Quel giorno Bhagawan era occupato con i bambini Bal Vikas provenienti da Londra. Circa 1.500 bambini erano venuti a Brindavan per vedere Bhagawan, e Swami concesse loro di mettere in scena una rappresentazione culturale. Questi bambini recitarono un pezzo che illustrava la vita di alcuni grandi santi dello Stato del Karnataka e dell’Andhra Pradesh, nonché di altri santi menzionati nei poemi epici; inoltre cantarono diverse canzoni composte da Kanakadasa e Thyagaraja ed infine, nella recita, descrissero anche la devozione di un grande personaggio di nome Markandeya.
Pertanto, i canti e le vite di Kanakadasa, Thyagaraja e Markandeya furono illustrate e recitate magnificamente alla presenza di Bhagawan.
Il giorno successivo, Swami parlò della loro rappresentazione teatrale. “Avete visto che devozione! Sono venuti da Londra – pensate da quale distanza – per recitare questo dramma davanti a Swami. Hanno portato i costumi, le acconciature, le sceneggiature, tutto da Londra. Che devozione!”
LA MORTE NON DEVE SCONVOLGERVI
Bhagawan menzionò in particolare modo l’insegnante responsabile del centro Bal Vikas di Londra – della sua devozione e delle sue qualità di conduzione e di guida. Bhagawan disse: “Guardate quella signora, l’insegnante Bal Vikas di Londra, è una donna molto nobile, un’ardente devota di Bhagawan; ha appreso tutti i messaggi relativi agli insegnamenti di Bhagawan e li mette in pratica. È stata in grado di affrontare tutti i problemi della vita ed a resistere a tutte le difficoltà, e a restare sempre aggrappata a Bhagawan con gran coraggio!”
Poi Swami disse: “Sapete cosa accadde? L’ultima volta, quando stava andando all’aeroporto per tornare a Londra, le giunse la notizia del decesso di suo marito. Ella non si lasciò sconvolgere, e non pianse. Con i bambini Bal Vikas fece tutto il viaggio fino a Londra; giunta là, adempì quello che era suo dovere fare relativamente ai riti funebri e non tralasciò nulla.”
Poi Swami aggiunse (per favore, prestate attenzione a questo punto): “Quell’insegnante Bal Vikas di Londra sa bene che la morte è certa. Quando c’è una nascita, è certo che ci sia anche la morte. È inevitabile! La morte non deve sconvolgere nessuno. Non si deve perdere la propria fede in Dio. Senza lasciare spazio alla depressione, alla frustrazione o alla disperazione, ella seppe affrontare tutti i problemi della vita. Contemporaneamente, ha portato avanti il Messaggio e la Missione di Sai. È davvero una grande e nobile creatura!” Ecco cosa disse Swami di lei.
I GRANDI DEVOTI SONO PIÙ NUMEROSI TRA LE DONNE
Voltandosi poi verso tutti noi, sarcasticamente, Egli osservò: “I grandi devoti sono più numerosi tra le donne. In confronto, gli uomini non sono grandi quanto le donne.”
“Oh, davvero! È proprio così, Swami?” - “Sì.”
“Allora, ti prego di scusarmi, Swami. Se ci sono più donne devote che uomini, io dico che l’errore sta nella Creazione, Srishti!”
Il Divino non resta zitto. Egli si voltò e disse: “Non c’è nulla di sbagliato in Srishti, la Creazione. L’errore è in drishti, la tua visione. Non c’è nulla di sbagliato nella Creazione.” - “Oho!”
Tuttavia, non intendevo darmi per vinto. Dovevo difendere la causa degli uomini. Avendo l’opportunità di rappresentare gli uomini, come potevo restarmene zitto? Perciò dissi sommessamente, in atteggiamento di preghiera e di rispetto: “Mio Signore! Secondo Te gli uomini sono meno devoti, ma per dei motivi veri, per delle valide ragioni.”
Swami chiese: “Quali ragioni? Quali ragioni?”
“Swami! La sola ragione è che gli uomini hanno molte responsabilità, hanno molti impegni.”
Immediatamente Swami disse: “Quali responsabilità? Le donne hanno responsabilità maggiori degli uomini. Esse curano la casa, si occupano dei figli, accudiscono il marito, tengono i conti e quant’altro! Le donne hanno più responsabilità degli uomini.”
“Va bene, Swami. Ultimo punto – gli uomini hanno più impegni.”
“Quali impegni?” Swami immediatamente disse. “Andare al club? Giocare alle carte? Guardare la TV con le gambe accavallate, chiedendo alla moglie di servire loro un caffè caldo? Quali impegni? No, no, no, no!”
Poi Baba disse: “Il cuore di un uomo è duro come una pietra. Deve essere lavorato con lo scalpello.”
Io conosco i miei limiti, per cui dissi: “Swami, se cominci a scalpellare i cuori degli uomini, andremo tutti a pezzi. Per favore Swami non farlo, o saremo ridotti in polvere!”
Swami disse: “No, no, no! Dovete essere fatti a pezzi, non ridotti in polvere!”
INTERESSE E RIPOSO
Eccoci all’episodio successivo. A Brindavan, alcuni devoti tedeschi misero in scena un dramma alla presenza di Swami. C’era il personaggio di una regina di nome Elizabeth, la quale sacrificò tutti i suoi averi e trascorse l’intera vita al servizio dell’umanità. Non solo, portò nel suo palazzo i poveri trovati sulle strade – i bisognosi ed i disabili, e li servì. Però, proprio quella stessa gente che aveva beneficato, le fece del male. Le tagliarono le mani, fu ingannata e tradita proprio dagli stessi che aveva aiutato. Questa era la storia.
Il giorno seguente, Swami commentò la rappresentazione dei tedeschi: “Avete visto il dramma? Avete sentito i dialoghi? I devoti tedeschi hanno scritto questo pezzo per intero, era pieno degli insegnamenti di Sai e dei messaggi di Swami. Guardate quei tedeschi, quanto sono devoti!”
Poi aggiunse: “Il dramma presentato dai devoti tedeschi è così interessante. Sapete perché? Perché viene dal cuore, mentre quello che fate voi viene solo dall’arte. L’arte è esteriore, mentre il cuore è dentro. Era una rappresentazione che veniva dal profondo del cuore, per questo era così interessante.” Questo è quanto Bhagawan disse.
“OK, Swami. È la stagione di Londra e della Germania. OK.”
Egli andò avanti a lodarli: “Avete visto come sono passati da una scena all’altra, in rapida successione. Non perdevano tempo e ci mettevano pochissimo. In breve tempo cambiavano e passavano ad una scena diversa. Avete capito?” – chiese Bhagawan. - “Oh, Swami.”
“Sono stati davvero molto veloci, mentre voi usate dei trucchi! Le rappresentazioni dei nostri ragazzi sono piene di trucchi, quei tedeschi invece …” - “OK, Swami!”
Alla fine, Egli disse: “Essi hanno operato in questo modo grazie al loro interesse (interest), mentre voi siete sempre in riposo (in rest). Il loro è interesse, il vostro è riposo!”
DIVINI PENSIERI IN PICCOLE TESTE
Passiamo al successivo episodio: la festa di Vinayaka Chaturthi. Tutti sapete che Vinayaka Chaturthi è la prima festa dell’anno. Vinayaka Chaturthi è l’adorazione del Signore Ganesha, la Divinità della conoscenza e della saggezza. Il terzo giorno, la gente porta tutti questi idoli in processione e li immerge nell’acqua. Avrete visto quella grande funzione. Gli studenti di tutti gli istituti portano gli idoli di Vinayaka, ballando e cantando. Oh, sono decorati così bene. Swami si sofferma presso ogni gruppo e si fa fotografare con loro, poi spacca delle noci di cocco e li fa felici. Li benedice e dice loro di andare in processione al fiume Chitravathi, dove tutti gli idoli vengono immersi nell’acqua.
La cerimonia dell’immersione, che si celebra il terzo giorno dopo il Vinayaka Chaturthi, è un festival interessante. Voglio condividere con voi cosa accadde quel giorno.
Swami uscì. La maggior parte dei ragazzi era vicino al fiume Chitravathi per immergere gli idoli di Ganesha. Intanto, Swami cominciò a parlare con i bambini della scuola elementare. Egli chiese a parecchi di loro di tenere un discorso. Veramente molto interessante! Senza preparazione, senza precedente avviso, un bambino dopo l’altro tenne un discorso.
In quel momento, di ritorno dal Chitravathi, io trovai che la veranda era libera e mi sedetti quindi al solito posto. Da lontano, Swami, il nostro Dio birichino, volle impartirci un insegnamento; Egli fa sempre in modo che il messaggio sia comunicato al momento giusto ed alla presenza di tutti.
Ecco cosa accadde: chiamò i bambini delle elementari e cominciò a porre loro delle domande. Quale fu la prima domanda?
“Eh, ragazzo! Da dove vieni?” - Il ragazzino disse: “Da Te, Swami.”
Swami si rivolse a noi e disse: “Se vi faccio quella domanda, voi rispondete: “Da Hyderabad, Swami, o da Bombay, Swami! Pfui! Sentite questi bambini – da Te, Swami! Tale è la loro devozione!”
Poi come seconda domanda, Egli chiese ad un altro ragazzino: “Ragazzo, qual è la Forma di Dio?”
Il bambino rispose: “Swami! L’Amore, Swami!”
“Visto, voi e i vostri ragazzi con lauree e diplomi! Se domando quale sia la Forma di Dio, voi rispondete: ‘Rama, Krishna.’ Pfui! Avete sentito i bambini delle elementari: ‘L’Amore è la Forma di Dio!’ ”
Egli andò avanti a schernirci. Fece altre domande e continuò a prenderci in giro.
Baba domandò ad un altro ragazzino: “In che modo ami Dio?”
Il ragazzo rispose: “Swami! Il miglior modo di amare Dio è di amare e servire tutti!”
“Sentite! Siete in grado di dare risposte di quel genere? Sentite questi bambini!”
Poi domandò ad un altro ragazzo, “Hey, ragazzo! Chi è il tuo amico?”
“Swami, Tu sei il mio amico.”
“Ragazzi, parlereste così voi? Voi direste ‘il tale è mio amico, Swami’. Pfui! ‘Chi è il tuo amico?’ ‘Dio è il mio amico.’ Avete sentito in che modo delicato ha risposto?”
Poi Swami domandò ad un altro ragazzo, “Oho! Dio è tuo amico, molto bene! Dimmi allora, chi è il tuo nemico?”
“Swami, l’ira è il mio nemico.”
Egli mi guardò e disse: “Tu avresti risposto in questo modo?”
“Swami, non avrei saputo farlo, ne sono sicuro. Quel ragazzo è davvero in gamba!”
Baba si rivolse ad un altro ragazzino: “Hey ragazzo, qual è la strada che porta all’Immortalità?”
Egli rispose: “La distruzione dell’immoralità è la strada che porta all’Immortalità.”
“Sentite! Sentite il livello dei nostri bambini!” Egli era molto, molto felice.
Ad un altro ragazzo domandò: “Hey, ragazzo! Qual è il significato di Namaskar?”
Penso che tutti sappiate che Namaskar consiste nel congiungere le mani secondo la tradizione Indiana, come segno di riverenza e rispetto verso gli anziani. Quello si chiama Namaskar.
Swami domandò: “Ragazzo, qual è il significato di Namaskar?”
Sapete cosa rispose quel ragazzo: “Swami, Na-ma. Na-ma-skar. Na-ma: non mio, non mio! Ecco il significato.”
“Oho! Cosa vuol dire?”
“Ogni cosa è tua, non mia, Swami!”
“Sentite i bambini delle elementari! I ragazzi degli Istituti Superiori dovrebbero imparare da loro. Avete sentito che belle risposte danno!”
L’EGO PUÒ SORGERE IN QUALSIASI MOMENTO.
Quest’episodio non finisce qui. Swami proseguì con le domande: “Ragazzo, che voto hai preso?”
“85.”
(Voltandosi verso un altro bambino) “E tu, che voto?” - “90.”
“Oh! Avete davvero preso quei voti? Bravi, i nostri ragazzi!”
Un altro ragazzo si avvicinò lentamente a Swami e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio che noi non potemmo udire.
Swami mi guardò e disse: “Anil Kumar, cosa mi ha detto quel ragazzo?”
“Swami, non lo so, ha sussurrato qualcosa nel tuo orecchio. Non so cosa possa aver detto.”
“No, no, no! Cosa pensi che mi abbia detto?”
“Swami, quel ragazzino deve aver preso un voto basso. Se tutti hanno avuto 90 e 80, quel bambino deve essersi vergognato e non ha voluto parlare ad alta voce. Egli deve averti sussurrato di aver preso un voto basso.”
Swami rispose: “Che stupidaggini vai dicendo? Ha preso 100%. Me l’ha detto in un orecchio: Swami, ho preso 100, ma non voglio dirlo ad alta voce. Perché? L’ego potrebbe gonfiarsi in me! L’ego può sollevare la testa in ogni momento e non voglio che ciò accada.”
“Oh, Swami, che bravo! Davvero molto bravo!”
A quel punto io aggiunsi: “Swami, sono felice di riferirTi che il livello dell’Inglese della scuola elementare Shri Sathya Sai é molto alto. I bambini parlano l’Inglese molto bene.” - “Lo so.”
Con questo ha termine l’episodio di quel giorno.
OGNI GIORNO È UN FESTIVAL
Il giorno successivo, Swami cominciò a distribuire degli abiti nuovi a tutti gli insegnanti. Io non capivo perché lo facesse, non era neppure un giorno festivo. Allora, perché distribuiva dei vestiti nuovi? Quella domanda mi stava scritta sulla faccia.
“Perché fai quella faccia?”
“Swami, oggi non è giorno di festa. Non capisco perché Tu stia distribuendo dei vestiti.”
Baba disse: “Ogni giorno è un festival qui. Dovete capire che non c’è bisogno di attendere una festa. Ogni giorno è una celebrazione a Prasanthi Nilayam!”
Questo è molto vero. In duecento arrivano dall’Iran, tre o quattrocento arrivano dalla Russia, seicento sbarcano da Londra. Una quantità di gente giunge qua da diversi posti. C’è gente che arriva con le motociclette, o che arriva camminando per migliaia di chilometri! Perciò, a Prasanthi Nilayam ogni giorno è un festival.
IMPARATE LA DISCIPLINA DALLE FORMICHE
Ecco l’episodio successivo.
Swami si rivolse ad un uomo anziano che stava scrivendo qualcosa su un foglio.
“Fai vedere, cosa stai scrivendo?” - “Swami, sto scrivendo un articolo.”
“Fammi vedere, fammi vedere.” - “Swami, è solo una brutta copia. Non è il caso di mostrartela.”
“Perché?” - “Swami, ho scritto in piccolo.”
“Non importa. Portalo qui. Le formiche sono piccole, ma molto potenti. Prima di sederti, guarda se ci sono delle formiche. Le formiche sono molto piccole, ma molto potenti. Non importa se sono piccole. Vieni qua, portami quel quaderno.”
Quell’anziano avrebbe dovuto starsene buono. Con Swami, più taci, meglio è, perché possiamo sempre dire qualcosa di sbagliato.
L’uomo disse: “Swami, c’è molta disciplina tra le formiche.”
Come sempre, l’ultima parola è quella di Swami!
Egli si voltò e disse: “Oh, tu affermi che le formiche hanno molta disciplina, ma tu non ne hai. Impara da loro.”
L’uomo imparò, quindi, da quelle formiche cosa fosse la disciplina!
LA FESTA DI ONAM A PRASANTHI NILAYAM
Il giorno seguente era la festa di Onam, che i devoti del Kerala ogni anno in Agosto celebrano a Prasanthi Nilayam.
All’indomani della festa, Bhagawan commentò la loro celebrazione. “Il Kerala è una terra di cultura ed ha anche grande considerazione per la musica classica. Un’altra cosa: se un mendicante si ferma davanti alla porta di una casa, non sarà mai allontanato. Qualsiasi cibo sia disponibile, la padrona di casa glielo servirà.”
Baba proseguì: “La gente afferma che i politici sono atei e che non hanno fede in Dio. Relativamente alla politica non hanno fede in Dio, ma poi presi individualmente sono grandi devoti. Per motivi politici sono atei, ma nelle loro vite private sono grandi teisti.”
Poi continuò descrivendo un dramma intitolato ‘Mohini-Bhasmasura’, che era stato messo in scena dai devoti del Kerala. Questo ‘Mohini-Bhasmasura’ è un bellissimo dramma. Ve ne racconterò la storia, in modo che possiate apprezzarla.
Bhasmasura era un uomo moderno - un demone. Mohini è la Natura, un mondo affascinante, un mondo attraente – per esempio, una bellissima donna. Molini era una bellissima donna ed affascinava Bhasmasura. L’uomo fu attratto da Mohini a tal punto da dimenticare Dio. Infine, egli volle perfino fare del male a Dio. Mohini si fece sempre più seducente e cominciò a danzare e anche Bhasmasura cominciò a danzare. Egli aveva ottenuto da Dio un potere speciale: poteva ridurre in cenere chiunque, posandogli semplicemente la mano sulla testa. Bhasmasura metteva la mano sulla testa, e tutti erano ridotti in cenere. Tale era il potere che aveva ricevuto da Dio.
Durante la danza, Mohini si mise le mani sulla testa, e anche Bhasmasura, danzando, si mise le mani sulla propria testa. Così egli si ridusse in cenere! L’uomo, nel suo eccessivo desiderio, nel subire il fascino del mondo, a causa della sua eccessiva attrazione verso il mondo, viene bruciato. Questo è il messaggio trasmesso da quel dramma, che Bhagawan illustrò così bene.
“Sapete - disse Bhagawan - il mondo è dominato dalle tre qualità: primo, la qualità animale, Tamasica; secondo, la qualità emozionale, Rajasica; terzo, la qualità pura, Sattvica. Anche la musica richiede tre qualità: Sruthi – l’intonazione corretta; Raga – la melodia; ed infine Thala – il ritmo. Tutte tre sono necessarie per la musica. Analogamente, per sostenere il mondo, sono necessarie le tre qualità fondamentali.”
Continuando sul tema della grandezza dello stato del Kerala, Swami fece il nome di un re, Sibi, quello di un altro imperatore, Bali, e poi quello di un altro re, Bhishma. Essi erano tutti re dediti al sacrificio ed alla penitenza. Erano re di verità e dei valori eterni. Tutti loro appartenevano allo Stato del Kerala. Egli continuò a farne gli elogi.
IO POSSO SOPPORTARE QUALSIASI COSA
Passiamo ora al successivo episodio. Qualcuno aveva messo davanti alla veranda una poltrona molto comoda per Swami. Immediatamente Swami domandò: “Chi ha portato questa sedia nuova?”
Senza il suo permesso, non si può fare nulla. Prima che rimproverasse qualcuno, io intervenni. “Swami, la poltrona è molto bella, e proprio bellissima. Deve essere stata portata qui per Tua comodità.”
Baba ribatté: “Le comodità e gli agi sono per voi. Io sono oltre. Io non voglio queste comodità ed agi. Io posso sopportare qualsiasi cosa.”
SARVA DHARMA PRIYA SAI (OGNI FEDE È CARA A SAI)
Ecco un altro episodio. Da un villaggio vicino, che si chiama Bukkapatnam, arrivarono circa trecento Musulmani. Molto tempo fa, Swami aveva fatto costruire una scuola per i bambini di quel villaggio. Ora i Musulmani erano arrivati con una speciale preghiera.
Swami domandò loro: “Cosa desiderate?”
“Swami, Tu hai costruito una Moschea per noi. Grazie!”
“Certo!”
“Swami, Tu hai costruito una scuola per i nostri bambini.”
“Molto bene. Cosa desiderate ora?”
“Swami, vorremmo un locale comune, una Shadhi Khana, dove celebrare i matrimoni della nostra comunità Musulmana.”
Swami disse: “Cosa fatta. Tornate a casa. Darò istruzione agli ingegneri. Cominceranno la costruzione domani. Siate felici.”
Devo dirvelo, i Piedi di Loto di Bhagawan attraggono gente di tutte le religioni, fedi, nazioni ed età. Questa è la Sua Divinità, è la Divinità!
Io dissi: “Swami, è fantastico! Come puoi attrarre gente di tutte le religioni? Incredibile!”
Sapete cosa rispose Baba? “Qualsiasi differenza possiate avere, dovete lasciarla cadere al cancello, e poi entrare a Prasanthi Nilayam! Nel momento in cui entrate, solo unità! Le differenze sono fuori, ma tutti dovrebbero essere uno, come fratelli e sorelle.”
Prima di finire gli episodi di questo mese, vorrei terminare con una nota particolare: la fraternità tra gli uomini e la Paternità di Dio è la quintessenza del messaggio di Bhagawan Shri Sathya Sai Baba.
Passo ora ad un altro episodio. Questo fu registrato nel mese di Ottobre 2000.
VERA DEVOZIONE
Quello stesso giorno, Swami parlò con alcuni devoti della Croazia. La maggior parte della gente, qui, non ha mai neppure sentito della nazione chiamata Croazia. Non sappiamo dove si trovi. Se mi mettete davanti una cartina del mondo, farei proprio fiasco.
Swami diede loro un’udienza. Poi uscì dal Mandir, camminando lento e delicato. Egli si fermò davanti a noi e cominciò a raccontarci di loro. “Sapete chi sono?”
“Swami, non so.”
“Sono dei devoti della Croazia.”
“Oh, capisco, Swami. Cosa hanno di speciale? Qui arriva gente da tutto il mondo. Cosa c’è di speciale in loro?”
Egli disse: “Ma cosa hai in testa? Mi sembri matto.”
“Swami, Perché dici che sembro matto? Io sono matto! Non un matto solo in apparenza.”
Swami spiegò: “Tutti quei Croati hanno organizzato il viaggio fin qui risparmiando dei soldi ogni mese dai loro salari. Ogni mese hanno messo da parte un po’ del loro denaro guadagnato duramente. Sono venuti da lontano ed hanno speso un sacco di soldi.”
Swami continuò: “Devo anche dire un’altra cosa.”
“Che cosa, Swami?”
Bhagawan disse: “Vedendo tutti questi Croati che risparmiavano soldi, che sopportavano difficoltà e disagi per venire qui, un uomo molto ricco pensò di aiutarli finanziariamente. Egli propose loro: “Perché vi affaticate e vi preoccupate così? Perché fate tutti questi sforzi? Io fornirò il denaro per molta gente. Non preoccupatevi.”
“Swami, che bella cosa è questa.”
“Tu sei matto!”
“Perché, Swami? Che cosa accadde poi?”
“I Croati risposero a quell’uomo: ‘Signore, noi non vogliamo i tuoi soldi. Swami non apprezzerebbe se noi ci facessimo dare dei soldi per il viaggio a Prasanthi Nilayam. Grazie tante per la tua generosità e gentilezza.’ Ecco cosa gli dissero. Quello è il livello della devozione dei devoti della Croazia.”
Beh, non so gli altri, ma io mi sentii molto, molto umiliato, perché la maggior parte di noi non arriva neppure vicino al loro alto livello di devozione. Può darsi che Swami ci abbia detto tutto questo perché imparassimo.
QUALITÀ, NON QUANTITÀ
Vi condurrò ora attraverso un altro episodio: l’ex Primo Ministro del Nepal, di nome Koirala, venne in visita qui. Oggi c’è un altro Primo Ministro in Nepal, ma io parlo di quello precedente. Swami diede un’udienza a tutti i membri del gruppo di Koirala. Dopo averli congedati, Swami si fermò davanti a noi.
“Hey, Anil Kumar, lo conosci? L’hai incontrato?”
Dovevo dire di sì? In tal caso mi avrebbe rimproverato: “Sei qui per conoscere tutti?”
Potevo dire: “Non l’ho visto?” Allora mi avrebbe chiesto: “Che cosa succede ai tuoi occhi?”
Perciò volai basso: “Swami, voglio sentire da Te.”
Egli disse: “È il Primo Ministro del Nepal.”
“Oh, davvero. Swami, raccontaci cos’è accaduto nella stanza dell’udienza. Per favore, raccontaci.”
Swami aggiunse: “Nella stanza dell’udienza, il Primo Ministro ha detto a Swami: - ‘Bhagawan, come sono fortunati questi ragazzi! Com’è fortunata questa gente! Ti vedono ogni giorno. Vedono la tua Forma stupenda ogni giorno. Ti vedono mattina e sera. Ma quelli come noi, gli amministratori, la gente al timone degli affari, non può permettersi di viaggiare. Non abbiamo il tempo, abbiamo pressanti impegni ed appuntamenti. Ma questa gente è così fortunata che può vederti ogni giorno.’ Il Primo Ministro aggiunse: ‘Bhagawan, come sarei fortunato se potessi diventare subito ora un bambino ed essere ammesso alla Tua scuola elementare.’ - Avete sentito cosa ha detto?”
Tutti scoppiarono a ridere. Quella era l’intensità della devozione del Primo Ministro del Nepal. Baba lo consolò. Mettendogli una mano sulla schiena, gli disse: “Attento, Koirala, perché ti preoccupi? Perché ti rattristi di non potermi visitare spesso? Non è il numero dei viaggi l’importante, no. I tuoi sentimenti, il tuo anelito, il tuo atteggiamento di preghiera, il tuo amore per Swami – queste cose sono più importanti del numero dei viaggi che tu puoi fare in questo luogo. Tu hai una gioia totale. Non è così? Tanto basta.” Questo è quanto Swami disse.
Inoltre Koirala, il Primo Ministro del Nepal, aveva scritto nel libro dei visitatori del Super Speciality Hospital: “Questo ospedale e la gente di questa terra godono delle benedizioni di Guruji.” (Come sapete, Guru è il Maestro).
Nella stanza dell’udienza, Swami gli domandò: “Perché hai scritto ‘Guruji’? Perché hai scritto così? Chi è il tuo Guru?”
Koirala disse: “Swami, Tu sei il mio Guru; ma come Tuo devoto, devo essere molto umile. Non posso pronunciare il Tuo Nome ad alta voce: ‘Sathya Sai Baba’. No, no, no! Io ti chiamo ‘Bhagawan’; oppure dico ‘Swamiji’ o ‘Guruji’. Ma non ti chiamo per Nome, Swami.”
Swami disse: “Vedete, tale è la sua devozione.” La sua devozione è così grande che non voleva chiamare Swami per nome. Lo chiamava ‘Bhagawan, Mio Signore’!
Così siamo giunti alla fine degli episodi del mese.
L’INFORMAZIONE NON PUÒ PORTARE ALLA TRASFORMAZIONE
Affrontiamo il mese successivo, che è riportato nel numero di Agosto 2000 del Sanathana Sarathi, edizione Telugu.
Swami sorrideva; si diresse verso la Sua poltrona e si sedette. Come faccio a chiedere a Swami: “Perché sorridi?” Sareste capaci voi? Noi non possiamo farlo. Perciò, anche noi cominciammo a sorridere, ma nessuno sapeva perché. Tutti sorridevano.
Baba disse: “Un signore parlerà domani sul tema ‘Dall’informazione alla trasformazione’.”
“Oh Swami, è un argomento molto bello.” – dissi io.
“C’è niente di sbagliato?”
“Niente. È un buon argomento – Dall’informazione alla trasformazione.”
Allora Baba disse: “Non ci sarà mai alcuna trasformazione attraverso l’informazione. L’informazione non condurrà mai alla trasformazione.”
“Oh! Swami, se l’informazione non porta alla trasformazione, come è possibile raggiungere la trasformazione?”
“La trasformazione é possibile solo con la pratica, non con l’informazione.” - “Oh!”
“L’informazione senza pratica è inutile, altro che trasformazione! L’informazione deve portare alla pratica, e la pratica porterà la trasformazione.”
UNITÀ È FORZA
Eccoci ad un altro episodio: Bhagawan diede udienza ad un Primo Ministro molto importante, con una grossa esperienza politica. Più tardi, Swami uscì dalla stanza delle udienze e disse: “Ho dato proprio ora udienza al Primo Ministro. Ve ne sarete accorti.”
“Swami, cosa gli hai detto?”
“Perché ti interessa?”
“Swami, voglio sapere perché tutto ciò che Tu dici è un messaggio per tutta l’umanità, ed interessa tutti noi. Se non hai nulla in contrario, raccontaci, per favore.”
Baba disse: “In termini chiari, ho detto al Primo Ministro che il Paese deve restare unito. Non puoi spezzare il tuo Paese in base alla lingua, alle regioni o a sciocche considerazioni, quali le caste e le comunità. No! Il Paese deve sempre restare unito. Non si deve mai dividerlo per stupidi motivi.
Inoltre gli ho detto: Attento, Primo Ministro! L’intero corpo è uno ed opera unito. Non puoi tagliare via le mani, non puoi tagliar via le gambe, non puoi tagliare la testa e separare le varie membra, è inutile ed uccideresti soltanto la persona. L’intero Paese è come un corpo, un solo corpo, non farlo a pezzetti.”
È una buona lezione per tutti i politici. Se il Paese rimane unito, sarà forte. Baba fece un esempio: “Quando i fili vengono separati, è facile spezzarli anche con un dito. Se i fili sono tessuti in una stoffa, non si riesce a spezzarli. Dunque, una nazione forte non può essere conquistata, non può essere sconfitta. L’unità è la sua forza.” Questo è ciò che Bhagawan disse.
SIATE GRATI
Passiamo al successivo episodio: un ragazzo laureato in economia tenne un discorso. Swami gli ordinò di parlare, e così egli tenne un breve discorso alla presenza di Bhagawan.
Al termine, Swami cominciò a parlare del ragazzo: “Anil Kumar! Lo conosci?”
Io volevo che Swami parlasse di più. Conoscevo quel tipo, lo vedevo tutti i giorni, ma non potevo dire di conoscerlo bene. Perciò risposi: “Swami, non profondamente – ma lo vedo tutti i giorni.”
“Ma guarda! È stato con noi per diciassette anni, è qui sin dalle elementari.”
“Oh Swami, davvero?”
“Quando studiava alle elementari, era solito guardare l’università: ‘Quando divento grande, voglio studiare lì. Sarò ammesso a questa università?’ - era il suo sogno. Oggi egli è uno studente di questa università. E sai, Anil Kumar, cosa fa ora? Guarda la scuola elementare nella quale studiò!”
“Oh. Swami, Perché guarda quella scuola? Ora che è all’università, può dimenticarsi di quella scuola.”
Swami disse: “Ti sbagli. Quel ragazzo guarda la scuola nella quale studiò con un sentimento di gratitudine.”
Allora Swami ci disse: ”Ricordatevi, dovete avere sempre gratitudine verso i vostri genitori e le istituzioni, dovete essere grati agli anziani e a chi vi abbia aiutato a giungere alla vostra presente condizione.” Questo è ciò che Bhagawan disse.
DIVINE METAFORE
Amici miei, qui c’è una lezione per tutti noi. Swami disse questo: “Quando il cibo è servito nel piatto, per prima cosa offritelo a Dio; mangiatelo solo dopo averlo offerto. Perché? Perché allora il cibo che assumete sarà libero da tutte le impurità e le adulterazioni. Diventerà un Prasadam – santificato e consacrato; ma voi non vi comportate così, offrite il cibo ai demoni, non a Dio!”
“Oh, capisco.” Io dissi: “Swami, quando Tu dici questa cosa, ne sono molto dispiaciuto. Per favore, spiegaci qualcosa di più su questo punto.”
Baba disse: “Voi, figli, siete il piatto. I cibi serviti nel piatto della vostra vita sono i sensi - i sensi di percezione e gli organi di azione. Il cibo dei sensi deve essere offerto a Dio. Chi è Dio? Bontà, Verità e Bellezza - Sathyam, Shivam, Sundaram. Dio è Verità, Bontà e Bellezza. Questo cibo dei sensi deve essere offerto a Dio, ma voi non lo fate, offrite questo cibo dei sensi ai demoni. Chi sono questi demoni? L’ira, la lussuria, l’avidità, l’odio e l’avarizia. Questo è ciò che voi fate.”
“Swami, quale fantastica espressione! Che bellissima metafora! Hai cominciato con una similitudine e poi l’hai trasformata in una metafora!” Siamo veramente grati a Swami.
TUTTE LE NOSTRE PREGHIERE ARRIVANO A LUI
Intanto, il ragazzo che quella mattina aveva parlato nell’auditorio si alzò, si avvicinò a Swami e si chinò ai Suoi Piedi nel gesto di Padanamaskar. Per favore, attenzione a questo punto! Swami immediatamente lo guardò e disse: “Perché questo extra Padanamaskar? Un altro, perché? Stamani lo hai già fatto alla mia foto! Perché lo fai ancora?”
Amici, l’interessante è che Bhagawan sapeva che il ragazzo aveva compiuto il gesto di prostrarsi ai Suoi Piedi quel mattino. Egli aveva ricevuto l’umile omaggio del ragazzo, offerto ai suoi Piedi di Loto, e se ne ricordava anche in quel momento e quindi domandò: “Perché questo inchino extra? Io l’ho già ricevuto.”
Quando preghiamo davanti alla fotografia di Baba, quando offriamo il nostro umile omaggio alla fotografia, siate certi che arriva a Swami. Swami riceve tutte le nostre preghiere, siatene certi. Ecco qual è la lezione nonché il motivo per cui scrivo questi episodi sul Sanathana Sarathi.
Perché le conversazioni di Swami con i ragazzi e gli insegnanti vanno registrate e pubblicate? Secondo me, il Vangelo di Sai, gli insegnamenti di Sai, sono proprietà di tutti, non sono proprietà esclusiva degli studenti e degli insegnanti. Gli insegnamenti di Dio non hanno copyright, non hanno alcun diritto d’autore! Non c’é nessun “diritto d’autore” sull’aria. Dio ce l’ha donata. La terra non ha copyright e noi siamo seduti sulla terra. Dunque, è in tale contesto che ho deciso di prendere nota di ogni dettaglio e di condividerlo con tutti. Così può essere preservato per i posteri. In futuro, il Vangelo di Sai sarà sempre più considerato.
OFFRITE I SENSI SINCERAMENTE
Ora passiamo al successivo episodio. C’é un vecchio, un uomo di tradizione, che compie l’adorazione tradizionale, è un ortodosso. Avrete visto gente come lui nel Mandir, ed il modo con cui pregano. Dispongono dei fiori davanti alla foto e poi dicono: “Bhagawan, ti offro i miei occhi”; in Sanscrito, “Netram Samarpayami”, significa “Ti offro i miei occhi.” Nel rituale, fanno così: prendono un fiore, con quello si toccano entrambi gli occhi, e poi lo mettono davanti alla Sua fotografia, il che significa: “Offro i miei occhi.”
Swami cominciò a scherzare: “Tu non stai offrendo i tuoi occhi; stai offrendo solo dei fiori. Anche se dici: ‘Oh Dio, Ti offro i miei occhi’, stai offrendo solo dei fiori. Che genere di adorazione è questa? Una finta!”
Io non intendevo starmene tranquillo. Era il momento di ricevere un chiarimento!
“Bhagawan! Come? Quando dico: ‘Offro i miei occhi’, devo cavarmeli e tenerli davanti alla Tua immagine? Non è sufficiente offrire un fiore come simbolo? Vuoi entrambi i miei occhi? Ti prego dammi una spiegazione su quest’argomento.”
Baba disse: “No, no, no! Quando dici: ‘Offro a Te i miei occhi’ - significa solo, ‘Oh Dio, fa che questi occhi guardino solo le cose sacre della natura. Che i miei occhi siano santificati. Che la mia visione sia sacra.’ Quello è il significato di offrire i tuoi occhi a Dio. Quando offri entrambe le orecchie - Srotram, l’udito – non significa che devi tagliarti le orecchie e presentarle davanti alla fotografia. No. Significa: ‘Oh, Dio, che il mio udito sia sacro. Il mio ascolto sia sacro. Le mie orecchie siano santificate.’ Quello è il proposito che sta dietro.”
“Swami, va bene. Devo compiere quest’offerta ogni giorno? Una volta che i miei occhi siano santificati, devo offrirteli anche l’indomani?”
Baba rise: “Ehi, mi sembri un uomo d’affari!”
“Oh, mi spiace, Swami, ma voglio capire il significato interiore.”
Baba disse: “Non lavi i piatti forse tutti i giorni? Perché lo fai? Per mantenerli puliti. Analogamente, devi offrire il tuo intero corpo a Dio ogni giorno, in modo che tutto il corpo sia sacro. Ecco perché devi pregare Dio ogni giorno.”
RINGRAZIAMENTI – NON DESIDERI
Passo adesso al successivo episodio.
Ogni giorno vedete i ragazzi che cercano di dare delle lettere a Swami. Noi ci domandiamo che cosa scrivano. Dopo tutto, sono dei giovani scapoli. Quali problemi possono avere? Se io Gli porgo una lettera è comprensibile Perché ho una moglie, quattro figli e sei nipoti! Cos’altro ci vuole per avere dei problemi in questo mondo? Pertanto, scrivo il mio problema e lo do a Dio.
Swami disse: “Anil Kumar, sai cosa scrivono?” - (Appena mi era sorto il pensiero, immediatamente Swami l’aveva detto! Dobbiamo stare attenti ai nostri pensieri. Dobbiamo stare attenti alle nostre parole. Dobbiamo stare attenti alle nostre azioni. Ogni cosa viene registrata dalla macchina fotografica Divina, dall’obiettivo Divino!)
Allora, non potevo imbrogliare, mi era venuto il pensiero e mi ero chiesto: “Che cosa scrivono i ragazzi?”
Bhagawan disse: “Guarda: ‘Grazie, mio Dio’ – è una lettera; ‘Grazie, Baba. Mi hai ispirato a scrivere una poesia.’ - ‘Grazie, Swami. Ho preso il primo voto in classe!’ - ‘Grazie, Swami. Ho cantato i bhajans!’ Quando i cuori sono innocenti, tutto è un’offerta a Swami. Ecco cosa scrivono. Puoi imparare come scrivere una lettera a Swami!”
“OK, Swami. D’ora in poi starò attento. Perciò, da domani, se scriverò, starò attento.”
NESSUNA EMERGENZA PER I MIEI DEVOTI
Swami si sedette e ci fece un bellissimo sorriso. Poi Egli disse (scherzando con i ragazzi), “Ragazzi, da domani, non riceverò più le vostre lettere. Non prenderò più le vostre lettere.”
Immediatamente essi dissero: “Swami, per favore non dire così! Per favore prendi le nostre lettere. Noi abbiamo la soddisfazione di consegnarti le nostre lettere. Per favore non dire così, Swami! Per favore, accetta le nostre lettere.”
Swami disse, “Perché?”
Io dissi: “Swami, ci possono essere delle situazioni di emergenza. Dobbiamo portare l’emergenza alla tua attenzione; perciò scriviamo una lettera. Swami, se non ricevi le lettere, il nostro cuore cessa di battere!”
Amici, quest’affermazione che viene ora è molto, molto importante. Per favore, ascoltate attentamente. Cosa disse Baba? “Emergenza? Non ci sarà alcuno stato di emergenza per i miei devoti! Non accadrà mai che essi sentano di trovarsi in un situazione di emergenza.”
Oh! Dio è serio! “Swami, cosa intendi?”
“Io non aspetto di ricevere le loro lettere! Vado da loro e faccio in modo che siano messi al sicuro e salvati. Non ci sarà nessuno stato di emergenza nelle vite dei miei devoti.”
Questo è Bhagawan Shri Sathya Sai Baba! Chi altro può dire così?
SISTEMAZIONE ISTANTANEA
Passo ora al successivo episodio: è molto divertente, forse ne avete già sentito parlare. Bene, quel giorno Swami cominciò a camminare e si fermò davanti ad uno studente, gli materializzò un anello, e glielo fece infilare all’anulare. Il ragazzo cominciò a fare così (Anil Kumar cercò di far girare un anello sul dito).
Io vidi che Swami si voltò verso lo studente. “Qual è il problema?”
“Swami, è molto stretto!”
“Oh! Tagliati il dito e potrai toglierlo facilmente!”
“Oh, Swami! Molto stretto!”
“Oh, davvero?”
Allora Swami toccò il dito, ed il ragazzo disse: “Swami, ora è largo!”
“Oh, davvero?” Nel fare così, Swami si fermò vicino al ragazzo.
“Swami!”
“Cosa c’è?”
“Swami, ora non è né largo né stretto, ma si è fermato a metà. Cosa faccio?”
Swami rise. Come gioca coi ragazzi! “Oh, si è fermato a metà? Ora lo sistemo!”
“Adesso è OK?”
“Swami, perfetto!”
Questo miracolo è importante: non appena Egli cominciò a muoverlo, l’anello diventò largo, ed in un istante si fece stretto. Poi assunse la misura perfetta! Là, sul dito del ragazzo, vidi compiere un miracolo – una sistemazione perfetta. Non avevo mai visto prima una cosa simile!
Swami si fece una gran risata, poi domandò: “È OK adesso?”
SENZA PAURA CON LA MIA BENEDIZIONE DI ABHAYA
Poi Swami domandò: “Ragazzo, come ti chiami?”
“Swami, mi chiamo Abhay.”
Swami disse: “Oh, Abhay? Cosa significa 'Abhay'?”
“Swami, essere senza paura.”
“Oho! Senza paura? Sei davvero senza paura?”
“Sì, Swami. Io non ho paura.”
“Mmhmm…Come si fa ad essere senza paura? Anil Kumar, lo sai tu?”
“Swami, Io ho un sacco di paure, quindi non posso dare una risposta su questo argomento.” (Io ho una tremenda paura di tutti i gatti, topi e simili. Sono molto impaurito da questi animali! Perciò non posso dire niente circa l’essere senza paura.)
Allora Swami disse: “Dove c’è un errore, là c’è la paura. Se non c’è errore, non c’è paura. Perciò, Abhay! (Non abbiate paura!)”.
Quindi Swami si rivolse al ragazzo: “Tu sei senza paura perché non c’è errore.”
Swami si voltò verso di me e disse: “Non basta avere il nome di Abhay. Devi avere il Mio Abhaya .”
“Abhaya - quella particolare Benedizione! Potete essere Abhay – senza paura – con la Mia benedizione di Abhaya!”
Questo è quanto Bhagawan Shri Sathya Sai Baba disse: con la Benedizione Divina si può essere senza paura!
SAI È ONNISCIENTE
Arriviamo all’ultimo episodio per questo pomeriggio. Era tempo di esami ed improvvisamente Swami chiamò il direttore. “Ci sono due ragazzi ammalati nell’ostello. Ieri non hanno potuto sostenere gli esami scritti. Tuttavia oggi, uno dei due è venuto a presentarsi per lo scritto, ma l’altro non ha ancora potuto venire.”
Il direttore era sulle spine perché non aveva informato Swami. “Swami, Swami!”
“Hei! Lo so. Non c’è bisogno che tu me lo dica. Lo so, Io so tutto!”
Poi, rivolto agli studenti ed a me, Egli disse: “Ragazzi! Voi pensate che Swami sia qui seduto sulla sedia. Sebbene sia seduto qui, Io guardo tutt’intorno. Io so tutto quello che accade ovunque. Capitelo!”
TUTTO È BUONO
Un’altra conversazione ebbe luogo. Qualcuno parlò del bene e del male. Immediatamente Swami ribatté: “Non dite ‘buono’ e ‘cattivo’. Ai miei occhi, tutti sono buoni. Nella mia visione, nulla è cattivo. Nessuno è cattivo. Tutto è buono. Tutti sono buoni.”
Bhagawan è l’Incarnazione dell’Amore. Egli è l’autentica Personificazione dell’Amore. Il Divino Amore è al di là del buono e del cattivo. L’Amore Divino è al di là del successo e della sconfitta. L’Amore Divino è Eterno. L’Amore Divino è incondizionato. Così dice Bhagawan Shri Sathya Sai Baba.
Che Baba vi benedica!