Cari fratelli e sorelle,
permettetemi di salutarvi in questo giorno di Vinayaka Chaviti, che è un giorno di grande auspicio. Desidero portare alla vostra attenzione alcuni aspetti riguardanti queste festività. Voglio parlarvi della divinità che vi presiede, affinché diventiamo consapevoli del significato dei riti ai quali parteciperemo. Sapremo così che cosa viene associato a queste funzioni.
IL CALENDARIO SPIRITUALE COMINCIA CON VINAYAKA CHAVITHI
Ogni campo necessita di propri programmi e di propri tempi di esecuzione. Prendiamo per esempio l'anno finanziario. L'anno finanziario (quello che riguarda i conti...!) comincia in aprile e finisce il 31 marzo. L'anno accademico in India comincia il primo giorno di giugno e finisce il 31 marzo. L'anno del calendario comincia il primo giorno di gennaio e finisce il 31 dicembre. Quindi, esistono: l'anno del calendario, l'anno finanziario, l'anno accademico, e così via.
Per quanto riguarda il calendario spirituale, il calendario delle festività spirituali, Vinayaka Chavithi ne rappresenta il giorno di apertura. Primo punto: d'ora in poi, avremo molte festività che desidero portare alla vostra attenzione.
VINAYAKA VIENE SEMPRE ADORATO PER PRIMO
Secondo punto: Vinayaka è il nome di Dio, il nome di una forma di Dio che viene adorata non solo in questo giorno, ma anche durante tutto l'anno. Ecco il motivo per cui trovate Vinayaka all'entrata di Prasanthi Nilayam. Non dovete camminare molto: è subito lì, all'entrata, per salutarvi e per ricevere le vostre offerte ed i vostri omaggi.
VINAYAKA DEV'ESSERE ADORATO GIORNALMENTE
Terzo punto: prima di cominciare qualsiasi sacrificio, qualsiasi rito, qualsiasi rituale sacro o qualsiasi funzione di qualunque tipo, in primo luogo si devono offrire delle preghiere a Vinayaka. Vinayaka è una forma di Dio che viene adorata tutti i giorni. La gente può seguire diverse scuole di pensiero, si può essere Shivaiti, e adorare il Signore Shiva, o Vishnaviti, e adorare il Signore Vishnu. Ma sia gli uni che gli altri, prima di proseguire, devono adorare per primo Vinayaka, ed offrire a Lui le proprie preghiere,.
L' ADORAZIONE DI VINAYAKA È UNA PRATICA ANTICHISSIMA
Quarto punto: l'adorazione di Vinayaka non è una cosa recente. Vinayaka Chavithi e la necessità di pregare Vinayaka erano menzionate persino nei Veda e nelle Upanishad. Così antica è questa pratica!
VINAYAKA VIENE ADORATO IN TUTTO IL MONDO
Quinto punto: l'adorazione di Vinayaka non è limitata alla sola India. Ci sono certamente altri Paesi all'est, nel lontano est, in cui Egli viene adorato. Gli idoli di Vinayaka vengono adorati anche in Tailandia, Malesia e Giappone, e vengono fatte loro ogni genere di offerte. Quella di questi giorni è una festività internazionale. Infatti Vinayaka viene adorato in tutto il mondo.
VINAYAKA È IL CAPO SUPREMO
Vi voglio spiegare il significato profondo di Vinayaka, come è stato illustrato dallo stesso Bhagavan Baba. La storia di Vinayaka è molto lunga, ed è stata raccontata dettagliamente nelle varie Scritture. Il mio lavoro non consiste nel ripetere le Scritture. Voglio solo convogliare la vostra attenzione su eventi particolari, che sono significativi al fine di farvi comprendere il significato profondo di Vinayaka. Questa comprensione vi sarà di grande aiuto quando pregherete Vinayaka.
Qual è il significato della parola Vinayaka? Io lavoro in un college, in cui il mio capo è il professore responsabile del mio dipartimento. Il capo del mio capo è il preside del college, il cui capo è il vice rettore dell'Università. Tutti abbiamo un capo, un superiore. Ma Vinayaka non ha 'capi' sopra di Sé. Nessuno può darGli raccomandazioni. Potete avvicinarvi a Lui direttamente. Il significato di 'Vinayaka' infatti è: 'Colui che non ha nessuno che possa comandare su di Lui' !
VIGHNISHWARA RIMUOVE GLI OSTACOLI
C'è un'altra parola per 'Vinayaka': 'Vighnishwara'. 'Vighna' significa 'ostacoli', gli ostacoli della nostra vita. Certamente troviamo tutti degli ostacoli, specialmente quando vogliamo fare qualcosa di buono. Ci saranno tanti, tantissimi ostacoli, ogniqualvolta vorremo arrivare ad ottenere qualcosa. Sì, ostacoli, ostacoli sul lavoro, negli affari, nella professione, in famiglia. Le preghiere rivolte a Vighnishwara implicano il riconoscimento dell'esistenza degli ostacoli.
"Oh, Dio! Aiutami, affinché io riesca ad ottenere ciò che intendo ottenere!"
"Ti prego, Vighna, rimuovi gli ostacoli dal mio cammino!"
COMINCIATE LA GIORNATA CON LA PREGHIERA
Questo significa soltanto: inizia la giornata con una preghiera, e non con un litigio, o con un urlo.
Non cominciare la giornata con un pianto. Comincia la giornata con una preghiera. La preghiera rassicura e aiuta a rimuovere gli ostacoli sul cammino, affinché riusciate ad arrivare a destinazione senza problemi.
GANAPATHI È IN VOI
Il terzo nome è 'Ganaphati'. Che cosa significa? Il nostro Bhagavan ha dato a questo nome due significati. Innanzitutto ha spiegato che cosa sono i 'gana'. Secondo Bhagavan, i 'gana' sono i cinque sensi di azione (Karmendriya), i cinque sensi della conoscenza (Jnanendriya) - i cinque involucri vitali (Panchakosha) - e i cinque elementi (Panchabhootha). (Manas - mente, Buddhi - intelletto). Sono tutti 'gana', e non si trovano all'esterno, ma dentro di noi.
ACQUISITE LA CONOSCENZA SPIRITUALE CON L'AIUTO DELL'INTELLETTO
Bhagavan ha attribuito anche un altro significato alla parola 'Ganapathi'. Ga sta per intelletto o 'buddhi'; Na per conoscenza spirituale, o 'vignana'. Questo significa che è con l'aiuto dell' intelletto che arriviamo ad avere la conoscenza spirituale.
La conoscenza spirituale si acquisisce con l'intelletto, mentre quella mondana richiede l'uso della mente. La ragione di questo è che l'intelletto è molto vicino allo spirito. L'intelletto è molto vicino all'Atma. Ecco perché viene detto:
'L'intelletto sta al di là dei sensi' (Buddhi Grahyam Atheendriyam)
L'intelletto è molto vicino alla Coscienza, e può ricevere la conoscenza spirituale. 'Ganapathi' significa: 'ricevere la conoscenza spirituale con l'aiuto dell'intelletto'.
SIAMO TUTTI FIGLI DELLA MADRE TERRA
Numero quattro: il Signore ha un altro nome: ‘Parvathi Tanaya’. Tanaya significa ‘figlio’. Parvathi è il nome della madre. Il nome della madre di Vinayaka è Parvathi. Bhagavan ha detto che 'Parvathi' significa 'terra' (Prithvi). Perciò 'Parvathi Tanaya' significa: 'figlio della Madre Terra'.
VINAYAKA DISSOLVE L' IGNORANZA
Il prossimo attributo di Vinayaka è quello che chiamiamo Mushika Vahana (Colui che ha un ratto come veicolo). Il Signore Ganesha ha un ratto come auriga. Può sembrare buffo, ridicolo, in giorni in cui esistono linee aeree e veloci mezzi di trasporto. Ma perché Vinayaka si affida ad un ratto? Perché il ratto si muove di notte, al buio. A meno che non ci sia un sovraffollamento di ratti, di giorno non li vedrete mai. La notte rappresenta l'oscurità dell'ignoranza.Vinayaka cavalca il ratto per dissolvere l'ignoranza. La luce della Conoscenza del Sé fa sparire l'oscurità. Questo è il significato di Mushika Vahana, come è stato spiegato da Bhagavan.
A VINAYAKA SI OFFRONO CIBI PREPARATI IN MODO SALUTARE
C'è una preparazione particolare, che viene offerta a Vinayaka. Si chiama 'undrallu'. Per darvi un'idea di questa preparazione speciale, vi dirò che ha la forma di una pallina da tennis. Essa è tipica della festa di Vinayaka. Gli ingredienti sono farina di riso e farina di semi di sesamo, noccioline e poco zucchero. Il tutto viene cotto a vapore, sì, non viene fritto, ed è quindi molto sano. Quando mangiamo i fritti ci ammaliamo. I cibi cotti a vapore, invece, sono sani, buoni per la vista e per i polmoni. Queste sono cose che ha detto Bhagavan. (Non le dico io, che non sono un medico. Voglio solo riferirvi ciò che dice Bhagavan). Credo che non abbia senso celebrare qualcosa di cui non si conosce il significato. Se non ne conosciamo il significato profondo, e se non cerchiamo di tradurlo nella nostra vita, non ne trarremo beneficio. Tutte le azioni associate a Vinayaka Chaviti, o Vighnishwara, hanno una propria interpretazione, una propria profondità ed un proprio significato.
MANI DI BENEDIZIONE E PROTEZIONE
Prima di introdurre altri aspetti, vorrei parlarvi della quattro mani di Vinayaka. Avrete senz'altro visto delle foto di Vinayaka. E allora avrete notato che ha quattro mani! Che cosa significa? Oltre alle due mani che abbiamo noi, Lui ne ha altre due extra! Perché?
Bhagavan ha detto che la terza mano serve per conferire benedizioni ai Suoi devoti, e la quarta per salvarli e proteggerli. Una per benedire, e l'altra per proteggere. Ecco perché Vinayaka viene sempre raffigurato con quattro mani.
SIGNIFICATO DELLE QUATTRO MANI DI VINAYAKA
A volte Vinayaka viene raffigurato mentre tiene in mano una grande corda. Si tratta della corda degli attaccamenti, che avviluppa tutti noi. La corda che tiene in una mano rappresenta la nostra schiavitù. Se preghiamo Vinayaka, verremo liberati dagli attaccamenti. Nell' altra mano Vinayaka tiene una verga di ferro ('ankush'). Che cosa significa? Significa 'punizione'. Ogni volta che fate qualcosa di sbagliato, verrete puniti! Perciò, state attenti: non potrete sfuggire alle conseguenze. Questo è il significato dell' 'ankush'. La terza mano benedice ('Varada), e rappresenta la Saggezza ('jnana'). Riassumendo: la corda in una mano rappresenta la schiavitù degli attaccamenti, la verga di ferro rappresenta la punizione a cui si va incontro se si sbaglia e la terza mano benedice. Dio impartisce sempre le Sue benedizioni. Poi c'è la quarta mano, che tiene quella speciale preparazione a forma di pallina da tennis ('undrallu') che si prepara in questa occasione e che viene cotta a vapore. Essa è intesa a incitarvi a consumare cibo sattvico, sano e cucinato in modo salutare.
LA PROBOSCIDE RAPPRESENTA LA 'OM'
Vinayaka ha una proboscide che ha la forma della 'Om', il suono primordiale, il suono primevo. Tutto il cosmo è pieno di 'Om'. L'intero Universo risuona del suono della Om. La 'Om' è il primo suono, la prima lettera, quella da cui hanno avuto origine tutte le lingue e tutte le letterature. La proboscide rappresenta la 'Om', o 'Omkara'.
LA PANCIA RAPPRESENTA L'UNIVERSO
La pancia di Vinayaka è molto grande, e simboleggia la vastità dell'Universo. L'Universo è così vasto, così pieno di sistemi planetari, e sono tutti nel Suo stomaco. Questo significa che tutto l'universo è in Dio. Possiamo dire: 'Dio è più grande dell'Universo'. Recentemente Bhagavan ha detto: "Se dite: 'Dio è in Me', dite il falso, perché è come se diceste che 'voi' siete più grandi di Dio. Dovete dire: 'Io sono in Dio', perché Dio è più grande di voi." La grande pancia di Vinayaka parla dell'Universo che è presente in Lui.
ATTRIBUTI DI GANAPATHI
Alcune Scritture descrivono Ganapathi come depositario di trentadue attributi, cioè trentadue forme. Ogni forma rappresenta una particolare filosofia, una particolare idea, una nozione o teoria diversa. I trentadue aspetti di Vinayaka rappresentano trentadue aspetti del Vedanta, o filosofia. Offriamo la nostra adorazione a Vinayaka, usando ventidue tipi di foglie. Ventidue tipi diversi di foglie! Gli studenti di botanica, me incluso, saranno molto felici di questo tipo di adorazione! (Risate) Ogni foglia ha un diverso significato, e rappresenta una branca delle conoscenze, delle capacità e dei talenti. L'adorazione di Vinayaka è molto importante non solo dal punto di vista dell'adorazione stessa, ma anche da quello dei Suoi attributi e dei Suoi Nomi.
POESIA SU VINAYAKA
Sono stato alunno di un grande poeta, che era anche un grande devoto di Bhagavan. Compose una splendida poesia su Vinayaka e la venne a leggere davanti a Swami, che l'apprezzò molto e ne fu molto felice. Sapete certamente che il Signore Shiva e Parvathi sono a Kailash. Vinayaka è uno dei loro due figli. L'altro figlio si chiama Subramanya. Quindi: Parvathi e Shiva hanno due figli, Vinayaka e Subramanya. Ed ecco la traduzione, il senso della poesia: 'Un giorno Shiva, il Maestro, si lamentò con sua moglie Parvathi a proposito di Vinayaka, dicendo: "Guarda, Parvathi, il nostro secondo figlio, Subramanya, viene a trovarci tutti i giorni, ma è trascorso un bel po' di tempo da quanto ho visto Vinayaka l'ultima volta. È un irresponsabile. Non lo trovo da nessuna parte." Parvathi, essendo una madre (e quindi compassionevole, come tutte le madri) lo difese. Che cosa disse? "Come puoi non capire? Vinayaka è molto occupato. Non ha un momento libero! È sempre lì, all'entrata di Prasanthi Nilayam, ad accettare la frutta ed i fiori dai devoti! Ecco perché non viene." (Risate) "Non lo trovi a Kailash perché si è trasferito all'entrata di Prasanthi Nilayam!"
Sì, era proprio una bella poesia, quella che egli offrì a Bhagavan.
LE FESTIVITÀ SERVONO A RICORDARCI IL SENTIERO SPIRITUALE
L' adorazione del Signore Vinayaka è molto interessante e molto importante per tutti. Voglio condividere con voi alcuni ulteriori punti su questa linea di pensiero. Ogni ricorrenza spirituale è intesa a ricordarci le nostre onerose responsabilità, a dirigerci sul sentiero spirituale, almeno da quel momento in poi. La gente delle altre religioni ci critica, chiedendosi perché gli induisti hanno così tante festività, almeno una o due al mese! (Ma loro hanno altrettante feste pubbliche!!!) (Risate) Perché? La risposta è definitivamente: NON per divertirsi. Ogni celebrazione è un giorno sacro, che ricorda ad ogni persona: "Almeno da oggi, pensa a Dio e santifica la tua vita. Hai mezzo piede nella tomba, perciò, almeno da oggi, pensa a Dio e santifica la tua vita."
Le festività sono come le pietre miliari, che indicano quanti chilometri abbiamo percorso. Cinquanta, sessanta, settanta anni di percorso... significano che siamo molto vicini alla fine, molto vicini. Una festività vi dice: "Ragazzo mio, hai percorso così tanti chilometri. Almeno da adesso in poi, pensa a Dio." Se nelle festività ci si limita a mangiare e ad indossare vestiti nuovi, si spreca tempo e denaro. Ogni occasione dev'essere usata per l'introspezione, per l'autoindagine, per esaminare se stessi. Amici miei, molto spesso consideriamo noi stessi depositari di successo dal punto di vista mondano. Se chiedete a qualcuno: "Come stai?", egli risponderà: "Bene, grazie; i miei figli stanno bene, il mio conto in banca sta bene (Risate), sì, sto bene, grazie." 'Pensa' di star bene... ma in realtà non è vero. Se chiedete ad una persona che ricopre una posizione elevata: "Come sta?", vi risponderà: "Bene, grazie. Ho raggiunto una posizione elevata che mi dà grande soddisfazione." Ma, in realtà, non è soddisfatto. In altre parole, la posizione, le proprietà, la cultura, non vi daranno mai una soddisfazione totale. No! Tutto ciò che viene acquisito porta al successo solo nel mondo esterno, che è solo parziale, fenomenico, acquisito, relativo, comparativo... e non 'assoluto'.
IL MONDO ESTERIORE NON PUÒ RIEMPIRE IL VUOTO INTERIORE
Andrò ancora più in là. Questo desiderio di raggiungere posizioni elevate ed ogni altra acquisizione mondana è solo un riflesso del vuoto interiore. C'è un vuoto, 'dentro', una lacuna, ed è per riempire quel vuoto che l'uomo vuole guadagnare denaro, ricoprire posizioni prestigiose, leggere libri, riempirsi la testa di conoscenze mondane. Ma tutti questi tentativi sono inutili. Quel vuoto rimane, anche se riempite il vostro 'fuori'. Se uno ha un tumore al cervello, non serve a nulla mettersi una benda sulla gamba, chiaro?! Perciò, a qualsiasi Paese apparteniamo, tutti i nostri tentativi di riempire quel vuoto interiore con gli elementi che possiamo raccogliere dal mondo esteriore sono assolutamente inutili e destinati al fallimento. Potete chiedermi: "Perché dice questo?" Perché non trovate nessuna traccia di pace totale in nessun uomo che ricopre una posizione elevata. Guardatevelo, un uomo che occupa una posizione eminente! Sorride raramente. Ha perso la sua prima qualità umana. Poi incontrate uno che puzza di denaro: ha perso il sonno, perché pensa sempre a come far aumentare i suoi introiti e proteggere la sua posizione attuale. Questo lo porta ad avere la pressione alta, l'ipertensione! Molto bene! Dove lo ha portato la sua posizione?
CULTURA, DENARO E POSIZIONE SOCIALE NON PORTANO LA FELICITÀ
Avete letto i Vedanta... avete letto molte Scritture e molti libri... e siete finiti in uno stato confusionale. Se vi chiedo che cosa avete imparato, mi rispondete: "Quel libro dice questo; quel libro dice quello, ed io non dico nulla! (Risate) Molto bene! La cultura che avete acquisito, quindi, vi ha portato molta confusione. Il denaro vi ha portato la paura. La posizione acquisita vi ha causato tensione. E voi avete desiderato tutte queste cose, con tutte le vostre migliori intenzioni, allo scopo di diventare 'felici'. Ma non lo siete.
LA BEATITUDINE SI OTTIENE RIVOLGENDOSI ALLA NOSTRA INTERIORITÀ
La ragione è che la vera Beatitudine è dentro, ma quella Beatitudine non viene realizzata, non viene sperimentata. Ecco perché cerco la felicità nel mondo esteriore, cercando di raccogliere cose artificiali. Una volta a Bhagavan è stata posta una domanda: "Bhagavan, perché la gente non riesce a sperimentare la Beatitudine? Perché? " Perché non riuscite a sperimentarla, se è la vostra stessa natura? Swami ha dato una risposta molto semplice: "Perché non vi rivolgete all'interno di voi stessi." Già... non vi rivolgete all'interno di voi stessi. Siete sempre solo all'esterno. Siete sempre stati estroversi, rivolti all'infuori, all'esterno, non avete mai avuto il tempo di guardare dentro di voi, con il risultato che avete dimenticato il vero diritto di nascita di una creatura vivente, che è 'lo stato di Beatitudine', la 'natura della Beatitudine'.
Bhagavan ha detto: "Non prendete come riferimento gli standard del mondo esteriore! Mai!" Il vuoto interiore dev'essere riempito. Il desiderio interiore dev'essere soddisfatto. La fame interiore dev'essere saziata. La fame interiore dev'essere sedata. Tutto questo è possibile, ma... 'come' ?
L'AMORE E LA MEDITAZIONE RIVELANO LA BEATITUDINE INTERIORE
Per acquisire le cose esterne, ci sono vari modi. Per ottenere un'istruzione, si va a scuola e poi all'università. Andate da qualche professore, ed eccovi pieni di cultura! Molto bene! Per quanto riguarda il denaro, avviate un'attività, andate da un commercialista, vi rivolgete a qualche esperto... ed avrete il denaro. Per la posizione sociale, manovrate e manipolate, ed eccovi arrivati. Ma come si fa a trovare la natura interiore, che per l'appunto è la Beatitudine? Bhagavan ha detto: "Ci sono solo due modi: uno è l'Amore; l'altro la meditazione." La meditazione è il processo. L'Amore è il contenuto. Senza amore, la meditazione è meccanica, senza vita, senza significato. La meditazione ha significato solo se è presente l'Amore. Potete entrare in voi stessi e progredire sul sentiero dell'autoindagine, se solo vi date alla meditazione. La domanda successiva è: 'Che cosa è la meditazione? Come si medita?'
La gente segue molte tecniche diverse. Il mio compito non consiste nel darvi una consulenza su come meditare. Non sono stupido fino a questo punto... a almeno, non ancora. (Risate) Ma posso trasmettervi alcuni concetti riguardanti la meditazione. Posso fare un po' di luce sulle idee di base.
LA MEDITAZIONE È AL DI LÀ DEL TEMPO, DELLO SPAZIO E DELL'EGO
Supponete che qualcuno vi dica: "Io medito". È una frase sbagliata in partenza. Perché? Perché c'è l' 'io', c'è l'ego. "Io medito." Se c'è il senso dell' 'io', non potete chiamarla meditazione, in alcun senso. La meditazione non può essere una rivendicazione. Qualcuno ha detto: "In una grande casa, che ho comprato recentemente per tre milioni di dollari, c'è una grande stanza dedicata alla meditazione." Ah! Non si tratta di meditazione, in alcun modo, perché non si può limitare la meditazione ad un luogo: la meditazione è al di là dello spazio. Alcuni dicono: "Medito ogni mattina dalle 5.30 alle 6.30 ed ogni sera dalle 6.30 alle 7.30." Totalmente sbagliato! La meditazione non può essere limitata al tempo!
Il concetto di base della meditazione, in accordo con la letteratura Sai, e che io desidero condividere con voi, è che la meditazione è al di là del tempo, dello spazio e del senso dell' 'io', o ego! Secondo questi parametri, non credo che noi rientriamo nella categoria delle persone che meditano, no! Siamo tutti su una strada sbagliata. Ecco perché la gente 'medita' e 'medita', ma non fa progressi: perché lo fa in modo sbagliato!
LA MEDITAZIONE È L' ANNULLAMENTO DELLA MENTE
Che cosa è la meditazione? Secondo Bhagavan Baba, 'la meditazione è l'annullamento della mente'. Meditare significa 'ritirare' la mente. La meditazione è quindi uno stato di 'non-mente'. Non c' è mente - per niente. Sì, il ritiro della mente si chiama 'meditazione': perché? Se perdessi la mente, che cosa mi succederebbe? E che cosa succederebbe alla mia famiglia, alla mia professione? Questa è una domanda lecita, che può sorgere spontaneamente. La risposta è semplice. Il sentiero è chiaro. Bhagavan dice: "Se guardate la foto di Swami, costantemente, continuamente, che cosa succede? Succede che i pensieri svaniscono." Sì, perché non pensate ad altro. I pensieri sono spariti. Guardate senza sosta la foto. Dopo un po' di tempo chiudete gli occhi, e cominciate a raffigurarveLo con la mente. Avete guardato la foto all' esterno, e poi ve la raffigurate all'interno, nella mente. Quando cominciate a riuscire a visualizzare interiormente la foto, la mente scompare completamente, svanisce. E quando la mente svanisce, il tempo e lo spazio spariscono con essa. Il tempo e lo spazio sono le due qualità della mente. Un pazzo non può dirvi che ore sono, perché la mente è il tempo. Che cos'è il tempo? La mente è il tempo. Che cos'è lo spazio? La mente è lo spazio. Una volta che la mente se n'è andata, avete trasceso le limitazioni del tempo e dello spazio. Questo è ciò che si chiama 'meditazione'.
LA MENTE È COME UN BAMBINO
Possiamo dire a noi stessi che stiamo meditando? Non credo. Noi pensiamo che la concentrazione equivalga alla meditazione. Crediamo che forzare la mente sia 'meditazione'. La mia mente va alla canteen (mensa; N.d.T.) occidentale perché qualcuno mi ha detto che oggi è giorno di pizza! Pizza! La mente è tutta pizza, piena di pizza e solo pizza. La pizza non ha niente a che vedere con la meditazione. Poi dico: "O mente! Non pensare alla pizza! Aspetta un'ora, per favore. (Risate) A quest'ora io devo meditare. Dai, mente, pensa a Swami." Così, voi forzate la mente... capite? (Preciso che, quando dico 'voi', intendo sempre anche me stesso. Mi includo. Voi siete certamente migliori di me. Ma io sono un insegnante - leggo e condivido con voi ciò che ho appreso, tutto qui. Nessuna ulteriore rivendicazione, non fino a tutt'oggi, per lo meno...)
Tornando al punto: se forzate la mente e dite: "Oh, mente, non pensare al cibo, ora, torna indietro", la mente correrà subito ai negozi là fuori a chiedersi che cosa sarà arrivato di nuovo. "Mente, torna indietro, non è arrivato nulla di nuovo nei negozi, dai, torna dentro, pensa a Swami!" Questo crea una grande pressione, un grande conflitto. Interiormente si crea una grande forza conflittuale. Diventate violenti con voi stessi. La mente non è una cosa che si possa forzare. Più la forzate, più diventerà perversa, e più andrà per i fatti suoi. La mente è un po' come un bambino. Se zittite un bambino, egli farà ancora più chiasso. Se lo picchiate, urlerà ancora di più. Non potete farlo! Anche la mente è così: come una palla, che se la gettate a terra con più forza, rimbalzerà ancora più in alto. Nessuno può dire: "Oh, quanto è ben controllata la mia mente!" Eh, no, davvero, non è così semplice.
OSSERVATE I VOSTRI PENSIERI
Invece di far pressione sulla vostra mente, invece di fare tentativi sul futile esercizio di controllare la mente, Baba dice: "Guardate i vostri pensieri! Osservateli!"
Che cos' è la mente? La mente non è altro che un gomitolo di pensieri, di fili intessuti fra di loro a formare un tessuto. Una volta che rimuovete i fili, il tessuto si disfa, non c'è più. Allo stesso modo, le idee, i pensieri ed i contropensieri sono i fili, strettamente intessuti fra di loro, che costituiscono la mente. Una volta sciolti i fili, una volta levati i fili, così come non esiste più un tessuto, non esiste più neppure uno stato mentale.
IL LAVORO SACRO È MEDITAZIONE
Ciò che Baba dice, sono cose semplici: "Impegnatevi in qualche lavoro: è meditazione. Impegnatevi in un lavoro costruttivo: è meditazione. Impegnatevi nel lavoro sacro, nei vostri doveri. Tutto questo è meditazione."
E poi dice ancora: "Mangiare, scrivere, parlare - tutto è meditazione". Che cosa significa? Mentre guidate, se non state attenti, vi potrete ritrovare all'ospedale. Perciò, guidare è meditazione. Cucinare è meditazione. Non potete mettere troppo sale o peperoncino, no! Ogni azione è meditazione, nel senso che, nel compierla, dovete pensare a ciò che state facendo e a nient'altro. Dovete essere sempre 'presenti'.
STUDIATE PER DIVENTARE STABILI
La meditazione non è un processo separato. Date del lavoro alla mente, affinché essa impari a rimanere ferma. Swami è andato un passo più in là: "Studiate per diventare stabili. Non studiate per la laurea, per trovare un lavoro. Studiate per diventare stabili." Per diventare stabili, dobbiamo studiare. Allora quella stabilità sarà presente quando lavoreremo. Se studio per prepararmi ad un esame, se la mia mente non è ferma, non passerò l'esame. Giusto? Quando lavoro a qualche macchina e la mia mente non è ferma, posso persino farmi del male, ed anche in modo grave, pericoloso per la mia vita. Quindi, qualsiasi cosa io faccia, devo sempre stare attento, devo essere sempre 'presente'.
LA VIA DELL'AZIONE ('KARMA YOGA') È MEDITAZIONE
Ecco perché Swami dice che leggere, scrivere, parlare, cavalcare -- tutto -- è meditazione: perché la mente è impegnata. Le 4:30 del mattino sono il momento migliore... per lasciar entrare nella mente tutti i pensieri sporchi (Risate). Più volete concentrarvi, più i pensieri più inutili si affolleranno nella vostra mente, perché, anche se avrete cercato ripetutamente di calmarla, non l' avete 'allenata' in modo scientifico, in modo tecnico. Allora, lavorate. Questo è il sentiero dell'azione ('karma yoga'), la parte della meditazione legata all'attività. Il 'karma yoga' è una meditazione, che potete fare seguendo il sentiero dell'azione. È la 'meditazione orientata all'azione'.
QUANDO SIETE CON SWAMI, PENSATE SOLO A LUI
Un semplice esempio: Swami è seduto su quella sedia. Andate da Lui e Lo guardate. Non appena la vostra mente diventa 'disturbata', Swami lo sa subito, e vi chiede: "Che cosa c'è? A che cosa pensi?" Innumerevoli volte Lui ha chiesto: "A che cosa pensi? Che cosa hai, perché devi pensare alla tua famiglia?! Non c'è niente di sbagliato in loro, ma solo in te! (Risate) Loro stanno bene. Sei tu che stai male: loro pensano a Swami, ma tu, ragazzo, pensi a loro, mentre sei seduto qui davanti a Me! (Risate) Tu sei qui davanti a Swami, così vicino a Lui. La tua famiglia, che è lontana, pensa solo a Swami. E tu, che sei così vicino, pensi a loro, alla tua famiglia, cioè sei un idiota numero uno nella classifica della stupidità." Quando Lo guardate, guardateLo con tutta la serietà e tutta la gioia possibili, e non 'con tensione'. Se guardate Swami con tensione, non credo che avrete nessuna redenzione nella vita! Dovete guardarLo con gioia, eccitamento ed estasi... e cosa succede, allora? Non ci sono più pensieri! Quando siete impegnati nell'azione, la mente si ritira. Ecco che cosa si intende con 'meditazione orientata all'azione'.
SIATE LA CANZONE, NON IL CANTANTE
C'è una seconda scuola di meditazione. Qual è? Quando canto i bhajan a voce alta, a piena voce, sono coinvolto completamente in essi. Divento la canzone, e non il cantante. Quando sono il cantante, mi guardo intorno, per vedere quanti mi apprezzano, quanta gente pensa che io sia bravo. Canto a tempo oppure no? Spero che il prossimo cantante non sarà migliore di me. È meglio se chi canta dopo di me è meno bravo, così da non farmi sfigurare. Se rimanete nel ruolo del cantante, sarete consci della vostra esibizione. Sarete consci dell'intonazione, del ritmo e del tempo, ma non del contenuto e dei sentimenti della canzone. Ecco perché dovete diventare la canzone e non il cantante.
LA MEDITAZIONE ORIENTATA ALLA DEVOZIONE
Se siete la canzone, siete il contenuto vero e proprio, il significato. La coscienza viene convertita nel contenuto. Il contenuto del bhajan vi porterà ad alti livelli, in alti regni, a grandi altitudini, e durante i bhajan o durante il Nagarsankirtan, cioè durante la vostra 'adorazione', sperimenterete la beatitudine. Questa è 'meditazione orientata all'azione' e contemporaneamente anche 'meditazione orientata alla devozione'.
Poi c'è ancora un altro tipo di meditazione: la meditazione orientata al 'sapere'.
LA MEDITAZIONE ORIENTATA AL 'SAPERE'
Non dico 'meditazione orientata alla conoscenza', perché, come ho detto più e più volte, la conoscenza è una cosa morta, è una cosa prestata, un'informazione di seconda mano. Non sto parlando di quella conoscenza, acquisita sui libri, ma del vero 'sapere', della meditazione orientata al 'sapere'.
'Sapere' significa inquisire.
'Sapere' significa essere preparati.
'Sapere' significa essere vigili.
'Sapere' significa essere svegli. Se siete svegli, consapevoli, vigili, pronti, preparati. recettivi e sensibili, tutto questo è 'sapere'. Essere freschi, incontaminati e puri: questo è 'sapere'.
Invece, se dite: "Io questa cosa la so", si tratta di conoscenza. Questa è la differenza fra il sapere e la conoscenza. La conoscenza è ego, il 'sapere' è semplicità ed umiltà. La conoscenza è una copia carbone, una 'Xerox! Il 'sapere' è originale e creativo. La conoscenza è il passato, morto ed andato. Il 'sapere' è il presente.
Una meditazione orientata al 'sapere' significa che voi sapete che cosa sia la meditazione. Volete conoscere l'esperienza. Avete deciso di avere la vostra esperienza. Ecco che cos'è una meditazione orientata al sapere.
Una meditazione orientata al 'Karma' è azione, una meditazione orientata alla 'Bhakti' è devozione, ed una meditazione orientata all' 'Jnana' è il processo meditativo del 'sapere'.
CONOSCETE LA MENTE
Noi siamo capaci di rendere tutto una 'routine'. La mente è fatta così. La mente cerca sempre dei processi meccanici. Vuole seguire dei programmi. Smette di essere creativa. C'è qualcosa di sbagliato nella nostra mente? Sì! Noi studiamo tutto a questo mondo, ma non studiamo la nostra mente. Questa è la cosa più triste. La peggiore delle tragedie è proprio la totale mancanza di consapevolezza, la completa ignoranza della natura della propria mente, il suo vagare, i suoi capricci e le sue fantasie. Una volta che conoscessi la mente, conoscerei tutto. Invece, conosco tutto, fuorché la mente. Ecco perché la vita è diventata senza significato. Dobbiamo capire la natura della mente. La gente dice che la mente ha due lati: il lato sinistro ed il lato destro. Il lato sinistro è meccanico, ripetitivo, è il lato della memoria, della ricapitolazione, è un affare di routine, è, per dirla in gergo informatico, il lato 'programmato', la parte della mente che è condizionata.
Quindi: il lato sinistro della mente è condizionato, programmato, non creativo, meccanico e ripetitivo, mentre il lato destro è creativo, innovativo, non meccanico e non soggetto a condizioni. Il lato sinistro è una copia carbone, una ripetizione, mentre quello destro è 'innovazione'. Ed è qualcosa di speciale.
QUELLO CHE DOMINA È IL LATO MECCANICO DELLA MENTE
Che cosa succede oggi? Al giorno d'oggi succede che tutta l'energia viene assorbita solo dal lato sinistro della mente. Ecco perché siamo meccanici, quasi degli automi.
"Girate intorno a Ganesha tre volte, intorno a Subramanya altre tre e recitate la Gayatri tre volte. Tre per tre fa nove. Va bene?"
"Perché così tante volte?"
"Non lo so!"
"E tu allora perché fai questi giri?"
"Non lo so!"
"Ma perché lo fai?"
"Gli altri lo fanno, perciò lo faccio anch'io!"
Questo è il modo di agire del lato sinistro della mente. Subito dopo il Darshan, correte e vi mettete in fila nel Mandir.
"Perché?"
"Lo fanno gli altri, allora lo faccio anch'io!"
"Voglio la vibhuti."
"Perché?"
"Ho visto che gli altri l'hanno avuta e la voglio anch'io."
Ma non so 'perché. Questo è il lato sinistro della mente. Il lato destro non si comporta così. Mentre il lato sinistro del cervello è logico, l'emisfero destro è Amore puro. Il sinistro è prosa, è inerte, prosaico, insipido e senza gusto, mentre l'emisfero destro del cervello è poesia. La prosa è logica, la poesia è Amore.
IL LATO DESTRO DELLA MENTE È INNOVATIVO
Tutte le belle arti, la danza, la musica e la poesia sono dei prodotti dell'emisfero destro del cervello. Che cosa succede oggi? Facciamo uso del lato sinistro, e diventiamo meccanici. Chiedo ad alcune persone: "Perché siete venute al Darshan?" "Vengo perché Swami potrebbe sentire la mia mancanza." Oh, capisco... Swami può sentire la vostra mancanza. Ecco perché ci andate, come se Swami aspettasse solo voi. Alcuni scrivono delle lettere: "Stamattina non sono venuto al Darshan. Perciò, vengo adesso." Alcuni vengono perché lavorano qui, per cui venire è il loro dovere. Queste sono tutte tendenze del lato sinistro della mente. La parte destra dice: "No, no, no! Ogni Darshan è unico!" La parte destra considera ogni Darshan fondamentale. Non pensa: "Andrò al Darshan del pomeriggio, non importa se perdo quello del mattino." No, no, no, no! Sentite ogni momento come se fosse l'ultimo, tutto qui: questo è il messaggio della parte destra del cervello.
LA MEDITAZIONE PORTA FUORI L'ENERGIA CREATIVA
Che cosa fa la meditazione? La parte sinistra è attiva, trasporta, trascrive e trasforma tutte le forme di energia in voi, rendendo la vita una routine, rendendola 'ottusa'. Ora: durante la meditazione, che cosa succede? Succede che comincia a funzionare la parte destra del cervello e la parte creativa, innovativa, che è unica, cede la sua energia, facendo sì che anche il lato sinistro abbia un tipo di energia uguale a quello destro. Succede qualcosa di questo genere: immaginate che ci siano due tubi in cui scorre l'acqua. Chiudetene uno e deviate l'acqua nel secondo. Esso si riempie, mentre il primo rimane vuoto. È ciò che accade oggi: uno dei due tubi, quello che rappresenta l'emisfero destro del cervello, è completamente chiuso, e noi usiamo solo quello sinistro. Una volta che aprite quello destro, il sinistro si chiude. Questo permette al flusso della parte destra di godere di un'energia supplementare, l'Energia Divina. Allora diventate creativi, entusiasti, pieni di dinamismo, pieni di freschezza.
BHAGAVAN È SEMPRE FRESCO ED ALTAMENTE CREATIVO
Alcune persone sono sempre fresche, tutto il tempo. Guardate Bhagavan. Non è mai stanco. È sempre fresco, persino ora, a dispetto di ciò che alcuni hanno detto di Lui (e che non posso riferire da questo palco per non rischiare che venga preso per vero. Non ho comunque il permesso di rilasciare dichiarazioni a proposito). Quando la gente diffonde delle chiacchiere, vuol farci credere che stia succedendo chissà che cosa. Ma se guardate la Sua faccia, dovete necessariamente trovarvi d'accordo con me, quando dico che niente è cambiato. È come se non fosse successo niente. Scherza, persino. Ieri, quando è venuto sul go-kart, è passato davanti al posto in cui ero seduto io. Ha detto: "Oh-ho! Sei seduto come Vinayaka, in prima fila, oh-ho!" (Risate)
Allora ho cominciato a chiedermi: "Ma tutti quei pettegolezzi che si sentono fuori, sono veri o no?" Non lo so.
Anche l'altro ieri mi era venuto molto vicino. Stava prendendo le lettere da tutti. Ha teso la mano verso di me e mi ha chiesto: "Dov'è la tua lettera?"
"Eh? Come?! Non capisco!" È davvero molto fresco, perché in Lui domina l'emisfero destro, che non ha niente a che vedere con l'emisfero sinistro del cervello! Ecco perché Bhagavan è altamente creativo, unico, 'fresco'. Noi, invece, non siamo freschi, perché ci siamo ficcati nella routine, e se qualcuno ci chiede come stiamo, rispondiamo automaticamente: "Si va avanti, si va avanti".
LA MEDITAZIONE È UNO STATO DI TRASCENDENZA
Che cosa?! No! La vita non 'va avanti' così, no! Dobbiamo gioire di ogni istante di questa vita. Di tutto! Tutti hanno dei problemi, Chi dice di non averne ne ha più degli altri! La vita è piena di problemi. Sì! Ma voi siete al di sopra di essi, e quella è la pratica spirituale. La meditazione vi aiuterà a superarli, ad essere al di sopra del livello della sofferenza. La meditazione è uno stato di trascendenza. Non è né piacere né dolore. È trascendenza. Se c'è piacere, potete definirla troppo positiva; se c'è dolore, negativa. La meditazione non è nessuna delle due. Si trova 'al di là' di entrambe. Perciò, amici miei, in questo sacro giorno di Vinayaka Chaviti, pensiamo al Signore Ganesha.
GANAPATHI È IL PADRONE DI TUTTI I SENSI
Credo che sia opportuno che io citi un altro nome. Veramente ve ne ho già parlato all'inizio. Appare nei nostri poemi epici. Si tratta di Indra, il capo del dipartimento degli dei. Dov'è? Bhagavan dice che ogni arto del nostro corpo ha una divinità che presiede ad esso. Il dio Sole protegge gli occhi, e la luna la mente. Indra, il padrone di tutti i sensi, il padrone di tutto il corpo, è la mente. Quando parliamo di Ganapathi, parliamo del padrone di tutti i sensi, o 'indriya'.
TRAMITE L'INTELLETTO TROVERETE COMPIMENTO
Per riassumere: vi ho spiegato il significato di Vinayaka, Ganapathi, Vighneshwara, Mushika Vahana, Parvathi Tanaya ed il significato dell'adorazione fatta aVinayaka, mediante l'offerta di foglie e dello speciale prasad che viene fatto in questo giorno. Che il Signore Vinayaka possa aiutarci a crescere in questo processo spirituale, in questo percorso che è il sentiero spirituale. La gente dice che Vinayaka ha due occhi: uno è 'buddhi' e l'altro è 'siddhi'. Buddhi e siddhi sono i due occhi di Vinayaka.
Alcuni dicono: "No, non i due occhi, ma le due 'mogli' di Vinayaka". E questo perché non vogliono accettare che l'uomo sia libero! Dev'essere schiavo! L'effetto sarà ancora più forte! L'uomo non permette nemmeno ad Hanuman di essere celibe. Non vogliamo che Hanuman sia scapolo, no! Noi officiamo il rito di Suvarchala. Non vogliamo che Hanuman sia celibe, e neppure Vinayaka! "Devi avere due mogli, Signore!" Qualsiasi cosa diciate, non sono mogli, assolutamente no! Non sono mogli, sono i due occhi. Sono due zone: buddhi e siddhi. Siddhi è la realizzazione del Sé. Siddhi è il compimento. Buddhi invece è l'intelletto. Tramite l'intelletto, avrete il compimento.
GAJANANA CI RICORDA LE METE DELLA NOSTRA VITA
Bhagavan ci ha dato per Gajanana un altro significato ancora. Il nome è costituito di tre parti: Ga -ja e -anana. Ja, janma, significa 'nascita'. La nascita umana serve a raggiungere la destinazione. Gajanana è la faccia che vi tiene nell'equanimità, pieni d'amore e gioia, e che vi ricorda costantemente le vostre mete nella vita. Mentre ruminiamo, ponderiamo e riflettiamo su queste idee e su questi pensieri, possa Bhagavan Sai Ganesha riversare su tutti voi, che vi trovate qui riuniti, le Sue più alte benedizioni, e possa Egli elargirle anche alle vostre famiglie, ora e sempre.
Tante grazie. (Applausi)
OM SAI RAM