Satsang

Il ruolo di Sai Baba nelle nostre vite

14 novembre 2004

Cari fratelli e sorelle,

come so di godere della grazia di Baba?

Benvenuti a questa sessione. Stamane ho alcuni punti importanti da condividere a riguardo del ruolo di Sai Baba nelle nostre vite. Come possiamo comprenderLo? Come dovremmo considerare questa Incarnazione? Come beneficeremo della presenza dell'Avatar? Spesso ci chiediamo ed alcuni addirittura si lamentano chiedendo: " Perché non riceviamo la Grazia di Baba a sufficienza? Perché accade che io non riceva sufficiente Grazia da Bhagavan mentre tu hai la fortuna di riceverne così tanta?" A volte noi diventiamo depressi e frustrati perché non riceviamo abbastanza Grazia come se la Grazia fosse misurabile, come se potesse essere pesata e misurata. La domanda corretta è più semplice: "Come so di godere della Sua Grazia?" Penso di questa domanda interessi ad ognuno particolarmente nel prepararci a celebrare il compleanno di Bhagavan. Il 12 di questo mese sarà Dipavali, la festa della Luce e la sera del 13 inizieremo l'Akanda Bhajan che proseguirà fino al 14 per cui saremo molto impegnati. In quest'ottica, è molto appropriato ponderare queste cose ora in quanto alcuni di noi potrebbero chiedersi: " Perché siamo qui? Che cosa stiamo facendo? Ne traiamo beneficio o no? Dove sono io? Fino a dove ho progredito? I giorni passano ma io dove mi trovo?" Queste domande vengono così spesso alla mente di molti che voglio metterle in forma di questionario.

Voi siete qui in forza della Sua Grazia.

La prima domanda è: "Come sappiamo di godere della grazia di Dio, della grazia del Guru, della grazia di Bhagavan?" La risposta è semplice: il fatto stesso di essere interessati nel Suo Messaggio, il fatto stesso che ci interessi partecipare alla Sua Missione, che vogliamo cominciare una Sadhana, che vogliamo cominciare a mettere in pratica, è sufficiente indicazione che noi godiamo della Sua Grazia. Ci sono tre punti che lo indicano:

noi siamo interessati al Suo Messaggio,

noi siamo entusiasti di partecipare alla Sua Missione,

noi desideriamo cominciare una pratica spirituale o Sadhana.

Questi tre sono il segno sicuro della Sua Grazia su di noi perché questo non accade a tutti. Siamo tutti scelti da Lui; quando qualcuno dice "Swami, benedicimi Ti prego" Egli dice "tu sei qui perché sei già benedetto". Quando qualcuno dice "Swami, io non ho alcun controllo sul mio corpo né sulla mia mente, io non sono caritatevole, come posso meritare la Tua Grazia?" Baba dice "Perché chiedi come puoi meritare la Mia Grazia? Tu l'hai già ottenuta ed è per questo che sei qui". Quindi convinciamoci, al di là di qualsiasi dubbio, che noi siamo benedetti, che riceviamo sufficiente Grazia da Bhagavan come Egli chiarisce con le Sue Parole.

La condizione di beatitudine di Bhagavan è il nostro esempio.

La seconda domanda: "Come descriviamo l'esperienza di una persona che gode della Sua Grazia? Io dico di avere Grazia sufficiente ma come lo so? Come posso manifestarlo? Come posso accertarlo? Come possono gli altri saperlo? Come puoi esserne sicuro tu stesso?" La risposta è: la condizione di beatitudine di Bhagavan sia il nostro esempio. Noi Lo vediamo sempre sorridente, mai preoccupato; non Lo vediamo mai ansioso, mai affrettato. Egli non dà spazio alla fretta né occasione alla preoccupazione, in nessun caso; Egli è sempre calmo e composto. Che si celebri il Compleanno, Dasara o Shivaratri, che ci sia una grande folla di devoti o sia un momento di quiete in cui i devoti presenti sono pochi, il Suo stato di beatitudine rimane invariato. Grandi folle di devoti non lo rendono mai eccessivamente gioioso come piccole folle di devoti non lo deludono mai. La presenza di un primo ministro, di un presidente o di un dignitario estero non Lo rende estatico come la presenza di persone comuni come noi non Lo delude. Egli rimane lo stesso, costante, indipendentemente dalle celebrazioni e dalla presenza di dignitari; indipendentemente da qualsiasi cosa, Egli mantiene uno stato di perfetto equilibrio, di perfetta postura, di perfetta equanimità e perfetta stabilità. Questo è un esempio, una dimostrazione a noi tutti che indica che siamo oggetto della Grazia di Baba.

La Grazia si sperimenta qui ed ora.

Colui che è sempre in dubbio, che è sempre preoccupato, molto agitato, colui che è spesso irritato, che non ha pace della mente, non può dire che sta godendo il calore della Sua Grazia, non può dire con sicurezza di esserne il destinatario. Per darvi un esempio, sé qualcuno è in una stanza con tutte le porte e le finestre chiuse, senza elettricità e dice ancora che c'è luce, ha bisogno di cure mentali. Irritazione ed agitazione non sono le caratteristiche di chi gode della Grazia di Dio. Uno che vive di aspettative, di speranze, uno che pensa sempre al futuro non può dire di essere colui che gode della Sua Grazia: la Grazia di Baba si sperimenta qui ed ora.

"Signore, le dirò domani se io ho la Sua Grazia o no". Sciocchezza! La Grazia si sperimenta qui ed ora. Come sai che la stai sperimentando? Dalla tua equanimità. Come si manifesta? Attraverso il tuo stato mentale equilibrato, attraverso la tua stabilità, la tua mente che non vacilla e che è sempre felice, sempre piena di beatitudine e pacifica proprio come Baba Stesso. Non c'è nessun altro Brahman perché Brahman è Lui Stesso. Osservando Swami, non potete essere troppo seri, vicino a Swami non potete essere agitati; durante il darshan non potete piangere, è impossibile. Proprio come sotto il sole l'oscurità è impossibile, alla presenza di Dio la sofferenza e la tristezza non hanno spazio.

Non dimenticate le vostre istituzioni, i genitori e Dio.

Qualcuno ha chiesto a Swami: "Che cosa posso darTi quale offerta in cambio di tutto ciò che hai fatto per noi? Io ho abbastanza denaro, una buona posizione, un buon nome ed una rispettabilità; Tu mi hai dato alcune cose per le quali io Ti sono molto grato, mio Dio. Che cosa posso offrirti a mia volta?" Che cosa ha detto Baba? Io ho già visto situazioni simili; mentre parlava ai ragazzi Baba disse: "Oh ragazzi, voi Mi lodate molto, voi cantate in lode della Mia Gloria, voi esprimete parole piene di gratitudine e ringraziamento ma, ragazzi Miei, Io non voglio queste parole, Io non voglio queste espressioni, Io non mi aspetto ringraziamenti da voi. No. Non è questo che Mi aspetto da voi. Qual è l'offerta che potete farMi? Non dimenticate l'Istituto, non dimenticate i vostri genitori, non dimenticate il vostro Dio, il vostro caro Dio, Padre Egli Stesso, che si è preso cura di voi fino ad ora. Preoccupatevi di far volare in alto la bandiera del vostro Istituto, fate in modo che i vostri genitori siano contenti di voi, serviteli al meglio delle vostre capacità e della loro soddisfazione. Se condurrete la vostra vita in questo modo, ognuno dirà 'Egli è un ragazzo di Baba, uno studente di Sai'. E' sufficiente che procuriate un buon nome a questi tre, ". Ecco cosa disse Baba agli studenti.

Imparare è impossibile senza disimparare.

Che cosa si aspetta Baba in offerta dai devoti? Parlando sinceramente, noi siamo tutti i Suoi studenti; possiamo non essere nell'elenco, possiamo non essere sul registro, possiamo non essere in un'aula ma, in questo immenso universo, essendo Baba il Guru dei guru, l'Insegnante del mondo, noi siamo tutti Suoi studenti. A scopo educativo, a scopo professionale, per guadagnarsi da vivere, alcuni possono entrare a far parte delle Sue istituzioni per ottenere un diploma ma fondamentalmente questo mondo è un centro di apprendimento spirituale e noi siamo tutti i Suoi studenti. Nei college e nelle università essi imparano ma, in questo universo-scuola, noi disimpariamo ed impariamo; i due processi vanno insieme. Gli studenti di un'università imparano dai loro professori, s'impegnano nella ricerca e studiano, ma noi, studenti di questo universo, noi adulti, dobbiamo prima disimparare e poi cominciare ad imparare. Imparare non è possibile finché non disimpariamo. Che cos'è disimparare? Che cos'è "imparare" dal punto di vista spirituale? Disimparare è dimenticare il passato, significa abbandonare i pregiudizi, le tendenze e ciò che crediamo sia nostra conoscenza ed abilità.

Dio è al di là del conoscere; Dio deve essere sperimentato.

Alcuni possono pensare di avere abbastanza conoscenza; certa gente pensa "Io so" ma questo deve essere disimparato perché Dio non è oggetto di conoscenza. Se comincerò a dire "io so" vi prego di fermarmi; le Upanishad chiaramente dicono: "Coloro che dicono di sapere non sanno; coloro che dicono di non sapere forse sanno fino ad un certo punto". Perché? Dio non è oggetto di conoscenza perché ciò che è conosciuto cade sotto l'egida della mente umana; è la mente che conosce ma Dio è oltre la mente. Che cosa significa "io conosco"? Dal punto di vista spirituale non significa niente. Sappi di non sapere: questo è ciò che chiamiamo disimparare. Dio è al di là della conoscenza, al di là del conoscere, non deve essere conosciuto; allora come facciamo a conoscerlo? Dio deve essere sperimentato, Dio deve essere realizzato. Dio non deve essere conosciuto perché quando dite che Egli è conosciuto accettate di non conoscere, che conoscerete più tardi e che dovete ancora trovarLo. Questo significa che Egli è distante, che raggiungerLo necessita di tempo ma Dio è al di là del tempo e dello spazio.

Procedete lungo il sentiero che Io ho tracciato per voi.

Quindi amici miei, come risposta a questa domanda, circa cos'è che noi possiamo offrire a Dio in cambio di tutto ciò che riceviamo da Lui, Bhagavan ha detto con chiarezza: "Procedete sul sentiero con determinazione, come Io vi ho indicato, sul sentiero che Io ho scelto per voi, sul sentiero che Io ho tracciato per voi". Se io non seguo la via che mi è stata data, se io non la seguo con determinazione, io non sto facendo un'offerta a Dio e quindi non ho senso di gratitudine. Io posso dire di essere grato a Dio usando un'espressione verbale come "Oh Sai, Ti sono riconoscente" ma è un inutile esercizio verbale. Essere grati o riconoscenti si dimostra con la stretta aderenza al cammino tracciato per noi tutti da Bhagavan; questa è la miglior offerta che ognuno di noi possa fare Baba. Dobbiamo ricordarcene.

Noi non possiamo mai fuggire da Dio.

Qualcuno ha detto: " Bhagavan, io Ti lascio stasera, vado via; ti prego stai con me". Swami ha fatto un lungo sorriso. "Tu Mi lasci; è possibile questo? È possibile lasciarMi? Impossibile". Rispondendo alla domanda "Possiamo sfuggire a Dio?" Egli dette poi un bellissimo esempio:

"Una volta un topo prese a prestito una rupia dalla Madre Terra. Nella sua tana, proprio sotto i suoi piedi, la terra ruotava dicendo " Topo, io sono qui, non puoi sfuggirmi, sei d'accordo? Non puoi andar via da me ". Nello stesso modo, noi possiamo andare in qualunque posto ma non possiamo mai andare via da Dio; il pensiero stesso di lasciare Swami è segno di ignoranza. Non possiamo mai lasciare Dio, non possiamo mai fuggire da Baba: è impossibile. Vi posso dare un'infinità di esempi. Non voglio scendere troppo nel dettaglio perché ho molti argomenti da condividere. Si possono dare moltissimi esempi perché Egli vi dice ciò che accadrà nel futuro, Egli conosce cosa è accaduto nel passato e vi dice che cosa sta accadendo ora perché Dio è il tempo, è oltre il tempo, è il Signore del tempo. Dio trascende il tempo.

"Io vado via" è una manifestazione di ignoranza.

Non possiamo sfuggire a Swami indipendentemente da dove andiamo, quindi quel poveretto disse: " Swami, vado via, torno a casa mia; Swami stai con me anche a casa". Baba disse: " No, non dire 'Stai con me' perché Io sono già la! Io sono già la, Io sono qui". Per questo Baba spesso ripete: "Io sono con voi, in voi, sopra di voi, sotto di voi, intorno a voi". Questo fa ormai parte della tradizione. Gli studenti ripetono dei mantra che significano "Dio è sopra, Dio è sotto, Dio e intorno, Dio è in te"; come puoi fuggire? Dire "Io vado via" è una manifestazione di ignoranza. Egli è sempre con te. In effetti Egli è te e tu sei Baba Stesso. Tu e Lui siete uno per cui come puoi dire che Lo stai lasciando? Questo è ciò che Bhagavan ha detto. Una volta un altro uomo sicuramente intelligente domandò:

"Swami, perché ho questi sentimenti?"

"Quali sentimenti?"

"Io ho paura, io sto malissimo, io sono molto triste quando penso di allontanarmi da Te, Swami. Tu dici che sei con me, Tu dici che sei ogni dove ma io sono addolorato. Io sono molto triste nel lasciarTi, nel lasciare questo posto". Nell'ultimo giorno della loro permanenza qui, quando devono tornare per assolvere i loro doveri, i devoti spesso piangono a calde lacrime.

Separarsi è stare insieme.

Quindi amici miei, il punto è questo: " Perché sono triste nel lasciare questo posto? Perché io sono infelice quando mi allontano da qui?" Baba ha dato la risposta: "Voi cominciate ad immaginare che Dio esista in questo corpo, voi identificate Dio con questo corpo e considerate Me come se fossi qualcuno e così non comprendete che voi ed Io siamo Uno. Io non sono qualcuno, no. Questo è solo un prodotto dell'immaginazione umana; pensare che Dio si sia racchiuso in un corpo è un errore, una nozione errata. Dato che voi pensate che Dio sia questo corpo, dato che voi Lo identificate totalmente con il corpo, Lo considerate qualcuno differente da voi". Per questo, quando ci allontaniamo da Lui, ci addoloriamo. Separarsi è sempre triste, non conta se da un amico, da un congiunto, da un amato, da un fidanzato o dai membri della famiglia; di chiunque si tratti, se consideriamo il nome e la forma, separarsi è triste. Quando seguiamo il sentimento del nome e della forma, separarsi e triste, separarsi è penoso, ma quando Dio è in voi, voi non vi separate da Lui. Howard Murphet, nel suo secondo libro, "L'avatar", ha intitolato un capitolo "Separarsi è essere insieme". "Oh Signore, io mi allontano ora per essere insieme là perché Tu sei in me". Il titolo appare paradossale, sembra contraddittorio, ironico, ma è un fatto. In verità io ho pensato di imparare a memoria ogni riga di quel particolare capitolo "Separarsi è essere insieme". Quindi noi non ci separiamo da Swami, noi siamo insieme; questo è il messaggio che Egli vuole portare.

Non fumate, non bevete e siate vegetariani.

Ecco la prossima domanda: " Bhagavan, d'abitudine io faccio regali, in particolare quando si avvicina un compleanno. Il bambino si aspetta un regalo dai genitori; i guru mondani attendono dei regali dai loro discepoli. Bhagavan, che dono posso offrirTi per il tuo Compleanno, per il tuo settantanovesimo Compleanno? Che regalo posso darTi?" Sì, anche Dio si aspetta di regali ma non regali materiali. In un discorso Egli ha detto: "Io mi aspetto da voi tre regali per questo compleanno: Non fumate più, siate dei non fumatori; non bevete, siate dei bevitori di tè; non mangiate carne, siate vegetariani. Questi sono i tre regali che voglio da voi". Questo è ciò che Baba ha detto in occasione di uno dei Suoi Compleanni.

Conoscere lo scopo della vita e la autorealizzazione sono i doni più preziosi.

Quindi, quali doni dobbiamo dare a Bhagavan? Questo è ciò che Baba ha detto: "Due doni: il primo è il dono di conoscere lo scopo della vostra vita. Se voi conoscete lo scopo della vostra vita, quello è il primo regalo che potete dare a Me". Perché? La maggior parte di noi conduce una vita senza scopo, senza meta, senza obiettivo e senza vita; noi viviamo una vita senza vita, una vita di morte mentre la nostra vita può essere molto piena di vita. La vita è dinamica, la vita è energia, la vita è ridere, la vita è bellissima, è piena di sorrisi, è qui ed ora. Stiamo vivendo le nostre vite secondo questo standard? No. Noi viviamo nel passato o nel futuro e questa non è vita. Noi conosciamo una vita di aspirazioni e rimpianti e questa non è vita. La vita è qui ed ora miei cari amici. Che cosa si aspetta Baba da noi come regalo per il Suo Compleanno? Prima di tutto che conosciamo lo scopo della vita. Il secondo regalo che Gli possiamo dare è l'esperienza dell'autorealizzazione, tutti noi; il regalo dell'autorealizzazione da parte di ognuno di noi! Che grande cosa Egli ci sta chiedendo! Mio padre vuole che io raggiunga una posizione elevata, importante. I membri della famiglia possono aspettarsi un regalo costoso, perlomeno una Mercedes! (Risate) Le persone si aspettano regali materiali in base alla loro posizione, al loro denaro, ai loro possedimenti ed alle loro acquisizioni. Che tipo di regalo è la autorealizzazione? "Questo è un regalo, Swami? Perché non chiedi un regalo costoso? Io posso permettermelo". La gente vuole comprare un regalo per Lui. Sciocchi di primo ordine! Baba non può essere comprato! Egli va raggiunto, non comprato! Cerchiamo di capire che Egli va afferrato ma non comprato. Questa è la ragione per cui troviamo gente abbastanza ricca che va via delusa da questo posto. Il regalo della realizzazione del Sé è il più bello che possiamo darGli, il più costoso ed il più prezioso che possiamo offrirGli. Perché?

Comprendere che "Io" è realizzazione del Sé.

Amici miei, riflettiamo su questo per un po': perché la realizzazione del Sé è il più prezioso? Supponete che io dica "Io ho del denaro": prima viene "Io" e poi "denaro". Io non dico "Il denaro ha me", dico "Io ho del denaro". "Il denaro ha me" è errato grammaticalmente. "Io ho del denaro": "Io" viene per primo, il Sé viene per primo ed il denaro dopo. "Io sono in una posizione elevata": "Io" viene prima e "posizione" dopo. "Io esercito influenza ": "Io" è prima ed "influenza" dopo. Ugualmente se dico "Io ho autorità". Quindi, quando parlate in termini di posizione, ricchezza, titoli di studio e simili, "Io" deve venire per primo altrimenti tutto il resto è privo di significato. Quando io non ci sono, tutto il denaro è inutile perché per avere il mio denaro io devo essere lì, è chiaro? "Io" è indispensabile per godere della posizione, per dichiarare la ricchezza e per pagare le tasse su di essa. Quindi "Io" viene per primo, "Io" è il sé, e dobbiamo comprendere che "Io" è al di là di tutte queste considerazioni di ricchezza, posizione e tutto il resto; l'Io reale è al di là di tutto questo. Che cos'è? Come possiamo conoscerlo? Per ora prendiamo coscienza del fatto che "Io", il Sé, viene per primo e tutto il resto viene dopo; senza questo "Io", il Sé, tutto il resto è inutile. Capire questo "Io", acquisire questa consapevolezza dell'Io è la realizzazione. Bhagavan Baba si aspetta due regali da noi: quello di conoscere lo scopo della vita e quello della realizzazione del Sé. Questa è la risposta che otteniamo da Lui.

I guru è inteso a seconda del livello di comprensione.

Nel nostro procedere, amici miei, c'è il rischio di dimenticare la Divinità in Lui; io trovo delle amici che mi domandano: "Quando sarà normale?" Egli non è anormale (Risate). Il fatto è che noi crediamo che Egli sia la Sua forma umana, che noi Lo abbiamo avvicinato solo al livello fisico; questo significa che dobbiamo ancora avvicinarLo dal lato della dimensione spirituale. Amici miei, è su questo contesto spirituale che vorrei attrarre la vostra attenzione citando un paio di frasi di Bhagavan Ramana Maharishi il quale offre la più grande comprensione del non dualismo. Il Suo insegnamento e quello di Swami sono paralleli, presentano molte somiglianze. Il saggio di Arunachala disse: " Una Incarnazione, o Avatar, o un guru, viene compreso, viene sperimentato a seconda del proprio livello di consapevolezza, a seconda del livello a cui Lo avviciniamo, a seconda del nostro livello di comprensione". Facciamo un esempio: io do un testo illustrato del Ramayana al mio figlio; il bambino cresce guardando le figure delle scimmie e gioca con esso a quel livello, non si preoccupa se lo sciupa e lo strappa, questo è il suo modo di giocare; se io do lo stesso libro illustrato a un ragazzo in età scolare, quello leggerà la storia ponendola in relazione con le figure e lo gradirà; se io do lo stesso testo a uno studente di un college, egli noterà la qualità della carta, della stampa, la qualità delle illustrazioni, la bellezza del racconto e delle descrizioni. I livelli di comprensione sono diversi. Similmente il guru è compreso, è sperimentato a seconda del nostro livello di consapevolezza, della nostra capacità di comprensione, di quanto possiamo capire. Ramana Maharishi ce lo dice a chiare note, amici miei; posso citarvi il titolo del libro e la pagina perché sono tipicamente un'insegnante. Io non posso darvi la mia interpretazione, non ne sarei capace e non ce n'è bisogno. Se la mia consapevolezza è al livello fisico, se io mi identifico con il mio corpo, io descrivo i guru dallo stesso punto di vista fisico: io sono il corpo per cui anche il mio guru è un corpo, io sono una forma fisica ed anche il mio guru è una forma fisica, io ho un nome ed anche il mio guru a un nome. In altre parole, il nome e la forma, cioè l'aspetto fisico del guru, fa sì che lo comprendiate solo nella dimensione fisica. Spero di essere chiaro. Questo è un livello. Il secondo livello: se io vado al di là del corpo, se vado oltre il nome la forma, vedo anche il guru nel suo aspetto trascendentale, oltre il nome e la forma. Se andate al livello del cosmo o dell'universo, se vi sentite in unità con il tutto, vedete Dio come il vostro riflesso, scoprite che voi stessi siete Divini. Quindi, quando domandate " Quando Baba diverrà normale?" significa soltanto che siete ancora focalizzati sul primo livello. Noi siamo ancora al livello della consapevolezza corporea, fisica, della identificazione con il corpo, nei limiti della struttura fisica, per cui osserviamo il corpo e ci preoccupiamo per la salute di Baba ed anche per quale possa essere il programma del Suo viaggio. Alcuni mi domandano "Quando va Baba a Bangalore?" ed io rispondo "Perché t'interessa? Egli è qui ora. GoditeLo". Una volta è accaduto che, mentre parlavo con Swami, io abbia detto:

"Swami, la gente mi chiede quando andrai a Bangalore ". Baba si mostrò molto interessato: "Tu come rispondi?" (Risate) Se c'è qualcosa di sbagliato nella mia risposta, sono finito! Io dissi: " Swami, dico che non ci vai".

"Oh, capisco. E come lo sai?" (Risate) come se si stesse tirando indietro! Io dissi:

"Swami, io non voglio che Tu vada per cui dico a tutti che non ci vai". (Risate)

Quindi, amici miei, noi vediamo Baba nella prospettiva corporea perché soffriamo di attaccamento al corpo. Io posso vedere Baba oltre il corpo sé vado io stesso al di là del corpo; posso dire che Egli è onniscente, onnipotente, onnipresente, non solo a parole, non solo verbalmente, non con la voce, non con le espressioni, solo se riesco a vedere e comprendere al di là del corpo. Solo allora posso usare queste parole; fino ad allora tutto questo è solo sapere, solo informazione. Sono andato al di là del corpo? Sono andato al di là della mente? Ho visto me stesso come il vero Sé? Quindi, a seconda della mia idoneità, a seconda della sua sadhana, dipendentemente dalla sua consapevolezza, dall'intensità, dal grande desiderio della Divinità, uno sperimenterà il suo guru o Dio.

Lui e voi siete uno.

Ci sono alcuni che dicono che io sono molto vicino a Swami; poverini, vogliate scusarli, non sanno di cosa stanno parlando. Come si può essere vicini e come si può essere distanti? Egli non è un ufficio delle imposte. Queste sono tutte affermazioni sciocche; uno qui può anche essere in errore. "No signore, io vedo Baba che vi parla ogni giorno per cui voi gli siete molto vicino". Io sono un impiegato ed Egli mi dà delle istruzioni. Questo è tutto. Io lavoro qui per l'Organizzazione ed Egli mi comunica delle direttive, tutto qui. Questo non significa che Egli sia vicino a me, non ha mai dichiarato che io sono vicino a Lui, non ha mai detto "Il tale è vicino a Me". Quando Swami parla con qualcuno può darsi che si tratti di istruzioni, non significa che quello Gli sia vicino. Alla fine smettiamola con queste parole "vicino" e "lontano" perché sono inutili e prive di significato nella spiritualità. "Vicino" si riferisce ad una distanza; "Io sono vicino a te", "Egli è lontano da te" è distanza ma, quando voi ed io siamo uno, chi è vicino a chi? Chi è distante da chi? Baba dice "Voi ed Io siamo Uno" ma noi diciamo "Io non voglio essere uno, voglio essere qualcuno, magari il solo qualcuno!" (Risate). Vedete che errori commettiamo! Quindi, amici miei, non si può essere vicini di a Lui, non si può essere distanti da Lui perché noi e Lui siamo Uno. Io non posso dire "Io sono vicino ad Anil Kumar"; che cosa direste voi? "L'ho incontrato stamane durante il darshan e sembrava del tutto normale; non so che cosa gli sia accaduto: ora sembra completamente matto ". Io non posso dire che sono vicino a me stesso perché, come Baba ha detto, "Io sono Io". Quindi ci sono molte possibilità di venire ingannati, di essere consumati dall'illusione e considerare l'Avatar solo dal punto di vista fisico ma ricordiamo che lo stesso Avatar ha detto che Lui e noi siamo Uno.

Non siate mai immemori di questa opportunità d'oro.

Questo è ciò che Baba ha detto in un canto in Telugu; non lo ripeto in quanto non lo seguireste e sarebbe soltanto uno sfoggio di capacità linguistica il che io non voglio fare. Ve ne do il significato:

"Non perdete questa opportunità di Sai. Non perdete mai questa opportunità di servizio. Non siate mai negligenti con il vostro dovere. Non siate mai immemori di questa opportunità d'oro. Se rifiutate questo, non l'avrete più. Fate che la vostra mente scelga il sentiero giusto e seguitelo".

Questo è il significato del canto che Egli ha composto. È un canto bellissimo che Egli Stesso ha composto e che ci insegna che, mentre siamo qui in questa vita, dobbiamo stare attenti a non perdere questa opportunità d'oro di essere con Lui, di trascendere i limiti del corpo e della mente. Questo è ciò che Egli dice. Per questo dobbiamo sempre considerarLo come la Luce di una gemma preziosa nelle nostre mani.

L'ego è il nemico nella spiritualità

Qualcuno una volta ha chiesto: "Swami, è possibile che io Ti veda quando sono a casa?" Un'altra persona mi ha chiesto: "Signore, lei era qui per Dasara?" "No". "Non era qui? Ha perduto moltissimo". (Risate) Ho, capisco.

Questo amico voleva dire

che lui è speciale perché c'era; invece di dire "Io c'ero" egli dice "Tu non c'eri". È un altro modo con cui l'ego entra furtivamente dalla porta posteriore, ecco tutto. L'ego è molto furbo; se lo accogliete volentieri entra dalla porta principale; se voi la chiudete, è ben felice di usare la porta del giardino o una finestra. L'ego è un terrorista spirituale (Risate). Noi possiamo combattere tutto il terrorismo e Bush ha deciso di combattere tutto il terrorismo ma egli dovrebbe darci anche una formula per combattere il terrorismo del nostro ego (Risate). Esso non è nelle mani del governo o di un leader politico; io devo trovare il modo di combattere il mio ego da solo. Come stavamo dicendo, qualcuno ha chiesto: "Posso vederTi a casa mia?" Bhagavan Baba ha detto: "Per essere con Me, per essere vicino a Me non ci sono ostacoli, non ci sono massi in mezzo né colli di bottiglia, non ci sono barriere che vi separino da Me". In effetti dove possiamo incontrarLo se non stando ai Piedi di Loto del Signore? I Piedi di Dio sono disseminati in tutto il mondo.

"Ai Piedi di Loto" significa condividere il messaggio di Sai.

Alcuni dicono: "Voglio delle padukas, padukas d'argento, dei sandali!" Ho domandato "Perché?" "Voglio i Piedi di Baba nella stanza della mia pugia". "Capisco". Gli devo fare i complimenti o lo devo picchiare? Potete tagliare i Suoi Piedi e tenerli nella vostra stanza della pugia? Io dico "Bene, grazie, molto bene, congratulazioni" e prego che siate capaci di vedere gli stessi sandali dovunque, con la speranza che troviate i Piedi di Baba dappertutto, non solo nella stanza della pugia ma anche sull'altare del vostro cuore. Il nostro cuore è la stanza della pugia dove troveremo le ciabatte, i sandali o le padukas d'argento di Bhagavan. Quindi, dove altro possiamo stare se non ai Suoi Piedi di Loto? Noi siamo qui perché siamo ai Piedi di Loto di Bhagavan; in tutti quei posti, in tutti i Centri di Sai, godendo di cantare le Sue lodi e di incontrate ai Suoi Piedi di Loto, voi siete contenti e state insieme nell'ambito di un Centro Sai, vi incontrate ai Piedi di Loto. "Essere ai Piedi di Loto" significa condividere il Messaggio di Sai, condividere l'esperienza di Sai, partecipare al lavoro di Sai. Questo è il vero significato dell'incontrarsi " ai Piedi di Loto"; non si tratta di due padukas d'argento, non è così. Noi diciamo " Piedi di Loto" intendendo che cosa? Noi intendiamo lo spirito di preghiera, lo spirito di abbandono, lo spirito della Divinità, la luce dell'Amore. Ecco che cosa intendiamo per "incontrarsi ai Piedi di Loto".

L'Amore di Dio è al di là delle barriere e dei limiti.

Qualcuno ha detto "Signore, Bhagavan, Tu sei Dayasagara, sei Karunasagara, Tu sei un oceano di compassione" pensando di fare un paragone eccellente ma Baba ha fatto una risata: "Sei in errore". Noi siamo sempre in errore (Risate) perché diamo a Swami l'occasione di correggerci! Swami disse "Sei in errore; non puoi dire Dayasagara, un oceano di compassione, perché l'oceano ha le sue sponde ed i suoi limiti ma la Mia compassione è al di là di tutte le barriere e di tutti i limiti. Quindi non puoi dire che Io sono un oceano di compassione". Il Suo Amore è al di là di tutte le frontiere, di tutte le limitazioni e barriere: è un Amore infinito. L'infinità è Divinità. Dopotutto l'oceano è finito; noi possiamo scandagliare la sua profondità ma il Divino è al di là di tutto questo, al di là. Ecco che cosa Egli è.

Conoscete e sperimentate la Divinità interiore.

In questo contesto vorrei soffermarmi su un altro insegnamento di Ramana Maharishi. Non pensate che io sia un bigotto. Gli insegnamenti di Swami sono molto vicini ai suoi; Egli insegna in linea con Adi Shankara. Gli insegnamenti di Adi Shankara, quelli di ramana Maharishi e quelli di Sathya Sai sono coincidenti; essi insegnano il non dualismo, parlano della dottrina non dualistica. Essi predicano il Vangelo del non dualismo, la teoria dell'Uno senza un secondo. Ramana Maharishi è noto perché di quando in quando scherzava anche se è meglio conosciuto per il suo silenzio. Anche Bhagavan è pieno di umorismo ed, in un'altra occasione, ne parleremo. Quello che segue è un esempio dell'umorismo di Bhagavan Ramana Maharishi. Una volta Egli disse ad un gruppo di devoti che erano andati a trovarLo: "Ascoltate: se voi pensate che Io sia illuminato, se voi pensate che Io sia realizzato, non ho niente da dirvi". "Che cosa Swami? Che cosa hai detto? Perché dici così? Noi siamo venuti da te perché tu sei un'anima realizzata, perché sei un'anima illuminata; perché dici di non avere niente da comunicarci?" Egli rispose: "Da questa posizione di illuminazione io non vedo nessun "altro", io non trovo un "altro"! Tutte le persone che sono qui sono un riflesso di Me Stesso; voi tutti i siete degli specchi in cui Io vedo Me stesso. Che divertimento c'è a parlare con Me stesso? (Risate) Quindi, come anima illuminata, io lo non ho niente da dirvi perché non c'è nessuno altro. Non c'è un secondo perché è il Sé è Uno senza un secondo e quindi si comunica a chi? Se invece voi dite che io sono un ajnani (ignorante), Io non ho niente da condividere. Come anima illuminata non ho nessuno con cui comunicare e come ignorante non ho niente da condividere". Egli voleva solo esprimere quanto la conoscenza di Sé sia importante, quanto importante sia l'indagine di Sé! Ogni discorso di Bhagavan comunica questo messaggio: " Comprendete e sperimentate la Divinità interiore". Lo scopo dell'Avatar è far sì che chiunque si ponga sotto la Sua influenza conosca e esperimenti la Divinità interiore.

Voi avete bisogno di Dio che vi guidi nel viaggio interiore.

Un'altra persona chieste: " Swami, se Tu ed io siamo Uno perché ho bisogno di Te? Perché ho bisogno di Te? Tu ed io siamo Uno!" Perché no? Molto tempo fa Swami chiese ad uno studente: "Chi sei tu? Quel ragazzo era qui dal suo primo anno di scuola ed aveva imparato molto del Messaggio di Sai per cui rispose immediatamente: "Io sono Dio". Bene. Allora Baba disse: "Bene, vai a dare il darshan. Tu sei Dio quindi vai a dare il darshan". (Risate) Bhagavan dice ai suoi studenti anche che essi sono fratelli e sorelle; Egli ama i bambini delle elementari, dice che sono tutti fratelli e sorelle e fa loro ripetere questa affermazione in modo che provino questo sentimento e questa sensazione di fratellanza in giovane età. Questa è l'intenzione. Quando Swami pose loro la stessa domanda, un paio di studenti superiori, ragazzi brillanti, ambedue laureati, pensarono che dare la stessa risposta fosse un'ottima idea. Sì. Bhagavan ha i Suoi metodi per soddisfare i nostri desideri per cui il giorno dopo Egli chiese a questi studenti laureati: "Chi sono questi ragazzi?" Essi risposero: "Sono tutti i nostri fratelli, Swami". "Oh! Siete pronti a dividere le vostre proprietà con loro?" (Risate) Egli sa che non sono pronti a dividere il loro averi; lasciamo le proprietà da una parte! Quindi, amici miei, noi ci mostriamo molto sciocchi ed ignoranti quando diciamo "Swami, Baba, se dici che Tu ed io siamo Uno, perché ho bisogno di Te? "Baba da due ragioni nel rispondere a questa domanda: noi abbiamo bisogno di Lui perché ci faccia conoscere che siamo il Sé e non il corpo e la mente. Quel Sé è magnetico, ognuno è attratto verso il Sé. Dall'apparizione dell'uomo sulla terra, dà tempi immemorabili, l'umanità è andata in cerca del Sé perché questo è il magnete che attira tutti. Secondo: noi abbiamo bisogno che Lui ci insegni che cos'è l'abbandono e come usare le nostre vite in cerca della Verità. "Per andare in cerca della Verità, voi avete bisogno di Me, cari figli Miei. Voi avete bisogno di un guru che vi guidi nel viaggio interiore per farvi conoscere il valore dell'abbandono e per istruirvi ad usare le vostre vite nella ricerca della Verità, per conoscere che Dio è Verità, che la Verità è Dio e che voi ed Io siamo la Verità". Tutto ciò che accade nella nostra vita sono fatti, non Verità; i fatti sono diversi dalla Verità. Un fatto è limitato nel tempo, è limitato nello spazio, è condizionato dalla fase della vita, dalle circostanze, dalle condizioni sociali e politiche. E' un fatto, come lo sono la temperatura e la pressione. La Verità è al di là di questo per cui non bisogna vivere cercando i fatti ma cercando la Verità; la vita non serve a cercare dei fatti, l'abilità dovrebbe consistere nella ricerca della Verità. "Asato Maa Sad Gamaya" "Dalla non verità alla Verità" perché voi siete la Verità. È per questo che la Bibbia dice : "Egli conoscerà la Verità e la Verità lo farà libero". "Asato Maa Sad Gamaya": Voi conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi. Questo è nella Bibbia. Ho molti altri punti di dà dividere con voi ma il tempo a nostra disposizione è finito e quindi ci fermiamo qui. Molte grazie per la vostra attenzione.