Cari fratelli e sorelle,
ci sono state diverse richieste da parte di amici, che mi chiedevano di condividere la mia esperienza personale, cosa che fin'ora non avevo ancora fatto.
(Applausi).
Ho la sensazione che potrebbe trattarsi di un auto elogio e non sono sicuro che possa essere di aiuto ad altri; le mie esperienze potrebbero solamente esibire la mia vanità senza servire a nessuno. Questi sono sempre stati i pensieri che mi hanno fatto esitare a condividerle.
In ogni vita individuale c'è una pietra miliare. Viene espressamente dichiarato che uno deve dedicare se stesso alla sua propria liberazione, alla sua salvezza. Si vive per il lavoro, si lotta duramente per il denaro, per sistemare i figli; ma dopo i sessant'anni, quando si arriva ai sessant'anni, le scritture dicono chiaramente:
"Caro ragazzo è il momento di andare in pensione. Non puoi più occuparti di cercare dei guadagni, e non è corretto pensare ancora ad avanzamenti professionali. E' assolutamente pazzesco pensare al tuo nome, alla fama, alla stima, perché dopo i sessant'anni, il tempo che ti rimane da vivere è per te stesso. Non vivi più per la tua famiglia, non devi più interessarti della ricchezza o del nome, della dignità e del prestigio. Niente di tutto questo! E' tempo di
meditare, di riflettere, di rivolgersi all'interno!".
Il raggiungimento dei sessant'anni nelle nostre scritture viene chiamato 'Shasthi Poorti' , dove 'shasthi' significa sessanta e 'poorti' vuol dire completamento.
Oggi colgo l'occasione di condividere con voi le mie esperienze, in tutta umiltà e con tutto il rispetto.
Prima di tutto lasciate che vi esprima la mia gratitudine dal profondo del cuore, e veramente intendo al 100% quello che dico: sono grato a voi tutti per
l'incoraggiamento che mi avete dato, per l'aiuto e per l'attenzione così assorta con cui ascoltate i miei discorsi. Voi mi avete permesso di andare a fondo della letteratura Sai, mi avete aiutato a raggiungere le spiagge della letteratura Sai, e ad addentrarmi nelle profondità della filosofia Sai.
Per questo prego ognuno di voi di accettare i miei ringraziamenti pieni di gratitudine.
Non ci sarebbe mai stato questo satsang, questa assemblea di anime nobili, se non fosse stato possibile per me sviluppare alcuni argomenti di immenso interesse.
Grazie alle continue richieste e domande, questa mattina, chiedo il vostro permesso di parlarvi delle mie note personali, sono sicuro che mi conoscete e che non mi fraintenderete, per questo vi sottopongo le mie esperienze in
tutta umiltà.
I MIEI NONNI
Sono giunto ai Piedi di Loto di Bhagavan nell'anno 1970, trentadue anni fa. Onestamente devo dirvi che io provengo da una famiglia di Brahmo Samaj, si tratta cioè di un miglioramento, ossia, di una presentazione moderna della fede Hindu. Il Brahmo Samaj, è stato fondato da Rammohan Roy , il quale era molto interessato all'emancipazione femminile ed all'eliminazione delle caste sociali. Il
Brahmo Samaj non crede nell'idolatria, non accetta forme di adorazione,
enfatizza invece la meditazione su un Dio senza forma e senza attributi che non ha principio né fine.
Il Brahmo Samaj crede nella fratellanza delle fedi, nell'uguaglianza di tutte le religioni e non accetta adorazioni di immagini, di incarnazioni né forme rituali come Yagnas e Yagas, niente di tutto questo.
Io appartengo alla terza generazione della 'Dottrina di Brahmo'. I miei nonni paterno e materno, che prima erano stati compagni di scuola, divennero in seguito parenti, entrambi furono missionari per sessant'anni della fede 'Brahmo Samaj' .
Mio nonno materno, è stato editore di un giornale, un giornale spirituale che conteneva tutti i dettagli di questa filosofia, che si chiamava 'Darshan Sadhani' che significa 'Il Cammino Spirituale lungo il sentiero del Dharma', e per 45 anni è stato l'editore di questo giornale.
Mio nonno paterno ha servito per cinquant'anni anche lui come editore di un altro giornale il 'Dharma Jyoti' ossia 'La luce della Rettitudine'.
Entrambi vennero sposati da Sri Kandakuri Veresharam Pantuli, un grande
riformatore dello stato dell'Andra Pradesh.
Nelle nostre case noi non avevamo immagini di Rama, Krishna , nessuna
Divinità, nessuna forma di adorazione rituale, niente eccetto preghiera e meditazione; ed io appartengo a questo tipo di famiglia.
MIA MADRE E MIO PADRE
Come nota personale devo dirvi che mio padre, il cui nome era Sri K. Bappayya, si è laureato in letteratura inglese, ha ottenuto il dottorato in scienze fisiche e una laurea in pedagogia. Era uno studente eccellente ed una medaglia d'oro. E' andato in pensione come Direttore Delegato dell'Istituto Superiore.
Per quanto riguarda mia madre voglio dirvi due cose: a quell'epoca era uno scandalo per una ragazza frequentare la scuola. Nessuna donna aveva un'istruzione superiore, davvero nessuna. Ogni ragazza veniva sposata prima degli otto anni , questa era la situazione terribile in cui si trovava la società in questo paese.
Mio nonno, essendo un Bramo Samaj, riformatore e missionario, ha dato
un'istruzione superiore a mia madre che ha ottenuto un Master in letteratura inglese (laurea) all'Università Queen Mary di Madras, ed è stata premiata con la medaglia d'oro in letteratura inglese nel precedente Stato di Madras.
Quando mia madre partiva per andare in collegio, la gente usciva dalle proprie case per guardarla mentre si avviava verso l'istituto, essi condannavano mio nonno che mandava via la figlia in quel modo. Queste erano le condizioni di allora! Di fatto mia madre fu la prima donna che si è laureata nello stato dell'Andra Pradesh. (applausi) E' andata in pensione con il titolo di Dirigente
all'Educazione del Distretto.
Mio padre ora non è più, ma mia madre ha 86 anni ed è ancora in ottima salute, ed è stata una dirigente veramente molto onesta. (applausi).
Naturalmente adesso vi sono veramente poche famiglie Bramo Samaj.
Noi siamo tre fratelli ed una sorella, e fu molto difficile trovare uno sposo o una sposa appartenenti al Bramo Samaj, ma dal momento che i Bramo non accettano o approvano alcun tipo di dote, si può dire che la nostra famiglia esercitava una certa attrazione! (risate)
Comunque erano veramente poche le persone che potevano offrire le loro
figlie a questi tre fratelli, e per qualcuno di loro il fatto di non portare alcuna dote era l'unico incentivo che avessero, ma per Grazia di Dio, ci siamo sposati tutti! (eisate)
Fu veramente una sorpresa per me guardare le tre uniche foto del nostro
matrimonio: ho visto la faccia di mia suocera con un muso lungo e mio suocero con il viso severo, sembravano veramente preoccupati per la loro figlia. Questa ragazza stava entrando in una famiglia che non aveva alcun rito di adorazione, nessuna puja (altare - ndt), nessuna foto di Rama o Krishna . 'Sopravviverà?
Cosa combineranno in questa famiglia?' Leggevo questi pensieri nell'espressione dei loro volti ed anche oggi quando riguardo quelle foto mi diverto ancora!
I MIEI GIORNI DI SCUOLA
Ricordo molto bene i miei giorni scolastici. Un giorno stavo assistendo alla cerimonia dell'upanayama, di un mio compagno di studi. Era l'ora di pranzo e
qualcuno mi ha informato: 'Tu dovrai pranzare in veranda' (risate). Tutti gli altri potevano accomodarsi in casa. La sola ragione era che io ero figlio e nipote di un Bramo Samaj, che non credeva nell'idolatria, che non aveva alcuna 'cerimonia del cordone', che non osservava il sistema delle caste, che credeva nelle riforme e nell'emancipazione femminile. Così mi hanno detto: 'Tu pranzerai in veranda.'
A quell'epoca ero studente SLC, eravamo nel 1957. E io risposi: "Non
disturbatevi a servirmi il pranzo in veranda, pranzerò a casa mia."Questa cosa me la ricordo molto bene, e da allora non sono mai più ritornato in quella casa.
Mi ricordo anche un altro spiacevole episodio che si riferisce ad un altro mio compagno di classe, il quale festeggiava il Sita Rama Kalyana ossia il sacro matrimonio di Sita e Rama, che viene celebrato annualmente da alcune famiglie. Anche quella volta, al momento della distribuzione di dolci e altro mi hanno chiesto di uscire sulla veranda perché mi sarebbero stati serviti là. Ed io dissi: "Per favore teneteli pure per voi. Grazie Tante." E lasciai la casa.
Allora cominciai a pensare ai miei genitori .Se questa era la situazione nel 1950, potete immaginare quale fosse la condizione in cui vivevano loro nel 1930! Ad
entrambi i miei nonni non era permesso di stare con i loro genitori solo per il fatto che essi non approvavano alcuna forma di idolatria.
Questa era dunque la mia posizione in quegli anni e in qualche modo le cose andarono avanti così.
L'OPERAZIONE DI MIA MOGLIE E LA VISITA AL TEMPIO
Per far breve la storia, nell'anno 1970 abbiamo avuto un serio problema.
Avevamo quattro figli, eravamo sposati felicemente e sistemati bene, ma in quei giorni (nel 1970 il più grande dei nostri figli aveva sette anni ed il più piccolo solo pochi mesi) mia moglie ha cominciato ad avere problemi.
La gente diceva che aveva l'ulcera all'utero. Ho consultato sette medici da tutto il Guntur, alcuni di loro appena tornati dall'estero. Ho speso un sacco di denaro per avere un secondo e poi un terzo parere, altre opinioni. Tutti dicevano che doveva essere operata immediatamente altrimenti l'ulcera poteva trasformarsi in cancro.
Anche un professore di ginecologia disse la stessa cosa.
Era un'estate caldissima. Senza alcuna scelta, mia moglie venne dunque operata, e l'operazione fu un successo. Ma più tardi rimase scompensata psicologicamente. Sentiva che qualcosa non andava bene in lei, non poteva mangiare nulla, solo buttermilk (siero di latte - ndt), nient'altro. Diceva di avere delle sensazioni di bruciore. Ho cominciato un pellegrinaggio da un dottore all'altro e l'hanno vista circa tredici medici del Guntur. Oggi, ogni volta che
incontro un medico mi dice:
"Come sta sua moglie?" Mi sento molto imbarazzato. Vorrei non aver mai avuto bisogno di tutti questi dottori perché in quei giorni , la situazione era diventata
l'argomento di discussione.
Tutti mi dicevano: "Sua moglie sta bene, non ha niente!" Eravamo diventati lo zimbello dei nostri stessi genitori. Ma se sentiva bruciore e non riusciva a mangiare com'era possibile che non avesse nulla?
Qualcuno allora ci disse: "Perché non la porti ad un Tempio?" Come Bramo Samaj, noi non visitavamo i Templi , cosa potevo fare? Allora le dissi: "Dal momento che tu provieni da una famiglia ortodossa tradizionale ed io sono democratico, non ho problemi a portarti al Tempio." (risate)
Così ogni giorno andavamo a visitare un tempio insieme ai nostri quattro figli. C'era solo una condizione: io sarei rimasto sempre fuori, mentre lei poteva entrare.
Non volevo correre il rischio di convertirmi! (risate) Mi tenevo ben strette le mie pistole! Così lei andava al tempio ed io facevo giocare i bambini, questo era il mio ruolo quotidiano.
PERCHE ' NON ANDIAMO A PUTTAPARTHI?
Finché un giorno al ritorno dal Tempio abbiamo sentito dei Bhajans provenire da qualche parte. Mia moglie disse: "Perché non andiamo là?" Vi andammo subito e per la prima volta abbiamo ascoltato dei bhajans. Ho visto la foto di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, non ne avevo mai viste prima, avevo solo sentito parlare di Lui.
Mentre ero all'università ero abituato a parlare non molto positivamente di Lui. Un giorno una ragazza portava un medaglione con l'immagine di Baba ed io l'ho mandata fuori dalla porta! "Non fai affari nella mia classe con la foto di Baba!" (risate) E quando un giorno uno studente portava un anello di Baba gli ho chiesto di portarlo fuori della classe. Ero solito dire: "Non fatemi domande
importanti che riguardano gli esami, non sono mica Sathya Sai Baba!"
Inoltre se qualcuno arrivava con i capelli arruffati, lo prendevo in giro dicendogli: "Vuoi imitare Sathya Sai Baba?".
In quei giorni era questo il mio vergognoso, insensato e pietoso pregiudizio senza senso e la mia biasimevole ed imperdonabile barriera mentale.
Dopo aver ascoltato i Bhajans, mia moglie mi disse: "Perché non andiamo a Puttaparthi?" (risate).
La famiglia, in pratica, non approvava l'adorazione di Rama, Krishna o
Venkateswara, ma ora noi andavamo a Puttaparthi! Era come ricevere il regalo che Kaika chiese a Dasaratha e che lo condusse diritto alla morte! (Risate).
Le risposi: "Sei stata così brava fino ad ora, non so perché sei improvvisamente diventata Kaika!
Come posso portarti a Puttaparthi, è impossibile, i miei genitori non approverebbero!" Lei mi rispose: "Vuoi che sopravviva oppure no? Puoi darmi la garanzia che sapresti prenderti cura di questi quattro bambini?" (risate)
Cominciai a sentirmi tremare e dissi: "D'accordo, va bene ti porterò; ma a due condizioni: la prima é che non mi chiederai mai di entrare dentro Prashanti Nilayam. La seconda è che non mi chiederai mai di fare namaskar a Baba! (risate). Punto primo non mi devi forzare ad entrare in Prashanti Nilayam, punto secondo mai chiedermi di fare namaskar a Baba."
Un altro problema era che io insegnavo presso un collegio Cristiano, dove era molto difficile ottenere permessi di assenza. La Chiesa Luterana Americana
sponsorizzava il collegio dove avevo servito per 25 lunghi anni. Era un'istituzione molto severa e molto disciplinata, era praticamente impossibile avere dei permessi personali. Quindi posi un'altra condizione e le dissi: "Ti posso
dare solo quattro giorni. Oltre a questi io non posso più rimanere, puoi restare tu."
In qualche modo abbiamo raggiunto un accordo. C'era solo la differenza di un anno tra di noi, e lei comprese che stavo solo facendo un compromesso per cercare una soluzione. Così arrivammo qui!
Realmente io non misi piede in Prashanti Nilayam durante quei giorni, rimasi sempre fuori a giocare con i bambini. Queste erano le mie condizioni e non volevo dispiacere i miei genitori ed i miei nonni. Essi erano seguaci fedeli della Fede Bramo ed a questa avevano sacrificato le loro vite. I loro genitori e la società li avevano abbandonati, io ero figlio loro e non potevo tradirli.
Al momento del pranzo, mia moglie ed io abbiamo avuto una discussione, come in Parlamento, lei mi chiedeva: "Ma cosa c'è di male se entri e ti siedi?"
Io le risposi: "Mi hai detto che andava bene così a casa. Perché adesso non mantieni la tua promessa?" (risate)
"No, devi entrare e sederti!"
"No, Non voglio!"
Questa era l'accesa discussione di ogni mattina e di ogni sera, tutti i giorni!
IL NAMASKAR
L'ultimo giorno, stavo ormai per partire per ritornare a casa, ed ero in piedi accanto al cancello del Gopuram che allora era sempre aperto, mentre adesso è chiuso.
Stavo al cancello con i bambini ed era il momento dei bhajan, Swami era seduto sulla poltroncina nella sala dei bhajan. Improvvisamente Egli si alzò e si mise a
camminare nella mia direzione, lungo tutto il percorso, finché arrivò fino di fronte a me. Io avevo la sensazione di voler scappare via velocemente! (risate).
Attonito, incominciai a pregare silenziosamente il Dio senza-forma e senza-attributi chiedendogli intensamente di allontanare Swami! Ma Swami stava di fronte a me e mi squadrava da cima a fondo.
"Hmmm" disse e poi se ne andò via.
Io non feci namaskar assolutamente, questi erano gli accordi e non potevo rompere un proponimento!
(risate)
Swami tornò indietro e si sedette. I bhajan continuavano ed io restavo fermo nello stesso posto quando nuovamente Swami si alzò e tornò a camminare verso di me per tutto il lungo tratto, cosa che normalmente non capita mai. Si fermò dinnanzi a me e non si mosse finché non avessi fatto il namaskar. (Risate e applausi) Proprio non se ne andava in nessun modo!
Cosa dovevo fare? Con le mani tremanti e congiunte, per lo più malvolentieri - solo per paura credo, comunque niente a che fare con l'amore o la devozione - semplicemente successe! Bhagavan aveva un'opinione a riguardo e pensava che dovevo fare namaskar, per questo non si mosse fino a quando non lo feci.
Mentre se ne andava, vidi apparire nelle Sue mani un piatto pieno di laddus (dolcetti - ndt) e mi chiedevo: "Da dove è venuto quel piatto?Chi è che gli ha dato questo piatto di laddus?''
Quindi iniziò a distribuire questi dolci ad alcuni operai che lavoravano là per la costruzione del Poornachandra Auditorium. Ed io pensavo: 'I tuoi dolci possono aiutare i miei bambini più di te, li apprezzerebbero molto!" Bene, posso dire che non avevo alcuna fede in Lui ma avevo una fede cieca nei laddus! (risate) Conoscevo i loro gusti , così insieme ai miei bambini ci avvicinammo, ma quando l'ultimo dolcetto venne distribuito all'ultimo operaio, il piatto svanì. Questo fu il primo miracolo al quale ho assistito.
PERCHE' NON MI CHIAMI?
Il giorno successivo intorno alle 10:30 del mattino andai a prendere l'autobus.
Me ne stavo seduto alla stazione, quando un uomo che non avevo mai visto, si presentò e disse: "Mi chiamo Naidu e sono il direttore dell'Istituto Superiore Easwaramma." E io pensai: "E a me che me ne importa se sei il Direttore? Sto qua per prendere il mio autobus perché devo partire"; ma nello stesso tempo riflettevo: 'Oh Dio, hai chiamato della gente per l'interview, perché non hai chiamato anche me? Perché io no? Non sono un rapinatore, non sono certo un
attaccabrighe, non sono un reazionario e nemmeno un Naxalite (uomini violenti). Al contrario i miei genitori ed i miei nonni sono persone eccellenti ed io sto cercando di mantenere alto il loro nome e di vivere secondo le loro aspettative anche se so che non riuscirò mai ad eguagliare la loro grandezza. Ma so di non portare loro una cattiva nomea e questo è quanto basta. Perché non mi chiami?" Questi erano i miei sentimenti.
In quello stesso momento l'uomo mi disse: "Anil Kumar ti senti triste perché Swami non ti ha chiamato?" Eppure io non gli avevo detto nulla! (risate)
Allora pensai: 'Nilayam è già un posto abbastanza pericoloso e gente come questa è ancor più pericolosa! E' meglio lasciare in fretta questo posto!' (risate)
Ma l'uomo disse pacatamente: "Per favore, non andartene. Siediti, siediti. Non sentirti infelice per non essere stato chiamato in interview. Swami chiama molte persone.
Alcuni Naxalites, uomini violenti che provengono da Calcutta, sono stati ricevuti. Il motivo per cui viene data un'interview è conosciuto solamente da Lui.
Ad un paziente viene detto di andarsene a casa mentre un altro viene operato subito. Questo non significa che il dottore ami solamente la persona che ha operato, No!
Solo che un paziente ha bisogno dell'operazione mentre un altro ha solamente bisogno di qualche medicinale, questo è tutto!
Baba sa cos'è meglio, non devi preoccuparti!" A quel punto sospettai che uscisse fuori con altre affermazioni, ma dal momento che il mio cervello era pieno di polvere e di sporcizia, che non poteva essere condivisa con alcuno, semplicemente risposi: "Grazie Signore!" E me ne andai.
Dopo averlo lasciato cominciai a notare i libri di Swami, e mentre stavo leggendo il Volume Secondo del Sathya Sai Speeks, mi accorsi che ero molto interessato, quindi comprai tutti i libri disponibili in quel momento, credo che all'epoca si arrivasse fino al Volume XII, quindi ritornai a casa.
Una volta a casa, credetemi, la salute di mia moglie cominciò a migliorare. In breve si ristabilì completamente, ritornò in perfetta salute senza più lamentare disturbi.
E questo solo dopo aver avuto una breve visita a Prashanti, senza fare altro! (applauso). Nessuna interview, nessun sorriso, nessuna conversazione, niente di niente, e con appresso un marito completamente negativo! (risate) Questa era la mia posizione:
totalmente negativa! Ma ad ogni modo, lei si riprese completamente ed iniziò a leggere la letteratura Sai.
ERO SOLO UNO STUDENTE DI PRIMA CATEGORIA
Vi devo dire che durante tutta la mia carriera di studente non sono mai andato sotto del 60% nelle votazioni riguardanti le mie materie. Io sono stato attento a non andare mai sotto del 60% e loro sono stati attenti a non darmi mai più del 70 %! (risate) Così sono sempre rimasto tra il 60 ed il 70%, non sono mai stato il primo della classe. Non ho mai avuto una medaglia d'oro, ero solo un bravo studente, uno studente di prima classe, dal 65 al 68%, tutto qui.
Questa è stata la mia carriera scolastica.
Dalla mia infanzia fino al liceo e poi all'univeristà sono sempre stato il primo nei giochi tra i collegi e all'univerità nelle competizioni di dizione e nei dibattiti.
In questa materia sono sempre stato il primo, mentre nello studio, mi distinguevo e dovevo essere di prima classe solo perché altrimenti i miei genitori non mi avrebbero mai mandato alle gare di dizione. Perciò facevo tutto questo solo per raggiungere quello scopo.
Mi sono sempre interessato dei discorsi al pubblico fin da bambino. Questa era la situazione.
Più tardi dopo aver preso il MSc (Dottorato in scienze), mia madre voleva che diventassi un IAS officer (dirigente), ma non mi interessava. E non ho compilato la domanda. Poi mia madre desiderava che facessi il presentatore radio, ma non lo feci, poi voleva che diventassi un funzionario di banca ma anche questo non mi interessava e le dissi: "Desidero fare l'insegnante."
"Io non voglio che diventi insegnante solo perché lo sono stati i tuoi genitori ed i tuoi nonni!
Vogliamo che diventi un dirigente" disse, ma io insistetti: "Quello che voglio io è fare l'insegnante." E non ci fu altro da dire.
DIVENNI UN INSEGNANTE
Approfittando del fatto che mia madre era in qualche posto per delle ispezioni e mio padre era in giro per altri motivi, fui assunto e iniziai a lavorare subito, non
volevo affrontarli e sentirmi dire altri 'no'. Quando fecero ritorno dai rispettivi lavori, mi videro pronto per andare ad insegnare al liceo; la cosa era già fatta, in qualche modo era troppo tardi per lamentarsi ed accettarono la situazione.
Ma, amici miei, posso dirvi che non mi sono mai pentito di essere diventato un insegnante e se avessi una possibilità di scelta nella prossima vita, lo rifarei!
(applausi) La ragione è che il mio 'conto in banca' è il cuore dei miei studenti. Le 'entrate del mio registro' sono i sentimenti di affetto e di amore che i miei studenti hanno verso di me. Ho terminato quarant'anni di insegnamento e non ho nessun rimpianto, amo questa professione.
Giusto per fare qualcosa di diverso in famiglia, mio fratello è diventato medico ed ha reso felice mia madre. Ma poi il ragazzo è diventato professore di patologia e rettore dell'Università di Medicina (risate). Allora mia madre voleva che almeno il genero diventasse un ingegnere, ma lui diventò un professore di ingegneria meccanica all'istituto di Ingegneria Tecnologica. Quindi dobbiamo concludere che ciò che è predestinato, non può cambiare!
L'intera famiglia aveva il genio dell'insegnamento, tutto qua. Non ci si poteva fare niente!
Quando mio nonno voleva che diventassi un missionario Bramo Samaj, mia madre intervenne: "Niente da fare! Lui sarà un normalissimo capo-famiglia, ti abbiamo visto soffrire abbastanza per questa cosa.
Per favore lascia stare."
Ma nessuno può dire che cosa ci sarà in serbo per noi, così fin dal 1972 sono diventato un missionario del Sathya Sai Samaj (applausi). Chi è che può fermare il destino? Più tardi mia madre scrisse un articolo per un giornale dicendo: 'Ciò che non avrei mai voluto che accadesse è successo con un caso simile.' Questo è il destino e noi non lo possiamo cambiare.
FUI UNA NON-ENTITA' PER OTTO ANNI
Le cose andarono avanti. Lasciate che vi dica amici miei (e credetemi) che per otto anni Bhagavan non mi ha mai guardato: nessun sorriso, nessun padanamaskar (ossequio ai Piedi Divini - ndt), nessuna interview. Ero mille e miglia lontano da Lui.
Mi trovavo sempre tra la trentesima e la trentaduesima fila! (risate).
Grazie alla mia particolare abilità di parola, dovrei dire che questa loquacità dapprima era una virtù e poi diventò un vizio; anche allora, quindi, parlavo molto ed alcuni incaricati al servizio divennero amici miei. Una volta che avevo manovrato per essere messo in prima fila o al massimo nella terza, dopo una certa manipolazione degli addetti all'ordine, Bhagavan decideva di cancellare completamente il darshan in quell'ala del salone! Se invece cercavo di mettermi, dopo varie manovre, proprio dove entrava, Egli guardava tutti eccetto me:
"Alzati, alzati" Diceva a quelli accanto a me ed io era come se non esistessi!
Ero una non- entità, inesistente, un vuoto, nemmeno della dimensione di una zanzara o di una formica!(risate) Lui intanto chiamava tutti! E questo tipo di 'Romanzo Divino' andò avanti per otto lunghi anni, ve lo posso garantire!
In quegli anni la gente mi diceva: "Ma se Swami non ti guarda e non ti parla, perché continui a venire qui?" Io rispondevo: "Io sono un insegnante, e so che se qualcuno viene bocciato agli esami di Marzo, tornerà alla sessione supplementare di settembre! (risate) Prima o poi ce la farà. Quindi probabile che Lui non mi parli ora, ma che cosa accadrà nella prossima vita se ci incontreremo?"
Durante tutto quel periodo, questi erano i miei sentimenti.
Dopo otto anni, durante la festività del Dasara, mi arrivò improvvisamente un messaggio, Swami desiderava vedermi: "Anil Kumar deve presentarsi immediatamente all'Auditorium." "Perché subito?, pensavo, ho i miei bagagli e i miei oggetti di valore non quelli di qualcun altro! Non c'è nessuna ragione per chiamarmi improvvisamente. Ma come fa a conoscermi? E poi, siamo sicuri che è proprio questo Anil Kumar che desidera oppure qualcun altro?" (risate)
Così mi avviai e il Seva Dal (incaricato dell'ordine - ndt), mi disse di sedermi in prima fila.
Swami venne, e .. guardò chiunque eccetto me! (risate) Ah certo, come al
solito, otto anni così! ' La prima volta amarezza, la seconda vergogna..' questo era ciò che provavo. Quindi andai a casa di Kasturi per chiedergli qualche chiarimento: "Signore, è vero che Swami desiderava vedermi?" Lui rispose: "Si" "Ma allora, dissi, perché Bhagavan non mi ha neanche guardato?" " Non lo so".
Puo' essere che stia bluffando o che io abbia malinteso oppure, semplicemente, che questo sia il mio destino.
L' ISTITUTO UNIVERSITARIO DI ANANTAPUR
Pieno di disappunto, dissi a me stesso:, 'Non importa' e andai ad assistere ad un seminario sul Ramayana che si teneva ad Hindupur, un distretto molto vicino a qui.
Dopo aver partecipato a questo seminario, tornai indietro per avere il darshan di Swami. Ma mentre stavo arrivando con il bus a Puttaparthi, vidi Swami che se ne andava con l'auto dalla parte opposta!(risate) 'Devo essere veramente qualcuno se Ti faccio scappare!' E poi pensai:, 'devo andare ad Anantapur'.
Quindi scesi da un autobus e salii su un altro, poi chiesi al conducente di fermarsi vicino all'entrata del collegio di Anantapur. A quell'epoca non avevo alcuna idea delle Istituzioni di Swami né della sua disciplina.
Restavo lì vicino e il guardiano mi chiese: "Chi sei ?" Cosa dovevo dire? Non sapevo cosa rispondere e dissi solamente: "Voglio vedere Baba."
Lui rispose: "Impossibile."
"Perché?"
"Perché questo è un collegio femminile." (risate)
"Ah, e allora? Non sono mica venuto qui per vedere le ragazze. Sono venuto qui per vedere Swami! (risate) e se qui ci sono le ragazze, che importanza ha? Io voglio vedere Swami. Insegno in un Collegio Cristiano dove ci sono duemila ragazze e le posso vedere là, non devo certo venire fin qui per vederle!" (risate)
Ma quello che lui mi rispose mi fece concludere che nel College femminile di Anantapur non era permesso entrare nemmeno ad una zanzara di sesso maschile! (risate) Un uomo poi!
Ma dopo un po' il guardiano, vedendo la mia faccia pietosa, si sciolse e forse per simpatia mi disse: "Metti là la tua valigia e stai fermo qui, guarda che se ti
muovi anche solo di un millimetro ti butto fuori!." (risate) Questo era già abbastanza per me e restai lì . Dopo un po' Bhagavan terminò il suo incontro ai vertici con i dirigenti dell'Istituto di Anantapur . I membri allora erano V.K. Gokak, il Signor Craxi (un devoto italiano molto conosciuto), il fu Dott.
Bhagavantham e S. Naidu, grandi personaggi, grandi studiosi di quei giorni.
"VIENI QUI, ANIL KUMAR"
Swami stava andando insieme a tutta la gente verso la sala da pranzo, si fermò sulla veranda e gridò: "Anil Kumar, vieni qui!" Era la prima volta, dopo otto lunghi anni. Io allora pensai: 'Deve essere il nome del guardiano." (risate)
Così gli chiesi : "Hey, ti chiami Anil Kumar?" " No,Signore, non sono Anil Kumar."
Ma nonostante questo, non colsi l'occasione e rimasi zitto.
Swami insistette: "Professore! Vieni qui, vieni qui Anil Kumar!" Non c'era nessun altro lì, ed il guardiano non era un professore, di questo ero sicuro! (risate)
'Allora forse Swami intende proprio me!' Così mi misi a correre per tutta la strada fino ad arrivare da Lui.
Bhagavan mi presentò a tutti. "Lui è un professore di botanica ed insegna all'Istituto Cristiano.
L'altra sera ha fatto una conferenza a Hindupur alla quale hanno partecipato molte persone. Il suo discorso fu ben compreso da uomini ,donne e bambini." E andò avanti a spiegare ogni dettaglio del mio discorso. 'Cosa ti è successo Swami in tutti questi anni? Tu che puoi ripetere parola per parola ogni punto cruciale e importante del mio discorso, perché non mi hai mai neanche guardato
prima?' Non potevo riconciliarmi con questi sentimenti, era una sensazione così brutta! Egli allora, materializzò subito della vibhuti (cenere sacra - ndt) me la
diede e mi disse: "Dalla a tua moglie. Lei starà bene, è stata lei che ti ha portato qui."(applausi).
SISTEMAZIONE ALL'INTERNO DELL'ASHRAM
Poi Egli mi disse: "Vieni ed assisti al Dasara"
Non avevo mai voluto assistere al Dasara, non ero sicuro di avere una
sistemazione e non sapevo cosa rispondere, quindi domandai: "Dasara, Swami?"
"Sì, Dasara" disse.
Così partecipai alla festività del Dasara. Siccome non riuscii ad avere una sistemazione all'interno, rimasi in una stanza fuori dal Mandir (tempio ndt). A quei tempi, le stanze fuori erano senza finestre e senza porte. Erano tutte smontabili, rimpiazzabili, era tutto come un sistema universitario all'aria aperta! (Risate). Si doveva dormire a tempo, con la musica delle zanzare! Inoltre non c'erano ventilatori e per la cifra di 25 paisa veniva fornita acqua calda alle 4:30 del mattino. In qualche modo si andava avanti così.
Dopo tre giorni, Bhagavan mi venne vicino e mi disse: "Dove sei sistemato?"
"Sto fuori"
"Perché? Stai dentro!"
"Dentro dove? Chi è che mi dà una sistemazione qui Swami?"
"Dentro! Non capisci?"
"Ma dentro dove, nel Mandir?"' non avevo alcuna idea.
Allora gli dissi: "Swami, ho pagato in anticipo la stanza." (risate)
"No, no. Torna dall'uomo e fatti restituire l'anticipo, te lo darà non ti preoccupare. Dì il Mio Nome e basta." Disse Baba.
Non avevo mai sentito cose del genere: "Oh Swami, mi restituirà i soldi? In questo Kali Yuga chi è che ti restituisce i soldi?" (Risate)
"No, no, no! Ti restituirà tutto. Vai e chiediglielo. Andrà tutto a posto."
"Swami, hai detto, dentro, ma dentro dove?".
Allora Swami chiamò Kutumba Rao, che si trovava lì in quel momento e gli disse:
"Dagli subito un alloggio. Desidero che ogni qualvolta Anil Kumar verrà in questo luogo gli venga data una sistemazione totalmente gratuita." (Applausi)
E da allora non ho mai pagato per avere un alloggio, questo è un accordo permanente tra il Divino e me!.. e mi piace molto!(risate)
TIENI UN DISCORSO
Un giorno, era la festa di Durgashtami, Swami mi chiamò e mi disse:
"Devi fare un discorso" Ah, "Quando?" Egli mi rispose "Nella mattina ".
Mi stavo già per alzare quando precisò: "No, no, non ora! Verso sera" (risate)
Alla sera mi trovavo in piedi pronto; due studenti di Swami parlarono prima di me e in qualche modo il loro discorso mi piacque, quindi parlai io.
Il giorno dopo, Swami venne vicino a me e disse: "E' stato un bel discorso, è piaciuto a tutti. Ti darò un'altra opportunità il giorno di Vijayadasami . Questa volta parlerai in Telegu.
"Va bene Swami, con la Tua Grazia!"
Il giorno di Vijayadasami feci il discorso ed anche questo andò bene.
Swami disse a tutti: "Questo ragazzo ha studiato la letteratura Sai e può parlare in Telegu ed in Inglese fluentemente." Parlava di me a loro ed io pensavo: "Swami perché non mi dici queste cose direttamente? (risate) Non mi
fai felice a parlare con gli altri di me quando io sono qui! Non vuoi che io sia felice quando mi parli? Cos'è tutta questa 'storia'? C'è un limite a tutto!" Ma lui
parlava di me agli altri, vedete che romanzo incredibile? Ma questo era ciò che succedeva. Va bene, pensavo, si vede che questa è la procedura di Dio, devo farmela andar bene e riconciliarmi. Tanto Lui non si adegua alla mia richiesta! Allora, va bene, Grazie tante!
Il giorno dopo stavo partendo e qualcuno, improvvisamente, mi dice:
"No, no, devi avvisare Swami prima di partire!"
"Informare Swami e poi partire? Non è possibile, perderei il mio lavoro! Per otto anni non l'ho mai informato, né Lui mi ha mai guardato. Non forzatemi a farlo adesso, non ho proprietà (per mantenermi - ndt) . Per favore lasciatemi partire!"
"Assolutamente no, devi avvisare Swami !"
"Come faccio?"
Lui rispose: "Vai a sederti in veranda"
"In veranda? In Paradiso? Ma questo è impensabile! (risate) Durante questa mia vita? Sulla strada del Tuo passaggio! Ma è impossibile! E poi i Seva Dal, che prestano servizio lì, non mi permetteranno mai di sedermi in veranda! (Sono gente di Dehli, sapete, ben piantata. Sono mangiatori di grano, per questo sono così forti, non come la gente del Sud che mangia sambhar e riso!)
Portano le armi in questo modo, sapete (Anil Kumar fa un gesto con il braccio che attraversa il busto), cosa potevo fare io? A questo punto mi misi a correre a perdifiato fino a raggiungere l'appostazione della veranda e mi sedetti! Whooooosh! (risate). A questo punto non potevano buttarmi fuori, ero nella zona sicura, ero salvo! (risate) E' un'area protetta dal Divino, nessuno ci può venire!
TU SEI UN PUNDIT
Quando Swami venne, mi chiamò nella stanza delle interview e mi diede un pacchetto. Io lo presi e lo misi in tasca, non sapevo cosa fosse. Quindi disse:
"Comprati un vestito nuovo per il Compleanno."
Io risposi : "Swami, il mio compleanno è il 25 di Ottobre!"
Swami rispose: "Non il tuo compleanno! Il MIO Compleanno!" (risate)
"Swami, perché devo comprarmi un vestito nuovo per il TUO Compleanno?"
"Hi, Hi, Hi, Non sai proprio niente!"
"Ah, va bene. "
"In quel pacchetto c'è abbastanza denaro per comprare due vestiti: uno per il tuo compleanno e uno per il MIO! (risate) E' abbastanza anche per le spese di sartoria, va bene?"
Ah, ORA capisco! Cosi feci ritorno a casa.
Durante il Dasara successivo, di nuovo Swami mi chiese di parlare in pubblico. Alla fine del discorso mi chiamò al piano di sopra del Mandir. Sopra! In quei giorni vi erano scale a chiocciola, io salii ed aspettai Swami. Ad un certo punto Egli mi chiamò e mi consegnò un dhoti di seta, quelli che normalmente indossano i pundit (eruditi sulla Scienza Sacra - ndt). Non ho mai indossato un dhoti.
"Swami, un dhoti di seta per me? No, no, no! Sono cose che portano i pundits!"
"E allora?" (risate)
"Poiché tu hai parlato in pubblico qui, tu ora sei un pundit."
"Oh, Swami." Quindi mi consegnò uno scialle. "Uno scialle Swami, perché? No, no, questo viene dato agli studiosi!"
Egli disse: "Non capisci niente."
Poi mi diede un completo con giacca sahariana e pantaloni e mi disse:
"Questo è un vestito per le occasioni speciali" e andò avanti a spiegare.
DIFFONDI IL MESSAGGIO DI SAI
Poi, amici miei, con un grande senso di soddisfazione e di gratitudine, vi dico questo: Egli prese entrambi le Sue Mani le pose sul mio capo e disse: "Vai in tutti gli Stati dell'Adhra Pradesh e diffondi il messaggio di Sai, parla con i devoti." Questa è la benedizione che mi diede.(applausi)
Da allora ho passato ogni Domenica , ogni festività ed ogni vacanza in giro per l'Andhra Pradesh; ho visitato circa mille Centri Sai. In media, devo aver visitato ogni centro almeno 3 volte in un periodo di circa vent'anni.
Durante questo periodo non ho mai acquistato provviste con queste mani, né mi sono preso cura dei miei figli. Non ho fatto niente di tutto questo perché ero il 'Ministro degli Affari Esteri di Sai'. Questo è tutto. (Applausi)
Sono veramente grato a Bhagavan che mi ha dato forza e coraggio sufficienti attraverso mia moglie, che ha potuto accudire ai bambini, ai miei genitori e ai nonni. Il merito del successo familiare è interamente, totalmente, completamente e assolutamente dovuto a lei. Io ero acclamato sul palcoscenico mentre tutti i problemi dell'andamento familiare erano tutti sulle sue spalle.
Lasciatemi confessare onestamente che questa è stata fino ad ora la mia vita . Swami mi ha dato l'opportunità di parlare molte volte nel Purnachandra Auditorium, per lo meno due o tre volte all'anno.
Nel 1989, Swami, improvvisamente, mi mandò un messaggio: dovevo andare a Bangalore all'Università femminile di Whitefield a lavorare come Direttore. Per sei anni fui il direttore di questo Istituto.
Poi nel 1995, durante le celebrazioni del Suo 70° Compleanno, Bhagavan mi ha trasferito a Prasanthi Nilayam, e da allora sono sempre rimasto qui.
Sono molto grato a Bhagavan per tutte le meravigliose esperienze che mi dato e che so proseguiranno per un tempo indefinito.
In breve, questo è il modo in cui sono arrivato a Bhagavan. Prima di passare alla seconda parte di questa giornata, voglio ringraziarvi di nuovo per il vostro paziente ascolto. Ringrazio Bhagavan per avermi portato ai Suoi Piedi di Loto.
La mia unica preghiera è che il giorno in cui dovrò lasciare questo corpo, possa farlo parlando come ora e non steso in un letto! (Applausi)
Vorrei lasciare questo corpo mentre sto parlando con la gente, mentre condivido con altri la gioia che porta il messaggio di Sai. Voglio solo questo, niente di più.
Prego Bhagavan di benedirmi, prego affinché tutti voi possiate benedirmi , in modo che io possa avere molte altre occasioni di condividere il Divino messaggio, la Sua missione, i Suoi leela (giochi, miracoli - ndt), negli anni a venire. (Applausi)
NON FATE DOMANDE PERSONALI
Non devo rompere la mia promessa di dare risposta ad alcune delle domande che mi avete sottoposto.
Vi faccio però una richiesta formale, amici, di non inviare domande di tipo personale, ma solo domande di interesse comune, che possano aiutare tutti a crescere spiritualmente, queste sono le domande benvenute. Ho ricevuto domande del tipo: "Vogliamo andare in Canada. Ce lo permetterà Swami? Ti prego di scoprirlo." (risate) Nessuno può cercare di scoprire una cosa simile per voi, da Swami!
Qualche altro mi ha chiesto: "Vorrei andare a stare in Australia, ma mia moglie non vuole. I miei figli sarebbero d'accordo, ma lei no. Cosa devo fare? Puoi
chiedere a Swami?" (risate) Non abbiamo bisogno di andare a chiedere queste cose a Swami! Tutti voi dovete affrontare e sistemare le vostre cose personalmente con Swami.
Per questo vi chiedo ancora di non fare domande di tipo personale. Non ho neanche la soluzione per i miei problemi personali, come posso trovarla per i vostri? (risate)
Qui tutti hanno un vagone di problemi, chi sono io per darvi la soluzione?
Non sono abbastanza competente per risolvere i vostri problemi e non voglio prendermi il rischio divino di portarli all'attenzione di Swami. Vorrebbe dire il mio ultimo giorno fatale! Non voglio che accada questo, (risate) per favore portate pazienza e non fate questo tipo di domande. Nessuna domanda personale!
GESU' E BABA SONO LA STESSA COSA?
Una domanda è: "Sono un seguace di Gesù. Baba e Gesù sono la stessa cosa? O questa forma è il concetto Cristiano della Trinità?"
La risposta è semplice. Bhagavan ha detto: "Tutti i nomi sono Miei.
Tutte le forme sono Mie. Io rispondo alle vostre preghiere ed alle vostre offerte che Mi vengono fatte rivolgendovi a qualunque nome o forma. Pregate il Dio che preferite, questa preghiera Mi raggiungerà sempre. Potete pregare Rama, Krishna, Gesù o Allah, tutte queste preghiere arriveranno comunque a Me."
"Ma se io prego Rama, Swami, come ti raggiunge la mia preghiera?"
Swami ci ha dato questo esempio: "Potete scrivere una lettera a qualcuno in Inghilterra, negli Usa, a Delhi o Hyderabad, quando l'avrete messa nella cassetta della posta, quando l'avrete imbucata raggiungerà il destinatario. Ugualmente tutte le vostre preghiere arrivano a Me, non dovete preoccuparvi perché Io sono in ogni forma. Tutte le forme sono Mie, tutti i nomi sono Miei."
E Gesù non fa eccezione.
Vi darò un esempio. Un dottore di Roma venne qui per partecipare come
delegato alla conferenza di Cardiologia Internazionale che si è tenuta a Prasanthi Nilayam.
Cattolico rigidissimo, molto stretto. Quotidianamente recitava le sue preghiere e leggeva le Sacre Scritture.
Gli fu dato alloggio nella costruzione Nord. Un giorno, dopo cena, mentre stava leggendo le Scritture e meditando su Gesù Cristo, sentì la pressione di una mano sulla sua spalla, si girò e vide Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Ora egli dichiara:
"Baba e Cristo sono uno e lo stesso. Io affermo questo anche a costo della mia reputazione, anche a scapito della mia fede Cattolica. I miei parenti e i miei amici potranno anche abbandonarmi, ma io affermerò sempre che Baba e Cristo sono uno e lo stesso."
Baba è il Cristo Cosmico. Bhagavan è in tutto e in tutti, il 'Sarva Devata Swarupa' (Incarnazione Universale della Divinità - ndt). Egli rappresenta tutte
le Deità, tutte le Divinità, questa è la mia risposta.
PERCHE' DEVO SOFFRIRE ADESSO PER IL MIO KARMA PASSATO?
Questa è un'altra domanda che ho ricevuto: " Viene detto che in seguito al karma* delle vite precedenti si debba soffrire le conseguenze in questa vita, ossia a causa di un karma passato si deve soffrire nel presente. Secondo il mio umile punto di vista, quando si soffre si dovrebbe sapere a cosa è dovuta questa sofferenza, il perché e che cosa si è fatto di male. Perché non soffrire in questa stessa vita il karma che la riguarda anziché posticiparlo alla prossima?"
Molto bene! Cosa ha detto Bhagavan? Amici miei, tutte le risposte sono prese solo dalla letteratura Sai e non dalla mia immaginazione, perché non potrei mai arrivare a tanto! Se sarò breve, vi chiedo di perdonarmi, non voglio bluffare!
Swami dice: "Alcune azioni hanno una conseguenza immediata." Supponiamo
che io mi tagli un dito, cosa accade? Esce sangue immediatamente. E' una reazione, un risultato immediato per un'azione subitanea. Se voi bevete un bicchiere di latte non sentite più fame per almeno un'ora, se invece mangiate qualcosa di più consistente, non avrete fame per delle ore.
Quindi qualche azione ha per conseguenza dei risultati immediati, mentre altre possono richiedere delle ore.
Se seminate in questo istante un piccolo seme, potrete avere il frutto del mango tra un anno.
Perché il prossimo anno? Perché è così. Il seme per germinare, per aprirsi e per poter crescere la pianticella, per divenire un albero carico di frutti , deve trascorrere molto tempo. Così sono le azioni. Alcune hanno un riscontro immediato mentre altre danno risultati molto lentamente, dopo molto tempo. Questo è il modo di comprendere il karma.
COSA SI INTENDE PER 'CATTIVE COMPAGNIE'?
Un'altra domanda che mi è stata posta è: "Cosa si può dire delle compagnie che frequentiamo? Cosa si intende per 'buone compagnie' o 'cattive compagnie'? Cosa succede se mi sto ingannando?" Bene, spesso lo facciamo!
Si richiede una definizione. E' una richiesta molto chiara.Vediamo di dare una risposta sicura ai devoti Sai. Cos' è una buona compagnia?
La buona compagnia è quella che ci tiene stretti ai Piedi di Loto, che rafforza la nostra fede, che ci incoraggia nel servizio. La buona compagnia è quella che ci
attira più vicino alla Sua Missione.
La buona compagnia è quella che ci aiuta a non avere troppo attaccamento per il denaro e per la famiglia. Questa è una buona compagnia.
La compagnia che vi aiuta a scappare da qui, che vi causa la perdita di fede, che vi fa correre da tutti e in ogni luogo per qualsiasi motivo, la compagnia che vi rende depressi e frustrati che vi coinvolge fino a trasformarvi in un ateo, un non-credente è terribile, orribile, una cattiva compagnia.
Se siamo in buona compagnia, pratichiamo il satsang. Satsang significa appunto buona compagnia.
Bhagavan ci ha portato alcuni esempi: la sabbia in compagnia dell'aria si solleva. La sabbia in compagnia dell'acqua, sprofonda.
Similmente, se frequentiamo buone compagnie, nella vita ci solleveremo e il nostro sentiero sarà nobile. Al contrario in cattiva compagnia, i nostri pensieri saranno negativi, questa è la cattiva compagnia: state molto attenti alle cattive compagnie. Baba dice: "
Fuggite dalle cattive compagnie":
Frequentate sempre buone compagnie
Rifuggite le cattive compagnie
Pensate a ciò che è temporaneo ed a ciò che è permanente
Fate buone azioni quando il giorno inizia e quando finisce
Questi sono i dettami di Bhagavan, questi sono gli insegnamenti di Swami. Le persone che ci aiutano a procedere in questa direzione costituiscono una buona compagnia.
LA VOCE INTERIORE
Ecco un'altra domanda. "Come si fa a sapere se la voce interna è quella di Dio?"
Veramente una buona domanda! Come si fa a sapere se si tratta della 'voce interiore'? Punto primo:
la voce interiore è indipendente, mentre la voce psicologica, riflesso della psicologia, indica preferenze e scelte, ciò che piace e che non piace alla mente; questa voce non è mai indipendente.
Ecco un esempio molto semplice: "Voglio andare al cinema a vedere un film." Questo proviene dalla mente. "Non andare al cinema" questa è la voce interiore. Sono stato chiaro? Supponete che io desideri una bottiglia di scotch whiskey, questa è la mente! "Se bevi, non venire a Puttaparthi."
Questa è la voce interiore. (risate)
"Vorrei passare il fine settimana a Miami beach, perché no? Aall' Hotel Holiday Inn, potremo divertirci!" Questa è la mente.
"'Non andare là, vai ad un Centro Sai." Questa è la voce interiore.
La voce interiore non è ambigua, non lascia spazio a dubbi. E' diretta.
Non ha niente a che fare con le tue preferenze, con ciò che ti piace o con le tue scelte. E' sempre diretta. Non vi dà alcuna opportunità del tipo 'fai questo o fai quello', 'dovrei andare in quel luogo o no?'.
No, no! Fermati e stai qui. Non c'è altro.
Quindi, la voce interiore è molto chiara non lascia alcuno spazio alla scelta.
La voce interiore è istruttiva. La voce interiore è positiva. La voce interiore non è ambigua. La voce interiore è indipendente. La voce interiore proviene dal centro dell'Amore e si basa sulla Verità. La voce interiore è orientata verso la pace, non è violenta. Si basa su tutti questi valori. La voce interiore è Divina. La voce interiore è spirituale. La voce interiore è la coscienza e niente di meno di questa. Questa è la risposta.
Come fa una persona a sapere qual'è l'azione giusta? Cos'è la retta azione? Per citare Bhagavan:
Vedi ciò che è bene, non vedere ciò che è male
Ascolta ciò che è bene, non ascoltare ciò che è male
Non fare il male, fai il bene
Non pensare male, pensa al bene
Questa è la giusta azione, questa è la via che porta a Dio. Quindi la giusta azione è il servizio, la giusta azione è priva di egoismo, la giusta azione è sacra, è divina e dovrebbe essere lo scopo della nostra vita. Questa è la risposta.
PERCHE' SI NASCE E SI MUORE CONTINUAMENTE?
"Perché si muore continuamente e poi si rinasce? Perché accade questo?"
La risposta è semplice. Questo è il significato tratto dalla letteratura Sai. Individualmente non possiamo dare una risposta a questa domanda. Noi rinasciamo continuamente, perché? Perché non siamo capaci di uscire da questo ciclo di rinascite? Perché nascere? Perché morire?
La nascita e la morte sono dovute ai nostri pensieri o al nostro sankalpa (ciclo cosmico causato dal desiderio - ndt). Pensieri e contro-pensieri sono responsabili delle nostre nascite e rinascite.
Quando saremo liberi dai pensieri, quando riusciremo a ritrarre la mente, quando l'ego se ne sarà completamente andato, quando non ci sarà più alcun processo di pensiero, quando saremo rivolti all'interno, quando sperimenteremo l'anima, lo spirito, la consapevolezza, allora non rinasceremo più.
Ma poiché non sperimentiamo la 'coscienza', non possiamo sperimentare la 'consapevolezza'. Noi siamo legati ai nostri pensieri, attaccati al nostro corpo, al nostro ego e di conseguenza torniamo a nascere di nuovo e ancora. Penso di essere stato chiaro.
Un altro punto è questo: in verità, non esiste nessuna nascita e nessuna morte. Non c'è nascita, né morte. Colui che nasce è il corpo, chi muore è sempre il corpo. Ma l'Io' è sempre lì.
Un esempio semplice: io tolgo questa lampadina. Cosa significa questo, che non c'è più corrente?
No, la corrente c'è, solo che è la lampadina che dà espressione alla corrente diffondendo luce, ma anche se la lampadina è tolta la corrente continua ad esserci!
Allo stesso modo tu ed io esistiamo sottoforma di 'corrente'. Il corpo è la lampadina, sia che il corpo ci sia oppure no, la corrente c'è sempre. Per questo si dice che non vi è nascita né morte, è solamente un cambio d'abito, c'è l'abito da sera, il costume da bagno, il vestito da golf, non è vero? Quindi noi cambiamo l'abito ma l''io' resta sempre lo stesso. In realtà non esiste alcuna
nascita né morte.
ESEMPI DI REAZIONE, RIFLESSO E RISONANZA.
Cari amici, sono molto contento di ricevere queste domande, adesso rispondo all'ultima di oggi:
"Puoi darci alcuni esempi di reazione, riflesso e risonanza?"
Abbiamo un infinito numero di esempi. Mettevi di fronte ad uno specchio: questo è il riflesso. Se mi metto davanti ad uno specchio vedo il mio riflesso. Ma c'è una filosofia dietro tutto questo:
l'oggetto è Dio, lo specchio è la natura, il riflesso è l'individuo; ma l'oggetto principale è il Divino! Lo specchio è il mondo, la natura. Questo è un esempio del
riflesso.
Il secondo punto è la reazione. A causa dei buoni pensieri, di una mente positiva, ottengo buoni risultati. Swami ci ha detto ieri: "Se voi amate tutti. Dio amerà voi.
Se servirete tutti, sarete serviti. - Vedete la reazione?-Se odiate tutti, tutti vi odieranno ma se amate tutti, tutti ameranno voi." Questa è la reazione. Così com'è l'azione, è la reazione.
Quindi la risonanza, se sono qui e urlo: "Sai, Sai!" l'eco mi riporterà le parole : "Sai, Sai!"
Ottengo lo stesso suono che emetto.
Questo è ciò che afferma Baba: se voi dite 'sì' Baba risponderà 'sì'.
Se voi dite 'no' avrete per risposta 'no'. Il 'sì' e il 'no' appartengono solamente a voi; per Baba tutto è sempre 'Sì, Sì!"
"Baba, voglio morire ora!"
"Sì, Sì" (risate)
"Swami, mi sono fratturato una gamba."
"Sì, Sì, molto bene!" (risate)
"Swami, mia nonna è morta"
"Giusto, bene. Sì, Sì,Sì"
"Voglio sposarmi."
"Sì, Sì, Sì"
"Non voglio sposarmi"
"Sì, Sì, Sì" (risate) questo è il risuono.
Questi sono esempi semplici di riflesso, reazione e risonanza.
Vi ringrazio tutti per essere stati qui oggi!
Possa Bhagavan essere con voi per sempre!
Grazie.
Nota:
*Karma = legge di causa e di conseguenza. Risultato delle proprie
azioni.