Cari fratelli e sorelle!
Saluto tutti voi in questo giorno veramente speciale. Oggi è il 62° Anniversario della 'Proclamazione di Avvento dell'Avatar'. Sessantadue anni fa in questo
stesso giorno, 20 Ottobre dell'anno 1940, in quel remoto villaggio di Uravakonda, Bhagavan ritornava da scuola. Quando raggiunse la sua casa, gettò via i libri e disse ai suoi fratelli : "Io non vi appartengo. I Miei devoti Mi stanno aspettando. Io sono Sai." Dimostrando un assoluto distacco.
Così, il 20 Ottobre è il giorno della dichiarazione della Sua Divinità, la dichiarazione dell'Avvento di Sri Sathya Sai Baba. Spero che vi sia qualche
celebrazione questa sera! Qualche illustre anziano potrebbe fare un discorso questo pomeriggio nella Sai Kulwant Hall. Dal momento che non è stato fatto alcun annuncio in merito, forse la Divina 'suspense' ci offrirà una dolcezza più grande della solita distribuzione di dolcetti.
PACE E FELICITA' NEL MONDO
Questa mattina, cari amici, vi parlerò di alcuni dettagli riguardanti 'Yagna' e 'Yaga' che ancora vi dovevo. Vi dissi che vi avrei fatto tre discorsi riguardanti Yagna e Yaga che si svolgono particolarmente durante la festa del Dasara. Abbiamo già avuto due conversazioni al riguardo (22 e 29 settembre 2002 - NdT), ne rimane quindi una. Qualcuno mi ha chiesto:
"Anil Kumar, dovremmo aspettare fino al prossimo Dasara?" (risate) Non sarà necessario. Sono un insegnante e completerò il programma nei tempi stabiliti.
Mi scuso, non ho avuto il tempo per segnare alcune note sulla lavagna come faccio di solito, ma vi scriverò alcune parole importanti a beneficio di coloro che parlano la lingua Inglese e che non sono avvezzi ai termini sanscriti.
Come vi ho spiegato chiaramente all'inizio, lo Yagna, il rituale sacro, viene inteso per la pace e la felicità del mondo. Ma qual' è la differenza tra Yagna e Yaga?
Entrambi sono rituali sacri, entrambi sono di buon auspicio. Entrambi hanno per obiettivo comune il benessere ed il progresso del mondo. L'obiettivo della pace universale e gli altri scopi dello Yaga e dello Yagna, sono sempre gli stessi.
Ma qual'è allora la sottile differenza tra i due? E' questa: lo Yagna ha un maggiore ritualismo ed un maggiore contenuto in esso. Il fuoco sacrificale, Homa, la pronuncia dei Mantra Divini, come pure tutti gli ornamenti, offerte ed aspetti ritualistici sono contenuti pienamente nello Yagna, mentre lo Yaga non necessita di un rituale al 100%. Questo significa che nello Yaga vi è meno
rituale che nello Yagna. Questo era ciò che volevo chiarire.
L'OFFERTA DELL' "IO"
Vorrei portare la vostra attenzione anche su di un altro punto. Durante lo Yagna, molte offerte sono gettate nel fuoco sacrificale, molte cose preziose a partire dal ghee (burro chiarificato - NdT). Alla fine di questo santo giorno, nell'offerta finale, Puma-Ahuthi, Bhagavan offre, nel fuoco sacrificale, pietre preziose, gemme e perle, cosa significa questo? Le offerte fatte sull'altare del fuoco sacrificale, nello Yagna, hanno un significato, un'interpretazione. La gente pensa che sia solo un rituale dal momento che non ne conoscono la spiegazione. Ma è un atto di adorazione. Si può pensare che si tratti di un processo meccanico praticato dalla casta sacerdotale, ma, amici miei, questo non è corretto. Ciò che viene offerto è il sentimento del non-io, ossia l'ego. Questo è ciò che viene offerto.
Vediamo la cosa in questo modo: qualsiasi cosa gettata nel fuoco, brucia. Non rimane nulla. Il fuoco è tanto grande che non ti dice mai 'basta, è abbastanza', è sempre pronto ad accettare ancora di più. Questa è la ragione per cui in sanscrito si chiama Anala.
A-na-la. Anala è il vento. Anala è fuoco. Anala, o fuoco, letteralmente significa ciò che non dice mai :
'E' abbastanza', che non vuol dire 'Non più' ma, 'Sì per favore, ancora' .Questo è Anala.
In questo fuoco sacrificale che non dice mai 'basta', dobbiamo offrire il nostro ego, dobbiamo offrire la negazione del nostro 'io', l'identificazione con il corpo.
Quando l'identificazione con il corpo viene offerta, quando l'ego è gettato nel fuoco, tutto sarà bruciato e non resterà nulla.
Così amici miei, l'offerta nello Yagna indica andare oltre il corpo, trascendere la mente, avere un'esperienza trascendentale che va oltre il nome e la forma.
Lo Yagna aiuta anche ad acquisire la conoscenza del Sé. Noi conosciamo
qualsiasi cosa eccetto il Sé. Io conosco tutto in questo mondo: l'astronomia, la fisica, la chimica, la medicina, l'ingegneria e quant'altro. L'uomo pensa di conoscere qualsiasi cosa, ma non sa nulla del Sé.
UNITA' NELLA DIVERSITA'
Un uomo di scienza è valutato secondo il livello di studio e di erudizione, ma questa non è 'conoscenza' in senso spirituale. Qual' è la vera conoscenza in senso spirituale? La vera conoscenza è consapevolezza. Consapevolezza del Sé. La vera conoscenza è la scienza del Sé.
La conoscenza che conquistiamo in questo mondo ci aiuta a sbarcare il lunario, a guadagnare il pane quotidiano. Ma questo non è lo scopo della vita. Lo scopo della vita è acquisire la conoscenza del Sé.
Perciò, amici miei, l'obiettivo di Yagna è far sbocciare la conoscenza del Sé; fare in modo che ognuno di noi possa sperimentare il Sé. La domanda che ci si pone è:
Come? In che modo? La risposta è molto semplice: si arriva a conoscere il Sé tentando di scoprire l'Unità nella diversità. Ma sfortunatamente non ci interessa conoscere l'Unità nella diversità, perché dal momento che comprendiamo l'Unità, la nostra individualità sparisce. Una volta compresa l'Unità, la nostra
identità è perduta.Quando l'Unità viene compresa, il nostro ego non trova più posto. Dal momento che l'Unità viene intesa, la nostra individualità non può esistere oltre.
Quando l'Unità albeggia, noi, come individui, siamo totalmente scomparsi.
Sia che noi accettiamo o no la cosa, molti si trovano perfettamente a loro agio solo nella diversità. Questa è la verità. Se voi possedete un pezzo di oro grezzo non avete un anello no?
Indossereste un cubetto di oro qui? (Kumar indica il dito) O mettereste al collo una barra di oro?
No! Vorreste un anello, una catena. Perché avreste il piacere di indossare degli ornamenti, dei gioielli ma il pezzo originale, l'oro grezzo no! no! no! I gioielli
d'oro vanno bene ma non l'oro grezzo, giusto?
Questa è la ragione per cui la diversità ci dà piacere. La diversità ci dà godimento, gratificazione. La diversità soddisfa la nostra vanità, ci dà
pubblicità, ma è solo uno show, un'esibizione. L'Unità è oltre tutto questo. Noi non facciamo alcuno sforzo per conoscere questa Unità, perché vogliamo la nostra identità. Voglio essere conosciuto per nome, voglio essere introdotto agli altri con la mia professione. Penso di essere unico, penso di essere speciale e penso di essere di più degli altri!
Con queste sensazioni, con questa stupidità e pazzia, con questa ignoranza, noi non intendiamo sperimentare o conoscere in nessun modo l'Unità.
Dal momento che io so che tu ed io siamo la stessa cosa, non posso reclamare alcunché di speciale nei miei confronti. Non posso immaginare di essere migliore degli altri, no!
'Unità nella diversità'- Sebbene pronunciamo queste Parole come un esercizio vocale, in realtà nessuno è preparato per scoprirne il significato, perché siamo
terrorizzati all'idea di perdere la nostra individualità. Abbiamo paura di non poter più essere unici alla vista degli altri. Abbiamo paura di perdere il nostro nome, la fama, il prestigio, la dignità, i titoli, la posizione e qualsiasi altra cosa.
E che cosa ne sarebbe poi della nostra proprietà? dei nostri figli ?
del nostro lignaggio? Ahh! E delle nostre cinque lauree? Che cosa accadrebbe a tutto questo?
Perciò, amici miei, l'Unità nella diversità è la cosa più difficile da investigare . E' facile dire questa frase, ma non siamo minimamente preparati a viverla, questo è il fatto! Se guardiamo nel profondo del nostro cuore, non siamo preparati all'Unità perché tutti noi vogliamo le file speciali, sì, le file dei Vip! (risate)
"Io sono più vicino a Swami di te!"
"Oh-oh, più vicino? E in che modo?"
Ieri parlavo con un signore di circa ottant'anni che mi diceva: "Io sono il più caro devoto di Bhagavan." Io gli ho risposto: "Beh, non credo che Baba sia la mia
matrigna!"(Risate) Poi gli dissi: "Signore, in virtù della vostra età , io posso toccare i vostri piedi in segno di reverenza, dal momento che potreste essere mio padre, ma prego affinché Bhagavan vi conceda maggiore saggezza per sapere che tutti siamo uguali." Nessuno è più vicino a Swami di qualcun altro. No, siamo tutti uguali.
'Vicino-più vicino-il più vicino', 'Caro- più caro- il più caro'
dimentichiamo questo tipo di grammatica, questo è tutto. La frase comparativa di grado superlativo non esiste nella spiritualità. Chi è più vicino all'aria? Tutti quelli che vivono sono molto vicini all'aria.
"Signore, io non sono molto vicino all'aria." Questo significa che non sto respirando, che non esisto più! (Risate). "Signore, io non sono molto vicino al fuoco." Ah, capisco! Questo significa che la vostra temperatura non è di 36.4 gradi? Significa che la vostra temperatura è di zero gradi perché non c'è fuoco dentro di voi, cioè che avete tirato le cuoia già da tempo! (Risate) ."
Signore, io non sono vicino alla terra." E allora su cosa stai camminando, dove ti muovi, nel cielo?
Noi siamo vicini alla terra, siamo vicini al fuoco e siamo vicini al vento. E se siamo vicini ai cinque elementi della creazione, non siamo forse vicini al Creatore?
Può qualcuno affermare:
'Questo qui è più vicino al Creatore'? Questa è solo una dichiarazione di ignoranza e di pazzia. Lasciatelo perdere, è un somaro!
Quindi, cari amici , solamente questa identità del Sé, questo spirito del Sé, la consapevolezza del Sé, possono determinare l''Unità nella diversità'. Questo è l'obiettivo di tutti i Yagnas.
DALLA FALSITA' ALLA VERITA'
Gli Yagna e Yaga hanno anche altri scopi. Noi diciamo tre preghiere alla fine dell' evento:
Asato Maa Sad Gamaya - "Oh Dio, conducimi dalla falsità alla Verità".
Tamaso Maa Jyotir Gamaya -" Oh Dio, conducimi dall'oscurità alla Luce".
Mrtyormaa Amrtam Gamaya - " Oh Signore, conducimi dalla morte all'Immortalità".
Permettetemi di dirvi alcune cose riguardo questa preghiera. Cos'è la falsità? Cos'è la Verità? "Oh Dio, conducimi dalla falsità alla Verità" Da Asat (Non-realtà - ndt) a Sat (Realtà - ndt). Cos'è la Non-Verità? Tutto è non-Verità: la mia vita, la mia famiglia, il mio status sociale, le mie proprietà, qualsiasi cosa. Il mondo intero è illusione, immaginazione secondo la filosofia Adwaita e secondo la teoria della non-dualità. Jagam mithya vuol dire: l'intero mondo è illusione.
Significa che tutto è solo immaginazione. Tutto è falso.
Brahman Sathyam: Dio è Verità! Questo è tutto. Perciò, conducimi da questa irrealtà del Prapancha ( il mondo), dai panchabhootas (i cinque elementi), dal nama (il nome), da rupa (la forma) a Sathya, l'eterna, pura, incontaminata Divinità che è la Verità.
'Conducimi dalla falsità alla Verità' significa quindi: "Portami oltre la non-realtà del mondo fisico alla realtà del Divino", che è il nocciolo spirituale del nostro
vero essere. Dove vi è 'l'essere' il 'divenire' non esiste più. Cari amici noi desideriamo 'divenire' anziché 'essere'.
"Ma cosa vuoi diventare?" "Voglio diventare un devoto". Voglio diventare un coordinatore di un Centro Sai". "Al limite, voglio diventare quello che arrotola il
tappeto (risate) o che si occupa di disporre le persone a sedere." Certo, c'è questo atteggiamento dell'" Io voglio diventare".
Amici, questo desiderio di 'diventare' è il più grande ostacolo nella spiritualità, la più grande strozzatura, il più grosso ostacolo o cortina di ferro che si possa
incontrare nella spiritualità.
Mi dispiace di parlarvi in modo tanto energico, ma non sto parlando a voi, in realtà sto dicendo queste cose a me stesso. Sto gridando queste cose a me stesso perché sono disgustato dalla mia stessa follia! Oppresso dalla mia stessa ignoranza. Sono seccato per la mia mancanza di comprensione, e non ho via di uscita, per questo sto gridando. Non fraintendetemi .
Quanto possiamo andare avanti in questo modo di vivere tentando di diventare qualcosa? Cosa vogliamo diventare? E cosa accade a coloro che sono già 'diventati' qualcosa? Dopo esserlo diventati se ne dispiacciono! (risate). Adesso stanno cercando di uscire dallo stato che hanno raggiunto e comprendono che si trattava solo di un incubo, di un miraggio. Sanno che si trattava solo di un po' di fumo. Cominciano a sentirne il calore ed hanno paura che presto si bruceranno.
Perciò, amici, fin da ora rinunciamo all'idea del divenire. Il divenire si perde nell' 'essere'.
Cosa significa essere? L'essere è la vostra essenza.
Essere è il vostro vero Sé per mezzo del quale voi esistete, non brevemente, ma eternamente. Il vostro vero essere è eterno. Solo durante questo periodo di vita avete questo corpo particolare.
Non so nella vita precedente che corpo avessi, ed è prematuro ed anche inutile indovinare che tipo di corpo avrò in futuro.
Io cambio l'abito, il vestito che è questo corpo. In qualche occasione speciale mi metto camicia e cravatta o un abito da sera, una giacca e abiti sportivi, perfino un costume da bagno! Così come mi cambio di abito nelle varie occasioni, cambio anche il mio corpo.
Ogni volta che cambio il corpo, la chiamo 'morte'. Ma non esiste la morte , non esiste in nessun modo. Sì, ciò che noi chiamiamo morte è la scomparsa della vita ossia l'abbandono del corpo. Ciò che chiamiamo morte è la fusione dei cinque elementi del corpo con i cinque elementi che ci circondano. Questo è ciò che chiamiamo morte. Mentre la nascita è quando riprendiamo un nuovo corpo. L'arrivo di un nuovo corpo è nascita mentre la partenza del vecchio è la morte. Ma io non sono il corpo.Quando mi spoglio dell'abito non posso dire che sono
morto. Perché lo dico? Quando cambio l'abito non significa che sono morto. No, no, no.
Sono anche più bello con un nuovo vestito. Perché no? Non mi controllo forse allo specchio prima di uscire? Allo stesso modo, do' al mio aspetto il tocco finale.
Il punto è questo, ogni volta che mi cambio il vestito ho l'aspetto più fresco e pulito. Ugualmente ogni qualvolta cambiamo il 'vestito' del corpo sembriamo ringiovaniti.
Ma io esisto, io continuo ad esistere e continuerò ad esistere.
Perciò questo vero 'Io' è l'essere'. Non ha inizio né fine. Il vero 'Io', il principio, il
nocciolo, l'Atma, lo spirito, la consapevolezza, non ha inizio né fine.
E' eterno.
Così amici miei, affermare che 'io sono nato' o che 'lui è morto' è asat. E' non-verità, perché la verità è ciò che è eterno e voi siete senza nascita, senza morte, non avete inizio, né fine, voi (e tutti) siete eterni. Questa è la Verità.
E lo Yagna ci aiuta a comprendere: "Oh Dio, conducimi dalla falsità alla Verità".
"Oh, Dio, portami dall'oscurità alla Luce". Quale oscurità? L'oscurità è l'ignoranza del pensiero che ritiene la vita permanente; che il corpo sia permanente o che questa o quella posizione siano permanenti. Dire che il rango, la classe, il nome, la fama, il titolo o la personalità siano cose permanenti è l'oscurità dell'ignoranza.
A Dharmaraja fu posta una domanda: "Qual è la cosa più sorprendente del
mondo?"
"La risposta è semplice, mio Signore, la cosa più sorprendente è che ognuno vede la gente morire ogni giorno, ma nessuno pensa che prima o poi la stessa sorte toccherà anche a lui!".
Amici miei, noi siamo solo visitatori cosmici di questo pianeta, questo è tutto. Siamo solo in visita. Dovremmo tranquillamente dire: "Ciao!" e andarcene contenti.
Non c'è altro. Quando l'aereo decolla, il pilota non piange! Dovremmo essere felici di volare!
Questo è lo scopo. Siamo tutti visitatori cosmici. Diciamo felicemente:
"Arrivederci!"
Pensare a qualsiasi cosa e dire: "Questo è mio. Questo è mio. Questo è mio" è oscurità! "Oh Dio, conducimi fuori dal buio dell'ignoranza e portami verso la Luce della Saggezza." Tamaso Maa Jyotir Gamaya. Ed infine Mrtyormaa Amrtam Gamaya "Conducimi dalla morte all'Immortalità".
Ciò che è chiamato 'annientamento', 'distruzione', ciò che la gente dice della morte non ha alcun senso.
"Conducimi all'Immortalità. Oh, Dio fammi comprendere che io sono immortale, che io sono il Tuo riflesso, la Tua scintilla. Oh Dio, aiutami a realizzare che io sono Tuo figlio."
Come disse Bhagavan in un Discorso recente: "L'uomo essendo una scintilla del Divino, dovrebbe essere divino nel suo accostarsi, nei suoi pensieri e nel suo modo di presentarsi, poiché egli è una scintilla del Divino. Ma chi agisce veramente in questo modo?"
Cos'ha detto Bhagavan? Noi agiamo come se fossimo scintille del demonio non di Dio! "Dio fammi comprendere che io sono Tuo figlio. Dio, aiutami a capire che sono una Tua scintilla. Dio, aiutami a realizzare che io Ti appartengo e che sono il riflesso dei Tuoi Divini attributi". Dobbiamo comprendere questo. Questo è lo scopo dello Yagna.
PUREZZA DI CUORE
Questi elevati ideali, questi nobili obiettivi sono dietro ogni adempimento di questi Yagna e Yaga, ed invitano alla sincerità, alla disciplina e all'introspezione.
C'è una ragione per cui Bhagavan disse: "Ascoltate attentamente questi Mantra. Siate riguardosi.
Non considerateli una cosa semplice. Non permettete che la negligenza
distrugga la vostra attenzione. Ascoltate questi Mantra con molta attenzione, poiché questo dimostra la vostra sincerità, la vostra fede, la vostra fermezza ed in cambio vi assicurano la purezza. Partecipate al Yagna. Ascoltate i Mantra perché vi garantiscono la purezza di cuore.
Essi in modo sottile vi donano la purezza di cuore".
Questo è un altro scopo dello Yagna: la purezza del cuore.
La conoscenza del Sé nasce dalla purezza del cuore. La consapevolezza nasce dalla purezza. Un cuore impuro non può avere consapevolezza. La gente parla e scrive della consapevolezza ma non è nella consapevolezza! Scrivere e parlare di un argomento è differente da 'essere' quello!
Quindi, amici, per essere nella saggezza, nella consapevolezza del Sé, è assolutamente necessaria la purezza del cuore. E come posso sapere se il mio cuore è impuro?
Mi rendo conto del fatto che il mio cuore ha bisogno di purezza? Ho bisogno di sapere ciò che è impuro in modo da riconoscere ciò che è puro. Lussuria, rabbia, avarizia, avidità, senso della vendetta ed ego. Queste sono tutte impurità che rendono il nostro cuore tanto sporco. Quindi questo cuore pieno di debolezze e mancanze deve essere purificato.
In che modo? Partecipando ai Yagna, ascoltando i sacri Mantra. In quello stato di consapevolezza, il Sé può essere sperimentato e questa consapevolezza del Sé vi porta ad elevare la vostra devozione. Ananyabhakthi o Parabhakthi sono suprema devozione che significa identificazione con il Divino. Voi non siete separati da Dio.
'Io e te siamo Uno' -Aham Brahmasmi. 'Quello sei tu' -Tat Twam Asi.
Questo è lo stadio finale, quando avete l'esperienza del Ananyabhakthi, il supremo stato di devozione, e questo è anche l'obiettivo e lo scopo dello Yagna.
IL PROCESSO DEL RESPIRO NELLO YAGNA
Ora arriviamo al prossimo aspetto dello Yagna. Tutti siamo vivi, credo che nessuno voglia negare questo fatto. Bene, ma come posso dire che ora sto vivendo? Perché respiro. Un paziente può essere steso nel letto, ma non lo spediamo al cimitero solo per questo, vero?
Fintanto che sussiste il respiro non possiamo disporre del corpo; anche se qualcuno potrebbe aver fretta di farlo... deve aspettare almeno i termini legali! (risate) Perciò non possiamo disporre del corpo fintanto che è in atto il processo del respiro.
Amici, Bhagavan dice che il vero processo del respiro è Yagna.
Inalazione ed esalazione; trattenere ed espellere il respiro è Yagna. Questo è ciò che Egli disse.
"Sì, certo, ma io non lo so." Sia che tu lo sappia o no, il respiro avviene.
"Io non so se sto respirando!." Oh -oh, molto meglio di quanto tu non creda! (risate) E' un bene che tu stia respirando, per lo meno il dottore sa che sei vivo!
Perciò, amici miei, fintanto che c'è il respiro nel corpo, vi è anche lo Yagna.
Semplicemente noi non siamo consapevoli del fatto che questo è uno Yagna, lo consideriamo solo un processo biologico, un principio vitale; ma in realtà si tratta di qualcosa di più profondo.
Come dice Bhagavan ripetutamente nei Suoi Discorsi: "Quando inspirate, si attiva il processo del So-Ham, che significa 'Io sono Quello' o 'Io sono Dio'".Giusto?
Nel momento dell'inspirazione tutti ripetiamo: 'So', nessuno dice 'Ham' durante l'inspirazione, è impossibile. Se voi dite 'Ham' mentre state inspirando, siete
finiti!(risate). Dite 'Ham' quando state espirando. Ispirando diciamo 'So' ed espirando 'Ham', 'Io sono Quello. Io sono Divino'.
La consapevolezza di questo processo di inspirazione ed espirazione è il So-Ham Gayatri, Ajapa Gayatri. Un Gayatri Mantra che non è pronunciato, che non è detto, ma ciononostante continua in noi ed è chiamato Ajapa Gayatri o Hamsa Gayatri.
Nella vita di ognuno, questo Mantra si ripete 21.600 volte al giorno, non una di più negli Usa, né una di meno in India.
Swasha nishta è il processo del respiro, sappiate che questo Swasha nishta, o processo del respiro è uno Yagna. Siate determinati a realizzare lo scopo di questo Yagna attraverso il processo del respiro, che questa sia la vostra Diksha. Nishta è il processo spirituale, Diksha è la vostra determinazione nel comprendere lo swasha nishta. Il processo del respiro è uno Yagna.
Amici miei, tutte queste osservazioni sono state prese dalla letteratura Sai ed io sono felice di potervele ripetere innumerevoli volte. Le ripeterò tante volte quanto sarà possibile, cosicché possiamo prendere qualsiasi parola con il dovuto rispetto e reverenza e finchè ne comprenderemo l'intrinseca autenticità.
Dunque questo swasha nishta, o processo del respiro, che è Yagna, necessita della vostra determinazione, Disha, per potere godere dei frutti o degli obiettivi
di questo Yagna. Questo è quanto dice Bhagavan.
DIFFERENTI TIPI DI YAGNA E YAGA
Gli Yagna, hanno differenti tempi di durata, alcuni durano un giorno, altri richiedono 12 giorni.
Alcuni Yagna durano un anno intero ed altri ancora fino a 12 anni.
Quindi rispetto alla durata, c'è una grande differenza. Abbiamo il Sathra Yaga ed un altro che si chiama Deergha Yaga, questi due richiedono anni e anni. Questi sono tutti termini tecnici che non dobbiamo imparare perché non stiamo per dare un esame, né abbiamo bisogno di diventare professori imparando questi dettagli non necessari e che hanno un interesse puramente accademico.
Comunque io ve li nomino come li ha menzionati Bhagavan, in modo che
possiamo sapere che appartengono tutti alla letteratura Vedica: Yagna Sthoma, Jyoti Sthoma Vajpeye e Aswamedha . Questi sono tutti differenti tipi di Yagna e Yaga che richiedono anni e anni .
ASWAMEDHA
Come spiegato da Bhagavan, se prendiamo l'ultimo, l'Aswamedha, troviamo
una riserva di informazioni. Il Signore Ramachandra ha compiuto l' Aswamedha Yaga.
Questo rituale richiede tre anni. Nel primo anno viene procurato un cavallo speciale che viene chiamato Kalyani. Viene preparato e bardato adeguatamente in modo regale. La selezione e la preparazione del cavallo
vengono compiute durante il primo anno. Nel secondo anno, si recitano
pubblicamente i mantra e si compiono i rituali in modo che il principio Divino venga condiviso con tutti. La Divinità viene portata all'attenzione di tutti.
Nel terzo anno, il cavallo viene liberato. Qualsiasi altro re può cacciarlo e tenerlo per se stesso, ma dev' essere in grado di vincerlo al proprietario. Supponiamo che il cavallo sia mio e che voi lo abbiate catturato. Domani io combatterò con voi e se vincerò, reclamerò il mio cavallo.
In caso contrario il cavallo apparterrà a voi. Penso che abbiate compreso. Quindi durante il terzo anno il cavallo viene lasciato libero. Chiunque può fermarlo, ma quando il proprietario lo reclama, combatterà contro di voi e se vince, si riprende il cavallo mentre se perde sarà vostro.
Questa è la parte esteriore della storia, ma c'e anche un significato interiore. Cosa dice Bhagavan? Il cavallo rappresenta la mente. Perché? Se si tratta di un
buon cavallo, ben nutrito, correrà veloce; e così come il cavallo corre veloce, anche la nostra mente fa altrettanto. Quindi, aswa, il cavallo è la mente umana.
Il secondo punto è che il cavallo non sta mai fermo. Muove continuamente le orecchie, le zampe, la coda, in un modo o nell'altro è sempre in movimento. Non sta mai fermo, proprio come qualcuno di noi! Questa instabilità è una qualità connaturata nell'indole del cavallo ed è la stessa della mente umana.
La mente umana, che è continuamente in agitazione, raggiunge una stabilità nel secondo stadio quando vengono pronunciati i Mantra, le invocazioni Divine, le preghiere a Dio, facendo meditazione, contemplazione e cantando preghiere speciali. Nel secondo stadio si prega la mente:
"Oh mente, sii ferma, non ondeggiare, non essere una scimmia pazza."
Questa è la preghiera che si appella alla mente per calmarla. "Perché mi fai piangere? Sii stabile!."
Nel terzo stadio, cosa significa lasciare libero il cavallo in modo che tutti lo possano prendere?
In una storia si racconta che due ragazzi che si chiamano Lava e Kusha,
catturarono questo cavallo.
Erano gli stessi figli di Ramachandra. E non erano altro che Prajnana
Sujnana ossia Consapevolezza e Conoscenza spirituale, il che significa conoscenza del Sé. Così si apprende che la mente viene messa sotto controllo solamente dalla consapevolezza.
Non da una bottiglia di whiskey, né da droghe, né da iniezioni, né dal consumo di marijuana, no. La mente può essere tenuta sotto controllo solo dalla conoscenza e dalla consapevolezza del Sé. Questo principio è riflesso qui nella storia di Lava e Kusha che catturano il cavallo, ossia la mente umana. Sono stato chiaro?
Ora cosa accade? Il proprietario Ramachandra arriva e reclama il suo cavallo. I ragazzi si erano occupati del cavallo che fino ad allora era rimasto sotto la loro
custodia. Cos'è il Sé? E' il Divino. Sicché Dio è venuto a reclamare: "Tu ed Io siamo Uno" Tat Twam Asi , Dio dice: "Io e te siamo Uno. Io sono Quello."
Quindi Ramachandra che viene a reclamare il suo cavallo, significa che Dio dice: "Mio caro giovane uomo, Io e te siamo Uno." Questo è il significato che dovremmo conoscere dell'Aswamedha.
Poi cosa succede? Nella storia, Rama incontra Sita, la Sua sposa, alla fine dell'Aswamedha Yaga, dopo aver reclamato il Suo cavallo. Cosa rappresenta Sita qui? Ella è Anubhava Jnana, la Conoscenza della Consapevolezza.
Questa non è conoscenza sperimentale, ma conoscenza pratica. In questo
modo Rama ebbe Sita.Questo significa che Egli può garantirvi la conoscenza esistenziale.
Che è ciò che voi siete: conoscenza pratica. Voglio farvi notare che questo fatto è la conclusione dell'Aswamedha Yaga.
I MANTRA NELLO YAGA E NEL YAGNA
Durante gli Yagna e gli Yaga , voi udite i Mantra ripetuti dai sacerdoti.
Supponete che io cerchi di recitare quei Sacri Mantra ma potrei storpiarne la pronuncia e la pronuncia è molto importante.
Supponete di chiamarvi Davide. Ed io vi chiamo invece 'Diavid'.
Potreste rispondermi: "Stà zitto per favore, il mio nome è Davide. Va bene?" (risate).
Fate molta attenzione. Se il vostro nome viene pronunciato male, non vi agitate? Non vi sentite insultati? Non aspettereste l'occasione per tirarmi un pugno? (risate).
Storpiare il Nome è un insulto sia per una persona che per la Divinità, per questa ragione non dovremo mai pronunciare male uno di questi Mantra.
Si deve stare molto molto attenti a questo proposito. Bisogna stare attenti tanto quanto lo si è con il fuoco. Se non si fa attenzione con il fuoco, si richia di
perdere non solo tutti i beni ma anche il nostro stesso corpo.
Ugualmente, così, come non si può essere negligenti con il fuoco, non
possiamo esserlo nella pronuncia dei Mantra. Bisogna studiarli sotto la tutela di un esperto e per un lungo periodo di tempo che serve per tirocinio.
I QUATTRO SACERDOTI
Ci sono quattro posizioni nello Yagna. Sull'altare ci sono quattro preti seduti in quattro punti .
Una di queste appostazioni si chiama Hotha, la seconda Udjatha, la terza Adhwarya e l'ultima è Brahma.Ciascun prete rappresenta una di queste posizioni. Chiunque sia seduto sulla sedia che si trova nella stanza dell'ufficiale amministrativo, è l'ufficiale amministrativo del Distretto .
'Ufficiale amministrativo', non è il suo nome ma solo la posizione che occupa. Così il prete che siede là è Hotha, quello che siede qui è Udjatha . Un altro prete è Adwarya mentre l'ultimo è Brahma. Capite? Si fa riferimento a loro a seconda della posizione che occupano.
C'è anche un'altra cosa da dire: Adwarya è l'uomo più importante. Egli deve farsi carico della responsabilità per qualsiasi cosa non funzioni, come farebbe un capo.
Se ci sono diversi errori, viene cortesemente allontanato. Se c'è indisciplina non vi sarà un seguito al rito. Quindi egli deve formulare una preghiera speciale ogni giorno per espiare i suoi peccati, cercando il perdono di Dio per evitare sbagli e mancanze durante il compimento dello Yagna.
I QUATTRO GRADINI
Ci sono quattro importanti gradini ed io mancherei al mio dovere se non li portassi alla vostra attenzione. Essi infatti rappresentano la quintessenza dell'intero principio insito nello Yagna. Il primo gradino è l'Atma, il secondo è l''Io', il terzo è 'Pensiero', il quarto ed ultimo è 'Parola'.
Atma è l'essere, il Sé, il Divino dal quale è emanata questa identificazione, ossia l'identità dell'Io': 'Io sono questo', 'Io sono quello'. Perché si dice così?
Perché 'Io' è il figlio dell'Atma, e significa che l'Io' è nato dall'Atma, lo Spirito.
E' questo stesso 'Io' che fa sorgere il pensiero. Senza questo 'Io' non ci sarebbe alcun pensiero.
"Signore, io non ci sono"
"Ah, allora come fai a pensare?"
Per pensare è necessario un 'Io', quindi è questo 'Io' che fa nascere il Pensiero.
Ed è il pensiero che produce la facoltà della Parola. Io mi esprimo, parlo e questa conversazione nasce dal pensiero ed il Pensiero è nato dall' 'Io'. Quindi l'Io' ha alla sua sorgente la consapevolezza dell'Atma.
Per citare Bhagavan: "La Conversazione, la facoltà della parola, è la pronipote dell'Atma."
L'Atma è il bisnonno, il nonno è l'Io'. Il padre è il Pensiero e la pronipote è la Parola. Sono stato chiaro?
Quindi la relazione tra la Parola, il Vak o l'espressione, e l'Atma è simile a quella che vi è tra il bisnonno ed il bisnipote. Ora che sto parlando dovrei essere
consapevole del fatto che il mio bisnonno è la Consapevolezza. Non posso quindi raccontare bugie, non posso parlare con durezza, non c'è verso la parola deve essere Divina! Dal momento che comprendo che il Pensiero proviene
dall'Io', questi deve essere Divino! Dal momento che so che l'Io' nasce dall'Atma, la Consapevolezza, deve senza dubbio, essere Divino e non-duale. Questo, afferma Bhagavan, è lo scopo dello Yagna.
I VEDA
I Veda contengono il Rig Veda. Il Rig Veda è un testo pieno di Mantra, pieno di lodi dedicate a Dio. Tutte le lodi dedicate al Signore si trovano nel Rig Veda.
Sthuti significa pregare, tutte le Sthuti o preghiere che vengono trasformate in forma musicale sono chiamate Sama Veda. La parte prosaica o verbale delle lodi è contenuta nei Rig Veda, mentre l'espressione musicale delle lodi al Signore è contenuta nel Sama Veda.
Quindi per glorificare Dio con la formula di un Mantra si fa riferimento al Rig Veda. Penso che abbiate compreso.
Tutta la parte musicale della preghiera, il ritmo, la battuta, il tono; tutto questo è contenuto nel Sama Veda. Il Rig Veda ed il Sama Veda sono uno e lo stesso in un certo senso, perché uno è verbale o vocale mentre l'altro è musicale.
Quindi vi è lo Yajur Veda che parla dei riti, dell'aspetto procedurale di questi Yagna. Lo Yajur Veda dichiara come essi debbano essere compiuti.
Ci sono 4 Veda : Rig Veda, Yayur Veda, Atharvana Veda e Sama Veda, ma
Swami dice che essenzialmente sono soltanto tre, perché il Rig Veda ed il Sama Veda sono la stessa cosa, il Sama Veda in realtà è soltanto la parte musicale del Rig Veda.
Per questo la casa dove risiede Bhagavan in Bangalore viene chiamata 'Trayee Brindavan', dove Trayee significa, infatti, Tre Veda.
MESSAGGIO SPECIALE DELLO YAGNA
Prima di dire altro, desidero portare la vostra attenzione sullo scopo principale di questi sacri riti: Yagna e Yaga. Qualsiasi cosa l'uomo faccia , il suo scopo è
quello di congiungersi all'Universale. La mente individuale dovrebbe fondersi nella Mente Universale. La coscienza individuale dovrebbe essere una con la Coscienza Universale. La goccia deve ritrovare il suo posto nell'oceano, la scintilla deve identificarsi nuovamente con il fuoco.
Ma voi non siete la goccia, siete l'Insieme. Voi non siete separati, siete il Tutto! Questa è la realtà! Siete il mondo, siete Dio!
Non siete affatto polvere, non siete una piccola cosa, ma l'Universo.
Questo è il messaggio degli Yagna e Yaga.
Tutte quelle speciali attività che vengono svolte, come la richiesta di grazia o dell'adempimento dei desideri, sono chiamate Nivhitakarma. Queste sono attività che hanno lo scopo di raggiungere particolari obiettivi personali come ad esempio: "Faccio questa 'puja' per ottenere uno splendido posto per mio figlio". Questo è uno scopo.
Il secondo scopo è quello in cui la preghiera è rivolta al bene di tutti: Loka Samastha Sukhino Bhavantu," Signore fa che tutti i siano felici e godano di prosperità e progresso." Questo viene chiamato Kamyakarma.
Il terzo, Nishedhakarma, è la negazione di ciò che non si dovrebbe mai fare come ad esempio bere o giocare.
Il quarto è Prayaschita, la richiesta di perdono: "Va bene Signore, coscientemente o incoscientemente ho fatto degli errori: Ti prego Perdonami!" Una preghiera piena di pentimento che è sempre un'attività o Karma.
UNA MERAVIGLIOSA PROMESSA
Amici miei, prima di salutarvi voglio ancora parlare di una cosa: come possiamo espiare i nostri peccati? Bhagavan stesso ha detto le cose che vi dico ora e che vi faranno sentire bene per il resto della giornata. Non dovete perdervi questi punti perché sono veramente molto importanti.
Il primo e più importante è il Dharsanam Paapanaarsanam ossia quando vedete Baba durante il darshan, questo redime tutti i vostri peccati. Questo è ciò che
Bhagavan ha affermato. Che meravigliosa promessa! Tutti i vostri peccati vengono perdonati, siete perdonati. Non avete più alcuna colpa.
Se Bhagavan vi dice: "Come stai? Da dove vieni? Cosa desideri?
Manchadee, bene! Aspetta! Aspetta!
Siediti!." Questo è Sambhashanam Sankatanaasanam:
quando ci parla. Può darsi che non faccia un discorso, può darsi che non vi dica neanche delle frasi intere. Ma sicuramente, poche parole sono sufficienti.
"Da dove vieni?" E' sufficiente.
"Da quanto sei qui?" E' sufficiente.
E se non parla un linguaggio che io comprendo è molto più che abbastanza!
Ma anche se ascolto la conversazione con il mio vicino, anche questo significa qualcosa. Perciò, ascoltarlo, direttamente o indirettamente, dalla piattaforma di fronte a voi, o mentre parla con il vostro vicino è Sambhashanam Sankatanaasanam E significa che non vi saranno più problemi, più nessuna
preoccupazione, nessuna agitazione, nessun disturbo, più nessuna tensione, ipertensione o pressione alta!
Qundi il Dharsanam Paapanaarsanam , il Darshan di Baba annulla i nostri peccati.
La Sua conversazione, ci garantisce sangue freddo, equanimità, la calma e la pace interiore.
Infine vi è il Spasanam Karmavimochanam. Il tocco. Anche se passando vi dà solo un buffetto, una carezza, un pizzicotto sulle guance in modo buffo, tutto il vostro karma accumulato nelle vite passate (karma nashan) viene completamente spazzato via.
Se ho preso un prestito di un milione alla banca, e dopo qualche tempo la banca mi dice che è stato estinto, che non devo più pagarlo; ne sarò felice , no?
Nello stesso modo il karma delle nostre vite passate viene cancellato!
Non avete più da preoccuparvi.
IL GIORNO PIU' PREZIOSO
Ancora una volta vi ripeto che questo è un santo giorno, il più prezioso negli annali dell'era di Sathya Sai Baba e nella vita dei devoti di Sathya Sai di tutto il
mondo.
Oggi è il sessantaduesimo anniversario della Dichiarazione della Divinità di Bhagavan Baba.
A Uravakonda, il 20 ottobre dell'anno 1940, ritornando da scuola Baba gettò via i suoi libri e disse: "Sappiate che Io sono Sai".
"Non ho nessun tipo di attaccamento. Non sforzatevi di comprenderMi"
"Non ho più nessuna relazione di parentela."
"Nessun uomo potente, intelligente, nessun intellettuale può conoscerMi. E' impossibile per chiunque giudicarMi o valutarMi." Questo è ciò che disse.
Questo è un giorno d'oro. Bhagavan desiderava che tutti fossimo qui oggi, anche se non lo sapevamo, né abbiamo fatto alcun programma al riguardo.
Stasera comunque si celebrerà questo storico evento nella Sai Kulwant Hall e qualche devoto 'senior' ci terrà un discorso, ecco perché faccio riferimento a questo.
Amici miei, sono certo che se non ci fosse Sai nella nostra vita, essa sprofonderebbe nel caos.
Se non ci fosse Sai nella nostra vita saremmo indifesi e senza speranza, se non ci fosse Sai nella nostra esistenza, saremmo persi nella profondità del mare di questo mondo. Se non avessimo la Luce di Sai, staremmo brancolando nell'oscurità dell'ignoranza. Se Sai non fosse in mezzo a noi saremmo oppressi, depressi, disonorati, trascurati, dimenticati e nessuno piangerebbe per noi.
Egli è Colui che ascolta silente ogni conversazione, è l'Ospite invisibile alla nostra mensa, Egli è il Maestro.
Grazie, Sai Ram!
Il professor Anil Kumar termina il suo discorso cantando il bhajan
'Narayana, Narayana'.
Note:
YAGA = Sacrificio
YAGNA = Riti di adorazione con il fuoco sacrificale. Sentiero della
liberazione che conduce a Dio.