Cari Fratelli e Sorelle!
Condividiamo alcune esperienze. Oggi suddividerò la mia conferenza in due sezioni. Nella prima sezione, secondo la richiesta di alcuni amici, condividerò con voi alcune mie esperienze. Nella seconda parte avremo le domande e risposte.
Era il 25 di Ottobre quando condivisi con voi la prima parte delle mie esperienze personali. Io pensavo che la cosa si concludesse lì. Ma ho ricevuto una serie di
lettere e di richieste, che dicono che voi volete saperne di più. Ad esser sincero, adoro parlarne, col solo timore però che la gente possa scambiare la cosa per un tentativo di farmi pubblicità, cosa cui sono assolutamente contrario. Ma a causa delle insistenze dei miei amici, questa mattina vi comunicherò certe mie esperienze.
Come vi raccontai durante l'ultima lezione del 25 Ottobre, in quel periodo mi trovavo in un periodo di 'esilio', da Bhagavan ricevevo solo totale silenzio; Egli non si accorgeva neppure di quest'essere umano di nome Anil Kumar. Per sette od otto lunghi anni, io non esistevo, ero una non-entità, e quasi "in un vuoto" ovunque mi sedessi. Andò avanti così per un lungo periodo, per sette od otto anni. Nello stesso incontro del 25 Ottobre, raccontai anche come andarono le cose dopo quel lungo periodo di attesa.
IMPEGNATISSIMO NELL'INSEGNAMENTO
Durante quel lungo periodo di attesa, certe cose accaddero misteriosamente, incomprensibilmente, al di là di ogni comprensione e di ogni aspettativa. Era l'anno 1975, ed io ero molto impegnato durante il corso estivo. Stavo preparando gli studenti all'esame di ammissione al corso di medicina, che è un avvenimento annuale. Durante tale periodo, ricaviamo anche qualche soldo in più del previsto, per cui è tanto più gradito!
Fino alle 10 di sera ero occupato a preparare gli studenti. Il programma cominciava alle 6:30 di mattina, ed andava avanti fino alle 10 di sera. Tutto dipendeva dalla stima che c'era nei confronti della persona, dall'attrazione che esercitava, o come si presentava, e dal gusto degli studenti; quindi, in base alla domanda, un insegnante si trovava davanti tutto il lavoro possibile. C'erano
volte in cui insegnavo per 13 ore al giorno, perché tale era il mio indice di gradimento.
UN COLLOQUIO AL ROTARY INTERNATIONAL
Dunque, era l'ultima ora, circa le 9.45 di sera o giù di lì.
Improvvisamente ricevetti un messaggio da alcuni miei amici, che mi chiedeva di partecipare ad un "colloquio" alle 10. Di che colloquio si potesse trattare, io proprio non sapevo. Risposi: "Vi vedrò dopo."
Essi andarono tutti ad incontrare il rettore, C.V.N. Dhun, di un prestigioso Istituto chiamato Ravi Tutor College a Guntur. Ma il rettore stesso venne a dirmi: "Io non posso rischiare la mia reputazione. È bene che sospendiate questa lezione ed ascoltiate i vostri amici."
Allora io chiesi ai miei amici, "Che cosa volete da me?"
Mi dissero: "C'è in corso un colloquio. Voi dovete andare a questo colloquio."
"Che colloquio? Cosa dovrei fare?"
Non me lo dissero. Mi spinsero in un grande palazzo adiacente a questo college. Finalmente scoprii che si trattava di una convocazione del Rotary Club International, che ogni anno selezionava un gruppo di cinque persone per andare all'estero a studiare gli aspetti sociali ed educativi di quel Paese. Il programma è chiamato Group Study Exchange Program, GSE.
Nell'ambito del programma GSE, vengono selezionati ogni anno cinque rappresentanti, uno per l'agricoltura, uno per l'ingegneria, uno per la medicina, uno per la pedagogia, e via dicendo, uno per ogni settore. Fatta salva la
condizione che voi non siate imparentati con membri del Rotary Club, questo è un concorso aperto.
Bene, io non avevo cipria con me; ero invece pieno di polvere di gesso, avendo insegnato fino alle 10 quella sera. Potete immaginarvi, come ero ridotto alle 10 di sera, morto di stanchezza, dopo aver insegnato 13 ore quel giorno. Non potendo dire di no ai miei amici, in qualche modo entrai.
Il mio turno era l'ultimo, poiché il colloquio era iniziato alle 8.
Bene! Avrei potuto salutare tutti ed andarmene!
Dunque, entrai. Il Presidente, che era un dottore, la segretaria, ed un anziano avvocato dissero:
"Non abbiamo per lei alcuna domanda."
"E allora perché mi avete chiamato a questo colloquio?"
Risposero: "È solo una formalità. I nostri figli sono suoi studenti, perciò lei è stato selezionato a livello regionale."
Mi misi a ridere, "Oh, vanno così le cose allora? OK!"
La mattina successiva mi mandarono un modulo da compilare per la domanda di partecipazione: prima la selezione, poi la domanda, esattamente al contrario. Ecco Sai che cominciò a lavorare alla Sua maniera!
IL COLLOQUIO FINALE AD HYDERABAD
Dovevo andare al colloquio finale ad Hyderabad, al Riggs Hotel, uno degli alberghi più prestigiosi, a quei tempi. In seguito, molti altri alberghi di lusso sono stati costruiti, ma allora il Riggs era il più caro.
In un modo o nell'altro venni convinto ad andare all'incontro finale, che riguardava concorrenti provenienti da tre stati. Il colloquio si sarebbe svolto in cinque giorni. Eravamo in molti. Io avevo semplicemente deciso di partecipare al colloquio, ma non avevo tempo per prepararmi o per leggere nulla, a causa dei miei impegni pressanti, poiché dovevo insegnare botanica ai miei studenti e prepararli all'esame di ammissione a medicina. Il numero di posti che avrebbero ottenuto gli studenti, avrebbe deciso il mio destino dell'anno successivo. Per
questo dovevo essere molto scrupoloso e molto competitivo.
Sul treno per Hyderabad, c'erano diversi giovanotti che si recavano allo stesso incontro. Scoprii di essere l'unico uomo sposato con quattro bambini, mentre parecchi degli altri erano scapoli. In tutti i casi, io ero rilassato perché non ne facevo una questione importante. Non c'era da vincere né da perdere. Non nutrendo alcuna aspettativa, non c'era nulla da perdere!
Essendo da poco entrato nell'area di Sai, trovandomi in quel periodo di novità, io canticchiavo dei bhajan, come quasi tutti facciamo. Non avrei mai pensato di disturbare qualcuno di quei tipi che si preparava per l'esame. Uno o due discesero dalle loro cuccette e mi diedero dei libri per prepararmi. Non mi chiesero di non cantare. In modo assai rispettoso, raffinato, mi invitavano a
leggere anziché a cantare. Probabilmente c'erano due motivi: la mia voce non era granché, e poi non riuscivano a concentrarsi.
A quel punto compresi il mio errore e dissi: "Che libri mi date?" Il titolo di un libro era "India, Chi è Chi?" Quel libro viene pubblicato ogni anno. Tratta di tutti gli
ultimi sviluppi del Paese, e delle personalità che compaiono sui giornali, a livello nazionale ed internazionale, particolarmente sulle prime pagine. Attendendosi delle domande su questo argomento, alcuni vi si preparavano. Così, appena uno aveva terminato di leggerlo, me lo aveva passato. Un altro mi diede
"Manorama", altro libro che trattava di tutti gli ultimi sviluppi.
Essendo sufficientemente sveglio, dissi a quei signori: "Vi capisco. Vi sto disturbando. Non preoccupatevi. Io non ho nulla da leggere perché non leggo mai niente su questi argomenti per prepararmi ad un colloquio. Perché dovrei leggerli adesso? Sia "India Oggi" (una popolare rivista nazionale), India ieri o India domani, India è India. Io non ho tempo per leggere. Lasciatemi in pace" dissi. A loro bastava il mio silenzio.
Tuttavia, un chirurgo cardio-pediatrico, un dottore che si chiamava Balakrishna Murthi, che si occupava di patologie cardiache infantili, era seduto proprio di fronte a me con sua figlia. Questa mi osservava fissamente, ed io non capivo perché. Dissi loro: "Non sono un pazzo; non mordo nessuno. Sto solo canticchiando dei bhajan di Sai . Non abbiate paura di me." Essi risero. La
fanciulla non poteva immaginare che nel giro di tre o quattro anni sarebbe diventata mia allieva.
Ora è sposata ed abita in America. Ancor oggi, quando capita loro di incontrarmi, si fanno delle gran risate ricordando il mio commento che non ero un matto.
Dunque, quella era la situazione. Niente da perdere né da guadagnare.
Un altro tipo, un uomo d'età, che conoscevo bene, venne a dirmi: "Ma cosa fa? Perché non legge? Io ho partecipato a questa selezione l'anno scorso e quello prima, senza successo. Occorre essere preparati; come mai si comporta così?" Risposi: "Mia sorella abita ad Hyderabad. Mi hanno invitato per la cerimonia di inaugurazione della loro casa, ma non ho potuto parteciparvi per via di un
intenso programma di preparazione all'esame di ammissione a medicina.
Ora, ci vado con l'occasione di questo colloquio, quindi non ho nulla da perdere né da guadagnare.
Caro signore, lei faccia quello che crede; io prego affinché vi selezionino." E così lo feci tacere.
Mi preparai per presentarmi al colloquio. Il mio abito del matrimonio era ancora bello a quei tempi. Indossai quel vestito blu scuro con una camicia arancio, una
cravatta blu scuro con delle stelle, e scarpe ben lucidate con lo spray . Mi recai al Hotel Riggs, dove mi attendevano.
LE DOMANDE
Molti giovani, dopo il colloquio, parlavano tra loro circa le domande che erano state poste. Per curiosità, io volli sentire le domande, ma non avrei avuto risposte per nessuna di esse.
Era l'anno in cui l'India aveva lanciato un progetto di ricerca spaziale chiamato "Arya Bhatta", che culminò con un satellite. Alla gente furono poste delle domande relative ad "Arya Bhatta", al lancio di questo satellite da parte degli scienziati Indiani. Io mi chiedevo: "Se mi facessero quella domanda, che risposta darei?" Un grosso zero!
Ad un altro signore venne posta una domanda su di un trattato tra India ed Unione Sovietica. A quel tempo India ed Unione Sovietica avevano concluso un trattato.
"Nella posizione di Paese non allineato, come ha potuto l'India stringere un trattato con la USSR?"
Quella era la domanda. Io non sapevo neppure che ci fosse un trattato, figurarsi delle sue giustificazioni!
In quel periodo era stata arrestata una persona assai importante del mercato nero. C'erano state ricerche in tutta la nazione, ed alla fine le forze governative erano riuscite ad arrestarlo.
Vennero poste alcune domande su quel fatto. Io non sapevo dell'esistenza di quel bandito, né del suo arresto.
Era anche l'epoca in cui Indira Gandhi, allora Primo Ministro, aveva dichiarato l'emergenza nazionale. Ci furono delle domande su questo argomento. "Essendo l'India una repubblica democratica secolare, sovrana, come ha potuto essere dichiarato lo stato di emergenza (che non è un atto democratico) in un Paese del genere?" Beh, emergenza o non-emergenza, io non mi sentivo toccato perché facevo solo il mio dovere. Come insegnante, sono poco toccato
dalle emergenze. Forse quelli impegnati in politica ne sono influenzati, ma la maggior parte di noi impiegati non ne viene colpita, e quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi. Ma io non avrei avuto risposta, se la stessa domanda fosse stata posta a me.
Rivolsi una silenziosa preghiera a Baba: "Swami, fa in modo che non sia esposto a simili domande.
Swami, salvami dalla vergogna!"
La mia seconda preghiera era questa: "Fa che non mi pongano domande di
conoscenza generale, come 'qual è la capitale della Norvegia, della Svezia, della Danimarca, del Guatemala, o dell'Argentina' - perché non avrei risposte immediate."
"Quando verranno a sapere che ho studiato biologia, fa che non mi domandino il nome di una rana senza coda, o di una con la coda, con la testa e senza testa. Infine, temo che mi dicano, alzando le sopracciglia, 'Che genere di insegnante siete se non sapete queste cose?' Il mio lavoro sarebbe screditato. Io sarei svergognato, e mi sentirei personalmente insultato se mi chiedessero simili domande."
"Swami, salvami da quella vergogna e salva il mio lavoro come professore, in modo che non sia l'oggetto del ridicolo per il pubblico, particolarmente per i membri della commissione esaminatrice."
In tutti i casi, io andai a sedermi rilassato, accavallando le gambe, col braccio disteso sulla sedia vicina, assolutamente tranquillo perché non c'era niente da
perdere e niente da vincere. Ero pienamente consapevole che avrei parlato alla Divina Presenza di Baba, che si trovava non solo là, ma anche qui nel nostro cuore. È bene verificare ogni cosa si dica, in ogni momento, perché
Bhagavan è un ascoltatore silenzioso di ognuna delle nostre conversazioni. Io ho anche avuto molte amare esperienze, a questo riguardo. Egli non lascia spazio ad alcuna esagerazione o sminuizione, ma accetta solo affermazioni basate sui fatti e non fantasie.
TUTTE LE DOMANDE RIGUARDARONO SOLO LA LETTERATURA SAI
Ebbene, nel pieno intendimento di questo, io vi dico, che mi crediate o no, che tutte le domande furono esclusivamente sul tema della letteratura Sai! Tutto qui! Tra i miei dati non c'era menzione di Sathya Sai Baba, niente del tutto! Eppure tutte le domande furono sulla letteratura Sai.
In quel periodo io ero entrato da poco nel movimento Sai, ed ero assai edotto sulla letteratura Sai. In quegli anni, girando per ogni villaggio dell'Andhra Pradesh, avevo preso confidenza con gli insegnamenti di Sai. Così avevo una risposta ad ogni domanda. Penso che vi interessi sapere qualcuna di quelle domande. Saranno interessanti per tutti voi.
C'erano dodici membri del Rotary International, ex presidenti locali, che uno ad uno mi fecero quelle domande. Mi pareva di essere Abhimanyu circondato da tutta quella gente nel Padmavyuha (la formidabile formazione militare, nella quale il figlio di Arjuna fu intrappolato ed ucciso); così mi appariva la sala del colloquio.
"DIO E' UNO ED UNICO"
La prima domanda fu questa: "L'India è densamente popolata, non solo dalla gente, ma anche da molti dei. Come giustifica il numero degli dei ed il numero degli abitanti del suo Paese?" Questa fu la prima domanda.
La risposta era facilmente disponibile nella letteratura Sai, che Bhagavan stava attivando dentro di me. Cosa dice Bhagavan su questo punto? "Ci possono essere innumerevoli nomi differenti e diverse Forme della Divinità, basate sui nostri gusti, capricci e fantasie, nonché sulla nostra intensità di devozione e concentrazione. I nomi e le forme possono variare, ma la Divinità è Una ed
Unica. Potete attribuirgli ogni nome, ma Dio è Uno ed Unico. Voi potete
concepire qualsiasi forma, ma Egli è Unico." Ecco ciò che dissi, poiché anch'io citai la famosa poesia di Bhagavan:
I fiori sono molti, ma l'adorazione è una.
Le forme sono molte, ma Dio è Uno.
Le mucche sono molte, ma il latte è uno.
I gioielli sono molti, ma l'oro è uno.
Le strade sono molte, ma la meta è una.
Ripetei la famosa citazione, ed essi parvero soddisfatti.
"DIPENDE TUTTO DA VOI"
Giunse la seconda domanda: "Se Dio è sempre lo stesso, perché uno è alto, come Rama, mentre un altro è basso, come Ganesha? Come possono esserci delle differenze nelle altezze degli Dei, se sono tutti lo stesso Dio?"
La risposta era anche questa volta disponibile negli insegnamenti di Sai. Ricordavo assai bene Bhagavan dire che vi fate cucire il vestito secondo le vostre misure.
Voi non indossate la stessa camicia che andrebbe bene a King Kong! No! Né dareste la vostra camicia a quel pugile. La camicia per uno magro non può andare bene ad uno grasso. Voi non potreste indossare la camicia confezionata
per una persona grassa, perché essa basterebbe per tre di voi! Dunque, ogni vestito deve essere fatto secondo le misure di ciascuno.
Allo stesso modo, in base al vostro gusto, al vostro temperamento, alla vostra formazione, al livello di comprensione ed esperienza, la Divinità viene concepita in quella forma. Alcuni possono concentrarsi facilmente su Rama, altri su Krishna. Dipende tutto da voi. Quella fu la seconda risposta.
"POTETE DARGLI OGNI NOME O FORMA"
Ed ecco la terza domanda: "Se è così, perché devono esserci così tanti nomi? Perché deve esserci Shiva? Perché Rama, o Krishna, o Durga, o Lakshmi? Perché tanti nomi?
Perché ?" Quella fu la terza domanda.
Bhagavan aveva dato un esempio: un giorno, un barista ed un farmacista
furono presi dal mal di testa, entrambi lo stesso giorno. Il farmacista andò al bar per una tazza di caffè. Il barista andò in farmacia a farsi dare una pastiglia. Egli aveva fiducia nella pastiglia. L'altro aveva fiducia nella tazza di caffè; ma entrambi trovarono sollievo al proprio mal di testa.
Allo stesso modo, potete dare ogni nome o forma a Dio. L'acqua è detta neeru in Telugu; in Sanscrito si chiama vaari, in Hindi, paani, in Tamil, tanni; ma
l'acqua, H2O, continua ad essere la stessa.
Quello è l'esempio fatto da Baba, che potei riproporre per la Sua Divina Grazia.
AMPIA LETTERATURA SPIRITUALE
Ci fu poi una domanda come questa: "L'India è terra di ricca tradizione spirituale e culturale; come mai c'è l'analfabetismo? Come mai c'è la povertà? La corruzione?
Perché? Quale risposta può dare?"
La risposta c'era, e mi venne in mente in quel momento. Cosa ne dice Baba? "Dove trovate il dottore? Trovate il dottore dove ci sono i pazienti. Dunque, voi
trovate ciò che veramente cercate.
In molti Paesi si sono cercate le comodità fisiche, Paesi nei quali si persegue una vita quotidiana di agio, lusso e superfluità. Ma Bharat è sempre stata in cerca di Dio.
Questo Paese è sempre stato in cerca dell'esperienza della Divinità. C'è stata una ricerca costante verso questo obiettivo da parte di saggi e santi, veggenti, aspiranti e ricercatori."
"Abbiamo oggi tanta cultura spirituale. Oltre ai quattro Veda, ci sono le 108 Upanishad, 18 poemi epici, il Brahma Sutra e lo Yoga Vasishta. Tale vasta letteratura spirituale si è sviluppata in questo Paese, grazie al servizio disinteressato ed alle penitenze intraprese da quei saggi, a favore del benessere dell'umanità. Essi pregarono per il progresso dell'umanità, senza alcuna traccia di egoismo. Dunque, qui è cresciuta la spiritualità, non le
apparecchiature elettroniche, non le comodità fisiche e mondane." Tale risposta parve soddisfare quella gente.
RISPOSTA AL 50%
Arrivammo alla domanda finale, davvero sorprendente, anzi, incredibile!
"Chi è il Primo Ministro di Israele?"
Questa domanda non aveva niente a che fare con le domande precedenti.
Beh, io mi trovai senza parole. Capii perfettamente in quel momento quello che Bhagavan mi stava dicendo dal profondo:
"Tutte queste domande gliele ho fatte fare Io. Ora fai vedere quello che sai! Vieni un po' fuori dalla tua nullità. Ora ti metto bene in mostra."
"Swami, questa è una prova seria! Non sono così folle da pensare che sia per mio merito; non sono così folle da pensare che io sia così sapiente. No! Io so bene che Tu mi hai manovrato in ogni secondo."
Immediatamente risposi, "Signore, io so che Golda Meir è stata Primo Ministro di Israele finora.
Ora non è più in carica. C'è ora un uomo al suo posto il cui nome io non ricordo." Uno della commissione disse: "È una risposta al 50%. Può andare."
La mia situazione era come quella di un bambino della scuola elementare che corre fuori di scuola all'udire la campanella, portandosi la sua cartella dei libri, saltando spensierato! Ero così allegro nell'uscire dalla sala del colloquio, perché a me non era successo proprio niente. Niente di alcun genere che turbasse il mio prestigio. Tornai a casa tranquillo, senza attendermi nulla.
I miei amici mi spingevano a cercare di conoscere i risultati. Io ero restio, perché non ero incline ad accettare una sconfitta. Il successo, proprio, non me lo aspettavo; nessuna aspettativa.
Pensavo: 'Lasciamo che le cose arrivino col loro tempo, non anticipiamole.'
Dissi: "Io non vado a scoprirlo. No! Lasciatemi in pace".
Perché? Perché non avevo fatto né alcun investimento, né alcun addestramento.
PRIMO!
Dopo un mese, vennero annunciati i risultati. Io ero il primo della lista fra la gente selezionata per andare nell'Indiana, negli Stati Uniti, quell'anno. Così sono andato in un sacco di posti negli Stati Uniti, in Indiana: Brazil, Corydon, Alora, Columbus, Indianapolis, New Albany, e Terrehaute.
Tutti quei luoghi li ho visitati solo per la generosità del Rotary International.
Tornato a casa, ricevetti una lettera che diceva: "Dovete partecipare all'incontro nel quale vi verrà dato un certo addestramento prima che vi rechiate negli Stati Uniti. Vi istruiremo su come rispondere alle domande, comportarvi con la gente, e sulle necessità che potreste incontrare."
Improvvisamente, l'istituto presso il quale lavoravo mise in programma la Giornata di Commemorazione Annuale, proprio per la data dell'incontro.
Andai dal rettore, a quel tempo era il Dr. Isaac, e gli dissi:
"Signore, lasciatemi libero quel giorno, in modo che possa partecipare all'addestramento prima di andare all'estero."
Quell'uomo immediatamente disse: "Chi sono costoro per darle un addestramento? Glielo darò io qui!"
"Signore, poiché spendono il loro denaro, come potete darmi voi le istruzioni?"
Disse: "Niente da fare. È la Giornata di Commemorazione Annuale, pertanto non posso darvi il permesso."
Risposi: "La Giornata di Commemorazione Annuale non è basata su di me,
signore. L'Istituto ha 5.000 studenti e 300 docenti. Non penso che succeda nulla se vado in permesso."
Disse ancora: "Niente da fare!"
Tornai a casa e pregai Baba, guardando la sua immagine: "Baba, sei davvero fantastico. Mi fai essere primo in lista, e ora io sono l'ultimo ad andare. Se posso andare o no, io non lo so. Ma è pur sempre una questione del tuo prestigio e del tuo Nome, niente di mio, ricordati! Dal momento che mi hai scelto, benissimo, Tu ti accolli il credito o il discredito.
Tutti sanno che io non ho fatto alcuna preparazione. E allora, di cosa dovrei preoccuparmi?"
L'ANNIVERSARIO DEL COLLEGE VIENE RIMANDATO
Gli inviti per l'anniversario del College erano ormai spediti; anche i rinfreschi erano pronti. Gli studenti avevano ricevuto i distintivi. Tutte le preparazioni per la Giornata di Commemorazione Annuale erano fatte. Un funzionario dell'ente IAS, il Signor Chandrayya, doveva essere l'ospite d'onore.
Credetemi. Potete verificare, perché vi do le date e anche i nomi della gente coinvolta. Non sono qui a falsificare o inventare; io sono contro simili cose. Vi posso dare tutti i dettagli, data la mia formazione scientifica. Appena 24 ore prima della Giornata di Commemorazione Annuale, il rettore, Dr. Isaac, venne da me a dirmi: "Anil Kumar, vada via questa sera."
Io dissi: "Signore, perché vuole che vada via? Mi ha detto lei che non mi avrebbe dato un permesso personale. Fu lei a non volermelo dare! Perché vuole ora che vada via?"
Disse: "L'anniversario del College è rimandato."
Era un College vecchio di 100 anni. Ora ha 130 anni, una delle più antiche istituzioni nello Stato dell'Andhra Pradesh, gestito e controllato dalla Chiesa Luterana d'America. Un College molto grande. L'anniversario del College non era mai stato rimandato in tutta la sua storia.
Il nostro Baba è un eccellente manager e manipolatore! Aveva fatto rimandare l'anniversario del College per uno stupido di nome Anil Kumar!
NOI CINQUE
Dunque, mi recai all'incontro, e venne controllata ogni cosa per il mio viaggio negli Stati Uniti.
Incontrai gli altri miei colleghi, scapoli, di bella presenza, con ottime posizioni, provenienti dai settori della medicina e dell'ingegnera. Io ero l'unico sconosciuto
funzionario con quattro bambini. Allora, cosa bisognava fare?
Stavano parlando tra di loro su cosa avrebbero fatto negli Stati Uniti.
Finalmente, uno di loro si spinse a chiedermi: "Anil Kumar, vuole un goccio di alcohol?"
Risposi che avrei bevuto volentieri più di un goccio, ma di caffè, non di alcohol.
Tutti risero di me e dissero: "Cinque di noi partono, ma ritorneranno solo quattro."
Pensavano che giunto laggiù, sarei stato finito. Mi chiesero: "Mangia carne o roba di quel genere?"
"No, no, no, sono totalmente vegetariano."
Con quello divenni un intoccabile tra noi cinque! Una creatura abbandonata da Dio! Nessuno voleva parlarmi o solo scambiare delle opinioni con me, perché non avevamo niente in comune.
Una volta arrivati sul posto, oh! quante cose ci vennero servite! Ma non c'era nulla da mangiare per me. Appena dicevo che ero vegetariano, cosa portavano da mangiare per me? Patate bollite ridotte in una specie di crema. Dicevano: "Questo è vegetariano. Perché non mangiate?"
Le patate sono senz'altro vegetariane, ma io non le mangio in quel modo, ridotte in una poltiglia come di gomma! Dunque, non le gradivo, ma la cortesia mi costrinse al silenzio. Con un bel sorriso, dissi: "Bene, bene, ma questo mi basta."
Gente in gamba, i Rotariani! Gli USA sono un grande Paese di ospitalità. Gli Stati Uniti di America sono un Paese dove c'è una sintesi di religioni. Sono pronti ad
accettare nuove ideologie. È un Paese di amicizia, dove la gente ha facce sorridenti.
Compresero i miei problemi di dieta, e alla sessione successiva, io avevo una quantità di roba come arachidi, anacardi, gelati, dolci, biscotti, e tante altre cose! Mentre i non-vegetariani avevano solo uno o due piatti, io ne ricevetti parecchi di più. Ero meglio nutrito di tutti loro, anche senza mangiare riso.
TORMENTATO DALLE BESTIE
Stavo proprio bene. Ma c'è un altro punto che devo confessarvi, per quanto imbarazzante. Non sono abituato agli animali domestici come cani e gatti, no.
A casa di ogni americano, con mia sorpresa, trovai questi animali, questi cani e gatti, ovunque.
Ero solito controllare se la mia stanza fosse esente da cani e gatti, e solo allora ci entravo!
Sfortunatamente, una volta alle 11 di notte, udii un rumore: "purr, purr" o qualcosa del genere.
Cos'era? Immediatamente mi alzai. Vidi un gatto sotto il mio letto.
Lanciai un urlo al mio amico americano, che corse immediatamente. "Anil Kumar, che succede?"
"Ah, cos'è questo gatto? Per favore, portatelo via!"
"No, no, Anil Kumar! è un gatto birmano, così affettuoso!"
"No! birmano o cinese, io non lo voglio qui! Per favore, fatelo uscire; io non riesco a dormire!"
Quello fu l'unico problema che incontrai.
Ricordo che anche a New Albany successe qualcosa. Un tale mi presentò ai suoi figli. "Oh, Mr. Anil Kumar, le presento David e Nelson." E fino a quel punto, bene. Poi disse: "Cesare, vieni qui!"
Pensai che Cesare fosse il terzo figlio. Cesare era il nome del loro cane, il quale era della mia misura e pronto ad arrampicarsi su di me come un alpinista! Io non sono il Monte Everest per arrampicarcisi sopra! Avevo molta paura.
L'uomo disse: "Lo saluti, Anil Kumar! Cesare è molto amichevole!"
"Signore, io non sono così amichevole. Per favore!"
Mentre mi tremavano le gambe, il cane mi arrivò sempre più vicino, e cominciò a toccarmi.
"Signore, mi volete vivo o morto? Per favore, portatelo via!"
Quello era il mio problema, ed io non sapevo che fare. Quando stavo per andare al posto successivo, in un'altra casa, invece di interessarmi alla famiglia con la quale sarei andato a stare, io mi interessavo dei loro animali, perché le bestie mi tormentavano! Ecco, io non avevo alternativa.
Perciò, indifeso, dissi a quel signore: "Questo è il mio problema."
Allora cominciarono a tenere i loro animali sotto controllo per mettermi a mio agio; davvero della gente gentile!
CANTARE I BHAJAN DI BABA
Poi un giorno, viaggiando in automobile, cantavo i bhajan di Baba, e l'americano pensò che mi stesse succedendo qualcosa. Mi disse: "Cosa c'è che non va?"
"Niente. Sto proprio bene e spero di vivere ancora per un paio d'anni!
Sto solo canticchiando dei canti bhajan indiani, inni o canzoni di preghiera indiane."
L'americano disse: "Ti va di cantare a casa mia stasera?"
Ero in attesa di quella opportunità! Dissi che ne sarei stato felice; inoltre avrei dato la traduzione in inglese dei canti. Ma solo a una condizione: avrebbero
dovuto invitare anche i loro amici. Non avrebbero dovuto restringere la faccenda solo alla loro famiglia."
Disse: "OK. Perché no?"
Ogni giorno invitavano i membri delle loro famiglie e quelle dei loro amici a partecipare ai canti.
Il risultato fu che 30 o 40 persone partecipavano agli incontri del Rotary, e 300 o 400 partecipavano alle mie serate di bhajan! Da quel giorno, divenni sempre
più popolare; ero la persona più desiderata in circolazione.
L'INTERVISTA CON QUELLI DELLA TV
Della gente della TV e dei giornalisti vennero ad intervistarci. I miei altri amici indiani erano alla ricerca di macchine fotografiche ed altre cose, mentre io non
avevo desideri di quel genere.
Avevo una profonda sensazione che Swami mi avesse mandato laggiù e che
avrei dovuto parlare di Lui ovunque. Quella era la mia sola missione. Non avevo altro desiderio.
Ci posero delle domande di questo genere: "Perché non mangiate carne in
India?"
Beh, io non potevo dare una risposta subito perché eravamo in cinque di noi seduti nello studio televisivo. Uno disse: "Noi non mangiamo manzo. Le vacche sono sacre."
Poi domandarono ad un altro: "Perché voi mangiate carne qui?"
Erano dei tipi intelligenti. Il terzo collega rispose: "Le bovine indiane sono sacre, non le altre!"
Allora alzai la mano e dissi: "Signore, le darò io la risposta. Quello era solo uno scherzo, che le bovine americane non siano sacre. Le bovine sono sacre, e sono considerate come una madre. Sono molte le cose venerate come la madre. Una è la Madre Patria, Desha Matha. Un'altra è la Madre Terra, Bhu Matha. La terza è Go Matha, la mucca, come madre. La quarta sono le Scritture, Veda Matha. Queste quattro sono rispettate, adorate e venerate come la madre. Ecco tutto."
"Oh, davvero notevole", disse qualcuno.
Mi fecero un'altra domanda: "Come mai non ci sono divorzi in India?
Com'è possibile che viviate con la stessa persona tutta la vita, anche se non andate d'accordo?"
Un uomo dei cinque, di nome Raj Kumar, era appena sposato. Lavorava alla Union Corporation. Egli rispose: "Perché sposarsi tante volte? Bisogna stare seduti (per la cerimonia) di fronte ad un fuoco con il fumo per lunghe ore! Non vogliamo subire questa cosa noiosa altre volte!"
Un altro disse: "Il matrimonio è una faccenda costosa. Perché pagare più volte? Noi vogliamo evitarlo."
Tutti sembravano divertirsi a questi scherzi. Io dissi: "Signore, c'è una risposta. Il matrimonio è solo una istituzione. Il matrimonio è solo un veicolo. Il matrimonio è solo un trasporto da un capo all'altro, da una sponda all'altra, dalla sponda della vita sulla terra a quella dell'al di là. Io viaggio in automobile, ma non abito nell'automobile. Attraverso il ponte, ma non sto sul ponte per
tutta la mia vita. Dunque, il matrimonio è un'istituzione, come un ponte, come una barca, come una nave che vi porta dalla sponda della vita sulla terra a quella dell'al di là, all'Eternità ed all'Immortalità."
Quella risposta sembrò soddisfarli.
Ci fecero un'altra domanda: "Come mai c'è un Dio nel vostro Paese che vuole dei capelli umani?" Si riferivano al Signore Venkateswara di Tirupathi.
Un'altra persona si mise a ridere: "Dio può farsi crescere i capelli da solo! Perché vuole i vostri?"
Una domanda assai pertinente! Bhagavan parlò di questo molto tempo fa.
La risposta era semplice e diretta.
Bhagavan disse: "I capelli simbolizzano l'animalità o il temperamento bestiale, la qualità tamasica, l'oscurità dell'ignoranza. Quando vi tagliate i capelli e li
offrite, voi compite un tentativo di liberarvi dalla qualità tamasica dell'ottusità,
dell'ignoranza, dell'oscurità o ignoranza del Sé. Ecco perché vengono offerti."
"Secondariamente, davanti allo specchio a pettinarsi, ognuno pensa di essere una star del cinema, proprio bello, anche se qualcuno vicino può dire il contrario. È molto diverso invece se si sta davanti allo specchio e si è brutti. Quando voi offrite i vostri capelli, non c'è più ornamento, non c'è tentativo di apparire bello. 'Io mi sfiguro.' Questo atto di auto-cancellazione è
l'espressione simbolica di offrire i capelli a Dio."
Questa risposta fece loro capire qualcosa.
In qualche maniera venimmo a capo di quel programma televisivo e tutti parvero soddisfatti delle risposte. Così noi cominciammo a disperderci verso le nostre destinazioni.
UNA BORSA DI CONSERVE
Gli altri, essendo ricchi, volevano fermarsi lungo il ritorno e visitare Londra, Amsterdam, e altri luoghi con il denaro che avevano avanzato. Come insegnante, non avevo niente con me in quel momento.
Io dovevo invece visitare una parente stretta in America. Mio suocero mi aveva dato una grossa borsa di frutta in conserva dell'Andhra, roba piccante, da consegnarle.
Mi trascinai in giro questa borsa per un mese, un fardello tremendo! I fratelli americani furono generosi con me. Le sorelle laggiù non mi lasciarono portare nulla. Portavano loro tutte le cose per me. Deve essere stato un bel fastidio per loro portare in giro questo grosso pacco di conserve piccanti. Roba da
spedirvi sulla luna svelti svelti, senza spese! Un mango pickle, un pezzetto solo è sufficiente, potete provare questo pomeriggio! Naturalmente dovete fare testamento in anticipo!
Dunque, io mi portavo a spasso queste conserve per ogni dove. Ma come
facevo per recarmi dai miei parenti? Quando tutti i miei amici se n'erano andati, il presidente del Rotary, un tale di nome Clark che viveva a New Albany, venne a chiedermi: "Anil Kumar, cosa pensate di fare ora?"
"Penso solo di andare a casa."
Disse: "Cosa c'è in questa borsa?"
"È piena di conserve di frutta che dovrei portare ai miei parenti."
"Dove abitano?"
Dissi il loro indirizzo.
"Come pensate di andarci?"
INTERNATIONAL SAI SERVICE
Come potevo rispondere che non avevo qualche dollaro per arrivarci?
Potevo forse dire: 'Mi pagate voi il viaggio'? Rimasi zitto.
"Penso di non avere abbastanza tempo per andarci. Me le riporterò indietro."
Allora egli disse: "No, no, i suoi biglietti ed il visto le permettono di trattenersi qui ancora per qualche tempo. Perché vuole andarsene di corsa? No! Vedrò di fare in modo che lei possa incontrare i suoi parenti."
Questi stavano ad Hamden, Virginia. Immediatamente prenotarono tutti i voli. I miei altri amici viaggiavano con gli autobus Greyhound. Essendo inviato dal Servizio Sai International, Inter-continental, io potei viaggiare in aereo con la Northwest Airlines, senza spendere un centesimo di tasca mia, per gentilezza del Rotary International, senza aver chiesto nulla.
Essi telefonarono anche ai miei parenti e dissero loro che Anil Kumar aveva insegnato molte cose sull'India, la filosofia e la cultura Indiana, e che avrebbero voluto visitare un giorno o l'altro quel Paese. Dissero che era stato per loro un onore avermi laggiù. Essi domandarono ai miei parenti di trovarsi all'aeroporto mezz'ora prima del mio arrivo per ricevermi.
Quando atterrai, i miei parenti mi stavano aspettando come se dovessero
ricevere Clinton o Bush!
Questo è il prestigio di cui si gode con la Grazia di Sai, il che fa su di me parecchia impressione.
IL COLLEGE AVEVA DECRETATO VACANZA
Quello fu il mio viaggio. Al mio ritorno fui costretto a girare per diversi Rotary Club in India e a parlare delle mie esperienze. Molta gente non lo fa perché non
viaggiano da nessuna parte, ma io desideravo andare ovunque perché questo mi dava l'opportunità di condividere con tutti la Grazia che Bhagavan Baba riversava su di me, e di diffondere il messaggio di Sai dappertutto.
Fui così invitato a parlare al Rotary Club di Nagpur. Edulji era il presidente del Rotary. Io mi recai presso la Nagpur University e presso il Rotary Club per parlare delle mie esperienze.
Nel viaggio di ritorno, mi trovavo sul treno Dakshin Express, che era in coincidenza con un altro espresso. Per mia sfortuna, il Dakshin Express era in ritardo, così non riuscì a raggiungere in tempo il College, una vera calamità.
Il rettore si era molto inquietato con me, perché ero andato in viaggio, sebbene non fosse d'accordo. Mi aspettavo che mi avrebbe ricevuto con una lettera di
licenziamento. Io riflettevo e pregavo Swami: "Mi hai mandato tu a fare questo viaggio, perciò non può farmi buttare fuori dal college, che è il mio solo mezzo di sussistenza."
Arrivato a casa, venni a sapere che il College aveva dichiarato festa quel giorno perché i nostri studenti avevano vinto il campionato statale di cricket. Mi congratulai con gli studenti, non per il loro successo, ma per aver ottenuto che quel giorno fosse dichiarato vacanza! Avrei voluto che tutti i giocatori del College giocassero così e vincessero spesso, in modo che io potessi avere
vacanza per andarmene in giro così, a condividere il messaggio di Sai Baba con quanta gente possibile.
DOMANDE
Nel tempo rimasto, vorrei affrontare alcune domande che mi sono state poste, poiché chi le ha avanzate sarà ansioso di udire le risposte. Cercherò di trattare queste domande al meglio della mia abilità, e per il tempo che ancora ci resta.
"Qual è l'origine della mente?"
La risposta è semplice. La mente non esiste, dunque non ha origine! Se ci fosse la mente, dovreste rintracciare la sua origine. La mente non esiste. La mente è solo un groviglio di pensieri, di desideri. Nello stato di sonno profondo, la mente non c'è del tutto. La mente c'è nello stato di sogno, ed in quello di veglia. Ma la mente non esiste nello stato di sonno profondo.
Quando i pensieri si ritirano, i desideri vengono trascurati, non c'è nessuna mente. Il ritiro od annullamento della mente è chiamato amanaska o manolaya. Dunque, la domanda sull'origine della mente non si pone del tutto.
"Qual è il significato della luna nuova e della luna piena?"
Altra domanda: "Qual è il significato della luna nuova e della luna piena?"
Che ci sia la luna nuova, la luna blu, o la luna piena, la luna è sempre la luna. La risposta è: la Luna è la divinità che presiede alla mente umana. Per quel motivo, nei giorni di luna piena, i matti sono in piena attività. Nella notte scura, essi sono pienamente attivi. Possono addirittura ricorrere alla violenza. Dunque, la luna controlla la mente. La mente e la luna vanno insieme. Ma parlando spiritualmente, c'è un'altra interpretazione. La luna piena significa saggezza,
conoscenza e risveglio. Era un giorno di luna piena quello in cui nacque il Buddha. Era un giorno di luna piena quello in cui il Buddha ottenne l'illuminazione. Era un giorno di luna piena che Mahavir fu illuminato. Purnima è il giorno di luna piena, ovvero il giorno dell'illuminazione. Il chiarore lunare è come il risveglio del Sé interiore. La luna piena rappresenta la conoscenza del Sé. Ecco il significato.
"Il mio karma non è stato cancellato?"
Un'altra domanda che mi è stata rivolta è questa: "Lei dice che il Darshan di Bhagavan rimuove il karma della gente. Ma io soffro ancora per il mio karma. Vuol dire che il mio karma non è stato cancellato?"
Questa è la domanda. La risposta è questa: gli effetti karmici vengono cancellati se lo si merita, se uno ne è all'altezza.
Quando guardo Bhagavan, quando tutti noi guardiamo Bhagavan, non tutti
noi abbiamo gli stessi sentimenti. Molta gente mi dice che quando Bhagavan passa vicino, percepisce una specie di vibrazione. Molta gente mi dice che si sente ricaricata di energia.
Molta gente mi dice che avverte una fresca brezza quando Bhagavan passa vicino. Dunque, le esperienze differiscono in base alla natura degli individui, alla loro devozione, al loro percorso ed all'intensità della loro disciplina spirituale.
Pertanto, io posso non essere liberato dal mio karma perché non sono pronto, non ho fatto abbastanza lavoro. Per quanto eccellente sia l'insegnante, se lo
studente non è capace di seguire la lezione significa che non ha fatto bene i compiti. Lo studente non ha la base sufficiente per ricevere ed apprezzare la conoscenza che gli viene impartita in classe, anche se l'insegnante è un
esperto. Per essere liberati dagli effetti karmici, dobbiamo fare i nostri compiti.
Qual è il compito? Intensa devozione, fede totale, resa completa, impegno nel servizio. Queste quattro cose sono pratiche sufficienti sul sentiero spirituale.
Impegnarsi in queste quattro cose costituisce un compito sufficiente per essere pronti, per prepararci, in modo da essere liberati dagli effetti karmici.
Ho ricevuto poi delle altre domande: "Il Karma è individuale? Anche i Paesi sono soggetti al Karma?" Come la "vendita all'ingrosso" e "al dettaglio"? Chi ha posto
questa domanda deve essere stato proprio un ottimo uomo d'affari. Molto bene!
Cari amici, vi prego di non fraintendermi, io sto solo scherzando. Non intendo mancare di rispetto a coloro che hanno posto queste domande. M'inchino in tutta umiltà davanti a loro, poiché sono ricercatori spirituali, esemplari e nobili; queste domande in particolare mi aiutano ad andare in profondità ed in dettaglio; perciò, vi ringrazio molto.
La domanda è la seguente: "I paesi sono vincolati dal Karma?" Nella sacra Bibbia si fa menzione di due città, Sodoma e Gomorra. Gli abitanti di queste due città furono inondati, puniti da Dio. Ciò è quanto afferma la Bibbia. Quando la gente è iniqua, l'intera regione viene condannata.
Una nazione non è semplicemente una locazione geografica, non è soltanto polvere, terra e sabbia.
Un paese è un insieme di persone. Se gli abitanti non sono virtuosi.....Prendete per esempio l'Afghanistan, dove le antiche statue del Buddha, alte circa 60 o
addirittura 90 metri, furono fatte saltare con la dinamite, e furono completamente distrutte; in Afghanistan, molte statue del Buddha vennero demolite. Che cosa successe dopo in questo paese? Voi tutti lo sapete. Se la gente è malvagia, deve poi ovviamente affrontare la reazione, le conseguenze.
Questa è la risposta che vi posso dare.
"Che cosa posso fare per pranzare con Bhagavan?"
La domanda successiva è "Che cosa posso fare per pranzare con Bhagavan?
Per dormire vicino alla Sua camera da letto? Per andare in macchina con Lui? Per avere una morte serena come Sua madre e Suo nonno?"
Ecco che ti rispondo, fratello. Andare in macchina con Lui, pranzare con Lui o dormire nella stanza vicino a Lui sono tutte attività fisiche. Nella macchina c'è anche l'autista, e non penso che sia un santo o un saggio. Nella sala da pranzo ci sono anche cuochi ed inservienti, non penso proprio che siano santi e saggi. Nell'edificio c'è il guardiano; non intenderei prostrarmi ai suoi piedi.
Questi sono atti fisici di Grazia, sono privilegi, sono opportunità d'oro. Non li sottovaluto, ma se rendono orgogliosi, egoisti, se servono a farsi pubblicità, portano alla rovina. Se invece questi atti vi aiutano ad essere più spirituali, a praticare la disciplina con maggiore intensità, allora sono un premio; ma se vi trasformano in un egoista, è una maledizione. Questi atti di carattere fisico devono portarvi ad un livello psicologico di unione con Bhagavan per tutta la
vostra vita, ovunque siate.
Se voi pensate che l'uomo che vi è vicino è Baba, questo è vivere con Lui. Se offrite una preghiera a Dio ed iniziate a mangiare, questo è pranzare con Lui. Se ascoltate i Bhajan di Baba mentre viaggiate in macchina, voi state viaggiando con Lui. Baba ha affermato:
"Ovunque si canti la Mia
Gloria, là Io sono insediato".
Ogni qualvolta cantiamo i bhajan, siamo con Lui. Ogni qualvolta pensiamo a Lui, siamo al Suo fianco. Ogni qualvolta offriamo il cibo, noi pranziamo con Lui. Questa è l'esperienza spirituale, psicologia, metafisica, mistica che si deve avere, o che si deve desiderare.
"Se la moglie è un ostacolo, cosa deve fare il marito?"
La prossima domanda è: "Il marito è molto interessato a Baba, ma la moglie non lo è, ed è quindi un ostacolo. Allora, che cosa deve fare il marito?"
Ci sono tre possibilità: "La prima: deve divorziare dalla moglie? La seconda: deve continuare il cammino spirituale? La terza: deve abbandonare il sentiero spirituale?"
Queste sono le tre possibilità.
Amico mio, questo è un caso veramente eccezionale! Un marito che trova nella moglie un ostacolo sul cammino spirituale è una vera eccezione. Di solito è il marito che rappresenta il problema per la moglie! Il 90% dei devoti Sai sono qui proprio grazie alle loro mogli. Ciò non è comunque una cosa di cui vergognarsi, anzi è una cosa di cui essere orgogliosi.
Se la moglie è il motore traente, molto bene, la famiglia sarà felice, serena e non ci saranno problemi. È un caso eccezionale, quando la moglie rappresenta un problema. Allora, quando uno dei due coniugi non va d'accordo con l'altro, che cosa fare?
Amico mio, la risposta è semplice. Se uno è completamente orientato verso il mondo, ed un altro verso la spiritualità, non si approda a nulla; ma in una vita in
comune, mentre uno si cura dell'aspetto spirituale, l'altra si prende cura della famiglia. La moglie che si prende cura della famiglia è la radice, il marito che pensa a Dio è il frutto dello stesso "albero familiare".
Perciò, non consideriamo il nostro partner come il capo di un partito d'opposizione. No, non deve essere così!
Vi racconterò la mia storia. Per 25 anni ho girato in lungo ed in largo per tutto lo stato dell'Andhra Pradesh e ho visitato migliaia di Centri Sai - per lo meno
tre volte la media. Mia moglie, invece, se ne stava a casa e si prendeva cura dei figli, dei suoceri e dei miei genitori, poiché la nostra era una famiglia congiunta (estesa a tutti i membri, dove tutti vivevano sotto lo stesso tetto). Se mia moglie avesse voluto emularmi, che cosa sarebbe successo se avesse detto: "Se tu ti dirigi a nord, io andrò a sud! Se tu vai a tenere conferenze ad
est, io le terrò ad ovest".
In tal caso, i figli si sarebbero trovati su una strada.
Perciò, è la semplice e logica dinamica della vita che uno sia attaccato alle radici, e l'altro sia "in aria". Succede proprio così, in nessun luogo marito e moglie vanno d'accordo al 100%. Possono trovarsi d'accordo sul cronista televisivo, ma non nella realtà. La "Guerra Coreana" familiare accade sicuramente molto raramente, ma senza di questa nella vita non esiste melodia.
Non bisogna preoccuparsi se la moglie non salpa con il marito, o se il marito non salpa con la moglie. Il marito si farà seguire dalla moglie un giorno o l'altro.
Proprio come i mariti seguono le loro mogli, anche in questo caso, la moglie seguirà il marito un giorno. Tutto dipende dall'esempio di vita che si dà. Per esempio, se durante una crisi familiare il marito rimane calmo, la moglie imparerà da lui. Se la moglie è serena nei momenti peggiori della vita, il marito a sua
volta imparerà ad esserlo. Dando il buon esempio, possiamo certamente procedere nella vita con il nostro partner senza sentimenti di opposizione, o attacchi critici.
"Tutte le persone che vedo sono illusorie?"
La prossima domanda è: "Sono un insegnante di Yoga. So che Dio è Uno, tu pensi che tutta la gente che vedo è illusoria? Pensi che sia tutto maya, illusione? Pensi che non esistano, che sia tutto un sogno?"
La risposta è semplice: lo Yoga è un anello di congiunzione con Dio; quando sei unito a Dio, tu sperimenti l'Unità. Vedi Dio ovunque: negli animali, nelle piante, nei minerali. Ovunque, vedi e senti Dio.
È proprio come disse Gesù Cristo, quando vide sulla strada un cane morto, putrescente. Tutti gli altri dissero: "Bruciatelo, portatelo via!" Gesù sorridendo, aggiunse:
"Come sono smaglianti i
denti bianchi di questo cane morto".
Ciò significa saper vedere il meglio nel peggio. Se si tratta del vero Yoga, tu percepirai l'unità nella diversità. Lo Yoga ti deve portare all'unità; ma ciò non
significa che nella vita pratica noi possiamo essere negligenti, no! Nella vita pratica c'è la diversità.
Supponiamo che uno studente venga da me e mi dica: "Signore, per favore
mi insegni". Io non posso rispondergli: "Tu sei Dio, io sono Dio, oggi non c'è lezione!"
Facciamo il caso di un ammalato che si reca dal dottore: "Tu non sei un paziente, io non sono un medico. Tu sei Dio ed io sono Dio. Non si pone la questione di un intervento chirurgico!"
È un'assurdità! Da un punto di vista pratico, c'è diversità. Da un punto di vista ideologico, c'è unità. Ideologicamente, dobbiamo sperimentare l'unità. Spiritualmente, dobbiamo fare esperienza dell'unità; mentre fisicamente si deve operare a livello di diversità.
È necessario essere pratici, realistici, essenziali. Questo è il meglio che posso rispondere.
"Posso vedere Baba in Forme diverse?"
C'è un'altra domanda dal Canada: "Posso vedere Baba in forme diverse?"
Perché no? Baba è apparso nella forma di un postino, Baba è apparso nella forma di un guardiano. A Sua sorella è apparso nella forma di una scimmia. È apparso come gatto e nella forma di un uccello.
Baba può apparire in qualsiasi forma. Tutte le forme sono Sue. Dobbiamo
pregare e cercare di avere quell'esperienza - la consapevolezza di quell'esperienza.
Perché deve apparire in una forma separata? Tutte le forme sono Sue; i molti sono soltanto un'apparenza. È come quando una persona si trova circondata da molti specchi. L'esperienza di vedere l'UNO nei molti è il culmine della spiritualità.
"Cosa fare per fondersi in Lui?"
La domanda è: "Che accorgimenti devo prendere per unirmi a Lui?"
Non ci sono molti accorgimenti, no! Le misure sono di nostra invenzione, sono create dalla nostra immaginazione. La fusione avviene spontaneamente.
Che cosa devi fare se vuoi mettere dello zucchero in un bicchiere d'acqua? Prendi un cucchiaio e mescoli - otterrai un risultato immediato. Analogamente, per fondersi in Dio non ci sono molti accorgimenti. Usa un cucchiaio di discriminazione, più un cucchiaio di rinuncia e mescola il tutto; questo è il processo della disciplina spirituale. Ciò è sufficiente per conseguire l'unione totale.
Non ci sono altri provvedimenti. "Quante vite sono necessarie?" "Quanti anni ci vogliono?" No, no!
La fusione è immediata, improvvisa, istantanea, spontanea e naturale.
Avviene in un attimo!
L'unione è il nostro stato originale, ma noi ci siamo separati; infatti, eravamo tutti Uno, ma ci siamo separati. Facciamo un esempio: ecco qui un fuoco. Da questo fuoco derivano molte scintille e dei frammenti. Questi ultimi diventano neri e poi sono carbone.
Inizialmente erano fuoco, ma poi successivamente sono diventati carbone.
Allo stesso modo, originariamente noi eravamo Uno, ma poi ci siamo separati. Riconoscere di essere Uno (sebbene in forme diverse) è Realizzazione. Realizzazione non è altro che pensare alla nostra Unione iniziale, ritornare a quell'Unità originale con Dio. La ragione per cui ci siamo separati da quell'Unità è solo dovuta al fatto che abbiamo preso un nome ed una forma. Questo è il segreto della fusione con Dio.
Non vi trattengo oltre. Chiedo scusa per avervi tenuto qui tutto questo tempo questa mattina, a causa delle interessanti domande. Spero che ne siate stati contenti anche voi!
Dio vi benedica!
Sai Ram!