Satsang

Attenti ai vostri pensieri

15 ottobre 2004

Cari fratelli e sorelle!

PERCHE' NON SIAMO COSCIENTI DELLA ONNIPRESENZA DI DIO?


Un ragazzo, uno studente specializzando, pose questo quesito: "Bhagavan, perché non ci accorgiamo della presenza di Dio ovunque? Perché non Lo sperimentiamo? Se ciò che dici è vero, com'è che noi non constatiamo tale verità?" Questa è la risposta che dette Bhagavan: "Guarda, questo è un foglio di carta. Se tu lo consideri tale, lo usi in modo appropriato e lo interpreti come un semplice foglio, un documento. D'altro canto, però, se tu pensi che sia Dio, assumi un atteggiamento reverente, di adorazione. Se, quindi, consideri le cose del mondo come oggetti materiali, privi di vita, creati, inerti e passivi, avrai con essi solo un contatto materiale, un rapporto oggettivo, fisico; se invece pensi che ogni cosa sia Dio, fai un'esperienza spirituale, sperimenti un risveglio ed una consapevolezza spirituali. Quindi, il tuo atteggiamento ed i tuoi pensieri sono molto importanti."


COME SPERIMENTARE L'ONNIPRESENZA DIVINA ?


La seconda parte della domanda del ragazzo fu: "Come possiamo sperimentare che Dio è ovunque?" Swami rispose: " Potete sperimentare il Divino se pensate a Lui continuamente, se vi ci immergete e vi identificate con Lui. Finché non siete profondamente concentrati sul Divino, in profonda comunicazione con Lui, finché non siete Uno con Lui, non potete sperimentare questa Divinità cosmica come la vera e propria realtà che vi circonda."


ASPETTANDO IL MOMENTO GIUSTO


Un altro ragazzo fece questa domanda: "Bhagavan, sperimentare il Divino richiede tempo? Sperimentare che Dio è ovunque comporta un fattore temporale?" Bhagavan rispose semplicemente e direttamente: "Si, tutto richiede tempo; le cose accadono al momento giusto, dovete aspettare il tempo adatto." Fece anche un esempio: "Quando la moglie è incinta, per vedere il bambino, dovete aspettare che sia nato, non potete vederlo prima. Attendere è ugualmente necessario per sperimentare la Divinità." Il ragazzo proseguì: "Swami, che cosa significa "il tempo giusto"?
Bhagavan: "Il tempo giusto dipende dalle circostanze, dalle condizioni, dalla maturità, dalla vostra profondità, intensità e comprensione e dalla via spirituale che abbracciate e praticate." E continuò: "Vedete, ci vogliono da due o tre ore e mezza per digerire il cibo, giusto? La digestione richiede tempo, la nascita di un bimbo ha bisogno di tempo ed anche sperimentare la manifestazione di Dio comporta il fattore tempo. Tale fattore è determinato dall'intensità del vostro cammino spirituale, o 'sadhana', e dal vostro desiderio di Dio."

SPERIMENTARE BHAGAVAN E' UNA BENEDIZIONE

Swami citò un altro esempio traendolo dai racconti epici. Io credo davvero che nessuno possa dare una spiegazione spirituale ed una interpretazione delle nostre epiche meglio di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba Stesso [Applausi]. Prima di venire da Swami, abbiamo sentito parlare tanta gente e studiato molti libri. Tutto quello che vi abbiamo trovato sono descrizioni e racconti. Il Maestro del Mondo, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, ci comunica dei tesori con parole profonde. Egli Stesso è un Tesoro e regala perle di saggezza. Non dovremmo perdere questa meravigliosa opportunità. Ascoltare i Suoi discorsi è educazione, sperimentare ciò che dice è benedizione, vederLo è di buon auspicio e praticare il Suo insegnamento è liberazione. Questa benedizione non è data a tutti. Bhagavan dice: "Nessuno può venire qui se Io non voglio. Nessuno può unirsi al Mio lavoro, alla Mia missione, se Io non voglio. Nessuno può prender parte alle diverse attività dell'organizzazione, in alcuna parte del mondo, se Io non voglio." Amici, noi siamo immensamente fortunati ad essere qui. Non è semplicemente per nostro desiderio ma perché Egli ha disposto che ci fossimo, è Lui che ha scelto così [Applausi]. Essere stati scelti per essere qui alla festa di Shivaratri è una grande benedizione.


DIO NON È IN QUALCHE POSTO. EGLI È QUI ED ORA!


Ecco l'esempio di Bhagavan tratto dalle Scritture (non entrerò nei particolari, anche perché la maggior parte di voi deve aver sentito magari parte della storia). C'era un re, un demone, di nome Hiranyakasipu, il cui figlio, Prahlada, aveva una devozione grande come l'Himalaya. Il re era un uomo moderno, non aveva tempo per la spiritualità, non aveva esperienza di Dio; era un materialista, uno scienziato ed un tecnologo. Come tutti gli scienziati, Hiranyakasipu credeva nell'evidenza dedotta dalla sperimentazione, dall'osservazione e da tutte le assurdità che oggi ci circondano. Il suo figlioletto, un bambino minuto, era un grande devoto e, tra loro, c'era un continuo dibattito, come oggi accade dappertutto. La diatriba tra padre e figlio riguardava la realtà, l'esistenza e la Divinità. Il padre diceva: "Dio non esiste, non è da nessuna parte"; il figlio diceva: "Dio è qui ed ora." Questo andò avanti a lungo. Il re mandò suo figlio ad acquisire degli insegnamenti superiori, a farsi un'istruzione, ed egli, quando tornò, disse: "Dio è onnipresente." L'investimento non era servito a niente. Il padre andava arrabbiandosi sempre di più, non poteva controllare i propri nervi. Alla fine prese il figlio per un braccio e lo trascinò vicino ad una colonna, dicendo: "Ecco, mente oscena! Tu dici che Dio è dovunque: pensi che Dio sia dentro questa colonna?" Il bambino rispose: "Certo, Padre. Dio è sicuramente in questa colonna. Perché no?" Il padre lo sfidò dicendo "Vediamo se Dio è nella colonna o no". Hiranyakasipu ha forza fisica, capacità mentale e potere intellettuale dentro di sé, ma non ha Dio! [Risate] Ha un dottorato di ricerca in filosofia ed una laurea in scienze, è un esperto in scienza spaziale e viaggi interplanetari, ma non ha spazio per Dio dentro di sé. Così disse: "Oh, figliolo! Se dici che Dio è nella colonna, io la spezzerò in due; se Dio c'è, mostramelo, fammi vedere che c'è." Quindi spezzò la colonna colpendola con forza e da questa emerse Dio nella forma di Narasimha. Guardate come Baba ha sviluppato questo argomento; qualunque cosa prende da Lui una nuova dimensione. Che Dio amorevole è! [Risate] Ogni cosa è scolpita, modellata e foggiata in un bellissimo pezzo artistico da Bhagavan. Il piccolo Prahlada, essendo un devoto, vede Dio dovunque, mentre suo padre, un tecnico, uno scienziato, un esperto dello spazio, con conoscenze di ingegneria spaziale, trova ovunque solo materia, non vede la presenza di Dio. Il figlio vede Dio dove il padre non vede che materia. Questi, nel rompere la colonna, crede che si tratti solo di un pezzo di pietra e di non trovarvi Dio. Se avete tali sentimenti di tipo materiale, mondano, troverete solo il mondo, solo la materia. Prahlada percepiva la Divinità nel microcosmo e nel macrocosmo per cui ebbe l'esperienza di Dio che usciva dalla colonna. Fate attenzione al commento di Bhagavan: "La colonna rappresenta il corpo umano. Hiranyakasipu la colpì spezzandola in due. Non abbiate attaccamento per il corpo; lasciate che questo attaccamento, rappresentato dalla colonna, si spezzi in due ed all'interno troverete la Divinità."

ABBANDONATE L'ATTACCAMENTO AL CORPO

Arrivo ora ad un' affermazione importante fatta da Bhagavan. Fate molta attenzione, amici: "Tutte le pratiche spirituali (sadhana), tutti i sentieri spirituali, tutti gli impegni spirituali, siano essi i bhajan o la meditazione, la lettura di libri, i riti o i sacrifici, hanno un solo scopo; qualsiasi rito o disciplina spirituale che voi seguite ha un solo significato: l'abbandono dell'attaccamento al corpo. Fare esercizio spirituale mantenendo questo attaccamento è una perdita di tempo." [Risate] Quindi bisogna distaccarsene. Swami pone la questione in questi termini: "Voi avete attaccamento al corpo. Man mano che lo riducete, esso viene sostituito dall'attaccamento all'Atma, o Sé, e voi sperimentate la realizzazione, ottenete la liberazione. Tutte le pratiche spirituali, o 'sadhana', mirano a questo risultato." Un giorno, a Kodaikanal, Swami stava parlando. Io dissi: "Evviva! Bellissimo!" "Ehi! Che cosa ti succede? Tu sei qui per tradurre; perché parli in questo modo? Cosa c'è?" [Risate] Io risposi: "Swami, non sono solo un altoparlante, non sono una macchina [Risate]; sono anche un devoto! [Risate] Mentre traduco, seguo il Tuo discorso [Risate] e sperimento momenti di estasi, dimenticando tutto [Risate]. Vado al di là dei confini del corpo [Risate ed applausi]. Allora Swami disse: "Va bene, ora calmati e fa' il tuo dovere."


IL PROCESSO DELL'ADORAZIONE

Amici, Bhagavan ha fatto questa bellissima affermazione: se guardiamo la foto di Swami e pensiamo solo alla foto, stiamo adorando un'immagine. Se, invece, la visualizziamo nel nostro cuore, la interiorizziamo. L'immagine è in noi, noi siamo l'immagine del nostro Sé superiore: rimane solo l'Uno. Questo è il processo dell'adorazione. Noi, però, non lo facciamo. Se l'immagine sprofonda in me, chi la vedrà? Chi apprezzerà la mia adorazione? [Risate]. Io non voglio che la gente mi ignori! La nostra adorazione dovrebbe essere del tutto diversa, alla luce di ciò che ha detto Bhagavan. Io non devo adorare l'immagine per l'immagine. Essa è impressa in me, nel mio cuore e, nel custodirvela, io mi perdo, l'io singolo e separato non c'è più, io e l'immagine dentro di me siamo Uno. Questo è il traguardo, lo scopo e l'obiettivo dell'adorazione. Questa è la stupenda affermazione che Bhagavan ha fatto dicendo: "Tutto è basato sui vostri pensieri, tutto è basato sui vostri pensieri."

DOVE SI TROVA SWAMI?

Alcuni chiedono: "Dov'è Swami? Dov'è Swami?" Vi racconterò qualcosa dei miei giorni a Bangalore. Sono stato là come preside del collegio di Swami per sei anni. Avevamo un vice custode di nome Balakrishna che lavorava nel pensionato. Ogni volta che Swami era in procinto di andare a Bangalore, arrivavano molte telefonate. La gente voleva programmare il proprio viaggio e chiedeva "Dov'è Swami?". Se Egli era a Bangalore venivano lì, altrimenti andavano a Parthi. C'era una persona che soleva telefonare chiedendo "Dov'è Swami?" Balakrishna rispondeva: "Dov'è Swami? Egli è dovunque!" [Risate]."Signore, lo so che Swami è dovunque ma, fisicamente, dov'è?"[Risate].Egli è dovunque ed ha dato un esempio di questo. Supponete che alla domanda 'Dov'è Swami?', voi rispondiate 'È a Puttaparthi.' Questo che cosa significa? Significa che la vostra mente è andata a Puttaparthi e pensa che Swami sia là, ma questo non è corretto. Swami ha detto che la risposta giusta a questa domanda è: "Swami è qui ('Ikhada'), è là ('Akhada'), è dovunque ('Yekhada') [esiste] solo l'Uno o Okhadey [Risate]. Io amo questa lingua, il Telugu, ed a volte tiro fuori delle parole in originale perché la loro bellezza non dovrebbe andare perduta. "Ikhada, Akhada, Yekhada, Okhadayu nadu Sai Baba" cioè "Qui, là, dovunque c'è solo l'Uno: Sai Baba."[Applausi] Questo è ciò che disse Bhagavan, per cui è così che dovremmo rispondere.


QUANDO ACCADRA'?


Alcuni chiedono: "Swami, quando accadrà? Quando diverrò Uno con Te? Quando sarà per me reale l'onnipresenza Divina? Quando accadrà?" Swami una volta ha fatto questo esempio: "Avrete sentito parlare del fiume Cauvery. Esso passa attraverso il confinante stato del Karnataka e si divide in molti rami, attraversando molti posti e città. Alla fine si unisce al mare. Quando il Cauvery si fonde con il mare, dov'è il Cauvery? E' il mare. Il punto è questo: il fiume ha il suo nome, la sua forma ed il suo sapore fino a che non si confonde con l'oceano, dopodiché non ha più una identità separata." (Cauvery non è il nome di un individuo, è il nome di un fiume. Per favore, non fate che qualcuno che porta quel nome pensi di avere delle preferenze da parte mia dopo questo incontro!) [risate]. "Similmente, fino a che non siete Uno con Dio, non vi immergete in Lui, non dimenticate voi stessi, non perdete l'attaccamento al corpo e la mente non si identifica e si riempie totalmente con il pensiero ed il sentimento del Divino, non potete avere quell'esperienza. Dovremmo coltivare tale profondo sentimento e pensiero e dovremmo riempire le nostre menti con il Divino in modo da sperimentare la Divinità." Questo è ciò che Baba ha detto.

I NOSTRI PENSIERI CAMBIANO

Un' altra delle affermazioni di Swami è la seguente: "Stamani avete un pensiero, questo pomeriggio un altro e stasera si farà avanti il pensiero opposto. Pensiero positivo, negativo e neutro, tutto qui. I vostri pensieri cambiano. I vostri pensieri cambiano ma Io rimango sempre lo stesso, per sempre; Io sono sempre lo stesso. I vostri pensieri cambiano; quando sono positivi, dite: "Baba sei grande" e, quando sono negativi dite: "Parto domani; ho prenotato il biglietto". [Risate]. Quindi: i vostri pensieri cambiano, ma Dio non cambierà mai. Il cambiamento è in voi, nel mondo, ma non in Dio." Swami ha fatto un esempio: "D-I-O. La parola Dio ha tre lettere che la formano, se combinate tra loro. Quando dite 'Dio' cominciate a pensare a Lui e, similmente, quando siete profondamente concentrati su di Lui, sicuramente farete l'esperienza della Sua manifestazione di fronte a voi: vedrete la Sua forma, perché è il pensiero che la crea. Per creare qualunque forma dovete riformare il pensiero, dovete trasformare il pensiero, che è alla base di tutte le forme." Questo è ciò che ha detto Bhagavan.


I DIVERSI NOMI DI DIO SONO BASATI SUI NOSTRI PENSIERI


Poi Swami ha spiegato: "Quando il vostro pensiero è focalizzato sul suono, sperimentate Dio come il suono stesso (Shabda Brahma Mayi). Quando pensate che Dio sia la mobilità, sperimentate Dio come movimento (Chara Chara May). Quando dite che Dio è luce, Lo chiamate Jyotir Mayi. Se dite che Dio vi illude, lo chiamerete Maya Mayi. Quando Lo vedete come abbondanza, profusione e prosperità, il Nome è Srimayi. Se dite che Dio è Gioia Eterna, Lo chiamerete Nityananda Mayi e, se dite che Dio è Supremo, Egli è il Paratpara Mayi. Questa è tutta la vostra comprensione di Dio, questi sono tutti i vostri pensieri [su di Lui]; un pensiero dice che Egli è Luce, un altro indica che è Suono ed un altro evidenzia certamente la vostra sensazione che Dio sia Abbondanza. Quindi, a seconda di come Lo concepite, Gli date nomi diversi; i diversi nomi dello stesso Dio sono basati sui vostri pensieri." Egli ha dato anche un altro esempio: "Una persona esperta in ritratti volle fare un ritratto a Ganesha. Che cosa fece? Immaginò subito il busto, pensò ad un ventre grande, ampio, e cominciò a disegnare; il suo disegno è quindi basato sul suo pensiero. In egual modo, la manifestazione della Divinità, la vostra esperienza della Forma di Dio di fronte a voi, è basata sui vostri pensieri."

DIO E' UNO


Un altro esempio di Swami: "Ecco dell'oro puro. Che cosa ne dovete fare? Prima va scaldato per fonderlo, poi, quando si è liquefatto, lo potete versare nello stampo che avete preparato per farne un gioiello o un ornamento. Il gioiello, o ornamento, è fatto con l'oro conseguentemente al vostro disegno." Un altro esempio: "Ecco dell'oro che avete forgiato in forma di anello. Se Io vi chiedo dove sia l'oro, mi rispondete che è nell'anello. In seguito, lo trasformate in una catena. E ora, l'oro dov'è? Nella catena. Quindi l'oro, l'anello e la catena sono esattamente la stessa cosa. L'anello e la catena hanno cambiato forma, nome e posizione: la catena si porta al collo mentre l'anello si porta al dito. Non si mette al dito una catena, è così dovunque [risate]. Quindi, gli ornamenti ed i gioielli sono molti, ma l'oro è uno. Similmente, Dio è Uno ma voi potete chiamarLo con il Nome che più vi aggrada."




Seconda parte: "SHIVARATHRI"




LINGODABHAVA

Swami ha detto: "Il più importante Nome di Dio è 'Hiranyagarba'. "Hiranya" significa oro." Ha poi aggiunto che c'è oro vicino al centro di noi stessi e non soltanto in Dio. Quindi noi siamo già abbastanza aurei, abbastanza ricchi! [Risate] Non siamo semplicemente carne ed ossa; no, no. Siamo gente preziosa; sì, sì! [risate] Vicino al centro, quindi, c'è l'oro. Poi Swami ha affermato: "L'oro brilla fino a che c'è vita in questo corpo ed è chiamato 'Shivam', che significa 'la luminosità del principio della vita in tutto il suo splendore'. Quando la luce se ne va, rimane un cadavere, o 'shavam'. Shivam' vuol dire 'corpo con luce' mentre 'shavam' significa 'corpo senza luce'. Quindi in questo 'Corpo con Luce' c'è l'oro che risplende. Ecco perché la gente è attratta da Me. Io attraggo tutti a causa dell'oro che c'è in Me." Questo ha detto Bhagavan. Swami ha detto varie cose su Se Stesso: " C'è oro in tutti, ed anche in Me. Nel Mio caso prende la forma di un lingam. Questa cosa non accade nel caso vostro. Perché? Per trasformare in un lingam l'oro che c'è Me, è necessario un grande potere mentale. Questo lingam esce dalla Mia Bocca nel giorno di Shivaratri e questo evento è detto 'Lingodabhava'. Sembra che, nell'uscita dello 'Shivalingam', io faccia uno sforzo. Potete avere l'impressione che Io Mi affatichi molto, ma non c'è affatto fatica, né sforzo. Per fondere l'oro, in Me si genera un calore terribile e, di conseguenza, voi vedete tremare il Mio Corpo. Il tremito è solo l'effetto della temperatura, non indica affatto uno sforzo da parte Mia. Proprio come l'oro è in tutti, incluso Me, Dio è in tutti: "Ishvara (Dio) Sarva (tutte) Bhuthanam (creature viventi)", cioè: Dio è presente in tutte le creature, non dubitatene mai. Se ne dubitate non potete veder uscire il lingam dalla Bocca di Dio, non potete veder uscire il lingam dalla Mia Bocca. Quindi non dubitatene mai.

DIO E' DOVUNQUE

Potete sviluppare questo sentimento di Divinità, questo sentimento di essere Dio, se cominciate a pensare "Questo non è il mio corpo, questo è il Tuo Corpo; questa non è la mia vita, questa è la Tua Vita." D'altro canto, se albergate il sentimento dualistico che quello sia il vostro corpo e questo il Mio - mio e Tuo, Tu ed io - sarete portati a dubitare. I pensieri ed i sentimenti del dualismo portano al dubbio ed un 'San Tommaso' non può mai trovare pace nella vita, lo dobbiamo capire. Dato che Dio è dovunque, dovete rispettare e riverire tutti. Anche incontrando il vostro nemico, dovreste essere capaci di dire: "Ciao, come stai?" "Signore, io sono stato molto contento di ascoltare tutte le belle cose che ha detto, ma non credo proprio di riuscire a comportarmi così. Metterò in pratica questi bei principi più in qua... in quanto richiede tempo, lo sa. [Risate] Ne metterò in pratica il cinquanta per cento [Risate]. Naturalmente io non litigo con la gente, ma per riuscire a dire "ciao" ad un nemico penso proprio di aver bisogno di un altro po' di tempo!" [Risate] No! Invece dobbiamo essere capaci di dire 'ciao' anche al nostro nemico. Una volta detto 'ciao' l'inimicizia sparirà, l'odio sparirà. Quando gli dite 'ciao' tutto il sangue bollente si raffredda, si acquieta. Al contrario, se avete della malevolenza ed inimicizia nei suoi confronti e continuate ad evitarlo, il vostro sangue continua a bollire e l'inimicizia aumenta. Se pensate che Dio è tutto e tutti, dovreste essere capaci di 'amare tutti e servire tutti' come ha detto Bhagavan. Con questo sentimento Divino sarete delle persone vincenti in ogni settore della vita.


COME SPERIMENTARE IL SILENZIO INTERIORE


Un altro ragazzo ha chiesto: "Swami, come si fa ad osservare e sperimentare il silenzio interiore?" Swami ha risposto: "Se non osservate il silenzio esteriore, come potete osservare quello interiore?" [Risate] Innanzitutto imparate a non parlare, poi potrete sperimentare il silenzio interiore." Swami ha fatto questo esempio: "Non basta 'pensare' di essere il Sé. Dovete 'essere convinti' di esserLo, dovete essere 'certi'di essere l'Atma. Il sentimento che emerge dalla convinzione 'Io sono il Sé, sono l'Atma, sono lo spirito' vi porta a sperimentare il silenzio. Potete sperimentare il silenzio solo se sapete che Dio è in voi. Ma se pensate che sia il mondo ad essere dentro di voi, potete essere zitti fuori, ma rimarrete disturbati dentro e, alla fine, diventerete dei matti! Questo non deve succedere. Il silenzio interiore è possibile, a patto che sentiamo Dio nel cuore."


15.02.2004: SPERIMENTATE LA DIVINITÀ


Swami ha anche detto: "Per il fatto di dire 'zucchero, zucchero, zucchero', ad alta voce, potete arrivare forse a conoscerne il gusto? No, per sentirne il gusto dovete metterne un po' sulla lingua. Solo dopo averlo assaggiato potrete dire: 'Oh, lo zuccchero è dolce!' Se poi qualcuno vi chiederà. 'Quanto è dolce?', la risposta sarà: 'Dolce.' Tutto qui!" [Risate] Perciò, la realtà va sperimentata, non si può esprimere a parole. Swami ha concluso dicendo agli studenti che devono avere buoni pensieri, pensieri Divini, se vogliono sperimentare la Divinità, la Manifestazione di Dio che si trova proprio davanti a loro, per avere successo per tutta la durata della loro vita.


SHIVARATHRI


Prima di accomiatarmi da voi questa mattina, dato che mancano solo due giorni a Shivarathri, voglio farvi notare alcuni punti importanti, affinché possiate sperimentare questa festa con maggiore pienezza e profondità. Shivarathri è una festa molto importante. Naturalmente, tutte le feste [religiose] sono importanti, ognuna ha un suo proprio significato. Io desidero attirare la vostra attenzione su alcune cose dette da Bhagavan nei Discorsi da Lui pronunciati in altri giorni di Shivarathri. Shi-va-ra-thri. Quattro sillabe. Secondo la numerologia, esse simboleggiano 'cinque più quattro più due'. 'Shi' sta per il numero cinque; 'va' per il quattro' e ra per il due. Cinque più quattro più due fa undici. Qual è il significato del numero undici? Le forze che ci fanno soffrire sono undici e si chiamano 'Rudra'. Sono i 'Rudra' a farvi piangere. "Ci dica dove li possiamo trovare che andiamo a metterci una bomba!" [Risate] "Dove sono gli undici 'Rudra', le undici forze responsabili della nostra disperazione e della nostra sofferenza?" Bhagavan ci dice: "Esse sono dentro di voi. Sono i cinque sensi di percezione più i cinque sensi di azione. Karmandriya (percezione) e Jnanedriya (azione). Cinque più cinque fa dieci, più la mente, e siamo ad undici. Questi sono gli undici 'Rudra' che vi fanno piangere, che vi fanno soffrire." Nel giorno di Shivarathri pensiamo a Dio e preghiamoLo intensamente. Shivarathri cade nella quattordicesima notte della parte oscura di ogni mese. Ogni mese abbiamo quindici giorni di luce, periodo 'chiaro', e quindici giorni di 'oscurità'. Shivarathri è la notte del quattordicesimo giorno del periodo oscuro. Bhagavan ha spiegato che 'la luna è la divinità che presiede alla nostra mente. Ecco perché esistono i 'lunatici'. [Risate] La follia è influenzata dai movimenti della luna. La quattordicesima notte della metà oscura del mese la luna ha l'aspetto di uno spicchio argenteo sottilissimo. Cantando inni di lode a Dio durante la notte di Shivarathri, la notte successiva anche quel sottilissimo spicchio di luna sparisce."


DIO È IL FONDAMENTO DELL'UNIVERSO


Bhagavan ha spiegato: "La mente è il mondo. La mente è il tempo. La mente è l'uomo. La mente è il pensiero. Quando si ritira la mente, quando la mente viene distrutta, annichilata, quando la mente diventa vuota, siete liberati. È la mente ad essere responsabile della nascita ('janma'). La mente è responsabile dell'azione, o 'karma'. La mente è responsabile della rinascita ('punara janma'). Tutto questo è dovuto alla mente. Quando la mente se ne va, quando la mente si ritira, non c'è più nascita. Di conseguenza, la morte è fuori questione. Voi diventate immortali. Nel sacro giorno di Shivarathri, la luna perde anche l'ultimo spicchio, e nella quindicesima notte della parte oscura del mese non c'è più alcuna luna. La luna, la Divinità che presiede alla mente, si ritira totalmente. Non c'è, è totalmente assente. Essa simboleggia l'annichilazione della mente. La morte della mente, il ritiro della mente è proprio lo scopo che ci si prefigge quando si canta senza interruzione per tutta la santa notte di Shivarathri. Se conservo e rinforzo la mia mente, posso cantare e cantare fino a quando mi ammalo di gola, ma non otterrò l'illuminazione. L'illuminazione è possibile solo quando la mente si ritira. 'Shiva' significa 'Essere Supremo'. Ma che cosa vuol dire 'Essere Supremo'? Dio è il fondamento del mondo. Dio è la base dell'universo. Ma Dio non ha fondamenta. Dio non ha bisogno di fondamenta. A Dio non è necessario alcun sostegno. È Lui a sostenere l'intero Universo. Noi siamo sostenuti da Lui, è Lui che ci sostiene. Egli non ha bisogno di alcun sostegno da parte nostra. Ecco perché Shiva è 'Supremo': perché non si appoggia a nessuno, non dipende da nessuno. Dato che non ha bisogno di alcun sostegno, Egli è il Supremo.'


SHIVA È IL SUPREMO


'Shiva' significa anche 'Incarnazione della Suprema Efficienza'. L'efficienza di Dio la possiamo vedere in ogni momento, nella nostra vita, se solo ci fermiamo ad osservare. Attorno alla Terra ci sono innumerevoli pianeti e stelle, eppure non entrano in collisione gli uni con gli altri. I fiumi scorrono senza pausa. Nessun fiume direbbe mai: "Domani faccio sciopero!" [Risate] Il vento continua a soffiare e non dice mai: "Sono stanco di soffiare, voglio andare in vacanza!" [Risate] Se il vento chiedesse di andare in ferie, tutti i problemi globali sarebbero risolti istantaneamente, perché ne seguirebbe l'estinzione dell'umanità. [Risate] Anche il sole non va mai in vacanza. I frutti ed i fiori seguono le stagioni. Nessun albero dice mai: "Perché mai devo fiorire? Non mi ringraziate per il lavoro che svolgo. Perché fiorire? [Risate] Perché fare dei frutti? Siete degli ingrati." Nessun albero si lamenta mai. L'efficienza di Dio è al di là della portata dell'immaginazione umana. Shiva è il Supremo, se si considera il Suo livello di efficienza ed il fatto che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno. Egli è l'Uno senza un secondo.


EGLI È LA FONTE DELLA BEATITUDINE


La terza ragione della supremazia di Shiva è che Egli è la fonte della Beatitudine. Il sole emette luce a causa di Dio. Anche la luna ci dà luce a causa di Dio. L'oro luccica a causa di Dio. Voi ed io viviamo a causa di Dio. Egli è la fonte di tutta la luce, la fonte della Beatitudine. Egli è Sathya Sai Baba. [Applausi] Quindi, amici miei, Shiva è il Supremo, è l'eterna Energia Cosmica. Egli è la Coscienza responsabile della nascita, della crescita, del mantenimento e del sostentamento di tutto l'Universo. Shiva è il Supremo.


SHIVA-SHAKTI


Che cosa significa 'Shiva-Shakti'? Shiva è la Coscienza, la Consapevolezza. Baba parla spesso della 'Consapevolezza Costante ed Integrata'. Io vengo spesso corretto quando traduco solo con 'Consapevolezza'. Swami dice: "No! Consapevolezza 'Costante ed Integrata'!". Io vengo corretto sempre perché devo ancora sviluppare quel genere di consapevolezza [Risate] Io ho solo una consapevolezza intermittente. Invece devo sviluppare la Consapevolezza Costante ed Integrata! 'Chaitanya' significa Coscienza, che è Shiva. 'Shakti' è l'aspetto materiale, è la terra, o materia. La lampadina è Shakti, l'elettricità è Shiva. Shakti è il corpo, Shiva la vita. Shakti è la materia e Shiva l'energia. Ecco cosa significa 'Shiva-Shakti'. Non dobbiamo credere che si tratti di un uomo e di una donna, un maschio ed una femmina. Non c'entra assolutamente nulla! Shiva e Shakti sono solo simboli cha hanno un profondo significato intrinseco che deve diventarvi familiare, se volete capire le cose totalmente. Swami dice: "Shiva-Shakti rappresenta tre aspetti. Uno è il fuoco, o 'Agni'. Il secondo è il vento, o 'Vaayu'. Poi c'è il cuore, o 'Adithya'." Dov'è il fuoco? Il fuoco è dentro di voi. "Noi siamo animali a sangue caldo, manteniamo una temperatura corporea di circa 37 gradi centigradi". . ³Aham Vaishvaanaro Bhutva Praaninaam DehamaashrithaŠ² Vaishvaanaro Bhutva: quel 'Vaishvanaro', il fuoco dentro di me, è responsabile della digestione e dell'assimilazione. La digestione non basta, ci vuole anche l'assimilazione. Alcune persone, nonostante mangino normalmente, sono magrissime, perché non riescono ad assimilare il cibo dopo averlo digerito. Si tratta di una 'import-export'.[Risate] Il cibo dev'essere assimilato. L'assimilazione è possibile solo a causa del fuoco interno, o 'Agni'. Il secondo aspetto è 'Vaayu', il vento. Dove si trova? È il nostro respiro. "Signore, in me non c'è nessun vento." "Aha! Allora la tua foto è sulla colonna degli annunci mortuari sul giornale!" [Risate] Vaayu non è altro che il respiro. Poi viene il cuore (Adithya). Noi siamo vivi perché il cuore batte. Se c'è qualche irregolarità nel battito cardiaco, ci aspettano all'ospedale! [Risate] Il battito del cuore è segno di vita. "Signore, le gambe sono in uno stato perfetto, e così pure le mani, ma il cuore ha smesso di battere." Molto bene! Fine della storia! Il cuore è il vero e proprio centro della nostra vita. Il respiro è segno di vita ed il fuoco è il cibo. 'Shiva-Shakti' significa 'Fuoco' ('Agni'), 'Vento', o respiro (Vaayu) e 'Cuore' ('Aditya').


TAMASICO, RAJASICO E SATTVICO


Che cosa significa 'Shiva'? Swami ce lo ha comunicato. Amici miei, vi ricordo ancora una volta che tutte le informazioni che io vi trasmetto non sono altro che citazioni tratte esclusivamente dai Discorsi Divini di Swami. Vi faccio praticamente un riassunto di ciò che Egli dice, tutto qui. Prima di un esame si ripassa il programma. Fra due giorni abbiamo un esame, ecco perché vi sto facendo fare un ripasso di ciò che Swami ha detto a proposito di Shivarathri. Che cosa significa 'Shiva'? Significa 'l'Uno al di là dei tre attributi'. Tutti noi abbiamo tre qualità di base: primo, l'inerzia (qualita tamasica); secondo, l'emozione (qualità rajasica) e terzo la bontà e l'equanimità (qualità sattvica). Le qualità tamasiche, rajasiche e sattviche sono presenti in tutti, come le tre lame di un ventilatore. "Signore, il nostro ventilatore ha una sola lama!" Questo significa che due delle tre lame sono rotte. "Signore, il nostro ventilatore di lame non ne ha neppure una!" E allora gettatelo nella spazzatura! [Risate] Proprio come il ventilatore ha tre lame, tutti hanno queste tre qualità, o attributi. È il motivo per cui siamo qui in questa forma umana. A volte predomina una di queste tre qualità. Quando predomina la qualità rajasica siamo molto vicini al mondo animale. Ecco perché, quando una persona è arrabbiata, sembra più una bestia che un essere umano. Dovremmo guardarci la faccia allo specchio quando siamo arrabbiati. Nessuno si vuole avvicinare a noi perchè la nostra faccia è orribilmente brutta. Quando domina la qualità tamasica ci sarà una maggiore espressione del temperamento della bestia. Quando a dominare è la qualità rajasica, siamo emotivi, passionali. La persona che è sotto l'influenza di 'rajas' è più o meno un essere umano. Sì, quando Swami mi guarda, fermo tutto il traffico, dicendo a tutti: "Swami mi ha guardato!" Che beneficio può apportare un simile comportamento agli altri? Ci dimentichiamo di considerare questo particolare. Quando Swami non mi guarda, me la prendo con il mondo. Questi alti e bassi, questi sbalzi dalle stelle alle stalle, indicano una qualità rajasica. La qualità sattvica - equanimità ed equilibrio - è la qualità del ricercatore, dell'uomo religioso, dell'uomo spirituale, di chi medita, o della persona in costante contemplazione di Dio. Chi è al di là di queste tre, chi non ha nessuna di queste tre caratteristiche, chi non viene turbato dagli avvenimenti della vita, chi non ha tracce di qualità animali, non ha attributi. Questa mancanza di attributi è Shiva, è la Divinità stessa. Shiva è 'Colui che non possiede i tre attributi."


SAMBASHIVA


Poi c'è il nome 'Sambashiva'. 'Sambashiva' è composto da'Sa', 'Amba' e 'Shiva'. 'Amba' è la madre. 'Shiva' è il padre. Perciò 'Padre Divino' e 'Madre Divina' è ciò che significa 'Sambashiva'. 'Sa' è il Divino, 'Aye' significa 'madre', e 'Baba' vuol dire 'padre'. 'Sai Baba' significa 'Padre Divino, Madre Divina'. 'Sambashiva' è uguale a 'Sai Baba'. [Applausi] Questo è lo spirito di Shivarathri. Bhagavan ha dato un altro significato ancora: 'Sa' è il Divino, 'Amba' è il Cosmo e 'Shiva' è il Supremo. Perciò 'Sambashiva' significa 'la Suprema Divinità Cosmica'.


DIGAMBARA


Shiva ha anche un altro nome: 'Digambara'. Il significato secolare di questa parola è 'una persona nuda'. 'Dig' vuol dire 'poli', come Sud, Nord, Est ed Ovest - i quattro poli. 'Ambara' significa 'il cielo'. Abbiamo quindi i quattro poli di questo pianeta con il cielo sopra, come un ombrello. Cioè i quattro poli sono i limiti, ed il cielo è l'ombrello. Digambara, con i quattro poli ed il cielo come un ombrello, è l'intero universo. Tutto il cosmo è la vera e propria forma della Divinità, secondo Sai Baba. Che splendida interpretazione del nome 'Digambara'!


PANCHANA


Un altro nome di Shiva è 'Panchana'. 'Anana' significa 'faccia'. 'Panchana' vuol dire 'cinque facce'. Come si fa a guardare una persona con cinque facce?! Quale faccia devo guardare? [Risate] Come si può guardare una persona con cinque volti? Impossibile. Questi cinque volti sono i cinque elementi - terra, acqua, fuoco, vento e spazio - 'Prithvi', 'Agni', 'Vayu', Appas' e 'Akasha'. 'Panchana', il Dio a cinque facce, è anche uno dei nomi del Signore Shiva.


BHUTHANAATHA


Un altro nome di Shiva è Bhuthanaatha. 'Bhuthanaatha' significa 'il Maestro o Signore di tutti gli esseri viventi'. Un altro nome ancora è 'Ishwara'. 'Ishwara' vuol dire 'la forza vitale di tutte le creature in questa creazione'.


SANKARA


'Sankara' è un altro nome di Shiva. 'San' significa 'tutto ciò che è buono, che è prezioso, che ha valore'. 'Kara' è 'Colui che fa tutto ciò che è buono, che è benefico, che ci dà cose preziose'. 'Sankara' vuol dire 'Colui che dà tutto ciò che è prezioso e buono, che ha valore.'


KAMAHARI


Il nome 'Kamahari' significa 'Colui che non ha desideri'. 'Hari' è il nome di Vishnu. 'Hari' è anche 'Colui che rimuove' e significa anche 'Colui che rimuove i vostri desideri'.


L'ASSENZA DI DESIDERI CONDUCE ALL'IMMORTALITÀ


Amici miei, la causa della nostra nascita, o 'janma', è il desiderio. Se avete qualche desiderio non realizzato, siete certi di rinascere. Questo è ciò che dicono le Scritture. Io non posso neppure pensare all'immortalità, o 'moksha', perché ho il desiderio di cominciare la giornata con una bella tazza di caffé caldo! [Risate] E seguono molti altri desideri... Come si fa a conseguire uno stato privo di desideri? Quanto tempo ci vorrà? Quante vite? Ricordatevi sempre: il desiderio è la causa della nascita, e la nascita è la causa dell'azione. L'azione provoca l'instaurarsi di una situazione. Dovete affrontare le conseguenze delle vostre azioni. Non potete evitarle. L'azione vi conduce alle conseguenze dell'azione, e questo crea un legame ('bandha') che vi porta alla morte, o 'mrutju'. Il desiderio, o 'kama', è responsabile della nascita, o janma. Janma è responsabile del 'karma', o azione. L'azione ci porta alle conseguenze dell'azione, o 'karmaphala', che sono il legame che ci porta alla morte. Quindi, per raggiungere lo stato senza morte, cioè l'immortalità, non si deve avere nessun desiderio. Il primo passo è il desiderio e l'ultimo è la morte. Per essere immortali, non si devono avere desideri. Lo stato senza desideri è il motivo per cui viene osservata la festività di Shivarathri. Se non ho desideri sono immortale. L'immortalità si chiama anche Mrutyunjaya, che è un altro nome di Shiva. ' Mrutyu' è la morte e 'Jaya' è 'chi ha conquistato la morte'.In conclusione: per essere immortale, per essere 'senza morte', si devono trascendere i desideri.


JAGARANA


Vi voglio far notare un altro punto evidenziato da Baba. Per Shivarathri stiamo svegli tutta la notte. Facciamo una veglia. La gente crede che se si sta svegli tutta la notte ci si assicura l'accesso al paradiso! [Risate] Sicuramente no! Se star svegli tutta la notte portasse in paradiso, tutte le guardie notturne si troverebbero là! [Risate] E così pure tutte le infermiere che fanno il turno di notte. Ma non è così. La mera osservanza della veglia non ha alcun senso. Un uomo con la pressione alta soffre d'insonnia. Non significa che si meriti di andare in Paradiso. Anche se, naturalmente, se la pressione sale troppo, potrebbe trovarcisi! [Risate] 'Jagarana' significa 'stare svegli'. Svegli per cosa? Perché siete vigili? Siete vigili per il Sé interiore. Siete svegli, all'erta, consapevoli del Sé interiore. Si possono chiudere gli occhi, e rimanere svegli dentro. Ma non si è svegli per le preoccupazioni o per le ansietà mondane, o per motivi di affari, o per la politica. Se una persona è sveglia, in costante autoindagine alla ricerca del Sé, si chiama 'vigile', o 'Jagarana'. La maggior parte dei casinò di Las Vegas, in America, sono aperti tutta la notte. Pensate che tutta la gente di Las Vegas vada in Paradiso? [Risate] Naturalmente, il casinò stesso sembra un paradiso! [Risate] Ma si deve considerare una cosa molto importante: Swami ha detto che se si sta svegli la notte a giocare a carte, non si tratta di un'attività spirituale. È solo un gioco d'azzardo. 'Jagarana' o 'essere vigili' significa 'restare svegli al Sé'.
Durante Shivarathri la gente pratica il digiuno (upavasa). Questo digiuno ha un significato recondito. Supponiamo che io non mangi perché ho litigato con mia moglie. Questo non significa che me ne andrò in Paradiso. No, no. Infatti, non mangiare a seguito di una lite non è un'attività spirituale. Quando il medico vi prescrive il digiuno perché avete la febbre alta, non si tratta di un digiuno spirituale. È solo che il dottore vi ha proibito di mangiare, niente di più. Quindi, amici miei, 'upavasa', o digiuno, ha un significato più profondo. 'Vasa' significa 'il posto in cui si dimora'. 'Upa' vuol dire 'vicino'. Se siete vicini a Dio o al Sé interiore, questo è 'upavasa'. Digiunare durante la notte di Shivarathri significa 'essere vicini al Sé' ('upavasa'), mentre 'Jagarana' vuol dire 'essere svegli al Sé'.


UN SENSO DI DIVINITÀ


In India trovate che il nome della gente ha il prefisso 'Sri'. Sri Subba Rao, Sri Venkateshwar Rao, Sri Sambasiva Rao etc. 'Sri' è un prefisso. In occidente dire 'Signore' o 'Signora' seguito dal cognome. Ma 'Sri' ha una connotazione differente. 'Sri' comunica un senso di beatitudine, di Divinità, è un segno di buon auspicio. Il corpo non è di buon auspicio, perché è effimero, transitorio e mutevole. Come sapete, il corpo cambia. Se mi prendo la briga di cercare delle fotografie di vent' anni fa, mi vergogno di come sono oggi! [Risate] Dove sono finiti quei bei riccioli? Sono stati sostituiti da una testa che diventa di giorno in giorno più calva! La scriminatura diventa sempre più larga! [Risate] il corpo cambia, ecco perché non è di buon auspicio. Ma dentro questo corpo di cattivo auspicio risiede la Divinità, che è di buon auspicio. Ecco perché viene usato il prefisso 'Sri' prima dei nomi. Sta a significare che dentro il corpo si trova la Divinità. 'Sri', la Divinità, è dentro il corpo. Il corpo di Sri Krishna non è qui, ma 'Sri', la Divinità interiore, è ancora qui. Non diciamo 'Sri' Shiva o 'Sri' Sankara, perché Shiva o Sankara sono dei concetti, delle nozioni, delle ideologie, sono 'teologia, non nomi o forme. Shiva non è una forma, è un concetto. È il principio stesso del buon auspicio. Non ha alcuna relazione con uno specifico nome o con una forma particolare.


SIAMO FORTUNATISSIMI


Ci sono altari di Shiva in tutto il Paese. Ci sono molti centri di pellegrini di Shiva, in cui è possibile trovare templi ed altari di Shiva. Ma noi siamo estremamente fortunati per il fatto di trovarci davanti a Shiva stesso, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, [Applausi] Preghiamo e cantiamo la Sua Gloria proprio davanti a Shiva stesso. Questo non è un fatto ordinario. La gente canta la Sua Gloria in tutto il mondo per Shivarathri, nella speranza di vederLo. Ma noi Lo vediamo 'mentre' cantiamo la Sua Gloria. Quale fortuna più grande di questa? Noi, che durante la celebrazione di Mahashivarathri ci troviamo qui alla presenza di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, siamo i più fortunati - siamo proprio 'Sambashiva!' [Applausi]


Che Bhagaván vi benedica. Vi auguro una felice e santa Mahashivarathri! Tante grazie [Applausi]


[Anil Kumar ha concluso il suo discorso con il bhajan 'Om Shivaya Om Shivaya']


OM SAI RAM