Satsang

I sensi, la mente, l'intelletto e l'Atma

19 settembre 2004

Atma come Divino Maestro

Sai Ram a tutti voi. Benvenuti alla sessione di stamani. Ci sono alcune cose che voglio dividere con voi in questa bella mattinata. Ognuno ha un corpo, il corpo ha i sensi, i sensi sono sotto il controllo della mente, la mente è sotto il controllo dell'intelletto e il maestro dell'intelletto è ciò che noi chiamiamo Atma o " consapevolezza " o " spirito ". In altre parole la mente è la guida ad un certo livello, l'intelletto è la guida ad un altro e l'Atma è la guida ad un altro livello ancora. Coloro che hanno la mente come guida sono, come temperamento, al livello animale o bestiale. Coloro che considerano l'intelletto quale guida sono umani nel loro modo di essere o temperamento. Coloro che considerano l'Atma come guida sono certamente Divini. Quindi ci sono tre qualità: animale o tamasica, umana o rajasica e Divina o satvica. Amici miei, noi abbiamo differenti livelli di comprensione, differenti livelli di sentire, differenti livelli di esperienza e differenti livelli di consapevolezza.

La mente è la causa della dualità.

La mente corre dietro ai sensi, la mente vuol sempre soddisfare i sensi, essa vuole aderire alle richieste ed ai comandi del corpo; questo è caratteristico degli animali. Nei suoi tentativi di soddisfare i bisogni del corpo, la mente si comporta in modo molto ambizioso e passionale; essa è altamente emozionale mostrando così ciò che noi chiamiamo la qualità rajasica. Quando noi seguiamo l'intelletto, la mente non è più la guida. La mente ci tira in basso mentre il nostro viaggio dovrebbe andare verso l'alto. La mente, quando è la guida, vuol sempre soddisfare il corpo, è piena di desideri, è ambiziosa e totalmente passionale per cui è naturale che ci porti ad esperienze duali. Le esperienze non duali possono darci gioia eterna ed eterna felicità; la dualità è solo temporanea, la dualità è appena momentanea. Come direbbe Bhagavan: " nuvole passeggere ". Il buono ed il cattivo non sono permanenti; la gioia che proviamo in questo momento può svanire lasciando il posto alla disperazione, la posizione elevata che ho ora finirà ma mentre esiste io ho tutti i piaceri e le comodità. In altre parole il dolore ed il piacere non durano a lungo, sono di natura ciclica, si susseguono uno dopo l'altro. Questa è la ragione per cui l'atteggiamento di distacco caratteristico della spiritualità è l'atteggiamento corretto verso queste esperienze duali. La mente, passionale ed ambiziosa com'è, si lascia naturalmente trascinare dalle impressioni del mondo e dalle reazioni del corpo. In tempo di soddisfazione, logicamente noi siamo egoisti e molto orgogliosi mentre, in tempo d'insuccesso, siamo depressi e frustrati. Amici, questa mente, che è di solito la guida, è la causa delle esperienze duali. Questa è la ragione per cui Ramana Maharishi incoraggiava le persone a superare i legami della mente. Quindi, fino a che la mente guida, noi siamo schiavi, siamo ammalati, malsani, prigionieri, per cui abbiamo bisogno di dire: " Per piacere mente non essere più la guida; abbastanza è abbastanza. Lascia prendere il comando all'intelletto ".

L'intelletto guida della mente.

La mente è la guida dei sensi ma l'intelletto è la guida della mente; l'intelletto vi dice: " Vieni! Decidi ciò che è bene, giudica ciò che deve essere fatto, discrimina tra ciò che è bene e ciò che è male, discrimina tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ". È come un termometro che legge la nostra temperatura, qualcosa come una bilancia che ci dà la misura del nostro peso. In modo simile, l'intelletto decide ciò che è bene, ciò che è male, ciò che è giusto, ciò che è sbagliato, ciò che deve essere fatto in quel momento. Per cui, quando accettiamo l'intelletto come guida, c'è una possibilità che i valori umani vengano espressi all'esterno. Quando la mente è dominante, le qualità animali cercano di dominare; quando l'intelletto affiora diventano predominanti le qualità umane. Come voi sapete le qualità umane prendono vita nei Discorsi Divini di Bhagavan. La quintessenza del Suo Divino Messaggio sono i cinque valori umani di base: verità, rettitudine, pace, amore e non violenza. Questi cinque valori troveranno espressione quando l'intelletto prenderà il comando e non prima di allora. Fino a che la mente è al timone, fino a che la mente è la guida noi non siamo umani in alcun modo. Anche l'animale ha la mente per cui essa non è un'indicazione, non è un segno, non è la misura o il marchio di un essere umano. Se io voglio essere chiamato essere umano dovrei prendere l'intelletto come guida della mia vita invece della mente. Nessuno di noi fa eccezione in questo; probabilmente io sono la prima e peggior vittima di questo tipo di inganno o di giuoco che è andato avanti per molte vite passate. È la mente che è causa di nascita e rinascita, è la mente che è causa di dolore e piacere, è la mente che reagisce alla lode ed al rimprovero o qualunque cosa possa essere.

L'Atma è eterno.

Quindi da ora in poi, la guida dovrebbe essere l'intelletto nel quale troviamo l'espressione dei valori umani. C'è comunque una terza guida: la guida dei sensi é la mente, la guida della mente è l'intelletto e la guida dell'intelletto è l'Atma. Questa è la guida finale, la guida più alta; non c'è alcuna guida al di sopra dell'Atma, conosciuto anche come spirito o consapevolezza. Esso è indipendente, non ha qualità di sorta, né animali né umane, è senza attributi, eterno ed onnipresente, non è limitato da nessuno. L'Atma, o Sé, in me è lo stesso Sé che c'è in voi. Il Sé è invariabile; solo l'intelletto differisce. L'intelletto di un individuo è differente da quello di un altro. L'intelletto di una persona può a volte difendere le proprie azioni anche se sono errori. Supponete che io sia in ritardo ed il mio principale mi chieda: " Perché sei in ritardo? ". Il mio intelletto giustifica il mio arrivo in ritardo: " Signore, ero in sala mensa a dirigere la distribuzione del cibo agli studenti; è per questo che sono ritardo ". Ho trovato una giustificazione. Un altro esempio: l'insegnante domanda " Qual è il lavoro che dovresti fare? Perché sei inoperoso? " e lo studente risponde "Signore, sono appena uscito di classe e per rilassarmi ". L'intelletto non accetta critiche né confessa errori; esso giustifica o trova delle scuse a difesa del comportamento. Se mi si chiede " Perché sei corrotto? Perché accetti le bustarelle? "invece di dire " Mi dispiace ", io posso dire " Chi non accetta bustarelle? Chi non corrompere questo mondo? " Questo è ciò che si intende per usare la discriminazione a proprio vantaggio; la persona difende e giustifica il proprio ego-sé. Per questo non possiamo seguire sempre il solo intelletto. L'intelletto è diverso da persona a persona. Anche le menti delle persone differiscono grandemente; la mia mente cambia anche di momento in momento. Io penso in un modo al mattino, in un altro modo nel pomeriggio ed un altro modo ancora alla sera; la mia mente non è stabile, la mia stessa mente non è costante, non è coerente e continua ad oscillare, a vacillare, fluttuare e cambiare come un camaleonte. Quindi, se la mente e in me non è stabile, come posso dire che la mia mente e la tua sono uguali? Io non lo posso dire a meno di essere un caso mentale! (Risate) Quindi, le menti delle persone non possono mai essere stabili in quanto la mente individuale non è coerente. All'interno di Prashanti Nilayam io sono molto amorevole mentre all'esterno sono proprio il contrario; di fronte a Swami io sono la vera e propria personificazione della condivisione, dell'attenzione, della compassione e dell'amore verso nient'altro che il Vedanta e la spiritualità. Nel momento in cui i negozi o la mensa aprono, io non mi preoccupo di voi né di nessun altro, non ho alcuna comprensione per coloro che servono: voglio totale priorità in ogni senso. " Che cosa è accaduto alle tue citazioni delle scritture nel Mandir? "Amici miei, i corpi sono diversi: uno è alto, uno è basso, uno è biondo e l'altro no, uno è grasso e l'altro e magro. Non ce ne sono due uguali, è la legge della natura. Non ce ne sono due uguali, anche nei gemelli ci sono delle differenze. È la diversità, la complessità e la molteplicità della natura. L'opera stupenda di Dio è molto interessante; i corpi sono tutti in diversi per renderla veramente interessantissima, le menti sono differenti in modo da sviluppare la Sua commedia secondo il Suo volere. Anche l'intelletto varia perché è assolutamente ego centrico e parla in difesa delle proprie posizioni. In quanto i corpi sono diversi, i pensieri sono diversi. Al livello più basso è la mente che comanda; l'intelletto comanda la mente la quale deve necessariamente seguirne il dettame perché è lui che dirige. Il vostro intelletto è diverso dal mio. L'intelletto ha un padrone: l'Atma, lo spirito, il Sé o consapevolezza. Questo Atma è molto uniforme in voi, in me, in una pietra, in uno scarafaggio, in un animale, in un verme, in una pianta, dal microcosmo al macrocosmo. L'unica differenza è l'abito, il corpo che ha indossato ma il Sé fondamentale, la consapevolezza è la stessa. C'è una guida ad ogni livello ma non c'è alcuna guida al di sopra dell'Atma, l'Uno senza secondo. Supponiamo che io sia solo in questa sala: se io voglio litigare, con chi posso litigare? Sono solo qui dentro; se sto gridando significa che c'è qualcun altro a cui sto gridando altrimenti significa che io sono un caso adatto al manicomio ( Risate).

Dio non ha principio né fine.

Quindi, quando siamo in due, può esserci dialogo, può esserci conversazione, amicizia, inimicizia, guerra, sfida, domanda e risposta. L'Atma è il solo che pervade il cosmo intero, l'intero universo avendo preso forme differenti. Non c'è alcun capo al di sopra dell'Atma; la parola "Vinayaka" scaturisce da questa idea in quanto significa " nessun capo al di sopra di Lui " per cui " Vinayaka" non è la forma che troviamo in un tempio, non è semplicemente quello con la testa di elefante, con la proboscide ed uno stomaco notevole, che è buffo da vedere. Anche se abbiamo per Lui un profondo rispetto, se ci fosse in mezzo a noi uno con la forma di Ganesha, non credo che lo riveriremmo (Risate), non credo proprio. Il suo nome è Vinayaka perché non c'è nessuno al di sopra di Lui. Questo nome non rappresenta semplicemente la forma che noi vediamo; dovremmo imparare ad andare dall'idolo all'ideale che rappresenta. L'idolo di Vinayaka rappresenta l'ideale del Sé che è indipendente, il Sé cosmico, universale, eterno, immortale e senza macchia, il Sé che non ha inizio né fine. Questo è ciò che Baba ci diceva ieri: "Vinayaka non è mai nato eppure oggi celebriamo il Suo compleanno. E gli non è mai nato e colui che non è mai nato non morirà neanche. Dio non ha inizio, Dio non ha fine. Questa Divinità è il Sé o consapevolezza per cui non è mai nato". Vinayaka, che non ha alcuna autorità al di sopra, non è mai nato, non ha inizio ne fine. Tutto questo è cosmico, è universale. Ecco il primo punto che volevo presentare alla vostra attenzione.

Bhagavan è il direttore del tempo.

C'è un'altra parola Sanscrita interessante: vigna. Vigna ha due significati. Il Sanscrito è una lingua che ha molte facce e sfumature, come un diamante, per cui è molto difficile cogliere il significato profondo di ogni parola. Quando imparo il significato di una parola scopro che c'è sempre un'altra interpretazione; è per questo che il Vedanta offre una così ampia varietà di spiegazioni, interpretazioni e comprensioni. Quindi questa parola " vigna " ha due significati: uno è " tempo " e l'altro è " ostacolo, interferenza, scoglio, strettoia". Prendiamo ora il primo significato: "tempo". Noi siamo tutti legati al tempo, il nostro periodo di vita è all'interno della struttura del tempo; abbiamo un compleanno, un anniversario di matrimonio, un giorno che segna il raggiungimento del successo nel nostro lavoro. Poi ci sono gli anniversari del giubileo d'argento e del giubileo d'oro. Che sia stato un successo o meno, noi abbiamo un giorno per ogni avvenimento della nostra vita e tale giorno è molto importante nella nostra storia personale. Quindi amici miei, il tempo è il fattore che ci lega, che ci limita. Guardiamo la nostra vita qui a Prashanti Nilayam: il giorno comincia ed è già finito. Noi assistiamo al darshan del mattino, non ci rendiamo conto di come il tempo semplicemente scappi via; cominciamo appena a rilassarci ed è già ora per il darshan del pomeriggio e non facciamo in tempo ad arrivare lì che i Bhajan del pomeriggio sono finiti. Dov'è andata la giornata? Se noi consideriamo come passa il tempo qui a Prashanti Nilayam, comprendiamo che Bhagavan è il Signore del tempo. Quando io vado a casa in vacanza, il tempo si ferma, mi annoio. "Oh Dio, perché questa vita meccanica? Quanto posso andare avanti così? Posso stare sulle spine per tutta la vita in questo modo? Il mio corpo mi seguirà? Posso continuare a correre così? Posso sopportare tutta questa tensione e pressione compresa quella del tempo? È possibile? Signore, ho bisogno di riposo ". Quando poi vado a casa per riposarmi durante le vacanze, il riposo diventa una prigione (Risate): il tempo è fermo. Appena arrivati a casa, la gente vi sorride; è bello. Ci sono dei dolcetti i deliziosi quel pomeriggio; bene. Ma quando è il tempo dei Bhajan e del darshan non c'è nessuno! Che cosa vado a fare là? Ecco che io comincio a lamentarmi della noia (Risate); i bambini mi dicono: " Dopo tutto sei arrivato solo stamane e stai già lamentando che ti annoi. Perché? " Qui il tempo non ci fa annoiare, non scorre noiosamente. A casa io sperimento soltanto noia. Perché? Egli è il Signore del tempo. Come? Se voi pensate che arrivi alle sedici, Egli arriverà alle quindici, non c'è alcuna possibilità (Risate). Quando pensate che arrivi alle quindici, Egli verrà esattamente alle sedici! ( Risate) Se tutti sono lì alle quindici, Egli sarà già arrivato alle quattordici e quarantacinque. Questo significa: "dalle quattordici e trenta alle diciotto e trenta", ecco tutto. (Risate) Perché? Egli sa come gestire il nostro tempo. Dio è il gestore del tempo e noi dovremmo imparare da Bhagavan tale gestione: anche se Egli arriva in anticipo, va semplicemente nella stanza dei colloqui per uscirne alle sedici e trenta ed assistere al programma. Noi cominciamo a pensare: " Oh Dio, potevi aver finito questa commedia più presto in modo che noi andassimo a casa alle sedici e trenta". (Risate) Questo non è previsto; è nostro dovere spirituale essere in servizio fino alle diciassette e trenta! Amici, " essere in servizio " è una espressione orribile che implica una sorta di aspettativa, implica che qualcosa tornerà indietro come salario o riconoscimento, ma la nostra attesa non è un dovere, il nostro stare lì non è un obbligo. È una penitenza, è meditazione, concentrazione, contemplazione; è spirituale e Divino, è rivolgersi all'interno. Quindi, amici, Swami vuole che noi passiamo più tempo possibile volgendoci all'interno, guardando Lui e pensando a Lui. È per questo che noi siamo lì detenuti, non perché siamo personalità importanti o stelle del cinema di Hollywood o Bollywood. Non si tratta del fatto che Egli non ci sopporti. In effetti, starebbe molto più tranquillo senza di noi (Risate) che lo importuniamo di continuo con lettere e richieste non solo a livello personale: " Lasciami fare padnamaskar " " Guardami ma non vedere i miei difetti ". Io ho addirittura una richiesta doppia: " Prendimi questa lettera ma non prenderla a quello là ". (Risate)

Dio è beatitudine, la vita è un dono.

Quindi amici, qui Egli gestisce il tempo in modo tale che noi non sappiamo come trascorra. A casa, durante le vacanze, il tempo è fermo. Dio è il Signore del tempo o Vigna per cui io Lo prego di far sì che il mio tempo sia interessante. Amici, non fate mai che il vostro tempo sia meccanico, non programmate il vostro tempo, non ne fate una routine o un menù. La vita che diventa una routine, programmata e meccanica come quella di un robot, non vale la pena di essere vissuta; la vita dovrebbe essere molto molto interessante. In effetti la vita è interessante; siamo noi che la rendiamo noiosa, siamo noi i responsabili del renderla una noia. Per uno che non sa sorridere, che non può fare una risata, il tempo è terribilmente lento; probabilmente quello ha cominciato il conto alla rovescia aspettando la tomba. La vita dovrebbe essere piena di divertimento, piena di risate, piena di godimento e sorrisi. Dio è beatitudine e la vita è il Suo regalo: non può essere noiosa. Quando voi avete dell'oro in mano e ne tagliate un pezzetto, anche quello è oro. Quando tagliate un pezzo di un lingotto d'oro, quel pezzo è oro, non può essere un altro materiale, è vero? Quindi, se la vita è un dono di Dio, se il tempo è Dio, se Dio è il tempo, se Dio è il Signore del tempo, il controllore del tempo, come può la vita non essere interessante? Come può la vita essere noiosa? Come può essere meccanica? I programmi presentati qui sono ripetitivi? No. Potete descrivere il prossimo darshan? No. Possiamo prevedere come andrà a una conversazione? No. Potete mai sognare ciò che Egli farà? No, come prima. Quindi, amici miei, i Suoi gesti e le Sue azioni sono al di là della nostra comprensione. Tutto è fatto con uno scopo, dietro ad ogni azione c'è uno scopo al fine di rendere le cose interessanti. Noi non sappiamo qual è il programma finché lo stesso non comincia, non sappiamo quando finirà finché l'uomo dell'Arati non si alza in piedi (Risate); non lo sappiamo. Perché? Per rendere il tempo interessante. Quindi Vigna significa tempo ed "Isvara" significa Signore per cui "Vignesvara" significa " Signore del tempo". Voi ed io non siamo signori del tempo; se lo fossimo, conosceremmo anche quell'altra data, la data della nostra partenza da questo pianeta, cosa che invece non sappiamo. Noi siamo informati della data della nostra nascita ma non conosciamo la data della dipartita; é nota la data di fabbricazione ma non quella di scadenza. Quindi, amici, Vigna è il tempo e "Vignesvara" è il Signore del tempo.

Capacità più abbandono.

Vigna significa anche " ostacolo ". Ci sono moltissimi ostacoli. Nella nostra epica ci sono due avvenimenti che vi voglio raccontare. Uno dei due riguarda una persona di nome "Daksha": egli officiò un rito sacro o "Yagna" che da lui prese il nome di "Dakshayagna". Daksha significa " abilità, capacità". Molti di noi pensano di averne: " Io sò che posso meditare ". Tutta quella porcheria di ego, di egoità: " Io so, io posso, io posso ". Questo è daksha. Yagna è una azione; l'azione compiuta e sostenuta da daksha, che si affida alla capacità, abilità, potenzialità, talento, cioè "Dakshayagna", è sempre un fallimento. Che cosa significa? Sulla vostra capacità, sul vostro talento, sulla vostra potenzialità, sulla vostra abilità non potete fare totale affidamento a meno che Isvara, Dio stesso, non presieda ad ogni azione. "Oh Signore, io mi affido a Te; benedici la mia azione, benedici questo giorno. Possano le mie azioni esserTi gradite, Signore". Questa è un'azione devota. Un'azione devota unita alla capacità, o daksha, è chiamata "Rajasuya "; questo è un altro rito o yagna ed è quello che fu officiato dai Pandava. Tutti loro avevano l'abilità o daksha ma officiarono questo rito o yagna alla presenza di Krishna, la Divinità principale, per cui il "Rajasuya yagna" ebbe successo. L'abilità unita all'abbandono porta al successo mentre la sola abilità porta al fallimento. Ci sono gli ostacoli. Quali sono gli ostacoli? L'affidamento al proprio ego. Quando io penso di aver ottenuto il totale successo, improvvisamente arriva Swami e chiede:

"È tutto a posto? ".

" Si Swami ".

" È tutto perfetto? "

" Si "

" È tutto pulito? "

" Si "

" Guarda lì: pulisci la tavola. Questa cosa manca, lì c'è un grosso buco. Cosa ti succede? Hai bisogno di fare un esame della vista? Ti prenderò un appuntamento ". (Risate)

Quindi, quando pensate di essere perfetti, Egli vi mostrerà certamente le vostre imperfezioni. Ogni cosa semplice ci farà pensare di essere perfetti ma non lo siamo. Se qualcuno sorride continuamente, Egli gli dirà: " Pensi di sorridere bene? In te c'è un mucchio di amarezza. Io vedo quell'amarezza in te, eppure sorridi! " Un tale con grandi occhi stava osservando Swami. Egli mi chiamò: " Vedi come Mi sta guardando? " Pur essendo questi un conferenziere, non lo nominerò. Io dissi: " Swami, i suoi occhi sono molto belli; egli ha occhi molto grandi ". Quando Egli parla di occhi belli, io devo naturalmente lodarli, questo è il mio dovere. Immediatamente Baba disse: " No, no. Sono lenti a contatto ". (Risate)

Lenti a contatto! Quindi il semplice affidarsi alla abilità e capacità ci farà sicuramente inciampare e commettere errori. L'abilità più affidamento è "rajasuya yagna". "Yagna", l'azione, e "rajasuya yagna", la splendida qualità dell'abbandono, faranno di quel "Yagna", o rito spirituale, un successo. Questo è ciò che "Vignesvara" rappresenta.

Ganapati, guida della vita umana.

Quindi,Vinayaka è il primo nome,Vignesvara è il secondo e Ganapati il terzo. Ganapati: "Pati" significa padrone e "gana" sono i sensi. Ci sono cinque sensi di comprensione o cognizione e cinque sensi di azione chiamati " gana ": i sensi, la mente e l'intelletto. Chi è a capo di questi gana? Ganapati, Dio Stesso. Noi abbiamo riflettuto a nostro piacere su questi argomenti stamane perché domani è Vinayaka Chavithi. Ora che siamo al corrente di questi attributi, pensate ad ognuno di questi Sacri Nomi di Dio e cercate di comprenderli profondamente perché la celebrazione non è limitata ad un giorno, amici miei. La celebrazione non è limitata ad un giorno: ogni giorno è una celebrazione. Perché? La vita è una celebrazione, la vita è piena di beatitudine. " Oggi è una festa, domani è il giorno del giudizio ". No! Ogni giorno è vibrante, ogni giorno è fragrante, ogni giorno il piano di gioia ed ogni giorno deve essere vissuto significativamente, in verità, con uno scopo. Questa è la vita, questa è una vita spirituale.

Una vita politica è sempre ambiziosa: " QQQuando diverrò ministro? Quando sarò primo ministro? Quando mi faranno governatore? " Finché non morite continuate ad ambire. Anche una vita per il denaro non ha limiti: " Ho 1000 dollari, 2000 dollari, 100.000 dollari.Oh! Questo va avanti finché non sei seppellito in una bara di dollari! (Risate) Quindi una vita per i dollari non a fine, una vita politica non ha limiti ma Dio è il Signore della mia vita perché essa ha i Suoi componenti, i Suoi costituenti e le Sue parti. Proprio come un'auto ha un volante, le gomme, i fari, il clacson, l'acceleratore e un pallone gonfiabile, la mia vita è fatta delle Sue parti: i sensi di cognizione, i sensi di azione, la mente e l'intelletto. Questa è la mia auto e quest'auto sarà guidata dall'autista adatto in modo da non essere coinvolta in nessun incidente in cui possa essere distrutta. Per questo Ganapati è l'autista della vita umana e consiste di dieci sensi, della mente e dell'intelletto. Questo è ciò che Ganapati significa.

Ganapati, saggezza ed intelletto.

Ganapati contiene due lettere: "ga" e "na". Ga sta per buddhi, l'intelletto e na significa jnana o saggezza per cui ga-na vuol dire buddhi e jnana, intelletto e saggezza. Ganapati li rappresenta e significa che colui che ha l'intelletto è saggio mentre colui che non ha l'intelletto è uno sciocco e colui che non ha ne intelletto né saggezza è fuori di testa. Sono tre categorie: saggio con l'intelletto, sciocco senza l'intelletto e fuori di testa senza ambedue. Quindi, amici miei, ga-na significa buddhi o intelletto e jnana significa saggezza. Quando l'intelletto fiorisce, quando l'intelletto sboccia, si esprime, si manifesta, esercita, domina, predomina, controlla, comanda, lì sgorga la saggezza, la fonte della saggezza. La conoscenza pratica è saggezza; la conoscenza pratica, sperimentale ed esistenziale è saggezza. La conoscenza acquisita con cui sperimento individualmente diventa saggezza; la conoscenza esistenziale è saggezza, la conoscenza dell'esperienza. Questa saggezza è possibile quando l'intelletto è acuto. Quindi, gana significa l'intelletto e la saggezza.

Gajanana: libero da nascita e morte.

C'è anche un altro significato che Dio ha dato, scusate. Mi sto comportando come il tipico insegnante che scrive alla lavagna. Cosa posso farci? Quarant'anni di servizio: continuo a farlo anche se non ce n'è bisogno. Che ci posso fare? Quattro decadi da insegnante. A qualcosa serve, sono sicuro. Quindi, che cosa significa ga? Ga sta per gamya, termine Sanscrito che significa " andare " o " destinazione ". Gajanana è un altro nome di Vignesvara o Ganapati. Gajanana è ga-ja mentre Ganapati è ga-na. Gajanana è quindi ga e ja. Ga vuol dire gamya o destinazione mentre ja vuol dire janma, termine Sanscrito per " nascita ". Il significato usuale di "gaja" è elefante ma quello che ha dato Baba è differente da come comunemente noi intendiamo questa parola. La spiegazione di Baba è che "gaja" significa che questa nascita è data in modo che si raggiunga la destinazione. Questa nascita è data per raggiungere lo scopo che non è quello di nascere di nuovo. Qual è lo scopo? Non nascere più, non dover morire ancora una volta. Significa semplicemente interrompere il ciclo della vita, il ciclo delle nascite e delle morti. Eliminare questo ciclo, eliminare la schiavitù; questa è la " destinazione". La destinazione non è una ripetizione, non è un nastro che si riavvolge, non è il simbolo "undo" del computer, non è il cestino: è il tasto " eliminare definitivamente ". Rimuovere e cancellare, via definitivamente. Quindi amici, gamya vuol dire "definitivamente fuori dal ciclo, nessun'altra nascita e morte, liberati dalla catena, liberati dal vincolo, fuori dal ciclo dell'ignoranza". Quindi ga/gamaya, ja/janma è lo scopo; janma, la nascita è mirata allo scopo di essere liberi da nascita e morte.

Gajanana, la Divina Faccia.

"Anana" significa faccia per cui Gajanana è"gaja" più "anana", la faccia che concede ambedue, la Faccia Divina. Dov'è la Faccia Divina? L'universo è la Sua Faccia, il cosmo. La galassia, il mondo lunare, quello solare, il mondo delle piante e quello degli animali parlano tutti della Sua bellissima Faccia Divina. Se guardate il tramonto, quella è splendida Faccia di Dio sorridente; se una fresca brezza vi sfiora, quello è il Suo bellissimo tocco gentile; quando vedete i fiori che sbocciano di qua e di là, quello è il sorriso di Dio. Il sorriso innocente di un bambino nella culla o in grembo alla madre è Dio che ride. Quindi, qual è la faccia di Dio? La faccia di Dio non è altro che la natura."Sarvam Vishnu Mayam Jagat": la natura è il riflesso di Dio. Prakriti, la natura, riflette effettivamente il Divino e il suo cattivo uso, l'abuso, l'inquinamento ha la portata di un peccato. Non c'è più grande peccato dell'abuso della natura, non c'è più grande peccato dell'inquinamento della natura; essa è importantissima perché è Divina. Quindi amici, anana o la faccia di Dio, la natura, vi concede queste due: gamya cioè lo scopo e janma o nascita. Così ho finito di dire poche parole circa il significato di Gajanana, Vignesvara e Vinayaka.

Vakratunda: colui che è curvo.

Ecco un altro nome: Vakratunda. Esso vuol dire che Vinayaka ha il busto curvo. Perché non può essere diritto? Io sono pronto a metterlo diritto; "Oh Signore, non puoi portare il tuo dorso in modo diritto?" Questo Vakratunda simboleggia il Pranava o Omkara; il busto curvo è simbolo del suono primordiale, il suono originale, il Pranava. L'intero universo è pervaso dal Pranava dal quale è nato il linguaggio, dal quale ed è nato il mondo delle parole. Quindi Vakratunda significa " colui che è curvo ".

Noi tutti siamo figli della natura.

Vinayaka ha un altro nome: Parvati Tanaya, il figlio di Parvati. Vinayaka è suo figlio. Parvati rappresenta la natura e noi siamo tutti i figli di della natura, non apparteniamo al cielo, non apparteniamo all'inferno, non apparteniamo al firmamento celeste, spaziale. No. Noi siamo il popolo della terra, noi siamo il prodotto della natura, formati con i cinque elementi della natura. Noi siamo figli,tanaya, i figli della natura ed i figli della Madre Terra o Parvati. Parvati ha anche un altro significato: Pritvi, la terra, per cui Parvati Tanaya significa " figli del grande suolo, figli della terra, figli della natura ". Parvati rappresenta anche l'energia cosmica. Senza questa energia cosmica il corpo non è funzionante.

Padre, Figlio e Spirito Santo.

Noi chiamiamo Vinayaka anche "Vignesvara". Ho già spiegato pochi minuti fa che cosa significhi quel nome: Vigna rappresenta il tempo e gli ostacoli e Isvara è il Signore. Ora c'è un'altra idea: Isvara è il nome di Suo Padre. Allora che cosa significa Vignesvara? Il bambino è il padre dell'uomo ovvero, in altre parole, un padre è rappresentato nel figlio. "Atma vai putra namashi ": un padre si mostra e si manifesta nella forma di suo figlio. Questo e ciò che Padre, Figlio e Spirito Santo significa. Nella cristianità si dice: Padre, Figlio e Spirito Santo. Padre = Isvara, Figlio = Ganapati, Spirito Santo = la Natura. La Trinità Cristiana è contenuta in Vinayaka. Che cosa significa che Gesù è il Figlio di Dio? Gesù è Vinayaka Stesso; Egli è Divino, Egli è il Divino. Quindi Isvara rivela Se Stesso in Suo Figlio che noi chiamiamo Vignesvara. Questo è un altro significato importante.

Preghiera: la nostra naturale qualità.

C'è una storia collegata a questo: c'era un demone chiamato Gajasura che continuava a fare penitenza. Stando alle nostre epiche, la maggior parte dei demoni facevano penitenza.Ravanasura, Kumbhakarna, Hiranyakasipu, Narakasura, Rajasura, Radhasura erano demoni o asura e facevano penitenza; la facevano puntando all'appagamento dei desideri. Pregare Dio per un desiderio è un atto demoniaco; la preghiera dovrebbe essere il nostro comportamento naturale indipendentemente dai desideri e dalle necessità. " Oh Signore, dai un lavoro da medico a mio figlio. Ci sentiamo di nuovo quando il mio secondo figlio dovrà dare gli esami. Grazie per oggi ". Posso dire questo? La preghiera dovrebbe essere una parte della mia vita; io dovrei pregare con ogni respiro. Nella mia vita ci dovrebbe essere tanta preghiera quanto amore e sonno. La preghiera dovrebbe essermi fondamentale quanto lo è la mia base strutturale.

Dio è facilmente accessibile.

Abbiamo detto che Gajasura faceva penitenza. Dio, nella forma di Sankara, è chiamato Bhola Sankara; Bhola significa " facilmente accessibile ". Dio è facilmente accessibile e, proprio perché è così facilmente accessibile, noi non Lo vogliamo. Dato che ottenere un'udienza con il Primo Ministro è molto difficile, noi la vogliamo. Dio è pronto a darci udienza in qualsiasi momento ma noi non la vogliamo perché la mente, abituata allo sforzo, vuole ottenere qualcosa che è difficile raggiungere. La mente vuole ottenere qualcosa soffrendo; essa non vuole niente che sia disponibile e accessibile. Gajasura fece penitenza e Bhola Sankara, Dio facilmente accessibile, si manifestò: " Oh, mio caro ragazzo, che cosa vuoi? " Gajasura disse: "Oh Dio, ho un solo desiderio ". " Che cos'è? " " In qualsiasi momento io incontri qualcuno, ovunque io vada, scaturisca il fuoco, il fuoco si manifesti. Il fuoco dovrebbe sprigionarsi dal mio corpo ".Oh, che amorevole desiderio! (Risate). Il significato? Che cos'è il fuoco in questo contesto? Alcuni gridano contro chiunque senza bisogno: questo è il fuoco. Il punto è che quell'uomo voleva il fuoco; fu esaudito per cui intimidiva chiunque incontrasse dovunque andasse. Allora ebbe un'altra fantasiosa idea per cui fece di nuovo penitenza e Bhola Sankara, il Dio facilmente accessibile, apparve di fronte a lui: "Oh, figlio mio caro, che cosa vuoi? " " Che Tu sia nel mio stomaco "(Risate). Dio doveva essere nel suo stomaco! Pover'uomo! Dio disse: " Va bene, sarò nel tuo stomaco ". Il significato profondo di questo è che colui che dice " io conosco Baba, io sono molto vicino a Baba, io conosco i Suoi programmi " è Gajasura. Se pensi di essere l'unico vicino a Swami sei Gajasura; la possessività è il suo carattere. Questo tipo di affermazione, cioè che hai conquistato Dio, è la pretesa di Gajasura. Un tipo pregava: "Oh Dio, vieni a casa mia e spandi vibhuti e nettare sulle mie foto; vieni solo qui, non andare in nessun altro posto (Risate). Comprendi Signore questa condizione, ti prego ". Un soggetto molto divertente! Questo tipo di persona è spiritualmente risibile.

La moglie di Sankara, Parvati, non Lo trovava perché Egli era già nello stomaco del demone. Ella Lo cercava ma non poteva trovarLo per cui andò da Suo fratello Vishnu e lo pregò: " Fratello, mio marito è scomparso; trovaLo per favore ". Vishnu venne nella forma di un incantatore con il toro Nandi al Suo fianco. Nandi è il toro di Sankara e questo toro cominciò a ballare davanti a Gajasura che ne fu molto molto contento: " Come balli bene! Sono molto compiaciuto; che cosa vuoi? " Vishnu, che era al lato di Nandi, approfittò della situazione: " Per favore libera Sankara che è nel tuo stomaco ". Sankara poteva essere facilmente liberato se Gajasura fosse morto ed il demone comprese che questo era tutto un gioco di Dio. "Oh Signore, va bene, esaudisco il Tuo desiderio. Lasciamo che Sankara esca dal mio stomaco, muoio volentieri ma ho un desiderio". Ancora! Persino di fronte alla morte! Guardate come siamo tutti dei Gajasura! È pronto a morire ma ha ancora un altro desiderio: "Fa che ognuno cominci il suo rito di adorazione pensando a me ". Quindi Gaja sta per Gajasura e significa anche elefante. Vinayaka è il Dio con la testa di elefante e la richiesta ed ultimo desiderio di Gajasura fu divenire ricordato in futuro da ogni devoto. Questa è una storia collegata a Vinayaka.

Offriamo a Dio ciò che amiamo di più.

C'è un'altra storia con la quale voglio concludere stamani. Sankara e Parvati, marito e moglie, cominciarono a giocare a dadi e volevano un arbitro. Il toro Nandi fu scelto. Noi sappiamo che certi arbitri sono parziali, che a volte i loro verdetti sono ingiustificati ed essi vanno nei guai come vediamo regolarmente alla TV. L'arbitro, Nandi, naturalmente si comportò come un arbitro modello; che cosa fece? Parvati aveva effettivamente vinto la partita ma l'arbitro disse: " No, è Sankara il vincitore ". Questo è ciò che oggi chiamiamo " attribuzione dell'incontro " (Risate). Avendo fatto una cosa simile così anticamente, Nandi deve essere il fondatore del dipartimento dell'attribuzione degli incontri! (Risate). Parvati era molto arrabbiata: " Perché? Io ho vinto la partita; perché dici che Sankara è il vincitore? " Nandi disse: " Ti prego di scusarmi, io sono Suo subalterno, lavoro sotto di Lui per cui Lo devo sostenere " (Risate). Dobbiamo sempre sostenere chi dirige la faccenda (Risate).

"Oh, capisco. Tu sei qui per sostenere il tuo capo, non conosci giustizia. Ora io ti maledico così che tu soffra di una malattia incurabile ". " Calma, calma.Oh mamma! Tu sei una madre, non puoi maledirmi così; ciò che ho fatto non può essere così malvagio. Scusami, ti prego ". Parvati, essendo una madre, essendo così compassionevole, replicò: " Va bene, ma devi offrire a mio figlio Ganesha ciò che hai di più caro ". Che cos'è che un toro ama di più? L'erba verde. Questo è ciò che si offre al Signore Ganesha. Questo è il significato dell'offerta di erba a Ganesha e non per il fatto che Egli sia così entusiasta dell'erba. Il toro ama l'erba e quindi la offrì. Un toro non ama l'oro, ama l'erba.

Questa storia ci insegna che noi dovremo offrire a Dio ciò che amiamo di più. Certuni danno un quarto di un cucchiaio di zucchero come offerta a Dio. " Grazie! " (Risate). Altri offrono dei piatti, un quarto di una giara di miele. " Oh Dio! Hari Om tat Sat "(Risate). Dovremo offrire ciò che amiamo di più: questo è il significato di questa storia. L'erba in Sanscrito si chiama "grassa" ma generalmente " grassa" indica il nostro cibo. Questo " grassa ", cibo, è offerto a Dio: " Oh Signore, Tu sei la fonte del cibo ed io lo offro a Te ". Questo è il significato di Vinayak Chaunti, Ganesh Chaturti, Ganeshvara, Parvati Tanaya, Gajanana. Questi sono i termini con cui noi glorifichiamo Dio cominciando le nostre preghiere. Che Vinayaka, Ganesha, il Dio Supremo, sia sempre con voi.

Grazie del vostro ascolto paziente.