale’. Fintanto che i preparativi furono portati a termine, l’anima di Kasturi aveva lasciato questo pianeta; che morte dolce è stata, senza nessuna sofferenza. Capite?
Ci sono persone molto anziane qui, Gopal Rao, che ha 94 anni, il Dott. Alreja, che ne ha 85 e il Dott. Budhwar, che ne ha 90 e che continua a lavorare.
SWAMI HA RIPORTATO ALREJA IN VITA
Il Dott. Alreja ebbe un attacco di cuore a Bombay 30 anni fa, mentre anche Swami si trovava a Bombay. A causa di questo attacco di cuore, Alreja aveva già lasciato questo mondo.
Swami andò da lui e scuotendolo disse: “ Hey, Alreja! Alzati!” E lo riportò in vita.
E oggi, nonostante siano passati quaranta anni, egli è ancora attivo e lavora in ospedale. Fino a poco tempo fa, andava in ospedale a piedi. Vive al secondo piano e fa le scale a piedi. Quindi, vivere in compagnia di Dio ci dà l’energia necessaria.
UN PRETE DI NOME KAMAVADHANI
C’era un prete di nome Kamavadhani, un grande studioso di Sanscrito, che aveva celebrato una festa molto importante qui. Offriva ogni sorta di doni agli idoli ed è stato il primo uomo ad avere il permesso di ricevere il darshan di Baba sia al mattino che al pomeriggio.
Quel giorno, dopo aver completato il suo rituale, andò al darshan ed ebbe padanamaskar. Stava per tornare, quando Swami gli disse: “Kamavadhani, non devi tornare questo pomeriggio. Vai e riposati”.
Così quel giorno tornò a casa, fece un pasto sontuoso con latte cagliato e altri cibi prelibati, dato che era un giorno di festa e poi andò a riposarsi. Quello divenne un riposo eterno, senza nessun problema. Bhagavan ha raccontato questo episodio a tutti noi.
QUANDO SAPETE CHE UNA COSA E’ CORRETTA, SOSTENETELA
Bhagavan ha detto una cosa molto importante agli studenti:
“Quando sapete che una cosa è corretta, sostenetela. Quando sapete che è sbagliata, lasciate stare. Non appoggiate un uomo che sta facendo qualcosa di sbagliato. Se qualcuno commette un errore, è un peccatore. La persona che lo sostiene è un peccatore più grande. Pertanto, se qualcuno è nel giusto, sostenetelo; se è nel torto, allontanatevi da lui”.
Ha menzionato due personaggi: Vibhishana del Ramayana sapeva bene che suo fratello fosse nel torto. Si allontanò da Ravana, così divenne grande. Ma nel Mahabharata, Bheeshma sapeva che i Kauravas fossero in errore; nonostante ciò non li abbandonò. Li servì fino alla fine. Così, secondo Bhagavan, Bheeshma, nonostante fosse un saggio, è inferiore a Vibhishana.
E se siete fortunati abbastanza, riuscirete a sentire il Grande Messaggio sin dall’infanzia. Non dovete aspettare fino all’adolescenza, no!
Prahlada ascoltava gli insegnamenti quando era ancora nel grembo di sua madre. Lì ricevette insegnamenti sacri. E poiché ricevette insegnamenti sacri sin dall’infanzia, Prahlada del Maha Bhagavata riuscì ad affrontare tutte le sue prove. Riuscì a ingoiare il veleno facilmente, riuscì a saltare nel fuoco o nell’oceano, si lasciò mordere da scorpioni e serpenti e calpestare da un elefante; tutto ciò perché era stato recipiente degli Insegnamenti Divini sin dalla sua infanzia.
Il Professor Anl Kumar ha chiuso il discorso cantando il bhajan “Narayan Narayan Jai Jai Govinda hare…….”