Satsang

Padroneggiate la mente e diventate dei grandi intelletti

19 gennaio 2003

Cari fratelli e sorelle!
Stamattina desidero parlare sull'argomento: 'Padroneggiare la mente e diventare dei grandi intelletti'. Piuttosto spesso, Swami ripete: "Siate padroni della vostra mente e diventate dei grandi intelletti". Dobbiamo capire che cosa significa essere dei 'grandi intelletti', come diventarlo e, soprattutto, scoprire che cosa è la mente.

Cercherò di convogliare la vostra attenzione su alcuni punti importanti; non è possibile infatti discuterli tutti. Bhagavan in varie occasioni si è soffermato a lungo su tutti questi punti, relativi all'argomento in questione. Perciò non farò dei vani tentativi al fine di esaurire l'argomento. Il mio intento è solo quello di infondere ed instillare in voi l'interesse a leggere la letteratura Sai e a trovare tutti i punti a riguardo.

Innanzitutto, ci sono alcuni punti sui quali vorrei attirare la vostra attenzione. Che cosa intende Baba, quando dice: "Padroneggiate la mente"? Evidentemente che non siamo padroni della mente.
Allora sorge la domanda: "Come arrivare ad esserlo? Quale danno deriva dal fatto di non esserlo? Se la mente non è sotto il mio controllo, se non la padroneggio, che danno me ne deriva?" Be', se conosciamo i danni, dopo possiamo capire quali sono i vantaggi.

Se la mente non viene padroneggiata, che cosa succede? Diventiamo schiavi della mente. Se non siamo padroni della mente, ne siamo schiavi. E se siamo schiavi della mente, ci comporteremo in accordo ai suoi dettami ed ai suoi comandi, perché la mente sarà il padrone e noi i suoi schiavi.

La mente ci dirige in ogni stupido modo possibile, perché la mente è sempre estroversa. La mente è volta all'esterno e cercherà sempre di condurci all'esterno. Vuole vedere tutti i film, con l'aiuto degli occhi. Vuole ascoltare ogni sorta di musica, attraverso le orecchie; ed aspira a gustare tutto il cibo disponibile con l'aiuto della lingua.
In altre parole, tutti e cinque i sensi compiaceranno e soddisferanno la mente. I sensi sono pronti a favorire la mente, perché la mente è situata al di sopra dei sensi.
Quindi, la mente impiegherà naturalmente i sensi per fare tutto ciò che decide di fare, col risultato di indebolire il corpo.

Amici miei, sarete d'accordo con me: i Discorsi Divini di Bhagavan sono focalizzati sui meccanismi e le dinamiche della personalità umana, che include il corpo, i sensi, la mente, l'intelletto e l'Atma. È su questa linea che tutti i Suoi Discorsi fluiscono, sin dall'inizio, ed è in questa prospettiva che dovete leggerli.


I SENSI GODONO DI VOI

Questa è un' affermazione fatta una volta da Bhagavan. Sono sicuro che la maggior parte di voi l'ha sentita. Noi tutti diciamo di goderci la vita. Diciamo di provare gioia con l'aiuto dei sensi. Ma Bhagavan dice: "In realtà non siete voi a godere dei sensi. Sono i sensi a godere di voi; non siete voi che state godendo tramite i sensi." Questa è un'affermazione che dapprima può sembrare un po'
vaga; ma, se vogliamo capirla a fondo, Bhagavan stesso ci dà la risposta.

Se veramente foste voi a godervi la vita con l'aiuto dei sensi, dovreste diventare più forti ad ogni giorno che passa. Ma questo non succede. I sensi se la godono a spese vostre, ed alla fine vi rendono deboli. Dopo ogni godimento sensoriale si diventa più deboli.
Ma allora: chi gode di chi o che cosa? Non siete voi a godere; sono i sensi a godersela - a vostre spese.

Come fanno i sensi a godere? I sensi godono - i sensi trovano la loro
espressione - a seconda dei pensieri e dei desideri intrattenuti dalla mente. Perciò è la mente a formulare i pensieri ed i desideri. Questi vengono tradotti in azioni, con la mediazione dei sensi, rendendo alla fine la persona debole.
In altre parole, amici miei, se non siamo padroni della mente, se la mente non è disciplinata, se la mente non viene mantenuta nei giusti canali, diventiamo deboli ed invecchiamo più velocemente di quanto dovremmo.


ANCHE VOI POTETE RESTARE GIOVANI COME ME

L'altro giorno Bhagavan ha commentato: "Tutti voi potete restare giovani come me."
Questo è ciò che ha detto Swami.
"Potete tutti avere un aspetto giovane, come me."
È davvero una bella sfida. Una grande tentazione. Infatti tutti vogliono avere un aspetto giovane, anche se giovani non lo sono più. Siamo pertanto molto interessati a saperne di più.

"Swami, per favore, dicci il segreto per rimanere giovani. Abbiamo provato tutti i rimedi, sai...
tutti i profumi esistenti, le tinte per capelli, i denti artificiali, la chirurgia plastica e tutto il resto. Abbiamo esaurito tutti metodi possibili. Evidentemente non
possiamo nascondere la nostra età. Quindi dicci il segreto per restare giovani."
Bhagavan ha risposto: "Potete avere anche voi un aspetto giovane, se non avete preoccupazioni od ansietà, se siete liberi da ogni pensiero - potete restare giovani come Me."

La risposta è semplice, ma difficile da mettere in pratica, perché non è facile ritirare la mente, ed allora uno stato senza pensieri resta un sogno... è così difficile!
Lo stato di 'non-mente' è la realtà ultima. È l'ultimo passo della spiritualità e di ogni disciplina spirituale, o 'sadhana', ma è così duro, così difficile da raggiungere. È facile dirlo, ma non è così facile da mettere in pratica.
Quindi, amici miei, è indispensabile padroneggiare la propria mente per diventare più forti, più sani, per non invecchiare troppo velocemente. Cerchiamo di posporre quel brutto giorno... non di anticiparlo!


NON ABBIAMO SODDISFAZIONE

Perché abbiamo bisogno di diventare padroni della nostra mente? Perché non siamo mai soddisfatti; la mente non è mai soddisfatta. La mente e la soddisfazione non sono compatibili. Anche se le offrite miriadi di cose deliziose, la mente ne vorrà ancora di più.
Anche se siete ricchissimi, la mente vorrà esserlo ancora di più.
Perciò la mente non dirà mai: "È abbastanza!". No! Nessuno lo dice mai, se prima non è riuscito ad andare al di là della mente. L'uomo che non ha il controllo della propria mente verrà trascinato via dalle peregrinazioni della mente stessa, che sono inesauribili.
Infine il suo stato mentale lo lascerà totalmente insoddisfatto e depresso.

Infatti, amici miei, nessuno di noi ha una valida ragione per essere depresso o frustrato. È piuttosto strano trovare tanta infelicità tra la gente; infatti,
informandosi sui motivi di tale infelicità, per la maggior parte delle persone non c'è alcuna causa che la giustifichi. Molti sono infelici, ma senza una valida ragione. Sono infelici perché pensano che gli altri siano più felici di loro (risate). Questi paragoni, queste competizioni, rendono la vita terribile. Non è colpa
loro; è la natura della mente, che non sarà mai soddisfatta in nessuna situazione. Ecco perché la mente deve essere padroneggiata e disciplinata.


LA MEDITAZIONE È UNO STATO INDISTURBATO

Allora, ancora una volta, perché dobbiamo diventare padroni della nostra mente? Da un punto di vista spirituale, la mente è il maggiore ostacolo fra voi e Dio. La mente è come una cortina di ferro fra voi e Dio. Quindi, dovete sottometterla. Altrimenti, che cosa accade? Molti di noi si siedono in meditazione. Il corpo si siede là, ma la mente sta correndo dal mercato alla piazza principale (risate). Sebbene siamo fisicamente soli, mentalmente siamo
fra la folla. Tutte le cose che avevamo dimenticato da tempo riaffiorano, durante la meditazione.

Quindi, la meditazione è uno stato indisturbato... nel quale qualsiasi pensiero può penetrare nella mente! Almeno, quando stiamo parlando, non possiamo pensare, perché dobbiamo concentrarci sull'argomento di cui stiamo parlando - altrimenti diremmo parole senza senso. Parlare, almeno, ci fa concentrare, mentre durante la meditazione o nel silenzio la mente salta qua e là come una
scimmia. Guardate l'orologio e sono le 7:30: tempo di alzarvi, di fare colazione, di andare in ufficio e dire a tutti: "Ho meditato" (risate). Su che cosa meditiamo?
Su niente.

Bhagavan ci scherza sopra, talvolta: "Durante la meditazione il marito è preoccupato per il pranzo, e dà istruzioni alla moglie su quanto curry deve usare per quella ricetta. Così fa una meditazione sul curry e non una meditazione su Dio (risate)".

Succede anche che egli pensi alla prima tazza di caffé della mattina, che dev'essere molto, molto calda. Mentre è seduto a meditare chiede alla moglie se il caffé è pronto oppure no. Questa è una meditazione sul caffé, non una meditazione su Dio.

Quindi, amici miei, la mente non è padroneggiata, non è disciplinata.
Anche lo star seduti tranquillamente, in nome della meditazione, è diventato qualcosa di ridicolo, farsesco, senza significato, artificiale, senza scopo - senza alcuna meta. Ecco perché siamo inquieti. Se si è persone veramente spirituali, veramente meditative, si deve essere pacifici. Si dovrebbe essere amorevoli, con un sorriso e con un senso di soddisfazione, in stato di beatitudine costante. Quante sono le persone beate? Non ne ho ancora trovata una. Ho visto molte,
moltissime persone. Ne ho incontrate tantissime che dicono di meditare ogni giorno, ma mi sento di non frequentarle, perchè non sono correggibili.

Amici miei, il punto è che la meditazione deve portarvi in uno stato di
beatitudine. La meditazione deve darvi un senso di suprema soddisfazione; ma non vi dà proprio nulla. La meta è ben lontana. La ragione è che la vostra mente è totalmente occupata. La mente non è stata dominata, non è stata
disciplinata. Ecco perché Swami dice: "Dominate la mente, diventate padroni della vostra mente, padroneggiatela", una cosa che è molto importante.


NON RICAVERETE ALCUN BENEFICIO

Bhagavan ha fornito una motivazione: "Se non siete padroni della vostra mente, anche se Io sono davanti a voi, non ne ricaverete alcun beneficio."

A volte Swami ci passa davanti e noi non ce ne accorgiamo neppure, anche se Lo vediamo fisicamente: questo succede perché la nostra mente non è là, è già occupata con le prenotazioni dei biglietti ed il viaggio di ritorno. La mente non ne ricava alcun vantaggio, perché non è presente. Siete fisicamente presenti ma mentalmente assenti.

Una mente non padroneggiata, non disciplinata , non ricava alcun beneficio neppure se si è seduti davanti a Dio - neppure se si è seduti sul Suo grembo! (risate) Se la mente non è disciplinata, essa non serve a nulla. Lo vediamo dalle interazioni di una persona con gli altri - dal comportamento individuale. Ci accorgiamo subito se una persona ha beneficiato della Sua vicinanza oppure no. Possiamo decidere fino a qual punto ha ricevuto un beneficio osservando la sua interazione con gli altri, la sua vanità, i suoi discorsi.

La mente indisciplinata, non dominata, ci allontana certamente dalle nostre mete spirituali.


LA MENTE È NEGATIVA

Dal punto di vista di Bhagavan, la mente è negativa. Anche il corpo ed i sensi lo sono. Solo l'anima, lo spirito, la nostra coscienza, sono positivi. L'Atma è
positivo, tutti gli altri componenti del sistema umano sono negativi. Questo è ciò che dice Bhagavan: la mente è negativa.

Stamattina uno studente mi ha chiesto: "Signore, perché così tanta gente viene qui a fare 'Namaskar'? Un VIP (Very Important Person - sigla inglese che sta ad
indicare 'una persona molto importante'; N.d.T.) arriva, fa Namaskar e si siede. Chi saluta? Fa Namaskar a tutti gli altri devoti o a Swami? Che significa?"

Ho risposto: "Ehi, ragazzo, ciò che dici è tremendo -- tu sei tremendo, mi fai pena. Quando un VIP, per esempio un politico, arriva e dice: "Namaskar", significa che trova Dio in te, che apprezza la tua fortuna. Apprezza la tua benedizione, e dice: "Sai Ram, Namaskar!"
Ma se tu pensi che lo faccia solo per intenti elettorali e per avere i tuoi voti, allora la tua mente è negativa, 'tu' sei diventato negativo.

L'ho ammonito: "Quando crescerai?!"

La mente è sempre negativa. Non vediamo le cose da un punto di vista positivo. Supponete che Swami parli con qualcuno. Cerchiamo di trarre alcune conclusioni:
"Che cosa fa quell'uomo? Chi potrà mai essere? Che cosa farà per Swami?
Che cosa ha fatto in passato?"

Che cosa ci fate con tutte queste informazioni? Che cosa farete di questi dettagli e statistiche?
Non vi saranno di alcun aiuto, perché la mente è negativa. La mente non è pronta ad accettare niente di positivo.
Supponete che io dica qualcosa di brutto su qualcuno: penserete che quello sia un brav'uomo? No, no, no.
"Ieri notte l'ho visto con due bottiglie di whisky."
"Davvero?"
Ah, la mente è pronta ad accettarlo (risate), è pronta ad accettare tutto ciò che è negativo.
"È una brava persona. Lo pensi anche tu?"
"Io conosco l'altra faccia della medaglia."

Perché dovreste dire che conoscete l'altra faccia della medaglia, ed ignorare la parte positiva? Il punto è che la mente è negativa, ed è pronta ad accettare tutto ciò che è negativo. Non è mai pronta ad accettare niente di positivo, niente che parli del bene che c'è negli altri.


LA MENTE POSITIVA

Padroneggiate la mente - e diventerete pronti ad accettare il bene.
Fate che si faccia il bene, che il bene venga nutrito. Ma questo è possibile solo se si diventa padroni della propria mente: perciò dominatela.

Bhagavan ha definito il positivismo in svariati modi. Posso farvi un esempio (dato che non sono stato autorizzato a farlo, non citerò nomi).

Bhagavan non ha parlato ad un certo signore per cinque anni. Non lo guardava mai, sebbene questi Gli fosse molto vicino. Non si può sapere perché, forse era 'in riparazione'. Bhagavan ha detto:
"Quando ci sono lavori in corso in una strada, vengono messi dei cartelli che dirottano la circolazione verso qualche deviazione." Bhagavan, quando noi siamo in riparazione e abbiamo dei 'lavori in corso', prende la deviazione. Fino a quando la riparazione non è avvenuta l'automobile Divina non percorrerà quella strada. Questo signore di cui sto parlando era 'in riparazione' per soli cinque anni (risate). Durante questi cinque anni ha approfittato del lungo periodo in cui si è trovato sotto test. Si è studiato tutto il testo dei Bhagavatha, nella
versione originale, in sanscrito. E questo sebbene il sanscrito non gli fosse mai stato familiare. Non lo sapeva né leggere né scrivere, ma ha imparato la versione originale, ed oggi può citarvi liberamente tutti i passi dei Bhagavatha. Dato che io so che ha circa sessant'anni, gli ho chiesto: "Ah-ha, come hai fatto ad imparare tutto questo, alla tua età?"

"Questo periodo di cinque anni di esilio mi ha dato la possibilità di dedicarmi totalmente a questo" (risate).

Che cosa è il positivismo? Positivismo significa: trarre dei benefici anche dalle peggiori situazioni. Ecco che cosa è il positivismo. Quando tutto è positivo,
favorevole, se siete felici, non c'è niente di meritevole.

Bala Gangadhar Tilak scrisse la Bhagavad Gita mentre era in prigione.
In prigione! Sì! Anche una situazione negativa può essere trasformata in senso positivo - questa è spiritualità.
'Spiritualità' significa che non c'è niente di negativo a questo mondo.
Qualsiasi cosa suceeda, è per il nostro miglior bene. Essere sempre preparati, vigili, avere un'accettazione incondizionata:
questa è spiritualità.

La devozione non deve avere condizioni. "Se succedono questa e quest'altra cosa, continuerò ad essere un devoto." Questo modo di pensare indica una devozione ad orientamento commerciale, che usa toni manageriali con Dio! (risate) È un tentativo di manovrare Dio, di manipolare la religione, e questa è una totale assurdità, che niente ha a che fare con la religione. Ecco un altro esempio: i nomi non sono importanti. Se tuttavia foste così diffidenti da aver
bisogno di veder concretamente dimostrato ciò che affermo, vi presenterei le persone di cui parlo. Ma so che siete devoti e che credete a ciò che dico!


UN MIRACOLO PIÙ GRANDE

Un signore raccontò il grande miracolo della sua vita. Di quale miracolo si trattava? Mentre viaggiava in una 'Tempo' - un auto-risciò, come sapete, di quelle grandi - ebbe un incidente, ferendosi alla testa, e finì all'ospedale. Bhagavan gli fece visita tutti i giorni, mattina e sera, fino a quando non fu dimesso.

Quest'uomo spiegò dal palco: "Bhagavan mi ha salvato la vita, mi ha salvato dall'incidente in cui mi sono ferito gravemente alla testa. Sapete, sono totalmente guarito, e Bhagavan mi ha fatto visita ogni giorno! Se Bhagavan mi viene a far visita di nuovo come allora, non mi importa di avere un altro incidente!" (risate)

Quel giorno, allo stesso incontro, c'era anche una signora. Erano tutti VIP, persone importanti.
Alla fine dell' incontro, quella signora venne da me e disse: "Signore, ha ascoltato tutto il discorso?"
"Sì, signora, l' ho ascoltato tutto."
"Allora sentite: in quello stesso incidente io ho perso entrambi i miei figli. Che cosa mi dice di questo? Quell'uomo sul palco ha detto: "Baba mi ha salvato la vita".
Pensa che quello sia un miracolo? Come spiega la morte di tutti e due i miei figli, che avevano 25 e 22 anni, e che stavano facendo servizio qui a Prasanthi Nilayam? Erano da sempre devoti di Bhagavan. Li ho persi entrambi, signore. Se Lei pensa che salvare la vita di una persona sia un segno di Divinità, di devozione, della manifestazione del potere di Dio, come spiega questa tragedia
della mia famiglia?"

Ero completamente impotente. La guardai e dissi: "Signora, solo Lei può
spiegare una cosa del genere. Io non ho alcuna risposta. Provo una grande pena per Lei; La prego, mi dica come l'ha presa."

Lei mi rispose: "Quando ci è stata salvata la vita, sentirsi così felici è un miracolo, senza dubbio. Ma per me, continuare a venire qui, nonostante la morte di entrambi i miei figli, è un miracolo ancora più grande (applausi), un miracolo più grande ancora", disse.

Quello è un incidente che non posso dimenticare, perché l'accettazione
incondizionata della Volontà Divina è vera spiritualità. La spiritualità non è un ragionamento razionale, o accettazione condizionata, in accordo alle vostre preferenze ed alle vostre scelte.
Tutte queste cose sono frutto della mente e conseguenza della sua natura. La natura innata della mente è così. Ecco perché Bhagavan dice: "Padroneggiate la mente".

Quindi, 'padroneggiare la mente' significa che dobbiamo far sì che la mente sviluppi un sentimento di resa, affinché diventiamo capaci di esercitare un totale controllo su di essa . Dobbiamo mettere un 'tetto ai suoi desideri' che sia totale, affinché essa non cerchi esperienze attraverso i sensi, affinché non goda del mondo e si indebolisca. Dobbiamo padroneggiare la mente per far sì che non perdiamo mai la nostra concentrazione.

Dobbiamo dominare la mente affinchè essa impari ad essere felice di qualsiasi cosa abbia o di qualsiasi cosa succeda, con spirito di soddisfazione, compiacenza e gratificazione.

Abbiamo veramente necessità di essere padroni della nostra mente perché se non lo siamo, nonostante tutto ciò che possiamo avere, continueremo ad essere dei miserabili. In qualsiasi campo, e soprattutto nella spiritualità, questa è una cosa assolutamente essenziale, perché la mente è il più grande ostacolo fra Dio e noi.

Desidero convogliare la vostra attenzione sull'importanza di una mente positiva. Bhagavan ci ha fornito a proposito una gran numero di esempi. Invece di dire che il bicchiere è mezzo vuoto, potete dire che il bicchiere è mezzo pieno di acqua. È mezzo pieno, invece che mezzo vuoto.

A volte la gente viene da me e mi dice: "Anil Kumar, hai fatto due errori nella tua traduzione."
Io rispondo subito: "98 cose su cento erano corrette. Perché non guardate quelle? (risate) Perché siete ansiosi di trovare le due cose sbagliate. Comunque, tante grazie; la prossima volta correggerò quei due errori."
Questo è ciò che rispondo: la prendo sportivamente. Il punto quindi è che la mente cerca sempre queste cose: gli sbagli e le negatività.


LA MENTE VUOL SEMPRE GIUDICARE

La mente ha un'altra tendenza malvagia: il giudizio.
La mente vuole sempre giudicare. La mente dice sempre che l'altra persona sbaglia, l'altra persona è inferiore a noi, l'altra persona è meno importante. Perché? Perché la mente ritiene di diventare superiore giudicando un'altra persona, rendendo l'altro inferiore, considerando l'altra persona di livello più basso. È una caratteristica volgare della mente. La caratteristica volgare della mente è quella di ritenere di diventare superiore giudicando gli altri come
inferiori. La mente, quindi, giudica sempre. State attenti ai giudizi. Non si deve giudicare nessuno.

Non c'è bisogno di andare lontano. Tre giorni fa, una signora è venuta da me - una signora di una certa età, sui cinquanta anni. Fa servizio alla canteen (alla mensa; N.d.T.). Be', non mi era piaciuta - forse per il modo in cui era entrata in casa nostra con ancora addosso il vestito della canteen. Forse era venuta direttamente a casa nostra dalla canteen... ma insomma, non sopportavo
quella vista. Altre due signore, che sembravano quasi due serve, la accompagnavano.
Si erano sedute sulle sedie, senza che io le avessi invitate a farlo.
Non potevo chiedere loro di andarsene. Ero obbligato ad ascoltare ciò che avevano da dirmi. Qual è stato il mio primo pensiero?
"Che cosa ha da dirmi questa donna sporca mentre sto per uscire per la mia passeggiata serale?
Perché mi deve mai venire a disturbare a questo modo?!"

Sapete, amici miei, in preda ad un totale rimorso, vergognoso dei miei pensieri, vi sto confessando apertamente che cosa è successo l'altra sera. Questa signora, una povera donna che vive in uno dei capannoni qui dietro, ha cominciato: "Signore, voglio raccontarLe che cosa è successo."
"Sì, che cosa è successo - per favore me lo faccia sapere in fretta,
perché il tempo è scaduto e devo uscire per la mia passeggiata serale."

Lei ha detto subito: "Ho bisogno solo di cinque minuti."
"Sì, sì; insomma, che cosa è successo?!"
"Be', sono stata al mio paese natale, Nellore."
"Bene, e siete tornata. Bello", ho detto, per congedarla (risate).
"No, signore, quando sono arrivata a Nellore, ho avuto un gravissimo attacco di cuore. Non potevo alzarmi, non potevo camminare".

Era stata portata all'osepdale. Nellore ha medici esperti, che le avevano detto che doveva essere operata.
La donna che si trovava lì davanti a me ha detto a voce alta: "Signore, in quel momento ho pregato Baba: 'Baba, se sei davvero Dio, se sei soddisfatto dei Miei servizi, se Tu mi benedici di una completa guarigione, Ti servirò fino al Mio ultimo respiro. Baba, se Mi aiuti, lavorerò a Prasanthi Nilayam fino al mio ultimo respiro'."

Ecco che cosa ha detto lei a Nellore. Poi ha fatto tutto il viaggio indietro fino a Prasanthi Nilayam ed il giorno dopo è andata all'Ospedale ad alta specializzazione per farsi un check-up completo, TAC etc.
Il dottore le ha detto: "Va tutto bene (applausi). Tutto è perfetto."

Che cosa significa? Significa che in lei ho notato quell'accettazione, quello spirito di devozione, quella lealtà senza discussione ed una fede incrollabile che sono
qualcosa di magnifico.

Vi cito questo episodio a riguardo del giudizio, perché: 'Non è oro tutto ciò luccica". La gente può sembrare colta, civilizzata, ben vestita, con qualificazioni
accademiche, ma in realtà può essere maleodorante nel comportamento e nelle caratteristiche. Io ho giudicato quella signora sciatta e volevo liberarmi immediatamente di lei. Quando mi ha raccontato la sua storia , sono caduto pentito ai suoi piedi.


CHE È SUPERIORE, CHI È INFERIORE?

"Non giudicate, se non volete essere giudicati", dice la Sacra Bibbia.

Non giudicate nessuno. Ci sono tante persone che stanno sedute dietro, che non hanno alcuna possibilità di vedere Bhagavan da vicino. Ritornano a casa felici e beate, con tutti i loro desideri soddisfatti, perché vedono Bhagavan solo da un punto di vista spirituale.
Ma coloro che vanno per la forma fisica si aspettano che Bhagavan parli con loro, si aspettano che li chiami per conceder loro un' 'interview'. Chi è superiore, e chi è inferiore? Ditemelo, per favore.

Uno studente stamattina mi ha chiesto: "Signore, che cosa devo fare per avere la certezza che Swami mi parlerà?"
Ho risposto: "Il tuo obiettivo è sciocco."
Perché? Perché Lui parla alla gente per molti motivi: all' autista dice di spostare la macchina da un' altra parte.
Che cosa credete, che l'autista sia Vyasa, or Vasishta, or Viswamitra?
(risate) Certamente no! Poi, parla con i cuochi: "Servi piccole quantità di cibo. Non portare nulla.
Smetti di servire. Uomo inutile, hai sbagliato tutto."
Pensate che questi cuochi siano delle persone ai cui piedi io dovrei cadere? Non necessariamente.
Il fatto che Swami vi parli esternamente può gratificarvi, ma è più piacevole se gli altri stanno lì a guardare mentre lo fa (risate), perché così il piccolo ego sarà
soddisfatto.

Ho continuato a parlare a quello studente, che fra l'altro è uno di quelli che hanno ricevuto una medaglia d'oro alla specializzazione in matematica, e gli ho detto:
"Siamo confusi, ecco perché siamo infelici. Le nostre mete sono mondane, mentre il nostro sentiero è spirituale. Venire a Prasanthi Nilayam, sedersi in prima fila, pregare e girare intorno a Ganesha e così via. Questo è un sentiero spirituale, non ci sono dubbi, ma le nostre mete sono mondane. Quindi, ci sentiamo confusi."

Quale dovrebbe essere il nostro obiettivo spirituale? Il sentiero spirituale va bene, ma l'obiettivo spirituale è quello di andare OLTRE le voglie ed i desideri. Che cosa dobbiamo desiderare? Dobbiamo desiderare di non avere desideri. Che l'unico desiderio sia quello di non avere desideri! Questa dovrebbe essere la nostra meta spirituale.

Non posso prendere la nave e poi aspettarmi di viaggiare in aereo, di volare. Non posso aspettarmi di andare in bicicletta sulla superficie dell'acqua. Voi avete bisogno di una barca in acqua e di un aeroplano per volare in cielo.

Allo stesso modo, per il sentiero del mondo, il sentiero mondano, per gli obiettivi secolari, c'è un itinerario. Per la via spirituale, per la crescita spirituale, ce
n'è un altro. Dato che a volte siamo molto confusi, diventiamo depressi e frustrati, e pieni di dubbi.
Quindi: "Non giudicate se non volete essere giudicati."

Non dobbiamo giudicare nessuno.

Mi ricordo di una volta in cui Swami, mentre stavamo andando a Kodaikanal, all'improvviso fece fermare la macchina. Pensai che ci fosse qualcosa che non andava con l'autista, o con la macchina.
Niente di tutto questo: la ragione di quella fermata fu che Lui voleva scendere perché c'era una mendicante seduta sul ciglio della strada. Lui scese, le dette dei soldi ed una coperta e tornò in macchina.

"Non giudicate, se non volete essere giudicati." Io non sono in grado di giudicare. Non diamo valutazioni. Non calcoliamo. Non giudichiamo, perché Dio è al di là della mente. La mente ha la tendenza a giudicare. Chi giudica non è realmente spirituale. Chi giudica è non-spirituale, irreligioso, immorale. Non facciamolo mai.

Molto tempo fa, circa venticinque anni fa, ero seduto nel Purnachandra.
Mentre Swami stava parlando, il pubblico cominciò ad applaudire. Sì, applausi, applausi ripetuti.
Dissi al mio amico: "Che cosa stanno facendo?! Con questi applausi non si sente nulla. Perché applaudono a questo modo? Che cosa orribile!"

Il signore con cui stavo parlando mi dava ragione su tutti i fronti. Ma dopo dieci minuti Swami fece una splendida affermazione ed io fui il primo ad applaudire
(applausi). Sì, fui il primo a farlo! Vedete? "Non giudicate, se non volete essere giudicati." È facile giudicare gli altri. Ma quando poi ci si trova nei loro panni ci si può trovare a comportarsi molto peggio delle persone che avevamo accusato.

Ecco perché Bhagavan dice: "Cercate le vostre colpe ed i meriti altrui, così che non penserete mai a qualcosa di negativo negli altri. Giudicare gli altri è una delle debolezze della mente."


LA MENTE DUBITA SEMPRE

Dobbiamo dominare la mente, perché la mente dubita sempre.
Una persona mi dice: "Questo è l'anello che mi ha dato Bhagavan. Che tipo di anello ha dato a Lei?"
"Che cosa gliene importa dell'anello che ha dato a me? Stia zitto!"
Gli importa, perché ha paura che l'anello che ha dato a me sia più prezioso di quello che ha dato a lui! (risate)

Allora vuole saperne di più: "Signore, che tipo di pietra c'è nel suo anello?"
Sei tu la pietra: inerte e passivo. Che Dio mi aiuti a starti lontano!

Questa non è la cosa giusta. Non c'è niente di peggio di una mente che dubita.

La Gita dichiara: "Chi dubita morirà." I dubbi sorgono dalla mente.
Perciò, padroneggiate la mente.
Amici miei, quando Bhagavan dice: "Padroneggiate la mente". Egli intende dire che dobbiamo dominarla per nostra soddisfazione, per avere il pensiero positivo, per riuscire ad accontentarci, per essere liberi dai dubbi. Quindi, padroneggiate la mente.


SIATE DEI GRANDI INTELLETTI

Ecco che viene la seconda parte della frase: "Siate dei grandi intelletti". Una volta che padroneggiate la mente, potete diventare dei grandi intelletti. 'Grande intelletto' indica una mente che non è più una schiava, una mente che è sul giusto sentiero.

Bhagavan dice: "Stesso lucchetto, stessa chiave. Se la girate da un lato, il lucchetto si apre, dall'altro si chiude. Stesso lucchetto, stessa chiave - la differenza risiede solo nella direzione in cui la chiave viene girata."

Un 'grande intelletto' si gira verso Dio, e si apre alla liberazione.
Una mente che non è padroneggiata, che non è disciplinata, che cosa farà? Si girerà verso il mondo. Quando la mente si gira verso il mondo resta imprigionata nella schiavitù. Dall'altra parte si apre alla liberazione.
È la stessa mente. Un grande intelletto procede verso la liberazione, nirvana o moksha. Ecco che cosa è un grande intelletto: colui che ha il controllo totale, che è riuscito a porre ai desideri un tetto che egli stesso ha determinato. Se ad un elefante può venir insegnato a sedersi su un panchetto, e ad un serpente a ballare alla vostra musica, perché non dovrebbe essere possibile addestrare la mente umana?

Un uomo può controllare un elefante, ma l'uomo è diventato molto peggiore di una formica. Un uomo controlla un potente elefante, ma non sa controllare se stesso. Un grande intelletto è pronto ad usare i freni in ogni momento, affinché la mente non diventi prepotente. Dominate la mente e diventate dei grandi intelletti.


UN 'GRANDE INTELLETTO' È SEMPRE COMPASSIONEVOLE

Un grande intelletto ha sempre compassione. Invece di giudicare, prova
compssione.
Ecco qui di seguito un semplice esempio: qualcuno, parlando con Bhagavan di alcune persone, ha espresso un giudizio a loro riguardo.
La gente parla degli altri perché non ha nulla da fare. Sapete che cosa ha risposto Bhagavan?
"Smettila. È bello che siano felici. Smettila, smettila. Passiamo al prossimo argomento."

Così ha parlato. Non vi permetterà di andare in quella direzione. Ecco che cos'è un grande intelletto. La mente che si scioglie immediatamente, al sentir parlare
delle sofferenze altrui. Un grande intelletto è colui che conosce perfettamente l'obiettivo, lo scopo, la meta spirituale.


CHE COS'È LO STATO DI NON-MENTE?

Il grande intelletto è qualcuno la cui mente scompare, è qualcuno che si trova nello stato finale.
Cioè, prima avete la mente, poi la mente positiva e negativa, e poi, come terzo ed ultimo stadio, la non-mente, lo stato senza mente. Questo è lo stato del grande intelletto, in cui la mente è assente.

Che cosa è questo stato di 'non mente'? Se andate a dire a Swami: "Ho fatto questo, ho fatto quello", lui vi farà degli elogi: "Oh, sì, hai fatto questo, hai fatto quello..."
Poveri allocchi, noi pensiamo che sia vero... No! Le cosa accadono non per nostra causa, ma 'nonostante' noi. La maggior parte dei programmi, le attività Sai, hanno successo a causa di Bhagavan.

Posso raccontarvi di un gruppo prestigioso che recentemente ha fatto visita all'università - un comitato nazionale, il più alto corpo accademico della Commissione delle Concessioni Universitarie.
Questo gruppo ha visitato l'Università Sathy Sai, l'ha esaminata, giudicata, valutata ed ha deciso che è l'università numero 1 nel Paese! (applausi)

L'università Sathya Sai è la prima università del Paese!

Come è accaduto? Non per merito degli insegnanti o degli studenti, ma perché abbiamo fra noi l'Eroe degli eroi, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba - fra noi che siamo degli zeri! (applausi) Tutto il credito, il pieno credito, va a Bhagavan Baba, e a nessun altro.

Non solo. La Commissione delle Concessioni Universitarie (NAAC) ha anche detto: "In un' epoca in cui il mondo intero comincia a pensare alla necessità di introdurre un'istruzione basata sui valori etici, è solo l'Università Sri Sathya Sai ad impartirla, e già da lungo tempo. Questo ne fa un' università-modello per tutto il Paese."

Hanno anche chiesto all'Università Sri Sathya Sai di istituire un centro di preparazione didattica per gli insegnanti di tutto il Paese, affinché il sistema educativo basato sull'applicazione dei valori umani all'istruzione venga propagato. L' università comincerà a mettere in atto questo programma in giugno: questa non è una conquista da poco!

Com'è stato possibile? Tutto è dovuto al grande intelletto Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Un grande intelletto è universale, è cosmico, è infinito. La mente che non è stata ancora padroneggiata e disciplinata è egoista e materialista, individualista, finita, determinata e limitata. Il nostro 'Grande Intelletto', Bhagavan, non è così.

Sappiamo che quando una certa persona era in servizio, al culmine della sua carriera, Bhagavan cominciò a dargli qualche intervista. Questa persona era molto felice.
Quando si avvicinò il tempo di andare in pensione, Bhagavan dice che indusse quella persona a dire:
"Swami, voglio stabilirmi qui."
Swami rispose: "Ecco che cos'è un grande intelletto. L'ho lisciato per gli scorsi due o tre anni, così che lo vedrete qui in futuro".

Grande intelletto. Il suo piano ha agito nel tempo; come pensa, come pianifica, come decide che una persona debba venire a stare qui e quando... ecco com'è un grande intelletto. Un grande intelletto è spirituale, Divino. Un grande intelletto ha un Piano Divino, che è altruistico, universale, cosmico, basato sull'Amore, che ha per scopo il benessere dell'umanità - non è nient'altro che
Amore. Questi sono i punti su cui ho voluto attrarre la vostra attenzione: "Diventate padroni della vostra mente, e diventate dei 'grandi intelletti'."


LA MEMORIA NON È INTELLIGENZA

Noi in genere per 'grande intelletto' intendiamo qualcuno che ha la capacità di memorizzare. No, no! La memoria non è intelligenza. La memoria è la proprietà di un computer. Voi non avete bisogno di avere una mente, per niente! I computer lo fanno meglio di voi e me!
(risate) Sì, la memoria non è sinonimo di intelligenza.

Se dico: "Signore, ho piena fiducia nella mia mente perché mi ricordo che cosa è successo quindici anni fa", voi penserete: "Torna indietro nella storia e restaci, e te ne saremo grati (risate).
Chi va indietro nella storia, è molto vicino alla tomba.

La memoria non è intelligenza. L'intelligenza è una risposta agli stimoli, un'espressione come la compassione, la gentilezza, il sacrificio, la comprensione e la chiarezza. Un grande intelletto è pieno di intelligenza e non di semplice memoria, come un computer.


IL PRESIDENTE ABDUL KALAM

Posso anche dirvi che questo grande intelletto sparisce in attimi, quando deve farlo. Posso spiegarvelo con semplicità. Voi trovate molta, molta gente che viene qui da Bhagavan - molti grandi studiosi. Non saranno mai egoisti. Essi dimenticano chi sono.

Vi voglio raccontare un segreto che Bhagavan mi ha confidato apertamente sulla veranda. Ha detto che io non so mantenere un segreto e che dico tutto a tutti. Allora, ditemi solo cose che possono essere condivise con gli altri, o non ditemele affatto, perché io ho la debolezza di non resistere dal condividerle con chiunque. Se dite: "È una cosa confidenziale", questo me la farà rendere
pubblica più celermente (risate).
Io faccio così perché sento che la cosa più gioiosa è diffondere il messaggio di Bhagavan, anche a mie spese, non importa.

Bhagavan ha detto: "Il Presidente di questo Paese, Abdul Kalam, ha scritto una lettera."
"Che cosa ha scritto?"
"Ha scritto: 'Swami, non mettere una sedia nella veranda per me. Voglio star seduto per terra con gli altri devoti, perché vengo lì non come Presidente dell'India, ma come devoto"(applausi).

Ecco che cosa ha scritto. Chi può mai crederci? Ecco uno stato di 'non-mente' (non-ego), lo stato di un grande intelletto. Ecco ciò che si chiama annichilimento della mente, o dell'ego. Ecco ciò che si chiama ritiro della mente, o dell'ego. Ecco che cosa significa uno stato privo di ego. La mente non è altro che l'ego.

Bhagavan ci ha anche detto che poi, e di questo siamo stati testimoni, il Presidente dell'India ha girato per Prasanthi Nilayam, fino ai capannoni, a fare una passeggiata serale, con la polizia che diceva 'Sai Ram, Sai Ram' a tutti quelli che erano nei capannoni (risate).

E quando è arrivato al Mandir ha mandato via la polizia: "Per favore, andatevene, voglio vedere il tempio - com'è bello! (risate). Sì, questo è uno stato di non mente. Se lui si sentisse 'il Presidente' allora vorrebbe la televisione a sinistra ed i cordoni di polizia a destra.

Dimenticare che cosa siete, le vostre qualifiche, il vostro stato sociale, la vostra influenza, sentirvi dei 'niente' è uno stato di non-mente. Fino a quando credete
di essere qualcosa diventate qualcosa di incorreggibile - impossibile da riparare. Lo stato di totale mancanza di ego per cui 'non sono niente davanti a Dio' è lo stato di 'non-mente' (non-ego).

Non solo. Il Presidente dell'India ha scritto un'altra lettera, questa volta di ringraziamento, al suo ritorno a Dehli. Ha detto a Bhagavan: "Solo a Prasanthi Nilayam ho sperimentato la massima pace della mente. Solo là, e da nessun altra parte" (applausi).

Vedete? Dovete anche sapere di un generale che è andato da poco in pensione, Padmanabam.
Recentemente è venuto in visita da Bhagavan e Gli ha chiesto se poteva avere un qualsiasi lavoretto a Prasanthi Nilayam! (applausi)


ESSERE SENZA EGO È ESSERE UN GRANDE INTELLETTO

Sentire di essere 'niente' - mancanza di ego: questo è essere un grande
intelletto. Vediamo che Swami aiuta una persona malata a camminare sul palco. Lo vediamo assistere una persona portandola per mano fino alla stanza delle interviste - Dio stesso.

Dio non è una posizione; Dio non è uno stato sociale. Dio è una qualità di vita. Dio è una qualità.
Dio non è una persona. Se pensiamo a Lui come a una persona, Lo vogliamo influenzare, manipolare.
Se pensiamo a Dio come ad un oggetto vogliamo possederLo. Non potete
possederLo, acquisirLo, maneggiarLo, manipolarLo; non potete perché voi SIETE Dio - ecco perché.
Dio non è una meta, mai. Dio è un pellegrinaggio, un viaggio, ma non una meta perché voi siete Dio, come Bhagavan ci ha ripetuto più volte.

Amici miei, potete estendere le vostre conoscenze a proposito, cercando tutte le informazioni possibili su questo argomento: "Padroneggiate la mente e siate un grande intelletto."


PREGHIERA A BHAGAVAN

Prima di rispondere alle domande che ho ricevuto, desidero concludere questa parte del nostro satsang di oggi rivolgendo una preghiera a Bhagavan affinché ci aiuti a dominare le nostre menti.
Noi possiamo non renderci conto di che cosa stia creando la nostra mente, di quanto siamo diventati cattivi, egoisti, inquieti, frustrati... a causa della nostra
identificazione con la mente stessa.

"Bhagavan, per favore,
aiutaci a prendere coscienza dei nostri blocchi,
a prendere coscienza della 'cortina di ferro' della nostra mente.
Aiutaci a romperla, a tagliarla via,
affinché diventiamo completamente umili, senza ego, amabili,
completamente arresi ai Tuoi Piedi di Loto.
Sai Ram."


DOMANDE

Ecco adesso alcune domande. Naturalmente ci sono molte, molte lettere
di apprezzamenti, che mi incoraggiano a continuare con sempre maggiore accuratezza ed in modo più responsabile di prima. Sì, accetto i vostri complimenti in questa prospettiva (risate).


1) COME SI DEVONO COMPORTARE I RAGAZZI?

"Come si devono comportare i ragazzi, quando sono sopraffatti dalle immagini e dalle notizie? Come si devono comportare?"

Bhagavan dice: "Non c'è nulla su come i ragazzi dovrebbero comportarsi." Ma ecco la direttiva generale di comportamento data da Bhagavan:
"Partite presto, guidate lentamente, arrivate sani e salvi"

Quando un ragazzo parte per la vita, diretto lungo il sentiero spirituale sin dalla più tenera età, avrà la corretta prospettiva e conoscerà il modo giusto di manovrare la propria vita e le situazioni. Ecco perché sono stati istituiti i Bal Vikas.


2) COME TRATTARE LA REINCARNAZIONE?

"Come trattare la reincarnazione? Come si concilia con l'Advaita? Che cos'è esattamente la rinascita, se solo Dio esiste?"

Non possiamo trattare la reincarnazione in alcun modo, perché non è nelle nostre mani farlo.
Nessuno di voi ha presentato una domanda scritta a Dio affinché lo facesse nascere come essere umano. Se avessimo dovuto far domanda prima di nascere, avremmo riempito pagine e pagine di motivazioni, per essere sicuri di nascere almeno milionari (risate).

"Oh, Dio, fa' almeno che io sia piena di gioia per sempre (risate). Fa' che la prossima volta io non muoia."

Queste sarebbero state le nostre espressioni. Non c'è modo di 'trattare' la reincarnazione, perché non è una cosa che è nelle nostre mani. Ma come si concilia con l'Advaita? Advaita, come sapete, significa 'non-dualismo' - cioè che solo l'Uno esiste. Uno, e non due.
Come dice Baba:

Ekam Eva Advithiyam Brahma.
Ekam Eva significa 'solo uno, non due'. Come conciliamo questa dottrina con la rinascita?

Amici miei, fino a quando mi sentirò di essere separato da Dio dovrò nascere di nuovo e di nuovo!
Una volta che sperimenterò che Dio ed io siamo Uno, non ci sarà più rinascita. Quindi, la nascita e la rinascita sono dovute alla separazione, al sentimento di un'identità separata, all'identificazione col corpo, con la mente e con l'intelletto. A causa di questa separazione dalla Entità Divina si deve rinascere di nuovo e di nuovo. Una volta che sperimentiamo, e ci identifichiamo profondamente, con la Divinità, la catena delle nascite e delle morti viene tagliata.


3) COME GIUDICARE LA DEPRESSIONE?

"Come giudicare la depressione nel mondo civilizzato?"
La civilizzazione vi rende necessariamente depressi (risate), perché la civilizzazione non è altro che l'espressione della personalità esterna, delle comodità, degli oggetti elettronici e così via.
Se ho l'auto più recente, sono sofisticato. Se ho una casa con l'aria condizionata sono veramente civilizzato. La civilizzazione non ha limiti - il limite è il cielo. In nome della civilizzazione abbiamo troppi desideri - i desideri si moltiplicano sempre più. Non c'è mai fine. La civilizzazione vi porta perciò senz'altro verso la depressione.

Ciò di cui abbiamo bisogno è la cultura. La cultura si basa sui valori.
La cultura vi dà soddisfazione. La cultura vi aiuta a sviluppare uno stato equilibrato della mente, mentre la civilizzazione vi porta alla confusione. È come il fuoco - qualsiasi cosa ci buttiate, il fuoco la consuma. La civilizzazione consuma la vostra energia, risucchiando il vostro tempo, non lasciandovi un momento per riposarvi, per stare a guardare. In una società 'civilizzata' dobbiamo imparare ad essere 'colti'. Tenete la civilizzazione al posto numero due e mettete la cultura in cima alle vostre priorità. Vedrete che allora non sarete più depressi.


4) DOBBIAMO SEGUIRE QUALCUNO CHE AFFERMA DI ESSERE GESÙ?

"Molti dicono di essere la reincarnazione di Gesù. Dobbiamo seguirli?"
Se qualcuno dice di essere l'incarnazione di Gesù, prima di decidere se seguirlo o meno, fatelo visitare da uno psicanalista (risate). Ci sono troppe persone che
dicono di essere l'incarnazione di Gesù; non si deve dar retta alle false proclamazioni.


5) PER FAVORE, PUÒ CHIARIRE IL SIGNIFICATO DI 'ACCELERAZIONE DEL
KARMA'?

"Abbiamo molto poco tempo per lavorare nell' Organizzazione. Baba, nella Sua compassione, accelera il karma di tutti. Per favore, ci spieghi il significato di questo".

L'accelerazione del karma non è limitato a chi lavora per l'Organizzazione. Siamo chiari - il nostro lavoro nell'organizzazione non è per niente diverso da quello
che svolgiamo in ufficio. È lo spirito che conta, non il lavoro. Fino a quando credo di essere 'io' a fare il lavoro, fino a quando ho il senso dell' 'io', sia che io lavori per l'Organizzazione, che faccia il mio lavoro d'ufficio o qualsiasi lavoro io faccia - se lo faccio con il senso dell' 'io' - è ridicolo ed indesiderabile.

Senza il senso dell' 'io', qualsiasi cosa facciate, anche in ufficio, o qualsiasi lavoro, anche personale, se lo fate col sentimento: "Baba, tu sei l'agente: io sono solo uno strumento nelle Tue mani"... be', questo modo di sentire accelera il karma di chiunque, perché porta ad un completo annichilimento e libera dalla schiavitù. L'importante è liberarsi del senso dell' 'io', non se il lavoro viene svolto per l'Organizzazione o no.


6) L'EVOLUZIONE SPIRITUALE CONTINUA ANCHE DOPO LA MORTE?

"L'evoluzione spirituale continua anche dopo la morte?"

Non ho incontrato nessuno che sia tornato dopo essere morto, dicendomi:
"Sono evoluto" (risate).
No, non ho fatto alcun incontro di questo genere.

Ma le scritture dicono chiaramente: 'La morte non esiste'.
Capire la morte aiuta a capire che non c'è alcuna morte. Ecco perché dobbiamo capire che cosa sia la morte - per divenire immortali. Allora: la morte non esiste. Ci può solo essere morte ove ci sia anche nascita; ma non c'è neppure nascita. Né nascita né morte, nella Realtà - sebbene sia difficile da credere - perché l'Anima (o Spirito) è eterna ed immortale. Swami dice sempre:

La vera Divinità in voi è al di là della nascita e della morte.

La cosiddetta nascita è solo l'apparizione del corpo, e la cosiddetta morte ne è solo la sparizione. Per citare Bhagavan: "Vi muovete da una stanza all'altra.
Questo non significa che quando [sparite da questa stanza e] andate in un'altra morite e rinascete quando tornate in questa.
Certamente no! Vi muovete da una stanza all'altra. Tutta la cosa dipende da voi".

In modo simile, la nascita e la morte sono solo un cambio di vestito.
Ecco perché quando era sulla croce Gesù Cristo disse a Sua madre Maria: "La morte è il vestito della vita."
Questo è tutto ciò che posso dirvi.

E che cosa è l'evoluzione spirituale? L'evoluzione spirituale è il sentimento che una goccia appartiene all'oceano. La goccia non è separata. La goccia e l'oceano sono una e la stessa cosa. La scintilla ed il fuoco; la schiuma, l'onda e l'acqua; l'argilla e la pentola; l'oro ed i gioielli:
sono tutti una stessa e medesima cosa. Questo genere di esperienza è il
culmine dell'evoluzione possibile in questo mondo organico.

Bene - con questo siamo arrivati alla fine delle domande che mi sono state poste. Vi ringrazio molto per essere stati qui stamattina e per avermi ascoltato con rapita attenzione. Che Bhagavan possa essere con voi per sempre!

(Anil Kumar chiude il Satsang conducendo il bhajan 'Kshirabdhi Sayana
Narayana.')