Il soggetto di oggi è: "Mani nella società e testa nella foresta", che è un'affermazione spesso citata e sulla quale desidero fare con voi qualche riflessione.
Ma prima di dire qualsiasi cosa in merito, vorrei portare la vostra attenzione su di un punto fondamentale che sembra ci sia sfuggito. Noi diciamo che la vita è un paradosso, pensiamo che sia un insieme di contraddizioni, ma io non sono d'accordo: la vita non è, né è mai stata, un cumulo di contraddizioni. Non è assolutamente un paradosso. Può esservi un'apparente contraddizione, ma c'è
una continuità di fondo, un' evoluzione interiore e una transazione nascosta.
Al di fuori può apparire come una contraddizione, come se si trattasse di polarità opposte; ma in realtà non è così, una non è altro che la continuazione o il corollario dell'altra. Per riassumere il concetto in una sola frase, posso dire che la vita è 'totale', un insieme unico, non vi è nessuna parzialità.
Vi faccio un esempio: notte e giorno sono inseparabili. Il giorno conduce alla notte e la notte conduce al giorno, con il risultato che, notte e giorno, costituiscono un medesimo insieme. Sebbene si abbia l'impressione che si tratti di due opposti, in realtà essi sono una sola cosa. La notte è caratterizzata dal buio mentre il giorno si esprime con la luce, ma insieme sono un giorno unico,
non è così? Uno conduce all'altro. Non posso dire 'voglio solo il giorno' o 'voglio solo la notte', fare questo tipo di affermazione è da sciocchi.
Quindi, amici miei, la vita possiede entrambi i lati: il positivo ed il negativo, il successo ed il fallimento, il profitto e la perdita, la vittoria e la sconfitta. Tutti
questi arrivano sempre insieme, ma poiché noi abbiamo delle preferenze, troviamo la vita piena di difficoltà e di problemi. La vita è dolorosa se esprimiamo delle preferenza. Ma se non facciamo scelte, la vita è meravigliosa. Sia che ti piaccia oppure no, ciò che è destinato ad accadere, accade. La miglior
cosa da fare è non avere preferenze. Ed è in questo contesto che desidero condividere con voi alcuni punti importanti dell'argomento di oggi.
'TESTA' E 'MANI' SONO SIMBOLI
Abbiamo due estremi : uno è 'testa nella foresta' e l'altro 'mani nella società', questi possono sembrare opposti l'un l'altro, ma non lo sono. Le mani che sono nella società possono aiutarvi ad avere la testa nella foresta.
Testa e mani sono termini simbolici, non significa certo che io mi devo tagliare la testa e lasciarla nella foresta o tagliarmi le mani per tenerle nella società!
Per 'società' si intende il posto in cui viviamo, il tipo di 'salti mortali' che dobbiamo
affrontare, reputazione, status, prestigio, classe o casta; tutti questi aspetti costituiscono ciò che noi chiamiamo società.
'Mani nella società ' significa che io sono nella società, che sono nato nella società e che faccio parte di essa. Io cresco nella società e finisco la mia vita in
essa, perciò nessuno può dire che non ho nulla a che fare con la società, se qualcuno fa una simile affermazione, dimostra solamente di non capire. Noi non esistiamo senza la società. Essa è un obbligo per ognuno di noi.
Siamo il prodotto della società.
Siamo i beneficiari della società. Quindi, amici miei, 'mani nella società' fa riferimento alla nostra vera essenza, al nostro sostentamento e mantenimento.
L'altra estremità è ' testa nella foresta'; cosa significa? Non vuol dire che la tua testa deve stare sospesa tra i rami nel bosco! La testa rappresenta il pensiero,
la contemplazione, rappresenta l'obiettivo da raggiungere nella vita.
Dunque, mentre le mani stanno a significare l'azione, la testa simbolizza l'obiettivo, lo scopo della vita che non è la società.
Nel detto 'mani nella foresta', la foresta è il simbolo della rinuncia.
La foresta rappresenta il distacco, la penitenza, significa una vita di solitudine, di isolamento.
Per cui questa affermazione vuol dire che i vostri pensieri devono essere costantemente rivolti alla solitudine. Dovete riflettere continuamente e viaggiare verso il distacco. Lo scopo è la rinuncia.
ESTREMI CHE SEMBRANO OPPOSTI
Quindi amici miei, da una parte abbiamo le 'mani nella società' che è la nostra base e dall'altra abbiamo la 'testa nella foresta' che è il vero scopo della vita.
La società è affollata mentre nella foresta non vi è nessuno. Sembrano due affermazioni opposte, ma non è così, perché una conduce all'altra. Questo è il punto che voglio esprimere. Sebbene noi viviamo sulla terra e contribuiamo e partecipiamo attivamente, con le nostre mani, al lavoro della società, possiamo sempre e comunque pensare a Dio. Possiamo rivolgere la nostra attenzione al mondo spirituale ed essere distaccati. Possiamo avere come obiettivo la
rinuncia ed essere al di sopra della società.
Può sembrare che la cosa non abbia senso, ma si possono fare molti esempi in proposito. Bhagavan ci ha dato quello della barca: la barca naviga sulla superficie dell'acqua ma l'acqua non entra nella barca. Un altro esempio è quello del loto: il fiore di loto cresce nell'acqua e nel fango ma non viene toccato da essi. Così anche le mie mani possono essere nella società, coinvolte pienamente nell'azione e nell'appagamento, eppure la mia testa può isolarsi nella foresta della rinuncia e del distacco, con obiettivi puramente spirituali. Insieme,
mani e testa, costituiscono la vita umana. C'è qualcuno che preferisce uno dei due, ma manca della visione d'insieme. Qualcuno dice: 'preferisco le mani nella società piuttosto che la testa nella foresta, voglio essere attivo socialmente". Bene, ma ciò che raccoglierai sarà solo frustrazione e depressione; non puoi fare della vita sociale il tuo obiettivo perché la società è uno strumento,
un pretesto, una scusa per continuare a vivere; non è il fine di tutto.
LA SOCIETA' NON E' L'OBIETTIVO FINALE
Qualche volta la società ti gratifica e qualche altra ti biasima senza nessuna ragione. Essa ha le sue regole che non sono assolutamente affidabili.
Alcuni vi elogiano per niente, sebbene voi sappiate di non essere nessuno, la gente vi considera importante, straordinario. Questo accade in particolar modo qui nell'ashram. Se Swami vi guarda e vi parla, la gente intorno vi porta fino alle stelle!
Ma se vi ignora, diranno che siete un demonio, e forse è meglio che stiano lontani da voi perché Swami potrebbe evitare di passare lì dove siete seduti! ( Risate)
Sono le stesse persone che, se Lui vi guarda, vogliono starvi vicino, pensando che forse Swami passerà dove state voi; ma che vi eviteranno accuratamente se Swami vi ignora. In questo caso non vi saluteranno nemmeno!
Questo è un esempio meraviglioso di come non possiamo mai prendere seriamente in considerazione le norme sociali, né non possiamo considerarle determinanti.
Perciò, avere la società come scopo principale della vita, significa perderne il significato reale.
E' come un albero che ha le radici ma è privo di germogli. Un albero di questo tipo è proprio brutto. Immaginate un essere fatto di sole gambe senza il corpo. Che orrore! ( Risate) Non oseremmo andare da nessuna parte con lui! Le gambe, perciò, devono appartenere all'insieme del corpo.
Quindi, l'indulgenza, il totale coinvolgimento nella società, non deve essere ambito né opportuno.
SPIRITUALITA' E' TRASCENDENZA
L'altro estremo è la foresta, che rappresenta la rinuncia. E' il simbolo della vita spirituale, una vita di distacco e di penitenza. E' una vita suprema ed alcuni
desiderano proprio questa, non vogliono la società. Immaginate un corpo senza le gambe, il tronco e la testa che se ne vanno in giro senza le gambe, pensate che cosa terribile! (Risate) Nessuno lo vorrebbe come amico, no?
Perciò, per questo corpo, le gambe sono necessarie.
Ma, coloro che sono in favore di una vita totalmente spirituale, con il completo distacco e la rinuncia, stanno evitando qualcosa. Cosa cercano di evitare?
Essi vogliono scappare dalla gente e stare da soli: non voglio parlare con nessuno.
Voglio essere semplice. Non mi piace la folla. Voglio recitare il rosario (japa) e fare meditazione tutto il giorno.
Le persone che pensano questo evitano la società, ma c'è qualcosa di sbagliato nella loro psicologia perché la spiritualità non è sottrarsi.
No, la spiritualità non è né l'indulgere né l'evitare. La spiritualità è trascendere.
Spiritualità non può essere indulgere né sfuggire, perché le due parti costituiscono l'insieme unico della vita. Il diritto ed il rovescio della stessa medaglia:
questa è totalità.
AMORE ED EGO SONO OPPOSTI
Lasciate che vi porti su di un'altra dimensione dello stesso tema. La vita sociale è completamente egoista. Una vita di solitudine nella foresta, la così detta 'vita
spirituale' è una vita di amore.
La vita spirituale è una vita di amore, mentre la vita fisica e mondana è una vita di ego. Quindi, da una parte c'è l'ego, mentre dall'altra c'è l'amore. Normalmente diciamo che l'opposto della notte è il giorno e che l'opposto del profitto è la perdita; ma cosa si può dire del concetto di cui stiamo parlando: l'ego opposto all'amore? Dove c'è ego non può esserci amore, questi due sono
opposti. Non è l'odio che è opposto all'amore, no, no no! L'odio è solo un'altra espressione dell'amore. L'odio non è separato dall'amore.
Credetemi, un amore al cento per cento diventa odio al cento per cento.
E' così.
Quindi, odio e amore sono una sola cosa, è solo l'espressione che differisce.
Invece, l'opposto dell'amore è l'ego. Quindi, ego è una vita sociale, mentre amore è una vita spirituale.
COME IDENTIFICHIAMO L'EGO?
Ora, come possiamo identificare l'ego? Questo è il problema. Qualcuno ha fatto un esempio:
un tale diceva di aver conquistato il controllo sulla rabbia e la gente parlava di lui come di un uomo pieno di pace e di tranquillità. Un giovane un giorno andò da lui e gli disse gentilmente:
"Buon giorno, sono felice di conoscerla. Sono molto contento di sapere che voi avete vinto la rabbia!"
L'uomo rispose: "Certo, ho soggiogato la rabbia."
Lo studente disse ancora: " E' molto bello sapere che avete vinto la rabbia!"
"Sì, ho vinto la rabbia, proprio così"
Il ragazzo continuò : "Sono tanto felice di sentire quello che tutti dicono di voi e cioè che avete conquistato la rabbia!"
"Ma quante volte devo dirti che ho conquistato la rabbia!! Quante volte devo dirtelo, eh ???" Fine della storia (Risate)
Quindi, cari amici, l'ego può essere silenzioso, passivo e nascosto o scorrere come una corrente sotterranea: può essere davanti a noi o dietro di noi, comunque sia, l'ego c'è sempre. Perché quando se ne sarà veramente andato, potrò dire con successo: 'Ego, ti permetto di andar via' e da quel momento sarò un essere Divino.
Non penso che ognuno qui sia completamente privo di ego, ma il dosaggio può variare. In alcuni può avere le dimensioni di una pillola omeopatica, mentre in altri può avere quelle di una zucca!
(Risate) E' solo la quantità che varia, ma l'ego c'è e si esprime in molti modi.
Quindi, non posso limitare la mia vita; non posso limitare me stesso, non posso restringere la mia esistenza solamente alle 'mani nella società', perché questo offrirebbe un eccellente campo giochi per il mio ego. Infatti la società è uno stupendo luna park dell'egoismo.
La gente vi elogia per la cosa più semplice. Se siete alto vi dice:
"Amico, hai veramente una buona statura!" (Risate)
Questo accade anche se, per esempio, siete ricco o per qualsiasi cosa sciocca che possa attirare l'attenzione altrui; venite lodato ed il vostro ago si gonfia di
orgoglio.
Perciò, le 'mani nella società' sono egocentrismo, mentre la 'testa nella foresta' è vita spirituale nel completo silenzio e nelle completa beatitudine.
FORESTA - PER IL RIPOSO
Swami divide la parola 'forest' (foresta) in due parti : 'for' (per) e 'rest' (riposo). Siccome noi non abbiamo mai un minuto di pace, è il momento di andare 'a
riposare'. Ma, ora vi prego di rimanere, per lo meno finché non ho finito il mio discorso! (Risate)
Se sono molto agitato e disturbato da sentimenti come la rabbia, la gelosia, l'invidia, l'orgoglio, l'avarizia, l'arroganza e quant'altro, sono insoddisfatto
(irrequieto, scontento, senza pace - ndt). Dunque è bene che io vada nella foresta per avere il riposo (pace - ndt). La foresta, quindi, che è simbolo di vita
spirituale, non è altro che la tranquillità, il silenzio e la gioia. La società, rappresenta il caos, e vi trasforma in un essere egoista. La società, essendo competitiva, comparativa e complessa, vi agita e vi disturba; mentre la vita spirituale vi assicura tranquillità, gioia, equanimità e silenzio.
Pertanto Swami dice: ' Mani nella società e testa nella foresta'.
Qualcuno potrebbe dire: "Perché non rovesciamo il detto? 'Mani nella foresta e testa nella società'."
Sarebbe come camminare con la testa in giù e le gambe in su: è impossibile.
Che senso avrebbe avere le 'mani nella foresta'? Per foresta si intende la meditazione, la contemplazione, la penitenza e la ripetizione del Nome di Dio. E' un luogo di auto analisi, non un luogo di azione. No, le mani non servono! Quindi non ha senso dire: 'testa nella società e mani nella foresta.' Le mani rappresentano l'azione e l'azione è necessaria nella società, la testa invece rappresenta la meditazione che è necessaria nella foresta. Spero di essere stato chiaro.
Amici miei, abbiamo dunque entrambi le parti: la società e la spiritualità.
Supponiamo che io non pensi affatto alla vita spirituale e che sia ben radicato nella società.
Cosa accadrà? Sarò sempre in tensione e pieno di preoccupazioni ed alla fine diventerò pazzo. Se sarete concentrati sulla società al cento per cento, essa vi farà diventare dei pazzi insensati. Se vi identificherete con la società, non solo ne sarete disturbati, ma diventerete dei malati di mente.
Nella foresta, invece, voi siete soli. Se siete soli, con chi litigate?
Se mi metto a gridare da solo e la gente mi vede, incomincia a compatirmi:
"Poveretto a colazione era del tutto normale, non avrei mai pensato che
diventasse matto in così poco tempo!"..
Urlo a me stesso? Parlo con me stesso? Litigo con me stesso? No!
quindi, se siete da soli e non c'è nessun altro, non vi è conflitto; non c'è differenza di opinione, non c'è guerra. La vita non è più competitiva. Questo vi aiuta a fare dell'introspezione ed a scavare profondamente nel vostro Sé,
godendo dell'intima corrente di beatitudine che scorre dentro di voi.
Quindi, amici miei, quando siete soli non vi è più collisione, tensione o pressione di alcun genere.
L'AZIONE E LA MEDITAZIONE PROCEDONO INSIEME
Quindi, mentre da una parte l'azione nella società è necessaria per la nostra vita, dall'altra sono assolutamente indispensabili anche la costante contemplazione di Dio, l'interesse e l'attività spirituale. Le radici ed i germogli sono parte della stessa pianta.
Ecco perché la vita qui a Prashanti Nilayam è coordinata in modo che l'azione e la meditazione procedano insieme.
Suprabhatam, nadagarsankirthan, bhajan - fanno parte della spiritualità, mentre gli ospedali, le scuole, i magazzini e le mense, sono tutte azioni (sociali - ndt).
Quindi le 'mani nella società' si esprimono nelle cucine, nei negozi, negli ospedali nelle scuole, nell'editoria. Mentre la 'testa nella foresta' si esprime attraverso i
bhajan, il suprabhatam e il nagarsankirthan. Sono stato chiaro?
Entrambe le cose sono qui a Prashanti Nilayam; non pensate che la foresta sia da qualche parte dove bisogna andare, niente affatto: è proprio qui!
Lasciate che vi ponga una domanda:
Noi abbiamo dato tutto il nostro tempo e la nostra attenzione ai nostri cari, abbiamo passato ogni momento ad acquisire beni e proprietà a loro beneficio, ma cosa abbiamo fatto per noi stessi?
Abbiamo serbato qualche minuto esclusivamente per noi? No, perché alla fine siamo esausti! Abbiamo dato la nostra vita a qualcun altro e non abbiamo speso un minuto per noi stessi, questa è la ragione per cui siamo frustrati e depressi tutto il tempo.
Ogni uomo ricco o importante qualche volta riflette su se stesso con tristezza. Spesso si sente frustrato e respinto dalla vita intorno a lui. Perché?
Egli sente un vuoto nella sua vita, anche se vive in pienezza, anche se ha una grande autorità e molta gente dipende da lui ed è ai suoi ordini. Nonostante questo, si sente frustrato perché dentro di lui c'è un grande vuoto.
Tutto ciò è dovuto al fatto che quest'uomo è totalmente coinvolto nella società ed ha dimenticato la sua vita spirituale. Questo è un punto sul quale riflettere molto attentamente.
VIVI E LASCIA VIVERE
La nostra vita completamente vissuta in società è distruttiva; al contrario, una vita di meditazione, è creativa e costruttiva. Ma perché affermo che la vita in
società è distruttiva? Beh, potete ben vedere dai giornali come le nazioni siano in competizione, ma non per quanto riguarda la pace e la sicurezza, ma per gli armamenti nucleari.
Un paese dice: "Posso distruggere il mondo in cinque minuti."
Un altro paese dice: "Io posso distruggerlo in un minuto."
Un altro ancora dice: "Io posso mettere fine a questo mondo, mentre sto seduto qui." Ah! e quando il mondo è stato distrutto, vorrai ancora viverci? Proprio non lo so!
(Risate) Non so cosa potresti ottenere da una simile forma di sopravvivenza !
Molto tempo fa, in un giornale si raccontava questo fatto:
-Un italiano si è arrampicato sulla cima di un albero e non vuole più scendere.
Qualcuno gli ha chiesto: " Cosa fai lì, perché non scendi ?" Il tipo ha dato le sue spiegazioni :
"Ho saputo che il mondo sprofonderà nel mare e perciò mi sono messo al sicuro."-
E' un ottimo caso per la casa di cura mentale, un caso tipico per il manicomio di Nimhan a Bangalore. (risate)
Non potete essere in salvo ed al sicuro se l'intero mondo è nel caos o viene distrutto! Questi sono i risultati che si ottengono quando ci si identifica con la società, quando si considera la società un fine di per se stessa. Quindi, la vita sociale è distruttiva, mentre la vita meditativa è creativa, perché voi scoprirete sempre qualcosa di nuovo e di fresco nella meditazione.
LA LIBERTA' E' IL CENTRO DELLA VITA
La vita nella società è ripetitiva. Per ripetitiva intendo dire:
colazione, pranzo, merenda, cena, colazione, pranzo, merenda cena ecc. (Risate) Questo è il ciclo.
E per citare Baba : "La vita è solo un caricare e scaricare.." (Risate)
Perciò, la vita è ripetitiva, è una routine se la limitiamo al sociale; ma diviene fresca, creativa e sempre verde, quando iniziamo ad assaggiarne l'aspetto
spirituale, quando iniziamo a godere dello stato di meditazione.
Quando otteniamo i benefici della solitudine, allora proveremo certamente la bellezza della vita.
La vita sociale è schiavitù. Perché dico questo? Perché socialmente voi
dipendete da molti. Se siete un uomo d'affari, sarete vincolato ai commercianti e ai venditori. Se siete un professore, dovrete preoccuparvi degli studenti, e del loro stato d'animo. Se siete un medico, sarete sicuramente preoccupati che il paziente paghi la parcella.Quindi, a causa di tutte queste interazioni, la vita sociale, che fa riferimento alle ' mani nella società', diviene una schiavitù.
Mentre, dall'altra parte, la 'testa nella foresta', ossia la vita spirituale, è libertà.
La vita spirituale è libertà, la vita mondana è schiavitù.
Nessuno vuol essere uno schiavo. Tutti desiderano essere liberi.
Provate a dire ad una bimba che va all'asilo: "Vieni, mettiti questo bel grembiulino azzurro." La bimba vi risponderà: " No, io lo voglio rosso!"
Dite al vostro nipotino: "Non uscire a giocare questa sera!"
Il bambino vi risponderà: "Io ci vado lo stesso!"
Perfino un bambino rifiuta di essere schiavo, perché la libertà è un impulso interiore molto profondo in ciascuno di noi. Anche gli animali vogliono la libertà. Se tenete un animale chiuso in una gabbia, si ammalerà.
Poco tempo fa è apparso un articolo sul giornale, nel quale si raccontava che 17 tigri erano morte nello zoo dello Stato di Orissa. Perché sono morte tante tigri? Perché non erano libere. Perché erano state prese dalla foresta e messe in una gabbia per far soldi.
Quindi possiamo dire che, si può essere originali, forti e naturali solo se siamo in una condizione di libertà. La schiavitù è artificiale, un dominio, un'imposizione,
mentre la libertà è un diritto di nascita.
La libertà è un impulso, è l'obiettivo. La libertà è il centro dell'esistenza .
Perciò, amici miei, senza un sentiero spirituale, la nostra vita diventa solo schiavitù; ma con la componente spirituale, diventerà una vita di libertà.
LA COMMEDIA CON LUI NON FUNZIONA!
Posso anche dirvi che la vita nella società è fatta di astuzie, di auto-giustificazioni, di autonomie. Perché? Perché nella società, noi vogliamo dimostrare che siamo migliori degli altri, e nel farlo, usiamo tutte le nostre folli tattiche.
Ma non possiamo giocare in questo modo davanti a Swami, posso assicurarvelo.
Ecco un esempio: i Seva Dal stavano facendo un lavoro in un posto; sentendo che Swami sarebbe andato là, mi affrettai ad arrivare qualche minuto in anticipo, facendo apparire la cosa come se stessi lavorando lì da parecchio tempo prima che Swami arrivasse.
(risate) Ma Lui è Dio. E questa commedia non avrebbe funzionato con Lui! La Sua auto si diresse diritto verso di me. Io ebbi la sensazione soddisfacente che il mio duro lavoro sarebbe stato riconosciuto. (risate) Ma cosa accadde? Egli scese dall'auto con un sorrisino malizioso e mi disse:
"Che bella esibizione! Che commedia! Sei appena arrivato, vero?"
(risate sonore) Il topo era preso nella trappola! Ormai ero finito! (Risate).
Ma nella società, cosa accade? Immaginate che arrivi un ministro e che io sia la prima persona preposta a riceverlo; in questo caso, probabilmente, egli mi darebbe tutto quello che gli chiedo!
Quindi, nella società, vi è tattica, manipolazione, auto-giustificazione ecc. tutti questi sono fattori che contribuiscono al successo sociale; ma nella vita
spirituale non vi è niente del genere, non c'è auto-giustificazione, non ci sono compiacimenti né astuzie, si deve essere completamente sinceri.
PERCHE' NON MEDITIAMO
Facciamo un altro piccolo esempio. Perché non meditiamo?
Questa domanda fu posta ad un grande Swamiji molto tempo fa:
"Perché la gente non medita? Perché non vogliono sedersi e chiudere gli occhi per un momento?"
Swamiji, diede una risposta meravigliosa:
"Con gli occhi aperti tu ti senti salvo ed al sicuro. Ok, la gente mi vede. Bene! Io sono così e così. Quelli mi stanno guardando. Molto bene! Ma dal momento che
chiudo gli occhi, l''io' non c'è più. Dove sono? Cosa sono? Qual è la mia posizione?
Tutto è sparito. Questo crea tensione, così riapro immediatamente gli occhi: ' Dove sei?' Ah! sei qui, bene, posso chiuderli di nuovo." ( Risate!)
Con i miei occhi ben sgranati, sento sicurezza; mentre con gli occhi chiusi, sono insicuro.
Perché c'è questa insicurezza? Da dove deriva la sicurezza? Si trova forse negli occhi? No, certo.
Il fatto è che con gli occhi aperti il tuo ego è sano e salvo.
Questo ego ti dice: 'Caro uomo, stai tranquillo, sono qui.' Perché con l'ego, tutti i tuoi conti in banca., la tua posizione e le tue influenze ti rassicurano: 'Non ti
preoccupare, ci prendiamo noi cura di te!'.
Ma nel momento in cui chiudete gli occhi e incominciate a meditare, questo 'io' se ne va e tutto diventa buio. Non vedete più niente a parte il nulla.
Mi sento perduto, è da suicidio pensare che non sono nessuno. E' molto più rassicurante sapere che sono qualcuno.
Questa è la ragione per cui non amiamo tenere gli occhi chiusi: ci sentiamo troppo insicuri.
Prima di proseguire al prossimo punto, desidero concludere questa parte del mio discorso, enfatizzando il fatto che sia la società che la spiritualità sono
necessarie.
Il coinvolgimento totale nel mondo sociale sfocia nell'estrema indulgenza; d'altro canto, l'annichilimento della società, il ritiro da essa considerandola
l'opposto di quello che cerchi, l'opposto dei tuoi obiettivi spirituale, è un altro estremo.
Ripeto ciò che ho detto in precedenza: 'La spiritualità non è né evitare, né indulgere. La spiritualità è trascendenza.' Posso dirvi amici miei, che vi è una
grande differenza.
LA RESA E' TOTALE, NON E' MAI PARZIALE
Il punto successivo sul quale desidero attirare la vostra attenzione è questo:
noi usiamo parole quali 'abbandono' ma non lo pratichiamo. Quando dite:
"Mi rimetto a lei signore" non lo fate veramente. Il vostro spirito non intende far
questo. Parole come 'sottomissione' o ' resa' sono usate a dispetto del loro significato e non nel loro pieno spirito.
Questo perché quando mi arrendo, perdo il mio ego, perdo il mio senso di separazione, la mia identità; ecco perché non voglio abbandonarmi.
Tutti i devoti dicono: " Mi sono arreso a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba."
"Oh, Molto bene!"
Al mattino, noi affermiamo di esserci abbandonati interamente, ma alla sera pensiamo: 'Non so perché Baba mi faccia questo, non so perché sia così crudele con me!
Perché non mi da quel lavoro?
Perché non mi chiama in interview?" (Risate)
Beh? Al mattino dichiarate l'abbandono totale, ma cosa accade alla sera?
Vi arrendete solo al mattino? (Risate)
Amici miei, la resa non è mai parziale essa è totale.
Qualsiasi cosa ci capita nella vita, se noi siamo disposti ad accettarla incondizionatamente, questo si può chiamare abbandono. Ma non lo facciamo.
Generalmente non si comprende che cosa significhi l'abbandono. Quindi non lo mettiamo in pratica, ci rendiamo conto che questa parola viene molto usata ma non messa in atto.
Realizzare questo fatto è il primo gradino verso l'esistenza.
Cosa dobbiamo realizzare? Che stiamo commettendo un errore. Che cosa
dobbiamo sapere? Renderci conto che questa è un'affermazione falsa, è un gradino verso l'esistenza e la realtà.
Supponete che qualcuno mi chieda: "Chi siete?"
"Sono un devoto di Bhagavan"
"Ah, vedo."
E poi mi dica : "Scusi che ore sono?"
Ed io rispondessi : "Sta zitto e guarda il tuo orologio!" (Risate)
Un altro esempio: Io conosco un persona, un uomo molto importante.
Una volta qualcuno gli chiese: "Scusi Signore, dove si trova l'ufficio postale?"
Chi domandava era un nuovo arrivato e non conosceva la grandezza di quest'uomo. Grandezza in senso di misura, dal momento che nessuno può essere veramente grande, eccetto che per la taglia!(Risate).
L'uomo importante rispose: "Pensi che io sia l'ufficio informazioni?
Sei sicuro che è a me che devi chiedere? che sono la persona alla quale devi rivolgerti?" ( Risate)
Invece che sprecare tutte queste parole, avrebbe potuto rispondere: "Vai in fondo e poi a sinistra."
Ed era finito il suo lavoro.
Ma perché quest'uomo importante rispose così? Perché è stato così pesante con il nuovo arrivato?
Perché il suo ego è stato toccato.
Alla sera, la stessa persona chiese all'uomo importante: "Signore, come siete arrivato a questo livello?" ed egli rispose: "Con l'abbandono totale!" ( Risate)
A questo punto, non sapevo se provare pena per lui o per me stesso per essere stato esposto a tanta ipocrisia!
QUANDO NON C'E' AMORE, NON C'E' DEVOZIONE
Non può esserci devozione dove non c'è amore; quando non vi è amore, la devozione non esiste.
Se la terra è arida, ed io affermo: 'stanotte c'è stato un grosso temporale ' giustamente potreste dirmi: 'Guarda che te lo sei sognato!'
Così come, se fosse la stagione delle piogge ed io dicessi che il terreno è secco, mi prendereste per un pazzo. Capite?
Quindi, amici miei, non vi è posto per la devozione dove non c'è l'amore, perché l'altro nome della devozione è 'amore'. L'Amore è devozione. La devozione è amore. Tutto qui. Se uno dovesse dare la definizione della devozione dovrebbe dire: 'Amore ed amore soltanto.'
Ed ora arriva la domanda:
"Cos'è l'Amore vero? "
Qui si ritorna alla prima parte del mio discorso: l'amore praticato nella società non è amore vero, anche quando si esprime in famiglia. Ecco un semplice esempio:
Se un genitore da a suo figlio molto denaro per comprarsi quello che desidera, questo sembra essere perfetto amore. Ma se poi il padre chiede giustificazioni e verifiche di come sia stato speso quel denaro, l'amore sembra essersene andato.
Quando un uomo dice 'sì' alla moglie -ecco l'amore perfetto, ma se le dice: 'Voglio pensarci domani.' Allora sarà un problema, la guerra in Corea! ( Risate)
PER GODERE DEL PURO AMORE DIVINO, PERDI L' EGO
Quindi, la vita in società e l'amore nella società non sono veri.
Questo non può assolutamente essere chiamato amore, si tratta solo di attaccamento, sensualità.
Allora l'amore cos'è? L'amore nella vita spirituale, l'amore 'nella foresta' è il vero Amore. L'Amore di Dio è genuino. L'Amore di Dio è vero, assolutamente vero.
E posso dirvi come godere di questo Puro Divino Amore.
Il solo modo per assaporare il puro Amore Divino è quello di perdere l'ego e di rinunciare a questa auto-concentrazione, alla, così chiamata, individualità.
Dal momento stesso in cui l'ego se ne va, nel momento in sui si rinuncia al proprio 'io', si può immediatamente sperimentare l'Amore Divino.
Ecco un esempio: sicuramente avrete sentito parlare di Ramana Maharshi.
Nel suo ashram egli ospitava anche mucche e scoiattoli e dopo qualche tempo cominciò a parlare con loro. Egli era un Maharshi, un saggio.
Al martedì ed alla domenica noi vediamo Bhagavan Sri Sathya Sai Baba che cammina verso di noi, poi si ferma davanti ai bambini della scuola elementare e parla con loro, e chiede: "Cosa avete mangiato per colazione?" Perché si preoccupa della loro colazione? E' il Suo modo per dimostrare l'Amore.
Non prova la sensazione del 'Io sono Dio e non parlo con loro.' No!
Egli non ha alcun senso dell''io', nessuna traccia di ego, perché Egli non è separato da voi, non è separato da me, non è separato da quei bambini. Egli non è separato da nessuno perché è Uno con tutti, tutti sono Uno.
Egli è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba .
Ecco perché non vi è ego; perché in Lui non vi è separazione.
Questa è la ragione per cui Egli è sempre felice, perché è sempre gioioso ed allegro; di fatto è il nostro ego che ci impedisce di essere spiritosi e divertenti.
IL SORRISO E' UN DONO DI DIO
Potreste pensare che essere spiritosi vi fa perdere il vostro 'status':
'Non posso scherzare, le altre persone potrebbero pensare che sono volgare!
Non posso ridere, altrimenti come può la gente credere che sono un uomo
evoluto?'
Così vado in giro con una faccia tanto seria da far invidia ad un morto! (risate)
In effetti, una faccia che non sorride è già morta, credetemi! Perché il sorriso è un meraviglioso dono che Dio ha dato a tutti noi, uno stupendo dono Divino!
Come l'arcobaleno è una bellissima decorazione del cielo, il sorriso è l'arcobaleno del volto umano. Perché non sorridiamo?
Perché ridere è possibile solo quando non siete egoisti, potete mescolarvi liberamente con gli altri. Quando l'ego se n'è andato, potete ridere ed essere felici: questa è vera spiritualità.
BHAGAVAN: L'ALCHIMISTA
L'Amore, amici miei, è alchimia. Un alchimista è uno che trasforma istantaneamente qualsiasi cosa.
Un piatto di ferro, con l'alchimia, può venire trasformato in oro.
Alchimia vuol dire trasformazione immediata, meravigliosa, sorprendente.
L'amore è alchimia. Non è chimico, no! La chimica cambia ed è orribile, pericolosa. Il cianuro di potassio è chimico; ma l'essere viene trasformato istantaneamente dall'alchimia.
Conosco molte persone uscite dall'interview con la determinazione di smettere di fumare, degli alcolisti trasformati in astemi. Uomini facoltosi che iniziano a
cercare opportunità per aiutare gli altri. Perché? Bhagavan Baba, l'alchimista, può fare qualsiasi genere di trasformazioni. Il segreto dietro questi Suoi esperimenti, il segreto nascosto in questa alchimia è Amore e solamente Amore. E' l'Amore che ha questo effetto e che può trasformare qualsiasi cosa. Questo avviene nella componente spirituale che fa parte della nostra vita e noi dovremo accogliere ed accettare l'effetto trasformante di questo Amore.
VOI DIVENITE CIO' CHE AMATE
Ma dobbiamo anche essere molto attenti a non amare ciò che è meschino, ciò che ci porta a livelli sempre più bassi; perché l'amore trasforma e se amiamo cose meschine, diventeremo meschini.
Capite bene questo, amici miei: voi divenite ciò che amate.
Se amo il denaro, divento denaro. Perché?
Prendo il mio portafoglio e conto i soldi e poi lo tengo stretto vicino a me, finché qualcuno non me lo ruba. Parlo sempre di soldi, non ho altri interessi. Anche al
momento del Darshan, domando:
"Ti sei portato dei soldi?" oppure domando il prezzo di qualche oggetto del negozio. Anche al momento del Darshan, questo tipo ha il pensiero costante del denaro, in effetti il denaro lo ha reso mentalmente dipendente da esso.
C'è chi invece pensa costantemente alla posizione. Immaginate che io voglia diventare presidente, anche mentre sto facendo servizio chiederò continuamente a tutti: "Sai quando va in pensione il presidente?"
E durante i bhajans, se volessi avere l'opportunità di cantare, chiederò. "Quand'è che se ne va questo cantante?" (Risate)
L'AMORE E' LA COSA PIU' ELEVATA IN QUESTA VITA
Se amate la posizione sociale, divenite posizione sociale, se amate il denaro, divenite denaro.
Ognuno diventa ciò che ama. Quindi stiamo bene attenti ad amare ciò che non è meschino per non divenire meschini.
Tutte le vostre attitudini dovrebbero puntare verso le cose più elevate della vita. Amate le cose più elevate.
E qual è la cosa più elevata della vita? Dio. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba! Quando amo Bhagavan Sri Sathya Sai Baba sono pieno di pace. Quando amo Dio sono equilibrato. Quando amo Baba sviluppo lo spirito di sacrificio ed il servizio, perché Baba è servizio, Baba è amore, Baba è pace, Baba è beatitudine. E quando amo Lui, sviluppo le Sue qualità. Questo è il significato intimo dell'adorazione.
Per favore, comprendete questo amici, adorazione non significa portare i fiori alla statua. Non significa prendere una ghirlanda di fiori ed avvolgerla attorno al collo dell'idolo, come se quest'idolo stesse aspettando proprio la vostra ghirlanda!
Questo tipo di adorazione,- rubacchiando i fiori dal ramo di un albero per poi offrirli alla divinità- è un affare di seconda mano. Credo che in Usa si direbbe: una 'vendita di seconda mano' (risate) Non dovremmo farlo.
Qual è la vera adorazione? La vera adorazione è pensare alle qualità di quell'Uno che adoriamo.
Adoro Baba e cerco di capire quali sono le Sue qualità.
Baba è Verità, la Verità è Baba. Baba è Amore, l'Amore è Baba. Sono queste le nobili caratteristiche che devo cercare di acquisire. Questa è vera adorazione. Quindi quando amate qualcosa di elevato, divenite anche voi sempre più elevati.
L'Amore può trasformarvi in qualsiasi altra forma. Quindi fate attenzione che esso sia nobile e sublime.
Prima di terminare, voglio dirvi che la vita nella società è come il terreno, mentre la spiritualità è il fiore. La società è la radice della mia vita mentre
la spiritualità ne è il fiore. Sono entrambe ugualmente necessarie, perché la terra è il mio corpo mentre il fiore è la mia essenza.Il corpo deve essere nutrito e sostenuto nella società affinché possa fiorire nella meditazione ed infine nella realizzazione. Questo è lo scopo della vita, ed è possibile!
Vi lascio con un appunto.
Tutto ciò è possibile sole se abbiamo una visione olistica della vita, e per visione olistica intendo una vita completa, che non è mai parziale. Questa vita si
realizza solamente quando impariamo a dimenticare il nostro 'io' sempre di più e ci incamminiamo verso la consapevolezza.
L'io è ego. La perdita di questo 'io' è consapevolezza.
Che Baba ci conduca verso ciò che è permanente, verso l'orizzonte e la
fragranza della consapevolezza, che è l'essenza della nostra stessa vita.
Possa Bhagavan benedirvi tutti! Grazie.
DOMANDE
Ci sono solo un paio di domande alle quali vorrei rispondere.
QUAL E' LA PREGHIERA MIGLIORE?
'Sembra che Swami ci abbia dato un'altra preghiera: ' Annam Brahmaa, Raso Vishnu, Bhoktho Devo Maheswara.' La domanda è: prima di prendere cibo devo pregare in questo modo o secondo la preghiera tradizionale: ' Brahmarpanam.'?
Amici miei, questa o quella preghiera, si tratta sempre e solo di preghiere.
Questo dolce o quello, si tratta sempre di dolci. Giusto?
Perciò ' Brahmaarpanam Brahmahavihi' è la preghiera usuale con la quale
normalmente offriamo il cibo prima di mangiarlo, non c'è niente di sbagliato nel ripetere questa preghiera. Non abbiamo bisogno di sostituirla con 'Annam Brahmaa,Raso Vishnu, Bhoktho Devo Maheswara'. Non è necessario, perché entrambe significano la stessa cosa: il cibo è Divino, colui che prende il cibo è Divino e l'essenza è Divina.
Potete chiamarla 'acqua' oppure 'water':
"Posso dire 'acqua'?"
"Ma certo."
"Posso dire 'water'?"
"Perché no?"
Il contenuto non cambia, entrambe si riferiscono alla sostanza H2O.
Questa è la risposta che posso darvi
PERCHE' 14 ANNI?
Sono molto riconoscente a quel devoto che ha dato un'interpretazione a questa domanda:" Perché Rama fu esiliato per 14 anni?" Voglio solo leggervi la risposta che egli ha preso dalla letteratura Sai. Qualche tempo fa qualcuno aveva chiesto:
"Perchè l'esilio di Rama durò 14 anni, perché non 13 o 12 ?" e la mia risposta fu :
"Che importanza ha se è stato esiliato 10 o 12 anni, ciò che conta è che non poteva ritornare nella società di Ayodhya, capitale del regno!" Ovviamente questa è stata una risposta data in modo gioviale.
Ma ora vi leggo la risposta corretta che è stata data da Bhagavan e che mi ha inviato questo amico per E-Mail :
"Durante l'epoca di Rama, quando un marito viveva separatamente dalla
propria moglie per 13 anni, il matrimonio veniva considerato nullo. Quindi, Mandhara voleva che Kaikeyi chiedesse a Dasaratha di esiliare Sri Rama per 14 anni cosicché la Sua relazione con il trono venisse distrutta. "Anche ora la legge Indiana dice che se qualcuno prende in affitto la vostra casa per più di 12 anni,
diventa sua!"
(Risate)
GLI ANIMALI SONO ESSERI DIVINI?
Questa è una domanda interessante:
1) Quando sperimentiamo l'unità, vediamo Dio ovunque, negli animali, nelle piante ecc. Tutte le forme sono Sue! Ma tu, Anil Kumar (si riferisce proprio a me e mi prende per il collo!) tu dici che non sopporti gli animali, perché?
2) Perché i cani non sono benvenuti nell'Ashram? Non sono anch'essi
parte del divino?
Quando affermo che non sopporto gli animali, non voglio dire che essi non sono Divini. Essi sono Divini. Ma io ho paura di loro, che ci posso fare? (Risate) E' una mia debolezza. Un mio problema psicologico. Forse vi ho detto che nel 1975 quando sono stato in visita negli stati Uniti, un signore mi ha presentato i suoi figli , Devid e Nelson -ed infine ecco Cesare- egli disse, mi aspettavo di veder arrivare il terzo figlio, ma Cesare era un cane ed aveva la mia stessa taglia!
(Risate) Cesare ha cominciato ad arrampicarsi su di me come fossi il Monte Everest e mi ricordo ancora che tremavo come una foglia!
L'uomo mi incitava : "Perché non dici 'ciao' caro Anil Kumar?"
Ma io ero terrorizzato, come potevo dire anche solo una parola? (Risate)
Questa è una mia debolezza, non c'entra con il fatto che essi comunque sono esseri Divini.
La seconda domanda è: 'perché non viene concesso ai cani di entrare nell'ashram?'
Si parla di cani di strada, non di animali domestici, non hanno ricevuto alcun addestramento ed alcuni di loro possono avere la rabbia. Se fosse concesso a tutti i cani di entrare qui, dovreste sicuramente trovare sistemazione da qualche altra parte! (Risate) Se veniste morsi da un cane malato, potreste anche voi contrarre la rabbia, perciò, nel vostro stesso interesse è meglio che ai
cani non sia permesso di entrare nell'Ashram.
Ma se qualcuno di voi avesse un cagnolino, con tanto di guinzaglio e di autorizzazione, nessuno vi dirà che non potete tenerlo, perché sicuramente vi occupereste di lui.
Se il cane è sotto la vostra custodia, tutti sono tranquilli.
Mentre per i cani di strada, se qualcuno ci passa vicino è meglio avere il numero del medico in tasca! (Risate) E' una questione di sicurezza.
TUTTI I MERITI SONO SUOI
La prossima è una lettera di apprezzamenti per quanto viene fatto qui.
Tutti i meriti sono di Bhagavan Se noi abbiamo successo nel nostro satsang il merito va a Baba, perché è sempre Lui che viene citato. Io ripeto solo quello che estraggo dalla Sua letteratura. E' solo a causa del vostro interesse nell'ascoltare gli insegnamenti di Sai che sono stato in grado di andare avanti e per così lungo tempo. Il segreto del successo è solo Bhagavan Sathya Sai Baba!
Gloria al Signore! Gloria al Signore dei Signori, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba!
Vi ringrazio molto.