Satsang

Gli studenti recitano

14 marzo 2004

Cari fratelli e sorelle,


benvenuti alla sessione di stamattina. Negli ultimi due giorni abbiamo assistito a varie rappresentazioni da parte degli studenti i quali, ispirati dal Divino Messaggio, sono pieni di risorse. Senza la benedizione di Bhagavan, bambini di quell'età non potrebbero presentare un lavoro simile. I bambini delle elementari hanno parlato di Nachiketa, un personaggio delle Upanishad (antiche scritture Indù), cui era stato promesso un regno, ricchezze ed ogni altra cosa da Yama, Dio della morte. Tutte cose materiali! Nachiketa voleva conoscere il segreto della vita e nient'altro! Alla fine Yama dovette soddisfare la sua richiesta. I bambini hanno meravigliosamente descritto questa storia ed hanno presentato anche uno o due episodi della vita di Sri Ramakrishna Paramahamsa, un Santo bengalese del diciannovesimo secolo, e di quella di Vivekananda, un suo discepolo che organizzò in seguito la 'Ramakrishna Mission'. I bambini hanno usato il testo di Adi Shankara, un rinunciante che promulgò il non-dualismo, collegando i diversi episodi nella rappresentazione. Tale filosofia descrive il Sé come 'incontaminato, puro, cristallino e immortale' o ('Chidananda Rupam Shivoham'), ovvero la Verità Eterna. Sono certo che la rappresentazione vi è piaciuta. Questi episodi della filosofia e del Vedanta, antiche scritture Indù, sono molto popolari.

PUNTI IMPORTANTI DEL VEDANTA E DELLA FILOSOFIA

Nell'ambito delle nostre capacità, noi compiamo delle attività che sono personali, impersonali, egoistiche, altruistiche, generali e così via. Il corpo compie tutte le attività. Una volta Baba ha detto: "Supponiamo che vi venga posta la domanda: "Quando sei arrivato?" e che voi rispondiate: "Sono appena arrivato". Che cosa significa 'sono appena arrivato'? Volete dire 'il corpo'; infatti 'io' indica 'il corpo'. Voi identificate l' 'io' con 'il corpo' e per questo dite: "Sono appena arrivat"'. E' chiaro? Se però avete un dolore di stomaco, un' emicrania, vi fa male una gamba o vi siete feriti, indicate il punto dicendo 'qui' e, in tal modo, vi separate dal corpo. Noi funzioniamo quindi a due livelli: a livello del corpo e a quello della mente. Ecco tutto. Questi sono i due livelli, uno fisico e l'altro psicologico.


A LIVELLO DEL CORPO


A livello fisico, io m' identifico con il corpo e sono ben cosciente della mia altezza, del mio peso, del mio torace, del mio colorito, dei miei capelli, del mio abito e così via. Tutto questo è a livello di identificazione fisica: l' 'io' è il corpo. Con questo corpo io faccio molte cose, molte attività, alcune delle quali suggerite dall'ego - come 'quando ero segretario', 'quando sono il presidente del centro', 'quando ero in servizio', etc. Alcune di esse, indotte dalla gelosia, sono veramente dannose per gli altri mentre quelle indotte dall'ego sono dannose per noi stessi. Certe cose le facciamo per rabbia, per cui sono inquinate, e non ottengono alcun successo. Le molte cose che facciamo per rabbia, gelosia, orgoglio, ego, pubblicità, reputazione, nome, fama, etc. ci identificano con il corpo. Questo non può essere spirituale in alcun caso. Qual è quindi la vera attività che il corpo dovrebbe intraprendere? Qual è la giusta attività che dovremmo portare avanti con il corpo?

LIBERAZIONE O 'MOKSHA'

Amici, Bhagavan dice: "Noi dovremmo compiere le attività che ci fanno realizzare ciò che è imperituro dentro di noi." Il corpo è temporaneo, è momentaneo e sicuramente perirà ma in esso risiede il Sé Eterno. In questa vita l'effimero corpo dovrebbe aiutarci a scoprire il Principio Eterno dentro di noi. Questo processo viene chiamato 'liberazione (moksha, o nirvana)'. La gente dice: " Io voglio la liberazione ", ma la liberazione non è qualcosa che si compra, come il caffè o il dentifricio, non è una proprietà, che può essere acquisita, o una qualifica da ottenere. No! La si può definire con un paio di frasi: 'Comprensione ed esperienza del principio di eternità mentre si è ancora viventi nel corpo fisico caduco e temporaneo. In questo veicolo mortale, noi cerchiamo di sperimentare il Se immortale che in esso dimora .' Questo è ciò che chiamiamo 'liberazione', o moksha. Quando sono cosciente che dentro di me c'è il Sé eterno e permanente, comprendo di non essere mai nato e di non poter morire. La liberazione è questo e non comporta che l'individuo diventi immortale. In Cina usano preservare dei corpi, per centinaia di anni, imbalsamati in una teca di vetro. Questa non è la liberazione (Risate). Non posso dire che Lenin e Mao l'abbiano ottenuta in forza del fatto che i loro corpi sono ancora lì (Risate). No! No! Il corpo imbalsamato non è certamente nello stato di liberazione: arriverà un momento in cui essosicuramente decadrà e sparirà, per quanto ne possiamo aver cura. Esercizi salutari e yoga non prolungano la vita. Il fatto che uno vada giornalmente a correre o a nuotare per essere snello ed in forma, che osservi strettamente una dieta senza peperoncino, pepe e sale, e beva solo acqua pura (risate), non significa assolutamente che diventerà immortale. Noi dobbiamo mantenere una igiene fisica non per essere immortali, bensì per non ammalarci. Nonostante ciò siamo sicuri di morire, questo è certo. Perché allora faccio esercizio fisico e seguo una dieta? Solo per non ammalarmi ed essere un peso per me stesso e per gli altri e per non soffrire a causa delle malattie - ma il corpo muore, questo è certo. Tutte le nostre azioni sono ispirate dalle cattive tendenze... ma allora, che cosa possiamo fare?

SERVIZIO AGLI ALTRI

Come suggerito da Bhagavan, dovremmo fare servizio agli altri e renderli felici per quanto possibile. Ci sono alcuni che sono capaci di rendere infelice il prossimo (risate) dopodiché sono felici (risate). In una vita precedente, devono essere stati delle sanguisughe o una delle zanzare di Prashanti Nilayam (risate). Sapete, le zanzare qui sono molto in forma (risate) perché succhiano il sangue dei devoti, altamente nutritivo, multivitaminico e ricco di calcio (risate). Quindi il punto è: aiutare gli atri, servirli e cercare di renderli felici. Se nelle ventiquattr'ore serviamo gli altri per un'ora, tutto il giorno è santificato, significativo e ben speso. Come ha detto Bhagavan: "Potete essere felici solo facendo felici gli altri." Ecco tutto. Non possiamo aspettarci la felicità dall'esterno, no! Saremo felici se faremo felici gli altri, saremo contenti se li serviremo, rideremo se li faremo sorridere. Questo è il più grande servizio che si può fare con questo corpo. Alcuni dicono di non essere capaci di partecipare alle attività di servizio organizzate dai Centri e mi domandano: "Che cosa mi consigli?" Beh, io non posso creare il tempo per te, non ne sono capace, ma una cosa dovrebbe essere chiara: non occorre che il servizio venga fatto in gruppo, non è indispensabile! Lo si può fare individualmente. "Signore, vorrei fare servizio, ma non trovo altri a cui aggregarmi." Questo non è necessario! Una buona parola di consolazione e conforto, una parola di incoraggiamento, un'azione che aiuti tempestivamente è già un buon servizio. Non avete bisogno di una grande squadra, a meno che non vogliate dirigere. Quindi, il miglior servizio che possiamo fare con questo corpo è rendere felici gli altri. Lo scopo del corpo è prendere coscienza che, nonostante esso nasca e muoia, in noi c'è un Principio Eterno che non nasce e non muore. Questo è il livello fisico, cioè l'interpretazione dell'io come corpo.


AL LIVELLO DELLA MENTE

Vengo ora all'area seguente, quella in cui l'io si identifica con la mente, al livello psicologico o a ciò che chiamiamo 'ego'. A questo livello noi siamo molto coscienti dei nostri risultati, delle realizzazioni, della cultura, classe, comunità, casta e nazionalità. Queste sono tutte espressioni dell'ego. Sfortunatamente l'ego stende i suoi tentacoli anche sulla spiritualità (il cui scopo è quello di eliminarlo!) facendoci diventare egoisti anche in questo campo. Questa è la ragione per cui, pur essendo cambiata la nostra base esistenziale, il nostro comportamento è ancora lo stesso. Quando si vola con la KLM o la Lufthansa, si vola su un aeroplano del mondo; è questo l'aereo spirituale su cui noi voliamo e, qualunque esso sia, rimaniamo egoisti. E' per questo che non cresco, che non avanzo, che non realizzo e non mi avvicino in alcun modo all'obiettivo, allo scopo spirituale. Che cosa sto facendo? Faccio dei viaggi egoici, condividendo ciò che non è spirituale, ecco tutto.

PONIAMO BABA AL CENTRO DEL NOSTRO CONVERSARE

Amici, a Prasanthi Nilayam, se dobbiamo parlare, l'argomento dovrebbe essere solo di natura spirituale. Nessuno dovrebbe parlare di proprietà, progetti, appartamenti da comprare, interessi bancari, etc. Almeno tra devoti, non dovrebbe essere questa la conversazione perché ciò che ha attratti qui è Bhagavan. E' semplice: se volete parlare con me, l'argomento deve essere Baba, grazie! Alcuni chiedono: " C'è fuori un negozio che venda sari a minor prezzo?" (risate) "Mi dispiace ma io non indosso i sari per cui non so dirvi dove costino meno."(risate) Altri indagano: "Quando ha comprato Swami questa macchina?" (cioè l'ultima su cui viaggia). Qualcuno mi ha chiesto: "Quante auto ha Baba? Te ne darà una?" (risate)
"Perché ti interessa? Impara qualcosa su Baba, non sulla Sua macchina." (risate) Perché vi interessa? Amici, noi riempiamo le nostre teste di pensieri inutili, non essenziali. Ve ne dò un esempio: un uomo anziano cadde in un pozzo e cominciò a chiedere aiuto. Un signore che passava di lì perse una corda e gli disse: "Ecco una corda, aggrappati e vieni su - voglio salvarti." Invece l'altro cominciò a fargli delle domande: "Chi sei? (risate) Come ti chiami? (risate) Da dove vieni? (risate) Quando sei nato? (risate) Che garanzia ho che tu non mi derubi dopo avermi salvato? (risate) Che ragione hai per salvarmi? (risate) Il governo ti darà una medaglia? Perché mi aiuti? L'uomo disse: "Signore, vi prego, non fate domande! Afferratevi alla corda e venite fuori. Lo so che siete vecchio, ma so anche che volete vivere qualche altro giorno. Forza!" L'altro chiese: "Quanto è lunga la corda?"


LA TESTA DOVREBBE ESSERE PIENA DI SPIRITUALITÀ


Così, amici miei, noi imbottiamo le nostre teste di pensieri insensati e non essenziali, mentre dovremmo riempirle di risposte a domande relative alla nostra ricerca spirituale e a situazioni impegnative, e di citazioni eterne e cose che rendano la vita piena di gioia. Dovremmo nutrire pensieri che ci inducano alla pratica spirituale (sadhana), che ci aiutino a far domande su ciò che serve alla testa e non relative a fatti e cifre inutili. "Quand'è che vieni a Puttaparthi?" Vi sembra che questa domanda abbia un minimo di significato? Questa domanda è un insulto. Se io dicessi "Sono trent'anni che vengo" l'altro replicherebb: "Non sei cambiato di una virgola". (risate) Il fattore tempo non ha nessun significato. Supponete che io dica: "Questo anello me lo ha dato Baba". Qualcuno chiederebbe: "In che anno?" L'anno non ha importanza; stamane o l'anno scorso che differenza fa? Mi è stato dato, che cosa ti importa 'quando'? Io te lo mostro. Perché vuoi conoscere la cronologia del fatto? Che cosa significa? Quindi dovremmo riempirci la testa di spiritualità, di religione, dell'essenza del messaggio di Sai, della fondamentale filosofia del Sai Vedanta e poi delle mete significative della vita e non di cose non essenziali. Il nostro parlare non dovrebbe riguardare le insulsaggini, l'ignoranza e l'illusione (Maya), non dovrebbe riflettere il nostro ego, la nostra ignoranza o essere una perdita di tempo. Un signore chiese: " Swami è entrato nella stanza dei colloqui; quando ne uscirà?" E chi può saperlo?! (Risate) E' Swami che è entrato ed è Swami che uscirà; chi sono io per dirti quando? Che razza di domanda è? La fai perché non hai altro da chiedere.


PERDIAMO LA BENEDIZIONE PRESENTE

Qualcuno chiese: "Quando è più probabile che Swami vada a Bangalore?" Perché? Perché non te lo godi mentre è qui? La mente ci illude con pensieri sul passato e sul futuro facendoci dimenticare il presente. La benedizione presente va perduta. Quindi l'identificazione psicologica è ambigua, sconvolgente, illusoria, non creativa, tediosa ed insipida per cui, anche dal punto di vista psicologico, identificare il Sé con la mente non ci aiuterà.

DOVREMMO PULIRE LA MENTE CANTANDO IL NOME DI DIO

Allora che cosa dovrei fare con la mia mente? La posso pulire cantando instancabilmente il Nome di Dio. Essa è inquinata come una strada che è stata sporcata dalle auto, dai trasporti pesanti, dai carri, dai trattori; quindi va pulita regolarmente, come puliamo la tavola da pranzo dopo ogni colazione, pranzo, tè, cena, e non una volta l'anno come un anniversario (Risate). Dovrebbe essere ben pulita, il più possibile. Similmente la mente deve venir pulita e resa chiara come uno specchio. Come pulirla? Con il sapone? No, la puliamo con la ripetizione del Nome di Dio, con il solvente 'Sai Ram, Sai Ram, Sai Ram'. Ripetete questo o un altro Nome a vostra scelta, come Allah, Gesù, e qualunque altro. Questa è l'attività che può essere assegnata alla mente per tenerla pura e pulita, mentre quella per il corpo è il servizio agli altri, per quanto possibile.

DIO APPARE IN FORMA DI MAESTRO SPIRITUALE


Quindi ambedue le identificazioni, con il corpo e con la mente, sono errate. Che cosa fare? Rivolgiamoci a Dio. Dio ci aiuta. Egli appare in forma di Maestro Spirituale o Guru. I tempi in cui Dio si presentava in forma di re, come Rama o Krishna, sono passati. Ora non ci sono più re perché la democrazia è l'ordine sociale attuale e Dio, in armonia con questo, ha scelto di avvicinarsi a noi quale Maestro.

IL MAESTRO SPIRITUALE E' DIO STESSO

Il Guru non è altri che Dio Stesso che ti avvicina in veste fisica in risposta alle tue preghiere, che si manifesta di fronte a te per soddisfare i tuoi bisogni spirituali. Egli è in una struttura materiale per fungere da guida, per renderti calmo, pacifico. Questo è lo scopo del Maestro. Quando un bambino piange, la madre dice: "Sono qui!" Se piange, ella è ben decisa a rispondergli ed aiutarlo. In egual modo, quando il devoto piange disperato, state sicuri che, essendo più di una madre e di un padre fisici, Egli risponde in forma umana, in forma di Maestro. Noi abbiamo moltissimi Maestri. Io non ne stimo uno di più e l'altro di meno perché non sono all'altezza di farlo. Noi non siamo qualificati né competenti per valutare le qualità di un Maestro. Giudichiamo noi stessi per primi. 'Non giudicare per non essere giudicato'. Dalla letteratura Sai, voglio citare, per vostra informazione, le caratteristiche importanti di un Maestro.

IL RUOLO DI UN MAESTRO SPIRITUALE

Noi non comprendiamo il ruolo di un Maestro e pensiamo che frequentandolo ne trarremo beneficio, che andando a fargli visita ce ne verrà un profitto. No di certo! Non è dicendo 'buon giorno' o 'buona sera' al medico che saremo curati: per guarire dobbiamo prendere la sua medicina e seguire la sua dieta. Visite ripetute, omaggi e cortesie non servono, specialmente di fronte all'internista o al chirurgo. Per essere liberi da ogni disturbo e sofferenza, dobbiamo seguire ciò che dicono.

DAVANTI AL MAESTRO DIMENTICATE VOI STESSI

In egual modo, i nostri problemi non si risolvono facendo visita ad un Maestro, dobbiamo seguirLo, ascoltarLo, emularLo e possibilmente mangiarLo ed ingoiarLo. Danzate con Lui dimentichi di voi stessi. Di fronte al Maestro noi non esistiamo e, se esistiamo ancora, vuol dire che non ne stiamo traendo giovamento. E' chiaro? Se questa egoità è ancora presente di fronte a Lui, io non sto ottenendo alcun beneficio! Di fronte a Lui io non ci sono più, non sono presente! Esiste solo il Maestro perché io sono immerso, dissolto, un niente, vuoto, in beatitudine, in una valle profonda. Non sono più lì davanti a Lui. Questo è lo scopo.

DI FRONTE AL MAESTRO IO NON SONO NESSUNO

Di fronte a Lui io non sono nessuno, perché il Maestro è già 'non-esistente'. Uscito dal nulla o dal tutto, Egli è venuto qui, ma in effetti Egli è dovunque. Quindi, di fronte a Lui, io 'individuo' non esisto, non esisto come persona. Si tratta, cioè, di un incontro tra due spazi vuoti: io sono vuoto ed Egli è vuoto. Questa è la fusione cosciente con la Consapevolezza. Può essere duro da ingoiare ma è così: è l'incontro di due spazi vuoti, come l'aria di un pallone che scoppia si confonde con quella circostante. L'individuo cosciente si fonde con l'Infinito, con la Consapevolezza Cosmica. Questo è ciò che accade di fronte al Maestro. Quindi, di fronte a Lui, non siete nessuno ed Egli stesso è non-esistente. Egli è non-esistenza. Questa può essere un'altra idea che può sembrarvi pazzesca ma, state tranquilli, non sono ancora matto. Il Maestro è non-esistente. Perché? Perché Dio è dappertutto.

DIO IN FORMA DI MAESTRO

Dio, che è presente ovunque, prende una forma umana come Maestro nel nostro interesse. In realtà, Egli è senza forma, è dovunque, non ha nome, non ha forma, non ha nascita ed è Energia senza fine. Il Principio Cosmico ha preso il nome e la forma fisica del Maestro per guidarci, ecco tutto. A volte noi parliamo esibendo la nostra ignoranza il livello della nostra pazzia. Io ho detto: "Swami, che bellezza che Tu sia in forma umana. Hai fatto una cosa straordinaria, straordinaria!"


Pensavo di aver fatto un buon commento (risate). Mi complimentai con me stesso ma Baba si voltò e disse: "Che cosa hai detto?" (risate) "Swami, ho detto che è straordinario." E Baba: "Quindi, fino ad ora, hai considerato questo corpo ordinario (risate). Se ora dici 'straordinario' significa che pensavi che fosse ordinario. Che pazzo sei." Quindi, amici, non dobbiamo considerare Baba solo come una forma fisica. Egli è Energia Cosmica, è Divinità, è dovunque ed ha preso una forma umana in risposta alle nostre preghiere. La prima considerazione sul l Maestro è: "Il Maestro è Dio che, per la Sua infinita compassione, ha assunto una forma umana per venire incontro ai nostri bisogni spirituali."


DIO NON HA FORMA NÉ NOME


Finché io mi identifico con il corpo, finché credo di essere il corpo, ho bisogno di Dio in forma umana. Non so accettare il Suo non-essere-nessuno, per cui Egli deve essere qualcuno e quel qualcuno, cioè Dio in un corpo, è il Maestro. Questo succede perché io sono al livello di consapevolezza corporea. Amici miei, noi dovremmo essere sempre coscienti di noi stessi. Se qualcuno dice: "Il sig. Anil Kumar ha detto che Dio non ha forma, che Dio non ha nome... allora perché adoriamo?" (risate) Corretto! Hai ragione! Dio non ha nome. Giusto, ma tu hai un nome. Se puoi dimenticare quel nome, puoi dimenticare il Nome di Dio. Dio non ha forma. Giusto al cento per cento! Ma tu hai una forma e non sei ancora uscito da questa idea-forma, non sei ancora fuori da questa personalità-forma.
Quindi, quando ci affranchiamo da questa identificazione con la struttura fisica, quando non pensiamo più di essere il corpo, allora si che possiamo vedere Dio nell'aspetto 'senza forma'. Quando siamo oltre il nostro nome, possiamo chiamare Dio senza nome. Dio è venuto con forma e nome. Supponiamo che voi mi diciate: "Sig. David, come sta?" Io devo informarvi: "Io non sono David, sono Anil Kumar". Allora voi replicate: "Ciao Daniel, come stai?" "Io non sono Daniel, sono Anil Kumar". Io ho questo legame cosciente con il mio nome. Voi siete legati al vostro nome e reagite, rispondete se il vostro nome viene pronunciato;. Eppure dite che Dio non ha nome. Questo non soddisfa la mia logica, la mia razionalità. Anch'io ho una forma. Se qualcuno dice "Sig. Anil Kumar, lei è molto scuro" io posso dire "Signore, questo non è giusto, io non sono scuro (risate). Io posso non essere di un bianco luminoso, ma sono nella media. Siate gentile, non potete definirmi scuro del tutto". (risate) Quindi, io sono cosciente del mio corpo. Se qualcuno dice che sono brutto, io rispondo: "Non sono così brutto! Posso non essere molto attraente ma sono accettabile. Non sono bello come una stella di Hollywood o di Bollywood (risate), sono accettabile. Riuscite almeno a tollerare la mia vista." Quindi, io sono attaccato al corpo, ma dico: "Dio non ha forma." Che sciocchezza! Siamo ancora nella consapevolezza corporea. Come possiamo comprendere che 'Dio è al di là del corpo'? Abbiamo un nome. Come possiamo conoscere Dio che è senza nome? Fino a che non trascendiamo il corpo ed il nome salendo ad un livello superiore, non possiamo concepire il Senza Forma e Senza Nome. Per questo, per elevare la nostra consapevolezza, Dio è venuto con nome e forma. Questo è ciò che Baba ha detto sull'Avatar!

DIO E' QUI PER ILLUMINARVI, NON PER SPAVENTARVI

Il Maestro si muove in mezzo a noi, parla, scherza, dirige, consola, programma, mette in ridicolo, rimprovera, stimola. In questo corpo umano, Bhagavan scherza e, a volte, corregge. Perché? Tutto per essere il più possibile vicino a noi. Se Egli sedesse su di un trono senza parlare e poi si ritirasse, non farebbe il lavoro di un Maestro (risate) e non sarebbe tale. Lo scopo di un Maestro è quello di starci accanto, di farci sentire la Sua vicinanza, la familiarità e l'intimità, esserci caro ed esserci vicino. Questo è il Suo scopo.

GIOCA CON NOI PER ESSERCI VICINO

Egli convoca un uomo per un colloquio e gli chiede:
"Dov'è tua moglie?" (risate)
"Moglie?"
"Si, ce l'hai in tasca."
"Ho mia moglie in tasca?"
"Si!"
Allora l'uomo comincia a ridere e trova il coraggio per stare vicino a Dio. D'altronde, se venisse vicino tutto serio (risate), ci impaurirebbe (risate) potremmo morire d'infarto (risate). Dio non è qui per farci paura, Dio è qui per illuminarci e scherza per farci sentire che ci è vicino. A quel punto arriva la cura (risate)... dopo. Il medico, prima di darvi un'iniezione, vi distrae: "Quanti figli hai? Quando sei arrivato?" e 'zac!' infila l'ago (applausi e risate). Allo stesso modo, Dio scherza e rende piacevole l'atmosfera perché la cura vi attende! Il medico deve essere sorridente altrimenti non avrà nessun paziente. Se ha una faccia seria, il paziente rischia il collasso, per cui egli deve sorridere anche se è certo che il paziente collassi di lì a poco. Prima che muoia, deve almeno pagare! (risate) Quindi, amici miei, affinché vibriate alla Sua frequenza, il Maestro vi sta vicino e vi parla, favorisce l'intimità e l'amicizia, la vicinanza e l'amabilità, altrimenti non vibrate; Egli scherza per farvi camminare al Suo fianco. Quando riceve una famiglia, dice al marito: "Vedi quanto lavora tua moglie... se non fosse per lei, tu non avresti progredito nella vita. E' così sincera e leale, si prende cura di tutta la famiglia, di tutte le tue responsabilità. Voi uomini siete molto occupati con i vostri affari e relazioni; lei è la sola a sostenere le responsabilità della famiglia." Ora lei non tocca più la terra con i piedi (risate). Ha, ha! Vola ... perché Swami la sta elogiando e si rivolge al marito: "Vedi?! Senza di me saresti in rovina." Poveraccio, è proprio con le orecchie basse. Verso la fine del colloquio, Egli prende la mano di lui e, guardando la moglie, dice: "E' un brav'uomo (risate), non lo sgridare (risate). E' molto impegnato con il lavoro, lo sai, ha tanti impegni. In ufficio è sempre sotto pressione, è esaurito e quindi grida ma il suo cuore è molto dolce." (risate) Il Divino Maestro mantiene un perfetto equilibrio. Prima le signore: Egli le porta al settimo cielo. Poi dice che anche il marito è un uomo molto buono e sincero. Perché tutto questo? Per esservi vicino ed insegnarvi qualcosa di elevato, per rendervi religiosi, per indurvi ad abbracciare una disciplina spirituale. Per quale altra ragione dovrebbe essere interessato alla moglie di qualcuno o al marito di qualcun'altra? Lo fa solo per portarvi sulla via spirituale o sadhana. Questo è il ruolo che l'Avatar ha scelto.

IL MAESTRO VI FARA' SENTIRE LA SUA PRESENZA

Il Maestro vi farà sentire la Sua presenza prendendosi cura di voi come la palpebra protegge l'occhio. Qualcuno ha detto: "Swami, in quella occasione, Ti sei preso cura di me; ora so che mi hai protetto." Baba ha risposto: "Quella volta ti ho protetto? Ferma! Io mi sto prendendo cura di te anche ora. Non parlare al passato, parla al presente. Puoi non saperlo, puoi scordartene, puoi dimenticare la Mia presenza, ma Io sono sempre con te, in te, sopra di te, sotto di te, intorno a te." Quindi il lavoro del Maestro è di farci sentire la Sua presenza fisica. In un albergo, in un 'Holiday Inn', in una caffetteria o semplicemente in un ritrovo pubblico, all'improvviso sentite odore di vibuthi, la cenere sacra materializzata da Swami, dico bene? Mentre siete al supermercato o al tennis, d'un tratto la fragranza della vibuthi. Perché? Swami: "Io vi do la caccia, Io vi perseguito." Non è una storia d'amore terrena, no! Questa è la Divina Storia d'Amore, un contratto a vita (risate) senza divorzio! (risate) "Io non vi lascerò anche se voi lascerete Me."
Comprendiamolo! E' per questo che all'improvviso c'è odore di vibuthi. Durante un cocktail, quando desiderate un drink, magari poco, leggero, improvvisamente un tale vi dice: "Sai Ram; ho saputo che domani cantiamo i bhajan a casa tua." Perché è lì? (risate) Non è qui che avrei dovuto incontrarlo (risate) Questo è Baba che ti ammonisce a non bere quel drink. Dato che Egli ti segue dovunque, non puoi far niente anche se lo vuoi. Se vuoi andare in una casa da gioco tanto per vedere come funziona, qualcuno ti chiama e dice: "Abbiamo deciso di fare un satsang (riunione spirituale) a casa di Tizio; passo a prenderti !" Ha detto che viene a prenderti! (risate) Sei costretto ad aspettarlo. Bhagavan non vi lascerà uscire fuori strada, amici miei, perché siete sul sentiero Divino e sotto la Divina custodia, credetemi. Anche i prigionieri possono uscire in permesso sulla parola (risate), andare in giro e tornare (risate), ma non i prigionieri spirituali, perché Dio è sempre al vostro fianco e si prende cura di ogni cosa. Questo è il lavoro del Maestro Divino, del Guru. Non potete allontanarvi da Lui, no! Egli è sempre con voi.
Il fuoco brucia, sempre, e questa non è una sua qualità, è la sua natura. La qualità è diversa dalla natura, può cambiare: oggi gentile e domani scontrosa, oggi tranquilla e domani irritabile. La qualità può cambiare, la natura no. Bruciare fa parte della natura del fuoco, come la gentilezza e la misericordia fanno parte della natura del Maestro. La natura, non la qualità. Dio è molto compassionevole, Baba è molto amorevole, è sempre con voi. Non visto, vi fa sentire la Sua presenza.

BABA E' L'OSPITE INVISIBILE, IL MAESTRO E L'ASCOLTATORE DI OGNI CASA

Baba è l'ospite invisibile ad ogni tavola, la guida nascosta di ogni casa, l'ascoltatore silenzioso di ogni conversazione. Due persone avevano litigato a Prashanti Nilayam. Swami disse: "E' bello che voi gridiate in tal modo?" Come fa a saperlo? Noi avevamo gridato in albergo; come aveva fatto a saperlo? Vedi sopra! Quello è il compito del Divino Maestro e Guru.


IL MAESTRO É ALL'ESTERNO AFFINCHÈ LO VEDIAMO ALL'INTERNO


Baba è in forma umana. Perché il Maestro assume forma umana? Per far sì che lo vediamo interiormente. Egli è lì fuori per aiutarci a vederlo dentro. Qualcuno ha detto: "Baba, vorrei un appartamento qui a Prashanti Nilayam. Visto che molte delle residenze Nord sono vuote, perché non mi dai uno o due appartamenti? Quanto costano? Ti faccio un assegno". Swami ha risposto: "Tu hai già una residenza qui; perché te ne serve un'altra?" "Swami, io non ho una residenza qui; ogni volta che vado all'accettazione, devo aspettare in ansia, non certo della mia sistemazione. Perché dici che qui ho un appartamento?" Baba: "Ricorda che tu hai una residenza qui, nel cuore di Sai - hai un appartamento nel cuore di Sai. Perché ne vuoi un altro?" Così, amici, il Maestro è all'esterno per far sì che lo vediamo all'interno. Questo è il Suo scopo.

IL LAVORO DEL MAESTRO E' QUELLO DI FARCI SPERIMENTARE IL NOSTRO VERO SÉ


A volte la gente dice: "Swami, quando sono alla Tua presenza, non so che cosa mi accada. Cosa succede?" Non succede niente, sei salvo e sicuro, non c'è pericolo o minaccia, non c'è rischio. Accade che tu sei al di là del corpo, al di là della mente, sei in estasi, in uno stato di beatitudine. Quindi, il lavoro del Maestro è quello di farti sperimentare il tuo vero Sé. Che cosa accade alla maggior parte della gente che esce dalla stanza dei colloqui? Che cosa accade a voi quando, improvvisamente, l'auto di Swami vi si ferma accanto? Si vedono le facce espandersi all'istante come dei souffles (risate). Una faccia che era scoraggiata comincia a sorridere effervescente di entusiasmo e diventa come una lampadina da mille watt. Perché? Che cosa accade? Vi ha dato della cioccolata o del gelato? Di fronte a Lui siete della dinamite, siete un faro da mille watt. Egli vi fa sperimentare la vostra vera realtà, il vostro vero Sé. Ecco perché siete così contenti. Quando la macchina se ne va, tornate normali, con la faccia da lunedì (risate). Questa è la differenza. Esaminiamo: come siete dinanzi a Lui e come siete dopo? Il lavoro del Maestro è quello di farci sperimentare il vero Sé; Egli rende la mente pura, piena di Amore, calma, equilibrata ed equanime.


IL PENSARE SE NE VA: COMINCIA IL SENTIRE

È per questo che, durante i colloqui, dimentichiamo di chiederGli le cose. Quando uscite, la moglie o il marito, i figli o gli amici vi chiedono: "Hai chiesto la tal cosa a Swami?" "Non Gli ho chiesto niente!" Una volta davanti a Lui, il fusibile è staccato (risate). E' uno stacco di corrente! (risate) Nessuna candela vi può aiutare (risate). Vorreste chiedere tante cose ma ve ne dimenticate. Perché? A casa avrete molto di cui scusarvi. Lei aveva tante domande e vi aveva detto: "Io mi occuperò della casa; tu vai al darshan di Baba e chiarisci queste questioni." La prossima volta non vi lascerà andare. (risate) Per prima cosa Egli vi dice: "Sedetevi." Poi vi fa un bel sorriso ed il problema è finito (risate). Quando Egli sorride, non ci sono più problemi: spariti! (risate) La questione è fuori questione! (risate) "Che cosa mi accade? Mi perdo in me stesso e sono il mio vero Sé." Ecco che cosa accade di fronte al Maestro. Perché? La mente è cancellata, sprofondata dentro al cuore e divenuta inutilizzabile. È come una spada riposta nel fodero: se la estraete, si può vedere ma, se la tenete nel fodero, non si vede. In modo simile, la mente è riposta nel cuore. Swami Lo sentite, non Lo pensate; il 'pensare' è sparito e comincia il 'sentire'.

ACCETTIAMO TUTTO COME VOLONTA' DI DIO

Anche darci la forza di affrontare tutte le differenze, le difficoltà e le sfide della vita è il lavoro del Maestro. Vi darò un esempio senza far nomi (per correttezza). Avevo incontrato un signore, un alto ufficiale che aveva due figlie; una aveva preso il suo MBA e l'altra è ingegnere. Due splendide ragazze, belle ed intelligenti, ambedue da medaglia d'oro. Egli me le presentò: erano tutte e due in sedia a rotelle con le gambe paralizzate. Tutte le cure erano fallite. Le loro facce erano molto luminose. Lavoravano già, quando all'improvviso una gamba della più grande si paralizzò e, dopo poco, anche l'altra per cui fu costretta sulla sedia a rotelle. La stessa cosa accadde alla seconda. Esse gli scrissero un biglietto: " Per favore, zio, puoi venire a trovarci? Abbiamo bisogno di parlarti." Egli ci andò e scoppiò a piangere, ma loro erano tutte un sorriso. Sorridevano. Io chiesi: "Mie care bambine, perché siete contente?" Esse dissero: "Questo è il piano di Dio. Siamo contente che Egli ti abbia inviato a parlare con noi; senza la Grazia di Baba non avresti potuto esser qui. Siamo contente, possiamo farcela: ascoltiamo le Sue cassette, guardiamo i Suoi video, leggiamo la Sua letteratura, cantiamo i bhajan di Sai. Che cosa ci manca? Niente! Siamo solo incapaci di camminare. Stiamo bene, zio; perché piangi?" Questa è spiritualità: lo stato della mente che è pronta ad accettare qualunque colpo dalla vita, pronta ad accogliere qualsiasi differenza o difficoltà serenamente, senza recriminare. L'accettazione del Volere di Dio è il distintivo del devoto ma la maggior parte di noi non lo è veramente. Se mio figlio ottiene una buona posizione io sono un devoto numero uno; se non la ottiene datemi, per favore, l'indirizzo di un altro Dio che io possa contattare (risate). Io vado da un posto all'altro perché un altro potrebbe rispondere alla mia preghiera. Questa non è spiritualità, questo tipo di lealtà mobile è come essere in affari, e nella spiritualità gli affari ci rovinano la vita. Nel mondo, gli affari vi procurano una vita confortevole ed agiata, sono ottimi per la prosperità, molto desiderabili in quanto aumentano la ricchezza della nazione, il che è davvero necessario, ma, in campo spirituale, noi dobbiamo accettare qualsiasi cosa come Volere Divino. Io vidi quelle ragazze e ne rimasi strabiliato. Dove sono io al loro confronto?

LA FORZA E' DATA DAL MAESTRO

Quindi, amici miei, la forza per tener testa alle situazioni, per affrontare i momenti duri, i problemi, le agitazioni, le calamità, è data solo dal Maestro e da nessun altro! Penso abbiate udito dell'americano Charles Penn. Il terzo giorno dopo la sua morte, sua moglie venne da Swami mentre eravamo a Kodaikanal. Il terzo giorno? E' possibile? Impossibile! Una signora perdette la madre al mattino...e alla sera ella fece il suo servizio nell'ashram. Vi rendete conto...? Un'altra signora, molto importante, arriva qui per il suo servizio nell'ashram il giorno dopo il funerale di suo marito. E' possibile? Da un punto di vista terreno, la morte è la cosa peggiore, è un dolore inconsolabile, una tristezza inaccettabile, che può accadere nella vita di tutti. La gente piange ed è inconsolabile, ma la signora ha sopportato la situazione. Perché? Per la benedizione del Maestro. Non pensiamo che, venendo dal Maestro, vinceremo un 'super-enalotto'. Non serve! Egli vi da la forza di sopportare: standoGli vicino, cominciamo a riflettere se siamo mai stati così sereni. Siamo mai stati così pieni di gioia? Si comincia a rimuginare su se stessi: sono mai stato così felice, gioioso come un bambino? No. Si comincia a pensare. Come dice Bhagavan, questo è l'effetto di un Maestro.


LA COMPASSIONE DI UN MAESTRO

Ora voglio raccontarvi un episodio della vita di Ramana Maharshi. Egli aveva un discepolo chiamato "Perumal" che andò da Lui e disse: "Oh! Mio dolce e caro Maestro, io ho commesso molti peccati, mi dispiace molto. Forse andrò all'inferno, mi dispiace." Il Divino Maestro Ramana disse: "Perumal, bambino mio, se tu andrai all'inferno verrò anch'io. Io non ti lascerò fino a che non avrai ottenuto la liberazione, ti seguirò all'inferno o in paradiso o dovunque tu vada fino a che non sarai liberato. Non ti abbandonerò, figlio mio". Questa è la compassione di un Maestro in forma umana; Egli vi seguirà finché non avrete conosciuto il vostro vero Sé.
"Swami, per quanto mi tormenterai così? (risate) Fino a quando mi correrai dietro in questo modo? (risate) Quando mi lascerai in pace?" "Fintanto che tu non conoscerai la tua Realtà, Io non ti lascerò; non ti abbandonerò prima che tu sappia di essere il Sé'. Non puoi sfuggire alla mia presa." Questa è la Sua Misericordia, la Sua compassione.

IL MAESTRO TERRA' D'OCCHIO I TUOI ERRORI E LE TUE SVISTE

Un esempio: sapete che cosa dice Baba se qualcuno si alza all'improvviso e corre verso di Lui? "Certo, certo; vuoi che tutti ti vedano. Ecco perché ti sei alzato." (risate) Mettiamo che Egli vi chieda di parlare e, durante il discorso, voi diciate: "Quest'anno sono stato da Baba cinquanta volte (risate). Ho avuto molte esperienze." Swami dirà: " Signor Tizio, siediti. Il tuo discorso è pieno di ego."
Pensate di essere venuti da Swami? No! E' Lui che vi ha fatti venire. Pensate di fare molte esperienze? No! E' Lui che ve le fa fare. Pensate che questo sia una vostra conquista? No! Egli vi ha dato il successo. Le cose sono concesse, non ottenute. Egli controlla tutto molto attentamente. Un altro esempio: Swami venne in visita al college di Bangalore quando io ero il Preside. Egli disse: "Anil Kumar, come va? Come va la scuola?" Essendo questo il mio viaggio di nozze, il mio periodo iniziale di servizio, mi veniva dato un ampio margine di errore. (risate) Io dissi: "Swami, tutto è come nuovo, perfettamente pulito." (risate) "Oh, vedo! Entriamo." Egli visitò tutte le stanze compresi i bagni (risate). Erano in condizioni disastrose (risate)). Swami uscì. Mamma mia! Mi distrusse! I missili sull'Irak e sull'Afganistan sono niente in confronto alle Sue parole! Avrei preferito una tazza di veleno! (risate) Me ne disse di tutti i colori. Poi, dopo un po', sorrise. Forse pensò che, essendo il mio servizio cominciato da poco, io me ne andassi (risate). Questa che mi diede fu la dose di prova. Quando sorrise, io mi avvicinai e dissi: "Swami, Tu mi hai nominato Preside, giusto? Egli disse: "Si."
"Prendersi cura delle latrine è dovere del Preside? (Risate) Negli altri college in cui ho servito, il Preside non si è mai neanche avvicinato ai gabinetti. Il Preside è responsabile del loro stato?" (Risate) Swami: "Non c'è un Preside delle aule, uno dell'auditorio ed uno dei bagni. Il Preside è Preside di tutta la scuola (risate). E' tuo dovere." (Risate ed applausi) Quindi mi chiese di seguirLo ed entrò nella biblioteca. Anche lì c'è un bagno e, sfortunatamente, anche quello era in pessime condizioni (risate). Io scappai per non sentire di nuovo la stessa musica (risate). Baba uscì arrabbiato, pronto a dirmene ancora quattro, ma io non ero raggiungibile (risate) . Swami non poté trattenersi e scoppiò a ridere: "Dov'è quel tipo? E' scappato via? (risate) Quell'individuo è scappato via perché sapeva che lo avrei rimbalzato?" (risate) Siete così contenti perché vi state divertendo alle mie spalle, vero? (risate) Cari amici, il Maestro terrà d'occhio i vostri errori, le vostre negligenze, il vostro ego e il vostro orgoglio... e vi correggerà.

IL MAESTRO VI CORREGGERA'

Un medico di prim'ordine, di cui non faccio il nome, cominciò a tenere dei discorsi tutti i giorni; Swami gli dette questa opportunità ed egli pensò che sarebbe stato un conferenziere abituale. IL terzo giorno disse a Swami: "Swami, oggi vorrei parlare della mia esperienza in Belgio." Sapete che cosa gli disse Baba? "Tienila per te 'Bangaru' (lett. : 'colui che è d'oro'), siediti. (risate) Tienila per te. Sii felice di stare con gli altri; siediti." Egli non permetterà nessun orgoglio. L'Avatar tollera tutto ma non l'ego. Anche se ne abbiamo solo pochi milligrammi, dobbiamo pagarlo pesantemente. Pesantemente! Per Sua compassione, il Maestro controllerà i nostri errori e le nostre debolezze in modo che possiamo liberarcene. Non si arrabbia ma vuole che tutte queste impurità vengano lavate via e noi siamo oro appena colato, lucidato, brillante, un ornamento da venir portato al collo della Divinità. Questo è lo scopo del Maestro.
Ed ecco l'ultimo punto: una volta, andando a Kodaikanal, Bhagavan viaggiò nel torpedone dei ragazzi. La gente diceva "Sai Ram, Sai Ram" alla Sua automobile che ci precedeva. Baba si rivolse a noi dicendo: "Dato che, di norma, Io Mi siedo in quella automobile, essa riceve i 'Sai Ram' da tutti. (risate) Siccome sono con voi, nessuno dice 'Sai Ram' a Me (risate). La gente dice 'Sai Ram' alla Mia auto e non a Me, perché sono in cattiva compagnia..." (risate) Quindi, amici miei, capite bene che noi abbiamo bisogno della Sua compagnia e della Sua amicizia; Egli non ha bisogno della nostra. Swami ci libera da tutti gli agenti inquinanti affinché diveniamo oro puro. Grazie per essere stati con noi. Devo rispondere a due sole domande e lo farò nel minor tempo possibile. La seconda domanda è piena di complimenti rivolti a me e non necessita di alcuna risposta. Io voglio osservazioni e non complimenti. Esprimete liberamente i vostri commenti e suggerimenti atti a migliorarci perché noi raggiungiamo tutto il mondo. La gente ha seguito con attenzione la nostra riunione di domenica mattina. Tutti i suggerimenti costruttivi sono sicuramente benvenuti. Io li accetto volentieri. Grazie comunque per i vostri complimenti: mi sento molto incoraggiato. I vostri discorsi alla radio mi piacciono davvero. Essi ci ispirano molto e li seguiamo regolarmente.





DOMANDE E RISPOSTE


NON SONO OSTACOLI, MA PROVE


Domanda: "Ogni volta che cerco di fare del servizio o di prendere parte ad una buona iniziativa, trovo mille ostacoli che me lo impediscono. Come si può spiegare?"

Risposta: "Non sono ostacoli, sono prove. Mettiamo che sappiate che domani avrete una promozione e una gratifica di cinquecento dollari ma avete un impegno con un amico alla stessa ora. Che cosa scegliete? Domani sarete con il vostro amico o i cinquecento dollari sono più importanti? (risate) Così ci andate. Le vostre priorità sono rivelatrici. In occasioni come questa dovete fare una scelta. Qual è la priorità? Vado una settimana a Las Vegas o vado a New York a fare servizio? Questi non sono ostacoli ma prove e sono lì per mostrarvi le vostre priorità. Se ne uscite vincenti, questo parla del vostro Amore per Bhagavan. Quindi non li considerate ostacoli, no! Sono indicatori, simboli e segni. Un semplice esempio: nel giorno di Shivaratri, una celebrazione in onore del Signore Shiva, un vostro parente si sposa dalle vostre parti. A Puttaparthi, a Shivaratri, emerge il lingam, una pietra ellissoidale, simbolo della Divinità, materializzata da Bhagavan. A quale evento volete assistere? Alla nascita di un lingam o ad un matrimonio a casa vostra? E' una prova? No, non è una prova; è l'evidenziazione delle priorità nella vostra vita, ecco tutto. Il vostro metro nel decidere le priorità dovrebbe essere: 'Prima Dio, poi gli altri, ed infine io'.


Vi ringrazio molto. Che Sai vi benedica.