BHAGAVAD GITA

CAPITOLO 15

versi da 1 a 20

1 Lo yoga della Persona Suprema Dio, la Persona Suprema, disse: Esiste un albero baniano che è eterno e ha le radici che si dirigono verso l'alto e i rami verso il basso; le sue foglie sono gli inni vedici. Chi conosce quest'albero conosce i Veda.
2 Nutriti dalle tre influenze della natura materiale, i rami di quest'albero si estendono verso il basso e verso l'alto; le fronde sono gli oggetti dei sensi. Alcune radici dell'albero scendono anche verso il basso e sono legate alle attività interessate compiute nella società umana.
3 La vera forma di quest'albero non può essere percepita in questo mondo. Nessuno può vederne la fine, l'inizio o la base. Tuttavia si deve abbattere con determinazione quest'albero così profondamente radicato usando l'arma del distacco. In seguito si deve cercare quel luogo dal quale, dopo averlo raggiunto, non si torna più indietro. Là ci si deve arrendere a Dio la Persona Suprema, perché da Lui ogni cosa ha inizio e in Lui ogni cosa dimora fin da tempo immemorabile.
5 Coloro che sono liberi dal falso prestigio, dall'illusione e dalle false relazioni, che comprendono l'eterno, che hanno chiuso con la lussuria materiale e hanno superato la dualità della gioia e del dolore, senza perplessità sanno come arrendersi alla Persona Suprema, raggiungono questo regno eterno.
6 Questa Mia suprema dimora non è illuminata né dal sole né dalla luna né dal fuoco o dall'elettricità. Coloro che la raggiungono non tornano mai più in questo mondo.
7 Gli esseri viventi, in questo mondo di condizioni, sono i Miei frammenti eterni, ma essendo condizionati lottano duramente con i sei sensi, tra cui la mente.
8 Come l'aria trasporta gli odori, così l'essere vivente, nel mondo materiale, trasporta da un corpo all'altro le sue diverse concezioni di vita. Così si riveste di una forma corporea, poi di nuovo l'abbandona per prenderne un'altra.
9 Ogni volta che si riveste di un nuovo corpo grossolano, l'essere vivente ottiene un particolare senso dell'udito, della vista, del tatto, del gusto e dell'odorato, che gravitano attorno alla mente. Egli gode così di una determinata gamma di oggetti dei sensi.
10 Gli stolti non riescono a capire come l'essere vivente lasci il corpo o di quale specie corporea dovrà godere sotto l'incantesimo delle tre influenze materiali, ma coloro che hanno gli occhi illuminati dalla conoscenza possono capirlo.
11 Gli spiritualisti fermamente stabiliti nella realizzazione spirituale possono vedere tutto ciò con chiarezza, ma coloro che non hanno una mente evoluta e non sono situati nella realizzazione spirituale, sebbene si sforzino, non riescono a cogliere ciò che accade.
12 Lo splendore del sole che dissipa le tenebre del mondo intero emana da Me. E anche lo splendore della luna e del fuoco emanano da Me.
13 Entro in tutti i pianeti e con la Mia energia li mantengo nella loro orbita. Divento la luna e fornisco così la linfa vitale a tutti i vegetali.
14 Sono il fuoco della digestione nel corpo di ogni essere vivente e Mi unisco all'aria vitale, inspirata ed espirata, per assimilare le quattro varietà di alimenti.
15 Sono nel cuore di ogni essere e da Me viene il ricordo, la conoscenza e l'oblio. Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMi. In verità Io sono Colui che ha composto il Vedanta e sono Colui che conosce i Veda.
16 Esistono due categorie di esseri, i fallibili e gli infallibili. Nel mondo materiale ogni essere è fallibile, ma nel mondo spirituale tutti sono infallibili.
17 Oltre a queste due categorie di persone, vi è la più grande personalità vivente, L'Anima Suprema, l'eterno Signore in Persona, che entra nei tre mondi e li sostiene.
18 Poiché sono trascendentale, al di là del fallibile e dell'infallibile, e poiché sono il più grande, sono celebrato nel mondo e nei Veda come la Persona Suprema.
19 Colui che mi conosce come Dio, la Persona Suprema, e non ha dubbi, conosce ogni cosa, perciò s'impegna con tutto se stesso nel servirMi con devozione, o discendente di Bharata.
20 Ciò che ti rivelo ora, o Arjuna senza peccato, è la parte più confidenziale delle Scritture vediche. Chi la comprende diventerà saggio e grazie ai suoi sforzi raggiungerà la perfezione.