Satsang

Satsang con Anil Kumar

15 dicembre 2005

NATALE 2005



Parte seconda



Cari Fratelli e Sorelle

Swami accetta tutte le religioni. La prossima settimana saremo molto occupati a festeggiare il Natale nella Sai Kulwant Hall alla Divina presenza del nostro amatissimo Signore Sai. Dubito che possiamo avere un incontro allora e quindi vorrei finire oggi l’argomento del significato del Natale cominciato la settimana scorsa.



Bisogna essere consapevoli di ogni opportunità

Dio ci dà delle opportunità ma sta a noi farne l’uso migliore. Egli ci garantisce qualsiasi cosa per la quale preghiamo e continua a farlo finché non arriviamo a capire che non abbiamo proprio nulla da chiedere, se non la Sua Grazia. Nel fare questo, il nostro Dio misericordioso ci dona infinite opportunità che si sviluppano, fioriscono e crescono ma lascia a noi decidere come usarle nel modo migliore. Per esempio, noi preghiamo per avere la saggezza: “ Signore, fai scendere su di me il tesoro prezioso della saggezza!” Se chiediamo questo, Dio ci darà molte occasioni per essere saggi nel mondo ma starà soltanto a noi riconoscere queste opportunità che ci ha concesso misericordiosamente affinché possiamo coltivare la saggezza! Dobbiamo essere attenti e consapevoli così da poter riconoscere queste opportunità ed utilizzarle al meglio. Se prego per avere pazienza, Dio mi concederà un gran numero di occasioni per esercitare la pazienza. Non voglio essere negativo ma il fatto è che le migliori circostanze che ci permettono di imparare al meglio la pazienza sono quelle in cui nessuno ci parla gentilmente (Risate), quelle in cui nessuno ha voglia di aiutarci! Se però ci lamentiamo e rifiutiamo queste occasioni, non impariamo niente. Se invece cogliamo queste sfide come opportunità per imparare la pazienza, certamente la svilupperemo. Se preghiamo per avere amore, Dio ci fornirà un gran numero di occasioni per coltivare l’amore affinché si possa imparare a condividere, a dare e a servire. Abbiamo tantissime occasioni per condividere, per dividere ciò che abbiamo con i poveri ed i bisognosi. L’unica cosa è che dobbiamo riconoscere queste occasioni che Dio ci offre. Ciò che voglio enfatizzare, prima di procedere, è che dobbiamo stare attenti a riconoscere queste opportunità che Dio ci manda e divenire consapevoli del fatto che Dio ci garantisce la crescita in base a ciò che abbiamo chiesto noi stessi, sia saggezza, amore o pazienza.



L’uomo saggio

Un altro punto sul quale voglio attirare la vostra attenzione oggi è questo. Qualcuno chiese al Cristo: “Chi, tra gli uomini, è veramente saggio?” La Sua risposta fu semplice e diretta: “Non colui che parla saggiamente ma colui che saggiamente agisce è un saggio.”

Questa è la ragione per la quale Baba disse una volta “ Eroi sul palcoscenico e nullità nel mondo” (ndt gioco di parole tra Heroes = eroi e Zeroes = nullità) ed, in un'altra occasione, aggiunse che le persone non hanno nessun problema a parlare ma fanno piuttosto fatica ad agire. Dove c’è armonia tra pensiero, parola ed azione, c’è Beatitudine e Divinità. Quindi cerchiamo di essere saggi nell’azione e non solo a parole!



Umiltà

Qualcuno ha chiesto al Cristo (Bhagavan, Swami, Gesù stesso) “Signore, vorrei sapere da Te: cosa desideri che io conosca?”

Gesù ha semplicemente risposto: “Considerate sempre da dove proviene il vostro pane. Pensate da dove proviene il pane!” La risposta, ovviamente, non è “il panettiere”! Per pane Egli intendeva il vero sostentamento della vita. Cerchiamo di capire da dove viene il pane; comprendendo questo apprenderemo la necessità di essere umili e mansueti.

Baba ha detto: “Di che cosa vi vantate? Di che cosa siete orgogliosi in questo mondo?” Nell’intero cosmo, in tutto l’universo, la nostra terra è uno dei pianeti più piccoli. Su questo piccolo pianeta, così piccolo da perdersi nell’universo immenso, la superficie è per due terzi coperta dall’acqua; rimane un terzo di terra, per la maggior parte disabitata. Di questa, fa parte un continente ed in questo continente c’è il paese dove tu abiti che, comparato alla vastità dell’universo, è grande come una formica. Dn questo stato-formica nel quale sei nato, tu vieni da un paese, da una città o da un villaggio che non è nemmeno delle dimensioni di un bruscolo nell’occhio della formica! (Risate) Di che cosa sei dunque orgoglioso? Se mai io dovessi essere orgoglioso di qualcosa in questo mondo, sarebbe del fatto che nessun altro possa eguagliarmi in stupidità! (Risate) Nessun altro potrebbe mai eguagliarmi nella mia follia e nella mia arroganza! Di cosa dunque dovrei essere orgoglioso? Della mia follia? Veramente non c’è nulla di cui debba vantarmi. L’umiltà viene dal rendersi conto che tutte le cose vengono compiute da Dio attraverso di noi. Questo è ciò che disse Gesù e che Baba ripete continuamente dicendo: “Dopotutto voi siete degli strumenti.”

Uno strumento non può dire “ Io sono tutto”, le forbici e l’ago non possono affermare di essere il chirurgo; infatti sono soltanto strumenti nelle sue mani e non possono reclamare nessun merito o successo. Allo stesso modo, amici, anche noi non possiamo proclamare alcun successo per noi stessi poiché tutte le cose buone sono compiute da Dio attraverso di noi. Noi dobbiamo esserGli grati per la meravigliosa opportunità che ci dà di divenire Suoi strumenti, dobbiamo essere rispettosi e lodarLo per tutte le occasioni di amare che ci ha dato.



Il servizio a Prashanti Nilayam è una benedizione data da Dio

Una volta Baba disse: “ Sapete perché voglio che la gente lavori qui?” Penso che non sarete sorpresi di sapere che,per la maggior parte, le persone che lavorano a Prashanti sono sopra i sessant’anni. Nei centri poche persone superano i settant’anni ma, qui a Prashanti Nilayam, la gente non invecchia; la vecchiaia ha paura di loro (Risate). Qui la gente diventa sempre più giovane.Comunque sia, Baba disse:

"Desidero che le cose siano fatte impiegando diverse persone ed in questo modo si provveda a dar loro un lavoro. Potrei avere le stesse cose fatte molto meglio da me stesso ma voglio dare a voi l’opportunità di servire e di partecipare alla Missione Divina.”

Questa è la Sua benedizione. Il servizio che voi fate qui non è routine, non è monotono, programmato o condizionato da attività per le quali voi siete remunerati. No. E’ un servizio spirituale. (Sadhana) Il servizio a Prashanti Nilayam è sadhana, un’attività spirituale, un’opportunità ed una benedizione date da Dio. Pertanto amici, qualunque cosa buona si faccia, l’intero credito va a Dio. Questo è il fatto.

C’è un gran numero di persone sopra i 70 anni che è impiegato qui; questi vecchietti corrono qua e là pieni di brio più dei ragazzi. E’ una cosa sorprendente! Però nel momento in cui Swami va a Kodaikanal o a Bangalore cominciano a lamentarsi dell’artrite e della pressione alta.. (Risate) Ma dov’erano questi problemi durante i dieci mesi in cui Swami era qui? Durante l’anno, Swami passa dieci mesi a Prashanti Nilayam e solo due a Kodaikanal o Bangalore. Eppure durante questi due mesi in cui Baba non c’è , la pressione aumenta e l’artrite diventa un luogo comune; è come se questi malanni dicessero: “Questo corpo è un hotel a sette stelle, una residenza estiva di lusso; aspetta che mi sistemo dentro quest’uomo!” (Risate) Cos’ è accaduto negli altri dieci mesi? Poniamoci questa domanda. Chi vi rendeva attivi, dinamici, efficienti ed esperti non eravate voi, no! Non si trattava nemmeno dei vostri talenti o capacità; tutto era dovuto alla forza Divina, tutto era dovuto alla Sua Grazia Divina e alla Sua insondabile Divina Volontà che lavorava attraverso di voi durante tutti questi mesi. Questo pensiero dovrebbe farci sentire molto umili.



I nomi sono molti ma Dio è uno.

Che cosa percepite nel momento in cui guardate alla figura del Cristo? Se mi dite che non sentite niente, potrei pensare che in voi ci sia qualcosa di sbagliato! ( Risate) Il ritratto del Cristo porta con sé un messaggio. Così come vi sentite emozionati e frementi al vedere il volto di Swami, così come vi sentite confortati, consolati e pieni di gioia nel vedere la foto di Swami, dovreste avere uguali sensazioni osservando l’immagine del Cristo. Se dite che non percepite nulla di simile è perché voi considerate il Cristo diverso da Baba e Baba diverso dal Cristo, siete prevenuti e parziali. In questo caso non avete ancora compreso il principio di unità. Baba è la seconda venuta di Cristo. Baba è il Cristo cosmico stesso. Una volta compreso questo sarete sempre commossi ed emozionati nel vedere questi Uomini Sacri in persona o in immagine.



L’Unità è diversità

Conosco una signora che è la madre di un pastore che lavora nella chiesa del mio villaggio nativo, una signora anziana di quasi 70 anni. Ogni domenica va alla messa perché il figlio è il pastore di quella chiesa. Un giorno, alla fine di una preghiera, mi chiamò. Andai da lei e vidi segni rossi e macchie di sangue a forma di croce sul palmo della sua mano. Ebbi occasione di vedere questo più di una volta, cosa che mi convinse assolutamente del fatto che qualsiasi Nome si invochi, o di cui si canti la gloria, appartiene alla Stessa ed Unica Divinità. Le forme ed i nomi sono molti ma Dio è uno, le mucche sono molte ma il latte è uno. Questa unità è la quintessenza del messaggio di Bhagavan Sri sathya Sai Baba. Quando non comprendiamo questo principio di unità e manteniamo sentimenti di separazione, di divisione e di frammentazione, la nostra mente è duale e Baba afferma: “Una mente duale è per metà cieca”. Si potrebbe dire: “Swami, perché metà? E’ totalmente cieca!” Quindi cerchiamo di non essere duali e ciechi, comprendiamo che l’unità è diversità! Il sentimento di unità è estremamente importante dal momento in cui mettiamo piede in questa sala durante la vigilia di Natale!



Dare e perdonare

Qual è stato il messaggio di Gesù nelle scritture? Solo 4 lettere: D A R E! Dare, dare e dare! Sì, Gesù ha sempre dato, la Sua vita è stata un processo infinito di generosità. Naturalmente noi siamo all’estremo opposto: noi vogliamo sempre avere. Mentre Dio dà e perdona, noi prendiamo e dimentichiamo!

Quindi il messaggio del Natale, e di Gesù Cristo a noi tutti, è quello di dare sempre e continuamente, non solo al Compleanno di Swami o alla domenica, non solo a Natale o durante le cerimonie speciali in chiesa! Dovremmo imparare a dare sempre perché questo è il messaggio di Cristo, del Natale e di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

Una volta chiesi a Swami: “ Baba, perché sei così ansioso di dare? Perché non ti prendi un po’ di tempo prima di dare le cose? Nel momento in cui ricevi qualcosa la dai via immediatamente!” Questa è stata la sciocca domanda che ho fatto un giorno (essendo io stesso uno sciocco!) “ Perché distribuisci tutto subito senza tenere le cose per te neanche un minuto?” Sapete cosa mi rispose Baba?

“ Io sono molto felice di dare” ed aggiunse “ Io dono in modo che voi ne abbiate un esempio ed impariate a fare altrettanto.”

Perciò amici, il messaggio di Gesù è quello di coltivare l’abitudine di dare. Non significa necessariamente che bisogna dare finanziariamente, può trattarsi dei vostri talenti, del vostro tempo, delle vostre risorse. Date ciò che potete. Potete dare il vostro tempo e la vostra conoscenza. Questo è sacrificio e questo è il messaggio del Natale che abbiamo l’occasione di apprendere, di capire e di vivere. Gesù, un tempo disse : “Se un mendicante viene alla vostra porta e voi lo cacciate via o gli chiedete di andarsene, sappiate che l’angelo non vi visiterà per sette giorni.” Cosa significa? Non parlava di un angelo in forma umana; in questo caso l’angelo rappresenta la buona sorte, l’angelo rappresenta qui la santità, ciò che ha valore ed è prezioso. Perciò, se allontano dalla mia casa un mendicante, significa che nego a me stesso i momenti gioiosi della vita. Questo è ciò che disse Gesù.

Cosa dice Baba in proposito? Se qualcuno viene da te per elemosinare, comprendi che egli è lì per insegnarti una lezione. Quale lezione? “Poiché io non ho dato nulla a nessuno ieri, oggi mi tocca mendicare da te. Se oggi non darai nulla a me, domani mi farai compagnia e potremo mendicare insieme!” (Risate) Un mendicante può insegnare una lezione. Comunque, ricorda e capisci che tu non sei superiore al mendicante perché Dio è sia in te che in lui. Questo è il secondo punto sottolineato da Baba. Il Dio in te aiuta il Dio in lui ma entrambi siete lo stesso. Se tu giudichi basandoti su nome e forma, sentirai di essere superiore alla persona che stai servendo ma nessuno è superiore ad un altro solo perché gli dà del denaro. Non si è mai superiori. La verità è che vi viene data un’opportunità da Dio e voi dovreste essere grati a chi riceve, alla persona che viene aiutata. Questo è ciò che Baba ha detto: “ Perché mi ringraziate? Devo essere Io a ringraziarvi per avermi dato l’opportunità di servirvi.” Questo significa che io dovrei essere grato al beneficiario del mio aiuto.



Servite i poveri con le lacrime agli occhi

Gesù ha detto “Come si può essere testimoni della Divinità nella vita di tutti i giorni?” e Lui stesso ha risposto: “Servite i poveri con le lacrime agli occhi; se ci sono lacrime nei vostri occhi la testimonianza della Mia presenza è assicurata.” Ma perché le lacrime? Dovrei piangere perché mi separo da un insieme di cui facevo parte? Oppure perché sto perdendo qualcosa? No! Queste sono lacrime di gioia. Noi dobbiamo versare lacrime di gratitudine! “Oh Signore, ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di servire queste persone! Ti ringrazio di essermi apparso in queste forme ed avermi dato l’opportunità di servirti!”

Qualcuno ha chiesto a Baba “Per favore, mostrami come posso servirti” ed Egli ha risposto “Sono Io che servo te, tu non devi servire Me!” aggiungendo “Chiunque voi serviate, sappiate che questo servizio è reso a Me e chiunque rifiutate o negate, sappiate che è Me che rifiutate; comprendetelo.”

Rendiamoci conto della Divinità che c’è dentro di noi quando serviamo i poveri con lacrime di gioia! Questa è un’opportunità ed una benedizione che ci viene data. Questo è il messaggio di Gesù Cristo.



Una rettifica nella nostra comprensione

All’approssimarsi del Natale dobbiamo fare una specie di rettifica ‘spirituale’; la nostra comprensione ha bisogno di un ‘aggiustamento divino’. Cosa intendo per ‘aggiustamento divino’? Non si intende una manipolazione, no. Noi guardiamo a Dio quando siamo pieni di problemi, quando incontriamo tribolazioni e difficoltà nella nostra vita quotidiana. Ci rivolgiamo a Dio quando dobbiamo affrontare delle sfide ma dobbiamo rettificare questo modo di accostarci. Io sono sempre estremamente sorpreso nell’udire persone che parlano di come Swami le abbia salvate da gravi pericoli: “Ero molto ammalato, ero a letto e stavo quasi per morire ma Baba mi ha salvato.”

Allora vuoi ammalarti di nuovo per poterLo sperimentare ancora? (Risate)

“Stavo guidando la mia auto ed ho fatto un incidente ma Baba mi ha salvato!”

Avete bisogno di un incidente per sentire la Sua presenza? Dovete essere sulla soglia della morte per sentire la Sua presenza? Questo è un modo negativo di vedere le cose. In questo momento siamo felici e dovremmo sentire la Sua presenza, siamo pieni di salute e dovremmo sentire la Sua presenza, non stiamo litigando con nessuno e non siamo in ospedale nel reparto cure intensive…..va tutto bene e siamo in ottima salute: cerchiamo di sentire adesso la Sua presenza! Perché non Lo percepiamo e non pensiamo a Lui nei momenti piacevoli? Perché non pensiamo a Dio quando va tutto bene? Questa è la “correzione spirituale” da fare! Pensiamo a come Dio ci abbia resi felici, gioiosi e sani. Siamo grati a Lui per la pace, l’armonia, l’unità e la sicurezza che ci ha dato! Questa è la correzione spirituale da fare: pensare a Dio non soltanto nei momenti di tribolazione e difficoltà.



Rettifica spirituale n.2

Un’altra rettifica che dobbiamo fare è quella di imparare il vero abbandono, piuttosto che parlarne solamente. Non penso che siamo veramente capaci di affidarci a Lui totalmente.

“Oh Signore, ti sono grato per tutto quello che mi hai dato; adesso per favore concedimi la “carta verde” così che io possa stabilirmi negli Stati Uniti” (Risate).

“Oh Dio, verrò da te di nuovo soltanto se mi aiuterai a vincere alla lotteria” (Risate).

“ Oh Dio, sarei al settimo cielo se tu oggi mi mettessi in prima fila al darshan!”(Risate)

Questo non è abbandono! Questo è amore condizionato, una relazione molto egoista. Abbandonarsi significa accettare le cose come stanno, non come tu vorresti che fossero. Non permettete mai che i vostri desideri, le vostre scelte e le vostre preferenze siano un collo di bottiglia tra voi e Dio! “Sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra” significa lasciare che la Sua volontà prevalga e non interferire mai con la propria. Ecco la seconda rettifica che dobbiamo fare, ossia imparare l’affidamento totale e non condizionato.



Solo l’Eterno Testimone può giudicare

In questo giorno di Natale, prendiamo anche la decisione di non giudicare più nessuno. “Non giudicare se non vuoi essere giudicato” Noi tutti siamo sempre interessati a giudicare chiunque. Chi ci dice che lui è un brav’uomo? Come lo sappiamo? (Risate) E’ bravo solo perché ti dice ‘Sai Ram’? E’ bravo perché condivide con te il tavolo alla mensa? Come sai che una persona è buona? Come fai a decidere che una persona è cattiva? Il giudizio rappresenta una qualità negativa. Giudicare non è spirituale, non è religioso ed è una grossa ingiustizia; giudicare è un atto di follia. Perché giudichiamo? Se io sono gentile con te, tu dici che sono una brava persona, un grand’uomo, ma nel momento in cui ti dico “Mi dispiace ma non posso fare questo per te..” pensi subito che io sia una persona terribile! Quindi il tuo giudizio è basato su di una mutua relazione. Cerchiamo di non giudicare perché dentro di noi c’è il Giudice dei giudici: l’Eterno Testimone; Egli solo può giudicare. Baba ha detto che Chitra significa peculiare, misterioso ed incomprensibile e Gupta è ciò che è confidenziale o segreto. Chitragupta è il nome di una persona, è il nome della Persona dentro di noi, è il Testimone Eterno che mantiene e registra qualsiasi cosa io faccia ed è un bravissimo contabile. Agli occhi del pubblico, io posso anche apparire un buon uomo ma il Chitragupta che risiede in me ha registrato, nel Suo inimitabile ed unico stile, ogni cosa che ho fatto da cui io potrei non risultare tale. Posso anche essere un uomo di verità per voi ma potrei essere un racconta-frottole secondo il ‘contabile’ che si trova in me. Pertanto amici, è molto importante evitare di giudicare; nessuno di noi può farlo perché è una prerogativa di Dio!



Il corpo è un tempio in movimento

Se voi pensate che Dio sia al tempio e che potete vederlo solo il sabato, giorno caro al Signore Venkateshvara, è un problema vostro. Se pensate che Dio ci giudicherà il giovedì, perché giovedì è il giorno di Sai Baba, siete liberi di crederlo ma sappiate che io non sottoscrivo questo punto di vista. Baba Stesso ha affermato che il corpo è il tempio di Dio, che il corpo è un tempio mobile. Ma se il corpo è un tempio mobile dove si trova Dio? L’abitatore del tempio è Dio stesso. Secondo la fede e la teologia Cristiana, cosa significa “Il regno di Dio è dentro di te?” Vuol dire che il tuo corpo è il tempio di Dio. Perciò non giudichiamo, non assumiamoci questo ruolo che è solamente Suo.



Giudicate per primi voi stessi

Voglio raccontarvi un aneddoto: Una coppia andò a visitare un giardino vicino alla propria casa. I due erano molto intimi e camminavano tenendosi per mano, cosa non accettabile nella comunità Indiana! (Risate) Noi Indiani possiamo anche litigare ma dobbiamo farlo a distanza..(Risate) Noi non camminiamo tenendoci per mano e tutti avevano notato questa coppia che camminava mano nella mano. Infatti gli altri, che volevano fare altrettanto ma non potevano, morivano d’invidia (Risate). Spesso noi denigriamo e condanniamo certe cose non tanto per mantenere le regole sociali o il dharma ma semplicemente perché noi non possiamo fare altrettanto. “Vorrei fare ciò che fai tu ma, siccome non posso, ti condanno!” E’ una filosofia molto conveniente! Ad ogni modo, la gente per la strada non sopportava di vedere questa coppia che camminava tenendosi per mano. Passò una settimana e qualcuno si decise di denunciare la cosa ad un anziano cittadino: “Signore, voi siete un anziano rispettato da tutti; perché non chiedete a quella coppia di mantenere le distanze?” L’anziano, che si sentiva il custode del dharma stesso, andò (Pazzo colui che si sente il guardiano del dharma! Chi può dire di essere il guardiano del dharma?) e disse loro:

“Questa non è cultura Indiana; non potete comportarvi con tanta intimità qui. Mettete della distanza tra di voi per favore!”

Il marito umilmente si scusò e rispose: “Signore, non voglio in nessun modo essere irrispettoso ma permettetemi di informarvi che mia moglie ha perso la vista in un incidente; è diventata totalmente cieca e per questo io devo guidarla.” Sentendo questo, il vecchio uomo ha sentito l’impulso di suicidarsi per la vergogna! (Risate) Chi siamo noi per condannare? Sotto quale circostanza avviene questo? Come sappiamo le cose? Senza la completa conoscenza e comprensione, come possiamo giudicare? Baba dice che noi dovremmo giudicare per primi noi stessi. Quanto cattivi, quanto orgogliosi e quanto egoisti siamo! Egli ci dice: “Cerca in te stesso le mancanze e i meriti che vedi negli altri.” La Sacra Bibbia afferma: “Non giudicare se non vuoi essere giudicato, non condannare se non vuoi essere condannato” e Baba dice: “Giudica te stesso e riconosci i meriti altrui.”



Intervento Divino

Noi sappiamo come Baba abbia salvato le vite di molte persone in tutto il mondo ma nessuno sa quale forma egli adoperi per farlo. Potrebbe essere uno straniero o un parente, il vostro capo o la vostra domestica. L’aiuto Divino può capitare sotto diverse forme e non si tratta di interferenza ma di intervento. Dio, quando lo ritiene opportuno, interviene nel proprio stile unico! Come puoi sapere che Dio è venuto in tuo aiuto? Egli non ti mostra la Sua carta d’identità e non ti fa sapere chi è perché non ha bisogno che tu lo riconosca. Il riconoscimento avviene quando tutti i sensi stanno funzionando: se io vedo allora riconosco, quando ascolto posso accettare, quando sento il gusto posso capire. Dio è oltre i sensi; come posso riconoscerlo? Dobbiamo essere consapevoli del fatto che Dio può venire da noi con diverse forme ed in qualsiasi momento. Nelle Sua precedente incarnazione come Sai Baba di Shirdi, Egli apparve con la forma di un cane e un’altra volta con la forma di un bufalo. Vi racconto questo semplicemente per fare un riferimento e non vi è neanche un briciolo di ego in ciò che sto per dirvi; tutto questo è stato scritto su di un articolo pubblicato in un giornale dal titolo “Scrivani” e riflette le esperienze di un professore che lavora in un dipartimento generale per gli affari a Kaveli ( Andra Pradesh). Nel 1985, quando fui trasferito da Bangalore a Parthi, questo professore mi scrisse :

“Vi ho visto a Bangalore; com’è possibile? Era forse Baba che mi è apparso con la vostra forma?”

Gli dissi gentilmente, cortesemente e rispettosamente: “Caro amico, in tutta umiltà vi dico che sono molto contento che Baba abbia scelto questa mia forma per apparirvi ma non ho proprio nulla di cui sentirmi orgoglioso se penso che Shirdi Baba apparve a suo tempo nella forma di un bufalo!(Risate) Quindi Anil Kumar è buono tanto quanto un bufalo!” Non c’è niente di speciale in questo dal momento che è Lui che sceglie! Egli sceglie qualsiasi forma gli piaccia! Quindi amici miei, Dio stabilisce il Suo contatto Divino per salvare i suoi bambini e può apparire in qualsiasi forma desideri.



Cerchiamo di vivere alla Sua presenza

Un altro piccolo aneddoto: Un uomo ricevette una chiamata telefonica circa alle dieci di una sera, in cui era molto stanco, sconvolto e frustrato, e scoprì, con grande disappunto, che qualcuno aveva sbagliato numero per cui riappese arrabbiato. A mezzanotte il telefono suonò ancora: era di nuovo qualcuno che aveva sbagliato numero e così riappese agitato. Sempre più arrabbiato, stanco ed angosciato, continuò a ricevere queste chiamate che lo tennero sveglio tutta la notte. Al mattino qualcuno di nuovo lo chiamò scusandosi “Signore, so di averla disturbata varie volte questa notte..la prego di perdonarmi” ma egli rispose “Non dovete scusarvi, non mi avete disturbato, anzi….. la notte scorsa ero così frustrato ed infelice che stavo per suicidarmi; avevo già pronta una pistola con il colpo in canna…..volevo solo morire ma, nel momento in cui stavo per farlo, lei mi ha chiamato. Prima di tentare il suicidio, mi è venuto da pensare “Dio, se non vuoi che io muoia, mostrami un segno, fammi capire che tu voi che io viva” ed, in quel preciso istante, lei mi ha chiamato e lo ha fatto ripetutamente. Ecco il motivo per cui oggi sono ancora vivo….”

Quindi, il tipo di rapporto che Dio stabilisce con noi e la forma che Dio adopera quando corre in nostro aiuto sono conosciuti solamente da Lui. Noi dovremmo solamente concentrare la nostra mente su di Lui. Cosa significa questo? Noi pensiamo che Dio sia qui a prendersi cura di noi e che noi possiamo fare ciò che vogliamo ma Egli non è un servitore sempre qui ai nostri ordini per darci ciò che vogliamo. Viviamo alla Sua presenza; vivere alla Sua presenza significa essere consapevoli della Sua Divinità. Dio è in me e sta parlando ora, Lui sta ascoltando ora, Lui sta guardando ora; Egli è il testimone. Questo fa comprendere che cosa significhi vivere alla presenza di Dio e fare in modo che tutte le nostre azioni siano dedicate a Lui. Adesso amici, voglio attirare la vostra attenzione su di un fatto accaduto qui. Qualche volta la gente viene da me e dice: “Anil Kumar, ci puoi raccontare storie di Baba?” Veramente io non sono un raccontafiabe e neanche un nonnetto impegnato a tenervi buoni (Risate); io riporto dei fatti. Voi potete architettare delle storie ma i fatti non possono essere inventati!



Il Cristo Cosmico è in mezzo a noi

In questo contesto, voglio attirare la vostra attenzione sul fatto che Baba è la seconda venuta di Gesù Cristo, come promesso nel Vecchio Testamento. Nel Vecchio Testamento viene chiaramente detto che Egli avrebbe avuto un’aureola di capelli ed indossato abiti rossi. Tutti i segni di identificazione di Baba sono trattati nel Nuovo Testamento. Ecco perché, mentre molte persone stanno aspettando la seconda venuta di Gesù Cristo, noi siamo tanto fortunati perché sappiamo, per Sua Grazia, che Egli cammina tra noi.

Gesù è nato in una mangiatoia, da una famiglia povera, in un piccolo villaggio. Anche Baba è nato in un piccolissimo villaggio ed in una famiglia molto povera. Gesù era circondato dai pastori. Baba era circondato da mandriani..Gesù e Baba sono stati educati allo stesso modo, vale a dire che non hanno nessuna educazione dal punto di vista mondano, eppure entrambi possono comandare il mondo intero grazie alla loro saggezza.



La visione restituita

Voglio farvi sapere qualcosa che accadde nella saletta delle interview; forse ve ne ho parlato qualche tempo fa ma alcune cose vale la pena ripeterle. A Gesù si avvicinò un cieco: “Oh Signore, io desidero vederti ma sono cieco e senza nessuno che mi aiuti!”

Il Signore misericordioso lo guardò con compassione, toccò quindi gentilmente entrambi i suoi occhi ed in un istante la vista gli fu restituita! L’uomo ringraziò di cuore: “Lode a te Signore, lode a Te!”

Una cosa simile accadde qui nel 1970: Bhagavan Baba aveva chiamato in interview un gruppo di devoti e, tra loro, c’era un anziano che non poteva accovacciarsi sul pavimento. Swami lo fece sedere su di una sedia, mentre gli altri stavano seduti per terra, poi guardò un giovane e gli disse: “Tu sei un irresponsabile! Non hai ancora compreso che tuo padre è un uomo vecchio e che non può più lavorare?” Lo sgridò in questo modo ed aggiunse: “Ti ho dato un nome, ti ho sposato, ma com’eri magro allora! Ed oggi? Devo allargare le porte perché non riesci più ad entrare! Non riesci a regolare la tua dieta?” Baba lo rimproverava rincarando la dose e questo ragazzo aveva fatto una lunga faccia Shakespiriana. . (Risate) Poi Swami si rivolse al padre: “Come stai?”

“Swami, mi dispiace, ma a causa del diabete la mia situazione è totalmente cambiata. In passato potevo venire qui ed avere diversi darshan ma adesso, anche se sono qui, non posso vederTi mio Signore, perché il diabete mi ha reso cieco!”

Baba disse “Perché sei così dispiaciuto?” e, senza attendere risposta, gli toccò gli occhi e quello improvvisamente riprese a vedere gridando: “Sai Ram! Sai Ram!” Poco dopo tutti vennero a conoscenza del fatto che un cieco aveva riavuto la vista dopo il tocco di Swami. Ciò che Gesù aveva fatto è stato ripetuto per noi affinché ci potessimo rendere conto della seconda venuta di Gesù Cristo.

Un giorno il Signore Gesù passò vicino ad una donna che era molto malata e sanguinava copiosamente; ella voleva toccare i Suoi piedi ma non vi riusciva per cui decise di toccarGli l’orlo della veste. Come toccò la veste, la sua malattia sparì completamente. Gesù se n’era ormai andato ma ella lo lodò. Qualcuno fece sapere a Gesù quello che era accaduto: “Signore, quella donna è guarita solo toccando la Tua veste!” Sapete cosa ha risposto Gesù? “Lei ha toccato solamente l’orlo della Mia veste! Se solo un orlo della Mia veste può fare un tale miracolo, potete immaginare cosa può fare il potere della Divinità dentro di me?!”

Ecco perché Baba dice: “Voi parlate di miracoli che hanno la dimensione di una mosca mentre la mia Divinità è delle dimensioni di un elefante!” Pensiamo alla gigantesca, erculea, magnificente, tremenda, himalayana Divinità di Bhagavan Baba a paragone della quale questi miracoli sono solo piccole mosche! Abbiamo certamente sentito anche la storia di Lazzaro che Gesù ha risuscitato da morte, come racconta il Vangelo. Il suo corpo era già stato dichiarato morto da tre giorni ed era già in decomposizione.

Una volta, in India, un uomo morì ma i suoi parenti rifiutarono di cremarlo perché aspettavano l’arrivo di Baba. Baba venne e quando vide l’uomo morto sul suo letto gli disse: “Cosa ti succede?” I parenti confusi gli chiesero “Swami, non vedi che è morto? Cos’è questo, uno scherzo?” ma Swami rispose “No, non è morto. Portategli una tazza di caffè caldo!” (Risate) ed in effetti l’uomo si alzò! Questo episodio è stato raccontato da Howard Murphet nel libro “L’Uomo dei miracoli.” Vol. 1 .

Con il tocco di Bhagavan Baba i morti possono risorgere.



Niente è tutto, tutto è niente.

Il messaggio di Gesù Cristo fu diffuso tramite aneddoti, parabole e storie. Anche il messaggio di Baba è pieno di aneddoti e storie. Gesù Cristo non aveva niente ma era tutto. Una volta Egli disse: “Non avevo niente stamani e non ho niente stasera eppure sono l’uomo più ricco!” Baba ha detto che Lui non ha nessun conto personale in banca. Egli ci chiede perchè noi abbiamo vestiti diversi tutti i giorni mentre Lui veste sempre uguale. Egli non possiede nulla ma ha tutto. Egli è tutto. Una volta aprì il palmo della Sua mano e chiese ad un gruppo: “Cos’è questo?” Alcuni risposero “Niente!” ma Baba affermò : “Niente è tutto e tutto è niente!”

Quindi amici, quando pensiamo al Natale, dobbiamo ricordare le qualità del Signore misericordioso Gesù Cristo. Dio ha dato il suo unico figlio per la salvezza dell’umanità, ricordandoci di coltivare lo spirito di sacrificio. Similmente Baba sacrifica la Sua vita, la Sua energia, le Sue risorse per l’emancipazione dell’Umanità. Comprendere questo significa afferrare il significato che sta nascosto dietro la celebrazione del Natale. La vita del Cristo è molto simile a quella di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.



Chi non ha peccato

Quando la donna, colpevole di adulterio, stava per essere lapidata secondo l’usanza di quei giorni, Gesù disse: “Chi non ha peccato scagli la prima pietra!” Tutti incominciarono a parlottare tra loro ma non vi era nessuno che non avesse mai commesso un peccato. Tutti, in un modo o nell’altro, siamo colpevoli. Come puoi puntare il dito verso qualcuno quando tu stesso sei colpevole? Hai una trave nel tuo occhio eppure vuoi mostrare la pagliuzza nell’occhio dell’altro! Non è questa una follia?

Gesù allora si rivolse alla donna : “Donna, vedi? Nessuno qui ti condanna, e non ti condanno nemmeno Io, perciò vai e non peccare più!” Dare e perdonare era il messaggio di Gesù Cristo; la Sua vita era il suo messaggio. Dare e perdonare è prerogativa di Dio ed è anche il messaggio di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.



La conoscenza del Sé è conoscenza suprema

Baba dice che se tu conosci te stesso, non hai bisogno di conoscere nient’altro. Nella conoscenza del Sé sono contenute tutte le altre forme di conoscenza. Gesù disse: “Cerca prima il regno di Dio: tutto il reso ti sarà dato in sovrappiù.”

Amici, si potrebbe dire molto di più di Gesù e del significato del Natale. Io ricordo con molto rispetto i miei trent’anni passati in un grande Istituto Cristiano; fu lì che conobbi molti missionari Cristiani e, se sono ciò che sono oggi, il merito va a questo collegio dove ho lavorato e studiato a lungo. In particolare, durante questo periodo avvenivano molte celebrazioni Natalizie: il natale della Scuola superiore, il Natale del personale, il Natale della comunità. L’intero mese passava pieno di festa, di decorazioni, di celebrazioni. Vi ringrazio molto per avermi aiutato a ritornare a quei giorni passati al collegio Cristiano dove fui prima uno studente e poi un membro docente.

Che Bhagavan Baba e l’Onnipotente Gesù Cristo versino le più grandi benedizioni su ciascuno di voi!



Buon Natale.